Tecnologia Meccanica
Tecnologia Meccanica
Tecnologia Meccanica
Da A a C : Effetto dominante
della T sul BUE.
Da C in poi : Effetto dominante
deformazione del grano.
OL ( minima per linizio della
deformazione).
OM ( massima).
La morfologia del truciolo influenza in modo significativo la finitura superficiale e lintera lavorazione pi in generale.
Esistono diversi tipi di trucciolo:
-Truciolo continuo : V, elevati. La deformazione
avviene in buona approssimazione lungo la zona di
scorrimento primaria. E frequente nella lavorazione di
materiali teneri. Indica una buona qualit superficiale,
ma va rimosso attraverso un rompi-truciolo.
-Tagliente di riporto (BUE) : si pu formare sulla punta
dellutensile durante la lavorazione, consiste
nellaccumulo di materiale nel tagliente, modifica le
geometria dellutensile ed influenza negativamente la
rugosit. La sua durezza tale da farlo comportare
come un utensile vero e proprio. Si riduce per alte V,
bassi h, , raggio del tagliente e buona lubrificazione.
Truciolo segmentato : Tipico di metalli con bassa
conducibilit termica (Ti).
Truciolo discontinuo : In materiali fragili, impuri, V
molto alte o basse, alta p e basso , MU poco rigida.
Per evitare la formazione di truciolo lungo e continuo si
utilizza il rompi-truciolo, una semplice placchetta posizionata
nel petto dellutensile che modifica e porta il truciolo alla
rottura.
Per passare ad una modellazione del fenomeno di taglio si
semplifica la descrizione delle zone di deformazione e si
assume la zona di deformazione primaria essere un piano, e
la zona di deformazione secondaria trascurabile =0.
Il modello di Pijspanen
Si suppone che il distacco del trucciolo avvenga
attraverso una deformazione plastica
corrispondente allo spostamento ds degli elementi
di spessore dx.
s la deformazione subita dal materiale.
Da cui:
Analisi cinematica
Forze di taglio
Lanalisi delle forze serve per verificare le caratteristiche di : Materiali in lavorazione, Utensili, Condizioni di lavoro.
Consente inoltre di valutare le forze scaricate a telaio, permette il dimensionamento a rigidezza delle strutture, il
dimensionamento degli azionamenti e la valutazione della potenza necessaria.
Si studia lequilibrio del truciolo sottoposto a:
Una forza R applicata allutensile.
Una reazione uguale e contraria R applicata al pezzo in
corrispondenza del piano di scorrimento.
La risultante R si pu scomporre secondo tre diversi
sistemi di riferimento come in figura.
Per lanalisi si ricorre ai CERCHI DI MERCHANT:
Si suppone che tutte le forze siano
applicate sulla punta dellutensile.
Esprimo
da cui:
Ft e Fn sono misurabili sperimentalmente, rc noto dalla misura sperimentale di hc, da cui , A0 nota conoscendo p,a.
noto, pu essere calcolato a partire di
Ft e Fn.
Lincognita rimane s,
Non tuttavia sempre possibile effettuare prove sperimentali, per cui si deve cercare un altro metodo per la stima di
s.
I Modello di Ernst-Merchant.
Ipotesi: Taglio ortogonale libero, |la
potenza sia minima. Pt = Ft Vt , ma Vt
costante e imposta, dunque:
Tuttavia in questo caso considero s
indipendente da , in contrasto con le ipotesi
iniziali.
II Modello di Merchant.
Stesse ipotesi del I modello, ma s non pi considerata
costante:
La reistenza allo scorrimento aumenta allaumentare della
tensione normale al piano di scorrimento.
Da cui
Infine:
La determinazione delle forze di taglio dunque un
problema molto complesso che pu essere risolto:
Sperimentalmente.
Ipotizzando la costanza della deformazione del
truciolo e prendendo i valori di tutti i parametri da
tabella.
diminuisce allaumentare del coeff. di attrito e al diminuire dellangolo di spoglia frontale. La sua diminuzione
comporta laumento della deformazione del materiale e del ricalcamento del truciolo.
Langolo di scorrimento ottenibile dal fattore di ricalcamento, e con la relazione dal II modello di Merchant ricavo
infine langolo di attrito.
Noti tutti gli angoli i parametri rimanenti sono la forza di taglio e la tensione di scorrimento. Per calcolare le forze
dunque bisogna avanzare lulteriore ipotesi che le velocit di taglio siano sempre maggiori di 120 m/min, campo di
valori nel quale il fattore di ricalcamento e quindi la tensione di scorrimento sono costanti. Lerrore commesso in
questa approssimazione trascurabile.
Un ulteriore evoluzione di questa teoria stata fatta da Kronenberg, il metodo della pressione specifica di taglio.
Tornitura
Avanzamento.
Potenza di Taglio.
Rugosit teorica. Con r raggio di curvatura del tagliente
ed a distanza tra i raggi di curvatura.
