Catechismo Della Dottrina Cristiana San Pio X
Catechismo Della Dottrina Cristiana San Pio X
Catechismo Della Dottrina Cristiana San Pio X
Questa ristampa del vecchio Catechismo di San Pio X si rivolge a due categorie di
persone.
La prima categoria formata da tutti i quei fedeli dai 40-50 anni in su, che lo hanno
studiato e mandato a memoria quando hanno fatto la cresima e la prima comunione.
Preti e laici che, in molti casi, se hanno cara la fede cattolica, oggi soffrono per quello
che il cardinale Ratzinger ha definito linsuccesso catastrofico della catechesi attuale.
E magari addebitano al Concilio Vaticano II la colpa di aver reso sorpassato e inutile
questo semplice e chiaro compendio della fede.
Un grande filosofo cattolico, Etienne Gilson, per esprimere la confusione che regna nel
popolo cristiano circa le verit da credere, ha usato espressioni drammatiche. Il 5
novembre 1969 scriveva al padre Chenu: Io morir nella comunione della Chiesa in cui
sono nato, ma non sono sicuro sia rimasta la stessa.
Esagerazioni senili di un grande vecchio del pensiero cattolico? Da venticinque anni
nelle chiese francesi ogni domenica si recita il Credo in una traduzione che Jacques
Maritain ha definito palesemente ariana, cio eretica.
Non si tratta evidentemente di processare il Vaticano II. Chi lo presenta come la
sorgente di tutti i mali diffusi nella Chiesa commette lo stesso errore di chi lo ha
presentato (e purtroppo applicato) come un superdogma che azzera la Tradizione
precedente. La via quella indicata dal cardinale Albino Lucani, il quale, preparando il
Sinodo sulla catechesi del 1977, ammoniva: Vediamo di non seguire coloro che
predicano ladattamento, citano la famosa distinzione di papa Giovanni tra le verit della
fede e il modo in cui annunciarle, ma nascondono o tacciono le parole giovannee
immediatamente precedenti sulla doverosa, serena e tranquilla adesione a tutto
linsegnamento della Chiesa nella sua interessa e precisione, quale ancora splende negli
atti conciliari di Trento e del Vaticano I.
Ma questo libretto si rivolge anche ad unaltra categoria di persone. A quanti venendo da
mondi lontani dalla Chiesa, si sono convertiti in tempi recenti o stanno ora cominciando
a vivere lavventura cristiana. Ce ne sono, lo sappiamo, anche tra i lettori del Sabato.
Queste persone non sono molto interessate a discorsi e attivit infraecclesiali, sanno
poco o pi probabilmente nulla della teologia cattolica sia postconciliare che
preconciliare. Chiedono agli amici cristiani che hanno incontrato di conoscere le poche
cose essenziali che devono credere e che devono fare. Come leggiamo in uno dei primi
libretti di Giovent studentesca: Solo la semplicit ha la duttilit per un riferimento ad
ogni singolo. E solo lessenzialit ha la capacit di far arrivare allo scopo, eliminando
fatiche non necessarie.
Ecco il perch di questa pubblicazione. Per confortare la fede dei buoni e alimentare la
vita cristiana di chi oggi si converte a Ges Cristo, il catechismo di san Pio X
utilissimo. Il 22 maggio 1981, sei giorni prima di morire, il primate polacco Stefan
Wyszynski lasci come suo testamento spirituale questo commovente invito ad amare
lessenziale: La nostra stabilit espressa nel Credo, nel Padre Nostro, nellAve Maria
(). Tutto il resto mutabile. Il nostro pi grande valore la fede del nostro popolo, il
suo attaccamento e il suo legame alla Chiesa e, con la Chiesa, a Cristo e alla Madre
sua
PREGHIERE E FORMULE
Queste cose medita, in queste sta fisso, affinch sia manifesto a tutti il tuo avanzamento
(1 Tim, IV,25)
1 SEGNO DELLA CROCE.
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
In nome del Padre, e del Figlio e dello Santo Santo. Cos sia.
