Didattica Del Colpo Di Attacco - Rocca
Didattica Del Colpo Di Attacco - Rocca
Didattica Del Colpo Di Attacco - Rocca
PREMESSA
1. Il principale prerequisito necessario all’atleta per affrontare una progressione
didattica efficace per ogni fondamentale, è la giusta valutazione delle
traiettorie. A tal fine si rimandano gli allievi allenatori a consultare il testo
“Pallavolo dentro il movimento” di Carmelo Pittera e Dario Riva Violetta
Trincale Editore di vecchia stampa ma con numerosi spunti ed esercitazioni
utili a sviluppare questa capacità.
2. Ricordiamoci che l’apprendimento nelle squadre giovanili non è lineare, ma a
scale; per tale motivo non dobbiamo stancarci di insistere su cose che ci
sembrano già apprese.
3. Parlando di attacco si vuole intendere tutti quei colpi che ci permettono di
rilanciare la palla nel campo avversario (es. la battuta è il primo attacco).
4. Quando si parla di attacco i parla di tempi d’attacco; ogni attacco ha il suo
tempo che deve essere rispettato:
• Tempo 0: l’attaccante salta quando la palla è nella mani del palleggiatore;
• Tempo 1: l’attaccante si trova già in aria quando la palla è nelle man i del
palleggiatore;
• Tempo 2: l’attaccante avvia l’ultimo passo della rincorsa quando la palla è
nelle mani del palleggiatore;
• Tempo 3: l’attaccante inizia la rincorsa quando la palla è uscita dalle mani
del palleggiatore.
5. Nel 1º e 2º tempo, il tempo d’attacco è determinato abbastanza chiaramente,
nel 3º tempo è più difficile individuare il giusto tempo d’attacco
6. Punto di partenza schiacciata di palla alta (nonostante sia un’azione piuttosto
difficile) evitando pericolose specializzazioni precoci.
7. La schiacciata di palla alta è la prima forma di attacco dei principianti
dell’Under 14, continua ad essere la forma di attacco preponderante nella
fascia d’età successiva (Under 15), dove è alquanto prematuro cominciare ad
allenare altre forme di attacco (x esempio il 1º tempo in veloce avanti).
8. E’ opportuno lavorare per ottimizzare le qualità tecnico – tattiche
nell’esecuzione della palla alta, determinanti per il contrattacco ad alto livello.
9. E’ facile insegnare altre forme di attacco (palla spinta o primo tempo) a chi ha
già una buona padronanza tecnica della schiacciata di palla alta.
ANALISI TECNICA
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Prof. Rocca Marcello Responsabile Internet
Insegnante di Educazione Fisica Comitato Provinciale FIPAV
Allenatore Pallavolo 3º grado FORLI’ - CESENA
In questo periodo è importante farli attaccare molto. Spesso a torto facciamo eseguire
la rincorsa in maniera troppo analitica e partendo dai 3 mt. Ribadisco che è meglio
partire da più in dietro e senza stare troppo dietro a questi ultimi “tre passi”.
RICAPITOLANDO
1. La giusta sequenza della rincorsa: insegnare la fase di preparazione e lla sequenza
sx, dx sx ma approfondendo solo più avanti il discorso dell’ultimo passo lungo e
reattivo.
2. La palla deve essere colpita davanti alla spalla.
3. Il caricamento del gomito deve essere all’altezza dell’orecchio.
4. La manualità: dobbiamo lavorare molto sulla mano perché ci consente di sbagliare
poco, di fare punto anche quando siamo bassi di statura. Alla manualità dobbiamo
dedicare un grande volume di lavoro.
ESERCIZI
1. Un pallone a testa. Ognuno colpisce la palla schiacciandola a terra senza
lanciarla in alto. Poi la riprende e ripete l'esercizio.
2. Come 1 ma la palla si lancia in alto prima di colpirla.
3. Come 2 ma la si colpisce con forza.
4. Come 2 e 3 ma si fa rimbalzare a terra la palla, scagliandola forte a due mani,
invece di lanciarsela in alto.
Questi esercizi vogliono dare un primo contatto con la palla, un primo accenno
di manualità. Si incomincia a capire come tenere la mano e che movimento deve
fare il polso per non mandare la palla lontano. Possiamo dare l’indicazione di
tenere la mano dura e in linea con l’avambraccio, per evitare di colpire la palla
col polso anziché con la mano.
8. Una palla a testa. Si lancia in alto la palla e si salta a prenderla a due mani il
più in alto possibile.
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14. A coppie. Uno lancia la palla in alto ed entrambi saltano per prenderla a due
mani.
15. Come 14 ma si picchia la palla a terra invece di lanciarla.
16. Come 14 o 15 ma a gruppi di tre. Uno lancia la palla e due saltano.
Viene aggiunta la difficoltà di valutare velocemente la parabola di una palla
lanciata da un altro per precedere il compagno. Si inizia a lavorare sull'anticipo
e sulla forza del salto. Attenzione a far eseguire questo esercizio! Se non sono
ben coordinati nei movimenti rischiano di farsi male.
17. A coppie davanti al muro. Uno lancia la palla in alto lateralmente e l'altro la
schiaccia. Tre volte di destro e tre di sinistro, poi cambio.
Si inizia a valutare la parabola di una palla lanciata lateralmente da un altro.
18. A gruppi di quattro. Si gioca 2 contro 2 sul muro. Uno batte direttamente sul
muro e la squadra avversaria riceve, alza e schiaccia a terra facendo rimbalzare
la palla sul muro e così via.
