Guida Al Calcolo Del Contributo Di Costruzione
Guida Al Calcolo Del Contributo Di Costruzione
Guida Al Calcolo Del Contributo Di Costruzione
Provincia di Cagliari
CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE
ONERI DI URBANIZZAZIONE E COSTO DI COSTRUZIONE
CRITERI DI APPLICAZIONE
ALLEGATO “E” - Tabella relativa alle quote del costo di costruzione di cui al D. A. n. 71/U del 31/01/78 - 18 -
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1.0 PREMESSA
Il presente documento illustra analiticamente il procedimento per l’applicazione e la
determinazione del contributo di costruzione dovuto per gli interventi edilizi da attuarsi nel Comune
di Villasor.
Il contributo di costruzione è composto da 2 quote così commisurate:
o quota di contributo relativa agli oneri di urbanizzazione (primaria e secondaria);
o quota di contributo relativa al costo di costruzione.
Ciascuna delle due tipologie di contributo va calcolata con criteri e parametri specifici, in
maniera separata, e poi sommate per determinare il contributo complessivo.
1.1 RIDUZIONE O ESONERO DAL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE
I casi di esenzione (interventi gratuiti) dal contributo di costruzione sono disciplinati dal
comma 3 dell’art. 17 del D.P.R. n. 380/2001:
1. interventi da realizzare nelle zone agricole, ivi comprese le residenze, in funzione della
conduzione del fondo e delle esigenze dell’imprenditore agricolo a titolo principale, ai
sensi dell’articolo 12 della legge 9 maggio 1975, n. 153;
2. interventi di ristrutturazione e di ampliamento, in misura non superiore al 20%, di edifici
unifamiliari;
3. gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche o di interesse generale realizzate dagli
enti istituzionalmente competenti nonché per le opere di urbanizzazione, eseguite anche
da privati, in attuazione di strumenti urbanistici;
4. interventi da realizzare in attuazione di norme o di provvedimenti emanati a seguito di
pubbliche calamità;
5. i nuovi impianti, lavori, opere, modifiche, installazioni, relativi alle fonti rinnovabili di
energia, alla conservazione, al risparmio e all'uso razionale dell'energia, nel rispetto
delle norme urbanistiche, di tutela dell’assetto idrogeologico, artistico - storica e
ambientale.
Con riferimento ai casi sopra elencati si ritengono utili i seguenti chiarimenti:
Per quanto attiene il punto 1 qualora la destinazione d’uso delle opere o impianti sia
modificata nei dieci anni successivi all’ultimazione dei lavori ovvero sia fatta la cessione di
residenza realizzata in funzione dell’attività agricola a soggetto terzo, il contributo di costruzione va
corrisposto nella misura massima corrispondente alla nuova destinazione, con riferimento al
momento dell’intervenuta variazione. L’obbligo di corrispondere il contributo sorge anche nei
confronti di eventuali acquirenti e/o aventi causa di soggetti che avevano beneficiato.
Per quanto attiene il punto 2 rientrano nella nozione di edificio unifamiliare non solo le
costruzioni isolate, ma anche quelle realizzate in aderenza ad altre (non è necessario, in caso di
edifici aderenti, che gli stessi siano stati realizzati in epoche diverse) e le ville a schiera, purché
comprendenti un unico alloggio. Sempre in relazione al punto 2 l’esenzione al pagamento per la
parte inferiore al 20% può essere concessa un unica volta e il carattere di edificio unifamiliare deve
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essere presente sia prima che dopo l’intervento. Qualora l’ampliamento superi il limite del 20%, il
contributo andrà calcolato sulla parte eccedente il 20%. Qualora l’intervento sia un intervento in
accertamento di conformità il contributo andrà calcolato una volta per l’ampliamento inferiore al
20% e raddoppiato a titolo di oblazione per la parte eccedente il 20%.
Un ulteriore caso di esenzione dal pagamento del contributo è disciplinato dagli articoli 2 e 9
della Legge 24 marzo 1989 n. 122 (Legge Tognoli) e ss.mm.ii.: si considerano quindi gratuite le
superfici e i volumi destinati a parcheggio pertinenziale da realizzare in deroga nel sottosuolo,
ovvero nel piano terra dei fabbricati esistenti alla data del 07.04.1989 (entrata in vigore della Legge
Tognoli).
