Letteratura Tedesca
Letteratura Tedesca
Letteratura Tedesca
Tofi
Primo Modulo
Friedrich Dürrenmatt
28/02/18
Schweizer-Deutsch è il contenitore della letteratura in lingua tedesca, ne fa parte
anche l’opera di Dürrenmatt. La letteratura tedesca dopo il ‘45 fu caratterizzata dalle
figure di Max Frisch e Friedrich Dürrenmatt, massimi esponenti del Absurde
Tragikomödie (tragedia dell‘assurdo) che andava di pari passo con il teatro
dell‘assurdo.
Teatro dell’assurdo
1. Scrivevano in francese anche se non erano francesi
2. L’intento non era quello di formare lo spettatore
3. Voleva presentare i problemi oggettivi di determinati personaggi, come ad esempio
la condizione di sostanziale e profonda solitudine a cui è condannato l’uomo
moderno (disagio esistenziale, dubbi sul senso della vita umana, angoscia)
4. Voleva descrivere il nulla, il vuoto che, secondo gli autori di questo teatro, si trova
dietro gli aspetti fenomenici della società moderna.
5. Linguaggio: disgregato, ridotto ad un aggregato di parole talvolta private del loro
significato usuale, termini resi insignificanti, non-sense, tutto ciò dà un effetto di
comicità
6. Struttura: in questo teatro i nessi logico-temporali saltano e ciò simboleggia
l’assurda confusione del mondo
7. dalla stravaganza fuoriesce la comicità
8. influenzato dalle teorie e dalla prassi del Surrealismo (1919-1930, Movimento
artistico-letterario francese il cui massimo esponente era Breton, tentavano di uscire
dagli schemi rigidi del razionalismo e cercavano significati più profondi dei sogni e
dell’inconscio)
Dürrenmatt: la vita
1. Di Berna, muore nel ‘90
2. Figlio di un parroco protestante, l’etica protestante influenzerà la sua letteratura
(morale rigida)
3. Studia lettere e filosofia a Zurigo
4. Scrive racconti, romanzi e pies teatrali. Usa un registro amaro e disilluso, con un
tono grottesco ed a volte anche macabri. Riesce a dissacrare il reale con il contrasto
tra tema e registro (ex. “Die Physiker”, 1962, il futuro dell’umanità è messo in
pericolo da armamenti atomici, probabilmente prende spunto dalla situazione
contemporanea a Cuba, affronta il legame tragico tra politica e scienza/economia,
nonostante la tragicità non è grandioso e solenne come una tragedia greca ma è una
tragedia grottesca ed insensata.)
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Il pessimismo cosmico di Dürrenmatt non solo appare in “Die Physiker” ma anche in
“Die Ehe der Herrn Mississippi” (Le nozze del signor Mississippi).
Hörspiele
1. Satira alla Svizzera contemporanea
2. Radiodrammi (Spiel significa recitare), sono drammi creati non per essere recitati
ma per essere ascoltati
3. Approfondisce la critica al capitalismo, in particolare alla politica e alla società
svizzera
Tratto da Theaterprobleme:
“Il mondo di oggi così come ci appare si può solo molto difficilmente descrivere
nella forma di drammi storici di Schiller, semplicemente perché nel mondo di oggi
non non troviamo più degli eroi tragici ma soltanto tragedie le quali vengono
organizzate da macellai e eseguite da tritacarni”
1. Si riferisce a Hitler e Stalin, i quali non erano eroi tragici ma fautori di tragedie, i
soggetti agenti, quindi, non sono eroi
2. Porta l’esempio di Schiller che oltre ad essere drammaturgo era anche storiografo,
quindi faceva dei riferimenti alla realtà storica molto accurati. Lui poteva fare ciò
poiché nella sua epoca c’erano esempi di eroi.