La valutazione del colpo sulla palla e della parabola vengono amalgamate con le
nozioni già apprese.
19. Utilizzando una palla da tennis si ripetono gli esercizi dal 1 al 17.
La difficoltà nel valutare la parabola di una palla e nel valutare il tocco sulla
palla si affinano riducendo le dimensioni della palla stessa.
20. Da sopra un rialzo di circa 40 cm. eseguire un salto “verso il basso” lungo e
rapido associato all’oscillazione delle braccia, differenziato in destro – sinistro.
21. Come 20 ma da terra e fronte alla rete da posto 4 3 e 2.
22. Una palla da tennis a testa. Si lancia la palla al di là della rete, saltando e
schiacciandola a terra una volta col destro ed una col sinistro. Per la rincorsa si
può utilizzare un cerchio all'interno della linea dei tre metri. Chi schiaccia di
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destro posiziona il sinistro prima del cerchio. Poi carica con un passo destro –
sinistro e salta. Chi è mancino partirà col destro.
Viene introdotto il concetto di coordinazione della rincorsa senza far vedere una
rincorsa vera e propria. È infatti solo un doppio appoggio con caricamento ma
fornisce una prima idea su come partire e sul passo finale.
23. Come 22 ma la palla si tiene nella mano sinistra. Nel momento della massima
elevazione si passa la palla dalla mano sinistra alla destra e si schiaccia
gettandola al di là della rete. Una volta col destro ed una col sinistro.
24. Come 23 ma la palla non la si passa di mano. Ognuno la alza con la sinistra,
sempre nel momento di massima elevazione e la schiaccia con la destra (forse
dire “la alza” non è il termine più esatto, comunque rende l’idea). Una volta
così, una volta col sinistro. Negli esercizi 20 e 21 si lancia la palla, ora la si
schiaccia veramente.
25. Un pallone a testa. Facendo la rincorsa come nell'esercizio 22 si getta la palla
al di là della rete a 2 mani. Curiamo il movimento da dietro la nuca in alto-
avanti.
Incominciamo a formare il movimento della schiacciata. In questi esercizi è
importante controllare sempre la chiusura del braccio. Non deve essere una
chiusura pettorale ma effettuata col bicipite. Il braccio va indietro rispetto al
corpo, col gomito alto (possiamo dire di tenere il gomito sopra l’orecchio) e
scatta in avanti-alto.
26. L'allenatore sta in posto 3 e lancia i palloni in posto 4. Gli atleti schiacciano.
27. Come 26 ma lanciando la palla in posto 2.
28. Come 26 ma lanciando la palla in posto 3.
29. Come la serie 26 ma lanciando la palla sulla riga dei 3 metri.
Adesso dobbiamo gestire quello che abbiamo appreso. Non bisogna picchiare
sempre ma saper valutare il colpo più adatto a seconda della traiettoria della
palla.
30. Una palla a testa spalle a rete. Ognuno si lancia la palla alle spalle, si gira salta
e schiaccia da posizione 2, 3 o 4.
31. Allenatore in zona 3. Tre atleti in 4. L'allenatore lancia continuamente i palloni
in 4. I tre atleti eseguono una serie di ripetute.
32. Uno in battuta, uno in ricezione e uno in alzata. Chi riceve chiama la zona di
schiacciata.
33. Uno in battuta, tre in ricezione e uno in alzata. Chi riceve non schiaccia.
Si estremizza la difficoltà di valutazione tempo - traiettoria. Gli ultimi due
esercizi chiaramente non vanno bene per dei bambini.
UNDER 15 / UNDER 16
In posto 2 e 3 si gioca una palla più bassa (che può essere una mezza, raramente un 1º
tempo), mentre da posto 4 si gioca sempre un 3º tempo quindi l’attaccante parte dopo
che la palla esce dalle mani del palleggiatore.
Il problema è se insegnare a questo livello il 1º tempo.
Le considerazioni che ci portano a decidere quando insegnare il 1º tempo sono le
seguenti:
a) Ricezione precisa;
b) Appoggio preciso su palla facile;
c) Se la ricezione e/o l’appoggio sono precisi prima di inserire l’attacco di 1º tempo
dobbiamo controllare se i nostri giocatori:
a. Saltando arrivano sopra la rete;
b. Ci arrivano senza il bisogno di spingere troppo con le gambe (vanno cioè sulla
rete rapidamente).
UNDER 16 – IL 3º TEMPO
Dall’Under 15 / 16 in poi tutto quello che è stato fatto va analizzato per vedere quali
sono gli errori e correggerli.
Mentre nell’Under 14 il lavoro è simile per tutti gli atleti, in Under 15 e 16 si
comincia ad effettuare un lavoro individualizzato.
1. Richiediamo una differenziazione più marcata dell’ultimo passo (deve essere un
balzo perché hanno la forza per farlo).
2. Chiediamo un colpo più forte che deve essere effettuato non aumentando l’arco
dorsale , ma la torsione del busto.
3. Sviluppiamo la tattica dell’attacco di 3º tempo dato che abbiamo più spesso il
muro a due e quindi va insegnato il mani – out.
UNDER 17 / UNDER 18
Si aggiungono altri tipi di parabole d’attacco:
1. Palla di 1º tempo dove l’efficacia è dovuta più che alla forza dell’attaccante, alla
sorpresa, alla sua capacità di trovare impreparato il muro e la difesa.
• Dobbiamo insegnare ad attaccare la palla in fase ascendere: mettiamo i ragazzi
in fila e alziamo la palla a due metri dal basso prendendo noi il tempo sulla
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