Gualterotti Vaghezze Sopra Pratolino
Gualterotti Vaghezze Sopra Pratolino
Gualterotti Vaghezze Sopra Pratolino
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@d2''5W
VAGHEZZE SGPRA
P’RATOLINO
COMPQST'E DA L SIGNOR
RAFFAELLO GVALTEROTTI.
Vaghezza Prima .
Da le bionde ‘Мoты
‘ие‘ддйa Ninfà, o del gran Gídí
ue figlia ,
Cui tanto ./lmorfìmìglîa
Con quel[нo caro gratioß nome ,°
Tu deh vien, dimmi com@
Le belle , е nuoueglorie , ei dolci
'vanti
. Del fvago PRAT oLxN dejìriua, с
canti.
I .
.Armi voi Sol, ‘voi folo
Chiarilßmo Graw Васе, or queíŕo mía
Languido fiile, ond'io
@offro amato 'Giardin’ polijèo, e colo :
ищи, е quafì á volo
Dietro a vofiri trahetc „трети. .
Obfe’n ‘шт Signa(mio non‚cbieggia, е/}’ег2‚ ’
.d u Saura
Y 2, V A с н в а: в
Saura le beüeßonde '
Delfamoß; Mugnone, e lieti, efidi,
8 Уфo/111511142
Han le Gratie, Ú' ‚Атoге; iui lefronde,
'Iui mormorari l'onde,
E deßan l’aure vn armoniaji dolce,
Ch’ogn’altra vince,ogni cor affito addolce.
.Quegli alteri, e pompo/i
Leggiadramente ‘vn àltó muro bor einge,
E quali ne dipinge
Vпа nuoua decade, iFaggi ombro/ì
E gli jibiem', е ramofi
.'0
.Abetifoп gli alberghi, e i vaghi augelli
De 'verdi tmi habimtor nouelli.
гщшддмыгьегы l; '
Con labell’qmbra infen Готы lucente 1‚
Che 'via tuna ridente ` ' ’ з
Dice, efum’ moñra riuantofara, e [erba ,
Оке aктaм , e fuper в J
La Trota, с’! “до ondeggia, eipercb’èßoco
Lefcopeain «ai Гриша/9 foco .
'mi З . .Aa z. Momm-V
4I Vpc'anw". 1G
Mormora»dofuew'efce‘ ' Н . 25‚24.
Dal labroaforo'mòßro il molle argento"„. j;
Ch’apaßòzardme lento ‹. . ъ 1'» .. ‘.‘
Di gergo infgorgoîpoiß» fießò »lelie ,. ^
Е tal s‘auanzg , e crefce, . ’
Che qua/ifâmvnnxàr con ‚мы barca .
Ter dileztotal’borfì gira, шаги. e.. . i.
Souru'wn'ampio'featroerge/i,
L’alto albergo regale ' ' eигру‘
po a r ‚ ’l ‚
Sivaga altra, o pompofa. в‘ '' ‘ь '.' .11i
Щи vne apra qua Ígìufo occhio mortale ;
Le mirò forß: equale ’f ' Г:
гсгoтегпе’ celeñi'ampifereni ' i
.Quando' chigfe aigran Diogl’aurati freni. I
ь‘. De
l V nwnœ'z'zŕ ‘"'
Del bel Tofco риф:
вaшим/магииuw'aan.
€ per formar l'eceelße
'Parti il piu hel d'ogni hel IIC Mofo, o
In mei@ a Час/10334611
.Quelal genere human lume benigno , .
Che 'fatto vn bianco Ci no
In braccio a Leda[i di/írugge, e sface ;
г benche ei fi pur tace
Tar che dir voglia io ,'vlgc, e liho tutti
I 'nerijiori, i neri, e dolci шт,
'. '’ ’
Non ha ’l grande Oceano ’'
„Ne дo} profondi, eliquidi суши”; .'; ч
’De' Perle, e di Coralli f ’
Ed‘Oro antro ricchißimoe jourano,
.Qual inuentrice mano,
Е dona on quine ßnge, il cui lauoro
*vince legemme, ond’e‘ conte/lo, e Гoп’;
t nelprimo apparire `
`»durato albergo, in cui l’ombra rificgge 5 x
Perche non la vi Нигде
1.a luce, comejìmpre haue cle/ire;
Е quinci, e quindi aprire "‘" `
Si vede, io per me, credo 'vn ‘Рaди?! o
‚ Тдте‘ргтртшитдейлщегф. " _
In
ç V A c н e z qz n '
Iuijim Dei Marini '
Qui difelua gentil leggia dre Ninfe;
.Quegli han gelide linfa,`
In cura, e (‘ив/{iaт} licor diuini;
Efe [д ti auuicini
Celi,' ma dolcemente, e [ё qua vieni
Odorata Fenice ne diuieni .