Foratura
Velocit di taglio.
Avanzamento. Velocit di
avanzamento.
Sezione truciolo.
Potenza assorbita.
Tempo di lavorazione. ei
extracorse. Lultimo
termine tiene conto
dellimbocco conico.
Fresatura
Parametri generali
Periferica
Altezza media e massima del truciolo.
Sezione del truciolo.
Frontale
Rettifica
Spessore massimo di un
singolo grano.
hmedio = hmax/2.
Forza di taglio, modello di
Kronenberg.
Brocciatura
Tempo di lavoro.
Fluidi da Taglio.
Funzioni: Raffreddare, Lubrificare, Prevenire micro saldature, Allontanare il truciolo, Proteggere dalla corrosione.
Le prime due funzioni garantiscono miglior qualit superficiale e dimensionale. Per lavorazioni in cui si sprigionano
grosse quantit di calore (es. Sgrossatura) si tende a privilegiare leffetto raffreddante, per lavorazioni di qualit (es.
Rettifica) si predilige leffetto lubrificante. Nellerogazione del fluido si deve cercare un compromesso di velocit per
evitare che il raffreddamento sia troppo blando od eccessivamente veloce e quindi dannoso.
In generale le caratteristiche di fluidi refrigeranti e lubrificanti sono:
Refrigerante:
Bassa viscosit.
Bassa tensione superficiale.
Alto calore specifico.
Alta conducibilit termica.
Lubrificante:
Elevata untuosit.
Consentire adesione molecolare di una pellicola grassa alla superficie lubrificata.
Questultima qualit garantita da particolari additivi.
Oli da taglio ( Minerali attivi, Minerali inattivi sotto forma di oli minerali puri , composti o grassi).
Oli emulsionabili.
Oli e fluidi naturali.
Fluidi gassosi.
Gli oli minerali sono ottenuti dalla distillazione del petrolio. Allo stato puro non presentano particolari propriet e
sono utilizzati per lo pi di supporto ad altri fluidi. Gli oli minerali puri sono utilizzati per materiali ad alta lavorabilit
che non richiedono funzioni di lubrificazione o raffreddamento particolarmente spinte. Gli oli composti sono legati da
additivi che ne aumentano la bagnabilit. Gli Oli grassi sono utilizzati per migliorare la qualit superficiale nelle
lavorazioni di Bronzo, Cu, o Al. Gli oli minerali attivi sono miscelati con additivi che consentono la lavorazione ad alte
pressioni, gli EP(extreme-pressure lubrificants). Gli additivi sono S, Cl, P. Consentono di ottenere un film stabile
nellinterfaccia pezzo-utensile. Forma col pezzo metalli clorati o solforati che hanno meno resistenza al taglio e
consentono il contatto non tra metallo e metallo ma tra cloruri e solfuri.
Gli oli emulsionabili danno origine ad emulsioni o soluzioni. Le emulsioni sono ottenuti con percentuali fino al 90% di
H2O e con aggiunta di elementi emulsionanti che facilitano la formazione di dispersioni colloidali. Le soluzioni sono
favorite dallaggiunta di solforicinato di soda. Garantiscono ottimi raffreddamenti che permettono alte Vt , rendono
pulite le condizioni di lavoro, sono economici, poco tossici, poco incendiabili.
Oli e fluidi naturali od ottenuti per sintesi che non contengono derivati del petrolio. Possono trovari sin soluzione pura
1:50 od 1:100 con acqua, o legati con EP. I semichemicals contengono percentuali del 5/30% di oli minerali e sono
utilizzati per la lubrificazione di guide, torrette od organi di movimento.
I fluidi gassosi sono aria compressa, Ar, He, o CO2 .
Non esistono fluidi adatti a qualsiasi tipo di lavorazione per cui vanno scelti in base al materiale di pezzo ed utensile,
alle condizioni di lavoro ed appunto dal tipo di lavorazione.
E possibile anche effettuare lavorazioni a secco (o quasi secco) per ridurre limpatto ambientale e diminuire i costi
di lavorazione o in condizioni criogeniche per ridurre limpatto ambientale ed ottenere qualit pi elevate.
1. Poco costosi e facilmente formabili, ma non hanno durezza e resistenza allusura adatti ad elevate Vt. Sono molto
influenzabili dalla T.
2. Acciai legati con Co (nei super-rapidi),Cr,Mo,V, W (fino al 12%) che garantiscono durezza a caldo, resistenza
allusura e tenacit. Permettono la lavorazioni di materiali a Vt elvate (da cui rapidi).
3. Non pi utilizzate. Realizzate mediante fusione di CoCrW. Elevata durezza e buona resistenza allusura.
4. WiDia (Wie Diamant, duri come il diamante). Sono composti dalla
sinterizzazione del carbonio con metalli duri. Possono essere Carburi di
Tungsteno WC o di Titanio TiC. Garantiscono elevata resistenza alla compressione
(fino a 4000/6000 Pa) , resistenza allusura ed alla corrosione, buona conducibilit
termica. Ma sono costosi, resistono poco alle sollecitazioni e necessitano la
divisione dellutensile in due parti (Supporto ed Inserto).
