La Forza Del Destino - Libretto
La Forza Del Destino - Libretto
La Forza Del Destino - Libretto
PERSONAGGI
Il Marchese di Calatrava basso
Donna Leonora sua glia soprano
Don Carlo di Vargas [Lo studente] suo glio baritono
Don Alvaro tenore
Preziosilla giovane zingara mezzosoprano
Padre Guardiano frate francescano basso
Fra Melitone frate francescano baritono brillante
Curra cameriera di Leonora mezzosoprano
Un Alcade basso
Mastro Trabuco mulattiere, poi rivendugliolo tenore brillante
Un chirurgo militare spagnolo basso
Prima esecuzione:
San Pietroburgo, Teatro Imperiale 10 novembre 1862
Verdi: La forza del destino - atto primo
[N 1 Sinfonia]
ATTO PRIMO
Siviglia. Una sala tappezzata di damasco con ritratti di famiglia ed arme gentilzie, addobbata nello stile
del secolo XVIII, per in cattivo stato. Di fronte, due nestre; quella a sinistra chiusa, laltra a destra
aperta e praticabile, dalla quale si vede un cielo purissimo, illuminato dalla luna, e cime dalberi. Tra le
nestre un grande armadio chiuso, contenente vesti, biancherie, ecc. Ognuna delle pareti laterali ha
due porte. La prima a destra dello spettatore la comune; la seconda mette alla stanza di Curra. A sini-
stra in fondo lappartamento del Marchese, pi presso al proscenio quello di Leonora. A mezza scena,
alquanto a sinistra, un tavolino coperto da tappeto di damasco, e sopra il medesimo una chitarra, vasi
di ori, due candelabri dargento accesi con paralumi, sola luce che schiarir la sala. Un seggiolone
presso il tavolino; un mobile con sopra un oriuolo fra le due porte a destra; altro mobile sopra il quale il
ritratto tutta gura, del Marchese appoggiato alla parete sinistra. La sala sar parapettata.
[N 2 Introduzione Scena]
Scena I
Il Marchese di Calatrava, con lume in mano, sta congendandosi da Donna Leonora preoccupata. Curra
viene dalla sinistra.
IL MARCHESE LEONORA
(abbracciando affettuosamente Leonora) (Oh, rimorso!)
Buona notte, mia glia Addio, diletta!
IL MARCHESE
Aperto ancora quel veron!
Ti lascio.
(Va a chiuderlo e torna a lei)
LEONORA
LEONORA (gettandosi con effusione tra le braccia del padre)
(Oh, angoscia!)
Ah, padre mio!
IL MARCHESE
Nulla dice il tuo amor? Perch s triste? IL MARCHESE
Ti benedica il cielo. Addio.
LEONORA
Padre, signor LEONORA
Addio.
IL MARCHESE
(Il Marchese bacia Leonora e va nelle sue stanze.)
La pura aura de campi
pace al tuo cor donava
Scena II
fuggisti lo straniero di te indegno
A me lascia la cura Curra segue il Marchese, chiude la porta ond
dellavvenir; nel padre tuo conda uscito, e riviene a Leonora abbandonatasi sul seg-
che tama tanto. giolone piangente
LEONORA CURRA
Ah, padre! Temea restasse qui no a domani.
Si riapre il veron
IL MARCHESE (Eseguisce)
Ebben, che tange?
non pianger. tutto sappronti.
1
Verdi: La forza del destino - atto primo
CURRA LEONORA
(affaccendata) Sei non venisse?
Che dite?
(Guarda lorologio)
LEONORA tardi!
Quegli accenti nel cor, come pugnali Mezzanotte suonata!
Scendevanmi Se ancor restava, appreso
il ver gli avrei (con gioia)
Ah no, pi non verr!
CURRA
(smette il lavoro) CURRA
Domani allor nel sangue Qual rumore!
suo saria Don Alvaro, Calpestio di cavalli!
od a Siviglia prigioniero, e forse
al patibol poi LEONORA
(corre al verone)
LEONORA
desso!
Taci!
CURRA
CURRA
Era impossibil
E tutto questo chei non venisse!
perch ei volle amar chi non lamava.
LEONORA
LEONORA
Oh Dio!
Io non amarlo? Tu ben sai sio lami
Patria, famiglia, padre CURRA
per lui non abbandono?
Bando al timore!
Ahi, troppo! troppo sventurata sono!
LEONORA LEONORA
Don Alvaro! tarda lora
ALVARO ALVARO
Ciel, che tagita? (a Curra)
Su via, taffretta!
LEONORA
Presso il giorno LEONORA
(a Curra)
ALVARO
Da lungora Ancor sospendi
mille inciampi tua dimora
mhan vietato penetrar; ALVARO
ma damor si puro e santo Eleonora!
nulla opporsi pu allincanto,
e Dio stesso il nostro palpito LEONORA
in letizia tramut. Diman
(a Curra)
ALVARO
Quelle vesti dal verone Che parli?
getta
LEONORA
LEONORA
Ten prego, aspetta!