Ум t’a/petta d l’ombra
Tu „а, ejèco attendi or l’altre [йoге
Fin ch’io poßiz` inniarti al mio Signore.
Vaghczza Terza.
R chiarißimo Васи
I verf: miei deh non prendete afdegno;
3e ben lingua , ne ingegno
.Aggiunger puote, one ’l de/ir m’adduce's
.Armi la 1ro/ira Ми
Mio_i”oßo[Ш rifihiari , e :'io ragiona
Con 'voi con troppo ardir,Signorperdono.
Fra due chiari ‚меня
Sorge 'on colle, e di tre ‘Биде! corona
Termeßo о’ Elicona '
@anto di luiЛиге hor meh chiari e belli;
Si tutto e мыши,
Е difòntanee riui adorno, e pieno
Di gioia e dipiacer le riue е’l feno .
.Qui [impremairerdeggia
E quelia, e quella pianta, efra le chiome
Ha’ljìorein/ieme, е‘! pome
.acerbo с’у‘ il maturo, е che rqgeggia;
E сo]; par, che chieggia, 3
Ch’altrimenti non può pur d’eßer colto
.Moi'irando il[uo dißo dipinto in ‘uo/to.
_Qui Хит, e дышит j
третей gara ogni fua gratia рoщи,
E fra quelle ji кoгда) а
La grandelga del animo, e la cura,
Che le nutrifce, e cura,
6 [Iz /plender piu chiaro ogn’ hor d’intorno
Di nuoue merauiglie il bel foggiorno,
'La natural belle'qa , ‘
Che’il Lauro, е’l Mirto hauea I'Jbete, е’! F‘S8in
Е’l bel verdefeluaggio "
Е’! bel verde fiorito, altra „дьещ,
(be piu, e piú s'apprezza
‚Агентa, е con .Amor piu dolce ride,
(be in mille ordin, nuou’ordin la Щиты .
‚\ . .. t".
DI Pn'A-ronmo ‘7 sn
Di tuo nido [i vago
ат щит mia, "ат te’n vola
.A l’altrefuore tue, non Шарм
"Vaghezza (Mortar
P O s с x A che il Signor noßro
‚ .A 'voi prepara, o Mufe vn fi bel то,
Cui pari altro io non veggie,
Del [uo alto de/io, del nido volira,
Cantiamoor gemme,od’oflro
Cerchi,e pregi altri pur,noi cantiam'oggi
Del Regal Рим-сыне i' facripoggi. ’
Hof
“Cantargli
perbofchetti,e
àugeüí, pmi
bor dolcemente
' ' ' afcolm
Идут l’aurma jì'iolm
’ Е con le frondi, e coi rufeelli amati
Mormon?" dolci, e grati
Far di [de libertà , difue nghe'gç ‚
‚ ВЦйеЛФадЬеусйДоИ ‘Мест.’ .g
Ei dl tanta дa gloria
Gipiße, а' come aппетит/Э 'PadrU
Di cofe/i „души `
\ Тaсе, eracendo [i pur vanta, e gloria;
'Ne dolce è la memoria ‚
мы’: de la dolce, e дым ivi/la \
Cb’aggiuma col deßo dolosi@ “Чай/14,
Deb chi pur [сие auretta : ' ' ‘А
О ponio@ almo giardino, e caro
Del tuo jerfn рш chiaro Ё
L '. fbi pianta, o riuoßfìor, cbifi'efca erbette,
О, cbi pur femplicetta
Рейа deltuo bel verde от fizmmi, ond’io
'Pari al d.eßr ßa grata al Signormio. z
'Vattene
r
Dx PRA-foune 15
Vattene, o min щьеш '
Dinanzi al nojiro Кекс, à lui n’incbimt
Come à cojà cbiarijßma Щит .
ц u'.
. a
,f ’ '_fŕ'mi
t6 ’Y ' ‚ "
в Р 1 т„А L А M I o
Nelle nozze dcllaill'lufirifsima
Signora Perrcgrina Cappello ," '
Е: dello llluf’crifsimo Sig. Conte
Vlilfe Bentiuogli.
Campolla per :l5 Rqßâello Gua/feront',
Alla Scrcnîüima Signora BIANCA Cappello.