Nel caso di interventi previsti o parte degli stessi rientrino tra quelli disciplinati dal Titolo II,
Capo I (Norme per il miglioramento del patrimonio esistente) della L. R. n. 8 del 23.04.2015, il
contributo di costruzione è ridotto del 40 per cento se relativi a prima abitazione, come previsto
dall’art. 36 della L. R. suddetta. Una percentuale del 30 per cento degli oneri concessori dovuti è
vincolata alla realizzazione di significative opere di compensazione ecologico - paesaggistica da
effettuarsi a cura e spese dell'Amministrazione Comunale.
Nei casi di edilizia abitativa convenzionata, relativa anche ad edifici esistenti, il contributo
afferente al permesso di costruire è ridotto alla sola quota degli oneri di urbanizzazione qualora il
titolare del permesso si impegni, a mezzo di una convenzione con il Comune, ad applicare prezzi di
vendita e canoni di locazione determinati ai sensi della convenzione-tipo prevista dall’articolo 18 del
D.P.R. 380/2001 e ss.mm.ii..
Nel caso di interventi su edifici esistenti il costo di costruzione è determinato in relazione al
costo degli interventi stessi, così come individuati dal comune in base ai progetti presentati per
ottenere il permesso di costruire.
Al fine di agevolare gli interventi di densificazione edilizia, per la ristrutturazione, il recupero e
il riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione, il contributo di costruzione è ridotto in misura
non inferiore al 20% (venti per cento) rispetto a quello previsto per le nuove costruzioni nei casi non
interessati da varianti urbanistiche, deroghe o cambi di destinazione d'uso comportanti maggior
valore rispetto alla destinazione originaria. I comuni definiscono, entro novanta giorni dall'entrata in
vigore della presente disposizione, i criteri e le modalità attuative per l'applicazione della relativa
riduzione.
1.2 CASI PARTICOLARI DI INCREMENTO DEL CONTRIBUTO.
In caso di accertamento di conformità, ai sensi dell’art. 16 della L. R. n° 23/85 e ai sensi
dell’art. 36 del D.P.R. n° 380 del 2001, il contributo di costruzione, è dovuto:
o in misura doppia, a titolo di oblazione,
o in caso di gratuità (vedasi paragrafo precedente) in misura pari a quella prevista dall'articolo
16 del D.P.R. n° 380/2001.
Nell’ipotesi di intervento realizzato in parziale difformità, il contributo di costruzione è
calcolato con riferimento alla parte di opera difforme dal permesso.
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Ai sensi dell’art. 36 comma 15 della L. R. 8/2015, il termine ordinario per l'ultimazione dei
lavori può essere prorogato di due anni a seguito di comunicazione dell'interessato a titolo gratuito
qualora siano completamente ultimate le lavorazioni sulle facciate esterne e nelle restanti ipotesi
previo versamento di una sanzione pecuniaria pari al 20 per cento degli oneri concessori
complessivamente dovuti.
2.0 CALCOLO DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE
2.1 ATTIVITA’ RESIDENZIALI, COMMERCIALI, TURISTICO RICETTIVE, DIREZIONALI E
TERZIARIE
Gli oneri di urbanizzazione sono calcolati a metro cubo, in riferimento alla volumetria oggetto
dell’istanza edilizia, calcolata secondo le disposizioni urbanistiche vigenti al momento del rilascio
del permesso di costruire o della formazione del silenzio – assenso (nel caso di interventi onerosi
piano casa realizzabili tramite S.C.I.A., o nel caso di interventi soggetti a S.U.A.P.). Individuata la
zona omogenea nella quale ricade l’intervento e il tipo di attività, viene determinata la tariffa a mc
(vedasi ALLEGATO “B”). Gli oneri di urbanizzazione saranno dati dall’applicazione della seguente
formula:
o Oneri di Urbanizzazione totali = O.U. 1a + O.U. 2a
dove,
o O.U. 1a = Oneri di Urbanizzazione Primaria (Gli oneri di urbanizzazione primaria sono relativi ai
seguenti interventi: strade residenziali, spazi di sosta o di parcheggio, fognature, rete idrica, rete di
distribuzione dell'energia elettrica e del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato; rientrano
inoltre, i cavedi multiservizi e i cavidotti per il passaggio di reti di telecomunicazioni, salvo nelle aree
individuate dai comuni sulla base dei criteri definiti dalle regioni) = volume costruzione x tariffa a mc
della zona omogenea di riferimento (ALLEGATO “B”)
o O.U. 2a = Oneri di Urbanizzazione Secondaria (Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono
relativi ai seguenti interventi: asili nido e scuole materne, scuole dell’obbligo nonché strutture e
complessi per l’istruzione superiore all’obbligo, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e
altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature
culturali e sanitarie. Nelle attrezzature sanitarie sono ricomprese le opere, le costruzioni e gli impianti
destinati allo smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi, solidi e
liquidi, alla bonifica di aree inquinate) = volume costruzione x tariffa a mc della zona omogenea
di riferimento (ALLEGATO “B”)
Nel caso di più operazioni, per esempio nel caso di cambio di destinazione d’uso e
ristrutturazione edilizia, presentati all’interno della stessa istanza, il contributo di costruzione relativo
al permesso di costruire, quando dovuto, è da calcolarsi sommando i relativi coefficienti deducibili
dall’applicazione dell’ALLEGATO “A”, tabella per tipo di intervento.
