Architettura Romana
Architettura Romana
Architettura Romana
Classe 2^A
Liceo scientifico Conegliano
ARCHITETTURA ROMANA
L’architettura romana si basa su diverse caratteristiche e tecniche costruttive:
- Colonne
I romani utilizzavano le colonne e le semicolonne come sostegni o anche a scopo decorativo
e a volte venivano sovrapposte tra di loro, per
esempio nella faccia esterna del Colosseo
troviamo la sovrapposizione degli ordini sui
primi tre piani (successione dorico-ionico-
corinzio) e ciascuno di questi è costituito da 80
arcate su pilastri per ciascun livello. Troviamo il
Figura 3 Colosseo loro utilizzo anche nei templi o negli archi:
Il tempio di Triade Capitolina
Esso è stato costruito sul Campidoglio in origine nel 509 a.C. e ricostruito nel 69 a.C. ed
è dedicato a Giove, Giunone e Minerva (Triade Capitolina). Il tempio si eleva su un alto
podio con scale frontali e salendo si arriva al pronao dove troviamo diciotto colonne
disposte a file di tre (tempio esastilo). Infine si giunge alle tre celle, una per ogni divinità.
Pantheon
Questo è il tempio dedicato a tutti gli dei, è stato realizzato da Apollodoro di Damasco
tra il 112/115 e il 124 d.C. e si trova a Roma. Il diametro esterno è di 53 metri, mentre il
diametro interno è di 43 metri circa. Il pronao è ottastilo, le sue colonne (16) sono di
ordine corinzio con fusto liscio e sono monolitiche (granito egizio grigio o rosa). Il naos
è di forma sferica (cupola), è costituito da cinque piani sui quali ergono 28 lacunari per
ogni livello e all’estremità della cupola si trova lo zenit, l’unica apertura della cella (9
metri).
- Frontalità e assialità
Una delle caratteristiche principali della architettura romana è proprio la frontalità e la
troviamo soprattutto nei templi (le scalinate sono frontali e non tutte intorno all’edificio),
mentre un’altra caratteristica è la assialità (corrispondenza fra gli assi delle varie parti di un
edificio, nella composizione architettonica di esso) e la troviamo in particolare nella domus:
Domus
Essa è la casa dei patrizi, ha poche aperture all’esterno e con un alto muro perimetrale
si isola dalla città. Attraverso il vestibulum (porta d’ingresso) e la fauces (corto
corridoio) si arriva all’atrium (spazio di forma quadrangolare dove si svolgevano i pranzi
invernali), il suo soffitto è aperto dal compluvium, dal quale cade l’acqua della pioggia
ed entra nell’impluvium (vasca che contiene l’acqua piovana). Attorno all’atrio
troviamo le cubicula (camere da letto) e di fronte al fauces c’è il tablinum (spazio per i
pranzi estivi). Affianco ad esso ci sono le alae (locali di servizio) e al di là c’è il peristylium
(giardino interno). Attorno si apriva il triclinium (sale da pranzo), l’exhedra (gli ambienti
domestici) e gli oeci (sale per la conversazione e
soggiorno).
Vitruvio poi distingue altri cinque tipi nell’atrium:
il tuscanico (falde del compluvium
sostenute da un sistema di travi), il corinzio (il
compluvium è sostenuto da colonne
Riccardo Luvison
Classe 2^A
Liceo scientifico Conegliano