Libro Carni Della Macelleria PDF
Libro Carni Della Macelleria PDF
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Agriturismo
Macelleria aziendale
Al l ev am en t o b ov i n i c harol ai s
Vendita carne e prodotti locali
di qualità
La Tenuta Le Chiuse di Reopasto, dal suo acquisto nel 1300, è giunta fino agli at-
tuali proprietari per successione ereditaria. Oggi si estende per circa 300 ettari,
divisa tra la montagna dei boschi e dei sentieri, la collina dei pascoli e la pianura
delle coltivazioni foraggiere e dell’allevamento bovino.
www.lechiusedireopasto.it II
La razza charolaise
Alleviamo bovini da oltre trent’anni; tutti gli animali sono nati e cresciuti al-
l’interno della fattoria. Soltanto i tori da monta sono acquistati in altri alleva-
menti italiani di bovini certificati dall’iscrizione all’albo genealogico naziona-
le charolais: ciò per evitare la consanguineità e i relativi problemi a cui an-
dremmo incontro se allevassimo noi i nostri vitelli per la riproduzione.
La mandria è composta di bovini charolais, tutti iscritti al libro genealogico
nazionale, cosa che garantisce il mantenimento dei pregi della razza da carne
e una discendenza attestata dalla possibilità di rintracciare l’albero genealogi-
co di ogni bovino.
Le nascite dei vitelli si concentrano in primavera. Con l’inizio della stagione
mite si ha, seppur all’interno della fattoria, una sorta di transumanza dalle ri-
messe invernali ai pascoli primaverili. Le mamme e i nuovi nati rimarranno al
pascolo collinare fino ai primi freddi autunnali. Il periodo al pascolo è molto
importante per lo sviluppo del bovino.
All’inizio della stagione fredda la mandria torna alla stalla dove gli animali
sono alimentati con fieno e granaglie. Accanto ai prati riservati al pascolo, la
tenuta possiede dei terreni per la coltivazione di grano, mais, favino ed erba
medica, che ci permettono di provvedere quasi interamente alla alimentazione
dei bovini e garantire così il controllo sulla genuinità della filiera alimentare.
www.lechiusedireopasto.it III
Le proprietà nutritive
Il nostro organismo trae le sostanze necessarie alla crescita, al rinnovo delle cel-
lule e dei tessuti, alla difesa immunitaria, alla produzione di energia e via dicendo
dagli alimenti che ingeriamo. È importante garantire, attraverso una dieta equili-
brata, l’assunzione quotidiana di tali sostanze. Tra tutti gli alimenti, la carne ha
un alto valore biologico, perché possiede un elevato contenuto di tutti i principali
nutrienti.
La carne si suddivide principalmente in carne bianca e carne rossa. La carne bo-
vina si definisce in genere carne rossa; tuttavia questa definizione è corretta se si
parla di bovino adulto (vitellone, manzo, vacca, toro), mentre per il vitello, che si
nutre esclusivamente di latte, è più appropriato parlare di carne bianca. Tra i di-
versi tipi di carne bovina, la carne di vitellone è la più nutriente e fortificante.
La carne bovina è notoriamente una delle migliori fonti di proteine alimentari: in
una bistecca di charolais da 200 g sono contenuti circa 40 g di proteine ovvero il
60 % del fabbisogno giornaliero di un uomo adulto. I nostri muscoli sono in gran
parte formati da proteine; ne consegue che nei soggetti “in crescita” come gli
adolescenti e le donne in allattamento, l’apporto quotidiano di proteine deve esse-
re ulteriormente aumentato.
La carne bovina è anche una importante fonte di minerali quali selenio, sodio,
potassio, fosforo, zinco (in particolare nella fesa), rame (in particolare nella noce)
e naturalmente ferro (in particolare nel fegato e nella milza). Il ferro contenuto
nella carne ha una assorbibilità fino a cinque volte maggiore del ferro contenuto
nelle verdure, e ne favorisce tra l’altro l’assorbimento. 200 g di charolais conten-
gono circa 4 mg di ferro, ovvero il 40% del fabbisogno giornaliero per l’uomo
adulto (10 mg) e circa il 22% per la donna (18 mg).
Un altro pregio della carne bovina è l’elevato contenuto di vitamine, quali la vita-
mina E e la vitamina B12, che costituiscono delle importanti difese anti-ossidanti
e contribuiscono a rallentare il processo di invecchiamento; 100 g di charolais co-
prono addirittura il 73% del fabbisogno giornaliero di vitamina B12. La carne bo-
vina contiene inoltre, in quantità maggiore rispetto alle altre, tutti gli aminoacidi
indispensabili al nostro organismo, in particolare alla crescita degli adolescenti e
alla prevenzione del rilassamento del tono muscolare negli anziani.