ч I A cade il Sol dal CМoд/Ее dall’onde
.A la terra courir la notte ombroß ,
Delloflellato jito celefle manto
‚Адепт ,‚ onde la cara, e dolce quiete
Yah-lol Il Mondo ingombra di /ilentio intorno :
Omai tempo n’ê benщи Imeneo ,
Sagro Imeneo deh vien, che poni, e chiudi
.Alßdo amanteßao la [Рoд in braccio ,'
Viennegrato lmeneo lafciane omai '
Il puro aerfereno, e le dolce aure ,
I bei‘ lucidi riui, i verdi prati ,
L’ombrejoaui, e dolci, egli orti/lutti
DefeImpremai fioriti ombrofi poggi;
'Uien de дитя” le tempie intorno '
Intorno аиoда ‚ e’l dcfiato velo ° ‚
Dalle rvergini prendi , e quinci lieto,
г quindlmuoui del belßcco adorno
Il tuo candido pie , che neue alcanza ;
Vieni Imeneo, el’odorata flics
accendi, e volgi, e vibra, e тo aduci
Tacegioia, dolceqr‘a, egioco, efella,
‘vertan тo le Mufe, eforje .Apoüo ,
Venne èlunga (щит Ciprigna , e’ljîglio ‚
.Quelfortnnato , ejì felice tempo ,
.Quel [i felice tempo hoggi {ё pur giunto ,
Cbî’l bello ,il chiaro «шт in fen pur deue
Non
EPt'rALAMro.' t7
Non altrimenti accor la bella, e calla
‘Perregrina gentil del alma noflra
Cbiariljim’vilba , e cara ìlluílre prole),
Che gia vedeßeßirtunato in Ida
Il Troiano 'Pajior Venere bella . ‘
Cofi mille diceangiocondi, e lieti
Leggiadri amanti, e giouinette donne)
Con vari mouirnentii ‚шт in giro
Volgendo al fuon delle arnorofe notu ,
Le quai pertl’aere intorno ‘vn picciol vente
.9o/pingen do portòfìn ßura all’alto
Del gran Duce Tofcan giardino amato,
Бес cello Рим-сын, di cui pur dianzi
‘Palla il Тoрo gentil le bel1e:, e nupuu
Merauiglie cantòcon terfo , e raro
Е dolce tuon /òpra l'aurata cetra
‚Talclte tutti ßupir l`alme piu chiare :
Laßù dopo vn amaro, e lungo eßglio
Le’rnpouerite, efconßlate Mufe
. Han dolce nido ritrouato, e poja
Soura quante hebber mai pregiata, e cara:
Onde ben tutte vdir perle belle ombre)
\ Mormorando venire ingrembo „шт
.Qns fefteggianti, e деда/5 accenti.
c -‘ .' .Allora Eurania
Cbe in alto , la celejle
[Магии ombro/oNinfa,
feggio,
Del Cielo a contemplare il lume е’l corfò
Co/i fentendo defiare ilfiglio,
Viflo per entro al nubiloß Fato
‚ г quanti illu/lri, (у immortali eroi
Di tal congiungnimcnto vfcir deueno;
Sel mifed ricercat ne gl’ampi colli
‚ ‘Per foura .Arno condurlo; onde volando
г .Quelle voci venian, tronollo al fine;
’ Giacer tra nuoue erbette il cui be! 'verde
Di mille era dipinto aurati fiori,
' „я cui tutti ßcean’ le Querce, e Lauri
I -'Platani, e glÄ/lbeti, e Mirti, e Faggi
Trecciando i rami lor per tor che ‘l Sole.)
'Non li „тает ardendo a me@ giorno
Cc Sopra
2.8` Epu- A'L.Antto."
`Yopra le cui/iondofe altere маты’
ТеДеaп l’Edre le Viti ampia gbirlanda.
' Iui Imenco con ßttil canne, e cera` ’
Soaui ordina, е femplicette auene ,
Ter donare a pa/lor, cbe’n dolci rimc)
Si traeßer dal corl’antiche fiammcJ,
Che troppo cre/ie vn ben celato foco .
Ma nel primo apparir della celeŕic) .
‚ Suagenetrice, e riueren'rxa, e tema
ß.
\ ‚ Si’l cor li vin/e, еде di man li „мы!
Tra l’erbe e i ßorl’humil {ampogna Ли!"
Tutto дрaм di color di rofç)
Ture il debito vinfe la Ivergogna
‹ Е l'ardireil timore, e’n pic’ ‘МЛ/‘и,
E quindi fe le fc’ due рaй incontra;
‚А cui dißè la madre Ivnico ßglio
.Deh гриле opere humil lafciane omai.