Esempio di cosa significa commedia grottesca per Dürrenmatt:
Romulus der Große
1. Gli attribuisce l’epiteto “Grande”
2. Nella realtà storica Romolo è considerato un imperatore che non governò e che si
limitò a vivicchiare
3. Grottescamente lo chiama “grande”
4. in questo dramma Romolo Augustolo ha una figlia chiamata Rea che si dedica allo
studio delle antiche tragedie greche, in particolare della tragedia di Sofocle
“Antigone”
5. Ad un certo punto Romolo sottolinea come la tragedia non sia adatta a lui e
consiglia alla figlia Rea di esercitarsi nella commedia
6. Poco dopo Rea afferma che la salvezza della patria deve essere Uber Alles (sopra a
tutto), è un’affermazione grottesca poiché non si può iniziare a pensare al bene della
patria quando ormai è tutto perduto. A questa sua affermazione il padre le dice che ha
studiato troppe tragedie
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12.Dal momento della proposta Claire inizia ad osservare come la comunità inizia a
cedere gradualmente. Ha un atteggiamento di assoluta imperturbabilità venata di
cattiveria, tipica di chi disprezza il genere umano, crede che chiunque ha un suo
prezzo. Per molti critici l’atteggiamento di Claire ricorda il Nichilismo di Dürrenmatt,
infatti parlano di “alter-ego”.
13.Ad un certo punto Ill rimprovera Claire di spingere di abitanti di Güllen ad un
orrendo mercimonio (acquisto di qualcosa in maniera illecita) e Claire gli rispondo
che visto che il mondo ha fatto di lei una puttana, lei farà del mondo un bordello.
14. (pag 36-39) Poi Ill si rivolge alla polizia cittadina per chiedere l’arresto di Claire.
Il poliziotto è seduto ad un tavolo del caffè, a lui poi si aggiunge Ill, Claire è collocata
in un balcone che dà sulla piazza e le sue battute si alternano con quelle di Ill. Claire
sta leggendo gli auguri per il suo ottavo matrimonio di Nehru e Eisenhower (netto
contrasto con la miseria di Güllen). Secondo il poliziotto a cui si rivolge Ill
impossibile che l’offerta sia vera perchè la vecchia signora ha offerto troppo, se, al
contrario, l’offerta è vera, allora, la signora è pazza perché ha offerto troppo. Ill nota
che tutti si stanno indebitando, come se sapessero che la loro miseria presto passerà
(Particolare: scarpe gialle che riprendono il panciotto giallo di Werter di Goethe, il
giallo è considerato dai tedeschi un colore dei ricchi). Si sente alla radio “La vedova
allegra”, simbolo della gioia di Vienna della belle epoque, elemento grottesco in
contrasto con la miseria Güllen. Ill si rende conto che tutti stanno aspettando la sua
morta. Il poliziotto riceve una chiamata in cui lo avvertono che la pantera nera di
Claire è fuggita, quindi inizia a preparare il fucile. Ill giunge all’amara conclusione
che non stanno dando la caccia alla pantera nera ma a lui, nonostante ciò non tenta né
di fuggire, né di mettersi in contatto con la stampa, che segue sempre Claire, per
screditarla e creare uno scandalo internazionale.
15. I mariti di Claire: ha già avuto 7 mariti e si sta per sposare con l’ottavo. Nel testo
originale sono indicati come “Gatte” e poi una cifra romana. Il termine “Gatte” nel
tedesco di Germania e Svizzera è un termine cordiale per indicare il marito di un’altra
persona, l’elemento grottesco è che sono suoi mariti e che non li tratta con cortesia.
Nelle didascalie Dürrenmatt dice che per i mariti si può usare anche lo stesso
interprete poiché i mariti non hanno carattere proprio ma sono tutti uguali.
16. Ill alla fine si lascia uccidere poiché ha riconosciuto il suo errore e perché che
nella morte potrà essere riaccolto nella comunità che lo aveva emarginato per la loro
avidità e per la sua colpa. Pensa che il suo sacrificio lo farà riabilitare agli occhi della
comunita.
17. Dürrenmatt vorrebbe dimostrare la tesi in base alla quale all’interno di una
comunità nel mondo capitalistico, la sensibilità morale può venire pretesa (risposta
Borgomastro a Claire durante il banchetto) e subito dopo, in base alle convenienze,
può essere messa a tacere. Una delle conclusioni più importanti di Dürrenmatt è che
tutto e tutti sono comprabili (Kaüflich). La stessa Claire è comprabile, visto che i suoi
mariti la ottengono in moglie con il loro soldi.
