07 Teoria Pratica Restauro
07 Teoria Pratica Restauro
07 Teoria Pratica Restauro
DEL RESTAURO
a cura di
M. Ragazzi PREREQUISITI
• Conoscenza dei casi più importanti di restauro, sia in campo pittorico (il Cenacolo di
Leonardo, la Cappella Sistina, la Leggenda della vera Croce di Piero della Francesca,
molti dipinti di Giovanni Bellini, del Bronzino, di Raffaello, ecc.), sia in campo archi-
tettonico (le maggiori basiliche e chiese di Roma, i monumenti di aree italiane terre-
motate, ecc.).
• Consapevolezza della presenza e dell’entità del patrimonio artistico del passato, inte-
grato nell’attuale sistema territoriale e urbano d’Italia.
OBIETTIVI
• Conoscenza del concetto di restauro e delle varie modalità di intervento, recupero e ri-
pristino delle opere d’arte.
• Conoscenza del lessico specifico.
• Acquisizione di una sensibilità ai problemi della conservazione e della salvaguardia dei
Beni Culturali e Ambientali.
Sopra Fig. 6 Nella pratica, l’intervento di restauro zioni storiche e i dati, tecnici e scientifi-
Imponente colonizzazione consiste in una serie di operazioni, dalle ci, necessari a guidare l’intervento di re-
biologica da parte della più elementari alle più sofisticate, volte “a stauro e a garantire la conservazione nel
vegetazione tropicale nel-
l’area archeologica restituire all’oggetto, nei limiti del possibi- tempo.
di Angkor (Cambogia). le, la relativa leggibilità e, ove occorra, l’u-
• PULITURA DEL MANUFATTO
so” (dalla Carta del Restauro del 1987).
Sopra a destra Fig. 7 Una serie di operazioni eseguite allo sco-
Di volta in volta, gli interventi possono
Colonizzazione di funghi po di rimuovere dalla superficie del ma-
microscopici e licheni sulle essere diversi a seconda della tipologia del
nufatto le vernici alterate a causa dell’in-
mura delle “Città morte” manufatto, dei materiali che lo costituisco-
nei pressi di Aleppo (Siria). vecchiamento e le eventuali sostanze
no e dell’entità del degrado.
estranee presenti. Queste possono essere
Ogni restauro deve comunque sottostare
di svariata provenienza: depositi dovuti a
a norme e convenzioni sancite da appositi
incuria e a inquinanti atmosferici, orga-
organismi, nazionali e internazionali, e ri-
nismi responsabili di attacco biologico,
conosciute dai principali istituti di restau-
deiezioni animali, scritte vandaliche,
ro. In particolare, per ogni operazione è ri-
precedenti restauri.
chiesta la reversibilità, al fine di garantire
La pulitura può essere eseguita con mez-
la possibilità di intervenire nuovamente
zi meccanici (bisturi, scalpelli, sabbiatri-
sull’opera, a distanza di tempo, nel caso in
ci e microsabbiatrici), chimici (soluzioni
cui l’intervento e la natura dei materiali im-
acquose, detergenti chimici e solventi or-
piegati si rivelassero non idonei, o in rela-
ganici), biochimici (metodi enzimatici),
zione a nuove acquisizioni scientifiche e
fisici (strumentazione laser).
alla messa in commercio di nuovi e più
adeguati materiali. A volte, come nel caso • CONSOLIDAMENTO DEI MATERIALI E DELLA
del consolidamento, al requisito della re- STRUTTURA DEL MANUFATTO
versibilità, impossibile da ottenere nella Il consolidamento dei materiali si ottiene
pratica, si sostituisce quello della compati- per impregnazione con opportune so-
bilità e della durabilità dei materiali impie- stanze allo stato fluido, minerali o sinte-
gati, in modo da escludere, in futuro, la ne- tiche, che, una volta solidificate, ripristi-
cessità di rimuoverli. nano la tessitura coesiva della materia.
