In Calcestruzzo Armato: Calcolo Di Strutture
In Calcestruzzo Armato: Calcolo Di Strutture
In Calcestruzzo Armato: Calcolo Di Strutture
S T R U T T U R E
SOFTWARE PER LA PROGETTAZIONE
CALCOLO DI STRUTTURE
IN CALCESTRUZZO
ARMATO
INTRODUZIONE ALL'EUROCODICE 2 Parte 1-1
(EN 1992-1-1) con riferimenti alle Norme Tecniche
per le Costruzioni 2008 correlate.
di
LUIGI ATTANASIO
PAOLO RUGARLI
UntitledBook1TOC.fm Page 3 Thursday, September 10, 2009 5:42 PM
INDICE GENERALE
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE .............................................................................. 13
CAPITOLO 2
PANORAMICA ................................................................................... 17
3
UntitledBook1TOC.fm Page 4 Thursday, September 10, 2009 5:42 PM
CAPITOLO 3
3.1 Generalità................................................................................. 35
CAPITOLO 4
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
4.2 La “durabilità” delle strutture in c.a. e le ripercussioni
sul progetto strutturale .............................................................. 77
4.2.1 La vita utile di progetto e la durabilità................................... 77
4.2.2 Le cause di degrado e le classi di esposizione ambientale .... 79
4.2.3 Le classi di resistenza minima raccomandate in funzione
della classe di esposizione ................................................... 82
4.2.4 L’influenza del copriferro sulla durabilità............................... 86
4.2.4.1 Il valore minimo del copriferro a garanzia
di aderenza delle barre al calcestruzzo: cmin,b ................. 86
4.2.4.2 Il valore minimo del copriferro per esigenze
di durabilità: cmin,dur ........................................................ 87
4.2.5 Il copriferro minimo ed il valore
del copriferro nominale ........................................................ 89
4.2.5.1 Copriferro minimo .......................................................... 89
4.2.5.2 Copriferro nominale........................................................ 91
4.2.6 Procedura operativa per la determinazione
della Classe di resistenza minima ed il calcolo
del copriferro nominale ........................................................ 91
4.2.7 Confronto con le NTC 2008
e le relative Istruzioni applicative.......................................... 91
5
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CAPITOLO 5
5.1 Progetto e verifica allo SLU per tensioni normali ....................... 125
5.1.1 Introduzione ....................................................................... 125
5.1.2 I limiti di applicazione del modello di calcolo...................... 125
5.1.3 Impostazione del problema ed ipotesi di calcolo ................. 128
5.1.4 Descrizione dello stato deformativo della sezione................ 131
5.1.5 Stato deformativo e stato tensionale della sezione ............... 134
5.1.6 Risultante e Momento risultante
delle azioni interne – Analisi della sezione ..........................135
5.1.7 Le deformate di crisi
(o condizioni deformative critiche) ......................................137
5.1.8 Equilibrio della sezione, diagramma
di interazione NRd-MRd e Dominio di resistenza ................... 141
5.1.9 La costruzione del diagramma di interazione NRd-MRd ......... 145
5.1.9.1 Il caso della sezione di forma generica.......................... 145
5.1.9.2 Il caso della sezione rettangolare a doppia armatura..... 148
CAPITOLO 6
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
6.3.4 Confronto con le NTC 2008 .............................................. 274
CAPITOLO 7
9
UntitledBook1TOC.fm Page 10 Thursday, September 10, 2009 5:42 PM
CAPITOLO 8
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
8.1 Esempio 1: mensola ................................................................ 401
8.1.1 Calcoli a mano .................................................................. 401
8.1.2 Calcoli eseguiti dal programma.......................................... 407
11
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CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
L’Eurocodice 2 si avvia a diventare la norma di riferimento per le costruzioni
in calcestruzzo armato sia in Italia che in Europa. I numerosi cambiamenti nor-
mativi intercorsi in Italia a partire dal 2003, per ragioni essenzialmente legate
all’aggiornamento delle norme sismiche, hanno di fatto prodotto un progressi-
vo distacco dalle norme alle tensioni ammissibili verso le norme agli stati limite.