18. Esiste una versione cinematografica hollywoodiana in cui Ill non viene ucciso. In
inglese il titolo è “The visit”, nonostante sia riduttivo si può ritenere giusto. In
italiano il titolo del film è “La vendetta della Signora”, ma la vendetta è solo il
motore della pies, non il motivo principale, che, appunto, è la Kaüflich.
18. (pag 64-65) Colloquio tra Borgomastro ed Ill. La comunità ormai ha deciso ma
ancora non lo hanno esplicitato. Se avessero chiesto ad Ill di uccidersi, lui lo avrebbe
fatto, invece lo hanno fatto vivere nel terrore. Ora Ill non ha più paura e ora non
toglie alla comunità il peso della loro azione. Anche la famiglia di Ill si è adattata alla
nuova ricchezza, la moglie entra con una pelliccia, il figlio ha una macchina e la
figlia gioca a tennis.
19. Secondo alcuni critici sono presenti temi anticapitalistici come l’egoismo indotto
dall’avidità, la vanità e la competitività, la manipolazione del consenso, il
sovvertimento dei valori (le cose materiali sono più importanti).
20. A questi temi se ne aggiungono altri della tragedia greca come la vendetta
(Medea), il sacrificio personale (Antigone), la colpa e l’espiazione di essa.
Un esempio di questa ripresa della tragedia greca nei temi lo possiamo trovare nel
discorso che il preside fa a Claire per adularla in cui la mette in relazione con Medea,
una donna ferita per amore e che ora vuole giustizia assoluta, un’eroina.
Un altro esempio si può trovare, inoltre, nel coro dei cittadini di Güllen (nella
tragedia greca il coro esprimeva il suo parere con degli stasimi. Gli stasimi sono le
parti tra un atto e l’altro in cui il coro intonava un canto). Il coro di Güllen è una
caricatura del coro dell’Antigone di Sofocle in cui si celebra la superiorità dell’essere
umano in confronto alla natura pieghevole, l’uomo veniva considerato imbattibile
dalla natura ma battibile solo da condizioni di carattere storico. Nel coro de “Der
Besucht Altern Dame” l’uomo raggiunge la sublimità nella sua vita quando raggiunge
i beni materiali, il preside, per dare loro una patina sublime, li definisce “ideali per
cui hanno combattuto i nostri avi”.
Dürrenmatt dice anche che Claire è una caricatura della dea Nemesi, dea della
giustizia che puniva i delitti impuniti.
21. Dürrenmatt ammette di essersi ispirato una una pies di Brecht intitolata “Mann ist
Mann” del 1926, la cui morale era che l’uomo può essere trasformato da un giorno
all’altro in un assassino. Un uomo mite attraverso una manipolazione morale può
essere spinto a diventare un assassino, Dürrenmatt ripropone questa tesi nel
personaggio di Claire.
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7. I polli di Romolo Augustolo: erano tutti chiamati con i nomi degli imperatori
romani ed erano tutti pigri e restii a produrre uova, tranne uno che si chiamava
Odoacre che era molto produttivo. Questa è una metafora per sottolineare come la
civiltà romana, in confronto a quella germanica, stava via via decadendo
(procedimento connotativo, ad uno o più elementi dell’intreccio vengono dati
particolari connotati che poi forniscono qualità positive o negative).
8. Si parla di Germanen, denominazione data dallo storico Tacito che scrisse nel 98
d.C. “De origine ed exitu germanorum”
9. In apparenza Romolo sembra un epicureo pigro e superficiale, epicureo non in
senso stretto ma in senso lato, cioè dedito ai piaceri della vita materiale. In realtà
nasconde una coscienza morale solita, è indotto ad assumere le vesti di un liquidatore
fallimentare poiché ritiene l’impero indifendibile e corrotto, pieno di assassini. Per lui
questa è l’occasione giusta per assestare il colpo finale all’Impero e fare giustizia
storica.
10. (pag 159-162) Romolo crede di potersi ergere giudice tanto più è pronto a
sacrificarsi. Romolo era stato descritto ad Odoacre da una sua spia che era il
ciambellano imperiale come un uomo giusto, ma Romolo risponde che in realtà lui è
un folle perché ammette di aver lasciato che il suo sangue (la figlia e la moglie erano
morte) e quello del suo popolo venisse versato contro gli invasori e poi esorta
Odoacre ad ucciderlo.