(a Curra)
Arresta. ALVARO
(assai turbato)
ALVARO
Diman!
(a Curra)
No, no LEONORA
Dimani si partir.
(a Leonora) Anco una volta il padre mio,
Seguimi, povero padre, veder desio;
lascia omai la tua prigione e tu contento, gli ver, ne sei?
S, perch mami
LEONORA (Si confonde)
Ciel! risolvermi non so!
n opporti di
ALVARO Anchio, tu il sai tamo io tanto!
ne son felice! oh cielo! quanto!
Pronti destrieri di gi ne attendono;
un sacerdote ne aspetta allara (Piange)
Vieni, damore in sen ripara
che Dio dal ciel benedir! Gono di gioia ho il cor! Restiamo
E quando il sole, nume dellIndia, S mio Alvaro, io tamo io tamo!
di mia regale stirpe signore,
il mondo inondi del suo splendore, (Il pianto la soffoca)
sposi, o diletta, ne trover. Alvaro, io tamo!
3
Verdi: La forza del destino - atto primo
ALVARO LEONORA
Gono hai di gioia il core e lagrimi! Qual rumor!
Come un sepolcro tua man gelida!
Tutto comprendo tutto, signora CURRA
(ascoltando)
LEONORA
Ascendono le scale!
Alvaro! Alvaro!
ALVARO ALVARO
Partiam
Eleonora!
Io sol sapr soffrire Tolga Iddio
che i passi miei per debolezza segua
LEONORA
Sciolgo i tuoi giuri Le nuziali tede Partiam
sarebbero per noi segnal di morte Ti seguo Andiam, dividerci
il fato non potr!
(cupo)
ALVARO
Se tu, comio, non mami se pentita
Mi segui Andiam, dividerci
LEONORA il fato non potr!
(interrompendolo) (Presto savviano al verone)
Son tua, son tua col core e colla vita! [Scena Finale I]
Seguirti, no agli ultimi
LEONORA
conni della terra;
con te sdar, impavida tardi.
di rio destin, la guerra,
mi a perenne gaudio ALVARO
deterea volutt. Allor di calma
Ti seguo Andiam, dividerci duopo.
il fato non potr!
CURRA
ALVARO Vergin santa!
Sospiro, luce ed anima
di questo cor che tama, LEONORA
nch mi batte un palpito (a Don Alvaro)
far paga ogni tua brama
il solo ed immutabile Col tascondi
deso per me sar.
Mi segui Andiam, dividerci ALVARO
il fato non potr! (traendo una pistola)
(Ripone la pistol)
4
Verdi: La forza del destino - atto primo
LEONORA ALVARO
Orrore! (cavando nuovamente la pistola; ai servi che retro-
cedono)
Scena IV Guai
Dopo vari colpi, apresi con istrepito la porta del se alcun di voi si muove.
fondo a sinistra, ed il Marchese di Calatrava entra
infuriato, brandendo una spada e seguito da due LEONORA
servi con lumi. (correndo a lui)
IL MARCHESE Alvaro, oh ciel, che fai!
Vil seduttor! Infame glia!
ALVARO
LEONORA (al Marchese)
(correndo a suoi piedi) Cedo a voi sol, ferite
No, padre mio
IL MARCHESE
IL MARCHESE Morir per mano mia!
(la respinge) Per mano del carnecetal vita spenta a!
5
Verdi: La forza del destino - atto primo
IL MARCHESE LEONORA
Ti maledico (con disperazione)
ALVARO
Oh, sorte!
6
Verdi: La forza del destino - atto secondo
ATTO SECONDO
Villaggio dHornachuelos e vicinanze. Grande cucina dun osteria a pian terreno. A sinistra la porta din-
gresso che d sulla via; di fronte una nestra ed un credenzone con piatti, ecc. A destra in fondo un gran
focolare ardente con varie pentole; pi vicino alla boccascena breve scaletta che mette ad una stanza la
cui porta praticabile. Da un lato, gran tavola apparecchiata con sopra una lucerna accesa.
[N 4 Coro Ballabile]
Scena I
Loste e lostessa, che non parlano, sono affacendati ad ammanir la cena. LAlcade seduto presso al foco;
Don Carlo, vestito da studente, presso la tavola. Alquanti mulattieri fra i quali Mastro Trabuco, ch al
dinanzi sopra un suo basto. Due contadini, due contadine, la serva ed un mulattiere ballano la Seguidilla.
Sopra altra tavola, vino, bicchieri, aschi, una bottiglia dacquavite. Lalcade, uno studente, Mastro Tra-
buco, Mulattieri, Paesani, Famigli, Paesane, ecc. Tre coppie ballano la Seguidilla. A tempo Leonora in
veste virile.
