17 Transiti
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Transiti
Considerazioni generali
Ogni pianeta ha una sua velocità, suoi periodi sinodici e fasi. Il moto che possiamo
osservare nella sfera locale rispetto alla sfera celeste è un moto apparente, risultante del
moto proprio di un astro combinato con il moto della terra, osservato da una specifica
località terrestre, in un dato momento. Questo moto è quello che viene descritto nelle
tavole delle effemeridi.
Definiamo invece transito il passaggio di un astro che, in una determinata data, realizzi un
aspetto, o una qualche familiarità, con un altro astro o luogo di una genitura.
Gli astri verso i quali si dirigono gli astri transitanti sono quelli di una genitura o di un
qualsiasi evento. Quelli transitanti sono gli astri che, nel loro moto reale ed in una specifica
data, perfezionano aspetti con i primi. I transiti non possono essere utilizzati
separatamente dalle altre tecniche previsionali. Il pronostico astrologico viene elaborato
utilizzando più tecniche ed osservando le eventuali stratificazioni di aspetti, nelle diverse
tecniche e tra medesimi astri o luoghi. Il giudizio è sempre composito e la probabilità che
si produca un evento chiaro è maggiore quando, applicando le diverse tecniche, si
ripetono le stesse configurazioni o simili.
L’esperienza mostra che il transito, in sé, difficilmente mostra un evento; più spesso
descrive il clima nel quale il soggetto si trova ad agire. Così Marte, transitante su un Marte
natale, non necessariamente mostra un incidente, più spesso inclina ad uno stato di
tensione e ad una aggressività che facilmente viene a galla o ad un attivismo propositivo.
Esporremo ora un metodo per evidenziare i transiti su un tema natale. A tale scopo
elaboreremo due sistemi:
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Transiti per una data specifica
Fig. 1
I transiti presi in considerazione sono quelli relativi al 17 dicembre 2012 alle ore 12,00
(TU). Come potete vedere dall’immagine posizioneremo i pianeti transitanti all’esterno del
cerchio eclittico. Le posizioni degli astri sono quelle riportate sulle effemeridi, in quanto
non abbiamo la necessità di analizzare un evento particolare. Per questo non calcoleremo
la domificazione per il momento del transito. Per prima cosa rileveremo solo gli aspetti
applicativi che i pianeti transitanti formano con quelli della genitura. Rispetto alle tolleranze
usate nella genitura le tolleranze per i transiti, tranne per la Luna, devono essere molto
ridotte.
Eccole:
QStU 2°
Vw 1°
Nella seguente tabella elencheremo gli aspetti tra pianeti transitanti e natali e l’eventuale
familiarità nella genitura.
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Aspetti transito(t)-genitura(n) Familiarità in genitura
1
Rt !Rn Posizione natale (Latn 5°17’S – Latt 5°13’N)
Rt ' Sn Sn in B (Esa R)
Rt $vn Rn $vn
I tre aspetti che si perfezionano nelle successive 24 ore sono, come possiamo constatare,
caratterizzati dall’essere familiari, quindi di una certa rilevanza ed efficacia.
In genitura la Luna è fuori hairesis, calante, in IV, in aspetto di trigono con Giove, nel suo
decano (?).
Venere ci parlerà di incontri piacevoli, visite a musei, figure femminili, momenti sereni, ecc.
Marte indicherà momenti di grande energia, sprechi di energia, litigi o prese di posizione
fatte o mancate, ecc.
Sui pianeti più lenti l’analisi degli aspetti per una data specifica devono essere presi con le
molle. Possono significare situazioni di fondo che favoriscono o complicano ciò che è
indicato dai veloci, ma mai possono essere decisivi.
1
Il transito per congiunzione è indebolito dalla forte differenza in latitudine tra l’astro in genitura e quello in transito.
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motivazioni della scelta risiedono sulla valutazione dell’opportunità di scegliere un periodo
non troppo breve, che non permetterebbe di avere dei tempi ragionevoli per impostare una
tattica di prevenzione efficace, o troppo lungo, che proietterebbe le previsioni in periodi
così lontani da non essere percepiti come degni di attenzione.