2 CREDO
Credo in Deum Patrem omnipotntem, Creatrem caeli et terrae ; et in Iesum Christum,
Filium eius nicum, Dminum nostrum, qui concptus est de Spiritu Sancto, natus ex
Maria Vrgine, passus sub Pntio Pilto, crucifixus, mrtuus et sepltus: descndit ad
nferos: trtia die resurrxit a mrtuis: ascndit ad caelos, sedet ad dxteram Dei Patris
omnipotntis: inde ventrus est iudicre vivos et mrtos. Credo in Spiritum Sanctum,
sanctam Ecclsiam cathlicam, sanctrum, communinem, remissinem peccatrum,
carnis resurrectinem, vitam aetrnam. Amen.
Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra; e in Ges Cristo,
suo unico Figliuolo, Nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da
Maria Vergine, pat sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morto e seppellito, discese
all'inferno, il terzo giorno risuscit da morte, sal al cielo, siede alla destra di Dio
Padre onnipotente, di l ha da venire a giudicare vivi e vi morti. Credo nello Spirito
Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la
risurrezione della carne, la vita eterna. Cos sia.
3 PATER NOSTER
Pater noster qui es in caelis, sanctifictur nomen tuum: advniat regnum tuum: fiat
volntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidinum da nobis hdie, et
dimtte nobis dbita nostra, sicut et nos dimttimus debitribus nostris ; et ne nos indcas
in tentatinem, sed libera nos a malo. Amen.
Padre nostro che sei ne' cieli, sia santificato il tuo nome: venga il tuo regno: sia fatta la
tua volont, come in cielo cosi in terra. Dacci oggi il nostro pane quoti diano, e rimetti
a noi i nostri debiti, come noi li rimet-tiamo ai nostri debitori; e non c'indurre in
tentazione, ma liberaci dal male. Cos sia.
4 GLORIA PATRI
Gloria Patri et Flio ed Spirtui Sancto, sicut erat in principio, et nunc, et sernper, et in
sacula saeculrum. Amen.
Gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora, e
sempre, e nei secoli dei Cos sia.
5 AVE MARIA
Ave, Maria, grtia plena: Dminus tecum: bene-dcta tu in muliribus, et benedctus
fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatribus, nunc et in
hora mortis nostrae. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia: il Signore teco: tu sei benedetta fra le donne, e
benedetto il frutto del ventre tuo, Ges. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi
peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Cos sia.
6 SALVE REGINA
Salve, Regina, mater misericrdiae; vita, dulcdo et spes nostra, salve. Ad te clammus,
xsules flii Hevae. Ad te suspirmus gemntes et flentes in hac lacrimrum valle. Eia
ergo, advocta nostra, illos tuos misericrdes oculos ad nos converte. Et Iesum,
benedctum fructus ventris tui, nobis post hoc exslium ostnde. O clemens, o pia, o
dulcis Virgo Maria.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te
ricorriamo esuli figli di Eva; gementi e piangenti in questa valle di lacrime a te sospi-
riamo. Ors dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. .E
mostraci dopo questo esilio Ges, il frutto benedetto del ventre tuo, o clemente, o
pietosa, o dolce Vergine Maria.
7 ANGELE DEI
Angele Dei, cui custos es mei, me tibi commssum piette suprna illmina, custdi,
rege et gubrna. Amen.
Angelo chi Dio, che sei il mio custode, illumina, custo-disci, reggi e governa me, che ti
fui affidato dalla piet celeste. Cos sia.
8 REQUIEM AETERNAM
Rquiem aetrnam dona eis, Dmine, et lux perptua lceat eis. Requiscant in pace.
Amen.
L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in
pace. Cos sia.
9 ATTO DI FEDE
Mio Dio, credo fermamente quanto voi, infallibile Verit, avete rivelato e la santa
Chiesa ci propone a credere. Ed espressamente credo in Voi, unico, vero Dio in tre
Persone uguali e distinte, Padre, Figliuolo e Spi-rito Santo; e nel Figliuolo incarnato e
morto per noi, Ges Cristo, il quale dar a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena
eterna. Conforme a questa Fede voglio sempre vivere. Signore, accrescete la mia fede.
10 ATTO DI SPERANZA.
Mio Dio, spero dalla bont vostra, per le vostre promesse e per i meriti di Ges Cristo,
nostro Salva-tore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere,
che io debbo e voglio fare. Si-gnore, che io non resti confuso in eterno.
11 ATTO DI CARITA'
Mio Dio, amo con tutto il cuore sopra, ogni cosa voi, Bene infinito e nostra eterna
felicit; e per amor vostro amo il prossimo mio come me stesso, e perdono le offese
ricevute. Signore, fate ch'io vi ami sempre pi.