6.8. Sono formati da ossido di alluminio (allumina) con grano fine ed elevata purezza. Vt elevatissime ed ottima qualit
superficiale. La conducibilit termica molto bassa, il riscaldamento del tagliente uniforme e la maggior parte del
calore conferito al truciolo. Hanno tuttavia scarsa tenacit. Sono adatti per lavorare materiali molto duri, si usa il
CerMet ( ceramica + TiC).
7. E il materiale pi duro in mercato dopo il diamante, realizzato legando uno strato di 0.5/1mm di nitruro di boro
cubico policristallino mediante sinterizzazione sotto pressione. Possono lavorare fino a T di 1000/1100 C, sono molto
duri e resistenti allusura, ma molto fragili.
9. E la sostanza pi dura in natura, non adatto a lavorare leghe ferrose a causa dellaffinit chimica. Molto costoso,
utilizzato esclusivamente per lavorazioni che richiedono altissime qualit superficiali. E disponibile in forma
monocristallina e policristallina. Il diamante monocristallino ottenuto dalla lavorazione e dal taglio del diamante
naturale in modo da ricavare un monocristallo utilizzabile come utensile. Costa molto, ha poca resistenza agli urti, e
richiede macchine molto rigide. Il diamante policristallino si ottiene per sinterizzazione di polveri di diamante in modo
da ottenere un inserto integrale od un rivestimento di carburo. La durezza appena inferiore al diamante
monocristallino, costa meno, pi tenace ed adatto per materiali non metallici.
In sintesi:
Lusura
E uno degli aspetti pi determinanti per lanalisi delle lavorazioni con utensili da taglio. Dipende dal materiale degli
utensili e del pezzo, dalla geometria dellutensile, dai fluidi lubro-refrigeranti, e dai parametri di processo. Le zone
dusura si dividono in labbro dusura, cratere dusura e scheggiatura. Pu essere dovuta ad abrasione meccanica,
alladesione o alla diffusione.
Ladesione dovuta in assenza di ossidi, e a seguito di alte p e T, alla formazione di microsladature che
successivamente si rompono a causa delle eccessive deformazioni, in certi casi le zone dusura sono localizzate
nellutensile che quindi perde materiale usurandosi. Euna problematica caratteristica delle lavorazioni su materiali
duttili.
Con abrasione meccanica si intende il distacco di particelle di materiale dallutensile a causa dellazione di forze
esterne, dipende fondamentalmente dalla presenza di fasi dure quali ossidi e carburi. Durante la formazione del
truciolo questi componenti duri possono generare microsolchi sulle superfici di contatto con lutensile.
La diffusione presente in lavorazioni con carburi rivestiti. A causa delle elevate p e T fino alle quali si mantengono le
caratteristiche meccaniche dellutensile il principale fenomeno dusura appunto la diffusione, ovvero la formazione
di una soluzione reciproca dei componenti metallici dellutensile. Per limitare ci si introducono elementi a reazione
lenta quali i carburi di Ti.
Labbro dusura.
Lusura del fianco altera la geometria
dellutensile. E descritta dal parametro VB , la
sensibilit allusura del fianco dipende da .
Dipende dallusura per abrasione meccanica.
Cratere dusura.
Si forma nel punto in cui T ed attrito
raggiungono il loro massimo. E misurato dal
parametro profondit KT. e le condizioni di
lubrificazione sono le variabili pi importanti.
E legato allusura per diffusione.
La scheggiatura consiste nella rottura di una porzione di utensile in prossimit del tagliente. La porzione scheggiata
pu essere molto piccola (microscheggiatura) od interessare una zona relativamente ampia (frattura). E dovuta ad
urti meccanici o fatica termica, pu essere limitata con materiali che resistano a queste ultime criticit.
Lequazione di Taylor da ritenersi valida in caso di lavorazioni di acciai e leghe a basso contenuto di carbonio, per
sgrossature e semifiniture e per i principali tipi di materiale da utensile. Il suo utilizzo deve invece essere applicato con
attenzione in caso di lavorazione di materiali ad alta resistenza, lavorazioni molto lunghe, lavorazioni con forti valori
dasportazione, e torniture di finitura in particolari condizioni di asportazione.
Lequazione di Taylor stata successivamente migliorata tenendo conto di ulteriori parametri concorrenti alla durata
dellutensile portando ad una relazione generalizzata.
Introduzione
Nei processi per asportazione di truciolo si usano UTENSILI (MONOTAGLIENTI o PLURITAGLIENTI) per ottenere la forma
desiderata del pezzo. Nei processi ABRASIVI, invece, si usano taglienti di forma INDEFINITA ed in numero elevato.
