Ruote Statica Dispense
Ruote Statica Dispense
Ruote Statica Dispense
IL CALCOLO DELLE
RUOTE DENTATE CILINDRICHE
1 Introduzione
Dimensionamento Sollecitazione
Flessione Contatto hertziano
Statico Formula di Lewis Formula cilindro su cilindro
σ Lw ≤ σ amm σ Hz ≤ σ amm
A fatica Normativa UNI 8862 Normativa UNI 8862
σ F ≤ σ FP σ H ≤ σ HP
Standard ISO 6336 Standard ISO 6336
Tabella 1 – Dimensionamento ingranaggi
Nel calcolo a flessione secondo il metodo di Lewis il dente è considerato come una mensola
incastrata nella corona, sollecitata dalla forza complessiva F che le ruote si trasmettono,
pensata applicata in punta al dente stesso (Figura 1).
O2
Rb2
T2
F γ
A
(γ−α) H
C
γ H
α
T1
Rb1
O1
Si riassumono nel seguito le ipotesi che stanno alla base di questa teoria [1]:
• il dente è sollecitato dalla forza F complessiva agente sulla punta del dente stesso;
• è considerata nel calcolo la situazione più sfavorevole, quella cioè nella quale all’interno
del segmento dei contatti è presente una sola coppia di denti in presa;
• la componente W ( W = F cos γ )( Figura 2) della forza F che determina la flessione sul
dente è l’unica considerata e, per semplicità, è presa di valore uguale alla forza tangenziale
Ft sulla primitiva (cos α = cos γ sulla primitiva; W≅Ft) (Figura 1);
• la componente della forza F che determina uno sforzo di compressione sul dente (F sinγ) è
trascurata.
Al fine di definire la condizione di carico del dente, scriviamo la componente della forza
complessiva F che genera flessione:
W = F cos γ
Essendo però, sulla base delle ipotesi precedentemente formulate, l’angolo γ coincidente con
l’angolo di pressione α si ha:
cos α ≅ cos γ
e, di conseguenza:
Ft
W = ⋅ cos γ ≅ Ft
cos α
Avendo nel calcolo di Lewis trascurato la componente della forza che determina
compressione sul dente, calcoliamo la massima tensione normale σmax dovuta al contributo
del solo momento flettente:
4 Francesca Curà
Mf Ft ⋅ x
σ max = = (1)
Wf 1
⋅ b ⋅ S ( x)2
6
dove:
• x = distanza fra il punto corrispondente all’intersezione della retta dei contatti con l’asse di
simmetria del dente e la sezione del dente in cui si produce la tensione massima σmax
(Figure 1 e 2);
• b = larghezza di fascia del dente;
• s(x) = spessore del dente alla coordinata x.
Non è ancora nota dal calcolo la sezione alla quale si produce la tensione massima σmax.
Se il dente fosse a sezione costante, il massimo della tensione σmax si avrebbe nella sezione di
incastro (come avviene nelle travi a mensola). In generale, invece, per la teoria di Lewis il
massimo si ha nella sezione in cui una parabola di uniforme resistenza, avente per asse l’asse
del dente e origine nel punto H (corrispondente all’intersezione fra la retta dei contatti e
l’asse di simmetria del dente (Figura 2), risulta tangente al profilo del dente stesso (Figura
3). Infatti una trave a sbalzo con sezione rettangolare di larghezza costante, caricata da una
forza concentrata, è di uguale resistenza alla flessione, se presenta un profilo parabolico.
Ipotizzando, quindi, che nella (1) la tensione massima σ max sia costante, si ha:
Ft
S ( x) 2 = y 2 = ⋅x (2)
1
σ max ⋅ ⋅ b
6
5 Francesca Curà
che rappresenta l’equazione di una parabola y2=k x dove la costante k nel nostro caso vale:
Ft
k=
1
σ max ⋅ ⋅ b
6
La sezione più sollecitata è quella corrispondente al punto di tangenza della parabola con il
dente (GD, S ( x = hL ) = S L ). Nei punti compresi tra il profilo del dente e la parabola di
uniforme resistenza la tensione σflessione è minore della σmax precedentemente calcolata.