12 ATTO DI DOLORE
Mio Dio, mi pento con tutto il cuore de' miei pec-cati, e li odio e detesto, come offesa
della vostra Maest infinita, cagione della morte del vostro divin Fgliuolo Ges, e mia
spirituale rovina. Non voglio pi commet-terne in avvenire e propongo di fuggirne le
occasioni. Signore, misericordia, perdonatemi.
26 I QUATTRO NOVISSIMI
1) Morte, 2) giudizio, 3) inferno, 4) paradiso.
1. Chi ci ha creato?
Ci ha creato Dio.
2. Chi Dio?
Dio l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra.
3. Che significa perfettissimo ?
Perfettissimo significa che in Dio ogni perfezione, senza difetto e senza limiti, ossia
che Egli potenza, sapienza e bont infinita.
4. Che significa Creatore ?
Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose.
5. Che significa Signore ?
Signore significa che Dio padrone assoluto di tutte le cose.
6. Dio ha corpo come noi?
Dio non ha corpo, ma purissimo spirito.
7. Dov' Dio?
Dio in cielo, in terra e in ogni luogo: Egli 1'Immenso.
8. Dio sempre stato?
Dio sempre stato e sempre sar: Egli l'Eterno.
9. Dio sa tutto?
Dio sa tutto, anche i nostri pensieri: Egli l'Onnisciente
10. Dio pu far tutto?
Dio pu far tutto ci che vuole: Egli l'Onnipotente.
11. Dio pu fare anche il male?
Dio non pu fare il male, perch non pu volerlo, essendo bont infinita; ma lo tollera
per lasciar libere le creature, sapendo poi ricavare il bene anche dal male.
12. Dio ha cura delle cose create?
Dio ha cura e provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige tutte al proprio fine,
con sapienza, bont e giustizia infinita.
13. Per qual fine Dio ci ha creati?
Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi
nell'altra, in paradiso.
14. Che cos' il paradiso?
Il paradiso il godimento eterno di Dio, nostra felicit, e, in Lui, di ogni altro bene,
senza alcun male.
15. Chi merita il paradiso?
Merita il paradiso chi buono, ossia chi ama e serve fedelmente, Dio, e muore nella sua
grazia.
16. I cattivi che non servono Dio e muoiono in peccato mortale, che cosa meritano?
I cattivi che non servono Dio e muoiono in .peccato mortale, meritano l'inferno.
17. Che cos' l'inferno?
L'inferno il patimento eterno della privazione di Dio, nostra felicit, e del fuoco, con
ogni altro male senza alcun bene.
18. Perch Dio premia i buoni e castiga i cattivi?
Dio premia i buoni e castiga i cattivi, perch la giustizia infinita.
19. Dio uno solo?
Dio uno solo, ma in tre Persone uguali e distinte, che sono la santissima Trinit.
20. Come si chiamano le tre Persone della santissima Trinit?
Le tre Persone della santissima Trinit si chiamano Padre, Fi-gliuolo e Spirito Santo.
21. Delle tre Persone della santissima Trinit si incarnata e fatta uomo alcuna?
Delle tre Persone della santissima Trinit si incarnata e fatta uomo la seconda, cio il
Figliuolo.
22. Come si chiama il Figliuolo di Dio fatto uomo?
Il Figliolo di Dio fatto uomo si chiama Ges Cristo.
23. Chi Ges Cristo?
Ges Cristo la seconda Persona della santissima Trinit, cio il Figliolo di Dio fatto
uomo.
24. Ges Cristo Dio e uomo?
S, Ges Cristo vero Dio e vero uomo.
25. Perch il Figliuolo di Dio si fece uomo?
Il Figliuolo di Dio si fece, uomo per salvarci, cio per redimerci dal peccato e
riacquistarci il paradiso.
26. Che fece Ges Cristo per salvarci?
Ges Cristo per salvarci soddisfece per i nostri peccati patendo sacrificando se stesso
sulla Croce, e c'insegn a vivere secondo Dio.
27. Per vivere secondo Dio, che cosa dobbiamo fare?
Per vivere secondo Dio, dobbiamo CREDERE LE VERITA RIVELATE da Lui e
OSSERVARE I SUOI COMANDAMENTI, con l'aiuto della sua GRAZIA, che si
ottiene mediante I SACRAMENTI e L'ORAZIONE.
