La Comunità Peruviana in Italia

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La Comunit Peruviana in Italia

Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2012

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli


Immigrati" promosso dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali si arricchisce con i Rapporti annuali
relativi alle presenze delle principali Comunit straniere
presenti in Italia.
I Rapporti annuali sulle Comunit sono il frutto della
collaborazione tra diversi progetti dellArea
Immigrazione di Italia Lavoro S.p.A: il progetto La
Mobilit Internazionale del Lavoro, il progetto
Programmazione e gestione delle politiche migratorie
e il progetto Attivit di assistenza alla DG
Immigrazione, tutti della Direzione Generale
dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione.
I dati sono stati messi a disposizione dallo Staff di
Statistica Studi e Ricerche sul Mercato del Lavoro
SSRMdL di Italia Lavoro S.p.A.

Premessa

Sommario
Premessa ..................................................................................................................................................................... 4
Abstract ........................................................................................................................................................................ 6
1. La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche ................................................................................ 8
1.1.

Presenza e caratteristiche socio-demografiche ...................................................................................... 8

1.2.

Gli ingressi in Italia: visti e quote riservate ........................................................................................... 14

1.3.

Modalit e motivi della presenza in Italia ............................................................................................... 15

1.4.

Minori, seconde generazioni e accesso allistruzione .......................................................................... 18

1.5.

Laccesso alla cittadinanza ..................................................................................................................... 19

2 . La comunit peruviana nel mercato del lavoro italiano .................................................................................... 20


Lo scenario occupazionale di riferimento .......................................................................................................... 20
2.1.

La condizione occupazionale: i dati di stock ........................................................................................ 22

2.2.

Le assunzioni e le cessazioni nel mercato del lavoro dipendente e parasubordinato ...................... 26

2.3.

Le modalit di svolgimento del lavoro ................................................................................................... 27

2.4.

Lavoro irregolare e decreto emersione 2012 ......................................................................................... 29

3 . La comunit peruviana nelle politiche del lavoro e nel sistema di welfare..................................................... 30


3.1.

Gli ammortizzatori sociali........................................................................................................................ 30

3.2.

La previdenza ........................................................................................................................................... 31

3.3.

Lassistenza sociale................................................................................................................................ 32

3.3.1.

Pensioni assistenziali ..................................................................................................................... 32

3.3.2.

Trasferimenti monetari alle famiglie .............................................................................................. 33

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

Premessa
Allinizio del 2011, allinterno dellUnione Europea, risiedevano poco meno di 50 milioni di persone nate
allestero (quasi il 10% della popolazione complessiva). Sono 5 i Paesi europei che ospitano oltre i della
popolazione straniera residente allinterno dellUnione: Spagna, Germania, Regno Unito, Francia e Italia,
che, con una percentuale del 7,5%, ha visto una crescita sostenuta nellarco di poco pi di un decennio dei
suoi concittadini stranieri, distribuiti per lo pi nellarea del Nord-Ovest (35%) e, a seguire, nel Nord-Est
(26%) e nel Centro (25%).
Tale incremento registrabile anche dallosservazione delle dinamiche del mercato del lavoro, che vede
linserimento, distribuito disegualmente in diversi settori di attivit per professione, genere e cittadinanza, di
pi di 2 milioni di lavoratori stranieri (circa il 10% del totale degli occupati), che contribuiscono al 5,5% del
Pil e promuovono oltre il 7% del totale delle imprese.
Negli ultimi anni si assiste, inoltre, ad una crescente tendenza allinsediamento stabile dei cittadini stranieri,
manifestata dalla quota elevata di soggiornanti di lungo periodo (52% dei cittadini regolarmente presenti sul
territorio italiano), delle ricongiunzioni familiari (circa 100 mila persone allanno) e di quasi 1 milione di
minori, dei quali circa 760mila inseriti nel sistema di istruzione.
I Report sulle maggiori comunit nazionali presenti sul territorio italiano hanno come obiettivo prioritario
quello di osservare e descrivere il complesso panorama migratorio che interessa il nostro Paese e, con
esso, le dinamiche ed i percorsi di inserimento dei cittadini migranti in Italia, prendendo in considerazione
una serie di dimensioni che attestano la presenza strutturale del fenomeno:
incidenza sulla popolazione autoctona (e nel confronto con le altre comunit),
trend evolutivi della popolazione,
distribuzione geografica della presenza,
tipologie del soggiorno,
tendenza allinsediamento stabile (nascite, minori, soggiorno di lungo periodo, naturalizzazioni e
cittadinanze),
presenza nel mercato del lavoro (occupati, dipendenti e autonomi, disoccupati),
inserimento nel sistema di istruzione e formazione,
accesso al sistema di welfare.
Nei Report si d pertanto conto, per ogni singola comunit nazionale descritta, di:
1. le caratteristiche socio-demografiche, in termini di presenza complessiva, per genere e classe di
et, per regione di insediamento, tipologie del soggiorno, nascite, matrimoni, minori e processi di
cittadinizzazione. Un focus specifico dedicato, inoltre, alle dinamiche di ingresso in Italia,
attraverso lanalisi dei decreti flussi e la programmazione delle quote;

Premessa

2. la condizione occupazionale (compresi elementi di scenario nella serie storica 2007-2011), con
particolare rilievo alla segmentazione di genere e per classi di et, ai settori di attivit economica,
ai profili professionali e reddituali, alle tipologie contrattuali. Viene approfondito, inoltre, il dato sul
lavoro irregolare, anche attraverso lanalisi delle domande pervenute per il recente decreto
emersione (D. Lgs. 109/2012). Chiude il capitolo lanalisi delle assunzioni e cessazioni nel mercato
del lavoro dipendente;
3. le politiche del lavoro e gli interventi di welfare, in relazione, in particolare, al sistema previdenziale,
assistenziale e alle misure di sostegno e tutela al reddito dei lavoratori (sistema degli
ammortizzatori sociali).
Si fa presente, infine, che, per agevolare la lettura del documento, i valori decimali presenti nelle tabelle e
nei grafici nel corpo del testo sono stati, spesso, arrotondati allunit.

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

Abstract
Prima tra le collettivit di immigrati provenienti dal continente americano, quella peruviana una comunit
connotata da una prevalenza femminile, insediatasi in Italia tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90.
La comunit peruviana una delle comunit straniere con anzianit migratoria relativamente recente: la
crisi economica che ha colpito il Paese nel corso degli anni 80 ha avviato un significativo processo di
migrazione verso lestero. Il primo Paese interessato allemigrazione peruviana al di fuori del continente
americano stato la Spagna, per i legami storici e culturali connessi al passato coloniale. LItalia il
secondo Paese di immigrazione in Europa, non solo in virt di una consonanza religiosa e culturale, ma
anche di significativi precedenti storici.
Con il consolidamento del processo migratorio avviatosi quasi 30 anni fa, la presenza peruviana in Italia
cresce progressivamente, in particolare attraverso il meccanismo delle catene migratorie legate ai
ricongiungimenti familiari e ai nuovi ingressi per motivi di lavoro. I processi di stabilizzazione delle presenze
hanno ampliato il novero dei nuclei familiari ed il numero di minori presenti nel Paese.

Le principali caratteristiche socio-demografiche della comunit peruviana in Italia sono le seguenti:


Al gennaio del 2011 si colloca come undicesima nella graduatoria delle comunit pi numerose in Italia
(con oltre 101mila soggiornanti) e come la prima tra quelle del continente americano.
Lincidenza dei cittadini peruviani sul totale degli immigrati non comunitari soggiornanti in Italia pari al
2,9%.
Quella della comunit peruviana una migrazione prevalentemente femminile, sia pure con
unincidenza inferiore (61% delle presenze) rispetto a quella registrata per gli altri Paesi dellAmerica
centro meridionale.
La prima regione di insediamento dei cittadini peruviani la Lombardia, che da sola accoglie il 42%
degli appartenenti alla comunit; fanno seguito il Lazio, con il 16% delle presenze, ed il Piemonte
(13%).
Prevalentemente i cittadini di origine peruviana dispongono di un permesso di soggiorno per il quale
previsto il rinnovo (59% del totale); il rimanente 41% dei permessi per soggiornanti di lungo periodo,
un valore di 5 punti percentuali inferiore a quello relativo al complesso dei cittadini non comunitari.
La quota dei minori sul totale dei cittadini peruviani regolarmente soggiornanti del 16%; un valore
inferiore a quello riferito al totale della popolazione soggiornante in Italia (21,5%); i minori nuovi nati da
genitori peruviani nel 2010 sono 1.279.
Complessivamente, i minori di origine peruviana iscritti allanno scolastico 2011-2012 sono 18.011. Su
un totale di 580mila studenti di origine non comunitaria, il 3,1% originario del Per.

