Serie di articoli di Maria Luisa Moscati pubblicati su il Resto del Carlino su professori e dipendenti dell'Università di Urbino cacciati via dall'Ateneo a seguito delle leggi razziali.
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Serie di articoli di Maria Luisa Moscati pubblicati su il Resto del Carlino su professori e dipendenti dell'Università di Urbino cacciati via dall'Ateneo a seguito delle leggi razziali.
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•• 20 URBINO PRIMO PIANO MARTEDÌ 6 LUGLIO 2010
IL PERSONAGGIO PERSEGUITATO DALLE LEGGI RAZZIALI, LASCIO’ LA CITTA’ DOVE AVEVA MOLTI AMICI
Musatti e le lezioni urbinati negate dai fascisti
Il fondatore della psicoanalisi italiana aveva ideato per l’Ateneo un corso rivoluzionario CON L’ARTICOLO quanto “settimino”, sarà preso in cura dal- su Cesare Musatti, si GENIO lo zio paterno, Cesare Musatti, uno dei più conclude la serie dei cin- DEL famosi pediatri dell’epoca, e da qui il no- que testi di Maria Luisa ’900 me. Il padre, socialista e amico di Giacomo Moscati Benigni dedica- A lato, la Matteotti, fu deputato al Parlamento italia- ti agli ebrei perseguitati a copertina no, pertanto la famiglia si trasferisce a Ro- Urbino per le leggi razzia- di «Mondo ma ove il giovane consegue la maturità clas- li, ricordati dall’Ateneo Ebraico», il sica al «Giulio Cesare». Subito si trasferisce con una lapide posta mensile a Venezia ove si iscrive a Matematica, poi a nell’atrio della sede centra- indipenden- Lettere e Filosofia, e vive nella casa dei le. te che anni nonni paterni ove ha sempre trascorso sin fa dall’infanzia, le vacanze estive e le festività di MARIA LUISA intervistò ebraiche. Qui respira quel clima di MOSCATI BENIGNI ebraicità laica, fatto più di tradizione che Cesare «...IO SONO stato perse- Musatti sul di pratica religiosa ed è la nonna, una don- guitato un po’ all’italia- suo na molto colta, che influenzerà profonda- na, dato che sono stato ri- rapporto mente la sua formazione. tenuto ebreo per l’Univer- con la città sità e privato quindi di Urbino PARTE NEL 1917 per il fronte, poi, termi- dell’insegnamento nelle nata la guerra, si reca a Padova per conclu- sedi di Padova e Urbino, dere gli studi alla Facoltà di Filosofia per- in cui allora ero docente, ché alla cattedra di Psicologia Sperimenta- ma “buono” per il liceo, an- le insegnava Vittorio Benussi, chiamato che se con il divieto di pub- per chiara fama da Graz. Conseguita la lau- blicare i miei lavori scienti- rea nel 1922 già l’anno successivo è assisten- fici, e mantenuto “buono” te volontario del Laboratorio di psicoanali- anche per l’esercito...». si sperimentale. Nel ’27, in seguito alla mor- te del professor Benussi, suicida, tutto pas- UMORISMO e amarezza sa nelle mani di Musatti e dell’altra assi- si fondono in questo che po- stente Silvia De Marchi (diventerà sua mo- tremmo collegare al Witz glie e avranno un figlio, Riccardo), con lei freudiano, al “motto di spiri- pubblicherà gli inediti del Maestro. to” con il quale Cesare Musat- All’epoca era ancora sposato con Albina ti, il grande vecchio della psi- Pozzato, morta giovanissima. coanalisi italiana, risponde al- la giovane giornalista che nel GIA’ DAL ’25 figurava tra i fondatori del- 1987 lo intervistava in occa- la SPI (Società Psicoanalitica Italiana) con sione del suo novantesimo Edoardo Weiss, Nicola Pezzotti ed Emilio compleanno. E continua sot- Servadio chiusa nel ’38 per l’ostilità del re- tolineando l’importanza gime fascista, e a seguito delle Leggi Razzia- dell’umorismo contenuto nel- li dovrà lasciare Padova. Nel ’43, cercherà le barzellette ebraiche nelle di costituire a Milano il PSIUP, erede quali l’ebreo «consapevole dell’antico Partito Socialista, ma a causa della fragilità della propria dei continui bombardamenti si trasferirà condizione e dei difetti che ne ghi periodi in Urbino, potevano contare su con moglie e figli ad Ivrea, ospite dell’ami- derivano... anticipa le critiche al- serate in case ospitali, o nel salotto del Cir- co Adriano Olivetti, ove, per l’impossibili- il ministro Bottai risolse il tà di restare inoperoso, fonderà un centro la propria personalità togliendo mio caso in modo salomonico: Non avrei colo cittadino o partecipare a gite e ricor- all’interlocutore la possibilità di attaccarlo di psicologia del lavoro. Nominato Diretto- più dovuto insegnare all’università, né pub- renze in un clima famigliare. Le domande re della Scuola Allievi meccanici per giova- per primo». Forse proprio questa «naturale blicare lavori scientifici o d’altro genere. si accavallavano le une sulle