Indicando con σLw la tensione σmax di flessione (calcolata secondo la teoria di Lewis) che si
ha nella sezione GD del dente (Figura 3), si può scrivere:
hL
6 ⋅ Ft ⋅ hL 6 ⋅ Ft m n2 Ft
σ Lw = = = ⋅ y Lw
b ⋅ S L2 b S
2
b ⋅ mn
L
mn
(3)
h
6 L
m
y Lw = n 2 (4)
SL
mn
Il fattore yLw che definisce la sezione del dente più sollecitata è funzione dell’angolo di
pressione α e del proporzionamento del dente; il fattore yLw il suo reciproco 1/yLw è tabulato
(per un valore dell’angolo di pressione α pari a 20°) in funzione del numero di denti z della
ruota (Tabella 2).
La tensione di flessione massima calcolata secondo il metodo semplificato di Lewis è, quindi,
espressa dalla relazione seguente:
Ft
σ Lw = ⋅ y Lw (5)
b ⋅ mn
La relazione (5) può essere utilizzata per un calcolo di verifica statica se è già noto il modulo
normale mn e si vuole ricavare la larghezza di fascia b della ruota; in questo caso, sostituendo
alla σLw la tensione ammissibile σamm del materiale (calcolata dividendo il carico di
snervamento RP02 per un opportuno coefficiente di sicurezza), si determina la larghezza di
fascia b, essendo noto perché tabulato il coefficiente yLw in funzione dell’angolo di pressione
α e del numero di denti z (Tabella 2).
ricavando dalla (5) l’espressione del coefficiente yLw e introducendo nella relazione ottenuta
la quantità adimensionale λ = b/mn si ottiene:
σ Lw ⋅ λ ⋅ mn2
y Lw =
Ft
Esprimendo nella relazione ottenuta la forza tangenziale Ft in funzione della coppia C agente
sulla ruota (per il calcolo della quale non è necessario conoscere il raggio primitivo e quindi
il modulo normale mn ) si ottiene:
σ Lw ⋅ λ ⋅ mn2 ⋅ zmn
y Lw = (6)
C ⋅2
Sostituendo nella (6) alla σLw la tensione ammissibile σamm del materiale si ottiene la
relazione:
y Lw ⋅ C ⋅ 2 C
mn = 3 =3 ⋅k (7)
λ ⋅ σ F ( Lw ) ⋅ z λ ⋅ σ F ( Lw)
dove:
2
k =3 ⋅ y Lw
z
Z, Zv αn=20° Z, Zv αn=20°
Il calcolo statico a flessione di una ruota a denti elicoidali può eseguirsi estendendo
opportunamente le formule valevoli per le ruote a denti dritti.
La componente della forza (Figura 4) complessivamente scambiata tra i denti che genera
flessione, assumendo ancora cos α ≅ cos γ , in questo caso vale:
Ft
W =
cos β
La larghezza di fascia beff (cioè la lunghezza effettiva del dente lungo la quale è scambiata
la forza Ft ) è:
b
beff =
cos β
La (5) può allora essere riscritta nel seguente modo:
Ft
cos β Ft
σ Lw = . y LwZv = y LwZv (8)
b b ⋅ mn
⋅ mn
cos β
La formula così ottenuta vale per il calcolo di verifica statica ed il suo utilizzo è lo stesso già
descritto per la ruota a denti diritti. La larghezza di fascia b è identica a quella delle ruote a
denti diritti, cioè corrisponde alla lunghezza del cilindro primitivo misurata in direzione
parallela all’asse dello stesso.