PREGHIAMO
O Dio, concedici la grazia di pensare e di fare ci che retto, s che noi, i quali senza di
te non possiamo esistere, riusciamo a vivere secondo te (1). Te ne supplichiamo per il
tuo Figliuolo Ges Cristo, nostro Signore. Cos sia.
Parte I
CREDO
ossia
PRINCIPALI VERIT DELLA FEDE CRISTIANA
Senza la fede impossibile piacere a Dio
(Ebr, XI, 6.)
CAPO I
Misteri principali Segno della santa Croce.
CAPO II
Unit e Trinit di Dio
Credo in Dio Padre onnipotente..., in Ges Cristo, suo unico Figliuolo , Nostro
Signore..., nello Spirito Santo.
CAPO III
Creazione del mondo - Origine e caduta dell'uomo.
Credo in Dio... Creatore del cielo e della terra
Capo IV
Incarnazione, Passione e Morte del Figliolo di Dio
Credo... in Ges Cristo, suo unico Figliuolo, Nostro Signore, il quale fu concepito di
Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, pat sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morto e
seppellito, discese all'inferno, il terzo giorno risuscit da morte, sal al cielo, siede alla
destra di Dio Padre onnipotente
CAPO V
Venuta di Ges Cristo alla fine del mondo. I due giudizi, particolare e universale .
... Di l ha da venire a giudicare i vivi e i morti.
CAPO VI
Chiesa Cattolica - Comunione dei Santi.
Credo... la santa Chiesa Cattolica, lo comunione dei santi.
CAPO VII
Remissione dei peccati - Peccato.
Credo... la remissione dei peccati.
Capo VIII
Resurrezione della carne - Vita eterna - Amen
Credo la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen
PREGHIAMO
Da', o Signore, a' tuoi credenti la costanza e la sincerit della fede in te, al che fermi nel
divino amore, non siano mai divelti per nessuna tentazione dalla integrit in essa (i). Te
ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Ges Cristo, ecc.
(1) Postcom. 34 fra le Orazioni diverse del Messale
LA LEGGE
PARTE II
COMANDAMENTI DI DIO - PRECETTI DELLA CHIESA VIRTU'
ossia
MORALE CRISTIANA
Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti
(Matt XIX, 17)
Se mi amate, osservate i miei comandamenti
(Giov. XIV, 15)
CAPO I
Comandamenti di Dio
PRIMO COMANDAMENTO.
169. Che ci ordina il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro
Dio fuori che me ?
Il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me ci
ordina di essere religiosi, cio di credere in Dio e di amarlo, adorarlo e servirlo come
l'unico vero Dio, Creatore e Signore di tutto.
170. Che ci proibisce il primo comandamento?
Il primo comandamento ci proibisce l'empiet, la superstizione, l'irreligiosit; inoltre
l'apostasia, l'eresia, il dubbio volontario e l'ignoranza colpevole delle verit della Fede.
171. Che cos' empiet?
Empiet il rifiuto a Dio d'ogni culto.
172. Che cos' superstizione?
Superstizione il culto divino o di latria reso a chi non Dio, o anche a Dio ma in modo
non conveniente: perci l'idolatria o il culto di false divinit e di creature; il ricorso al
demonio, agli spiriti e ad ogni mezzo sospetto per ottener cose umanamente impossibili;
l'uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa.
173. Che cos' irreligiosit?
Irreligiosit l'irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il
sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simona o compra e vendita di
cose spirituali o connesse con le spirituali.
174. Se il culto delle creature superstizione, come non superstizione il culto cattolico
degli Angeli e dei Santi?
Il culto cattolico degli Angeli e dei Santi non superstizione, perch non culto divino
o di adorazione dovuta a Dio solo: noi non li adoriamo come Dio, ma li veneriamo come
amici di Dio e per i doni che hanno da Lui; quindi per onor di Dio stesso che negli
Angeli e nei Santi opera meraviglie.
175. Chi sono i Santi?
I Santi sono coloro che, praticando eroicamente le virt secondo gl'insegnamenti e gli
esempi di Ges Cristo, meritarono special gloria in cielo e anche in terra, dove, per
autorit della Chiesa, sono pubblicamente onorati e invocati.
176. Perch veneriamo noi anche il corpo dei Santi?
Noi veneriamo anche il corpo dei Santi, perch serv loro a esercitare virt eroiche, fu
certamente tempio dello Spirito Santo, e risorger glorioso alla vita eterna.