altre, senza ni destinati a diventare operai meccanici tendenza all’autoanalisi ha fatto sì che la Potevo però insegnare in un liceo (purché aspettar risposta ripercorreva quel fitto in- specializzati presso la ditta Olivetti, dovrà psicoanalisi fosse considerata una scienza non a Padova, da cui in pratica fui allonta- treccio di amicizie e conoscenze che quella lasciare l’incarico perché richiamato a com- giudaica». nato), così come potevo servire nell’eserci- curiosa espressione aveva fatto riaffiorare battere sul fronte francese. to come capitano di complemento». E’ evi- alla sua memoria dopo quasi mezzo secolo. DAI BREVI stralci tratti dall’intervista ap- dente che il regime è mosso da criteri politi- NEL ’47 VINCE il concorso all’Università pare evidente come Musatti si riappropri ci più che razziali: ridurre l’influenza del Statale di Milano per la cattedra di psicolo- della sua identità ebraica, proprio lui che NATO A DOLO sul Brenta nel 1897, con mondo della cultura e avversare, come del poche probabilità di sopravvivenza in gia, la prima in Italia; per vent’anni le sue ebreo non è. Non lo è per l’ halakhà, la legi- resto la Chiesa cattolica, le teorie psicoanali- lezioni saranno seguite da migliaia di stu- slazione rabbinica, che considera ebreo so- tiche freudiane. Ancora una volta sarà il denti affluiti da ogni parte d’Italia e lo chi nasce da madre ebrea, (di famiglia raccomandatissimo professor Vincenzo La dall’estero. Sviluppò le tre direttrici speri- ebraica era soltanto suo padre), non lo è per Via a ricoprire la cattedra di Psicologia. mentali di Benussi: la psicologia della per- la legislazione fascista in quanto battezzato cezione, psicologia della testimonianza e lo sin da bambino né mai iscritto a Comunità MA DI URBINO Cesare Musatti aveva studio della suggestione e dell’ipnosi. E’ il ebraiche. Eppure le leggi razziali del ’38 lo serbato un caro ricordo, infatti quando, ter- leader indiscusso della psicoanalisi di colpiranno nonostante fosse anche vincito- minata l’intervista, Ester Moscati, nell’ac- Freud che fece conoscere in Italia col suo re del concorso per l’insegnamento delle comiatarsi gli chiese se ricordasse ancora «Trattato di Psicoanalisi», pubblicato da Ei- materie filosofiche nell’Università di Urbi- «l’urbinateria canziota» si vide puntare ad- naudi nel ’49. Scrisse anche libri di lettera- no e con un particolare programma di Psi- dosso un paio d’ occhi arguti, mobilissimi, tura come «I Pronipoti di Giulio Cesare» cologia Sperimentale caldeggiato sia dal indagatori. La giovane giornalista spiegò al- (premio Viareggio del 1981), si interessò di Rettore sia dal Preside di Magistero. Ma la lora che, essendo urbinate, ne aveva sentito teatro e televisione e si impegnò anche sul pratica relativa alla conferma dell’incarico parlare in famiglia perché sua nonna era fi- piano civile accettando per due volte la cari- a Musatti ha un iter lunghissimo: in un pri- glia di quell’Angelo Coen allontanato ca di Consigliere nel Comune di Milano e mo momento gli sarà affidato l’incarico di dall’Università, anch’egli per motivi razzia- di consulente del Tribunale dei Minori. Ce- sostituire il professor Sciaky nella sessione li, e che Musatti, spesso ospite in casa Co- sare Musatti muore a Milano il 21 marzo di esami dell’ottobre del ‘38 poi seguirà un en, aveva ben conosciuto. Per una volta sa- 1989, le sue ceneri sono conservate nel pic- fitto carteggio tra il Ministero che tergiver- rà lo psicologo a finire “sul lettino” travol- colo cimitero di Brinzio (VA). La capitale sa e il Rettore Canzio Ricci che attende il to dall’onda incontenibile dei ricordi di un lombarda lo ha inserito tra «Le persone via libera per la conferma dell’incarico già ambiente come quello urbinate in cui, no- che hanno fatto grande Milano», ma la sua deliberato dal Consiglio di Facoltà. E’ un nostante il disgraziato momento storico, la città dell’anima resterà sempre Venezia e ai alternarsi di conferme e smentite che dura persona del rettore Canzio (da cui l’aggetti- piedi di quel «lettino», sul quale tanti han- oltre un anno, dal quale il professor Musat- vo canziota) aveva saputo creare uno spiri- no cercato di ritrovare se stessi, resterà per ti uscirà distrutto e nel suo libro «Chi ha to di solidarietà tra i docenti e di amicizia decenni, forse per curare se stesso, una foto paura del lupo cattivo» commenta gli avve- tra questi e la buona borghesia locale. Così di piazza San Marco con l’alta marea gri- nimenti con brevi parole «...alla fine del ’39 tanti professori, costretti a trascorrere lun- gia, dolce, malinconica.