Il coefficiente y Lw si determina dalla Tabella 2 in funzione dell’angolo di pressione α e del
numero di denti virtuale z v della ruota:
z
zv = (9)
cos β b cos β
2
Si può ora ricavare la relazione, analoga alla (7), relativa al calcolo di progetto introducendo
anche in questo caso la quantità adimensionale λ = b m n ed esprimendo la forza tangenziale
Ft in funzione della coppia trasmessa dalle ruote dentate:
σ Lw ⋅ b ⋅ mn σ Lw ⋅ b ⋅ mn z ⋅ mn σ Lw ⋅ b ⋅ mn2 mn
y LwZv = = ⋅ = ⋅ ⋅z
Ft C 2 ⋅ cos β 2 ⋅ C ⋅ cos β m n
e quindi:
σ Lw z
y LwZv = ⋅ ⋅ m n3 ⋅ λ
C ⋅ cos β 2
(a)
Fa = F sin β b ; F * = F cos β b
Nel piano frontale la forza F* può essere scomposta in una componente tangenziale Ft e in
una radiale Fr definite dalle relazioni seguenti:
(b)
Fr = F * sin α t = F sin α t cos β b ; Ft = F * cos α t = F cos α t cos β b
Relazioni analoghe alle (b) possono essere ricavate con riferimento al cilindro primitivo [1]:
Fr = F sin α n ; Ft = F cos α n cos β; (c)
Analogamente sempre con riferimento al cilindro primitivo [2], [3] può essere calcolata la
componente assiale:
9 Francesca Curà
Direttrice
del cilindro
F
Elica della
dentatura
F*
βb
Fa
βb
Piano d’azione
Rb
Passo
dell’elica
Ft
βb
α
Fr
β
2πRb
F*
2πR
P⋅E⋅ρ
σ H = 0,418 (11)
b
dove:
ρ è la somma delle curvature delle due superfici a contatto;
1 1 1 1
= + è la media degli inversi dei moduli elastici dei materiali costituenti le
E 2 E1 E 2
due ruote; P è la forza che preme i due cilindri l’uno contro l’altro.
Il punto di contatto varia durante l’ingranamento lungo il segmento dei contatti, comportando
una variazione delle curvature e, quindi, di ρ ; tradizionalmente, soprattutto per la semplicità
nel calcolo delle curvature, si calcola la massima tensione dovuta al contatto hertziano in
corrispondenza del centro di istantanea rotazione C (in corrispondenza del quale manca la
velocità relativa e, quindi, è nulla la lubrificazione).
In generale, la (11) viene utilizzata come formula di verifica per la larghezza di fascia b,
precedentemente determinata in base al calcolo a flessione statica.
Anche in questo caso la tensione calcolata σ H deve essere inferiore ad una tensione
ammissibile σ amm del materiale per quanto riguarda la pressione di contatto:
σ H ≤ σ amm (12)
La tensione ammissibile a pressione hertziana può essere determinata o tramite la durezza del
materiale (ad esempio HBW) oppure tramite il concetto della σ H lim stat introdotto dalla nuova
normativa ISO [4], sempre ovviamente utilizzando un opportuno coefficiente di sicurezza CS.
Nel primo caso la tensione ammissibile può essere determinata come:
2 ÷ 2.5 HBW
σ amm =
CS
Nel secondo caso, essendo in generale σ H lim stat = 1.3 ÷ 1.6σ H lim [4], la tensione ammissibile
può essere determinata come:
11 Francesca Curà
Ft
P=
cos α
CT1 = R1 sinα
CT2 = R2 sinα
T1
Rb1
C
O2
O1 α
Rb2
T2
1 1 1
ρ = + ⋅
R
1 R 2 sin α
Ft 1 1 1
⋅ E ⋅ + ⋅
cos α R1 R2 sin α
σH = 0,418 ≤ σ amm (13)
b
12 Francesca Curà
Ft
P=
cos α t ⋅ cos β b
tgα n
dove tgα t = , sin β b = sin β ⋅ cos α
cos β
R1 sinα t
CT1 =
cos β b
R sinα t
CT2 = 2
cos β b
1 1 cos β b
ρ = + ⋅
R1 R2 sin α t
Ft 1 1 cos β b
⋅ E ⋅ + ⋅
cos α t cos β b R1 R2 sin α t
σH = 0,418 ≤ σ amm (14)
b
cos β
Bibliografia
[1] Normativa UNI 8862, “Calcolo della capacità di carico degli ingranaggi ad assi paralleli”,
1987.
[2] G. Henriot, “Ingranaggi: trattato teorico e pratico”, Vol. !, Ed. Tecniche Nuove, Milano, Italia,
1977.
[3] G. Niemann, H. Winter, “Elementi di Macchine – Vol. 2”, Est-Springer, 1986.
[4] Standard ISO 6336-5, Calculation of Load capacity of Spur and Helical Gears, Part 5,
International Standard Organization, Geneva, 2006.
[5] Appearance of Gear Teeth – Terminology of Wear and Failure, ANSI/AGMA 1010-F14,
American Gear Manufacturers Association, 2014.