177. Perch veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi?
Veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi per loro memoria e onore,
riferendo a essi tutta la venerazione, affatto diversamente dagl'idolatri, che rendono alle
immagini o idoli un culto divino.
178. Dio nel Vecchio Testamento non proib severamente le immagini?
Dio nel Vecchio Testamento proib severamente le immagini da adorare, anzi quasi tutte
le immagini, come occasione prossima d'idolatria per gli Ebrei, i quali vivevano fra gli
idolatri ed erano molto inclinati alla superstizione.
SECONDO COMANDAMENTO.
179. Che ci proibisce il secondo comandamento "non nominare il nome di Dio invano"?
Il secondo comandamento Non nominare il nome di Dio invano ci proibisce di
disonorare il nome di Dio: perci di nominarlo senza rispetto; di bestemmiare Dio, la
santissima Vergine, i Santi e le cose sante; di far giuramenti falsi, non necessari o in
qualunque modo illeciti.
180. Che cos' il giuramento?
Il giuramento chiamar Dio in testimonio di ci che si afferma o che si promette; perci
chi giura il male e chi spergiura, offende sommamente Dio che la Santit e la Verit.
181. E' grande peccato la bestemmia?
La bestemmia grande peccato, perch ingiuria e scherno di Dio o de' suoi Santi, e
spesso anche orribile eresia.
182. Che ci ordina il secondo comandamento?
Il secondo comandamento ci ordina di avere sempre riverenza per il nome santo d Dio,
e di adempiere i voti e le promesse giurate.
183. Che cos' il voto?
Il voto la promessa fatta a Do di qualche bene a Lui gradito, al quale ci obblighiamo
per religione.
TERZO COMANDAMENTO.
QUARTO COMANDAMENTO.
190. Che ci ordina il quarto comandamento onora il padre e la madre ?
Il quarto comandamento Onora il padre e la madre ci ordina di amare, rispettare e
ubbidire i genitori e chiunque ha la potest sopra di noi, cio i nostri superiori in
autorit.
191. Che ci proibisce il quarto comandamento?
Il quarto comandamento ci proibisce di offendere i genitori e i superiori in autorit e di
disubbidirli.
192. Perch dobbiamo ubbidire ai superiori in autorit?
Dobbiamo ubbidire ai superiori in autorit perch non c' potest se non da Dio; ...
pertanto chi resiste alla potest resiste all'ordinamento di Dio (*)
* ROM., XIII, 1, a.
QUINTO COMANDAMENTO.
SESTO COMANDAMENTO.
SETTIMO COMANDAMENTO.
OTTAVO COMANDAMENTO.
211 Che ci proibisce il decimo comandamento " non desiderare la roba d'altri"?
Il decimo comandamento Non desiderare la roba d'altri ci proibisce l'avidit sfrenata
delle ricchezze, senza riguardo ai diritti al bene del prossimo.
212 Che ci ordina il decimo comandamento?
Il decimo comandamento ci ordina di essere giusti e moderati nel desiderio di migliorare
la propria condizione, e di soffrire con pazienza le strettezze e le altre miserie permesse
dal Signore a nostro merito, poich a al regno di Dio dobbiamo arrivare per via di molte
tribolazioni" (*)
* Atti, XIV, 21.
CAPO II
Precetti generali della Chiesa
PRIMO PRECETTO
216. Che ci ordina il primo precetto udir la Messa la domenica e le altre feste
comandate ?
Il primo precetto udir la Messa la domenica e le altre feste comandate ci ordina di
assistere devotamente in tali giorni alla santa Messa.
217. Chi non ascolta la Messa nei giorni di precetto, fa peccato grave?
Chi, senza vero impedimento, non ascolta la Messa nei giorni di precetto, e chi non d
modo a' suoi dipendenti di ascoltarla, fa peccato grave e non adempie il comandamento
divino di santificare le feste.
SECONDO PRECETTO.
218. Che ci proibisce il secondo precetto con le parole non mangiar carne nel venerd
e negli altri giorni proibiti ?
Il secondo precetto con le parole non mangiar carne nel venerd e negli altri giorni
proibiti ci proibisce di mangiar carne nel venerd (giorno della Passione e Morte di
Ges, Cristo) e in alcuni giorni digiuno >(*).
* Vedi Append. II in fine.