Come è ben noto, non è che le norme precedenti non prevedessero il metodo
degli stati limite, ma indubbiamente la loro sostanziale cogenza è stata intro-
dotta con l’Ordinanza 3274 del 2003. A seguito della emissione di questa
Ordinanza, in sé piuttosto criticabile per la fretta e le numerose imprecisioni
del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si sono succeduti due distinti testi
normativi, uno del 2005 ed un altro del 2008, i quali hanno recepito alcune
delle sostanziali modifiche introdotte con l’Ordinanza, riconsiderandole e rior-
dinandole all’interno di un più ampio quadro di aggiornamento normativo
avente come obiettivo il sostanziale allineamento con gli Eurocodici. Questa
esigenza è stata dettata da varie considerazioni, tra le quali, certo non ultime,
la necessità di armonizzare le norme italiane con quelle europee, in vista di
un’accresciuta integrazione tra i vari Paesi membri.
Le norme del 2008, dette NTC 2008, si pongono sostanzialmente come una
riduzione degli Eurocodici, una loro sintesi volta da un lato a favorirne l’impie-
go, dall’altro ad ottemperare a quella esigenza di armonizzazione di cui si è
detto. Nel ridurre una Norma, operazione non facile, si possono volontaria-
mente o meno introdurre piccole disuniformità o incongruenze, paragrafi poco
chiari e abbisognevoli di maggiori dettagli. Questo è avvenuto anche per le
NTC 2008, tanto che all’inizio del 2009 è stata pubblicata una corposa circo-
lare esplicativa (circa 400 pagine) che non solo cerca di chiarire e meglio deli-
mitare il significato del testo normativo, ma di fatto introduce, in più punti,
nuove indicazioni ed interpretazioni in effetti opposte al testo normativo stesso
(si veda ad esempio quanto in Cap. 10 a proposito delle validazioni dei
modelli: il controllo da parte del controllato di sé medesimo era escluso dal
testo originario, ma la circolare invece lo consente).
Tutto questo lavorio, e le 800 pagine di testo normativo prodotte negli ultimi
13
002 cap. 1.fm Page 14 Thursday, September 10, 2009 5:41 PM
anni, possono aver indotto a due riflessioni: la prima è che forse, data la
vastità del lavoro e la sua complessità, e dato l’esito non certo sintetico, si
sarebbe potuto ab initio rinunciare ad un nuovo testo normativo per accet-
tare invece il testo degli Eurocodici, dedicando il tempo e gli sforzi profusi
alla messa a punto di corposi commentari, atti a consentire una più agevole
interpretazione; la seconda riflessione è che dato il continuo succedersi ed
accavallarsi di testi normativi anche tra loro diversi, e comunque necessa-
riamente diversi dagli eurocodici, tanto vale per il progettista avveduto dedi-
carsi direttamente ad apprendere ed utilizzare gli eurocodici stessi, i quali
tra l’altro, dichiaratamente, sono i testi a cui si è ispirata la nuova norma.
Gli Autori ritengono che questa seconda riflessione, in particolare, sia degna
di menzione, ed unita questa seconda con la prima sono giunti alla conclusio-
ne che fosse opportuno mettere a punto un testo, che si aggiunge ai precedenti
in questa stessa Collana “Strutture”, volto ad introdurre all’Eurocodice 2, senza
nessuna particolare pretesa se non quella di cercare di essere utili.
In effetti ancora oggi testi esplicativi degli Eurocodici non sono così diffusi: in
parte ciò si deve al fatto che gli stessi Eurocodici hanno subito una lunga storia
di modifiche, in parte al fatto che questi non sono mai stati effettivamente cogen-
ti. Ancora oggi, nonostante quanto detto, si potranno trovare persone, anche
magari con incarichi di responsabilità, del tutto ignoranti la fondamentale circo-
stanza che le NTC 2008 e tutte le norme precedenti, inclusa l’Ordinanza 3274,
altro non sono che rimaneggiamenti degli Eurocodici, dai quali espungono
metodi, formule ed assunzioni, nonché la stessa terminologia e notazione. Qual-
cuno potrà quindi ancora cavalcare l’idea che si debbano usare per forza le
NTC 2008 e non gli Eurocodici, o peggio, che mancando un documento formale
che determini i coefficienti incasellati, gli Eurocodici non siano sostanzialmente
applicabili. Questa situazione di confusione ha di fatto creato quella zona grigia
che serve a continuare a fare un pò tutto e il contrario di tutto, in maniera pur-
troppo a tutti ben nota essendo tutti, come siamo, abituati a certo malvezzo ita-
liano. Fino a pochissimo tempo fa, in Italia erano sul campo queste normative:
D.M. 1996, Ordinanza 3274 e 3431, NTC 2005, NTC 2008 e relativa circola-
re, ed Eurocodici. Tutto questo sembra indicare che l’orchestra si è confusa, svia-
ta, che qualcosa non è andato per il verso giusto.