A differenza del “breve termine” prima descritto, inizieremo col considerare i moti dei
pianeti lenti. In questo modo posso individuare in quale zona del T.N. (casa e segno)
insistono i pianeti lenti durante l’anno considerato. I pianeti lenti fungono da indicatori delle
tematiche di fondo dell’anno. I movimenti dei pianeti lenti annuali vengono sintetizzati
all’esterno del grafico del T.N. similmente al grafico del movimento di Saturno a pag. 6.
Una volta segnati i movimenti dei pianeti lenti potremo iniziare a considerare eventuali
transiti di Marte su punti critici del tema ove abbia familiarità.
Particolare attenzione va data alle configurazioni tra pianeti in transito che riproducono
familiarità presenti in genitura, maggiormente se si aspettano a quelle stesse
configurazioni.
I transiti vanno valutati e datati attentamente, per individuare un intervallo di tempo nel
quale ci si può attendere un evento. In genere si considera un periodo che va dalla prima
applicazione dei pianeti transitanti fino alla separazione dell’ultimo pianeta transitante dalla
configurazione natale. Fig. 2
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Vanno inoltre considerati i periodi di retrogradazione dei pianeti veloci (Marte, Venere e
Mercurio) e le sizigie lunari, qualora si formino su punti importanti del T.N. Nelle
retrogradazioni i pianeti veloci insistono per più mesi su un piccolo tratto di eclittica ed il
loro effetto si avvicina maggiormente a quello dei pianeti più lenti. Circa le eclissi, qualora
sia visibile il fenomeno, è opportuno tenerle in considerazioni qualora cadano sui luminari,
sugli assi cardinali o pianeti personali particolarmente significativi nella carta natale.
Fasi epicicliche
Non dobbiamo mai dimenticare che l’Astrologia, qualsiasi sia la tecnica oggetto di studio,
mantiene saldi i principi di base. Dobbiamo sempre ricordare che i pianeti transitanti
hanno, di base, le qualità che l’omologo presenta in genitura. Per questa ragione devono
essere osservate le principali fasi epicicliche dei transitanti, le quali determineranno
mutazioni delle qualità prime indicate dall’astro omologo in genitura. Mutazioni, ma non
stravolgimento.
Kazimi, levata e tramonto eliaco più le stazioni e l’acronicità saranno importanti se,
realizzandosi, formeranno aspetti con pianeti della genitura con i quali vi è familiarità.
Ritorniamo un attimo sui transiti che si realizzano quando il pianeta è nella fase tra la
prima e la seconda stazione.
Nei primi 15 giorni di Maggio, prima dell’inversione del moto, il pianeta percorre appena
w
Fig. 3
2S
1S
k 0°11’ 27°40’
6°50’
9°07’
1
k j
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13’, da 6°37’ a 6°50’. A 6°50’ Acquario, il 17-05-91, w diviene Stazionario (1S-Prima
stazione). Inizia il suo moto retrogrado e il 3 Giugno torna a 6°37’. In poco più di un mese
si è mosso in moto diretto e retrogrado su 13’ di eclittica (spazio che copriva in due giorni
quando si muoveva in moto diretto alla massima velocità). Nelle vicinanze dell’inversione
di moto (stazione) la sua velocità inizia a diminuire fin quando, a 0°11’ dell’Acquario, il 6-
10-91, diviene nuovamente Stazionario (2S-Seconda stazione). Le considerazioni fatte
per lo stazionamento precedente si ripetono. Nuovamente w parte in moto diretto ed al
sinodo con il Q li troviamo a 9°07’ nell’Acquario.
CONSIDERAZIONI:
1. Nei transiti la velocità del pianeta è determinante. E’ ovvio che un pianeta lento insiste
per più tempo su un eventuale punto della genitura. In particolare il transito sarà più
significativo se il pianeta di nascita si trova in aspetto preciso al grado di
stazionamento (1S e 2S) del pianeta transitante.