Operazioni di TAGLIO:
- SOLIDI DI RIVOLUZIONE : - TORNITURA
- FORATURA
- ALESATURA
- FORME VARIE : - FRESATURA
- BROCCIATURA
- TAGLIO INGRANAGGI
La Tornitura
Il pezzo ruota attorno allasse di rotazione del solido di rivoluzione che si vuole ottenere, lutensile a punta singola
descrive la generatrice del solido.
Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : rotatorio continuo, posseduto dal pezzo. Descritto dalla VELOCITA DI TAGLIO, V [m/min], che
rappresenta la velocit relativa tra utensile e pezzo nel punto in cui avviene lasportazione ed equivalente alla velocit
periferica del pezzo. E tangente alla sezione del pezzo con verso concorde alla rotazione.
MOTO DI AVANZAMENTO : rettilineo o curvilineo, posseduto dallutensile, ottenuto dalla combinazione di un moto
parallelo ed uno perpendicolare allasse di tornitura. Descritto da AVANZAMENTO, a [mm/giro], che ha lo scopo di
portare a contatto dellutensile nuova materiale da asportare. Definisce la VELOCITA DI AVANZAMENTO, Va.
MOTO DI APPOSTAMENTO : rettilineo, posseduto dallutensile, regola la posizione dellutensile rispetto al pezzo.
Descritto dalla PROFONDITA DI PASSATA, p [mm], che determina il sovrametallo da asportare.
Parametri delloperazione
MATERIAL REMOVAL RATE : esprime il volume di materiale asportato nellunit di tempo, MRR [mm^3/min].
TEMPO DI LAVORAZIONE : esprime il tempo richiesto per la lavorazione di un tratto di lunghezza l, t [min].
ANGOLI DI SPOGLIA SUPERIORI : importanti per il controllo del deflusso del truciolo, al loro aumentare diminuiscono
FORZE e TEMPERATURE.
Forze in tornitura
FORZA DI TAGLIO : agisce nella direzione della velocit di taglio (dallalto al basso), lutensile tende a flettersi verso il
basso. Ft [N], determina la potenza assorbita P [kW].
FORZA DI AVANZAMENTO : agisce in direzione longitudinale, parallelamente alla direzione di avanzamento. Fa [N].
FORZA DI REPULSIONE : agisce radialmente e tende ad allontanare il pezzo. Fr [N].
Sgrossatura e Finitura
Le operazioni di sgrossatura vengono condotte con lobiettivo di asportare grandi quantit di materiale, mentre quelle
di finitura prevedono profondit di passata ed avanzamenti inferiori. Solitamente si effettuano operazioni di sgrossatura
per lottenimento della forma generale seguite da operazioni di finitura per il raggiungimento delle specifiche
geometriche di prodotto in termini di TOLLERANZA e RUGOSITA. Nelle operazioni di finitura quindi ricercata una bassa
rugosit, ci pu avvenire riducendo lAVANZAMENTO, diminuendo gli ANGOLI DEL TAGLIENTE, aumentando il RAGGIO
DI RACCORDO.
Foratura ed Alesatura
Le operazioni di foratura possono essere eseguite mediante TRAPANATURA oppure ALESATURA. Nel TRAPANO
possiamo montare PUNTE ELICOIDALI e ALESATORI PLURITAGLIENTI, nellALESATRICE, inoltre, BARENI e BARRE
ALESATRICI.
Nel praticare un foro bisogna tener conto di RUGOSITA, TOLLERANZA DIMENSIONALE, CILINDRICITA DEL FORO,
TOLLERANZA SULLASSE. Le prime tre caratteristiche sono consentite dalloperazione effettuata con il trapano, la
tolleranza sullasse invece ottenibile esclusivamente mediante ALESATURA.
La pratica di eseguire fori molto diffusa, i fori hanno funzioni di centraggio ed accoppiamento, e necessitano di una
sequenza pi o meno complessa di operazioni per la loro reazlizzazione. La sequenza completa composta, in ordine,
da CENTRATURA (preforo con unapposita punta a centrare che prepara loperazione di foratura generando una GUIDA
per la punta elicoidale, operazione sempre consigliabile), FORATURA (IT11, Ra=3um), ALLARGATURA (operazione atta
ad allargare un foro, o ad ottenere sedi cilindriche o coniche su fori preesistenti. Hanno dimensioni di nocciolo pi
elevate e presentano 3 o 4 TAGLIENTI al fine di avere maggiore rigidezza a flessione e torsione), ALESATURA (IT7,
Ra=0.8um, loperazione effettuata su macchine molto rigide e di elevata precisione dette ALESATRICI, ma talvolta
anche su un TORNIO, con utensili MONOTAGLIENTI o PLURITAGLIENTI).
Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : rotatorio continuo, posseduto dallutensile, determina lasportazione di materiale. V [m/min] la
velocit relativa tra utensile e pezzo nel punto in cui avviene lasportazione e non costante lungo il tagliente, ma ha
un minimo sullasse ed un massimo in periferia.
