Orchestra
Orchestra
Orchestra
Orchestra filarmonica
Orchestra sinfonica
Storia
L'orchestra moderna ha avuto il suo sviluppo nel XVII e XVIII secolo [2].
Claudio Monteverdi per la sua opera Orfeo del 1607 utilizzò un'orchestra
formata da archi, trombe, cornetti, arpa, fagotto, clavicembalo, organo con
funzione di basso continuo.
Nel 1637 Marin Mersenne nel suo Traité d'harmonie universelle riporta
l'organico dell'orchestra d'archi, conosciuta come Les 24 Violons du Roy,
attiva presso la corte di Luigi XIII di Francia:
6 Dessus
4 Haute-Contre ovvero Haute-Contre Taille
4 Taille
4 Quinte ovvero Cinquiesme
6 Basse
In questo organico è rappresentata la famiglia completa degli archi nella
forma in cui era utilizzata nella Francia del XVII secolo. I dessus erano violini,
mentre con haute-contre, taille e quinte si indicavano tre taglie diverse di
viole, tutte però accordate come la viola attuale; più grandi erano gli
strumenti, più gravi erano le parti che vi si eseguiva. Infine, vi erano i basse
de violon, corrispondenti al nostro violoncello, ma accordati un tono sotto.[3]
A questo organico si affiancavano strumenti destinati alla realizzazione
del basso continuo: clavicembalo o organo, tiorba o arciliuto, arpa, ecc.
Nelle altre nazioni, il gruppo di archi era completato da
un violone o contrabbasso che eseguiva la stessa parte dei violoncelli
un'ottava più in basso. A questi si affiancavano saltuariamente (e
praticamente mai tutti insieme) oboi, flauti dritti, flauti
traversi, fagotti, trombe, tromboni, corni, timpani.
Il clarinetto, da poco inventato, fece l'ingresso in orchestra verso la metà dello
stesso secolo, e in casi particolari vennero aggiunte altre percussioni (ad
esempio, la cosiddetta "musica alla turca": triangolo, grancassa e piatti).
I tromboni, che erano già usati da molto tempo nella musica sacra si
aggiunsero solo alla fine del settecento nell'orchestra operistica.
All'inizio del XIX secolo si cominciò a strutturare definitivamente l'orchestra
sinfonica con l'aggiunta di altre percussioni e della tuba.
Nel corso del secolo il numero dei musicisti in orchestra continuò a crescere
fino alle dimensioni e alla composizione attuale. Spesso l'orchestra viene
designata attraverso il numero di fiati della stessa famiglia che vengono
utilizzati. Ad esempio, un'orchestra a 2 prevede coppie di flauti, di oboi,
di clarinetti, ecc. mentre un'orchestra a 3 vede affiancati ai due flauti anche
l'ottavino, alla coppia di oboi il corno inglese, ecc. Con l'aumentare del
numero dei fiati, aumenta conseguentemente il numero di archi. Benché il
numero esatto di questi ultimi non venga quasi mai specificato, quando
l'orchestra è a 3 si tende ad utilizzare il seguente standard, istituito dalla
tradizione di esecuzioni di lavori di Wagner e Richard Strauss:
16 violini primi
14 violini secondi
12 viole
10 violoncelli
8 contrabbassi.
Ultimamente si fa strada l'abitudine di segnare gli strumenti dell'orchestra di
un brano attraverso una stringa numerica nella quale sono indicate le famiglie
strumentali dei legni, ottoni, percussioni, strumenti polifonici e archi, separate
tra loro da barre oblique. Per ogni strumento viene poi indicato il numero in
orchestra. Ad esempio:
2222/4230/tmp perc (2)/ar pf/ archi
si legge:
2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti / 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni,
nessuna tuba / timpani (con un esecutore addetto) più percussioni generiche
suonate da altri 2 esecutori/ arpa, pianoforte / archi (violini I, violini II, viole,
violoncelli, contrabbassi)
Quando si voglia indicare strumenti diversi da questi, li si inserisce nella
famiglia appropriata, abbreviandoli.
