02 Reti Idranti 10779
02 Reti Idranti 10779
02 Reti Idranti 10779
CORSO DI SPECIALIZZAZIONE
DI PREVENZIONE INCENDI
AI FINI DELL’ISCRIZIONE DEI PROFESSIONISTI NEGLI ELENCHI DEL MINISTERO
DELL’INTERNO – D.M. 05.08.2011 ( ex ART. 1 L.818/84 )
Attacco di
I COMPONENTI devono esse progettati mandata
per una pressione non inferiore alla
Idrante/naspo
massima di progetto e comunque non Alimentazione
minore di 1,2 MPa
Tubazione ad
anello
LE TUBAZIONI (preferibilmente ad anello)
Le tubazioni fuori terra devono essere metalliche, saldamente ancorate, dotate
di drenaggi nei punti bassi, protette da urti e dal gelo. Esse devono essere a vista
(per eventuali manutenzioni) e non devono attraversare zone a rischio di
incendio non protette dalla rete. In zona sismica devono essere presi
opportuni accorgimenti per ridurre il danneggiamento dovuto
all’oscillazione dei fabbricati. Il loro colore è rosso.
10/10/2014 6
ATTACCO DI MANDATA PER AUTOPOMPA
E’ un dispositivo collegato alla rete idranti che consente l’immissione nella rete di acqua in
condizioni di emergenza. Essendo munito di valvola di non ritorno non funge da idrante !!!
LEGENDA
1 Attacchi DN 70 con girello
A SINGOLO ATTACCO 2 Valvola di sicurezza
5 3 Dispositivo di drenaggio (necessario se esiste rischio di gelo)
4 Valvola di ritegno
4 2
1 5 Valvola di intercettazione (solitamente aperta
6 Collettore
L Tratto di lunghezza variabile secondo necessità, da proteggere contro il gelo, ove necessario
7 Corpo del gruppo
7 8 8 Tappo di chiusura
A DOPPIO ATTACCO
1 1
5
7 7
2
VALVOLE DI INTERCETTAZIONE
Valvola a globo Valvola a farfalla Valvola a
VOLANTINO
saracinesca
LEVA
OTTURATORE
OTTURATORE
ALLOGGIAMENTO
PER OTTURATORE
Organo di regolazione
La lancia erogatrice è un dispositivo
provvisto di bocchello di sezione unificata e di
un attacco unificato, di collegamento alla
tubazione, dotato di valvola che permette di
regolare e dirigere il getto d’acqua. Trasforma
l’energia di pressione in energia cinetica.
Bocchello
LANCE ANTINCENDIO
GLI EROGATORI (2/2): NASPO, IDRANTE A
COLONNA SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
Il naspo è un’apparecchiatura antincendio
permanentemente collegata ad una rete di
alimentazione idrica, costituita da una bobina mobile su cui è
avvolta una tubazione semirigida collegata ad un’estremità
con una lancia erogatrice. La tubazione semirigida conserva
pressochè intatta la sua forma se non in pressione e la sua
lunghezza massima è di 30 metri.
L’idrante a colonna soprasuolo è un’apparecchiatura antincendio
permanentemente collegata ad una rete di alimentazione idrica, costituita
da una valvola alloggiata nella porzione interrata dell’apparecchio, manovrata
attraverso un albero verticale che ruota nel corpo cilindrico, nel quale sono anche
ricavati uno o più attacchi con filettatura unificata.
L’idrante sottosuolo è un’apparecchiatura
antincendio permanentemente collegata ad una rete di
alimentazione idrica, costituita da una valvola provvista di un
attacco unificato ed alloggiato in una custodia con chiusino
installato al piano di calpestio.
10/10/2014 12
Uni 45 – coefficienti di efflusso 671-2
Portate minime e coefficiente k minimo
d. eq. K Pressione
(mm) Richiesta
(bar)
9 46 6,81
10 55 4,76
11 68 3,12
La portata minima è 120
l/min, pertanto selezionando 12 72 2,78
presidio un
K < 85 sarà necessario operare 13 85 2,00
a pressioni di scarica superiori
del minimo richiesto dalla
UNI 10779
10/10/2014 14
Uni 45 – prestazioni normali - verifica
In prossimità dell’ultimo idrante/naspo di ogni diramazione aperta su cui siano installati 2
o più idranti/naspi deve essere installato un manometro, completo di valvola porta
manometro, atto ad indicare la presenza di pressione nella diramazione ed a misurare la
pressione residua durante la prova dell’idrante/naspo.