MULATTIERI, CONTADINI LALCADE
Hol, hol, hol! Pu farlo il licenziato.
Ben giungi, o mulattier,
La notte a riposar. LO STUDENTE
Hol, hol, hol! Di buon grado.
Qui devi col bicchier In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Le forze ritemprar.
MULATTIERI, CONTADINI
(danza fra Contadini e Mulattieri)
(sedendo)
Hol! Hol!
Amen.
[Scena]
(LOstessa avr gi distribuito il riso e siede con
(Lostessa mette sulla travola una grande zuppiera) essi. In seguito servito altro piatto. Trabuco in
disparte, sempre appoggiato al suo basto. Una
LALCADE sola coppia continuer nel fondo del palcoscenico a
(sedendosi alla mensa) ballare intanto che gli altri cenano.)
7
Verdi: La forza del destino - atto secondo
TRABUCO Morte
ai Tedeschi!
venerd.
PREZIOSILLA
LO STUDENTE
Flagel dItalia eterno,
Digiuna? e de glioli suoi.
PREZIOSILLA PREZIOSILLA
Viva la guerra! Al suon del tamburo,
al brio del corsiero,
LO STUDENTE, LALCADE, MULATTIERI, CONTA- al nugolo azzurro
del bronzo guerrier;
DINI
dei campi al sussurro
Preziosilla! sesalta il pensier!
bella la guerra!
MULATTIERI, CONTADINI evviva la guerra!
Brava! Brava! evviva!
8
Verdi: La forza del destino - atto secondo
Detti e Pellegrini che passano da fuori (Rientra nella stanza chiudendone la porta.)
PELLEGRINI [Scena]
(lontani)
(Tutti riprendono i loro posti. Si passano un asco.)
Padre Eterno Signor, Piet di noi!
LO STUDENTE
LO STUDENTE, MULATTIERI, CONTADINI Viva la buona compagnia!
(alzandosi e scoprendosi il capo)
PREZIOSILLA, LALCADE, MULATTIERI, CONTA-
Chi sono? DINI
LALCADE Viva!
Son pellegrini
che vanno al giubileo.
9
Verdi: La forza del destino - atto secondo
LO STUDENTE LO STUDENTE
(alzando il bicchiere) ver che gentile e senza barba?
Salute qui, leterna gloria poi
LALCADE
PREZIOSILLA, LALCADE, MULATTIERI, CONTA- Non so nulla.
DINI
LO STUDENTE
(alzando il bicchiere)
(Parlar non vuol!)
Cos sia.
(a Trabuco)
LO STUDENTE Ancora
Gi cogli angeli, Trabuco? a lei stava sul mulo
seduta o a cavalcioni?
TRABUCO
E che? Con questinferno! TRABUCO
(impazientito)
LO STUDENTE
Che noia!
E quella personcina con lei giunta,
venne pel giubileo? LO STUDENTE
TRABUCO Onde veniva?
Non so. TRABUCO
LO STUDENTE (alzandosi)
Per altro, So che andr presto o tardi in Paradiso.
gallo oppur gallina?
LO STUDENTE
TRABUCO Perch?
De viaggiator non bado che al danaro.
TRABUCO
LO STUDENTE Ella il Purgatorio
Molto prudente! mi fa soffrire.
LALCADE
Sar.
10
Verdi: La forza del destino - atto secondo
LO STUDENTE LO STUDENTE
S.
Lo vuoi saper? Ecco listoria mia.
11
Verdi: La forza del destino - atto secondo
(In fondo al teatro ripigloia la danza) ambascia.
lora di posar
(Cade in ginocchio)
Allegri, o mulattier! Hol, hol!
Madre, pietosa Vergine,
LO STUDENTE perdona al mio peccato,
Son Pereda, son ricco donore, ecc. maita quel ingrato
dal core a cancellar.
LALCADE In queste solitudini
espier lerrore.
Sta ben!
Piet di me, Signore.
Deh, non mabbandonar,
PREZIOSILLA piet di me, Signor!
Ah, ah, ah, ah, tra la l!
ma, gnaffe, a me no se la fa ecc. FRATI
(ensemble) (dallinterno)
Venite, adoremus et procedamus ante Deum,
TUTTI ploremus coram Domino qui fecit nos.
Buon notte.