Al contrario, il contenuto in colesterolo della carne bovina è piuttosto basso, con
valori simili alle altre carni e al pesce; anche il contenuto di grassi è estremamen-
te limitato: la carne rossa ha in media solo il 5% di lipidi, ovvero l’equivalente
della carne di pollo.
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Le carni bovine
Vitello
È l’animale più giovane, con un peso che va dai 180 ai 230 kg ed una età inferio-
re ai 12 mesi. Alimentato esclusivamente a latte, ha una carne molto chiara, di
colore rosato e con una grana finissima, poco grasso e un elevato contenuto di ac-
qua.
Vitellone
È la "tipica" carne di bovino, proveniente dal maschio non castrato tra i 400 e i
600 kg circa, di età compresa tra i 12 e i 24 mesi. La carne è di colore rosso-rosa
brillante, con una fibra sottile, poco grasso e un contenuto idrico inferiore rispetto
al vitello. È molto saporita e apprezzata per l'elevata resa di tagli magri e morbi-
di.
Manzo
È simile al vitellone, ma si ottiene con animali di età superiore ai due anni. È una
carne compatta, con grasso bianco e sodo e un colore rosso tanto più acceso
quanto più l'animale è giovane.
Bue
È il maschio del bovino castrato in giovane età. La sua carne ha caratteristiche in-
termedie tra quella del vitellone e quella della femmina: in particolare è caratte-
rizzata da una leggera infiltrazione di grasso.
Bovina
È la femmina destinata alla riproduzione. Quando è giovane e ben nutrita fornisce
una carne di eccellente qualità. La carne è molto tenera e dolce grazie al grasso di
infiltrazione della muscolatura. Gli esemplari più anziani, soprattutto quelli desti-
nati alla produzione di latte, danno carni rosso scure e fibrose.
Toro
Il toro è il maschio già adibito alla riproduzione. La sua carne ha colore in-
tenso, di grana grossolana e aspetto compatto.
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I TAGLI DELLA CARNE LA BONTÀ NATURALE DELLA CARNE DEI NOSTRI
“CHAROLAIS”
NATI E CRESCIUTI ESCLUSIVAMENTE
QUARTO OLTRE AL
POSTERIORE IN FATTORIA
RITIRO IN
1. Lombata
2. Filetto FATTORIA È DISPONIBILE IL SERVIZIO DI CONSEGNA A DOMI-
3. Scamone CILIO IN TUTTA ITALIA
4. Girello
5. Fesa esterna
6. Noce
7. Fesa interna Al l ev am en t o b ovi n i c harol ai s
8. Pesce Vendita carne e prodotti locali
9. Geretto po- di qualità
steriore
QUARTO
Macelleria aziendale
ANTERIORE Agriturismo
La qualità rimane inalterata perché si confeziona la carne appena tagliata in buste
10. Pancia
SOTTOVUOTO. Una volta sottovuoto si dispone con del green-ice in contenitori di
11. Fesone
12.Copertina polistirolo che garantiscono la giusta temperatura per il trasporto.
13. Girello di Il pagamento avverrà dopo la consegna tramite bonifico bancario, vaglia o spedizio-
spalla ne di assegno al mittente, secondo le indicazioni che troverete nella confezione.
14. Taglio reale
15. Sottospalla
16. Geretto an-
teriore
17. Braciole
18. Petto
19. Collo
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te, in caso contrario di scaloppine e piccate (infarinate o aromatizzate con vino,
erbe, pomodoro, limone, funghi); questi ultimi due tagli si diversificano per il fat-
to che le piccate sono più piccole, ma più spesse delle scaloppine. Si parla di
tournedos se sono ricavate dal centro del filetto di vitellone, con forma rotonda e
Tagli e metodi di cottura regolare, da cuocere alla griglia; lo stesso pezzo, se è tagliato in grosse fette alte
quattro o cinque centimetri, si chiama Chateaubriand. Si ha poi la tagliata, o Ro-
bespierre, se le bistecche provengono dal controfiletto in tagli spessi da cuocere a
fuoco vivo, in modo che arrostiscano all'esterno mantenendosi succose e al san-
La carne cruda gue all'interno. Dalla lombata si ottengono le lombatine, da cui si ricava la famo-
sa costata, grossa e spessa bistecca con l'osso. Se la costata comprende anche il
filetto si può parlare di fiorentina o di T-bone steak e di Porterhouse all'america-
TARTARA E CARPACCIO na, mentre quando è senza osso è l'entrecôte dei francesi.
Si utilizza di solito il manzo e si condisce con olio, limone, sale e pepe.