2. In ragione del rallentamento dovuto al cambiamento di moto anche i pianeti veloci (st),
in particolare U acquisiscono un’importanza particolare, specie se toccano, con
aspetti forti, punti cruciali di un Tema. In particolare S compie le sue retrogradazioni
per tre volte l’anno, T retrograda ogni anno e mezzo circa e U ogni due anni circa,
rimanendo su 20° di eclittica per sei mesi circa;
Anche in questo caso si deve tener conto della familiarità. Se il pianeta transitante ha un
qualche dominio sulla cuspide della casa o si trova in aspetto - per casa – con il
pianeta omologo in genitura il transito ha una sua efficacia. In quel caso i significati
della casa sono attivati dal passaggio.
1. Serie Armoniche;
2. Cicli dinamici;
3. Sistema delle Case.
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1) Serie Armoniche
Questa teoria numerologica è stata descritta in tempi moderni da John Addey, ma le sue
origini sono fatte risalire a concetti matematici espressi dalle scuole pitagoriche (Pitagora
di Samo, matematico e filosofo greco del VI sec. A.C.).
Questa teoria ha la sua base nella suddivisione dei 360° dell’eclittica per i primi numeri
naturali interi (1, 2, 3, 4,…..).
ecc.……………..
La natura dell’aspetto è legata al simbolismo del numero ad esso collegato ed alla teoria
dei rapporti musicali, di cui abbiamo accennato nella monografia degli aspetti.
Sestile = 6: 3x2 o 2x3. E’ un numero derivato dall’Opposizione (2) e dal Trigono (3), 180°-
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120° = 60°. E’ equilibrio (Trigono) ed acuisce la coscienza (Opposizione),
richiedendo una certa iniziativa attiva. In effetti il Sestile ha una natura attiva che il
Trigono non ha. Ed è per questo che il Sestile è associato alle opportunità.
2) Cicli dinamici
Ogni luogo della genitura è considerato fisso. Su di esso ogni transito per congiunzione
rappresenterà l’inizio di un ciclo se in separazione, la fine se in applicazione.
I cicli possono essere riassunti attraverso gli aspetti principali che si determinano tra i
pianeti transitanti nei confronti di altri elementi quali pianeti radicali, cuspidi radicali, pianeti
progressi, pianeti o elementi di rivoluzione, pianeti o elementi di temi integrati, ecc. Nei
movimenti successivi alla nascita vi è il segreto dell’evolversi della personalità e la
sequenza delle opportunità che possono determinare una vita di realizzazioni o di
frustrazioni. Per dirla con un esempio se nel nostro Tema Natale abbiamo un Marte in
Capricorno in X casa e Marte transitante si trova in Toro ed in 2a casa, in realtà quel Marte
in Toro è il nostro Marte in Capricorno che nel suo ciclo si trova ad attraversare la fase
evolutiva Toro-2a casa. E’ sempre un Marte in Capricorno in X casa ma con un sottotono
Toro-2a casa.
3° stadio: Quadrato separante o crescente. Crisi della crescita. Messa a punto del
processo iniziato con la Cong. La crisi può anche essere feconda in quanto può
segnalare l’inadeguatezza di quanto fatto e segnarne la fine, o permettere di
apportare quei cambiamenti che ci permetteranno di ottenere il risultato dei nostri
sforzi all’Opp.. Se nonostante ci siamo resi conto dell’inadeguatezza della cosa
vogliamo comunque mantenerla in vita l’Opp. porterà i nodi al pettine.
4° stadio: Trigono separante o crescente. Relativa tranquillità nello sviluppo della cosa.
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Secondo ciò che abbiamo verificato nel quadrato separante dovremo agire
sviluppando la cosa o comprendendo che non vale la pena di continuare una cosa
che finirà in una catastrofe.
8° stadio: Sestile applicante o calante. Equilibrio dopo la crisi. Se alla Qua. applicante
abbiamo accettato i cambiamenti il Ses. è un momento per prepararsi ai
cambiamenti della Cong., al nuovo che si prepara. Se alla Qua. non abbiamo
operato i cambiamenti viviamo una fase illusoria prima della rovina finale.
Sestile = 3a e 11a casa (Relazioni con gli altri, l’io si relaziona con ciò che lo circonda)
Quadratura = IV e X casa (L’io nel mondo e nella sfera privata, confronti tra mondo e
privato)
Opposizione = VII casa (Confronti e associazioni. Confronto tra la propria visione e quella
degli altri. Tendenze proiettive)
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