A questa situazione dovrebbe aver posto fine la scadenza del periodo di coesi-
stenza dell’ultima Normativa Tecnica, la NTC 2008, con le precedenti, anche se,
nel momento in cui ci si pone di fronte a problemi applicativi legati alla pratica
professionale, è spesso necessario ricorrere a riferimenti normativi o di letteratu-
ra tecnica consolidata esterni allo stesso testo del D.M. 14 gennaio 2008.
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
riferimento europea e perché utilizzando essi certamente non si è meno scru-
polosi che usando le altre norme. Gli eurocodici perché essi sono il nostro futu-
ro. Gli eurocodici perché tanto vale studiare bene una cosa una volta sola,
piuttosto che studiare male varie cose simili tre volte.
Questo testo è quindi principalmente diretto ad illustrare l’Eurocodice 2 parte
1-1. Lo scopo è quello di aiutare ad avvicinarsi alla norma, e naturalmente non
è esaustivo: chi legge questo testo non ha finito, ma, in un certo senso, ha ini-
ziato. Come per i testi che lo hanno preceduto, e diretti ad illustrare l’Euroco-
dice 3 e l’Eurocodice 5, questo testo cerca di essere chiaro e di spiegare nel
modo più piano possibile formule e concetti.
Al testo è associato un software, denominato CESCO CONCRETE, che è la spe-
cializzazione di un altro programma, CESCOPLUS, distribuito da Castalia srl
(www.castaliaweb.com). CESCOPLUS, a sua volta, deriva dal programma
CESCO, parte di un pacchetto coprodotto da Castalia srl e dal Politecnico di
Milano. CESCO CONCRETE segue i già collaudati CESCO WOOD (associato
al testo sull’Eurocodice 5) e CESCO STEEL (associato al testo sull’Eurocodice 3)
e ne eredita molte caratteristiche. Come per i precedenti programmi, CESCO
CONCRETE è limitato ad elementi rettilinei (travi semplici, travi continue). Le
forme sezionali possibili sono solo due: la sezione rettangolare e la sezione a
T. Lo strumento si propone di essere un agile ausilio per predimensionare sem-
plici elementi strutturali e/o per validare a mezzo di cross check altri calcoli e
progetti. Il programma esegue sia le verifiche allo stato limite ultimo sia quelle
allo stato limite di esercizio, e considera il più generale caso di (N, V, M) su
strutture piane aventi le limitazioni dette. Si tratta di un programma sicuramen-
te molto utile. Il programma CESCOPLUS distribuito da Castalia srl rimuove le
limitazioni sulla geometria e consente di trattare anche strutture intelaiate.
Il testo è diviso in otto capitoli.
Mentre il presente cap. 1 ha uno scopo puramente introduttivo, il cap. 2 è dedicato
ad una panoramica sull’assetto normativo italiano ed europeo, sulla organizzazione
generale degli eurocodici e sulla struttura dell’Eurocodice 2, nella sua versione EN
1992 del 2005, evidenziando le relazioni di questo testo normativo con gli altri euro-
codici, con specifiche norme di prodotto e, ovviamente, con le NTC 2008 italiane.
Il cap. 3 contiene alcune indicazioni utili per la lettura del testo della EN
1992-1-1 e del presente testo, presentando notazione e simbologia, nonché
un glossario di base con le definizioni fondamentali.