219. Che cosa ordina il secondo precetto con le parole digiunare nei giorni
prescritti?
Il secondo precetto con le parole digiunare nei giorni prescritti ordina di osservare il
digiuno ecclesiastico nella Quaresima, in alcuni giorni dell'Avvento, nelle quattro
Tempora e in alcune vigilie.
220. A che obbliga il digiuno ecclesiastico?
Il digiuno ecclesiastico obbliga all'astinenza da determinati cibi, e da altri pasti oltre il
pranzo: consentita per una seconda refezione leggera.
221. Chi obbligato al digiuno ecclesiastico?
Al digiuno ecclesiastico obbligato ogni fedele dai ventun anni compiuti ai sessanta, se
non ne sia scusato per infermit, per lavori gravosi o per altra giusta ragione.
222. Perch la Chiesa c'impone astinenze e digiuni?
La Chiesa c'impone in conformit dell'esempio e della dottrina di Ges Cristo, astinenze
e digiuni, per penitenza dei peccati, per mortificazione della gola e delle passioni, e per
altre necessit particolari.
TERZO PRECETTO
223. Che ci ordina. il terzo precetto confessarsi almeno una volta l'anno e comunicarsi
almeno a Pasqua?
Il terzo precetto confessarsi almeno una volta l'anno e comunicarsi almeno a Pasqua ci
ordina di accostarci alla Penitenza almeno una volta l'anno, e all'Eucaristia almeno nel
tempo di Pasqua.
224. Perch la Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l'anno,
aggiunge la parola almeno ?
La Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l'anno, aggiunge la parola
almeno per ricordarci l'utilit, anzi il bisogno di ricevere spesso, come , suo desiderio,
questi sacramenti.
QUARTO PRECETTO.
225. Che ci ordina il quarto precetto sovvenire alle necessit della Chiesa,
contribuendo secondo le leggi o le usanze ?
Il quarto precetto sovvenire alle necessit della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o
le usanze ci ordina di fare le offerte stabilite dall'autorit o dall' uso, per il conveniente
esercizio del culto e per l'onesto sostentamento dei ministri di Dio.
QUINTO PRECETTO.
226. Che proibisce il quinto precetto non celebrar solennemente le nozze nei tempi
proibiti ?
Il quinto precetto non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti proibisce la
Messa con la benedizione speciale degli sposi, dalla prima domenica di Avvento al S.
Natale e dal mercoled delle Ceneri alla Domenica di Pasqua.
CAPO III
Virt
FEDE.
SPERANZA.
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carit, e perch
possiamo meritare quello che ci promettesti, fa' che amiamo quanto comandi (1). Fa', o
Dio onnipotente, che noi sempre pensiamo cose ragionevoli, e nel parlare e nell'operare
eseguiamo quelle che a te piacciono (2). Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Ges
Cristo, ecc.
(1) Orazione della Domenica XIII dopo la Pentecoste.
(2) Orazione della Domenica VI dopo l'Epifania.
LA GRAZIA
PARTE III
MEZZI DELLA GRAZIA
SEZIONE I
SACRAMENTI O MEZZI PRODUTTIVI
Chi creder e sar battezzato sar salvo
(S Marco, XVI, 16)
Se non mangerete la carne del Figliuolo delluomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la
vita
(S. Giov., VI, 54)
Saran rimessi i peccati a chi li rimetterete; e saran ritenuti a chi li riterrete
(S.Giov XX, 23)
CAPO I
Sacramenti in generale
CAPO II
Battesimo
CAPO III
Cresima o Confermazione
CAPO IV
Eucaristia
322. Nell'Eucaristia c' lo stesso Ges Cristo che in cielo, e che nacque in terra da
Maria Vergine?
Nell'Eucaristia c' lo stesso Ges Cristo che in cielo, e che nacque in terra da Maria
Vergine.
323. Perch credete voi che Ges Cristo veramente nell'Eucaristia?
Credo che Ges Cristo veramente nell'Eucaristia, perch Egli stesso disse Corpo e
Sangue suo il pane e il vino consacrato, e perch cos c'insegna la Chiesa; ma un
mistero, e grande mistero,
324. Che cos' l'ostia prima della consacrazione?
L'ostia prima della consacrazione pane.
325. Dopo la consacrazione che cos' l'ostia?
Dopo la consacrazione l'ostia il vero Corpo del Nostro Signor Ges Cristo sotto le
apparenze del pane.