Abstract

La comunit peruviana in Italia risulta la quarta per numero di concessioni della cittadinanza italiana.
Nel corso del 2012, su un totale di 40.223 concessioni della cittadinanza, i procedimenti a favore di
migranti di origine peruviana sono stati 1.377, pari al 3,4% del totale.
Per quanto concerne la condizione occupazionale:
La comunit peruviana si colloca al 7 posto per numero di occupati.
Il 68% della popolazione peruviana (di 15 anni e oltre) occupata. Con quasi 63mila occupati, i
peruviani superano di quasi cinque punti percentuali il medesimo aggregato relativo al complesso dei
Paesi dellAmerica centro-meridionale e di oltre otto punti quello del totale dei lavoratori non comunitari
(59%).
Il tasso di disoccupazione pari al 9%, un valore sensibilmente inferiore sia a quello relativo al totale
dei non comunitari (12,3%), sia a quello degli altri Paesi dellAmerica centro orientale (12,1%).
La distribuzione degli occupati di origine peruviana per settore di attivit mostra che quasi il 65% dei
lavoratori di origine peruviana dedicato ad assistere, a vario titolo, le persone. Infatti, i due maggiori
comparti occupazionali per questa comunit sono: con il 47%, il settore degli Altri servizi pubblici,
sociali e alla persona e, con il 15%, il settore della Pubblica Amministrazione, istruzione e sanit.
Nel 2011, i rapporti di lavoro intestati a cittadini di origine peruviana di tipo dipendente risultano oltre
37mila, con una significativa quota di lavoratori a tempo indeterminato (27.028).
Nel corso del 2011, sono stati attivati pi di 25mila rapporti di lavoro per cittadini di origine peruviana;
mentre i rapporti di lavoro cessati sono stati oltre 22mila, con un saldo positivo di quasi 3mila unit.
I cittadini peruviani occupati nel nostro Paese che hanno un livello di istruzione secondario di secondo
grado sono il 48% (di cui l8% anche con istruzione terziaria), quota superiore agli occupati con
analoghi titoli di istruzione provenienti dal complesso dei Paesi non comunitari (47%).
Il reddito mensile percepito dal 68% dei lavoratori peruviani al massimo di 1.000 euro, percentuale
decisamente superiore alla medesima quota rilevata tra i cittadini provenienti dagli altri Paesi
dellAmerica centro-meridionale (64%) e il totale dei cittadini non comunitari (56%).
Per quanto riguarda, invece, il sistema di welfare:
Nel corso del 2010, il numero di beneficiari di trattamenti di integrazione salariale ordinaria con
cittadinanza peruviana 1.142 (il 1% del totale dei beneficiari di origine non comunitaria), mentre i
percettori della straordinaria sono 1.008 (il 2% del totale dei beneficiari di origine non comunitaria).
I beneficiari dellindennit di mobilit con cittadinanza peruviana nel 2011 sono 172, con una netta
prevalenza di uomini (128 unit). Lincidenza sul totale dei beneficiari non comunitari dell1,4%.
Per lanno 2011, il numero dei beneficiari di disoccupazione ordinaria non agricola con cittadinanza
peruviana pari a 5.029 unit, il 3,5% dei beneficiari provenienti dai Paesi non comunitari.
Per lanno 2010, i beneficiari di indennit di disoccupazione a requisiti ridotti con cittadinanza
peruviana sono 655.

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

La comunit peruviana in Italia:


presenza e caratteristiche

Il presente capitolo descrive la comunit peruviana regolarmente soggiornante in Italia1 (al 1 gennaio
2011), sia dal punto di vista della sua struttura demografica che delle modalit di ingresso e permanenza
nel territorio italiano, proponendo un confronto con i flussi migratori provenienti dagli altri Paesi dellAmerica
Latina ed il complesso degli immigrati di nazionalit non comunitaria soggiornanti nel Paese.
Viene offerto, inoltre, un approfondimento sulla consistenza (stimata nel 2010) delle seconde generazioni e
del loro accesso al sistema di istruzione e formazione.
Lanalisi relativa ai processi di insediamento e stabilizzazione della comunit peruviana in Italia si conclude
con le statistiche relative allacquisizione della cittadinanza allinterno della comunit.

1.1. Presenza e caratteristiche socio-demografiche


Con riferimento alla comunit peruviana regolarmente soggiornante in Italia al primo gennaio 2011, la
tabella 1.1.1 fornisce il dettaglio delle presenze numeriche, distinte per genere.
I peruviani, con 101.711 presenze, rappresentano la undicesima comunit tra i cittadini non comunitari
regolarmente soggiornanti in Italia e la prima comunit proveniente dallAmerica Latina (tabella 1.1.1).
Allinterno della comunit prevalente la presenza femminile: le donne di origine peruviana sono oltre
60mila, pari al 61% del totale.
Tabella 1.1.1 - Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti per singolo Paese di cittadinanza (primi 20 Paesi) e genere (v.a.
e val. %). Dati al 1 gennaio 2011
PAESI DI CITTADINANZA
Marocco
Albania
Cina, Repubblica Popolare
Ucraina
Moldova
India
Filippine
Tunisia
Egitto
Bangladesh
Peru'
Serbia/ Kosovo/ Montenegro (a)

Uomini
291.556
262.771
142.125
41.131
45.608
93.134
56.444
76.181
79.789
74.480
39.385
55.255

Donne

Totale

210.054
220.448
132.292
176.968
96.975
49.431
80.153
40.470
30.382
28.805
62.326
43.726

501.610
483.219
274.417
218.099
142.583
142.565
136.597
116.651
110.171
103.285
101.711
98.981

% Paese su totale
14,2
13,7
7,8
6,2
4,0
4,0
3,9
3,3
3,1
2,9
2,9
2,8

Le statistiche relative ai cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti includono tutti gli stranieri di Stati terzi rispetto allUnione europea
che risultano in possesso di un valido documento di soggiorno (permesso di soggiorno o permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo) nonch i minori di et inferiore ai 14 anni che risultano iscritti sul permesso di un adulto. Non tutti i cittadini stranieri regolarmente
soggiornanti rientrano nel conteggio dei residenti in Italia. La fonte statistica prescelta comprende pertanto anche i cittadini stranieri che per
qualunque motivo non abbiano ancora ottenuto la residenza in Italia.

La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche

Tabella 1.1.1 - Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti per singolo Paese di cittadinanza (primi 20 Paesi) e genere (v.a.
e val. %). Dati al 1 gennaio 2011 (segue)
PAESI DI CITTADINANZA
Senegal
Pakistan
Sri Lanka
Ecuador
Macedonia, ex Rep.Jugoslava
Nigeria
Ghana
Brasile
Altri paesi non comunitari
TOTALE

Uomini

Donne

Totale

% Paese su totale

71.081
63.183
50.849
34.692
44.737
27.474
31.100
12.847
231.234

20.712
27.039
37.788
50.826
32.995
30.930
21.814
33.575
283.297

91.793
90.222
88.637
85.518
77.732
58.404
52.914
46.422
514.531

2,6
2,6
2,5
2,4
2,2
1,7
1,5
1,3
14,6

1.825.056

1.711.006

3.536.062

100,0

(a) L'informazione sulla cittadinanza riportata sul documento di soggiorno al momento dell'elaborazione non consente un'esatta distinzione tra i cittadini dei
tre Stati.

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

Se nel corso degli ultimi decenni (dai primi anni Novanta) il numero complessivo di immigrati di origine
peruviana aumentato di 30 volte, in termini percentuali lincidenza di questa comunit rispetto al totale
della popolazione straniera divenuta pi limitata, in considerazione della rilevante accelerazione dei flussi
migratori avviata negli anni 90 e culminata nel corso degli ultimi 10 anni.
Il grafico 1.1.1.2 evidenzia come la crescita della presenza peruviana in Italia nel corso degli ultimi 20 anni
sia stata costante ma contenuta, in linea con lincremento della presenza complessiva dei cittadini di
origine americana.
Grafico. 1.1.1 Andamento della presenza di cittadini di origine peruviana residenti in Italia e cittadini non comunitari di origine
americana regolarmente soggiornanti in Italia (a) - Anni 1991/92-2009

(a) per il Per i dati sono del 1991 (censuari) mentre per l'America partono del 1992.

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati ISTAT

In Italia circa un immigrato su dieci proviene dal continente americano (grafico 1.1.2). I cittadini del Per
rappresentano circa il 3% del totale degli immigrati non comunitari e la loro incidenza rispetto ai cittadini
provenienti dalla sola America centro meridionale del 29%.

La presente elaborazione stata realizzata esclusivamente per l'osservazione dei trend ed ha un carattere puramente indicativo, in quanto
gli aggregati proposti non sono omogenei: i cittadini regolarmente soggiornanti sono quelli titolari di un permesso di soggiorno valido, mentre i
residenti devono anche essere iscritti all'anagrafe del Comune in cui risiedono. Il secondo indicatore sottoposto ad una condizione pi
restrittiva e, pertanto, dovrebbe essere inferiore all'altro; tuttavia, c' da considerare che non sempre il cittadino, in caso di allontanamento
stabile dall'Italia, provvede alla cancellazione dall'anagrafe: ci comporta un ritardo nella registrazione di tale informazione e, quindi, una
sovrastima della grandezza. E', dunque, difficile dire se la seconda grandezza si discosti dalla prima per eccesso o per difetto. Si consideri che
nel 2007 alcuni Paesi dellEuropa, precedentemente non comunitari, sono entrati nellUE. Si tratta di Romania e Bulgaria (la Romania, in
particolare, ha sempre avuto un peso rilevante nel processo migratorio verso lItalia).