15
002 cap. 1.fm Page 16 Thursday, September 10, 2009 5:41 PM
CAPITOLO 2
PANORAMICA
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
L’Eurocodice 2 è una norma europea dedicata alla progettazione di strutture
in calcestruzzo relative ad opere di ingegneria civile; essa è parte integrante
di un corpo normativo più vasto, a carattere organico, che costituisce il sistema
degli Eurocodici; questo sistema normativo si propone di fornire all’attività pro-
gettuale, in armonia con l’attuale stato di avanzamento della tecnologia e delle
conoscenze, gli strumenti di riferimento per garantire gli standard desiderati in
ambito europeo alle prestazioni delle strutture più diffuse nel campo delle
costruzioni civili, favorendo la convergenza dei criteri e delle regole di proget-
tazione e di calcolo strutturale all’interno dell’Unione Europea.
Da un punto di vista teorico ed applicativo, l’Eurocodice 2 si basa sul metodo
semiprobabilistico agli stati limite.
Questo metodo ha avuto notevole diffusione e graduale evoluzione nella
seconda metà del secolo scorso, sotto la spinta di una comunità tecnico-scien-
tifica “insofferente dei vecchi regolamenti di progettazione strutturale, partico-
larmente per le strutture in calcestruzzo” 1 ; dopo una notevole attività
prenormativa di ricerca e sintesi teorica, formalizzata nelle raccomandazioni
CEB del 1964, nelle raccomandazioni CEB-FIP del 1970 e, soprattutto, nel
Model Code del 1978 (successivamente aggiornato dal Model Code del
1990), il metodo agli stati limite ha trovato ampio spazio nella costruzione, a
partire dal 1979, dei fondamenti teorici del sistema normativo degli Eurocodici
(dei quali l’Eurocodice 2, la cui prima versione è del 1984, è stato il primo testo
pubblicato).
L’obiettivo del metodo è quello di stabilire se una soluzione progettuale è o non
è accettabile dal punto di vista strutturale (si direbbe oggi se è o non è in grado
di conseguire il desiderato livello di affidabilità strutturale), considerando
razionalmente le incertezze che inevitabilmente condizionano i giudizi sulla
1. Giorgio Macchi – Gli Eurocodici: obiettivi e risultati (in “Moderni orientamenti di ingegne-
ria strutturale e geotecnica” – Omaggio a Franco Levi nel 90° compleanno – Edizione FRAN-
COANGELI – Ricerche di tecnologia dell’architettura, 2006).
17
003 cap. 2.fm Page 18 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
sicurezza statica e sulla funzionalità delle strutture civili. Tali incertezze riguar-
dano l’entità e la disposizione dei carichi, le valutazioni sulla geometria e sul
comportamento degli elementi e dell’intero organismo resistente, le risposte
meccaniche e le risorse portanti dei materiali utilizzati nonché il loro esatto
legame costitutivo (ovvero la curva esatta che lega sforzi e deformazioni).
Allo stato attuale, l’attività normativa nel campo delle costruzioni civili è rego-
lamentata, in Italia, da due Leggi fondamentali:
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
Norme Tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.
Tale sistema di norme aveva in gran parte recepito l’evoluzione scientifica nel
campo della sicurezza strutturale, introducendo in modo esplicito, nel D.M. del
9 Gennaio 1996, il metodo semiprobabilistico agli stati limite come strumento
di conseguimento dell’affidabilità prescritta, sia pur ancora affiancato dal
metodo delle tensioni ammissibili con specifico rimando al precedente
D.M.LL.PP. 14 Febbraio 1992.
In queste condizioni la consuetudine progettuale è rimasta per lungo tempo tra-
dizionalmente ancorata al metodo delle tensioni ammissibili, quanto meno per
il minor onere computazionale richiesto.
L’impulso a trasformare il modo di verificare la sicurezza delle costruzioni è
arrivato attraverso una rivoluzione operata nel campo normativo dell’ingegne-
ria sismica; senza seguire l’iter tradizionale è stata approvata a partire dal
2003 una serie di documenti, l’Ordinanza del Presidente del Consiglio n.
19
003 cap. 2.fm Page 20 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
ti di lavori oltre i confini di ogni singolo Stato Membro, molto più di quanto non
sia stato fino ad oggi possibile, in accordo con gli obiettivi di libera circolazio-
ne di beni e servizi in tutto territorio europeo.