11. Dürrenmatt in una nota della seconda versione del 1957 parla di Romolo e del suo
potere giudiziario (moralismo dogmadico che ricorda Saint Claude):
“Si guardi più attentamente la figura di Romolo Augustolo, spiritoso, umano e
rilassato, eppure in fondo agisce con durezza e non si fa scrupoli e pretende dagli
altri la stessa cosa. Pericoloso, giudice del mondo travestito da buffone.”
12. Romolo non è grande né per il suo moralismo, né perché assistette al colpo finale
dell’impero.
13. Dürrenmatt dice che lo attirava il fatto di lasciar andare in rovina un impero a
causa di un personaggio che decide di non combattere (insolito visto che nella
drammaturgia classica era il contrario, basta pensare a “Maria Stuart” o “Don Carlos”
di Schiller).
14. Odoacre si autodefinisce un contadino che “nelle foreste vergini germaniche” non
è riuscito a trovare umanità e mitezza che invece trova nella figura di Romolo. Quindi
vorrebbe sottomettersi a lui (inversione dei ruoli).
15. In conclusione non vengono accontentati nessuno dei due. Odoacre viene
proclamato da Romolo Augustolo Re d’Italia (nella realtà storica non successe), e
Romolo Augustolo venne mandato in pensione (anacronismo, espediente per
sottolineare determinati aspetti, elemento grottesco poiché la pensione non esisteva e
perché un imperatore non va in pensione ma viene ucciso o deposto).
16. Romolo viene mandato in pensione in una villa in Campania del militare romano
Lucillo, in realtà vissuto nel I secolo a.C., noto per la prelibatezza del suo cibo e
quindi simbolo dell’essenza epicurea (coerenza tematica).
17. Dürrenmatt scrisse:
“La tragedia di Romolo Augustolo sta nella commedia della sua fine, nella pensione
che però ei, ed è solo questo che lo rende grande, ha la ragionevolezza di accettare”.
Romolo, quindi, è grande perché è consapevole che solo la pensione può essere la sua
fine.
18. Nel finale Spurio Tito Mamma appare pronto a combattere quando ormai è già
tutto finito, mentre si svolgeva la fine dell’impero romano lui stava dormendo.
L’elemento grottesco
Connotativo di situazioni paradossali (para-doxa, contro l’opinione comune).
Stravagante contrasto tra tema/stile e registro o tra i vari motivi del tema.
Elementi grotteschi in “Der Besucht Altern Dame”
1. Sproporzione tra conflitto tragico (solennità, vendetta e sacrificio) e l’ambiente
piccolo-borghese (satira sociale, avidi borghesi non sono in grado di fronteggiare
degnamente il conflitto tragico i cui protagonisti sono solitamente Dei, Semidei o
Re).
2. Nella figura di Claire:
• Aspetto esteriore. Ha avuto molti incidenti ed ora è piena di protesi. “Ora sono
di nuovo montata”. Iperbole, esagerazione.
• Posizione sociale. Ha una ricchezza smisurata (comico-paradossale).
Dürrenmatt usa l’amplificazione nella sua funzione primaria, cioè non
nasconde la verità dietro l’esagerazione ma fa arrivare il lettore in maniera
quasi impercettibile alla realtà. La ricchezza di Claire è esagerata ed immorale,
l’iperbole sottolinea ciò.
• Relazioni con il prossimo.
◦ (pag 50) Quando parla con Ill gli dice con molta naturalezza (surreale) che
lo farà seppellire a Capri
◦ Procede subito al divorzio dopo il matrimonio, caricatura delle star
hollywoodiane degli anni ‘50
• Il preside la paragona a Medea ma eccede, quindi diviene una parodia
caricaturale.
3. I cittadini di Güllen si autoconvincono della giustezza della richiesta della signora,
iniziano a fare debiti su debiti e cercano di convincere anche Ill a pensarla come loro.
Addirittura il parroco di Güllen tenta di convincere Ill ad andarsene per far sì che i
suoi concittadini non cadano nel peccato utilizzando delle frasi del Pater Noster.
(Segnale del pessimismo cosmico, gli esseri umani non possono essere migliorati).