Casi particolari per il calcolo degli oneri di urbanizzazione, oltre il caso più immediato delle
nuove costruzioni, sono i casi di ampliamento, ristrutturazione edilizia, suddivisione in due unità
immobiliari o cambio di destinazione d’uso.
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2.1.1 RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA
Relativamente alle ristrutturazioni edilizie si assumono gli importi stabiliti dalla tabella per
nuova costruzione (ALLEGATO “A”), poi dai coefficienti di riduzione per la ristrutturazione
(ALLEGATO “A”), applicando gli stessi a tutti i locali e alle parti di fabbricato interessate
materialmente dagli interventi. Pertanto il calcolo sarà il seguente:
Oneri di Urbanizzazione totali = O.U. 1a + O.U. 2a
dove,
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 1a) = volume soggetto a ristrutturazione X tariffa a mc
della zona omogenea di riferimento (tabella B) X coefficiente di riduzione ALLEGATO “A”
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 2a) = volume soggetto a ristrutturazione X tariffa a mc
della zona omogenea di riferimento (tabella B) X coefficiente di riduzione ALLEGATO “A”
2.1.2 FRAZIONAMENTO IN DUE O PIU’ UNITÀ IMMOBILIARI
Ai fini del calcolo degli oneri di urbanizzazione, si considera aumento di carico urbanistico
ogni incremento delle unità immobiliari, compresi quelli realizzati, anche mediante semplice
frazionamento, in assenza di opere sulle singole unità. Nei casi suddetti la cubatura di riferimento
viene determinata con riferimento alla volumetria dell’unità immobiliare di nuova formazione,
intendendo come tale quella interessata dalla realizzazione di un nuovo accesso indipendente. Alla
cubatura viene pertanto applicata la tariffa degli oneri di urbanizzazione della zona omogenea
relativa e il coefficiente di riduzione relativo alla ristrutturazione edilizia (ALLEGATO “A”). Pertanto il
calcolo sarà il seguente:
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 1a) = volume unità immobiliare derivata x tariffa a mc
della zona omogenea di riferimento X coefficiente di riduzione ALLEGATO “A” della
ristrutturazione edilizia
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 2a) = volume unità immobiliare derivata x tariffa a mc
della zona omogenea di riferimento X coefficiente di riduzione ALLEGATO “A” della
ristrutturazione edilizia
Oneri di Urbanizzazione totali = O.U. 1a + O.U. 2a
2.1.3 AMPLIAMENTO
Nei casi di ampliamento edilizio combinato ad altri tipi di intervento, gli oneri saranno
computati sul solo aumento se la porzione di fabbricato esistente è soggetta a manutenzione,
restauro e risanamento conservativo; mentre qualora la parte esistente è soggetta a
ristrutturazione, la determinazione degli oneri di urbanizzazione avverrà applicando le tariffe per
nuova costruzione sulle nuove volumetrie e quelle per ristrutturazione e/o cambio d’uso le altre.
2.1.4 MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D’USO
Le modifiche della destinazione d’uso con o senza esecuzione di opere, comportano, per
quanto attiene l’incidenza degli oneri di urbanizzazione, un contributo ottenuto dal prodotto tra la
cubatura della parte di immobile interessata e la tariffa corrispondente alla nuova destinazione
risultante dall’ALLEGATO “B”. Il coefficiente di cui si dovrà tenere conto sarà quello indicato nella
Tabella regionale di cui all’ALLEGATO “A”, a seconda del caso che ricorre.