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
2.2 Struttura degli Eurocodici
SIGLA
DOCUMENTO TITOLO
IDENTIFICATIVA
Eurocodice 0 EN 1990 Eurocode 0: Basis of structural design
EN 1991-1-1 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-1: General
actions – Densities, self-weight and imposed loads
EN 1991-1-2 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-2: General
actions – Actions on structures exposed to fire
EN 1991-1-3 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-3: General
actions – Snow loads
EN 1991-1-4 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-4: General
actions – Wind actions
EN 1991-1-5 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-5: General
actions – Thermal actions
Eurocodice 1
EN 1991-1-6 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-6: General
actions – Actions during execution
EN 1991-1-7 Eurocode 1: Actions on structures – Part 1-7: General
actions – Accidental actions
EN 1991-2 Eurocode 1: Actions on structures – Part 2: Traffic loads
on bridges
EN 1991-3 Eurocode 1: Actions on structures – Part 3: Actions
induced by cranes and machinery
EN 1991-4 Eurocode 1: Actions on structures – Part 4: Silos and
tanks
21
003 cap. 2.fm Page 22 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
(segue)
SIGLA
DOCUMENTO TITOLO
IDENTIFICATIVA
Eurocode 2: Design of concrete structures – Part 1-1:
EN 1992-1-1 General – Common rules for building and civil
engineering structures
Eurocode 2: Design of concrete structures – Part 1-2:
EN 1992-1-2
Eurocodice 2 General – Structural fire design
Eurocode 2: Design of concrete structures – Part 2:
EN 1992-2
Bridges
Eurocode 2: Design of concrete structures – Part 3:
EN 1992-3
Liquid retaining and containment structures
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-1:
EN 1993-1-1
General rules and rules for buildings
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-1:
EN 1993-1-2
General rules and rules for buildings
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-2:
EN 1993-1-3
General – Structural fire design
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-3:
EN 1993-1-4 General – Cold formed thin gauge members
and sheeting
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-4:
EN 1993-1-5
General – Structures in stainless steel
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-5:
EN 1993-1-6 General – Strength and stability of planar plated
structures without transverse loading
Eurocodice 3
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-6:
EN 1993-1-7
General – Strength and stability of shell structures
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-7:
EN 1993-1-8 General – Design values for plated structures subjected
to out of plane loading
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-8:
EN 1993-1-9
General – Design of joints
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-9:
EN 1993-1-10
General – Fatigue strength
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-10:
EN 1993-1-11 General – Material toughness and through thickness
assessment
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-11:
EN 1993-1-12
General – Design of structures with tension components
(segue)
SIGLA
DOCUMENTO TITOLO
IDENTIFICATIVA
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 1-12:
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
EN 1993-2
General - Supplementary rules for high strength steels
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 2-1:
EN 1993-3-1
Bridges
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 3-1 Towers,
EN 1993-3-2
masts and chimneys – Towers and masts
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 3-2:
EN 1993-4-1
(segue) Towers, masts and chimneys – Chimneys
Eurocodice 3 Eurocode 3: Design of steel structures – Part 4-1:
EN 1993-4-2
Silos, tanks and pipelines – Silos
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 4-2:
EN 1993-4-3
Silos, tanks and pipelines – Tanks
Eurocode 3: Design of steel structures – Part 4-3:
EN 1993-5
Silos, tanks and pipelines – Pipelines
EN 1993-6 Eurocode 3: Design of steel structures – Part 5: Piling
Eurocode 4: Design of composite steel and concrete
EN 1994-1-1 structures – Part 1-1: General – Common rules and rules
for buildings
Eurocodice 4 Eurocode 4: Design of composite steel and concrete
