Verruche Il Metodo Ruffini
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Il metodo
Il Metodo Ruffini un trattamento dermatologico a uso topico per la cura di patologie di pelle e mucose attraverso
lapplicazione di ipoclorito di sodio (NaOCl), diluito in acqua in concentrazione compresa tra il 6 e il 12 per cento.
Promette di curare oltre cento malattie e disturbi di pelle e mucose spesso insidiosi e resistenti alle cure tradizionali.
Dalle dermatiti alle micosi di pelle e unghie, dalla candida al papilloma virus, dalle ferite a infiammazioni,
dallherpes labiale al fuoco di SantAntonio, dal piede diabetico infetto alle temibili infezioni di Mrsa, dalle punture
di vespe alle ustioni di meduse e scottature domestiche.
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In particolare agisce contro cinque classi di agenti patogeni:
Il metodo file:///Users/nikohaku/Desktop/AudioZ/Verruche Il metodo Dott Ru...
virus
batteri
funghi
protozoi
parassiti
dermatologia
ginecologia
chirurgia
oculistica
infortunistica cutanea (ferite, punture urticanti di piante o animali, ustioni domestiche)
igiene personale e di ambienti domestici e di lavoro
veterinaria
Il Metodo Ruffini cura le patologie della pelle e delle mucose ma non tutte, in particolare sono escluse:
patologie genetiche
malattie autoimmuni
affezioni allergiche
manifestazioni neurologiche e psicodermatologiche
Per questo motivo suggeriamo sempre di far valutare per bene le cause da un medico specialista
(http://www.metodoruffini.it/index.php/ypomed). Se il Metodo Ruffini non dunque una panacea, di cosa si
tratta? Sicuramente di un utile ausilio per il medico e una valida alternativa, veloce ed economica, a molti farmaci di
uso topico oggi presenti sul mercato.
Come agisce
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Il metodo file:///Users/nikohaku/Desktop/AudioZ/Verruche Il metodo Dott Ru...
Come spiega Gilberto Ruffini, il vero principio attivo del metodo lacido ipocloroso (HOCl), che si viene a formare
per reazione quando lipoclorito di sodio entra in contatto con la membrana cellulare dellagente patogeno. Come
nellassalto a una citt fortificata, scinde i legami idrogeno di alcuni componenti della membrana o parete cellulare
e, disgregate le mura di cinta, ha campo libero nellaffrontare le altre componenti del microrganismo, distruggendone
perfino il dna, senza lasciargli quindi la possibilit di riformarsi. questo il processo con cui lipoclorito elimina virus,
batteri, protozoi e funghi. I tempi di applicazione variano in base al tipo di tessuto e al tipo di struttura dellagente
patogeno.
Nel caso dei parassiti la situazione cambia lievemente: trattandosi di esseri pluricellulari, lacido ipocloroso non arriva
a disfarli totalmente, ma li soffoca, venendo introdotto nellorganismo attraverso i pori di traspirazione o comunque per
osmosi.
Lipoclorito di sodio, inoltre, stimola la rigenerazione della matrice extracellulare, quindi della pelle, in caso di ustioni
o ferite o altri danneggiamenti dellepidermide. Infine riesce a neutralizzare leffetto di veleni e sostanze urticanti,
scongiurando in molti casi reazioni anafilattiche o comunque il dolore locale. Stiamo parlando di punture di api,
vespe, calabroni, formiche, ragni, tarantole, processionarie, tracine, meduse, ortiche e altri animali o piante urticanti. In
questi casi, se si applica in tempi brevissimi, entro 30 secondi, lipoclorito di sodio scatena una reazione chimica a
catena che inibisce la sostanza. In altri casi, come per i morsi di serpenti velenosi, lazione topica risulterebbe invece
inefficace, se non per disinfettare la parte, perch il veleno viene iniettato dallanimale in profondit e quindi bisogna
agire per via sistemica con lantidoto adatto (dal momento che lipoclorito non pu essere n iniettato n bevuto).
Come si applica
In base allarea del corpo, all'agente patogeno e al suo grado di resistenza, cambia la concentrazione di ipoclorito da
utilizzare, il modo in cui va applicato, cambiano i tempi e il numero delle applicazioni. A questo scopo nato il manuale
Curarsi con la candeggina? (http://www.lulu.com/shop/gilberto-ruffini-and-valerio-droga/curarsi-con-la-candeggina
/paperback/product-22806766.html), guida pratica che spiega, scheda per scheda, il metodo di applicazione per ogni
patologia trattabile.
Quando non diversamente indicato, sufficiente prelevare dalla boccettina un paio di gocce col contagocce e
poggiarle a mani nude sulla parte interessata, usando semplicemente i polpastrelli. Dopo il numero di secondi indicato
si potr risciacquare la zona per rimuovere il sale che rimane dalla reazione chimica. Se necessario andr ripetuta
l'applicazione pi volte, secondo la frequenza indicata. In ogni caso non va strofinata la parte perch altrimenti possono
crearsi abrasioni. Allo stesso modo non vanno applicati cerotti o fasciature: se fosse proprio necessario andrebbero
comunque utilizzati solo dopo completo asciugamento. Per indicazioni pi dettagliate abbiamo messo a vostra
disposizione gratuitamente un servizio apposito (http://www.metodoruffini.it/index.php/patologie).
3 di 7 08/11/16 00:37
Il metodo Come si diluisce file:///Users/nikohaku/Desktop/AudioZ/Verruche Il metodo Dott Ru...