Andiam, andiam. LEONORA
Una piccola spianata sul declivio di scoscesa mon- (alzandosi)
tagna. A destra precipizii e rupi; di fronte la fac- Ah, que sublimi cantici
ciata della chiesa della Madonna degli Angeli; a dellorgano i concenti,
sinistra la porta del Convento, in mezzo alla quale che come incenso ascendono
una nestrella; da un lato la corda del campanello. a Dio sui rmamenti,
Sopra vi una piccola tettoia sporgente. Al di l ispirano a questalma
della chiesa alti monti col villaggio dHornachue- fede, conforto e calma!
los. La porta della chiesta chiusa, ma larga, sopra Al santo asilo accorrasi
dessa una nestra semicircolare lascer vedere
la luce interna. A mezza scena, un po a sinistra, (Savvia)
sopra quattro gradini serge una rozza croce di
E loser a questora?
pietra corrosa dal tempo. La scena sar illuminata
da luna chiarissima. (arrestandosi)
[N 5 Aria]
Alcun potria sorprendermi!
Oh, misera Leonora,
Scena V tremi?Il pio frate accoglierti
Donna Leonora giunge ascendendo dalla destra, no, non ricuser.
stanca, vestita da uomo, con pastrano a larghe Non mi lasciar, soccorrimi,
maniche, largo cappello e stivali. piet Signor, piet!
LEONORA FRATI
Sono giunta! Grazie, o Dio! Ploremus ecc.
Estremo asil questo per me!Son giunta!
Io tremo! La mia orrenda storia nota
in quellalbergo e mio fratel narrolla!
Se scoperta mavesse! Cielo! Ei disse
navigavers occaso. Don Alvaro!
N morto cadde quellanotte in cui
io, io del sangue di mio padre intrisa,
lho seguito e il perdei! Ed or mi lascia
mi fugge! Ah! ohim, non reggo a tanta
12
Verdi: La forza del destino - atto secondo
GUARDIANO
LEONORA
Chi mi cerca?
Il Superiore,
per carit!
LEONORA
MELITONE Son io.
Che carit a questora!
GUARDIANO
LEONORA Dite
Mi manda il Padre Cleto.
LEONORA
MELITONE Un segreto
Quel santo uomo? Il motivo?
GUARDIANO
LEONORA Andate, Melitone!
Urgente.
MELITONE
MELITONE (partendo)
Perch mai? (Sempre segreti!
E questi santi soli han da saperli!
LEONORA Noi siamo tanti cavoli)
Un infelice
GUARDIANO
MELITONE Fratello,
Brutta solfa Per vapro ondentriate. mormorate?
LEONORA MELITONE
Nol posso! Oib, dico ch pesante
la porta e fa rumore
MELITONE
GUARDIANO
No? Scomunicato siete?
Che strano a aspettare aciel sereno. Obbedite
13
Verdi: La forza del destino - atto secondo
MELITONE LEONORA
(Che tuon da Superiore!) (singinocchia presso la croce, la bacia, quindi torna
meno agitatad al Padre Guardiano.)
(Rientra nel convento socchiudendone la porta.)
LEONORA
Scena IX Pi tranquilla, lalma sento
Donna Leonora e il padre Guardiano dacch premo questa terra;
de fantasmi lo spavento
GUARDIANO pi non provo farmi guerra
Or siam soli siam soli Pi non sorge sanguinante
di mio padre lombre innante,
LEONORA n terribile lascolto
la sua glia maledir.
Una donna son io.
GUARDIANO GUARDIANO
Sempre indarno qui rivolto
Una donna a questora!
fu di Satana lardir.
Gran Dio!
LEONORA LEONORA
Perci tomba qui desio
Infelice, delusa, rejetta,
fra le rupi ovaltra visse.
dalla terra e del ciel maledetta,
che, nel pianto prostratavi al piede,
di sottrala allinferno vi chiede.
GUARDIANO
Che! Sapete?
GUARDIANO
Come un povero frate lo pu?
LEONORA
Cleto il disse
LEONORA
Padre Cleto un suo foglio vinvi?
GUARDIANO
E volete?
GUARDIANO
Ei vi manda?
LEONORA
Darmi a Dio!
LEONORA
S.
GUARDIANO
(solenne)
GUARDIANO Guai per chi si lascia illudere
(sorpreso) dal delirio dun momento!
Pi fatal per voi s giovane
Dunque voi siete
giungerebbe il pentimento
Leonora di Vargas!
Chi pu leggere nel futuro?
chi immutabil farvi il core?
LEONORA
Fremete! LEONORA
Pi tranquilla lalma sento, ecc.
GUARDIANO
No! Venite dente alla croce, GUARDIANO
l del cielo vispiri la voce.
E lamante?
14
Verdi: La forza del destino - atto secondo
LEONORA LEONORA
Involontario Bont divina!
muccise il genitor.
GUARDIANO
GUARDIANO Sol io sapr chi siate
E il fratello? Tra le rupi uno speco; ivistarete.
Presso una fonte al settimo d scarso
LEONORA cibo porrovvi io stesso.
La mia morte
di sua mano egli giur. LEONORA
Vandiamo.
GUARDIANO
Meglio a voi le sante porte GUARDIANO
schiuda un chiostro. (verso la porta)
Melitone?