Per consolidare la struttura sono necessa-
Le fasi dell’intervento di restauro ri interventi in grado di ridarle solidità e
stabilità. Varie e diverse sono le opera-
Alcune fasi e operazioni sono comuni al- zioni possibili a seconda della tipologia
la quasi totalità degli interventi di restauro; del manufatto: riadesione di pellicole pit-
altre operazioni sono più specificamente toriche sollevate, rifoderatura delle tele,
connesse ai singoli casi. stuccatura di lacune, inserimento di per-
• INDAGINI DIAGNOSTICHE SUL MANUFATTO E ni e sostegni in opere scultore, operazio-
SULL’AMBIENTE ni di consolidamento statico nei beni ar-
Indagini mirate ad acquisire le informa- chitettonici, ecc.
lecamera a raggi infrarossi che, puntata sul- I raggi X sono in grado di attraversare se-
l’opera insieme ad opportune lampade, re- lettivamente i diversi materiali, in base alla
gistra informazioni provenienti dai vari loro diversa radiopacità, restituendo un’im-
strati del materiale. magine in trasparenza dell’oggetto e di ciò
Consente di individuare la natura di al- che si trova al suo interno. Si ottiene una ve-
cune sostanze e pigmenti, la presenza del ra e propria radiografia dell’opera che, oltre
disegno preparatorio e, in generale, stesure a fornire informazioni su struttura e tecnica
sottostanti il film pittorico: eventuali ripen- di esecuzione, può evidenziare lo stato di
samenti dell’artista, precedenti ritocchi e degrado, la presenza di discontinuità nei
ridipinture. materiali (gallerie di tarli e chiodi metallici
nelle tavole lignee, cuciture e strappi nelle
• RADIOGRAFIA A RAGGI X tele, ecc.), eventuali rifacimenti della pelli-
Si tratta di una tecnica applicabile a sva- cola pittorica, dipinti sottostanti quello di
riati manufatti artistici e archeologici. superficie, scritte e firme nascoste.
A lato Fig. 16
Andrea del Sarto,
Sacra Famiglia, 1515.
Olio su tela, 100x134 cm.
Parigi, Museo
del Louvre.
A destra Fig. 17
Andrea del Sarto,
Sacra Famiglia, 1515.
Disegno preparatorio.
La figura mostra il risultato dell’operazione Molte volte l’integrazione del colore viene
precedente con gesso e colla: la lacuna origi- eseguita con un tratteggio parallelo.
naria è stata colmata, ma volutamente lascia-
ta a vista.
A lato Fig. 18
Trittico della Natività, retro della tavola di
San Francesco con la traversa di sostegno applicata.
A destra Fig. 19
Trittico di San Lorenzo, retro della tavola
di San Giovanni Battista dopo il restauro.
Sotto Fig. 20
Giovanni Bellini, Trittico di San Lorenzo,
1460-1464. Tempera su tavola.
Venezia, Gallerie dell’Accademia.
Il supporto ligneo riveste grande importanza sotto il impianti di climatizzazione possono inoltre causare dan-
profilo tecnico, in quanto su di esso si dispongono gli ni considerevoli alle opere.
strati preparatori e la pellicola pittorica; tuttavia, solo di Solo negli ultimi due decenni del Novecento sono state
recente la tecnica del restauro ne studia le caratteristiche, applicate competenze scientifiche in questo settore. La
finalizzandole al processo di recupero globale dell’opera. tendenza è quella di garantire la reversibilità dell’inter-
Il supporto ligneo condiziona la conservazione dell’ope- vento.
ra, in quanto è sottoposto a comportamenti diversi da Spesso l’azione si concentra nel risanamento delle fessu-
quelli del colore. Il legno, infatti, presenta un’elasticità razioni che si determinano in corrispondenza all’accosta-
ben superiore a quella degli strati pittorici, generalmente mento tra diverse tavole. In questi casi, si prevede so-
composti da colla e gesso o carbonato di calcio. Di con- vente l’alleggerimento o, al contrario, l’irrigidimento del
seguenza i due materiali presentano micromovimenti di- sistema di sostegno, al fine di offrire buona stabilità al
versi, a danno della coesione reciproca nel tempo. supporto stesso.