326. Nel calice prima della consacrazione che cosa si contiene?
Nel calice prima della consacrazione si contiene vino con alcune gocce d'acqua.
327. Dopo la consacrazione che c' nel calice?
Nel calice dopo la consacrazione c' il vero Sangue del Nostro Signor Ges Cristo sotto
le apparenze del vino.
328. Quando diventano Corpo e Sangue di Ges il pane e il vino?
Il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Ges al momento della consacrazione.
329. Dopo la consacrazione non c' pi niente del pane e del vino?
Dopo la consacrazione non c' pi n pane n vino, ma ne restano solamente le specie o
apparenze, senza la sostanza.
330. Che cosa sono le specie o apparenze?
Le specie o apparenze sono tutto ci che cade sotto i sensi, come la figura, i1 colore,
l'odore, il sapore del pane e del vino.
331. Sotto le apparenze del pane c' solo il Corpo di Ges Cristo, o sotto quelle del vino
c' solo il suo Sangue?
No, sotto le apparenze del pane c' tutto Ges Cristo, in Corpo, Sangue, Anima e
Divinit; e cos sotto quelle del vino.
332. Quando si rompe l'ostia in pi parti, si rompe il Corpo di Ges Cristo?
Quando si rompe l'ostia in pi parti, non si rompe il Corpo di Ges Cristo, ma solamente
le specie del pane; e il Corpo del Signore rimane intero in ciascuna parte.
333. Ges Cristo si trova in tutte le ostie consacrate del mondo?
Si, Ges Cristo si trova in tutte le ostie consacrate del mondo.
334. Perch si conserva nelle chiese la santissima Eucaristia?
La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese, perch i fedeli l'adorino, perch la
ricevano nella comunione, e perch sentano in essa la perpetua assistenza e presenza di
Ges Cristo nella Chiesa.
335. Quante cose sono necessarie per fare una buona comunione?
Per fare una buona comunione sono necessarie tre cose: 1 essere in grazia di Dio; 2
sapere e pensare chi si va a ricevere; 3 essere digiuno dalla mezzanotte.
336. Che significa essere in grazia di Dio ?
Essere in grazia di Dio significa avere la coscienza monda da ogni peccato mortale.
337. Chi si comunica sapendo d'essere in peccato mortale, riceve Ges Cristo?
Chi si comunica sapendo d'essere in peccato mortale, riceve Ges Cristo, ma non la sua
grazia, anzi, commettendo un orribile sacrilegio, si rende meritevole di dannazione.
338. Che significa sapere e pensare chi si va a ricevere ?
Sapere c pensare chi si va a ricevere significa accostarsi a Nostro Signor Ges Cristo
nell'Eucaristia con fede viva, con ardente desiderio e con profonda umilt e modestia.
339. Qual digiuno si richiede prima della comunione?
Prima della comunione si richiede il digiuno naturale ossia totale, che si rompe con
qualunque cosa presa a modo di cibo o di bevanda.
340. E' permessa mai la comunione a chi non digiuno?
La comunione a chi non digiuno, permessa in pericolo di morte, e durante le lunghe
malattie, nelle condizioni determinate dalla Chiesa.
341. C' obbligo di ricevere la comunione?
C' obbligo di ricevere la comunione ogni anno a Pasqua, e in pericolo di morte, come
viatico che sostenti l'anima nel viaggio all'eternit.
342. A qual et comincia l'obbligo della comunione pasquale?
L'obbligo della comunione pasquale comincia all'et in cui si capaci di farla con
sufficienti disposizioni, cio, d'ordinario, circa i sette anni.
343. E' cosa buona e utile comunicarsi spesso?
E' cosa ottima e utilissima comunicarsi spesso, anche tutti i giorni, purch si faccia
sempre con le dovute disposizioni.
344. Dopo la comunione, quanto tempo resta in noi Ges Cristo?
Dopo la comunione Ges Cristo resta in noi finch durano le specie eucaristiche.
345. Quali effetti produce l'Eucaristia in chi la riceve degnamente?
L'Eucaristia, in chi la riceve degnamente, conserva e accresce la grazia, che la vita
dell'anima, come fa il cibo per la vita del corpo; rimette i peccati veniali e preserva dai
mortali; d spirituale consolazione e conforto, accrescendo la carit e la speranza della
vita eterna di cui pegno.