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Pertanto il calcolo sarà il seguente:
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 1a) = volume unità immobiliare soggetta a cambio di
destinazione X tariffa a mc della zona omogenea di riferimento e della nuova destinazione
(ALLEGATO “B”) X coefficiente di riduzione ALLEGATO “A” della modifica di destinazione
d’uso.
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 2a) = volume unità immobiliare soggetta a cambio di
destinazione X tariffa a mc della zona omogenea di riferimento e della nuova destinazione
(ALLEGATO “B”) X coefficiente di riduzione ALLEGATO “A” della modifica di destinazione
d’uso.
Oneri di Urbanizzazione totali = O.U. 1a + O.U. 2a
Qualora la destinazione delle opere o degli impianti non destinati alla residenza (industriali,
artigianali, turistico - ricettivi, commerciali e direzionali), venga modificata nei dieci anni successivi
all’ultimazione dei lavori del relativo Permesso di Costruire, ai sensi del disposto dell’ultimo comma
dell’art. 19 del D.P.R. 06.06.2001 n° 380 e ss.mm.ii., deve essere versato un contributo
(riguardante sia la quota inerente gli oneri di urbanizzazione, sia quella relativa al costo di
costruzione), calcolato nella misura massima corrispondente alla nuova destinazione e
determinato con riferimento al momento del rilascio del nuovo titolo abilitativo edilizio.
Sul contributo da corrispondere deve essere scomputato il pagamento eseguito in rapporto
alla destinazione d’uso originaria, sempre che la modifica di destinazione d’uso sia intervenuta
entro dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori della costruzione originaria e che la somma già
pagata attenga ad opere di urbanizzazione fruibili anche nell’ambito della nuova destinazione
d’uso.
Nel caso di cambio di destinazione d’uso funzionale non è dovuto alcun contributo (es.: da
attività commerciale ad ufficio, oppure da cantina a camera nel residenziale), fatti salvi i casi di
aumento di superficie utile residenziale e superficie non residenziale.
2.2 ATTIVITA’ PRODUTTIVE (industriali e artigianali)
Per le costruzioni destinate ad attività produttive, gli oneri di urbanizzazione sono calcolati a
metro cubo, con esclusione degli interventi in zona D, in zona G e in zona E per i quali si fa
riferimento alle tariffe di cui all’ALLEGATO “C”. Tali tariffe rappresentano costi unitari a metro
quadro di terreno necessario per la realizzazione della volumetria di progetto, sempre che gli
interventi non siano eseguiti in aree comprese all’interno di piani di lottizzazione approvati e
convenzionati, per i quali siano state già realizzate le opere di urbanizzazione primaria e pagati i
relativi oneri di urbanizzazione secondaria.
Agli eventuali insediamenti industriali o artigianali (cantine sociali, caseifici, industre per la
trasformazione di prodotti agricoli ecc) che si localizzano in zona agricola, e ammissibili dalla
disciplina urbanistica vigente, si applicano gli oneri previsti per le zone industriali di interesse
comunale.
Lo stesso criterio è da adottarsi per le opere connesse all’attività agricola in funzione della
conduzione del fondo, nei casi di non esonero dal pagamento del contributo. In questo caso il
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calcolo va fatto su una superficie convenzionale che consente la realizzazione dei volumi
necessari per le opere stesse.
Il calcolo sarà:
o Oneri di Urbanizzazione Primaria (O.U. 2a) = volume opera connessa all’attività agricola /
indice di fabbricabilità (0,1) X tariffa a mc della zona E
Il permesso di costruire relativo a costruzioni o impianti destinati ad attività industriali o
artigianali dirette alla trasformazione di beni ed alla prestazione di servizi, comporta la
corresponsione di un contributo pari alla incidenza delle opere di urbanizzazione.
2.3 OPERE DI URBANIZZAZIONE A SCOMPUTO
Ai sensi dell’art. 16 del D.P.R. n. 380/2001 a scomputo totale o parziale della quota dovuta,
il titolare del permesso può obbligarsi a realizzare direttamente le opere di urbanizzazione, nel
rispetto dell'articolo 1, comma 2, lett. e), e art. 36 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50,
con le modalità e le garanzie stabilite dal Comune, con conseguente acquisizione delle opere
realizzate al patrimonio indisponibile del Comune.