LEONORA
Un chiostro? No! (a Melitone che comparisce)
Se voi scacciate questa pentita
andr per balze, gridando aita, Tutti i fratelli con ardenti ceri,
ricovro ai monti, cibo alle selve, dov lara maggiore,
e n le belve ne avran piet. nel tempio si raccolgan del Signore.
Ah, s, del cielo qui udii la voce:
(Melitone rientra)
(sottovoce e misteriosamente) Sullalba il piede alleremo
Slvati allombra di questa croce solinga volgerete;
Voi mi scacciate? Voi? ma pria dal pane angelico
conforto allalma avrete.
(Corre ad abbracciar la croce) Le sante lane a cingere
ite, e sia forte il cor.
questo il porto; Sul nuovo calle a reggervi
chi tal conforto mi toglier? vassister il Signor.
GUARDIANO LEONORA
(A te sia gloria, o Dio clemente, (racconsolata)
padre dei miseri onnipossente,
a cui sgabello sono le sfere Tua grazia, o Dio,
Il tuo volere si compir!) sorride alla rejetta!
Oh, gaudio insolito!
LEONORA Io son ribenedetta!
Gi sento in me rinascere
Slvati allombra ecc.
a nuova vita il cor
Plaudite, o cori angelici,
GUARDIANO
mi perdon il Signor.
fermo il voto?
GUARDIANO
LEONORA
Le sante lane a cingere ecc.
fermo.
LEONORA
GUARDIANO
Plaudite, o cori angelici ecc.
Vaccolga dunque
Iddio. (Leonora e il padre Guardianoe entrano nella stanza
15
Verdi: La forza del destino - atto secondo
del portinaio.) MELITONE, FRATI
[N 7 Finale secondo] Nol varcherem.
Scena X GUARDIANO
A chi il divietofrangere osasse,
La gran porta della chiesa si apre. Di fronte vedesi
o di questalmascoprir tentasse
laltar maggiore illuminato. Lorgano suona. Dai
nome o mistero, maledizione!
lati del coro procedono due lunghe le di Frati, con
ceri ardenti. Pi tardi il Padre Guardiano precede
MELITONE, FRATI
Leonora, in abito da frate; egli la conduce fuor della
chiesa; i Frati gli si schierano intorno. Leonora si Maledizione! Maledizione!
prostra innanzi a lui che, stendendo solennemente le Il cielo fulmini, Incenerisca,
mani sopra il suo capo, intuona: lempio mortale se tanto ardisca;
su lui scatenisi ogni elemento,
GUARDIANO limmonda cenere ne sperda il vento.
Il santo nome di Dio Signore Maledizione! Maledizion!
sia benedetto.
GUARDIANO
MELITONE, FRATI (a Leonora)
Sia benedetto. Alzatevi e partite. Alcun vivente
16
Verdi: La forza del destino - atto terzo
ATTO TERZO
In Italia presso Velletri.
Perdo. VOCI
(interne)
VOCI
(c.s.) Muoia
17
Verdi: La forza del destino - atto terzo
CARLO CARLO
(c.s.) Nuovo sono.
Con ordini del general sol ieri
Aita
giunsi; senza voi morto
sarei. Or dite a chi debbo la vita?
ALVARO
Si soccorra. ALVARO
Al caso
VOCI
(c.s.) CARLO
Muoia! Muoia! Pria il mio nome
dir. (Non sappia il vero)
(Alvaro accorre al luogo onde si udivano le grida; Don Felice de Bornos, aiutante
si sente un picchiare di spade; alcuni ufciali attra- del duce.
versando la scena fuggendo in disordine da destra a
sinistra.) ALVARO
Io, Capitan dei Granatieri,
Scena II Don Federico Herreros.
Don Alvaro ritorna con Don Carlo
CARLO
ALVARO
La gloria dellesercito!
Fuggr! Ferito siete?
ALVARO
CARLO
Signore
No, vi debbo
la vita. CARLO
Io lamist ne ambia; la chiedo, e spero.
ALVARO
Chi erano? ALVARO
Io pure della vostra sar ero.
CARLO
Assassini. (Si stringono le destre.)
18
Verdi: La forza del destino - atto terzo
VOCI VOCI
(c.s.) (di fuori)
Allarmi! allarmi! A Spagna gloria!
Viva lItalia! Vittoria!
CARLO
Con voi scendere al campo donor, IL CHIRURGO
emularne lesempio potr. Portan qui ferito il Capitan.
ALVARO Scena IV
Testimone del vostro valor Don Alvaro, ferito e svenuto, portato in una let-
ammirarne le prove sapr. tiga da quattro Granatieri. Da un lato il Chirurgo,
dallaltro Don Carlo, coperto di polvere ed assai
VOCI afitto. Un Soldato depone una valigia sopra un
(c.s.) tavolino. La lettiga collocata quasi nel mezzo della
scena.