Е la dellÄ/trno in[й la deßra [panda
Vanne vanne fìgliol, М ti chiama; к
Non odi quante voci, eletta Jquadra ,°
.Armi coppiagentil diБай amanti. -
" irvergine regal delferne nacque ‘
‘.. Di bene auuenturata illafire prole;
Е di поди fbiarigïma nouella
.alba per cui oeggiamo, e luce, e giorno
,Onde
Dopo е’!
tante
pregio
adreßuran
notti acerbe
дедa Regina,
, e dure;
'‚
EPITALAM'IO; c2!
Tanto gradifce la carola, el вата'
„Quanto alimpari jice cerate cannU
Dare il fiato talhor diletta a 'Рaпы.
.Anali mentre chÄ/tmore,e lim.1,e tempra
Suoi flrali, o' Imeneo accorda, c fuona
Efòaui Organetti, е dolci LirU ,
Cantando al dolce ßton cele/li rimcJ.
Mentre co/ì diceano i lieti cori
De piu felici„e piu beati amanti,
La bellißima Dea , che Cipro honora
£’l pargoletto дo, 'theicor dt/lruggc.)
Che per man ß tenean la coppia illu/itu
Dei nuoui фoр a quei leggiadri /pirti
Che dal cielo ßendeau /ifero incontro;
г gli inuitaro, egli guidartra loro
г 11 amanti a feder; quinci Imeneo
Volto alla [рода incominciò dicendo. '
Gratiofa regal rverginebeüct,
I cui chiari, (o altißimi parenti
Dt glorioßt Битz empiano il mondo,
Ma tutto ‘шaпку il 'vo/iro alto valora).
Siaui caro hor d’rvnirui albello, al rcago
.Al chiaro Vlißè, 'vltlè inuitto, efaggio
Et alto /i che pur tutt’altri adegua '
Sagri 'Principiillußri e di gran pregio
Ben caro ejfer rui deeper mille, e millU
.Altre dicon degnißime cagt'oni
Che per quella vna jola oh quanto il ŕvale); .
âglifoura dife ‘и’aрруе‘ккa, Ú' ama;
Maforfe, ch’el dirmio qninci e‘jòuerchio.
Che qual tenero fìorquando la terra
.Apre le labbia per laШинa fete
(h’al maggior di leporge ardendo il Sole.
Che [17eme ha fol nella notturna pioggia
O nelle mattutina alrne ruggiadcJ
Che dejiando, ó" a/pettando inuano
мимo Ёлкa onore a terra inchina
Ne lo ponno aitar l’aurejbaui
Di идёт giocondo, o l’ombra grata,
[be [tender fuol delli inteß'uti rami d
Т
1l E o t 'r'A'fA MIo.'
Talgiouinetta vaga in meïl'o il co УС)
Sinatrifce d’./tmor tacito foco
'Ne altro refrigerio attende, o /pera
Che por/ì in braccio a de/ìato amante.)
Eji‘ ciò non hauien la Ли bellevÃa
Dalle guance cader mifera vedi)
щ 1е дыму.дует, е le lufingbU
De vecchi genitor ne le ghirlanded
Hor digemme hor di fior ne ricchi шт!
ТеШт, e pinti da'nuentrice mano;
Ma dellamante jbl chiede, e joßJira
I dolci, е cari abbracciamenti, ebaci.
Efe non fora il miofoccorfò, a Morte.)
Toŕio git-fen vedria, ond’io men vegno
„t conßlare il taciturno cor@
Che[Ы pere celando il fito de/io .
Come leggiadro fiore in bel mattino
La "ver lïapril tra le fuefi‘ondißilende,
E dello /pendorjuo altero forge);
Terò cbe’l Sole a lïalba il Giorno l'aure
wLa ruggiada la notte il notre, e molcu
Cofì donna gentile in grembo nuda
.al ищo/‚110161140 фтoра/1119141)
Che di lui ßno a lei gli [guardi il Sole.)
Ißßiir l’aure, e le rugiade il dolcU
к Licor ch’efcedal core ei molli baci
Di che fera, e mattín beata viuU. ‚
Magia crefce la fMotte il tempo fugge)
'Prenderlo mi conuien per /ar beato
Di voi loдoр, e voi di lui )"elicU;
‚r Che gia comefu l’alba .Ape nouella д
Sen vafuggendo ißori, e poi nel nido
‘и. Del cibo mattutin dißilla il mel@
(‘o/11101 dalli fguardi, e le paroi@
Е dalli atti aтoм/1 bauete accolto
Il cibo onde ß trae alta dolceìçz: .