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

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Grafico. 1.1.2 Composizione percentuale del numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti per area di provenienza.
Dati al 1 gennaio 2011
ALTRI NON
COMUNITARI;
2.829
(0%)
AFRICA;
1.096.547
(31%)

EUROPA;
1.141.540
(32%)

ASIA
903.957
(26%)

PERU'
101.711
(3%)

ALTRI AMERICA;
289.478
(8%)

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

Considerando la componente di genere, lincidenza rispetto al complesso dei migranti provenienti


dallAmerica centro meridionale, pi alta in riferimento al target maschile. Rispetto al totale degli uomini
immigrati dallAmerica latina, gli uomini peruviani coprono il 31% delle presenze e le donne peruviane il
27%, con unincidenza femminile di circa 4 punti percentuali inferiore (tabella 1.1.2).
Tabella 1.1.2 - Cittadini peruviani regolarmente soggiornanti per genere ( val. % rispetto all'area geografica di riferimento).
Dati al 1 gennaio 2011
% peruviani
su totale
% uomini peruviani su totale uomini provenienti % donne peruviane su totale donne provenienti
provenienti
dall'America
dall'America centro meridionale
dall'America centro meridionale
centro meridionale
31,07

27,39

28,71

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo Istat

La comunit peruviana in Italia, composta per il 61% da donne rispetto al 59% di uomini, rileva una
polarizzazione di genere meno accentuata, sia a confronto degli immigrati provenienti dallAmerica centro
meridionale (in tal caso le donne risultano il 66% del totale), sia di quelli provenienti dallintero continente
americano.
La prevalenza della presenza femminile allinterno della comunit peruviana rappresenta, invece, un
elemento distintivo rispetto al complesso degli stranieri regolarmente presenti in Italia, per i quali prevale la
componente maschile (uomini: 52%; donne: 48%).

11

La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche


Grafico. 1.1.3 Composizione percentuale del numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti per area di provenienza
e genere. Dati al 1 gennaio 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

La distribuzione per classe det mostra un tendenziale allineamento rispetto alle statistiche riferite ai
cittadini non comunitari. Due cittadini peruviani soggiornanti in Italia su tre hanno unet compresa tra i 18
ed i 49 anni, unincidenza analoga a quella registrata sul totale dei cittadini non comunitari regolarmente
soggiornanti.
In termini relativi, la classe di et che interessa il maggior numero di cittadini peruviani quella 35-49 anni
(37% del totale), seguita da quella 18-34 anni (30%), che invece risulta la pi numerosa tra i migranti
provenienti dagli altri Stati dellAmerica centro meridionale (35%).
Risulta contenuta lincidenza dei minori allinterno della comunit (16%): un dato analogo a quello dei
migranti provenienti dal continente americano, ma di cinque punti percentuali inferiore a quello riferito al
totale dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia. Pi elevata lincidenza di peruviani
nella classe tra i 50 e 64 anni (14%), rispetto sia agli altri Paesi dellAmerica centro meridionale, sia al
complesso dei cittadini di origine non comunitaria (12%). Gli ultra 65enni rappresentano appena il 3% delle
presenze complessive (grafico 1.1.4).
Grafico. 1.1.4 - Distribuzione percentuale del numero di cittadini regolarmente soggiornanti per area di provenienza e classe di et..
Dati al 1 gennaio 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

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La distribuzione per classe det nel confronto tra generi mostra che la maturit della struttura per et
maggiore tra le donne di origine peruviana. Il 57% delle peruviane ha unet superiore ai 35 anni, mentre
tra gli uomini tale incidenza scende al 48% (grafico 1.1.5).
Grafico. 1.1.5 Distribuzione percentuale di cittadini peruviani regolarmente soggiornanti per genere e classe d'et.
Dati al 1 gennaio 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

La distribuzione percentuale per stato civile indica la prevalenza di cittadini peruviani celibi (il 65% del
totale) rispetto a quelli coniugati (pari al 34%). Tale divaricazione risulta maggiormente accentuata sia
rispetto alle altre comunit provenienti dallAmerica centro meridionale, sia rispetto al totale dei cittadini non
comunitari (grafico 1.1.6).
Allinterno della comunit peruviana, il rapporto di genere tra coniugati e celibi omogeneo, pur con una
leggera prevalenza delle nubili. La presenza di divorziati o vedovi risulta marginale.
Grafico. 1.1.6 Distribuzione percentuale di cittadini peruviani, altri provenienti dallAmerica centro meridionale, dallAmerica e
totale stranieri non comunitari regolarmente presenti per stato civile e per genere. Dati al 1 gennaio 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

In riferimento alla distribuzione territoriale, il Nord, con il 67% delle presenze, rappresenta la prima meta
della comunit peruviana in Italia, con unincidenza analoga a quella riscontrata nel complesso della
popolazione immigrata, pari al 66%. In Lombardia si concentra il 42% dei cittadini di origine peruviana.

13

La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche

Fanno seguito il Lazio, che ospita il 16% dei cittadini peruviani regolarmente soggiornanti nel Paese, ed il
Piemonte (13%). Assolutamente residuale la presenza nel Sud del Paese.
Lincidenza delle presenze di cittadini peruviani nel nord del Paese allineata a quella complessiva dei
cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti, pur esibendo una polarizzazione regionale significativa.
Rappresenta, invece, un elemento distintivo di tale comunit, la concentrazione nel centro del Paese, che
risulta di otto punti percentuali superiore a quella complessiva.
Tabella 1.1.3 - Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti per regione di insediamento e area geografica di provenienza
(val. %). Dati al 1 gennaio 2011
Ripartizione geografica

Per

Piemonte

13,4

Valle d'Aosta

Altri America centro


meridionale

America

TOTALE

6,9

8,7

7,3

0,1

0,2

0,2

0,2

Lombardia

42,2

36,2

37,9

26,6

Trentino Alto-Adige

1,3

1,7

1,6

2,1

Veneto

1,9

6,3

5,1

12,1

Friuli Venezia Giulia

0,3

1,5

1,2

2,5

Liguria

4,6

11,3

9,4

2,9

Emilia Romagna

3,6

6,5

5,6

12,6

Nord

67,4

70,6

69,7

66,2

Toscana

10,3

5,5

6,9

8,4

Umbria

2,0

2,3

2,2

1,9

Marche

2,6

2,3

2,4

3,5

Lazio

15,7

12,0

13,1

8,5

Centro

30,6

22,1

24,6

22,3

Abruzzo

0,36

1,3

1,0

1,5

Molise

0,0

0,1

0,1

0,1

Campania

0,9

2,5

2,0

3,7

Puglia

0,2

1,0

0,8

1,9

Basilicata

0,0

0,1

0,1

0,2

Calabria

0,1

0,5

0,4

1,2

Sicilia

0,2

1,2

0,9

2,5

Sardegna

0,2

0,5

0,4

0,6

Sud

2,0

7,3

5,8

11,6

ITALIA

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

Nei grandi centri metropolitani, che esercitano una capacit attrattiva notevole, risiede il 70% del totale dei
cittadini di origine peruviana: Milano, con 34mila presenze, la prima provincia di destinazione, seguita da
Roma (15mila), Torino (circa 11mila) e Firenze (circa 8mila) (tabella 1.1.4).

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

14

Tabella 1.1.4 - Prime cinque province di insediamento di cittadini peruviani regolarmente soggiornanti (v.a. e val. %).
Dati al 1 gennaio 2011
Provincia

v.a.

val. %

Milano (Lombardia)

33.919

33,3

Roma (Lazio)

15.262

15,0

Torino (Piemonte)

10.872

10,7

Firenze (Toscana)

7.834

7,7

Genova (Liguria)

3.277

3,2

101.711

100,0

ITALIA
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

1.2. Gli ingressi in Italia: visti e quote riservate


Nel corso dellanno 2010 sono stati rilasciati complessivamente 1.543. 408 visti di ingresso in Italia, circa
il 10% in pi rispetto allanno precedente ed oltre il 63% in pi rispetto al 2001. Il numero dei visti
nazionali3, rilasciati nel 2009 per un periodo superiore a 90 giorni, stato pari a 301.561: 10.845 di essi
sono stati rilasciati a cittadini di nazionalit peruviana, pari ad oltre il 3% del totale. Rispetto allanno
precedente, il numero dei visti rilasciati aumentato del 15%.
Analizzando i motivi di rilascio dei visti4 di ingresso del 2009 quasi il 60% di essi per lavoro; fanno seguito
i visti rilasciati per motivi familiari, pari al 32%. In termini assoluti, il numero di visti aumentato del 15% dal
2008 al 20095: tale incremento stato determinato quasi interamente dalla crescita del numero di visti per
motivi di lavoro.
Tabella 1.2.1 Totale visti nazionali rilasciati a cittadini peruviani (valori assoluti e valori %). Anni 2008-2010
Numero di visti