La tartara si può insaporire con aglio, da togliere dopo aver mescolato la carne Cottura ai ferri o alla griglia
con i condimenti, mentre il carpaccio, ottenuto con fettine di carne sottilissime, si Consiste nel cuocere tagli di carne piatti su di una fiamma molto bassa ricavata
può guarnire a proprio piacimento con scaglie di parmigiano, di funghi freschi o da carbonella o legno di piante aromatiche, che le trasmettano il proprio profumo.
di tartufo. Si presta per bistecche, fettine, nodini, costate e spiedini guarniti a piacere. Per
mantenere tutta la qualità della carne è fondamentale fare attenzione a non cuo-
cerla troppo. Gli accorgimenti importanti per non bruciarla, sono di porre la fiam-
Cotture veloci ma lateralmente e di limitare lo sgocciolio di olio dalla carne preventivamente
marinata per non attizzare la fiamma stessa. La griglia deve essere molto calda e
L’ARROSTO la carne va girata una volta sola, salando soltanto alla fine.
L’arrosto, nel suo significato più ampio di insieme di metodi di cottura, è con il Cottura in padella
bollito il più antico sistema di preparazione della carne cotta e comprende la cot- La carne si cuoce rapidamente a fuoco vivo, voltandola una o due volte e aggiun-
tura ai ferri o alla griglia, in padella, in casseruola, al forno, allo spiedo. gendo sale e pepe solo alla fine. A seconda dei gusti, si può ungere la padella con
Tutte queste tecniche, attraverso la sottile patina abbrustolita che si forma sulla burro o olio di oliva aggiungendo poi la carne, oppure si può cuocere quest’ulti-
superficie della carne, permettono di conservare intatti i valori nutritivi. Tra i ta- ma direttamente in una padella antiaderente già calda senza grassi, aggiungendo
gli di carne per loro natura più adatti a cotture veloci rientrano quelli qui generi- eventualmente in un secondo tempo dell'olio sulla superficie della carne prima di
camente raggruppati come Fettine e Bistecche. voltarla. In questo caso l'olio non brucia e la carne mantiene intatte tutte le sue
proprietà.
Fettine e bistecche
Cottura in casseruola
Sono molto utilizzate per la semplicità e la rapidità di cottura. Generalmente si
Si copre il fondo della casseruola con burro o olio extravergine di oliva e si ag-
parla di fettine per tagli piuttosto sottili, mentre per tagli più alti, il cui spessore
giunge la carne facendola rosolare a fuoco vivo da tutte le parti, così da creare su-
può variare anche di molto, si parla genericamente di bistecche.
bito una sottile crosta superficiale che impedisca la fuoriuscita dei succhi naturali,
Secondo il pezzo, l'animale di origine e il sistema di cottura, fettine e bistecche
evitando che si indurisca. A questo punto si copre e si abbassa il fuoco mantenen-
assumono nomi diversi. Se ad esempio hanno l'osso si parla di nodini o costolet-
dolo costante fino a cottura ultimata. Le erbe aromatiche si inseriscono dopo aver
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rosolato la carne, ponendole sopra e mai sotto la carne per evitare che brucino; Cotture lente
sale e pepe si aggiungono solo verso la fine della cottura.
È importante rispettare alcuni accorgimenti, come ad esempio impiegare un reci-
piente che contenga il pezzo di carne per tutta la sua altezza, lasciando libero in- “IN UMIDO”
torno uno spazio di circa due o tre dita. La carne, in altre parole, deve essere suf- brasato, stufato, spezzatino
ficientemente libera per non cuocere nel proprio vapore, poiché in tal caso ver-
rebbe stufata. È una tecnica che necessita tempi di cottura molto lunghi.
Nello stufato la carne ha avuto prima una marinatura in vino e verdure. Per cuo-
Cottura al forno cere non è indispensabile del fuoco vivo. Lo stesso termine “stufato” richiama il
Generalmente si fa prima rosolare la carne sulla fiamma nel recipiente da forno e termine “stufa”, sul cui piano si metteva, per una cottura molto lenta, il recipiente
poi la si introduce nel forno stesso preventivamente scaldato; in alternativa la si con la carne.
può mettere direttamente nel forno caldo abbassandolo gradualmente fino a rag- Il brasato si diversifica dallo stufato per il fatto che prima si rosola la carne e per-
giungere la temperatura finale di cottura. ché in cottura si aggiunge il liquido di marinatura.