Nell'ambito degli strumenti attuativi e degli atti equivalenti comunque denominati nonché
degli interventi in diretta attuazione dello strumento urbanistico generale, l'esecuzione diretta
delle opere di urbanizzazione primaria, di importo inferiore alla soglia comunitaria di cui al Decreto
Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, funzionali all'intervento di trasformazione urbanistica del territorio,
sono a carico del titolare del Permesso di Costruire e non trova applicazione il Decreto Legislativo
18 aprile 2016, n. 50.
Nei casi di realizzazione diretta di opere di urbanizzazione a cura del titolare del permesso
di costruire/S.C.I.A., l’importo per l’esecuzione delle stesse può essere scomputato dal contributo
di costruzione sino alla concorrenza totale degli oneri di urbanizzazione dovuti (primaria +
secondaria). Nei casi di scomputo parziale degli oneri di urbanizzazione dovuti, la quota residua
degli stessi deve essere versata all’atto del ritiro del permesso di costruire o della formazione del
silenzio – assenso in caso di interventi onerosi realizzabili tramite Segnalazione Certificata di Inizio
Attività (S.C.I.A.).
La determinazione del valore delle opere da realizzare a cura e spese del richiedente a
scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, avviene sulla base di computo
metrico estimativo redatto sulla base dei prezziari ufficiali vigenti alla data di rilascio del titolo
abilitativo edilizio (prezziario della Regione Sardegna, ecc.).
2.4 RATEIZZAZIONE DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE
La quota di contributo relativa agli oneri di urbanizzazione, va corrisposta al Comune all'atto
del rilascio del permesso di costruire, così come previsto dalla Delibera del Consiglio Comunale n.
19 del 20.06.2013, e su richiesta dell’interessato può essere rateizzata (art. 16 comma 2 D.P.R.
380/2001).
Ai sensi dell’art. 47 della Legge 457 del 1978 gli oneri di urbanizzazione primaria e
secondaria possono essere rateizzati, senza che venga superato il limite di quattro rate semestrali.
Qualora il concessionario intenda usufruire di detta rateizzazione, è tenuto a costituire
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apposita garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa di importo pari all’intera quota commisurata
agli oneri di urbanizzazione determinata all’atto del rilascio del Permesso di Costruire o di
presentazione della S.C.I.A. Qualora i lavori vengano ultimati prima della scadenza del periodo di
rateizzazione il saldo dovrà essere effettuato entro 60 gg dall’ultimazione dei lavori, pena
l’applicazione della sanzioni previste dall’art. 19 della L. R. n. 23/85.
3.0 CALCOLO DEL COSTO DI COSTRUZIONE
3.1 EDILIZIA RESIDENZIALE
3.1.1 NUOVA COSTRUZIONE
Ai sensi del comma 9 - dell’art. 16 - del D.P.R. 06.06.2001 n. 380 “Il costo di costruzione per i
nuovi edifici è determinato periodicamente dalle regioni con riferimento ai costi massimi ammissibili per
l'edilizia agevolata, definiti dalle stesse regioni a norma della lettera g) del primo comma dell'art. 4 della
legge 5 agosto 1978, n. 457. Con lo stesso provvedimento le regioni identificano classi di edifici con
caratteristiche superiori a quelle considerate nelle vigenti disposizioni di legge per l'edilizia agevolata, per le
quali sono determinate maggiorazioni del detto costo di costruzione in misura non superiore al 50 per cento.
Nei periodi intercorrenti tra le determinazioni regionali, ovvero in eventuale assenza di tali determinazioni, il
costo di costruzione è adeguato annualmente, ed autonomamente, in ragione dell'intervenuta variazione dei
costi di costruzione accertata dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT). Il contributo afferente al permesso
di costruire comprende una quota di detto costo, variabile dal 5 per cento al 20 per cento, che viene
determinata dalle regioni in funzione delle caratteristiche e delle tipologie delle costruzioni e della loro
destinazione ed ubicazione”.
La Regione Sardegna relativamente al calcolo del costo di costruzione fa riferimento alla
Tabella regionale allegata al D. A. 71/U del 31.01.1978. Con tale tabella si determinano le aliquote
da applicare al costo di costruzione per i nuovi edifici residenziali.
Utilizzando la superficie utile (S.U.) e la superficie non residenziale (S.N.R.) compilare la
tabella allegata al D. M. 10.05.1977 n. 801 ed applicare la percentuale ottenuta al costo virtuale.
Il costo di costruzione per i nuovi edifici residenziali è calcolato utilizzando la superficie
complessiva, la superficie utile e la non residenziale, compilando la tabella di cui all’art. 11 del D.
