Classificazione Degli Impianti Di Condizionamento
Classificazione Degli Impianti Di Condizionamento
Classificazione Degli Impianti Di Condizionamento
§ Sistemi monocondotto
§ Sistemi monocondotto multizone
§ Sistemi a doppio condotto.
Sistemi monocondotto
Il tipo più semplice di impianto a tutta aria è quello a canale singolo, così denominato
perché un solo canale, opportunamente ramificato, connette la centrale di trattamento aria con
i vari ambienti.
I sistemi a tutt’aria monocondotto sono utilizzati per il condizionamento estivo e per il
condizionamento invernale.
Essi possono funzionare solo con l’aria esterna oppure, quando la portata di aria
necessaria per assicurare le condizioni di comfort termico in ambiente risulta superiore a
quella necessaria per la purezza, con miscelazione fra aria esterna ed aria interna (sistemi a
tutt’aria con ricircolo).
L’umidificazione può essere a vapore od con batteria di ugelli spruzzatori di acqua.
Nella sua forma più esemplificata, questo tipo di impianto può essere realizzato con
unità monoblocco, semicentrale prefabbricata, quale ad esempio un condizionatore ad
armadio in cui la batteria di raffreddamento è costituita dall'evaporatore ad espansione diretta
di un gruppo frigorifero autonomo, mentre la batteria di riscaldamento, funzionante ad acqua
calda, dovrà essere allacciata ad apposita caldaia.
Talora la batteria di riscaldamento può essere sostituita da batteria elettrica. In altri casi,
pur installando la batteria di riscaldamento funzionante ad acqua calda che dovrà svolgere la
sua funzione durante l'inverno, viene installata un'ulteriore batteria elettrica che dovrà
svolgere solo la funzione di post-riscaldamento nella stagione estiva, in particolare in quei
casi in cui in estate non è possibile avere a disposizione una fonte di acqua calda.
L’impianto tutt’aria monocondotto appena descritto presuppone però che il
condizionatore serva un unico locale, oppure che i carichi termici dei singoli siano molto
vicini, e ciò in quanto non è possibile inviare contemporaneamente l'aria, trattata in centrale,
in condizioni termoigrometriche diverse tra i singoli locali come sarebbe necessario se i
carichi termici , sia in estate che in inverno, non fossero gli stessi per tuffi gli ambienti.
Per ridurre lo sviluppo delle tubazioni ed installare un numero minore di valvole a tre
vie deviatrici vengono talvolta realizzati anche gli impianti cosiddetti "a tre tubi", simili ai
precedenti, ma con tubazione di ritorno dai mobiletti in comune. Tali impianti, tuttavia, sono
in via di abbandono a causa delle perdite energetiche che si manifestano per la miscelazione
tra acqua calda ed acqua refrigerata sul ritorno comune.
Evidentemente, anche con queste soluzioni permangono difficoltà di regolazione della
temperatura e dell'umidità negli ambienti, come già indicato per gli impianti a due tubi.
Da punto di vista progettuale, ogni ventilconvettore deve essere dimensionato sulla base
del bilancio termico sensibile ed eventualmente latente dell'ambiente servito, tenendo conto
anche delle esigenze di ventilazione che, come si è detto, in questo caso sono direttamente a
carico del terminale. Il dimensionamento del mobiletto, in un impianto funzionante tutto
1'anno, viene effettuato in base al valore massimo del carico termico, valore che si ottiene
confrontando i valori del carico termico invernale con quelli estivi.
La temperatura di alimentazione invernale dei mobiletti assume i valori di 60-70°C
(inferiori a quanto visto con i corpi a convezione naturale per il maggior valore del
coefficiente di scambio dei ventilconvettori) mentre quella dell'acqua refrigerata viene fissata
a 5 – 7°C in modo da garantire una efficace azione deumidificatrice.
Tale tipo di impianto (condizionamento con ventilconvettori), a rigore, non può essere
definito di « condizionamento » in quanto manca della caratteristica precipua del controllo
costante di tutte le caratteristiche dell'aria trattata (umidità e temperatura in ogni stagione).
Più propriamente potremmo parlare, a seconda delle stagioni, di impianto di
riscaldamento e raffrescamento ad aria.
Condizionamento ad induzione
Si tratta di un sistema per cui si collocano nei singoli locali degli apparecchi ai quali
arriva aria trattata da una centrale e che è denominata aria primaria.
L'aria primaria entra nel locale, provoca nello stesso una corrente d'aria secondaria che
viene trattata nell'apposito apparecchio e la miscela ottenuta viene poi immessa nel locale.
Un tale dispositivo è favorevole per piccoli locali e presenta il vantaggio di avere riunite
in una centrale gran parte delle operazioni, oltre che utilizzare canali d'aria di dimensioni
ridotte.
Il trattamento dell'aria secondaria avviene nell'apparecchio mediante serpentine in cui
circola fluido caldo o freddo. Questo significa che vi è una notevole possibilità di regolazione
della temperatura, ma non dell'umidità relativa.
È anche evidente che in questi impianti bisogna prevedere tubazioni di afflusso per il
fluido scaldante o frigorifero.