Studio

Lavoro

Famiglia

Altri motivi(a)

Incidenza su totale
dei visti rilasciati

Valori assoluti
2008

9.421

100

5.293

3.410

618

3,0

2009

10.845

77

6.464

3.459

845

3,6

2010

n.d.

n.d

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

6,6

Valori percentuali di riga


2008

100,0

1,1

56,2

36,2

2009
2010

100,0

0,7

59,6

31,9

7,8

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

(a) comprende la protezione umanitaria/internazionale e la residenza elettiva

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati EMN Italy (elaborazione su dati Council of Europe / MAE 2003-2010)

Il Visto Nazionale rilasciato dalla rappresentanza diplomatico consolare italiana. Consente lingresso in Italia per un periodo superiore ai 90
giorni e non oltre i 365 giorni (tipo D), a differenza dei Visti Schengen Uniformi (VSU) che possono essere rilasciati da ciascuno dei paesi che
fanno parte dello Spazio Schengen e consentono il transito o il soggiorno di breve durata (tipo A-B-C) allinterno di tale area.
3

Nel report viene riportato il dato di flusso relativo al numero dei visti rilasciato dalle autorit diplomatiche e consolari per i nuovi ingressi di
cittadini peruviani nell'anno di riferimento.
4

5 Nella

fonte a cui si fatto riferimento non sono disponibili i dati relativi al 2010.

15

La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche

Il sistema degli ingressi in Italia per motivi di lavoro si basa sulla definizione annuale di quote di ingresso di
lavoratori stranieri da ammettere sul territorio nazionale (quota system), costruita sullanalisi delle esigenze
occupazionali del mercato interno. I criteri per ladozione dei decreti flussi ed i principi sulle politiche
migratorie sono definiti da un documento programmatico triennale, adottato con apposito Decreto del
Presidente delle Repubblica. I decreti flussi che fissano le quote di ingresso, sono adottati, entro il 30
novembre dellanno precedente a quello di riferimento, con Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri. Specifici decreti flussi vengono adottati in corrispondenza alle diverse tipologie di rapporto di
lavoro (ingressi per lavoro subordinato non stagionale, ingressi per lavoro stagionale, ingressi per lavoro
autonomo, ingressi per formazione professionale). I decreti prevedono quote specifiche riferite alla tipologia
professionale e alle nazionalit di provenienza dei cittadini di Paesi che hanno sottoscritto con lItalia
accordi di gestione dei flussi. Sino al 2010, i cittadini peruviani hanno avuto accesso in Italia nellambito
delle quote complessive programmate dai decreti flussi per i Paesi e non riservate a Paesi specifici (tabella
1.2.2).
Tabella 1.2.2 Quote di ingresso per motivi di lavoro subordinato non stagionale. Anni 2005- 2009.
Flussi di ingresso per lavoro
subordinato

2005

2006

2007

2008

2009 (*)

DPCM
17/12/2004

DPCM
15/2/2006

DPCM
30/10/2007

DPCM
03.12.08

79.500

170.000

170.000

150.000

Quote complessive

Totale

569.500

(*) Il dato 2009 non compare, per la mancata adozione di specifici decreti flussi, in considerazione delladozione del provvedimento di regolarizzazione dei lavori
domestici ex legge n.102/2009

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Ministero dell'Interno

Solo nel DPCM 2010, nellambito delle 52.080 quote riservate ai lavoratori di Paesi che hanno sottoscritto o
finalizzando accordi di cooperazione in materia migratoria, sono state assegnate 1.800 quote ai cittadini di
origine peruviana (tabella 1.2.3).
Tabella 1.2.3 Quote di ingresso per motivi di lavoro subordinato non stagionale riservate a cittadini peruviani. Anno 2010
2010

Flussi di ingresso per lavoro


subordinato

Quote riservate per lavoratori di paesi


sottoscrittori di accordi di cooperazione

DPCM 30.11.10
Per

1.800

Totale

52.080

Quote complessive

98.000

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Ministero dell'Interno

1.3. Modalit e motivi della presenza in Italia


Nella tabella 1.3.1 vengono riportati i dati relativi alle tipologie di permessi di soggiorno6 di cui sono
titolari i cittadini peruviani soggiornanti in Italia nel biennio 20092010. Il lavoro rappresenta la principale
motivazione di soggiorno, passando dal 65% del 2009 al 72% del 2010. Cresce anche il numero di
permessi di soggiorno per motivi familiari, dal 10% del 2009 al 25% del 2010. Rispetto al totale dei
permessi, il peso di quelli detenuti da cittadini peruviani passa dal 4% del 2009 al 3,2% del 2010.

Nel report viene riportato il dato di stock relativo al numero delle presenze complessive dei cittadini di Paesi Terzi autorizzati a permanere sul
territorio italiano nell'anno di riferimento.
6

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

16

Tabella 1.3.1 Permessi di soggiorno a beneficio di cittadini peruviani (valori assoluti e valori %). Anni 2009-2010
Numero di permessi
di soggiorno

Studio

Lavoro

Famiglia

Altri motivi(a)

Incidenza su
stranieri non
comunitari
%

v.a

v.a

v.a

v.a

v.a

2009

19.833

100

161

0,8

12.978

65,4

1.896

9,6

4.978

24,2

3,9

2010

19.100

100

95

0,5

13.870

72,6

4.857

25,4

278

1,4

3,2

(a) comprende permessi rilasciati ad ogni altro titolo, tra cui, ad es. residenza elettiva, attesa occupazione, protezione internazionale, cure mediche, motivi
religiosi, affari, etc.

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati EMN Italy (elaborazione su dati EUROSTAT)

Nella tabella 1.3.2 proposto un confronto tra i permessi di soggiorno per i regolarmente soggiornanti
provenienti dal Per rispetto ai permessi del totale dei cittadini non comunitari, distinguendo tra permessi
per soggiornanti di lungo periodo7 (rilasciati a tempo indeterminato) e permessi con scadenza.
Complessivamente, il numero di permessi di soggiorno di cittadini peruviani in corso di validit al primo
gennaio 2011, ammonta a 101.711: il 59% di tali permessi soggetto ad essere rinnovato, mentre il 41%
un permesso per soggiornanti di lungo periodo.
Tabella 1.3.2 Peruviani e cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti (v.a e v.%) . Dati al 1 gennaio 2011
Permessi di soggiorno di
lungo periodo

Permessi di soggiorno con


scadenza

Totale

Valori assoluti
Per

41.842

59.869

101.711

Altri America centro meridionale

94.259

158.353

252.612

America

140.463

250.726

391.189

1.897.328

3.536.062

Totale stranieri non comunitari

1.638.734

Percentuali di riga
Per

41,1

58,9

100,0

Altri America centro meridionale

37,3

62,7

100,0

America

35,9

64,1

100,0

Totale stranieri non comunitari

46,3

53,7

100,0

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

Allinterno della comunit peruviana prevalente la quota di permessi per soggiornanti che prevedono il
rinnovo, sia pur in misura inferiore rispetto alle altre comunit di immigrati del continente americano.
Rispetto al complesso dei cittadini non comunitari la divaricazione meno ampia, pur confermando la
prevalenza dei permessi di soggiorno con scadenza (il 54% per il complesso dei non comunitari rispetto al
59% dei cittadini peruviani) rispetto a quelli per soggiornanti di lungo periodo (46% rispetto al 41%) (grafico
1.3.3).

Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo pu essere rilasciato al cittadino straniero in possesso, da almeno 5 anni di un
permesso di soggiorno in corso di validit, a condizione che dimostri la disponibilit di un reddito minimo non inferiore allassegno sociale
calcolato annualmente.

17

La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche


Grafico. 1.3.3 Distribuzione percentuale di cittadini peruviani, altri dellAmerica centro meridionale, totale America e totale stranieri
non comunitari regolarmente soggiornanti per durata del permesso di soggiorno. Dati al 1 gennaio 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

Lanalisi del motivo della presenza in Italia possibile solo attraverso i permessi di soggiorno soggetti a
rinnovo, in quanto quelli di lungo periodo non risultano distinti per motivazione. Nel caso dei cittadini di
origine peruviana lanalisi riguarda 59.869 permessi (tabella 1.3.2.). Il motivo di rilascio del permesso vede
il deciso prevalere delle concessioni per motivi di lavoro rispetto alle altre motivazioni. Oltre due terzi dei
permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini peruviani per motivi di lavoro subordinato o autonomo: si tratta
del 66,4% del totale dei permessi, ben 11 punti in pi rispetto alla percentuale relativa ai permessi per
lavoro rilasciati al totale dei cittadini non comunitari (55,6%).
I permessi di soggiorno per motivi familiari rappresentano il 31% dei permessi di soggiorno di breve periodo
rilasciati a cittadini peruviani, rispetto al 36% riscontrabile sul totale dei cittadini non comunitari. Risulta
marginale il numero di permessi di soggiorno rilasciati per altri motivi (studio, formazione professionale,
residenza elettiva, etc.), che interessano quasi il 3% dei cittadini peruviani, un valore sensibilmente
inferiore rispetto quello registrato per il complesso dei cittadini non comunitari (8%).
Tabella 1.3.2 Peruviani e cittadini non comunitari con permessi di soggiorno con scadenza per motivo del permesso (v.a. e v.%).
Dati al 1 gennaio 2011
Motivo del permesso di soggiorno
Lavoro
v.a.
Per
Totale

Famiglia(a)
v.a.