M. 10.05.1977 n. 801 (ALLEGATO “D”) e applicando la percentuale ottenuta.
Pertanto la quota finale dovuta al Comune, quale contributo commisurato al costo di
costruzione è calcolata nel seguente modo:
o seguendo il procedimento indicato nel prospetto di cui all’art. 11 del D.M. 10.05.1977, n. 801, (Tabella
D) e pertanto determinando la superficie complessiva Sc;
o applicando al costo unitario al metro quadrato di superficie complessiva il parametro di 246.92 €/mq
(aggiornato con Deliberazione della G. C. n° 13 del 24.01.2012);
o applicando al costo determinato come sopra descritto le aliquote comprese nella Tabella approvata
con D. A. n. 71/U del 31.01.1977 (ALLEGATO “E”), in relazione alle caratteristiche tipologiche delle
costruzioni ed alla loro destinazione ed ubicazione.
3.1.2 AMPLIAMENTO
Nei casi di ampliamento di fabbricati di tipo residenziale il contributo sul costo di costruzione
è determinato per differenza tra la situazione ante e post ampliamento. A tal fine si procede prima
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alla determinazione del contributo dovuto riferito alla situazione attuale, compilando la tabella
parametrica di cui all’art. 11 del D.M. n. 801 del 10 maggio 1977, per poi procedere con lo stesso
metodo per la situazione di progetto (post intervento). Il contributo dovuto è dato dalla differenza
dei due risultati ottenuti. Nel caso si ottenga un valore negativo il contributo non è dovuto.
3.1.3 RISTRUTTURAZIONE
Nel caso di interventi su edifici residenziali esistenti, ai sensi dell’art. 16 comma 10 del
D.P.R. n. 380/2001, il costo di costruzione è determinato in relazione al costo degli interventi
stessi, così come individuati dal Comune in base ai progetti presentati per ottenere il permesso di
costruire. Il costo di costruzione è determinato in base a un computo metrico estimativo, relativo al
progetto presentato, che costituisca una stima attendibile del costo delle opere. I prezzi unitari
devono essere dedotti da listini ufficiali vigenti nell'area, ad esempio dal prezziario unico regionale
(art. 16, comma 10, D.P.R. 380/2001).
Il costo totale dedotto dal computo viene moltiplicato per i parametri correttivi di cui alla
(ALLEGATO “E”) ricavati sulla base dell’ubicazione, delle caratteristiche, della tipologia e della
destinazione del fabbricato (zona omogenea). Il suddetto criterio si applica in tutti i casi di
ristrutturazione edilizia di fabbricati residenziali esistenti ad esclusione della demolizione e
ricostruzione. Pertanto il calcolo sarà il seguente:
o costo di costruzione = computo metrico estimativo x percentuale di cui all’ALLEGATO “E”
3.1.4 MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D’USO
Nel caso di mutamento di destinazione d’uso si procede per analogia come nel caso
precedente dove il costo di costruzione è determinato in funzione delle opere di ristrutturazione
necessarie per il cambio di destinazione d’uso.
3.1.5 FRAZIONAMENTO IN DUE O PIU’ UNITÀ IMMOBILIARI
Se un intervento comporta il frazionamento di unità immobiliari il contributo di costruzione
(limitato al solo costo di costruzione) è dato con riferimento al costo di costruzione dell’unità
immobiliare di nuova formazione, intendendo come tale quella interessata dalla realizzazione di un
nuovo accesso indipendente. La quota finale dovuta al Comune quale contributo commisurato al
costo di costruzione è calcolata nel seguente modo: (da computo metrico perché equivale a
ristrutturazione)
o seguendo il procedimento indicato nel prospetto di cui all’art. 11 del D.M. 10.05.1977, n. 801,
(ALLEGATO “D”) e pertanto determinando la superficie complessiva Sc;
o applicando al costo unitario al metro quadrato di superficie complessiva il parametro di 246,92 €/mq
(aggiornato con Deliberazione della G. C. n° 13 del 24.01.2012);
o applicando al costo determinato come sopra descritto le aliquote comprese nella Tabella approvata
con D. A. n. 71/U del 31.01.1977 (ALLEGATO “E”), in relazione alle caratteristiche tipologiche delle
costruzioni ed alla loro destinazione ed ubicazione.