.A ‘xroidbdmor leggiadro, е pronto duce
Gia non dirò di quanto, е quale ardire)
Cinger 'ui fi conuicn la mano,`e ’l corcJ
Perche ßzpete omai per lunga proua ;
‚
Non
Еп’г A`LAM10." *5
‘Non /i de credertal belle'rga indarno ,~
Come vergine amante horji difende) ,
Horcon le fue repulje acconfenti/ic)
E dar[empre oorria quel che piu niega.'
Già joura il letto geniale un nembo
Tione di rofe, е fori, е 41 viol@
Е millegrati odori Indi ,l e Sabei
Tiouonli intorno, intorno ardonli millU
Lucenti faci, e dolci fuoni, ecanti
Fan rißmargl’eccel/i aurati tetti
Indizj chiari d’./1morofa guerra .
Or -iria amati ‚фа/1 10 vi pur guido
Gite alle dolci defiate piume.)
Coli dicendo dall’amato grembo
Della ma dre rapì la vaga #roja
t' „ 'Che di ciò; ma tacendo baue de/io
Et al’ardentc [po/b ignuda in braccio
Con immen/ò piacer tra/pole, e Иди/‘ы
É ’l caflo cinto dal bel feno fciolfU.
Dato il »vel gid l’hauea l’alma GiunoneJ
Di [ita caßella allhor traf/è Сiprigna
84144 catena di cele/li rol@
' Con la quale alli amanti i дaты cinfç)
Onde lor gioia eterna il cor circonda;
le
Dalle faretre i pargoletti arcieri
Gioco, gioia ‘nerfar pace, e diletto ,
Сh’lgiorno confumati hauean li firali.'
К. Quinci х” dir cantar le Tofche MufU,
Е con lor mi cred’io ilbiondo .A ollo ,‘
Ma ben certo nol sò ch’a gli occ t' miei
Мифы/1 chiufe entra al fito Шты
Già fidi amanti horfìdi, e cari [po/i
.' Godete il fior della piu freßta etadu
Suggendoui le labbia, e mille baci ‚
" 0r dando, or riceuendo, or con le braccia,
. é' coßanchi illringetei corpi, el’allna
.a l’alma amata dolcemente fvnited
Fin chejllo dolce „мoшет 4е11’4г4еш1‚
Е de/ianti vene, emuoua, e inga
fon dplcißimi ‚ lai, e торф 1
° ' Dolci
‚2.4. Evi'rAxÍAuïo.
Dolci interrotti dall’immenß gioia .
Orditei dolci fitti erranti Stellv. .
Sempre ‘4144 con voigioia, e diletto
Godete lieta voi di tanto [poß
е voi /pofogentil di tal conßrttu
.A cui ‘тоне Imeneo non cinfe eguali
E v incan d'ambedue gl’anni felici
\. Di Кеды’: faggia la fi lunga ешь);
.Anzi la morte al fuo noioß varco
Voflra non guidi mai tranquilla vita;
'Ne ’l letto d'altro mai 1/1 /ia cagione
Se non di pace, e d’amorojaguerra.,¿~o ‚
Ordite i dolci fati erranti Stellcjs“ l'
IMafcer prole di voivedraß ancora,
Che nonßlo di gratia, e di belleza@
Fia [enza par; ma tenga in dubbio il mondo
Oue di piu valor, ne fembri ogn’hora
O ne glo@ col fenno; o con lamano
Intra perigli e tra ’l romor de l’arrni.
Ordite i dolci fati erranti [iellU .
Vedra la bella Italia icari ßgli.
Crefcer l’antico impero, e lejue glorie
Tornar piu che mai belle; o defìata
0felice ßagione ajj‘i‘etta il cor/o
Si chegia nati ancor poßàn mirallat'
Orditei: dolci fati .erranti fiel/U .
Coß di/[èr le Diue, e nel bel colle) ›
. Del vago Pa A1- ошч tra le dolc’ombrc.)
.alli fiudi immortai Вт ritorno
Tornò Giunonea rirnirar lo [poßt
Che l’empia Gcloßa gia tutto ilfeno
Di gelato licor colmo le hauea
Febo al bel carro fuo tornò che l’alba
‚ 614 l’inuitaua a rimenarne il giorno;
Q Con li /pofì rejiar d’.amorgran tempo
La bella Madre e’l pargoletto Figlio ‚
. 1L c1 N в. ‚ _
74 Firenze appreßii Giunti. 1579.
Con licenza de' Superiori. '
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