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I TAGLI E LE RICETTE Fondue Bourguignonne
ä 4 persone
• Controfiletto: Parma
• Biffo: Napoli
• Lai sottile: Venezia
• Lombata: Firenze, Genova, Macerata, Verona, Vicenza
• Lombo: Bari, Bologna, L'Aquila, Perugia, Potenza, Roma, Rovigo
• Lonza: Torino
• Roast-beef.- Belluno, Mantova, Milano, Padova, Treviso
consigliato per bistecche alla griglia, tagliata, • Scorsa a filetto: Napoli
bourguignonne, roast-beef • Scorzetta: Foggia
• Sottofiletto: Torino, Trento
Di 1a categoria, è uno dei tagli più classici, gustosi e pregiati. • Trinca: Messina, Palermo, Reggio Calabria
Si ricava partendo dal limite dello scamone, nel quarto posteriore, lungo una linea paral-
lela alla colonna vertebrale, fino alla ottava o alla quinta costola.
Quando la lombata è intera sull'osso a T rovesciato e comprende il filetto contrapposto, si
ha la classica bistecca fiorentina. Se la lombata è disossata, si può cuocere in diversi modi
(con vino, funghi, cipolle, erbe aromatiche). È il classico pezzo da roast-beef.
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2. Filetto Filetto al pepe verde
ä 4 persone
4 fette spesse di filetto del peso di 120-130 g l’una, 100 g di panna, sugo di arro-
sto, 2 ½ cucchiai di pepe, pepe verde in grani, burro.
In una padella per fritti dal fondo pesante, abbastanza capiente da contenere le
fette di filetto senza lasciare vuoti, rosolate la carne a fuoco vivo nel burro. Per
una cottura al sangue, fatela cuocere 2 minuti per parte, spruzzandola con 4 cuc-
chiai di brandy e fiammeggiando. Condite con sale e pepe e tenete in caldo. Nel
fondo di cottura versate 2 cucchiai di sugo di arrosto, 100 g di panna e 2 ½ cuc-
chiai di pepe verde pestato. Mescolate velocemente fino a che la salsa si è adden-
sata, versatela sul filetto e cospargete con un paio di cucchiaiate di pepe verde in
grani. Servite subito.
Chateaubriand
ä 4 persone
2 chateaubriand da 300 g l'uno (lo chateaubriand si ricava dal cuore del filetto e
consigliato ai ferri, crudo, alla bourguignonne non deve essere mai inferiore ai 300 g di peso).
È situato sotto la lombata ed è la parte più nobile e pregiata dell'animale. Battete leggermente le fette di filetto e adagiatele in una casseruola dal fondo pe-
Consistendo in muscoli che, per la loro posizione, lavorano molto poco, la carne di questo sante, già calda. Rosolate su ogni lato, poi coprite e lasciate sul fuoco per 3 minu-
taglio è particolarmente tenera e succosa. La parte anteriore del filetto è adatta soprattut- ti. Spegnete e lasciate coperto altri 10 minuti per uno chateaubriand al sangue, 15
to per bistecche, quella centrale per medaglioni e quella finale per filetti mignon e boccon- minuti per una cottura media, 20 se lo preferite ben cotto. La carne si serve in fet-
cini. Da un vitellone si possono ottenere due filetti dai quali si ricavano al massimo 5-6 te grosse (circa 6 per ogni chateaubriand), accompagnata da patate fritte o spina-
kg di carne. La sua denominazione è la stessa in ogni città.
ci. Ottima anche con salsa béarnaise.
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3. Scamone o rosa Piccate al limone
ä 4 persone
• Cima: Venezia
• Codata: Messina, Reggio Calabria
• Colarda: Bari, Foggia, Napoli, Potenza
• Culaccio: L'Aquila, Trento
• Culata: Perugia
• Culatello: Parma
• Fetta: Bologna
consigliato per bistecche e fettine in padella e alla griglia, • Fracoscio: Macerata
scaloppine, piccate, arrosto • Groppa: Firenze
• Mela: Firenze
Grosso taglio di 1a categoria, formato da grandi masse muscolari situate vicino all'anca.
• Melino: Firenze
È molto pregiato e adatto alla preparazione di arrosti, stracotti, stufati, ma anche fettine
e bistecche. • Pezza: Roma
• Pezzo: Perugia
• Precione: Padova
• Punta e cassa dei belìn: Genova
• Scagnello: Belluno
• Scamone: Milano, Verona
• Scannello: Mantova, Rovigo
• Sotto codata: Palermo
• Sottofiletto: Belluno, Padova, Treviso
• Sottofiletto spesso: Torino
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• Straculo: Mantova, Trento, Venezia, Vicenza 4. Girello
• Taglio di nombolo: Venezia
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Roast-beef al sale grosso 5. Fesa esterna o controgirello
ä 4 persone
Disponete due dita di sale grosso sul fondo della casseruola, adagiatevi la carne
legata in modo che si mantenga in forma e ricoprite interamente con il sale rima-
nente. Pressate bene con le mani e mettete in forno già caldo a 250°C. Fate cuo-
cere per circa 40 minuti se desiderate una carne ancora al sangue, altrimenti pro-
lungate la cottura per altri 10 minuti. Togliete dal forno, rompete il blocco di sale
e lasciate raffreddare prima di tagliare e servire.