Ad es: ott 222 clb 2/... si legge ottavino, 2 flauti, 2 clarinetti, clarinetto basso,
2 fagotti. Quando lo stesso strumentista è chiamato a suonare due strumenti
diversi all'interno della stessa composizione, lo strumento alternativo viene
segnato tra parentesi. Ad es: 3(ott)3(cr ing)3(clb)3(cfg), va inteso come 3
flauti (il terzo con l'obbligo dell'ottavino), 3 oboi (il terzo con l'obbligo del corno
inglese), e così via. Non esiste una lista standard delle abbreviazioni, tanto
più che esse variano a seconda del paese di utilizzo.
Diamo a titolo puramente esemplificativo l'organico più usuale per diversi tipi
di orchestra, tenendo presente che solo nell'Ottocento si avrà una certa
standardizzazione degli strumenti mentre nei periodi precedenti le varianti
erano la regola.
Orchestra d'archi o barocca: Seicento e Settecento
2 flauti
2 oboi
2 oboi d'amore
2 oboi da caccia
2 trombe
2 corni
archi (violini I e II, viola)
basso continuo (strumenti melodici: fagotto, violoncello, contrabbasso;
strumenti armonici: liuto, arciliuto, tiorba, clavicembalo, organo)
Orchestra da camera o classica: Settecento e Ottocento
2 flauti
2 oboi
2 clarinetti
2 fagotti
2 corni
2 trombe
3 tromboni
timpani
archi (violino I concertante (o di spalla), che aveva il ruolo di dirigere gli
altri strumenti, violini I e II, viole, violoncelli e contrabbassi)
Orchestra sinfonica o romantica: Ottocento e Novecento
3 flauti (ottavino)
3 oboi (corno inglese)
3 clarinetti (clarinetto basso)
2 sassofoni
3 fagotti (controfagotto)
4 corni
3 trombe
2 tromboni tenori
1 trombone basso
1 tuba
timpani
percussioni generiche
(compresi marimba, xilofono, glockenspiel, vibrafono e celesta)
strumenti elettronici o elettrificati (tastiere, Onde
Martenot, theremin, chitarre elettriche)
arpa
pianoforte
archi
LE SEZIONI
Archi
Gli archi formano l’ossatura dell’orchestra sinfonica e sono suddivisi
in: violini primi e secondi, viole, violoncelli e contrabbassi.
I violini primi sono gli strumenti che hanno la parte di maggior rilievo e di
maggiore difficoltà. Il ruolo di primo violino è quello di più grande prestigio
in tutta l’orchestra e per tale ragione è posizionato in prima fila a sinistra del
direttore, mentre il primo violoncello è alla destra del maestro.
Per ragioni di equilibrio sonoro, un’orchestra con venti violini primi avrà in
genere diciotto o venti violini secondi, quattordici viole, dodici violoncelli e
otto contrabbassi.
Legni
Questi sono suddivisi in: flauti, oboi, clarinetti e fagotti, ciascuno dei
quali suona una parte diversa.
Di solito ci sono due esecutori per strumento; nel caso di tre strumenti per
gruppo, il terzo esecutore in suona uno strumento ‘collegato’: l’ottavino
(flauto), il corno inglese (oboe), il clarinetto basso (clarinetto) e il
controfagotto (fagotto).
Ottoni
Questi sono suddivisi in: quattro corni, tre trombe e tre tromboni.
A volte si aggiungono la tuba, il trombone basso.
Percussioni
Questi sono suddivisi in: tamburo militare, grancassa, piatti e
triangolo.
Nella musica del Novecento troviamo composizioni che richiedono anche
dieci o più percussionisti.
Di solito vengono impiegati uno o due musicisti, ciascuno dei quali si occupa
di diversi strumenti.
Arpe
A questi gruppi, in alcuni casi, si affianca una coppia di arpe.
Europea
Le viole sono al centro in prima fila, gli ottoni sulla sinistra in quarta fila e i
corni e le percussioni sono meno in evidenza, una disposizione quindi più in
linea con le composizioni classiche di Mozart o Beethoven.
Di solito il palcoscenico per i concerti di musica classica è digradante, in
modo che le file posteriori possano vedere il direttore d’orchestra, e in
generale per facilitare l’amalgama del suono.