Allarmi!
CARLO
ALVARO E CARLO
Piano qui posi approntisi il mio letto.
Allarmi! allarmi!
IL CHIRURGO
(Alvaro e Carlo corrono a sinistra)
Silenzio
Scena III
CARLO
il mattino. Salotto nellabitazione dun ufciale
superiore dellesercito spagnolo in Italia non lungi Vha periglio?
da Velletri. Nel fondo sonvi due porte, quella a
sinistra mette ad una stanza da letto, laltra la IL CHIRURGO
comune. A sinistra presso il proscenio una ne- La piaga che ha nel petto mi spaventa.
stra. Si sente il rumore della vicina battaglia.
CARLO
Un Chirurgo militare ed alcuni Soldati ordinanze
dalla comune corrono alla nestra. Deh, il salvate!
IL CHIRURGO CARLO
(c.s.) Vi salveran le nostre cure Premio
lOrdine vi sar di Calatrava.
Ciel! Ferito
ei cadde! Piegano i suoi! Laiutante
li raccozza alla carica li guida!
Gi fuggono i nemici! I nostri han vinto!
19
Verdi: La forza del destino - atto terzo
ALVARO CARLO
(trasalendo) Lo giuro, sar!
Di Calatrava! Mai, mai
ALVARO
CARLO Or muoio tranquillo Vi stringo al cor mio
(Che! Inorrid di Calatrava al nome!)
CARLO
ALVARO (lo abbraccia con grande emozione)
Amico Amico, date nel cielo Addio!
IL CHIRURGO ALVARO
Se parlate Or muoio tranquillo ecc.
(risoluto)
20
Verdi: La forza del destino - atto terzo
(Getta il plico, e se ne allontana con raccapriccio) Accampamento militare presso Velletri. Sul davanti
a sinistra una bottega da rigattiere; a destra
Urna fatale del mio destino, unaltra ove si vendono cibi, bevande e frutta.
va, tallontana, mi tenti invano; Allingiro sono tende militari, baracche di rivendu-
lonor a tergere qui venni, e insano glioli, ecc. notte; la scena deserta.
dun onta nuova nol macchier.
Un giuro sacro per luom donore; [N 11 Ronda]
que fogli serbino il lor mistero
disperso vada il mal pensiero Scena VI
che allatto indegno mi concit. Una pattuglia entra cautamente in scena, esplo-
rando il campo.
E saltra prova rinvenir potessi?
Vediam. PATTUGLIA
(Torna a frugare nella valigia e vi trova un astucci) (a mezzavoce)
CARLO CARLO
La ferita vostra No, no, profanato tal nome non sia.
sanata appieno?
ALVARO
ALVARO Non io, fu il destino, che il padre vha ucciso;
S. non io che sedussi quellangiol damore.
Ne guardano entrambi, e dal paradiso
CARLO chio sono innocente vi dicono al core
Forte? Sono innocente!
ALVARO CARLO
Qual prima. Adunque colei?
CARLO ALVARO
Sosterreste un duel? La notte fatale
io caddi per doppia ferita mortale;
ALVARO guaritone, un anno in traccia ne andai
Ahim, chera spenta Leonora trovai!
Con chi?
CARLO
CARLO
Menzogna! menzogna!
Nemici non avete?
La suora ospitavala antica parente:
vi giunsi, ma tardi
ALVARO
Tutti ne abbiam ma a stento ALVARO
comprendo
(con ansia)
CARLO Ed ella
No? Messaggio non vinviava
Don Alvaro, lIndiano? CARLO
Fuggente!
ALVARO
Oh, tradimento! ALVARO
Sleale! Il segreto fu dunque violato? (trasalendo)
E vive!!! Ella vive, gran Dio!!!
22
Verdi: La forza del destino - atto terzo
CARLO CARLO
S, vive. Il giuro
a Dio, morr linfame.
ALVARO
(nella massima agitazione) ALVARO
Voi pria cadrete nel fatal certame.
Don Carlo, amico, il fremito
chogni mia bra scuote,
CARLO
vi dica che quest anima
infame esser non puote. Morte! ovio non cada esanime
Vive! Gran Dio, quellangelo! Leonora giunger.
Tinto ancor del vostro sangue
CARLO questo acciar le immerger.
Ma in breve morir.
ALVARO
ALVARO Morte! S Col brando mio
un sicario uccider;
No, dun imene il vincolo
il pensier volgete a Dio,
stringa fra noi la speme;
lora vostra aln suon.
e sella vive, insieme
cerchiamo ove fugg.
CARLO
CARLO Tinto ancor ecc.
Stolto!
ALVARO
ALVARO Morte! Ora il pensier ecc.