Altro motivo
v.a.

Totale
v.a.

39.739

66,4

18.428

30,8

1.702

2,8

59.869

100

1.054.659

55,6

691.256

36,4

151.413

8,0

1.897.328

100,0

(a) Sono compresi, oltre ai documenti di soggiorno individuali rilasciati per ragioni familiari, i minori al seguito di un adulto anche se presente per motivo di
lavoro.

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT


Grafico. 1.3.2 Distribuzione percentuale di cittadini peruviani e stranieri non comunitari con permessi di soggiorno con scadenza
per motivo del permesso. Dati al 1 gennaio 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

18

1.4. Minori, seconde generazioni e accesso allistruzione


I minori non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia sono 759.080, pari al 21,5% del totale dei
cittadini regolarmente soggiornanti.
I minori di origine peruviana regolarmente soggiornati al 1 gennaio 2011 sono 16.712: la loro incidenza
allinterno della comunit pari al 16%.
I nuovi nati da genitori peruviani nel corso del 2010 sono 1.279 e rappresentano il 2% sul totale degli
stranieri non comunitari nati in Italia nel corso dellanno.
Tabella 1.4.1 - Stima dei nati stranieri per cittadinanza, area geografica di riferimento e per totale dei non comunitari (v.a. e v.%).
Dati distinti per anno di iscrizione: 2010 (a)
valori assoluti
valori %
Per

1.279

Altri America Centro meridionale

2.434

Per su America centro meridionale

52,6

America

3.765

Per su America

34,0

Totale stranieri non comunitari

61.971

Per su totale stranieri non comunitari

2,1

(a) Le stime dei nati stranieri per regione e cittadinanza sono ottenute applicando la corrispondente struttura desunta dal mod. ISTAT P4 all'ammontare dei nati
vivi stranieri da mod. ISTAT P3

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Demo ISTAT

Complessivamente gli iscritti allanno scolastico 2011-2012 di origine peruviana sono 18.011.
Su un totale di 580mila studenti di origine non comunitaria, il 3,1% originario del Per. Nel corso
dellultimo anno il numero di studenti peruviani iscritti nelle scuole primarie e secondarie italiane
aumentato del 6%, rispetto ai 17.020 iscritti nellanno scolastico 2010/2011 (tabella 1.4.2).
Gli ultimi dati disaggregati disponibili, riferiti allordine di scuola di iscrizione nellanno scolastico 2010/2011,
indicano che il 35% degli studenti peruviani iscritto alla scuola secondaria di secondo grado. Fanno
seguito gli iscritti alla scuola primaria (28%) e alla scuola secondaria di secondo grado (pari al 21% del
totale).
Tabella 1.4.2 - Alunni con cittadinanza peruviana, americana e del totale dei Paesi non comunitari (v.a. e val. %). A.S. 2010-2011 e
2011-2012
A.S. 2010-2011
Infanzia

Primaria

Secondaria di
I grado

Secondaria di
II grado

A.S. 2011-2012
Totale

% alunni su
regolarmente
presenti 0-17
anni

Totale

Variazione
percentuale
2011-12 su
2010-2011

Valori assoluti
Per

2.848

4.729

3.560

5.883

17.020

101,8

18.011

5,8

America

10.159

20.729

16.735

21.634

69.257

116,0

71.282

2,9

Totale Paesi non Comunitari

112.790

196.143

122.335

119.854

551.122

72,6

580.021

5,2

Percentuali di riga
Per

16,7

27,8

20,9

34,6

100,0

America

14,7

29,9

24,2

31,2

100,0

Totale Paesi non Comunitari

20,5

35,6

22,2

21,7

100,0

Percentuali di colonna
Per

2,5

2,4

2,9

4,9

3,1

America

9,0

10,6

13,7

18,1

12,6

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Totale Paesi non Comunitari

Fonte: elaborazione Italia Lavoro sui dati ISMU/MIUR

19

La comunit peruviana in Italia: presenza e caratteristiche

Dallanagrafe degli studenti stranieri iscritti presso le universit italiane per lanno accademico 2011-2012,
gli studenti di nazionalit peruviana iscritti risultano 1.904, pari al 3,7% del totale dei 51.639 studenti
stranieri non comunitari. Prevale lincidenza femminile (1.202 iscritte), rispetto a quella maschile (702).
Tabella 1.4.3- Studenti di origine peruviana iscritti e immatricolati presso le Universit italiane (v.a. e %). A.S. 2010-2011 e 2011-2012
Uomini

Donne

Totale

Posizione in
graduatoria

% sul totale dei non comunitari

Iscritti 2010-2011

653

1.149

1.802

3,6

di cui: immatricolati

167

245

412

4,2

Iscritti 2011-2012

702

1.202

1.904

3,7

di cui: immatricolati

159

239

398

4,0

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati MIUR

1.5. Laccesso alla cittadinanza


La cittadinanza italiana concessa, secondo quanto stabilito dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91, per
naturalizzazione al cittadino straniero che risieda legalmente da almeno dieci anni nel territorio e per
matrimonio, al coniuge di cittadino italiano, che risieda in Italia per almeno due anni dopo il matrimonio
(termine dimezzato nel caso di nascita di figli dei coniugi).
La comunit peruviana in Italia risulta lundicesima tra le nazionalit dei cittadini non comunitari per numero
di presenze complessive e quarta per numero di concessioni della cittadinanza italiana. Nel corso del 2012,
su un totale di 40.223 concessioni della cittadinanza, i procedimenti a favore di migranti di origine
peruviana sono stati 1.377, pari al 3,4% del totale. Se per i cittadini stranieri laccesso alla cittadinanza
italiana avviene in modo quasi paritetico per motivi di matrimonio o di naturalizzazione (le concessioni nel
2012 ammontano rispettivamente a 18.593 e 21.630), nel caso della comunit peruviana prevalente la
concessione di cittadinanza per matrimonio (57% del totale) rispetto a quella per naturalizzazione (pari al
43% del totale dei casi). Laccesso alla cittadinanza sia per matrimonio che per naturalizzazione interessa
prevalentemente la componente di genere femminile: complessivamente il 75% dei casi di concessione di
cittadinanza a cittadini peruviani riguarda le donne, con unincidenza di 16 punti percentuali superiore
rispetto allincidenza rilevata per il complesso dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti nel Paese.
Tabella 1.5.1- Concessioni di cittadinanza italiana a favore di cittadini peruviani e sul totale dei provenienti da Paesi non comunitari
(v.a. e %). Anno 2012
Totale

Donne

Uomini

Posto in graduatoria

Per Matrimonio
Per
Totale Paesi non comunitari

v.a.

589

100,0

86,1

13,9

18.593

100,0

82,6

17,4

11

Per residenza
Per
Totale Paesi non comunitari

v.a.

788

100,0

67,5

32,5

21.630

100,0

38,5

61,5

Totale
v.a.
Per

1.377

Totale Paesi non comunitari


40.223
Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati Ministero dell'Interno

100,0

75,5

24,5

100,0

58,9

41,1

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

20

La comunit peruviana nel mercato


del lavoro italiano

Lo scenario occupazionale di riferimento


In Italia, nel 2011, la popolazione in et lavorativa conta quasi 52 milioni di persone, di cui poco pi di 48
milioni di italiani, poco pi di un milione di cittadini provenienti dai Paesi dellUnione Europea e oltre due
milioni e mezzo di cittadini non comunitari. Di questi ultimi, quasi il 60% (un milione e mezzo) risulta
occupato, l8% (200mila) in cerca di occupazione e il 32% (800mila) inattivo.
Tabella 2.1 - Popolazione 15 anni e oltre per cittadinanza e condizione professionale - Anno 2011
Occupati