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Saltimbocca alla romana 6. Noce
ä 4 persone
• Codino: Treviso
• Controfesa: Vicenza
• Controgirello: L'Aquila, Padova, Perugia, Roma
• Controlacerto: Messina
• Coscia in fuori: Torino
• Coscia magra: Mantova
• Culatta: Bologna consigliato per scaloppine, fettine, involtini,
• Dietro a codata: Reggio Calabria cotture al forno e in casseruola
• Dietro coscia: Bari, Foggia, Napoli, Palermo, Potenza
• Fesa: Verona È un taglio di 1a categoria, molto pregiato, di forma ovoidale, situato sul lato esterno della
• Fetta di mezzo: Milano coscia. Confina con lo scamone, il controgirello e internamente con lo scannello. Si presta
• Finta: Macerata ad essere utilizzato per varie cotture in casseruola (brasato, stracotto, alla cacciatora), e
per fare ottime bistecche e fettine.
• Fricandò: Trento
• Lacerto: Genova
• Lai di fuori: Venezia
• Lucertolo: Firenze
• Sottofesa: Parma
• Taglio lungo la coscia: Belluno
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Involtini 7. Fesa interna o scannello
ä 4 persone
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Carpaccio al parmigiano 8. Campanello
ä 4 persone
• Coscia: Mantova
• Entrocoscia: Reggio Calabria
• Fesa: Belluno, Padova, Rovigo, Torino, Trento, Verona, Vicenza
• Fesa intema: Parma
• Grassa: Mantova
• Lai di dentro: Venezia
• Natica: Napoli, Potenza
• Pari grasa: Mantova
• Rosa: Macerata, Milano consigliato per brasati, stufati, spezzatini,
• Scannello: Bologna, Firenze, L'Aquila, Perugia, Roma fettine in padella
• Schenello: Genova
• Sfasciatura: Bari, Foggia, Messina, Palermo È un piccolo taglio di 2a categoria molto apprezzato, costituito dall'insieme dei muscoli
vicino alla gamba e ricco di lamine connettivali. Con le parti esterne si possono fare bi-
stecche da cuocere sulla brace e si presta moltissimo anche a preparazioni come spezzati-
ni, stracotti e stufati e a tutte le cotture in casseruola con aggiunta di vino, pomodoro,
verdure. È ottimo anche per il bollito.
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Brasato al barolo • Scamone: Padova
ä 10 persone • Callo del campanello: Firenze
1 stinco di circa 3 kg, olio, burro, 1 cipolla, 1 spicchio di aglio, 1 dl di vino bian-
co, qualche foglia di salvia, 1 rametto di rosmarino, timo, brodo, 1 cucchiaio di
fecola, sale.
Fate rosolare lo stinco in poco olio e burro con la cipolla divisa in quarti e lo
spicchio di aglio vestito. Quando la carne ha preso leggermente colore su tutti i
lati, spruzzate con il vino, mettete il coperchio e proseguite la cottura a fuoco len-
to, girando lo stinco un paio di volte. Quando il vino si è quasi completamente
consumato, eliminate la cipolla e l’aglio e aggiungete salvia, rosmarino e un piz-
zico di timo. Salate leggermente e mettere in forno a 180°C. Portate a cottura, ag-
giungendo di tanto in tanto un po’ di brodo, in modo che il fondo di cottura non
abbia mai ad asciugarsi. Al termine della cottura togliete lo stinco dal forno e fa-
telo rosolare bene sul fornello su tutti i lati a fuoco medio, così che all’esterno
prenda l’aspetto dorato e glassato di un arrosto, ma resti morbido all’interno. Di-
sponetelo su un piatto riscaldato e tenetelo in caldo. Deglassate il fondo con la fe-
cola disciolta in poca acqua, fate rapprendere la salsa e servite con spinaci al bur-
ro o patate lesse.