Giuro che illustre origine
ALVARO, CARLO
equale a voi mi rende,
e che il mio stemma splende Andiam, a morte andiam
come rifulge il di. Morte!
23
Verdi: La forza del destino - atto terzo
24
Verdi: La forza del destino - atto terzo
PREZIOSILLA SOLDATI
Al nostro eroe (mostrando orologi, anelli, ecc.)
27
Verdi: La forza del destino - atto terzo
PREZIOSILLA PREZIOSILLA
Rataplan, rataplan, rataplan! Rataplan, pim, pum, pum, inseguite
chi la terga, fuggendo, volt
VIVANDIERE, SOLDATI ITALIANI E SPAGNOLI, Rataplan, le gloriose ferite
RECLUTE col trionfo il destin coron!
Rataplan, rataplan, la vittoria
Rataplan, rataplan, rataplan!
pi rifulge de gli al valor!
(Tutti entrano in scena correndo) Rataplan, rataplan, la vittoria
al guerriero conquista ogni cor!
Rataplan, plan, plan, plan ecc. Rataplan plan, plan pim, pum ecc.
28
Verdi: La forza del destino - atto quarto
ATTO QUARTO
Vicinanze dHornachuelos. Interno del convento della Madonna degli Angeli. Meschino porticato cir-
conda una corticella con aranci, oleandri, gelsomini. Alla sinistra dello spettatore la porta che mette al
via; a destra, altra porta sopra la quale si legge Clausura.
[N 14 Coro ed Aria buffa] UOMINI, VECCHI
Quattro a lei!
Scena I
Il Guardiano passeggia solennemente, leggendo il LA STESSA
suo breviario. Dalla sinistra entrano molti pezzenti S, perch ho sei gliuoli
dogni et e sesso, con rozze scodelle alla mano,
pignatte o piatti. MELITONE
QUESTUANTI Perch ne avete sei?
MELITONE I VECCHI
Quieti quieti Un po di quel fondaccio ancora ne donate.
I VECCHI MELITONE
Quante porzioni a loro! Il ben di Dio, bricconi, fondaccio voi chiamate?
UOMINI VECCHI
Tutto vorrian per s (presentando le loro scodelle)
A me, padre a me
UOMINI, VECCHI
Nebbe gi tre Maria! UOMINI
(c.s.)
UNA DONNA SOLA
A me
(a Melitone)
Quattro a me
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Verdi: La forza del destino - atto quarto
VECCHI GUARDIANO
Era un angelo! Troppa
dal Signor non ne aveste.
UOMINI Facendo carit un dover sadempie
Un santo! da render ero un angiol
QUESTUANTI MELITONE
Oh, il padre Raffaele ecc. (prendendo tabacco)
Che al mio posto
MELITONE in tre d nirebbe
Non mi seccate tanto! col minestrar de schiaf.
MELITONE MELITONE
Ier nellorto lavorava Saranno i disinganni, ecc.
cotanto stralunato, che scherzando
dissi: Padre, un mulatto (Suona con forza il campanello della porta)
parmi Guardommi bieco,
strinse le pugna, e
GUARDIANO
(a Melitone)
GUARDIANO Giunge qualcuno aprite
Ebbene?
(Il Padre Guardiano parte).
MELITONE
[N 16 Scena]
Quando cadde
sul campanil la folgore, ed usciva
Scena IV
fra la tempesta, gli gridai: mi sembra
Indian selvaggio Un urlo Fra Melitone e Don Carlo, che avviluppato in un
cacci che mi gelava. grande mantello entra francamente.
GUARDIANO CARLO
(alteramente)
Che vha a ridir?
Siete il portiere?
MELITONE
Nulla, ma il guardo e penso, MELITONE
narraste, che il demonio ( goffo ben costui!)
qui stette un tempo in abito da frate Se apersi, parmi
Gli fosse il padre Raffael parente?
CARLO
GUARDIANO Il padre Raffaele?
Giudizi temerari il ver narrai
Ma nebbe il Superior rivelazione MELITONE
allora io, no (Un altro!) Due ne abbiamo;
lun di Porcuna, grasso,
MELITONE sordo come una talpa; un altro scarno,
Ci vero! bruno, occhi (ciel, quali occhi!) Voi chiedete?
Ma strano molto il padre! La ragione?
CARLO
GUARDIANO Quel dellinferno!
Del mondo i disinganni,
lassidua penitenza, MELITONE
le veglie, lastinenza ( desso!) E chi gli annuncio?
quellanima turbr.
CARLO
MELITONE
Un cavalier.
Saranno i disinganni,
lassidua penitenza,
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Verdi: La forza del destino - atto quarto
MELITONE CARLO
(Qual boria! un mal arnese.) Difendere
quel saio, n il deserto,
(parte) codardo, te nol possono.