20 m
Dall’acquedotto
POSIZIONAMENTO DI IDRANTI A MURO E
NASPI (2/2)
Porta REI
A, B, C Compartimenti
Strutture REI
Idrante a muro/naspo
Filtro
A B C
POSIZIONAMENTO IDRANTI SOPRASUOLO
d// ≤ 60m
5m ≤ d┴ ≤ 10m
PROCESSO PROGETTUALE
DIMENSIONAMENTO
E PROGETTAZIONE
SISTEMA
ALIMENTAZIONE
DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO (1/4)
La UNI 10779 identifica 3 livelli di rischio possibili che il progettista può scegliere
per le aree da proteggere. Essi sono così sintetizzabili:
l’alimentazione
promiscua se
compatibile
Ammessa
NAMENTO
(4/4)
Si effettua con
l’ausilio della
seguente tabella:
(UNI EN 12845)
Alimentazione
N.B.:
superiore
singola
Bisogna sempre verificare
se esistono regole tecniche
che disciplinano l’attività da
progettare: in tale caso
queste ultime sono di rango
superiore e prevalgono
sulla norma UNI che va
presa a riferimento per le
parti altrimenti omesse.
ECCEZZIONI ALLA TABELLA
1) Se il numero di presidi è inferiore a quello
massimo si conteggiano solo i presidi
effettivamente installati
2) Nelle attività a livello di pericolosità 3 la durata
di scarica può essere ridotta a 90 min (anziché
120 )e il numero massimo di bocche UNI 70 a 4
(anziché 6) se è prevista la protezione con
impianti automatici di spegnimento.
3) In compartimenti antincendio di superficie >
4000 m², in assenza di protezione esterna, il
numero di presidi interni contemporaneamente
attivi deve essere raddoppiato.
CHI ESEGUE LA CLASSIFICAZIONE ?
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NELLE AREE LIVELLO 2 E 3 LA PROTEZIONE ESTERNA E’
OBBLIGATORIA?
NO
Da un punto di vista della norma UNI 107799 la protezione interna ed
esterna sono da considerare come indipendenti fra loro, sebbene
collegate alla stessa rete di alimentazione, quando simultaneamente
presenti.
NO
Esistono criteri tecnici certificazioni, qualora ad esempio non sia
possibile differenti magari previsti da norme – generalmente obsolete –
di prevenzione incendi. In questi casi potrebbero nascere conflitti di
progettazione e soddisfare entrambi i criteri.
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ESEMPIO DI CALCOLO DI UNA RETE A
MAGLIE
La norma UNI 10779 dice che le reti di idranti devono essere preferibilmente ad
anello (ossia a maglia): così facendo l’erogazione idrica è garantita anche in caso
di manutenzione o rottura di parte dell’impianto!
Q2
p L 5
D
Q portata in m/s
43
2 coefficiente di attrito (dipende dalla tubazione)
k
D Diametro della condotta in metri
(dimensionalmente sono metri di colonna d'acqua)
Q1 = 155 l/min
L’ESEMPIO Q3 = 120 l/min
1 2 3
I II L
6 5 4
L L
Q4 = 35 l/min
1 2 3
70 l/min 40 l/min
6 5 4
L L
Q4 = 35 l/min
1 2 3
70 l/min 40 l/min
6 5 4
L L
Q4 = 35 l/min
Il regime di portate ipotizzato, in generale, non rispetta la congruenza ossia,
supposte le maglie separate ed ipotizzato un verso positivo in una di esse, la
sommatoria delle perdite di carico lungo un percorso chiuso non sarà pari a 0. A
ciascun ramo della maglia si sommerà una portata ricavata in maniera tale da
ripristinare le condizioni di congruenza nella maglia stessa.