4. Finale: il tribunale improvvisato deve essere interpretato due volte poiché la troupe
ha qualche problema tecnico nonostante la tragicità del momento.
5. L’elemento grottesco può essere anche comico e rilassante ma non in questa pies.
Dürrenmatt in una nota della prima versione afferma:
“Questa è una pies cattiva, ma proprio per questo deve essere resa con con un tono
cattivo ma con il tono più umano possibile, con tristezza, non con rabbia, ma anche
con senso dell’umorismo perché nulla può recare più danno a questa opera che
finisce in modo tragico se non la serietà”.
Deve essere evidenziato il ridicolo di tutto ciò, una recitazione troppo seria
nuocerebbe alla pies.
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Elementi grotteschi in “Romulus der Große“
1. Nei primi due atti è molto grottesco, espresso con il forte contrasto tra lo
svolgimento dell’intreccio, l’ambientazione e i personaggi, il registro linguistico.
• La corte sembra un pollaio
• l’imperatore d’Occidente sembra un pigro pollicultore, a volte buffonesco
• La quotidianità continuamente si insinua tra le pieghe di un grande evento
storico (es. Achille e Piramo all’approssimarsi del crollo dell’impero cercano
un altro lavoro e stringono contatti con l’esterno, ne discutono con l’imperatore
che gli consiglia di accettare il lavoro perché sembra ottimo visto la paga di
4000 sestersi all’anno e 3 pomeriggi liberi a settimana).
2. Negli ultimi due atti, in particolare dall’entrata in scena di Odoacre, cambia il tono
che diventa più elegiaco (mesto e malinconico), con inserti parodici e paradossali,
con l’intento di sottolineare la rassegnazione di Romolo Augustolo ed Odoacre di
fronte all’esecuzione di questa catena di massacri che ha caratterizzato Roma e che in
futuro caratterizzerà i barbari (allusione a Nazismo).
3. Ultimo atto: Odoacre vuole uccidere il nipote Teodorico che in questa pies è la
prefigurazione del futuro della stirpe germanica, ma Romolo gli dice che non può
perché il suo popolo lo vuole. Entrambi non possono sfuggire dalla trappola infernale
del destino.
2. A scopo ironico
• Si intende esprimere il contrario
• Achille e Piramo: camerieri di Romolo, figure immobili che però hanno il
nome di eroi greci.
• Spurio Tito Mamma: personaggio ridicolo e grottesco, soprattutto nel finale.
Vorrebbe difendere l’impero ma dorme. Presentato come atletico e virile, ha
però come terzo nome (che nella onomastica romana fa riferimento ad una
caratteristica fisica o caratteriale di una persona) Mamma, che in latino
significa mammella. Ciò sottolinea l’inutilità del suo atteggiamento combattivo
• Polli: hanno i nomi degli imperatori romani.
Straniamento: effetto più corposo del grottesco, ciò che è paradossale, antidoxa.
Contenuto
Soprattutto nei finali Brecht adopera effetti stranianti.
Esempio in “Die Dreigroschenoper”, il finale è inverosimile, infatti il protagonista
che è un criminale che sta per essere giustiziato viene salvato da un messaggero su un
cavallo bianco della Regina che gli conferisce un titolo nobiliare, gli dà una rendita
ed un castello. Brecht vuole parodizzare gli Happy Ending di alcune commedie.
L’immedesimazione è impossibile con dei finali assurdi.
C’era già stato un teatro che tentava di evitare l’immedesimazione, ma il teatro di
Brecht è un teatro totalmente nuovo poiché conferisce una funzione educativa ad esso
(Leherstücke).
Epischetheater
Teatro epico/narrativo. In tedesco Epische si riferisce sia all’epica greca che alla
narrazione. Brecht vuole fare del suo teatro un mezzo per narrare come nella
narrativa poiché ritiene che nella narrativa l’immedesimazione è più difficile poiché il
narratore può intervenire nell’intreccio con sue considerazioni (esistono anche dei
narratori neutri ma sono più rari) spezzando così l’illusione. Nella narrativa il testo
viene letto e non rappresentato, quindi l’immedesimazione è più difficile.
Offens Drama
1. La struttura dei drammi di Brecht è aperta (Offenes drama, non Geschlossen drama
come il teatro tradizionale).