MOTO DI AVANZAMENTO : rettilineo, posseduto dallutensile o dal pezzo. Serve a portare nuovo materiale da tagliare
a contatto con lutensile. V
MOTO DI APPOSTAMENTO : posseduto dal pezzo o dallutensile, serve a far coincidere lasse dellutensile con quello del
foro da eseguire, oltre a portare lutensile sul pezzo.
La punta elicoidale
La filettatura
Loperazione di filettatura possibile per asportazione di truciolo mediante TORNITURA (filetti interni ed esterni) o
MASCHIATURA (filetti interni). Alternativamente si pu ricorrere alla DEFORMAZIONE PLASTICA.
La maschiatura pu essere effettuata qualora il foro sia PREESISTENTE, lasportazione di materiale avviene per
progressivo avanzamento dellutensile, ed la sua geometria che da lavanzamento. Nellestremit presente una
RASTREMATURA che garantisce il DIAMETRO DI NOCCIOLO. Lutensile, costituito da una serie di denti di profilo
opportuno detto MASCHIO, possiede un moto rotatorio. I maschi sono disponibili con tre o quattro scanalature.
Loperazione generalmente svolta sul trapano: necessario impartire allutensile un AVANZAMENTO pari al PASSO, e
al termine della corsa necessario INVERTIRE il senso di rotazione del MANDRINO per permettere luscita.
La fresatura
Con il termine FRESATURA si indicano quelle operazioni che utilizzano una FRESA, un utensile PLURITAGLIENTE che ruota
asportando materiale, per ottenere un'amia variet di caratteristiche geometriche. I TAGLIENTI possono essere disposti
su superfici di diverso genere (cilindriche, piane, coniche, ...). Ogni dente pu essere assimilato ad unutensile
monotagliente che rimane in presa sul pezzo per un tempo limitato durante la rotazione.
Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : rotatorio continuo, posseduto dalla fresa. V [m/min].
MOTO DI AVANZAMENTO : posseduto dal pezzo o dallutensile. a [mm/min].
MOTO DI APPOSTAMENTO : posseduto dal pezzo o dallutensile, necessario alla regolazione del sovrametallo da
asportare.
Tipi di fresatura
Per quanto riguarda la posizione dellasse della fresa rispetto al pezzo si pu fare una distinzione tra fresatura
PERIFERICA (ASSE PARALLELO al pezzo, lutensile una FRESA CILINDRICA che presenta un certo numero di taglienti
ciascuno dei quali agisce come un utensile singolo, i DENTI possono essere DRITTI o ELICOIDALI con unazione di taglio
rispettivamente ORTOGONALE od OBLIQUO. Spesso si utilizzano frese a TRE TAGLIENTI, uno sulla superficie cilindrica e
due su quelle perpendicolari allasse di rotazione, adatte per la fabbricazione di SCANALATURE RETTILINEE PROFONDE,
essendo pi RIGIDE delle FRESE A CODOLO) e FRONTALE (ASSE PERPENDICOLARE al pezzo).
Sono inoltre presenti delle frese di forma, MODULARI, adatte al taglio di INGRANAGGI o per realizzare profili
SEMICIRCOLARI INTERNI o ESTERNI).
Fresatura periferica
Il moto relativo utensile-pezzo dato
dalla composizione del moto di taglio
rotatorio uniforme dellutensile col moto
di avanzmento rettilineo uniforme del
pezzo. Attribuendo entrambi i moti
allutensile la traiettoria del punto
diventa quella di un CICLOIDE.
E possibile distinguere due tipi di
fresatura in funzione del moto della fresa
sul pezzo. Si pu parlare di fresatura in
CONCORDANZA (il tagliente inizia il
TAGLIO sulla parte GIA LAVORATA, con una asportazione crescente fino al punto in cui abbandona il pezzo. Si ha un
distacco VIOLENTO del TRUCIOLO, NOTEVOLI VIBRAZIONI, FINITURA superficiale PEGGIORE, la componente di forza
nella direzione dellavanzamento UTILE, poich contribuisce al recupero dei giochi, la componente radiale NOCIVA
poich tende ad allontanare il pezzo dalla tavola) o in DISCORDANZA (MINORE POTENZA ASSORBITA, MIGLIORE
FINITURA, MINORI VIBRAZIONI, il tagliente inizia a tagliare con un URTO, la componente in direzione dellavanzamento
DANNOSA poich favorisce i giochi nella madrevite rendendo necessaria la presenza di DISPOSITIVI A MOLLA per il
recupero, la componente radiale UTILE poich mantiene il pezzo ancorato alla tavola).
Lo SPESSORE del truciolo durante loperazione VARIABILE.