Passo 22: calcolo della prima portata correttiva
Per ciascuna maglia “M” isolata dalle altre deve valere la
Li seguente relazione di congruenza sui carichi in cui ogni
singolo addendo è assunto positivo se la portata è concorde
con il verso positivo scelto:
Qi+ l l
βi Li
ΔH i Qi Δ Qi Δ 0
i1 i1 D5i
Raggruppando le "k" portate concordi con il verso positivo si ha :
D5 i Δ Di 5 i Qi Δ 2 0
k l
β i Li βL
M Q 2
i1 i ik1 i
Q
k
2Δ 2 Δ 0
l
D5 Qi Δ 2 Qi Δ Di 5 i
βi Li 2 2 β L 2
i
i1 i ik1 i
Qi
Supponendo Δ trascurabile rispetto a Q si ha :
l l
βi Li βi Li
D5 Q i Q i 2 Δ D 5
Qi 0 quindi :
i1 i i1 i
5 4 l
β i Li Nell'ipotesi di maglie a lati uguali
D 5 Qi Qi e unica tipologia di tubazione :
Δ i 1 l i l
β L
2 i 5 i Q i Q Q i i
i1 D i Δ
i1
l
2 Q
i1
i
Passo 23: calcolo della prima portata correttiva
1 2
2 2 2 2
70 70 30 85 85 8650
Δ1 16 l/min
2 70 30 85 85 540
6 5
L 69 I 46
69
6 L 5
Passo 3: calcolo della seconda portata correttiva
2 3
2 2 2 2
40 40 80 115 46 20141
Δ2 36 l/min
2 40 80 115 46 562
5 4
L 10 II 44
79
5 L 4
Passo 4: calcolo della terza portata correttiva
1 2
2 2 2 2
86 86 10 69 69 2026
Δ3 4 l/min
2 86 10 69 69 468
6 5
L 65 I 14
65
6 L 5
Passo 5: calcolo della quarta portata correttiva
2 3
2 2 2 2
76 76 44 79 14 2597
Δ4 6 l/min
2 76 44 79 14 426
5 4
L 8 II 38
73
5 L 4
Passo 6: calcolo della quinta portata correttiva
1 2
2 2 2 2
90 90 8 65 65 286
Δ5 0 l/min
2 90 8 65 65 456
65 I 8 STOP!
65
6 5
L
L’ANDAMENTO DELLE PORTATE
Q1 = 155 l/min Q3 = 120 l/min
1 2 3
90 l/min 82 l/min
65 l/min 73 l/min
6 5 4
L L
Q4 = 35 l/min
Noti l’andamento delle portate e le pressioni residue presso gli erogatori, è quindi
possibile risalire al carico minimo dell’alimentazione e quindi alla sua verifica. Il
progettista dovrà poi ripetere il calcolo ipotizzando delle rotture delle maglie e
verificando gli erogatori in posizione “più sfavorevole” (ad esempio nei punti indicati).
UNO SCHEMA TIPICO (semplificato)
Documenti Progetto
Documentazione di Progetto:
La documentazione di progetto deve almeno contenere:
-la relazione tecnica;
-la relazione di calcolo;
-i disegni di lay-out dell’impianto.
1. Alimentazione dedicata
2. Alimentazione promiscua
3. Manutenzione e prova
(secondo UNI EN 12845 per Alimentazione dedicata)
Sistemi di Protezione Attiva Antincendio : Rete Idranti
1. Alimentazione dedicata
2. Alimentazione promiscua
NOTA Le istallazioni
soprabattente e con
pompe sommerse
dovrebbero essere evitate
e usate solamente dove
non è praticabile
un’istallazione
sottobattente
UNI 10779
UNI EN 12845
• Operazioni previste:
Sorveglianza;
Manutenzione periodica;
Verifica periodica.
• Responsabilità dell’utente:
Programma di ispezioni;
Tabella di manutenzione;
Registro delle ispezioni.
Sistemi di Protezione Attiva Antincendio : Rete Idranti
• Sorveglianza dell’impianto:
verifica delle apparecchiature in relazione ad integrità,
completezza dell’equipaggiamento e possibilità di accesso,
nei periodi che intercorrono fra due manutenzioni periodiche.
• UNI EN 671-3;
• Istruzioni del fornitore
• contenute nel manuale d’uso.
La UNI EN 671-3, in relazione alla
SORVEGLAINZA, al punto 4 richiede che:
CONDIZIONI AMBIENTALI
IL TITOLARE DELL’ATTIVITA’
E’ OBBLIGATO A REGISTRARE “ANCHE”
LE OPERAZIONI DI SORVEGLIANZA
TUTTE LE TUBAZIONI FLESSIBILI E
SEMIRIGIDE, devono essere verificate
annualmente sottoponendole alla
pressione di rete per verificarne l’integrità.
ATTENZIONE: Procedure
operative/gestionali a compensazione dei
presidi sotto manutenzione!
ANNOTAZIONE DELLE OPERAZONI
GRAZIE PER L’ATTENZIONE !