Persone in cerca

Inattivi

Totale

Valori assoluti
Italiana
Comunitaria
Non comunitaria
Totale

20.715.762

1.797.660

25.632.992

48.146.414

740.541

99.009

294.215

1.133.765

1.510.940

211.113

817.649

2.539.702

22.967.243

2.107.782

26.744.856

51.819.881

% riga
Italiana

43,0

3,7

53,2

100,0

Comunitaria

65,3

8,7

26,0

100,0

Non comunitaria

59,5

8,3

32,2

100,0

Totale

44,3

4,1

51,6

100,0

% colonna
Italiana

90,2

85,3

95,8

92,9

Comunitaria

3,2

4,7

1,1

2,2

Non comunitaria

6,6

10,0

3,1

4,9

100,0

100,0

100,0

100,0

Totale

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

La crisi che ha colpito leconomia mondiale nel 2008 ha inciso fortemente sulla propensione al lavoro dei
cittadini non comunitari, per i quali, nel 2011, il tasso di attivit (grafico 2.1) risulta inferiore rispetto a
quello del 2007 di oltre tre punti percentuali e mezzo, pi di quanto non sia avvenuto per gli stranieri
comunitari, che successivamente allincremento manifestato fino al 2009, hanno poi subito una contrazione
che rende zero il saldo tra il 2007 e il 2011. La tenuta maggiore, tra i cittadini provenienti dai Paesi non
comunitari, manifestata dalle donne, che subiscono contrazioni minori rispetto alla componente maschile.
Lievemente diminuito nei cinque anni esaminati il tasso di attivit dei cittadini italiani (-0,4%; in questo caso
le donne segnano addirittura un incremento dello 0,5%). Nei primi tre trimestri del 2012, la tendenza
decrescente registrata dopo il 2008 dal tasso di attivit dei cittadini non comunitari non sembra arrestarsi,
soprattutto relativamente alla componente maschile. Pertanto, il tasso di attivit espresso in seno al
mercato del lavoro italiano dalla componente di origine non comunitaria, nel 2007 superiore di quasi 11
punti a quello dei cittadini italiani ed inferiore di meno di tre punti a quello dei cittadini comunitari, nel 2011

21

La comunit peruviana nel mercato del lavoro italiano

vede diminuire il suo vantaggio rispetto a quello degli italiani a 7,5 punti percentuali e aumentare a 6,5
punti il divario con quello dei non comunitari.
Grafico 2.1 Tassi di attivit (15-64 anni) per cittadinanza e genere. Serie storica 2007-III trim 2012

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL

Anche i tassi di occupazione (grafico 2.2) dei cittadini non comunitari sono superiori a quelli degli italiani e
inferiori a quelli dei comunitari (nel 2011, rispettivamente 60,4%, 56,4% e 66,5%). Tali tassi, nel periodo
2007-2011, mostrano lo stesso andamento, pi accentuato in negativo, dei tassi di attivit: calo
complessivo di sei punti percentuali per quello dei cittadini non comunitari, di oltre tre punti percentuali per
quello dei comunitari, flessione dell1,7% per quello degli italiani; in tutti i casi si assiste ad una migliore
performance delle donne.
Grafico 2.2 Tassi di occupazione (15-64 anni) per cittadinanza e genere. Serie storica 2005-III trim 2012

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL

Pi alti di quelli degli italiani sono, invece, i tassi di disoccupazione dei cittadini stranieri, sia comunitari
sia non comunitari (grafico 2.3): 8% quello degli italiani, 11,8% quello dei comunitari, 12,3% quello dei non
comunitari nel 2011. Losservazione dei trend dei tassi di disoccupazione suggerisce che limpatto della
crisi economica iniziata nel 2008 sui cittadini stranieri si sia manifestato pienamente in un secondo
momento rispetto a quanto avvenuto per gli italiani e che sui comunitari sia stato maggiore rispetto ai non
comunitari: mentre per gli italiani si assiste ad un incremento dello 0,7% gi nel 2008, seguito da uno
ulteriore dello 0,9% nel 2009, nello stesso periodo per i comunitari laumento solo dello 0,1% e per i non
comunitari dello 0,3%. Nel 2009 quello degli stranieri fa un balzo in avanti di quasi tre punti e mezzo per i
comunitari e di due e mezzo per i non comunitari. Nel 2011 la crescita complessiva rispetto al 2007 del
tasso di disoccupazione dei cittadini non comunitari risulta di quasi quattro punti percentuali; per i
comunitari lincremento sfiora i quattro punti e mezzo percentuali, mentre per gli italiani di poco superiore

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

22

ai due. Nel caso degli stranieri la tenuta maggiore quella della componente femminile, specie nel caso
dei cittadini non comunitari: lincremento per gli uomini di quasi cinque punti percentuali, mentre per le
donne inferiore ai due punti. La performance peggiore in assoluto quella dei cittadini uomini di origine
comunitaria, che nel periodo vedono un aumento del tasso di disoccupazione di quasi sei punti percentuali.
Grafico 2.3 Tassi di disoccupazione (15 anni e oltre) per cittadinanza e genere. Serie storica 2005-III trim 2012

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL

Di seguito sono illustrati i principali indicatori del mercato del lavoro riferiti alla comunit peruviana,
confrontati, quando possibile, con il totale di quanti provengono dai Paesi dellAmerica centro-meridionale e
con il dato pi complessivo che comprende tutti i lavoratori non comunitari.
Nella prima parte del presente capitolo si analizza la condizione occupazionale dei lavoratori di origine
peruviana (dati di stock: occupati, in cerca di lavoro, inattivi) utilizzando i micro-dati tratti dallindagine
campionaria Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro (RCFL) di Istat. Nella seconda, invece, si dedica
particolare attenzione alle informazioni di natura amministrativa sui lavoratori subordinati e parasubordinati
(dati di flusso: avviamenti e cessazioni contrattuali) contenute nel Sistema delle Comunicazioni
Obbligatorie (CO)8. Nella terza, infine, sono descritti i principali indicatori relativi alle forme di lavoro
dipendente ed autonomo (fonte INPS). Concluder il capitolo lanalisi del decreto emersione 2012, per i
dati che interessano la comunit in oggetto.

2.1. La condizione occupazionale: i dati di stock


La comunit peruviana, che lundicesima per numero di regolarmente soggiornanti nel nostro Paese, si
colloca al 7 posto per numero di occupati.

I dati di natura amministrativa di fonte Comunicazioni Obbligatorie (CO) sono quelli che i datori di lavoro pubblici e privati
devono trasmettere in caso di assunzione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro; pongono nella condizione
di osservare i flussi di attivazione e cessazione dei contratti (e dei relativi soggetti interessati) e, pertanto, risultano
complementari a quelli di fonte Istat, giacch la prospettiva di analisi, in questo caso, datoriale, anche se esclusivamente
legata al mercato del lavoro dipendente e parasubordinato. Inoltre, i dati di fonte CO fanno riferimento a tutti gli individui che
hanno stipulato e/o interrotto un rapporto di lavoro in conformit alla normativa vigente e, dunque la popolazione osservata
sensibilmente diversa da quella interessata dallindagine RCFL di Istat che, come detto, costruita su un campione di soli
individui residenti.

23

La comunit peruviana nel mercato del lavoro italiano

Osservando i dati riportati nella tabella 2.1.1 e nel grafico 2.1.1, si pu notare che, per la comunit
peruviana presente nel nostro Paese, lincidenza delle persone occupate in rapporto alla propria comunit
(di 15 anni e oltre) sfiora il 68% (quasi 63mila occupati), superiore di quasi 4 punti percentuali al medesimo
aggregato relativo al complesso dei Paesi dellAmerica centro-meridionale e di oltre otto punti a quello del
totale dei lavoratori non comunitari.
Le componenti di lavoratori inattivi e di persone in cerca risultano, per converso, pi contenute di quelle
riportate dallarea geografica di riferimento e dal complesso dei cittadini non comunitari. La quota di
peruviani in cerca di occupazione del 6,5%, corrispondente ad un tasso di disoccupazione interno alla
comunit dell8,7%, inferiore di oltre tre punti percentuali sia a quello relativo ai cittadini provenienti dai
Paesi dellAmerica centro-meridionale sia al totale dei cittadini non comunitari (12%). I cittadini peruviani
inattivi sfiorano il 26%, due punti percentuali in meno rispetto a quelli dei Paesi dellAmerica centromeridionale (28%) e quattro in meno rispetto al totale dei cittadini inattivi non comunitari (32%).
Tabella 2.1.1 Popolazione (15 anni e oltre) per cittadinanza e condizione professionale (v.a. e v.%). Anno 2011

Per
America centro-meridionale

Occupati

Persone in
cerca

Inattivi

Totale (=100%)

67,7
63,3

6,5
8,7

25,8
28,0

92.745
308.601

8,7
12,1

8,3

32,2

401.346

12,3

Totale Paesi non comunitari


59,5
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

Tasso di
disoccupazione

Grafico. 2.1.1 Popolazione (15 anni e oltre) per cittadinanza e condizione professionale (v. %). Anno 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

Se si osserva la distribuzione per genere degli occupati (grafico 2.1.2), la quota femminile si attesta intorno
al 62%, dato in linea con la componente di genere della popolazione immigrata peruviana, che vede tra i
regolarmente presenti nel nostro Paese il 61% di donne. Anche gli occupati provenienti dai Paesi
dellAmerica centro-meridionale presentano una analoga distribuzione per genere, mentre, opposta a
questa, quella relativa al complesso degli occupati provenienti dai Paesi non comunitari, per i quali il 61%
di genere maschile.