2. Ciò non ha a che fare con il trasferimento del nodo narrativo sul suo teatro, infatti
si ritrova anche nel Romanticismo e nell’Espressionismo (Brecht prima di formare il
suo pensiero tendeva all’espressionismo), due correnti con il gusto dell’incompiuto,
frammentato.
3. Il teatro brechtiano non presenta una conclusione definitiva dell’intreccio, infatti
almeno una parte delle questioni inscenate non hanno una conclusione. In questo
modo, secondo Brecht, lo spettatore è stimolato, almeno in parte, a riflettere sulle
problematiche inscenate, non solo sul perché ma anche sul come possono essere
risolte. Allo spettatore deve essere trasmessa la convinzione che, a differenza del
teatro tradizionale, le cose possono essere cambiate e si può intervenire non solo sulla
finzione ma anche sulla realtà.
4. Poichè molti motivi rimanevano senza una conclusione, molti critici tradizionalisti
sostengono che questi siano isolati, insensati e senza funzione, non capendo che
Brecht, in realtà, voleva solo stimolare il pensiero dello spettatore.
5. Secondo Brecht con il dramma aperto si ottiene anche un effetto straniante, infatti
crede che la realtà è solita apparire come una realtà fissa ed immobile, familiare, che
ci sembra di riconoscere perché l’abbiamo sempre sentita raccontare (automatismo).
Questo accade perché siamo abituati alle storie scritte dai vincitori e non dai vinti,
siamo abituati alla storiografia borghese che diamo per scontata, e non mettiamo in
discussione né il teatro né la realtà.
6. Grazie alla forma aperta lo spettatore è in grado di cambiare prospettiva come se
guardasse per la prima volta delle problematiche non più offuscato.
7. Un esempio è “Mutter Courage und Ihre Kinder“ (scritta durante l’esilio
brechtiano, tratta della guerra dei trenta anni). I motivi religiosi che hanno scatenato
la guerra sono solo un pretesto, siamo abituati a pensare che la religione ha scatenato
la guerra mentre in realtà è stata la voglia di conquistare il predominio sull’Europa
della Francia e del Sacro Romani Impero.
8. Uno spettatore che va al teatro e vede per la prima volta uno degli spettacoli di
Brecht, inizialmente crede di aver già capito tutto poiché sa la storia. Poi nel corso
dello spettacolo si rende conto di non capire più bene la natura degli eventi perché
l’autore inizia a presentarli in maniera nuova e straniante. Alla fine lo spettatore
capisce che le cose sono più complesse.
Quindi lo spettatore vive tre tappe (processo dialettico tripartito)
• Tesi: pensa di aver capito
• Antitesi: non capisce più bene la natura degli eventi
• Sintesi: capisce che la natura è più complessa di ciò che pensava inizialmente.
Questa formula è utilizzata anche dalla sociologia e risale a Hegel.
Lo spettatore capisce che essendo ancora tutte aperte le questioni si possono ancora
affrontare e cambiare nel loro finale.
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Caratterizzazione dei personaggi
Modo in cui i personaggi sono presentati e vengono sviluppati o non sviluppati.
Brecht una due procedure per stimolare le capacità critiche dello spettatore.
1. Il personaggio viene inizialmente presentato come ignaro dei nessi economico-
sociali alla base delle vicende e nel corso della rappresentazione arriva ad una propria
formazione (Bildung) e lo spettatore cresce con lui.
2. Il personaggio rimane statico, non ha una formazione (es. Mutter Courage). In
questo modo lo spettatore rimane sorpreso che il personaggio non cresce e si chiede
come è possibile ponendosi delle domande. Se si pone delle domande, allora lo
spettatore sta crescendo (riferimento al dramma aperto, se il personaggio non si forma
allora la questione rimane aperta).
Spesso i personaggi di Brecht non sono protagonisti (Protos primo, agonistes
combattente) ma monogonisti cioè combattono da soli, al massimo ci sono
personaggi secondari. I loro antagonisti non sono degli individui ma forze di natura
storico-sociale (es. In “Mutter Courage...” l’antagonista è la guerra dei Trenta anni e
gli interessi dietro questo avvenimento storico, in “Die Dreigroschenoper”
l’antagonista è la società capitalistica, nella “Vita di Galileo” l’antagonista è la
gerarchia ecclesiastica oscurantista), Brecht mette in rilievo non il rapporto tra
individui ma il rapporto tra individui e società.