3.2 ATTIVITA’ COMMERCIALI, DIREZIONALI, TURISTICO – RICETTIVE
Ai sensi dell’art. 19 comma 2 del D.P.R. 06/06/2001 n° 380 e ss.mm.ii., gli interventi relativi
a costruzioni od impianti non destinati alla residenza (attività commerciali, turistico - ricettive e
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direzionali) comportano la corresponsione di una quota non superiore al 10% del costo
documentato di costruzione da stabilirsi, in relazione ai diversi tipi di attività, con deliberazione del
Consiglio Comunale. Con delibera C. C. n. 19 del 20.06.2013 si è stabilita una quota pari al 7% del
costo documentato di costruzione. Pertanto il calcolo sarà il seguente:
o costo di costruzione = computo metrico estimativo delle opere x 7%
Alla formazione del costo, in analogia a quanto detto per gli edifici residenziali, concorrono
tutti gli elementi strutturali e sovrastrutturali, nonché gli impianti necessari a garantirne l’agibilità
dell’intervento cosi come presentato. Dovrà pertanto essere prodotto computo metrico estimativo
dettagliato con stima aggiornata e analitica dei prezzi.
3.3 MODALITA’ DI CORRESPONSIONE DEL COSTO DI COSTRUZIONE
La quota parte del contributo di costruzione dovuta al costo di costruzione deve
essere corrisposta con le seguenti modalità (delibera del C.C. n° 19 del 20.06.2013):
1. in un'unica soluzione al rilascio del Permesso di Costruire;
2. rateizzata nel seguente modo:
o prima rata pari al 50 % del costo al rilascio del Permesso di Costruire;
o seconda rata pari al 50 % entro 60 gg. dalla comunicazione di ultimazione dei lavori e non
oltre il termine di validità del Permesso di Costruire;
Qualora il concessionario intenda usufruire di detta rateizzazione, è tenuto a costituire
apposita polizza fideiussoria di importo pari al totale del costo di costruzione maggiorato delle
sanzioni massime pari al 100% di quanto dovuto ai sensi dell’art. 19 comma 1 lett. C. della L. R.
23/85.
3.4 DEFINIZIONE DI SUPERFICIE UTILE RESIDENZIALE E SUPERFICIE NON RESIDENZIALE
Superficie utile abitabile (SU)
Per superficie utile abitabile si intende la superficie di pavimento degli alloggi misurata al
netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale interne, di
logge di balconi. Rientrano in queste superfici anche quelle dei vani accessori in diretto
collegamento con i vani dove si esplica la funzione residenziale e con essa strettamente
connessa, quali ad esempio ripostigli, locali di sgombero, cucina e servizi.
Superficie non residenziale (SNR)
Per superficie non residenziale si deve intendere la superficie anch’essa netta, destinata a
servizi e accessori compresi nell’elenco di cui alle lettere a,b,c, dell’art. 2 del D. M. 10/05/1977,
ovvero:
a) cantinole, soffitte, locali motore ascensore, cabine idriche, lavatoi comuni, centrali
termiche, ripostigli o locali di sgombero con accesso esterno indipendente ed altri locali a
stretto servizio delle residenze;
b) autorimesse singole o collettive;
c) androni di ingresso e porticati liberi;
d) logge, balconi e scale interne.
I porticati di cui al punto c) sono esclusi dal computo della superficie complessiva qualora gli
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strumenti urbanistici ne prescrivano l'uso pubblico. Rientrano tra queste superfici anche i piani
pilotis non pubblici e di uso pubblico e i lastrici solari praticabili.
Superficie complessiva (SC)
Per superficie complessiva si deve intendere la somma della superficie utile abitabile e della
superficie non residenziale valutata, quest’ultima, al 60%, secondo la seguente formula: S.C. =
S.U. + 60% S.N.R..
Superficie per attività turistiche, commerciali e direzionali - Superficie Netta (SN)
Per superficie netta si deve intendere la superficie degli ambienti, al netto di quanto previsto
per la superficie utile abitabile, destinati allo svolgimento dell’attività specifica.
Rientrano tra queste superfici, quelle dei vani accessori in diretto collegamento con gli
ambienti dove si esplica l’attività e quelle ad essa strettamente connesse, quali ad esempio i
servizi igienici, i servizi di cucina, le celle frigorifere, i locali di stoccaggio nei ristoranti e negli
alberghi e i depositi nelle attività commerciali all’ingrosso.