Il legno cambia più volte dimensione, in quanto il suo Uno dei procedimenti diffusi consiste nell’inserire seg-
equilibrio igroscopico varia con le condizioni ambientali: menti cuneiformi dello stesso legno, opportunamente es-
esso può dilatarsi in presenza di forte umidità, o vicever- siccato e disinfestato in camera sottovuoto, perché non si
sa. Questo movimento, radiale o trasversale a seconda del- diffondano microrganismi dannosi o insetti xilofagi.
le venature e delle caratteristiche fisiche, è il principale re- In fase di restauro, poiché la pellicola pittorica non può
sponsabile delle deformazioni della superficie pittorica. essere deposta dal supporto, essa va velinata, ovvero ri-
Un primo passo per la corretta conservazione dell’opera coperta.
consiste ovviamente nel mantenere un costante grado di Può capitare che l’intervento sul supporto ligneo muti per
umidità relativa ambientale, che deve essere compreso sempre l’assetto strutturale originario: significativo è il ca-
tra il 55% e il 65%. Tuttavia, non è semplice ottimizzare so della creazione di sistemi scorrevoli, che permettono
la climatizzazione di molti luoghi storici, quali chiese, ad ogni singola tavola di muoversi in modo indipenden-
conventi, palazzi d’epoca, portici. Eventuali guasti agli te rispetto alle tavole di traversatura.
C. IL RESTAURO DI UN EDIFICIO
In una lettera indirizzata a papa Leone X, interviene sul patrimonio edilizio di minor
scritta intorno al 1518, Raffaello Sanzio au- pregio, e sono spesso soggetti a margini in-
spicava un vero e proprio programma di terpretativi poco controllabili.
mantenimento e di restauro delle opere di Non è raro, tuttavia, che un edificio di
architettura. Non più considerata un astratto scarso valore tipologico od estetico sia sotto-
modello di perfezione, l’arte classica era per posto ad un mantenimento rigoroso in ogni
Raffaello una fase storica, certamente la più sua parte, mentre si assiste a scempi di edifi-
apprezzata e studiata, comunque inscritta in ci pregevoli sotto il profilo storico.
un processo di cui tutti i capitoli meritavano Non sempre, comunque, è possibile stabi-
uguale attenzione. “Né bisogna che in cuo- lire precise categorie di intervento: la casisti-
re d’alcuno – egli scriveva – nasca dubbio ca del patrimonio edilizio, soprattutto in Ita-
che degli edifici antichi li meno antichi fos- lia, è così ampia da non consentire genera-
sero men belli o meno intesi, perché tutti lizzazioni.
erano d’una ragione”. Negli ultimi decenni si è affermata l’idea
Raffaello anticipava in questo modo il pen- della conservazione integrata: restaurare
siero moderno sul restauro architettonico: il un edificio non vuol dire soltanto “curarlo”
fatto che un edificio abbia attraversato più fa- dai dissesti statici o dagli effetti di invec-
si storiche, portando i segni stratificati di chiamento; occorre operare nel rispetto
questo percorso, può di per sé legittimarne la della tipologia originaria, dei suoi caratteri
salvaguardia. distributivi.
In tutte le epoche, la riflessione sul recu- Oggi il recupero degli edifici si integra con
pero di un edificio ha avuto come oggetto di le nuove realizzazioni, e in questo interes-
interesse la sua continuità funzionale: come sante contesto gli architetti non perdono oc-
possiamo oggi riutilizzare una vecchia sta- casione per sperimentare nuove soluzioni
zione di posta, un antico ospedale, una por- tecnologiche. Un buon restauro può farci
ta urbana? scoprire che un edificio antico può ben con-
È ovvio che quando si interviene su monu- frontarsi con una parte nuova, la quale può
menti importanti sotto il profilo tipologico e a sua volta suggerirci nuove chiavi di lettura
stilistico ci si affida ad indagini specifiche e dell’edilizia storica.
si recuperano supporti documentari di asso- Così un muro antico, reso grezzo dal tem-
luto rigore scientifico; la prassi del restauro po, può coesistere con una sottile scala mo-
architettonico è dotata di un ricco apparato derna, o al contrario una parete nuova, sol-
metodologico di indagine e di rilevamento. cata da segni leggeri, può offrire un interes-
Ma è altrettanto vero che i princìpi teorici so- sante parametro di interpretazione ad una
no applicati in modo meno rigido quando si antica modanatura, e così via.