EN 1994-1-2
structures – Part 1-2: General – Structural fire design
Eurocode 4: Design of composite steel and concrete
EN 1994-2
structures – Part 2: Bridges
Eurocode 5: Design of timber structures – Part 1-1:
EN 1995-1-1
General – Common rules and rules for buildings
Eurocodice 5
Eurocode 5: Design of timber structures – Part 1-2:
EN 1995-1-2
General – Structural fire design
EN 1995-2 Eurocode 5: Design of timber structures – Part 2: Bridges
Eurocode 6: Design of masonry structures – Part 1-1:
EN 1996-1-1 General – Rules for reinforced and unreinforced
masonry, including lateral loading
Eurocode 6: Design of masonry structures – Part 1-2:
EN 1996-1-2
Eurocodice 6 General – Structural fire design
Eurocode 6: Design of masonry structures – Part 2:
EN 1996-2
Selection and execution of masonry
Eurocode 6: Design of masonry structures – Part 3:
EN 1996-3
Simplified calculation methods for masonry structures
23
003 cap. 2.fm Page 24 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
(segue)
SIGLA
DOCUMENTO TITOLO
IDENTIFICATIVA
EN 1997-1 Eurocode 7: Geotechnical design – Part 1: General rules
Eurocodice 7 Eurocode 7: Geotechnical design – Part 2:
EN 1997-2
Ground investigation and testing
Eurocode 8: Design of structures for earthquake
EN 1998-1 resistance – Part 1: General rules seismic actions and
rules for buildings
Eurocode 8: Design of structures for earthquake
EN 1998-1
resistance – Part 2: Bridges
Eurocode 8: Design of structures for earthquake resi-
EN 1998-1
stance – Part 3: Strengthening and repair of buildings
Eurocodice 8
Eurocode 8: Design of structures for earthquake resi-
EN 1998-1
stance – Part 4: Silos, tanks and pipelines
Eurocode 8: Design of structures for earthquake resi-
EN 1998-1 stance – Part 5: Foundations, retaining structures and
geotechnical aspects
Eurocode 8: Design of structures for earthquake resi-
EN 1998-1
stance – Part 6: Towers, masts and chimneys
Eurocode 9: Design of aluminium structures – Part 1-1:
EN 1999-1-1
General – Common rules
Eurocode 9: Design of aluminium structures – Part 1-2:
EN 1999-1-2
General – Structural fire design
Eurocode 9: Design of aluminium structures – Part 1-3:
Eurocodice 9 EN 1999-1-3
Additional rules for structures susceptible to fatigue
Eurocode 9: Design of aluminium structures – Part 1-4:
EN 1999-1-4
Supplementary rules for trapezoidal sheeting
Eurocode 9: Design of aluminium structures – Part 1-5:
EN 1999-1-5
Supplementary rules for shell structures
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
Principi di progettazione
Eurocodice 0
Eurocodice 2
Strutture in c.a. Progettazione geotecnica
Eurocodice 7
Eurocodice 3
Strutture in acciaio
Azioni sulle strutture
Eurocodice 1 Eurocodice 4
Strutture miste in acciaio calcestruzzo
Eurocodice 9
Strutture in alluminio
25
003 cap. 2.fm Page 26 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
I Principi sono ipotesi o definizioni generali fondamentali, per i quali non sono
previste alternative; essi possono essere espressi anche in forma di specifici
requisiti o di modelli analitici di riferimento dai quali non è possibile derogare.
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
Le Regole di applicazione, al contrario, riguardano il riferimento a metodi
generalmente accettati che sono stati sviluppati in accordo con i Principi e che
permettono di soddisfare i loro requisiti. E’ pertanto possibile utilizzare metodi
e procedure progettuali differenti dalle Regole di applicazione, a patto che ne
sia dimostrata la validità in termini di accordo con i relativi Principi e l’equiva-
lenza con le stesse Regole di applicazione nei riguardi della sicurezza, della
funzionalità e della durabilità della struttura.
27
003 cap. 2.fm Page 28 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
mostra quale di fatto sia stata la scelta del Normatore, posto che comunque vi è
un elevato parallelismo tra il testo delle NTC 2008 e quello dell’Eurocodice 2 (pur
con differenze ben riscontrabili, non sempre chiaramente motivate).
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
La EN 1992-1-1 (Eurocodice 2 – Parte 1-1) è dedicata alle regole generali di
progettazione delle opere in calcestruzzo, con particolare attenzione alle strut-
ture destinate agli edifici.