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

24

Grafico 2.1.2 - Occupati (15 anni e oltre) per cittadinanza e genere (v.%). Anno 2011

100%
90%
80%
70%
60%
50%

Donne

40%

Uomini

30%
20%
10%
0%
Per

America centro-meridionale

Totale Paesi non comunitari

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

La distribuzione per fasce det (grafico 2.1.3) degli occupati di origine peruviana analoga a quella degli
occupati provenienti dallAmerica centro-meridione e dal complesso dei Paesi non comunitari e presenta
un 15% di giovani al di sotto dei 30 anni, un 50% di quanti hanno unet compresa tra i 30 e 44 anni e un
33% tra i 45 e i 59 anni. La componente anziana degli occupati supera di poco il 2%.
Grafico 2.1.3 - Occupati (15 anni e oltre) per cittadinanza e classe di et (v.%). Anno 2011

100%
90%
80%
70%
60%

60 anni e oltre

50%

45-59 anni

40%

30-44 anni

30%

15-29 anni

20%
10%
0%

Per

America centro-meridionale

Totale Paesi non comunitari

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

I cittadini peruviani occupati nel nostro Paese che hanno un livello di istruzione (grafico 2.1.4) secondario
di secondo grado sono il 48% (di cui l8% anche con istruzione terziaria), quota superiore agli occupati con
analoghi titoli di istruzione provenienti dal complesso dei Paesi non comunitari (47%), ma inferiore di 8
punti percentuali a quella presentata dagli occupati provenienti dal complesso dellAmerica centromeridionale. Pi ampia nel caso degli occupati peruviani rispetto agli altri due aggregati la componente di
quanti non sono in possesso di alcun titolo di studio (10%).

25

La comunit peruviana nel mercato del lavoro italiano


Grafico 2.1.4 - Occupati (15 anni e oltre) per cittadinanza e titolo di studio (composizione percentuale). Anno 2011

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Per
America centro-meridionale
Totale Paesi non comunitari

Nessun titolo di studio

Istruzione primaria

Istruzione secondaria di secondo grado

Istruzione terziaria

Istruzione secondaria di primo grado

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

La distribuzione degli occupati di origine peruviana per settore di attivit (grafico 2.1.5) mostra come
quasi la met di essi (47%) operi nel settore degli Altri servizi pubblici, sociali e alla persona; se si somma il
15% che afferisce al settore della Pubblica Amministrazione, istruzione e sanit, si comprende come quasi
il 65% sia dedicato ad assistere, a vario titolo, le persone. Un ulteriore 13% occupato in Attivit di servizio
al sistema industriale (trasporti, comunicazioni, ecc.), un 6% nel Settore degli alberghi e della ristorazione e
un altro 6% nel Commercio. Il restante 12% occupato nellIndustria (di cui l8% nellindustria in senso
stretto e il 4% nelle costruzioni). Residuale la quota di occupati in Agricoltura.
Grafico 2.1.5 - Occupati (15 anni e oltre) per cittadinanza e settore dattivit economica (v.%). Anno 2011

100%
90%
Altri servizi pubblici, sociali e alle persone

80%

PA, istruzione e sanit

70%

Trasporti, comunicazioni, attivit finanziarie e


altri servizi alle imprese
Alberghi e ristoranti

60%
50%

Commercio

40%

Costruzioni

30%

Industria in senso stretto

20%

Agricoltura, caccia e pesca

10%
0%
Per

America centromeridionale

Totale Paesi non


comunitari

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

Il 67% degli occupati peruviani nel nostro Paese si colloca allinterno delle prime cinque professioni
(grafico 2.1.6), in linea con la distribuzione per settore di attivit pocanzi analizzata: personale non
qualificato addetto ai servizi domestici (28%), professioni qualificate nei servizi personali e assimilati (20%),
professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (7%), personale non qualificato addetto allo spostamento
e consegna merci (6%), esercenti e addetti nelle attivit di ristorazione (5%).

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

26

Grafico 2.1.6 - Occupati (15 anni e oltre) peruviani per professione (v.%). Anno 2011

Personale non qualificato addetto ai servizi domestici

Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati


Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali
Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci
Esercenti ed addetti nelle attivit di ristorazione
Altre professioni

Per
0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

Il dato relativo alla classe di reddito mensile degli occupati (grafico 2.1.7) di origine peruviana mostra che
il 68% percepisce un reddito mensile al massimo di 1.000 euro, mentre si trovano in analoga condizione il
64% degli occupati provenienti dallAmerica centro-meridionale e il 56% dei non comunitari. La percentuale
pi alta (36%) si concentra nella classe di reddito tra i 750 e i 1.000 euro, seguita dalla classe 1.000-1.250
euro (22%) e da quella 501-750 euro (19%).
Grafico 2.1.7 - Occupati (15 anni e oltre) per cittadinanza e classe di reddito mensile (v.%). Anno 2011
fino a 250 euro

da 251 a 500 euro

da 501 a 750 euro

da 1001 a 1250 euro

da 1251 a 1500 euro

oltre 1501 euro

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

da 751 a 1000 euro

70%

80%

90%

100%

Per

America centro-meridionale
Totale Paesi non comunitari

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su microdati RCFL - ISTAT

2.2. Le assunzioni e le cessazioni nel mercato del lavoro


dipendente e parasubordinato
Il patrimonio informativo rappresentato dal sistema delle Comunicazioni Obbligatorie (CO)9, consente di
osservare le principali caratteristiche del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato da una
angolazione di analisi diversa ma non opposta rispetto a quanto sia possibile fare attraverso i dati contenuti
nellindagine campionaria delle Forze Lavoro (RCFL) di Istat.

La base dati utilizzata contiene un set di statistiche derivate dal sistema informativo delle Comunicazioni Obbligatorie limitatamente alle
informazioni presenti nei moduli Unificato Lav. Luniverso di riferimento esclude, pertanto, non solo il lavoro indipendente (com noto non
sottoposto ad obbligo di comunicazione), ma altres tutti i rapporti di somministrazione comunicati dalle agenzie per il lavoro attraverso il
modulo Unificato Somm e i rapporti di lavoro che coinvolgono i soggetti iscritti alle liste della Gente di Mare. Infine, non sono stati considerati i
rapporti di lavoro per attivit socialmente utili (LSU) e i tirocini, poich non configurano un rapporto di lavoro propriamente detto. Per
approfondimenti si rimanda altres alla documentazione prodotta nellambito del lavoro svolto dal Gruppo Tecnico istituito presso il Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali e composto da Ministero del Lavoro, Istat, INPS, Italia Lavoro e Isfol, per la definizione degli standard di
trattamento e utilizzazione a fini statistici dei dati amministrativi delle Comunicazioni Obbligatorie, nonch al Rapporto annuale sulle
Comunicazioni Obbligatorie 2012, Giugno 2012, a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

27

La comunit peruviana nel mercato del lavoro italiano

Nel corso del 2011, sono 25.368 i rapporti di lavoro attivati10 per cittadini di origine peruviana (3% del
totale dei rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari, 31% di quelli attivati in favore di lavoratori
originari dellAmerica centro-meridionale). Il 91% dei nuovi lavori iniziati durante il 2011 da cittadini
peruviani nel settore dei Servizi. Il settore dellIndustria ha fatto segnare il 7% delle attivazioni,
egualmente distribuite tra industria in senso stretto e costruzioni, mentre lAgricoltura il 2%.
Tabella 2.2.1 - Lavoratori stranieri con cittadinanza non comunitaria interessati da almeno unattivazione di rapporto di lavoro per
settore di attivit economica (incidenza percentuale sul totale dei lavoratori interessati da almeno unattivazione e valori assoluti).
Anno 2011
Industria
Agricoltura

Servizi
di cui:
Costruzioni
3,3

di cui: Industria
in senso stretto
4,2

Totale

1,5

Totale
7,4

America centro-meridionale

2,5

10,6

5,0

5,7

86,9

82.327

Totale Paesi non comunitari

14,5

23,7

10,4

13,6

61,8

786.034

Per

91,1

25.368

(a) La somma delle nazionalit pu essere diversa dal totale a causa della possibilit che un individuo abbia la doppia cittadinanza e/o la
cambi nel corso del periodo considerato.
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema informativo delle Comunicazioni Obbligatorie

Nello stesso periodo, i rapporti di lavoro cessati riguardanti lavoratori peruviani sono 22.130, oltre tremila
in meno rispetto alle attivazioni (tabella 2.2.2). La distribuzione tra i settori delle cessazioni non si discosta
di molto rispetto a quella delle attivazioni, sebbene il peso percentuale dei Servizi perda un punto a favore
dellIndustria.
Tabella 2.2.2 - Lavoratori stranieri con cittadinanza non comunitaria interessati da almeno una cessazione di rapporto di lavoro per
settore di attivit economica (incidenza percentuale sul totale dei lavoratori interessati da almeno una cessazione e valori
assoluti). Anno 2011
Industria
Agricoltura

Totale

di cui:
Costruzioni

di cui: Industria
in senso stretto

Servizi

Totale

Per

1,7

8,1

4,0

4,2

90,2

22.130

America centro-meridionale

2,8

11,5

5,8

5,9

85,7

75.099

Totale Paesi non comunitari

15,6

25,0

11,6

13,8

59,4

722.571

(a) La somma delle nazionalit pu essere diversa dal totale a causa della possibilit che un individuo abbia la doppia cittadinanza e/o la
cambi nel corso del periodo considerato.
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema informativo delle Comunicazioni Obbligatorie

Le attivazioni di lavoro nel caso dei lavoratori peruviani hanno superato le cessazioni del 15%, mentre per il
totale dei lavoratori non comunitari il divario sfiora il 9%.