Definite le distanze angolari tra i taglienti e gli angoli di impegno dei denti (MINORI o UGUALI AFFINCHE SI ABBIA UN
SOLO DENTE IN PRESA) possibile riportare landamento delle FORZE DI TAGLIO in funzione degli ANGOLI, rendendo
possibile unottimizzazione della continuit delle prime (in particolare nella condizione che ANGOLO DI IMPEGNO =
DISTANZA ANGOLARE TRA TAGLENTI). Nel caso di pi denti in presa, invece, possibile rendere il diagramma meno
discontinuo AUMENTANDO IL NUMERO DI DENTI CONTEMPORANEAMENTE IN PRESA. Ci possibile se a PARITA DI
DENTI DIMINUISCO IL DIAMETRO (ma minor sezione resistente quindi dente pi DEBOLE), o se, a parit di DIAMETRO
AUMENTO IL NUMERO DI DENTI (ma minor spessore del truciolo, con conseguente incremento di PRESSIONI e quindi
FORZE DI TAGLIO molto elevate.
E possibile avere anche FRESE ELICOIDALI. In questo caso necessario introdurre il parametro geometrico di
INCLINAZIONE, da cui dipendono passi ed angoli di spoglia. Spaziando opportunamente i denti in presa lAREA del
truciolo pu essere mantenuta COSTANTE, determinando quindi, a fronte di un COSTO MAGGIORE, MINORI VIBRAZIONI.
Fresatura frontale
Nella fresatura frontale lutensile
fissato ad un mandrino che ruota su un
asse perpendicolare alla superficie del
pezzo. E utilizzata maggiomente per la
SPIANATURA di superfici PIANE.
In genere gli utensili sono costituiti da
inserti in carburi metallici o acciaio
rapido, montati su un corpo fresa.
Fresatura frontale
Allaumentare di X angolo di
inclinazione, lo spessore del truciolo
indeformato p DIMINUISCE, anche la
lunghezza di contatto b, e quindi la
larghezza del truciolo, DIMINUISCE.
In questa maniera lutensile si usura
di meno.
Per la determinazione dellarea di truciolo si considerano le traiettorie descritte da due taglienti consecutivi assimilabili
a circonferenze di centro O e O. Dopo una prima formulazione dellaltezza media del truciolo in funzione degli angoli si
passa ad una dove compaiono esclusivamente parametri misurabili per consentirne una valutazione corretta.
Parametri di fresatura
Il tempo di lavorazione deve tener conto della distanza a cui avviene il primo contatto della fresa con il pezzo.
La rettificatura
La lavorazione di rettificatura avviene mediante lasportazione di PICCOLISSIMI trucioli di materiale da parte di una
MOLA contenente grani abrasivi conglomerati con un legante. Un ABRASIVO una particella piccola e dura con spigoli
affilati e forma irregolare in modo da rimuovere piccole quantit di materiale. Epossibile asportare materiale di elevata
durezza. La rettifica eseguita su materiali TEMPRATI od INDURITI SUPERFICIALMENTE. I sovrametalli da asportare sono
dellordine dei DECIMI o CENTESIMI di millimetro.
Gli abrasivi
Distinguiamo tra abrasivi CONVENZIONALI (Al2O3, SiC) e SUPERABRASIVI (nitruro di boro cubico, diamante).
Il parametro che descrive il comportamento di un abrasivo la FRIABILITA e indica lattitudine dellabrasivo a fratturarsi
in piccoli pezzi. La friabilit conferisce allabrasivo la capacit di AUTOAFFILAMENTO.
Mole abrasive
I grani abrasivi sono tenuti assieme tra
loro da un legante e formano una mola,
dotata di una certa POROSITA per
garantire lo spazio per il TRUCIOLO
asportato.
Gli angoli di taglio sono presenti, ma
hanno valori incontrollabili poich
variano da grano a grano. Langolo di
spoglia superiore tendenzialmente
negativo.
I leganti pi utilizzati sono leganti CERAMICI (V<30m/s), SILICATI, ELASTOMERI (in presenza di urti),RESINOIDI (V alte),
METALLICI.
La scelta della mola effettuata in funzione del GRANO ABRASIVO (grana grossa per sgrossatura e lavorazioni di
materiali a bassa resistenza), DUREZZA DEL LEGANTE (nella lavorazione di materiali duri si preferiscono leganti teneri di
modo che perdano celermente i grani usurati), STRUTTURA (la porosit della struttura bene sia alta per migliorare il
raffreddamento nella lavorazione di superfici ampie e materiali teneri).
Il montaggio di una mola deve garantire eccellente EQUILIBRATURA, per garantirla si effettua periodicamente un ciclo
di RAVVIVATURA, mediante tornitura della mola con un utensile diamantato
Meccanismo di taglio
Lo spessore asportato da un grano non coincide con
laffondamento massimo di questultimo nel materiale,
infatti heff < h0.