consigliato per ossibuchi, stinco al forno, • Gamboncello: Bari, Foggia, Napoli, Potenza
spezzatino, bollito • Geretto: Verona
• Geretto posteriore: Milano. Parma
Taglio di 3a categoria, detto anche muscolo, è la parte superiore della gamba, corrispon- • Giaret. Torino
dente alla regione della tibia. Anatomicamente è l'organo di trasmissione dell'animale ed • Lantema: Bologna
è costituito da un gruppo di muscoli che, una volta ricevuto l'impulso, lo fanno muovere. • Muscolo: Belluno, Rovigo, Trento, Treviso, Vicenza
È particolarmente adatto per la preparazione di ossibuchi in umido e stufati, stracotti e
bolliti per brodi, perché fra un muscolo e l'altro c'è un leggero strato di connettivo che • Muscolo di coscia: Padova
rende appetibile e gustosa questa parte. • Muscolo posteriore: Firenze, Genova, l'Aquila, Macerata, Mantova, Perugia, Roma,
Torino, Venezia
• Ossobuco: Trento
• Pisciuni: Messina, Palermo, Reggio Calabria
• Pulcio: Roma
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10. Pancia Rollè di vitella arrosto
ä 4 persone
Condite la carne con un trito di rosmarino, aglio, sale e pepe, arrotolatela e lega-
tela con spago per arrosti. Riscaldate la casseruola e rosolatevi la carne. Aggiun-
gete le verdure tagliate a pezzettini, coprite e cuocete per circa 2 ore a fuoco len-
to. Trascorso questo tempo, adagiate la carne sul vassoio, versatevi sopra la salsa
e guarnite con patate arrosto e verdure.
• Bognigolo: Vicenza
• Bollito: Reggio Calabria
• Falda: Firenze
• Fianchetto: Potenza
• Finta cartella: Bologna
• Pancetta: L'Aquila, Messina Perugia
• Pancettone: Bari, Foggia, Macerata, Napoli
• Pancia: Belluno, Mantova, Palermo, Parma, Rovigo, Trento, Verona, Vicenza
consigliato per rollè, stufato, bollito • Panzetta: Genova
• Pettu: Reggio Calabria
È un taglio di 3a categoria, piuttosto grasso e solcato da cartilagini. Comprende la regione • Scalfo: Milano
dell’addome vero e proprio e parte della regione del costato. Richiede una certa cura nella
preparazione culinaria. Le parti meno pregiate si possono macinare per preparare polpet-
• Spezzato: Torino
te, hamburger, ragù e polpettoni. • Spuntatura di lombo: Roma
• Tasto: Padova, Treviso, Venezia, Verona
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11. Fesone di spalla Straccetti alla romana
ä 4 persone
In una padella leggera scaldate l’olio con le foglie di salvia e, non appena comin-
cia a sfrigolare, aggiungete delle fettine di carne sottili come fosse carpaccio, ma-
gre e senza nervi. Scottatele a fuoco alto su entrambi i lati, voltandole rapidamen-
te appena messe in padella. Aggiungete l’aceto o, se preferite, del vino bianco
secco, facendolo ridurre a fuoco molto alto. Salate e pepate. Servite subito.
• Ciangolino: Firenze
• Cotenotto: Firenze
• Fesa di spalla: Rovigo
• Fesone di spalla: Milano, Verona
• Fettone di spalla: Mantova
• Gioietta: Macerata
• Magro di spalla: Macerata
• Nosetto di spalla: L'Aquila
consigliato per fettine, arrosti, bolliti e stufati • Pieno di spadda: Palermo
• Polpa di spalla: Bologna, Parma, Perugia
È un taglio di forma triangolare situato tra l’articolazione scapolo omerale e il sottospalla. • Polpone: Parma
In generale, pur rientrando nella 2a categoria di carni bovine, questo taglio non ha nulla
• Punta di spalla: Genova
da invidiare alle parti posteriori. Una volta ripulito e tagliato nel verso della larghezza, si
presta ottimamente per bistecche, scaloppine, pizzaiole, straccetti e, se ben battuto, anche • Scapìn: Venezia
cotolette. Le parti di ritaglio si possono macinare per preparare polpette, farciture, ham- • Soprapaletta: Genova
burger, ragù. • Spadda: Messina, Reggio Calabria
• Spalla: Bari, Foggia, Napoli, Padova, Potenza, Torino, Trento, Vicenza
• Taglio lungo di spalla: Belluno, Treviso, Venezia
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12. Copertina e polpa di spalla Gulyàs tradizionale ungherese
ä 6persone
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• Zogia: Venezia 13. Girello o piccione di spalla
È un taglio che si presenta con una configurazione geometrica a tronco di cono appiattito.
La carne di girello di spalla si può confondere con le parti del girello di coscia, tanto è si-
mile come qualità. Con questo taglio si possono fare cotolette, ma anche succulenti arrosti
in casseruala, stracotti, nonché eccellenti bolliti.
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Cotoletta alla milanese • Soppelo: Firenze
ä 4 persone • Spalla: Potenza, Vicenza
• Zogia: Venezia
4 costolette, pane bianco secco, burro, sale e pepe.