Interpretazione
1. Brecht raccomandava agli attori una interpretazione distaccata in modo da evitare
nel modo più assoluto l’immedesimazione dei personaggi con gli attori poiché ciò
produrrebbe anche l’immedesimazione dello spettatore e quindi si rispetterebbe il
patto dello Hic et Nunc.
2. L’attore epico-narrativo brechtiano non deve incarnare un personaggio ma deve
semplicemente narrare una storia.
3. Gli attori non devono essere credibili, infatti il trucco e i costumi devono essere
stilizzati e non troppo realistici, in modo da spezzare la finzione scenica che induce
all’immedesimazione.
Gastronomich Theater
Brecht definisce il teatro tradizionale come un teatro gastronomico, cioè come un
buon pasto produce piacere al fisico di chi mangia anche il teatro produce un piacere
(catarsi, purificazione) ma non lascia traccia nella coscienza dello spettatore. Non
propone una visione critica della condizione umana che invece Brecht vuole
stimolare con il suo teatro epico-narrativo.
La Moritat è una ballata lirica che, a differenza che in altre pies, dove servivano a descrivere
lo stato d’animo dei personaggi (motivo statico), in “Die Dreigroschenoper” ha all’interno
un intreccio narrativo, ha un inizio ed una fine e serve a caratterizzare il personaggio di
Mackie Messer. Ambientata a Soho, quartiere della malavita londinese. Ricorda la musica
da circo, ed è talmente tanto famoso che viene considerato insieme al “Deutschland uber
alles” uno degli inni che contraddistingue l’animo tedesco.
Die Bettler betteln, die Diebe stehlen, die Huren huren. Ein Moritatensanger singt
eine Moritat.
I mendicanti mendicano, i ladri rubano e le puttane si prostituiscono. Un cantastorie
canta una ballata
Lo squalo è la metafora dell’uomo d’affari che mette nei guai gli altri per i suoi fini. Mackie
è uno squalo.
Von links nach rechts geht Peachum mit Frau und Tochter über die Bühne spazieren.
Da sinistra verso destra vanno a passeggio Peachum con moglie e figlia
Probabilmente suo marito fu ucciso da Mackie Messer e lei un giorno si trovò a prostituirsi
nel giro di Mackie.
Unter den Huren ein Gelächter, und aus ihrer Mitte löst sich ein Mensch und geht
rasch über den ganzen Platz weg
Tra le prostitute c‘è un insieme di risate, dal centro delle prostitute si distacca un
uomo e se ne va velocemente attraversando l’intera piazza.
Il corale è un inno religioso dell’ambito luterano. Melodia semplice facile da cantare, è più
facile la collettività di questo gesto in confronto ai canti gregoriani che erano monodici,
cantati da una sola persona.
Peachum è un usuraio ed usurpatore, quindi il fatto che lui canti un corale è straniante,
provocatorio e grottesco. Un un tono solenne e maestoso che stride con il personaggio che
lo intona
Per risolvere l’asprezza crescente degli uomini, l’uomo d’affare J. Peachum aveva
aperto un negozio nel quale i più poveri dei poveri ricevevano l’aspetto che parlava ai
cuori sempre più ammuffiti.
Peachum ha aperto un negozio in cui vanno persone bisognose e ricevono da lui l’aspetto
per impietosire gli altri, Gli fornisce abiti logori e delle finte protesi che servono per
ammorbidire la gente. Peachum non lo fa per gentilezza ma perché poi riceve una
percentuale.
Jonathan Jeremiah Peachum Bettlergarderoben
Il guardaroba da mendicante di Jonathan Jeremiah Peachum
Il fatto che sia cantato da Peachum è straniante. Potrebbe riferirsi a qualcun altro, ma non
sarebbe la persona adatta per fare la morale. Oppure potrebbe riferirsi a se stesso (più
probabile visto che è mattina) in un barlume di coscienza, timore del post-mortem si
risveglia in luji ogni tanto ma poi la sete di guadagno e l’abitudine prevalgono