Si hanno deformazioni plastiche rilevanti, ed il processo
richiede ENERGIE SPECIFICHE molto ALTE, si lavora quindi
sempre con LUBRIFICAZIONE, perch il truciolo non asporta
il calore dalla zona di taglio e la percentuale maggiore di
calore viene trasmessa al pezzo.
Forze di taglio
Il calcolo delle forze di taglio un procedimento abbastanza complesso e si ricorre spesso a tabelle.
Tipologie di rettifica
RETTIFICA IN PIANO : tra le pi comuni, il pezzo fissato alla tavola mediante piano magnetico o morse.
RETTIFICA CILINDRICA O ESTERNA : il pezzo assialsimmetrico viene messo in rotazione attorno al proprio asse e la mola
asume un moto rettilineo alternato o circolare (per filetti). E anche possibile che la mola possegga moto di taglio, di
accostamento radiale e di alimentazione longitudinale, mentre il pezzo genera lavanzamento circonferenziale.
RETTIFICA PER INTERNI : una mola di piccole dimensioni viene utilizzata per rettificare la superficie interna dei pezzi,
pu ruotare fino ad una velocit di 30000 giri/min.
RETTIFICA CILINDRICA SENZA CENTRI : la mola conduttrice un iperboloide di modo da generare un cilindro e conferire
al pezzo una componente di moto assiale.
RETTIFICA A TUFFO : Eadatta a grandi produzioni di serie, ma costosa e la differenza tra diametri non deve essere
eccessiva.
RETTIFICA DI FILETTATURE : mediante rettifica trasversale o a tuffo, un processo simile alla rettifica di ruote dentate.
Parametri di taglio
RAPPORTO DI RETTIFICA : rapporto tra volume ASPORTATO del pezzo e PERSO dalla mola. Diminuisce allaumentare
della profondit di passata e allaumentare dellavanzameto, mentre cresce con la velocit di taglio. Se troppo basso
troppo costoso, se troppo elevato causa il danneggiamento della superficie lavorata a causa dei grani abrasivi troppo
arrotondati.
La brocciatura
Moti caratteristici
MOTO DI TAGLIO : solitamente rettilineo alternato ed dato allutensile. Con una sola corsa dellutensile si ottiene la
forma desiderata (sgrossatura + finitura + calibratura in ununica passata) su superfici interne ed esterne.
MOTO DI AVANZAMENTO : dato dalla differenza di altezza tra i taglienti.
La broccia
Possono essere svolte operazioni di brocciatura INTERNA (possibile solo per fori PASSANTI, devessere presente il
preforo per il passaggio della guida anteriore della broccia), ed ESTERNA (devessere presente la PREFORMA per il
passaggio della guida anteriore della broccia). Lapplicazione dei carichi pu essere a TRAZIONE (pi frequente) e
COMPRESSIONE (limitata dal carico di punta dellutensile)
Dentatrice a creatore
I taglienti sono ottenuti dallintersezione del/i
filetto/i con i solchi ortogonali allelica media. Il
profilo di ciascun dente a forma di spirale
logaritmica.
Ipotizzando un diametro di base tendente ad infinito
si ricade nel caso della dentiera: possibile generare
un profilo ad evolvente pur avendo un utensile a
denti trapezi. Questo significa che maggiore il
diametro del creatore pi ci si avvicina a questa
situazione.
E dunque possibile ottenere il taglio di una ruota dentata a denti elicoidali con la dentatrice a creatore. Infatti mentre
il CREATORE TRASLA lungo lasse della ruota, la VELOCITA ANGOLARE del PEZZO devessere corretta affinch i denti del
CREATORE percorrano, scavandolo, solo il SOLCO ELICOIDALE.
Mentre il CREATORE RUOTA di un certo angolo, la ruota compie una ROTAZIONE di angolo diverso. Essendo questultimo
angolo anche langolo compreso tra due segmenti consecutivi delimitanti il profilo, tale profilo tanto pi prossimo ad
un evolvente quanto questangolo minore. Quindi la qualit direttamente proporzionale al numero di principi del
creatore ed inversamente proporzionale al numero di taglienti ad ogni passo. Il tempo di lavorazione direttamente
proporzionale al D del creatore. Dunque la tendenza principale quella di lavorare con PIU PRINCIPI (3), e finire la ruota
o di RETTIFICA o di SBARBATURA.
Macchine Utensili
Introduzione
Il tornio
GRUPPO CARRELLI:
Il gruppo carrelli comprende tutte le SLITTE ed i relativi
meccanismi e comandi per gli spostamenti
dellutensile.
CARRLO LONGITUDINALE.
CARRO TRASVERSALE.
CARRELLINO SUPERIORE, dove posizionata la
TORRETTA PORTAUTENSILI.
CONTROTESTA E CONTROPUNTA.
GRUPPO BARRE.