Superficie per attività turistiche, commerciali e direzionali - Superficie per Accessori (SA)
La superficie per accessori è quella che identifica gli spazi e i vani destinati al
soddisfacimento di necessità complementari quali ripostigli, depositi per ingombri (o locali di
sgombero), cantine, garages e simili. Nonché i vani relativi agli impianti tecnologici, i balconi, le
terrazze, i porticati e simili.
Superficie per attività turistiche, commerciali e direzionali - Superficie totale (St)
Per superficie totale si deve intendere la somma della superficie netta e della superficie per
accessori valutata, quest’ultima al 60% secondo la seguente formula: S.t. = S.N. + 60% S.A..
4.0 RITARDATO O OMESSO VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO
Il mancato versamento nei termini di legge del contributo di costruzione (oneri di
urbanizzazione e costo di costruzione) comporta, ai sensi dell’art. 19 della L. R. n° 23/85:
a) l'aumento del contributo in misura pari al 20%, qualora il versamento sia effettuato nei
successivi 120 giorni;
b) l'aumento del contributo in misura pari al 50%, qualora il versamento sia effettuato nei 60
giorni successivi al termine di cui alla lett. a);
c) l'aumento del contributo in misura pari al 100%, qualora il versamento sia effettuato nei 60
giorni successivi al termine di cui alla lett. b).
Le misure di cui alle lettere precedenti non si cumulano. Nel caso di pagamento rateizzato le
norme di cui al primo comma si applicano ai ritardi nei pagamenti delle singole rate.
Decorso inutilmente il termine di cui alla lettera c), del primo comma, il comune provvede alla
riscossione coattiva con ingiunzione emessa dal Responsabile dell’Area Tecnica a norma degli
articoli 2 e seguenti del testo unico delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate
patrimoniali dello Stato, approvato con Regio Decreto 14 aprile 1910, n. 639.
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5.0 MODALITA’ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE
Il pagamento del contributo di costruzione (sia oneri di urbanizzazione che costo di
costruzione) deve essere effettuato secondo una delle seguenti modalità:
a) tramite versamento sul conto corrente postale n. 16428096 intestato a “Comune di Villasor
– Tesoreria Comunale”; causale: “Contributo di costruzione per Permesso di Costruire o
S.C.I.A”;
b) tramite bonifico bancario intestato al Comune di Villasor - Servizio di Tesoreria, IBAN: IT 43
H 01015 44070 000070227272, Banco di Sardegna S.p.A. - FIliale di Villasor. Causale:
“Contributo di costruzione per Permesso di Costruire o S.C.I.A”.
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ALLEGATO “A”
Zone A B 0,10
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ALLEGATO “B”
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ALLEGATO “C”
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ALLEGATO “D”
Tabella 2 - Superfici per servizi e accessori relativi Tabella 3 - Incremento per servizi ed accessori relativi alla parte
alla parte residenziale (art. 2) resid. (art. 6)
SUPERFICIE
NETTA DI INTERVALLI DI
DESTINAZIONI SERVIZI E VARIABILITA'
ACCESSORI DEL RAPPORTO IPOTESI che RICORRE % INCREMENTO
(mq) PERCENTUALE
(7) Snr/Su x 100
(8)
Superfici residenziali e relativi servizi ed accessori Tabella 4 - Incremento per particolari caratteristiche (art.7)
Costo di costruzione
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ALLEGATO “E”
2) Classe II: Comuni >10.000 abitanti 1% 2) Media 0,50% 2) Edifici isolati 0,50% 2) Zone 0,50%
plurifamiliari C, D
3) Classe III: Comuni >2.000 abitanti fino 0,50% 3) Economico popolare 0% 3) Edifici a torre, in linea, a 0% 3) Zona E 2%
10.000 schiera e tipologie
tradizionali dei centri rurali
sardi (*)
4) Classe IV: Comuni fino a 2.000 abitanti 0%
N.B.:
1. il comune di Villasor rientra in classe II;
2. per abitazioni di lusso sono classificate tali quelle aventi i requisiti di cui al D.M. 02/08/1969;
3. per abitazioni di tipo economico e popolare sono classificate quelle aventi i requisiti di cui agli art. 48 e
49 del T.U. approvato con R.D. n° 1165 del 28/04/1938 e cioè quelle comprese nelle categorie A3, A4, A5, A6, e
A11;
4. per abitazioni medie sono classificate per esclusione quelle non rientranti nelle precedenti categorie.
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