2. Dolore e proponimento.
381. Rimessi con l'assoluzione i peccati, anche rimessa ogni pena meritata ?
Rimessi con l'assoluzione i peccati, rimessa la pena eterna meritata col peccato
mortale, ma se non si abbia una contrizione perfettissima, rimane ordinariamente da
scontare, in questa vita o nell'altra, una pena temporanea.
382. Che cos' la soddisfazione o penitenza sacramentale?
La soddisfazione o penitenza sacramentale l'opera buona imposta dal confessore a
castigo e a correzione del peccatore, e a sconto della pena temporanea meritata
peccando.
383 Quando conviene fare la penitenza sacramentale?
Conviene fare la penitenza sacramentale al pi presto, se il confessore non ne ha
assegnato il tempo.
384. La penitenza sacramentale basta a liberarci da tutta la pena temporanea meritata
col peccato?
La penitenza sacramentale non basta, d'ordinario, a liberarci da tutta la pena temporanea
meritata col peccato, e perci conviene supplire con altre opere di penitenza e di piet e
con indulgenze.
385. Quali sono le opere di penitenza e di piet?
Le opere di penitenza e di piet sono: i digiuni, le mortificazioni, gli atti di misericordia
spirituale e corporale (*), le preghiere, e l'uso pio di quelle cose benedette e di quelle
cerimonie sacre che si chiamano sacramentali, come l'acqua santa e le varie benedizioni.
*.Formole 21,22 .
386. Che cos' l'indulgenza?
L'indulgenza una remissione di pena temporanea dovuta per i peccati, che la Chiesa
concede sotto certe condizioni a chi in grazia, applicandogli i meriti e le soddisfazioni
sovrabbondanti di Ges Cristo, della Madonna e dei Santi, le quali costituiscono il
tesoro della Chiesa.
387. Di quante specie l'indulgenza?
L'indulgenza di due specie: plenaria e parziale.
388. Qual l'indulgenza plenaria?
L'indulgenza plenaria quella che rimette tutta la pena temporanea dovuta per i peccati.
389. Qual l'indulgenza parziale?
L'indulgenza parziale quella che rimette soltanto una parte della pena temporanea
dovuta per i peccati.
390. Che s'intende per indulgenza di quaranta o cento giorni, di sette anni e
simili?
Per indulgenza di quaranta o cento giorni, di sette anni e simili, s'intende la remissione
di tanta pena temporanea, quanta se ne sarebbe scontata con quaranta, cento giorni o
sette anni della penitenza anticamente stabilita dalla Chiesa.
391. Che si richiede per acquistare le indulgenze?
Per acquistare le indulgenze si richiede di essere in stato di grazia e di eseguire bene le.
opere prescritte.
CAPO VI
Estrema Unzione
CAPO VII
Ordine
CAPO VIII
Matrimonio
PREGHIAMO
Questi Sacramenti, o Signore, ci mondino con la loro potente virt e ci facciano
giungere puri a te che ne sei l'autore (1). Signore, la partecipazione a' tuoi sacramenti ci
salvi e ci confermi nella luce della tua verit(2). Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo
Ges Cristo, ecc.
(1) Dalla Segreta della Domenica I dell'Avvento.
(2) Dal Postcom. della Messa dei Ss. Ippolito e Cassiano (12 agosto).
SEZIONE II
ORAZIONE O MEZZO IMPETRATIVO
Chiedete e vi sar dato cercate e troverete; picchiate, e vi si aprir.
(Luc., XI, 9).
In verit, in verit vi dico: quanto domanderete al Padre in nome mio, ve lo
conceder.
(Giov., XVI, 23).
CAPO UNICO
PREGHIAMO
Signore, insegnaci a pregare (1).
La tua misericordia, o Signore, sia aperta alle nostre preghiere, e, perch tu ci conceda
quanto domandiamo, facci sempre chiedere ci che a te piace (2).
O Signore Ges Cristo, che nel Getsemani, con la parola e cos l'esempio, c'insegnasti a
pregare per vincere i pericoli delle tentazioni, pietosamente concedi che noi, stando
sempre intenti alla orazione, meritiamo di conseguirne i frutti abbondanti. Cos sia (3).
{1) LUC., XI, 1.
(2) Dall'Orazione della Domenica IX dopo la Pentecoste.
(3) Orazione per il marted della Settuagesima nell'Append. del Messale