Se la sintesi dell'ipoclorito di sodio va eseguita in laboratori autorizzati, possiamo invece effettuare in casa le diluizioni. In
commercio, di solito, lo troviamo in concentrazioni attorno al 14-15% o superiori. Dobbiamo procurarci:
una boccettina in cui inserire la soluzione ottenuta (consigliamo quelle con il contagocce integrato nel tappo)
un piccolo contenitore graduato (in commercio ce n' anche uno specifico, battezzato ipoclorimetro)
acqua distillata, soluzione fisiologica o, in mancanza, acqua di rubinetto (nei primi due casi rimarr efficace per
pi mesi)
soluzione di ipoclorito di sodio di partenza (acquistabile online, in farmacie galeniche o ditte chimiche
(http://www.metodoruffini.it/index.php/ypocom))
Per diluirlo in maniera adeguata abbiamo creato un servizio gratuito ad hoc (http://www.metodoruffini.it/index.php
/come-si-diluisce): inserite le tre variabili in questione otterremo qualcosa del genere:
Per avere ___ ml di ipoclorito al ___ % devi diluire ___ ml di ipoclorito al ___ % con ___ ml di acqua.
La soluzione finale non va agitata, ma tappata e capovolta due o tre volte. Altrimenti la si pu mescolare con un
bastoncino o cucchiaino di plastica o di legno. Si consiglia di adoperare contenitori in vetro scuro o in plastica dura di
tipo industriale.
L'efficacia della soluzione nel tempo dipender da alcuni fattori, sar direttamente proporzionale a:
ambiente fresco
oscurit
concentrazione (%)
quantit (ml)
Consigliamo di acquistare un litro o pi di ipoclorito ad almeno il 14% e diluire all'occorrenza quanto serve.
Il logo
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Il metodo file:///Users/nikohaku/Desktop/AudioZ/Verruche Il metodo Dott Ru...
Il nuovo logo, creato da Valerio Droga, nasce per rimpiazzare il marchio originario, disegnato da Paolo Ruffini,
rispettandone la stessa linea cromatica e l'impostazione, basata sul lettering, ovvero il ricorso alle sole lettere senza
elementi prettamente grafici. Di contro, si deciso di evitare chiaroscuri ed elementi di sfondo che avrebbero potuto
creare confusione, soprattutto nelle versioni in bianco e nero e di piccolo formato.
Il logo costituito dalle sole iniziali del Metodo, "MR". Come colore si utilizzato quello dell'ipoclorito di sodio, una
variet di giallo, la stessa selezionata per la copertina del manuale (http://ilmiolibro.kataweb.it
/schedalibro.asp?id=1081627) e per Ypo, la mascotte (http://www.metodoruffini.it/index.php/il-metodo#mascotte), mentre
per il fondo l'azzurro Savoia, colore dell'Italia: questo per contestualizzare l'invenzione, trattandosi di un brevetto
italiano.
Le due lettere sono unite, fuse insieme, cos abbiamo tre sole gambette al posto di quattro, proprio come la molecola
di ipoclorito e come la mascotte Ypo. Il tratto unico, manca cos il buco centrale della "R": ne risulta un blocco
monolitico, che va a riprendere vagamente i contorni di un elefante: la prima asticella la proboscide, le altre due
rappresentano rispettivamente le zampe anteriori e quelle posteriori. La terza asticella non poggia a terra, indica che
l'animale in movimento: seppur cos grande non dunque statico, ma colto in azione, perch la diffusione del
Metodo Ruffini s lenta (perch non sostenuta da nessuna azienda) ma inesorabile (per il riscontro diffuso della sua
efficacia), difficile da arrestare, proprio come il cammino di un elefante, nonostante gli interessi e gli ostacoli che possano
frapporre alcune case farmaceutiche o vari detrattori. , inoltre, un animale forte, piuttosto longevo, dotato di grande
memoria e che sembra emergere direttamente dalla preistoria. In Oriente anche simbolo di innocenza, spontaneit e
naturalezza.
L'ipoclorito di sodio infatti una molecola forte, perch schiaccia, come un pachiderma, i nemici pi ostili, come virus,
funghi e batteri, e, cos facendo, rende pi forte e resistente anche chi ne fa uso. Si tratta, inoltre, di una sostanza di uso
comune, una molecola antica e non di nuova sintesi, emersa dal passato ma, nonostante questo, straordinariamente
efficace. Il Metodo Ruffini, infine, un trattamento spontaneo, innocente, che non vuole cio speculare sul brevetto e
che si pone, perci, a disposizione di tutti.
La mascotte
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Il metodo file:///Users/nikohaku/Desktop/AudioZ/Verruche Il metodo Dott Ru...
La mascotte del Metodo Ruffini Ypo, un personaggio nato dalla penna di Valerio Droga, che altro non che la
figurativizzazione e umanizzazione della molecola su cui si basa il trattamento ideato dal dottor Ruffini. Il nome ,
evidentemente, labbreviazione di "ipoclorito di sodio", con la sostituzione della I con la Y, per riprendere le braccia del
personaggio, protese in segno di apertura. Limmagine ricalca visivamente la formula della molecola NaOCl. Ha perci
tre piedi, che sottolineano il suo avere una marcia in pi rispetto a molti farmaci in commercio.
Ypo nasce nell'estate 2014, in occasione della scrittura del manuale ufficiale (http://ilmiolibro.kataweb.it
/schedalibro.asp?id=1081627) , con l'intenzione di rendere pi amichevole l'approccio al libro e al metodo stesso,
accompagnando la lettura con consigli e curiosit.
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