La tradizionale ricetta milanese prevede che le costolette siano tagliate dalla lom-
bata di vitello da latte e che siano spesse quanto l’osso, ovvero circa 1,5-2 cm. È
consigliabile praticare qualche taglietto lungo il margine della carne perché non
si arricci durante la cottura.
Sbattete l'uovo con un pizzico di pepe, senza mettere sale perché favorirebbe la
fuoriuscita dei liquidi dalla carne e la impanatura in cottura si scollerebbe. Polve-
rizzate il pane secco, scartando la crosta.
Passate le costolette nell'uovo e poi nel pangrattato. Dorate il burro, facendo mol-
ta attenzione a non bruciarlo, e friggete la cotoletta circa 6 minuti per lato, voltan-
dola una sola volta. Versate sulla carne del burro caldo, ancora spumeggiante. Sa-
late e servite.
La costoletta ha uno spessore doppio rispetto alla scaloppina, che può essere pre-
parata allo stesso modo. In alternativa al burro può essere usato anche l’olio di
oliva extravergine.
• Fusello: Milano
• Gioietta: Macerata
• Girellino di spalla: Belluno
• Girello di spalla: L'Aquila, Mantova, Padova, Parma, Perugia, Rovigo, Trento, Ve-
rona
• Lacertiello: Napoli
• Lacertino di spalla: Bari, Foggia
• Magro di spalla: Macerata
• Muscolo di spalla: Treviso
• Ovu di spadda: Messina, Palermo, Reggio Calabria
• Polpa di spalla: Bologna
• Rollino: Torino
• Rotolo di spalla: Mantova
• Rotondino di spalla: Genova
• Sbordone: Roma
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14. Taglio Reale Bollito misto
ä 12 persone
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Tartara al rafano • Sottocoperta: Vicenza
ä 4 persone • Sottospalla: Padova, Parma, Rovigo, Torino, Trento, Verona, Vicenza
• Spinello: Palermo
400 g di carne di vitellone macinata due volte, 4 grosse mele Delizia della stessa
dimensione, 2 limoni, sedano, 1 cucchiaio di capperi sottaceto, ½ cipollotto, 1
uovo sodo, 1 cucchiaio di rafano grattugiato, 2 tuorli, 1 cucchiaio di senape, 1
cucchiaio di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di erba cipollina, salsa Worcester-
shire, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe.
Tagliate la calotta alle mele, togliete con uno scavino tutta la polpa all'interno la-
sciandone solo uno strato di 2 cm circa attaccato alla buccia. Cospargete l'interno
delle mele con il succo di 1 limone e tagliate la polpa a dadini. Tritate un pezzetto
di sedano con i capperi e il cipollotto. Sgusciate l'uovo sodo e tritatelo grossola-
namente. Unite il composto alla carne, condite con il rafano, i tuorli, la senape, il
prezzemolo, l'erba cipollina, poche gocce di salsa Worcestershire, l'olio, il sale e
il pepe.
Mescolate bene il tutto e riempite le mele con la carne preparata, alla quale avrete
aggiunto i dadini di mela tenuti da parte. Guarnite con sottilissime fettine di limo-
ne.
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16. Geretto anteriore Ossibuchi alla milanese
ä 4 persone
Praticate qualche taglio superficiale sulla carne, in modo che non si arricci duran-
te la cottura.
Fate rosolare la cipolla tritata nel burro, senza farle perdere colore; aggiungete gli
ossibuchi infarinati e fateli rosolare a fuoco vivo. Bagnate con il vino e fatelo
evaporare. Salate, pepate e aggiungete il brodo. Coprite, portate a cottura e lascia-
te andare a fuoco medio per circa 1½ ora, rigirando la carne di tanto in tanto. A
fine cottura il sugo deve risultare fluido anche se non brodoso: se necessario ag-
giungete man mano altro brodo. La carne è cotta quando tende a staccarsi dall’os-
so.
Preparate nel frattempo la cosiddetta “cremolata”, tritando finemente prezzemolo,
aglio e scorza di limone.
A fine cottura aggiungete la cremolata agli ossibuchi, mescolandola bene al sugo
e girando la carne più volte. Servite caldissimo con risotto bianco al parmigiano o
alla milanese.
consigliato per ossibuchi, muscolo per brodo e bolliti
• Gamba anteriore: Bologna
È un taglio di 3a categoria, come quello posteriore. È costituito da un fascio di tredici • Gamboncello: Bari. Foggia, Napoli
gruppi di fibre muscolari, corrispondenti alla regione dell’avambraccio.
• Gamboncello di spalla: Potenza
È comunemente chiamato ossobuco. Data la ricchezza in fibre connettivale dà degli ottimi
• Geretto anteriore: Milano, Parma, Rovigo, Verona
brodi e bolliti.