Il movimento automatico longitudinale o trasversale viene
trasmesso al gruppo carrelli mediante due barre:
VITE MADRE: barra superiore utilizzata per lesecuzione di
FILETTATURE, consente di collegare la ROTAZIONE DEL PEZZO
montato sul mandrino con la TRASLAZIONE ASSIALE
dellUTENSILE con giochi minimi
BARRA SCANALATA: permette il movimento automatico del
carro longitudinale o di quello trasversale. Giochi maggiori
rispetto alla madrevite.
TORRETTE PORTAUTENSILI
AUTOCENTRANTI.
PINZE.
Quando viene lavorata a sbalzo una barra, da cui
viene troncato il pezzo finito per poi far avanzare un
altro tratto e ricominciare il ciclo di lavorazioni,
conviene utilizzare come organo di serraggio una
pinza elastica. La sua chiusura pu essere comandata
a trazione o a spinta, ottimo centraggio e serraggio,
bassa influenza delle forze centrifughe. Occorre una
pinza per ogni dimensione nominale di barra.
TORNIO DA BARRA.
Se la lunghezza delle pezzo molto elevata si usano SISTEMI BRIDA-MENABRIDA, o SISTEMI CON TRASCINATORE
FRONTALE.
SISTEMA BRIDA-MENABRIDA
TORNIO A
NUMERICO
CONTROLLO
In grado di eseguire
automaticamente
complessi programmi di
lavoro e gestire pi utensili
sulla stessa torretta.
Il trapano
TRAPANO A COLONNA
TRAPANO RADIALE
Nei trapani radiali si pu spostare lutensile sul pezzo e hanno una
maggiore capacit di foratura (80 mm).
Lalesatrice
ALESATRICE VERTICALE.
Macchina simile ad un tornio, ma lasse di
rotazione del pezzo verticale. Macchina
scarsamente utilizzata.
ALESATRICE ORIZZONTALE.
Il mandrino possiede moti di taglio e di
avanzamento, la tavola portapezzo possiede
almeno due gradi di libert. Epresente un
montante fisso che porta un supporto
allineato con il mandrino per lalesatura di fori
molto lunghi.
La fresa
FRESATRICE ORIZZONTALE.
FRESATRICE UNIVERSALE.
La testa verticale.
FRESATRICE CNC.
La rettificatrice
RETTIFICATRICE.
La tavola portapezzo ha un moto di
alimentazione longitudinale di tipo
rettilineo alternato in direzione
tangenziale alla mola e un moto
trasversale che incrementa ad ogni
passata.
RETTIFICATRICE UNIVERSALE.
La brocciatrice
Le dentatrici
DENTATRICE A CREATORE.
Il creatore viene montato su una testa composta da
scorrevole verticalmente su guide portate dal montante
orientabile per la registrazione angolare del creatore
trasversale che permette sia la registrazione del
lalimentazione trasversale.
SISTEMA SUNDERLAND.
Il controllo numerico
Qualunque dispositivo (solitamente elettronico) che rende possibile il posizionamento di uno o pi organi meccanici,
impartendo comandi in modo automatico attraverso la lettura di un programma definito da numeri e simboli definito
a controllo numerico. Questo tipo di attrezzatura garantisce molteplici vantaggi:
Architettura
Il controllo sempre relativo alla posizione ed alla velocit reale della tavola (asse comandato).
Linformazione sulla
posizione
attuale
(reale) avviene tramite
TRASDUTTORE ovvero
un dispositivo che
traduce
uno
spostamento in un
segnale
elettrico
(solitamente
una
tensione).
Nelle macchine CNC la movimentazione delle tavole porta pezzo e porta utensile e la traslazione sono realizzate grazie
a quattro componenti principali:
GRUPPO POTENZA (E linsieme costituito da motore elettrico e dai dispositivi elettronici utilizzati per il
controllo delle grandezze impostate per la lavorazione, ad esempio, la velocit di lavoro, la posizione
dellutensile, ecc. Nellazionamento degli assi e dei mandrini si richiedono disponibilit di coppia pressoch
costanti. Per gli assi sono richiesti motori passo passo o lineari, per i mandrini motori a cc con regolazione
continua della velocit od ac pilotati da inverter).
VITE A RICIRCOLO DI SFERE (Il contatto tra gli organi di movimento mediato dallutilizzo di corpi volventi.
Solitamente sono utilizzati con un precarico per il recupero dei giochi. I vantaggi derivanti da questo sistema
sono molteplici: elevato rendimento e durata, riduzione attriti, resistenza allusura, annullamento dei giochi
con precarico, precisione di posizionamento, rigidit assiale, ridotta produzione di calore per attrito, minor
forza di trasmissione da applicare allasse, eliminazione dello stick-slip.
CHIOCCIOLA
GUIDA
Programma
Il programma CNC non altro che un insieme di istruzioni contenenti tutti i dati necessari per la lavorazione del
componente. La programmazione pu essere:
superfici e linee del pezzo per interpolazione, sfruttando le curve che si possono generare con il controller,
scrivere il programma nel linguaggio macchina.
Linguaggio ISO