[Scena e Duetto]
ALVARO
Scena V (trasalendo)
ALVARO ALVARO
Vissi nel mondo intendo; Lamo ancor ecc.
or queste vesti, leremo, Se i rimorsi, il pianto omai
dicon che i falli ammendo, non vi parlano per me,
che penitente il cor. qual nessun mi vide mai,
Lasciatemi. io mi prostro al vostro pi!
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Verdi: La forza del destino - atto quarto
(Eseguisce) ALVARO
CARLO (furente, raccogliendo la spada)
Ah la macchia del tuo stemma Ah, segnasti la tua sorte!
or provasti con questatto!
CARLO
ALVARO Morte A entrambi morte!
(balzando in piedi, furente)
CARLO E ALVARO
Desso splende pi che gemma.
Morte morte
CARLO Ah! morte, vieni, morte
S, morte a entrambi!
Sangue il tinge di mulatto. Ah! Vieni a morte andiam!
ALVARO (Escono, correndo dalla sinistra).
(non potendo pi frenarsi)
Scena VI
Per la gola voi mentite!
A me un brando Valle tra rupi inaccessibili, attraversata da un
un brando ruscello. Nel fondo a sinistra dello spettatore
una grotta con porta praticabile, e sopra una cam-
(Glielo strappa di mano) pana che si potr suonare dallinterno. La scena
si oscura lentamente; la luna apparisce splendidis-
uscite! sima.
CARLO [N 17 Melodia]
(avviandosi)
LEONORA
Finalmente! (pallida, sgurata, esce dalla grotta, agitatissima.)
(agitatissima)
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Verdi: La forza del destino - atto quarto
ALVARO LEONORA
(getta la spada) Egli ben desso.
Maledetto io sono; ma qui presso
(avvicinandosi ad Alvaro)
un eremita
Ah, ti riveggo ancora
(Corre alla grotta Batte alla porta)
A confortar correte ALVARO
un uom che muor. Lungi lungi da me queste mie mani
grondano sangue Indietro!
LEONORA
(dallinterno) LEONORA
Che mai parli?
Nol posso.
ALVARO
ALVARO
(accennando)
Fratello! In nome del Signore.
L giace spento un uom.
LEONORA
Nol posso. LEONORA
Tu luccidesti?
34
Verdi: La forza del destino - atto quarto
ALVARO GUARDIANO
Tutto tentai per evitar la pugna. (solenne)
Chiusi i miei d nel chiostro.
Non imprecare; umiliati
Ei mi raggiunse minsult luccisi.
a Lui ch giusto e santo,
che adduce a eterni gaudii
LEONORA
per una via di pianto
Ed era? Dira e fulgor sacrilego
non profferir parola,
ALVARO vedi, vedi questangiol vola
Tuo fratello! al trono del Signor.
LEONORA LEONORA
Gran Dio! (Con voce morente)
ALVARO ALVARO
Destino avverso, Un reprobo,
come a scherno mi prendi! un maledetto io sono.
Vive Leonora, e ritrovarla deggio Flutto di sangue innalzasi
or che versai di suo fratello il sangue! fra noi.
LEONORA LEONORA
(grido interno) Di Dio il perdono
io ti prometto.
Ah!
Piangi Prega
ALVARO GUARDIANO
Qual grido! Che avvenne?
Prostrati!
Scena IX LEONORA
Leonora, ferita, entra sostenuta dal Padre Guar- Di Dio il perdono
diano e Detto. io ti prometto.
ALVARO ALVARO
Ella ferita! A quellaccento
pi non possio resistere
LEONORA
(morente) (Si getta ai piedi di Leonora)
Nellora estrema perdonar non seppe Leonora, io son redento,
E lonta vendic nel sangue mio. dal ciel son perdonato!
ALVARO LEONORA
(ferocemente) Prega! Ah! Cielo!
E tu paga, non eri, GUARDIANO
o vendetta di Dio! Maledizione! Maledi-
zion! Prostrati! Cielo!
LEONORA E GUARDIANO
Sia lode a Te, Signor.
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Verdi: La forza del destino - atto quarto
LEONORA GUARDIANO
(ad Alvaro) Santa del suo martirio
ella al Signor ascenda,
Lieta or possio precederti
e il suo morir ne apprenda
alla promessa terra
la piet!
l cesser la guerra,
santo lamor sar.
LEONORA
ALVARO Ah ti precedo Alvaro
Ah Alvar
Tu mi condanni a vivere,
Ah!
e mabbandoni intanto!
Il reo, il reo soltanto (Muore)
dunque impunito andr!
ALVARO
LEONORA Morta!
Lieta possio precederti ecc.
In ciel tattendo, addio! GUARDIANO
Salita a Dio!
ALVARO
Mabbandoni intanto!
Deh, non lasciarmi, Leonora!
FINE DELLOPERA
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