A destra Fig. 30
Arco di Tito dopo
il restauro eseguito
da Giuseppe Valadier
nel 1819-21.
© Foto Anderson.
A destra Fig. 34
Eugène Viollet-le-Duc,
Immagine dal Dictionnaire
raisonné d’architecture,
alla voce Construction,
‘Costruzione’, 1854-1868.
Fig. 35
Nicola Matas,
Facciata di Santa Croce,
1857-1863. Firenze.
A lato Fig. 38
Luca Beltrami,
nuovo fronte di Palazzo Marino
su Piazza della Scala a Milano
(lavori completati nel 1889).
Sopra Figg. 39 e 40
Gustavo Giovannoni,
Nuovo portico di raccordo a fianco
della Cattedrale di San Nicola (in alto) e
sistemazione della Piazza di San Pietro
(al centro) a Bari. Da La sistemazione edilizia
di Bari vecchia, 1932.
A lato Figg. 41
Giovanni Michelucci,
Ampliamento della sede centrale della
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
A lato Figg. 42
Milano, Torre del Filarete nel
Castello Sforzesco, ricostruita da
Luca Beltrami su esempio di torri
sforzesche e di antiche rappresentazioni.
Sotto Fig. 43
Antonio Averulino, detto Filarete,
Entrata di una rocca signorile.
Pagina miniata dal Trattato di Architettura,
1460 circa. Firenze, Biblioteca Nazionale.
Il Castello fu eretto nel 1450 a Milano come dimora si- Torre detta del Filarete, crollata nel 1521 in seguito ad
gnorile del duca Francesco Sforza. un’esplosione di polvere da sparo. Essa fu eretta al cen-
Allo splendore rinascimentale seguì, però, una lunga fa- tro della facciata, rivolta verso la città. Nell’intervento fu
se di decadenza, durante i periodi di dominazione spa- abbattuto il recinto della Ghirlandaia.
gnola, francese e infine austriaca, quando il Castello fu Spinto dalla volontà di realizzare un “restauro storico”,
utilizzato come caserma. Beltrami avviò una scrupolosa disamina di documenti, ri-
La sua presenza, e quella della vicina Piazza d’Armi sul lievi e saggi sulle strutture e i materiali originali.
lato occidentale, ebbe il merito, nell’Ottocento, di frena- Nonostante le prove documentarie fossero lacunose ri-
re ogni intervento speculativo legato al congiungimento guardo l’esatta collocazione e le caratteristiche architetto-
di Corso Sempione con Piazza Cordusio; il fascino legato niche della torre, Beltrami volle ricostruirla “in stile”, con
alla sua storia lo preservò persino dalla decisione comu- un criterio di verosimiglianza che appare senz’altro un’o-
nale, presa nel 1886, di abbatterlo. perazione di forzatura teorica. Convinto che il restauro
La valorizzazione e il ripristino del Castello sono senz’al- avesse una valenza “patriottica”, egli riteneva che la tor-
tro dovuti a Luca Beltrami. re ricostruita con uno stile fortemente connotato potesse
Ottenuto il vincolo ministeriale di salvaguardia, perché assurgere a simbolo della comune cultura nazionale.
fosse destinato a museo, Beltrami avviò la complessa Trova analoga giustificazione il massiccio intervento di
operazione di ripristino. restauro nella Sala delle Asse di Leonardo, anch’essa nel
Fase di spicco dell’operazione fu la ricostruzione della Castello.