Essa stabilisce i criteri generali di verifica con il metodo dei coefficienti par-
ziali, i modelli di comportamento meccanico di riferimento per i materiali,
le accortezze necessarie a garantire la durabilità, i metodi di analisi strut-
turale che è possibile adottare, le raccomandazioni di dettaglio esecutivo,
focalizzando l’attenzione soprattutto sulle strutture in calcestruzzo armato,
ordinario e precompresso, senza trascurare quelle in cui si prevede l’uso di
calcestruzzo con aggregati leggeri e quelle in calcestruzzo non armato o
debolmente armato.
Nella Figura 2.1 si riporta una sintesi schematica della struttura del documen-
to, evidenziando i contenuti delle diverse Sezioni ed Appendici.
O La resistenza al fuoco;
29
003 cap. 2.fm Page 30 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
Sezione 1: Generalità
Figura 2.1
Sezione 2: Criteri generali di progettazione
Struttura
generale della
Sezione 3: Materiali
EN 1992-1-1
Sezione 4: Durabilità e copriferri
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
assieme alla simbologia adottata nel documento.
Nello schema seguente vengono esposti i principali riferimenti normativi presi
in considerazione nella Sezione 1.
EN 1997 –
Eurocodice 7
Progettazione geotecnica
EN 197-1
EN 1990 EN 1992-1-1 Cemento: composiszione, specifiche e
Basi della progettazione Eurocodice 2 criteri di conformità per i cementi comuni
strutturale Parte 1-1
EN 206-1
EN 1991 – 1 Calcestruzzo: Specifiche, prestazioni,
produzione e conformità
Azioni sulle strutture
EN 10080
Acciaio per armature del calcestruzzo
EN 1997 – EN 10138
Acciai da precompressione
Eurocodice 8
Progettazione in zona ENV 13670
sismica Esecuzione di strutture in calcestruzzo
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003 cap. 2.fm Page 32 Thursday, September 10, 2009 5:43 PM
tare in fase progettuale per garantire la durabilità richiesta alla struttura in esa-
me, in funzione della sua classe di esposizione; tali accorgimenti impongono
limiti minimi alle classi di resistenza dei calcestruzzi ed allo spessore di rico-
primento delle armature (quindi al copriferro di calcolo) nel caso di strutture in
calcestruzzo armato ordinario o precompresso. Questi limiti vengono messi a
confronto con i valori minimi del copriferro richiesti per la trasmissione degli
sforzi per aderenza; da questo confronto viene fissato il valore minimo del
copriferro nel progetto dell’opera.
STRUTTURE -SOFTWARE
per la progettazione
Capitolo 11 – Punti 11.2 e 11.3, per quanto riguarda la definizione dei para-
metri meccanici di riferimento per i materiali.
Le prescrizioni previste nei due codici risultano nel complesso assai simili, sia
per quanto riguarda le formulazioni che per quanto riguarda la scelta dei
parametri significativi per il calcolo delle resistenze (coefficienti moltiplicativi,
coefficienti di sicurezza, ecc.), sia per quanto riguarda le procedure di verifica
agli SLU. Qualche elemento in più viene fornito per le verifiche agli SLE, in par-
ticolare per la definizione dei valori limite di apertura delle fessure nel caso
delle verifiche a fessurazione.
Data la somiglianza delle due Norme ci si chiede perché non recepire, con
adeguate istruzioni e Commenti, direttamente l’Eurocodice 2. Forse l’intento
del Normatore è stato quello di rendere il passaggio meno brusco, e quindi in
qualche modo di preparare il terreno a ciò che comunque dovrà arrivare. Tale
decisione comporta due transizioni anziché una, ed una serie di problemi
legati a piccole differenze tra le due Norme, che non consentono di dire che le
NTC 2008 siano eguali all’EC2. In ogni modo, ciò che si vuole qui sottolineare,
è che imparare ad usare l’EC2, e cominciare ad usarlo non può essere consi-
derato in contrasto con le NTC 2008, dato che queste, proprio dall’EC2 hanno
tratto il loro impianto di base. Questo testo è infatti diretto a chi vuole familia-
rizzarsi in primis con l’Eurocodice 2, avendo in mente, quando ci sono, le dif-
ferenze con le NTC 2008 le quali restano, giocoforza, una riduzione ed un
adattamento delle norme principali, che sono ormai gli Eurocodici.
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