• Manuzza: Messina, Palermo, Reggio Calabria
• Muscolo: Belluno, Trento
• Muscolo anteriore: Firenze, L'Aquila, Macerata, Mantova, Perugia, Roma, Torino,
Venezia
• Muscolo diritto: Genova
• Muscolo di spalla: Padova, Treviso, Vicenza
• Ossobuco: Trento
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17. Braciole o costate Polpettine Fritte
ä 4 persone
Taglio unico costituito anteriormente dalla punta di petto e posteriormente dal fiocco.
Punta di petto
Di 2a categoria ed economico, è il taglio migliore per preparare il bollito. Può essere usato
anche per arrosti e se ne può ottenere un buon brodo.
Fiocco
È un taglio composto da muscoli attraversati da abbondanti venature di grasso. È parti-
colarmente adatto per bolliti.
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Punta di petto farcita 19. Collo
ä 4 persone
800 g di petto di vitello disossato a “tasca”, 1 carota, una costa di sedano, 1 ci-
polla, 100 g di prezzemolo, 300 g di spinaci puliti e lavati, 200 g di salsiccia fre-
sca, 50 g di prosciutto crudo tritato, 1 presa di timo, 2 uova, 100 g di mollica im-
bevuta di latte, sale e pepe.
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Vitellone bollito in insalata Le frattaglie…
ä 4 persone
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Rognone trifolato Levate la coda dal fuoco (la carne deve staccarsi dalle ossa), lasciatela riposare
ä 4 persone qualche minuto e servite. La coda è ricca di tessuti collosi che danno un sugo ric-
co e gelatinoso.
600 g di rognone di vitello, 1 spicchio d’aglio, olio di oliva extra vergine, 1 cuc-
chiaio di prezzemolo tritato, 1 dl di vino bianco secco, sale.
Fegato alla veneziana
Il rognone, a meno che non provenga da un animale molto giovane, va sempre ä 4 persone
trattato prima di essere cucinato. Prima di tutto vanno eliminate tutte le parti gras-
se che si trovano al suo interno. Si affetta o si taglia come si desidera, poi si mette 400 g di fegato di vitello affettato, 1 kg di cipolle bianche, 3 cucchiai di olio di
in una ciotola abbastanza grande, si cosparge di sale grosso e si copre con acqua oliva extravergine, sale e pepe.
bollente in modo che sia sommerso di almeno due dita. Non appena il liquido si è
freddato, scolate e sciacquate bene le fettine sotto l’acqua corrente, quindi proce- Mondate e affettate le cipolle, mettetele in una larga padella con 1,5 dl di acqua e
dete con la ricetta. fatele cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti. Al termine della cottura l’acqua
Fate rosolare l’aglio con l’olio d’oliva e il prezzemolo; mescolate bene e unite il dovrebbe essersi riassorbita completamente; in caso contrario alzate il fuoco e fa-
rognone. Cuocete 1 minuto a fuoco molto vivace, poi unite sale, pepe e vino. Pro- tela evaporare mescolando. Nel frattempo preparate il fegato, che deve essere te-
seguite la cottura a fuoco alto, mescolando per altri 4 minuti circa; servite caldis- nero e tagliato a striscioline. Aggiungete l’olio nella padella e fate rosolare le ci-
simo con purè di patate. polle, unite le striscioline di fegato e date altri 5 minuti circa per la cottura, tenen-
do presente che il fegato non deve essere al sangue, ma neppure troppo cotto. Du-
rante la cottura girate il fegato, conditelo con sale e pepe sul lato cotto, giratelo
nuovamente e salate l’altro lato. Servite ben caldo. È ottimo se accompagnato da
Coda alla vaccinara polenta piuttosto soda.
ä 6 persone
Fate bollire per 1 ora la coda e le guance di bue tagliate a pezzi in un quantitativo
di acqua bollente che basti appena a coprirle. Nel frattempo preparate un trito di
carota, cipolla, aglio, timo e pancetta e fate rosolare con lo strutto. Scolate la car-
ne e fatela rosolare con gli odori.
Bagnate il tutto con il vino e lasciate che evapori; aggiungete il brodo in cui le
carni hanno bollito, avendo cura di sgrassarlo bene. Unite anche il concentrato di
pomodoro, sale e pepe q.b.. Coprite con un coperchio pesante e fate sobbollire
per circa 3 ore, finché le verdure saranno quasi ridotte a purè e il sugo si sarà ad-
densato.
Pulite il sedano sfilando accuratamente i gambi e tagliandoli in pezzetti di 6 o 7
cm circa; aggiungeteli alla coda e fate cuocere per altri 30 minuti.
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