2.3. Le modalit di svolgimento del lavoro


A conferma del dato commentato precedentemente riferito al flusso delle attivazioni e cessazioni di rapporti
di lavoro, appare di notevole interesse la tabella seguente (2.3.1), nella quale riportato il numero di
lavoratori appartenenti alla comunit in esame che hanno avuto almeno un giorno di versamenti contributivi
presso lIstituto Nazionale di Previdenza Sociale nel 2011, per tipologia contrattuale/professionale e
genere. Viene, inoltre, riportato il peso della comunit sul totale dei lavoratori di origine non comunitaria.
10

Quando un lavoratore inizia una nuova attivit di lavoro, il datore deve comunicare lassunzione. Ogni comunicazione di assunzione una
attivazione.

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

28

Nel 2011, i lavoratori domestici, o meglio le lavoratrici (85%), di origine peruviana sono oltre 35mila, l8%
del totale dei lavoratori domestici non comunitari. I lavoratori peruviani con un rapporto di lavoro
dipendente sono circa 37mila, di cui 27.028 a tempo indeterminato, 9.638 a tempo determinato e 300
stagionali. Sempre nel 2011 sono 826 i contratti di lavoro parasubordinato.
Tavola 2.3.1 - Lavoratori con cittadinanza peruviana per modalit di svolgimento del lavoro e genere (v.a. e percentuale sul totale dei
lavoratori non comunitari). Dati al 2011
Totale

Maschi

Femmine

sul totale Paesi


non comunitari

v.a.

lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (1)


lavoratori dipendenti a tempo determinato (1)

27.028
9.638

54,0
50,5

46,0
49,5

3,3
3,5

lavoratori dipendenti stagionali


lavoratori domestici

300
35.374

41,7
15,1

58,3
84,9

1,9
7,8

826

48,3

51,7

4,4

22

22,7

77,3

1,6

commercianti
artigiani

1.060
1.923

46,4
81,1

53,6
18,9

0,8
1,7

titolari di imprese individuali (3)

2.948

70,7

29,3

1,0

lavoratori parasubordinati (2)


lavoratori autonomi agricoli

(*) Dati provvisori


(1) Si tratta del numero di lavoratori dipendenti con almeno una giornata retribuita nell'anno (sono esclusi gli operai agricoli ed i lavoratori domestici)
(2) Media annua
(3) Stock al 30 settembre 2011

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale e Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

Relativamente al lavoro autonomo, quasi 3mila sono i titolari di imprese individuali, quasi 2mila gli
artigiani e oltre mille i commercianti. Bassa la presenza di lavoratori autonomi in agricoltura (solo 22
imprenditori agricoli, di cui 17 donne), settore nel quale i cittadini peruviani sono scarsamente presenti
anche in qualit di dipendenti11.
Landamento tra il 2009 e il 2011 (rappresentati attraverso numeri indice con base 2009) degli indicatori
precedenti relativi al complesso dei lavoratori di origine peruviana, messi a confronto con quelli del
complesso dei lavoratori non comunitari (grafico 2.3.1), mette in luce i seguenti aspetti: la dinamica di
crescita maggiore e simile tra peruviani e totale dei non comunitari, stata registrata per i contratti
dipendenti a tempo determinato (+18% e +21%, rispettivamente).

11

Nella tabella 2.3.1, non presente il dato sui dipendenti in agricoltura in quanto ricompreso nella voce cumulativa Altri Paesi della tabella di
fonte INPS che stata utilizzata.

29

La comunit peruviana nel mercato del lavoro italiano


Grafico 2.3.1 - - Numeri indice 2009-2011 dei lavoratori con cittadinanza peruviana e degli altri Paesi non comunitari per modalit di
svolgimento del lavoro (base 2009)

Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Anche i contratti a tempo indeterminato crescono tra i peruviani pi che tra il totale dei non comunitari (+7%
e +3%, rispettivamente). Positive (e tutte intorno al 10%) le dinamiche di crescita dei lavoratori autonomi:
inferiore per i peruviani rispetto a quella complessiva la crescita di artigiani e di imprenditori agricoli,
superiore quella di commercianti. Incremento contenuto (+1%), anche se opposto rispetto al calo
manifestato dal complesso dei lavoratori non comunitari (-22%), quello dei lavoratori domestici. I dipendenti
stagionali hanno complessivamente avuto una dinamica crescente, ma, nel caso dei peruviani,
lincremento tra il 2009 e il 2011 stato meno elevato (+4% contro +12%). Lunica performance negativa
quella dei lavoratori parasubordinati, che perdono nel triennio il 6% delle posizioni lavorative, mentre il
complesso dei lavoratori non comunitari guadagna un 3%.

2.4. Lavoro irregolare e decreto emersione 2012


Con riferimento alle dichiarazioni di emersione relative allattuazione del Decreto Legislativo 109/2012 sulla
regolarizzazione di rapporti di lavoro subordinati (domestici e non), al 15 ottobre 2012 risultano giunte
complessivamente 1.725 domande per lavoratori di origine peruviana, l1,3% del totale di quelle inviate circa 134.500- (tavola 2.4.1). Rispetto al complesso delle domande, l86,2% relativo allemersione di
rapporti di lavoro domestico, mentre, nel caso dei peruviani, la stessa percentuale sale al 93%.
Tavola 2.4.1 - Dichiarazione di emersione 2012, domande inviate per cittadinanza del lavoratore e tipologia di lavoro (v.a. e val. %)
Dati al 15 Ottobre 2012
Lavoro
Lavoro
Totale
domestico
subordinato
Per

v.a.

1.725

Per sul totale Paesi non comunitari


Totale Paesi non comunitari
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Ministero dell'Interno

134.576

100,0

92,9

7,1

1,3

1,4

0,7

100,0

86,2

13,8

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

30

La comunit peruviana nelle politiche


del lavoro e nel sistema di welfare
3.1. Gli ammortizzatori sociali

La base dati di fonte INPS relativa ai lavoratori dipendenti iscritti alle gestioni pensionistiche con almeno
una giornata retribuita nellanno, derivanti dallelaborazione delle informazioni contenute negli archivi delle
denunce retributive che i datori di lavoro con lavoratori dipendenti sono tenuti a presentare mensilmente
(dichiarazioni EMens). Si tratta di un patrimonio informativo rilevante che interessa la quasi totalit dei
lavoratori dipendenti del settore privato (con esclusione dei lavoratori domestici e dei dipendenti in
agricoltura), e di una quota di lavoratori dipendenti del settore pubblico, per i quali previsto che la
contribuzione sia versata allINPS.
Listituto delle integrazioni salariali rappresenta un intervento di tutela e sostegno ai lavoratori ed alle
aziende caratteristico del sistema previdenziale italiano. Lintervento consiste nellintegrazione della
retribuzione persa dal lavoratore a causa della sospensione o riduzione dellattivit produttiva e quindi un
intervento in costanza di rapporto di lavoro. Se linterruzione o riduzione dovuta ad eventi transitori e
temporanei si ha un intervento ordinario; si ha, invece, un intervento straordinario nel caso di crisi
economica settoriale o locale, ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale.
Nel corso del 2010 il numero di beneficiari12 di trattamenti di integrazione salariale ordinaria con
cittadinanza peruviana 1.142, mentre, i percettori della straordinaria sono 1.008 (tavola 3.1.1). I primi
rappresentano il 1% e i secondi il 2% del totale di beneficiari di origine non comunitaria. La distribuzione
per genere mostra un accesso prevalente a questa misura degli uomini rispetto alle donne, in entrambi i
casi.
Relativamente ai lavoratori che hanno invece perso il lavoro, fino al 2012 la legislazione italiana offre
differenti tipologie di sostegno al reddito, condizionate alla tipologia contrattuale e alle dimensioni
dellazienda13.
I beneficiari dellindennit di mobilit, destinata ai dipendenti di aziende sopra i 15 dipendenti che hanno
perso il lavoro per licenziamento collettivo, con cittadinanza peruviana nel 2011 sono 172, con una netta
prevalenza di uomini (128 unit). Lincidenza sul totale dei beneficiari non comunitari dell1,4%.
Sempre per lanno 2011, il numero dei beneficiari di disoccupazione ordinaria non agricola, destinata ai
lavoratori dipendenti del settore non agricolo ed edile licenziati per motivi indipendenti dalla propria volont,
con cittadinanza peruviana pari a 5.029 unit, il 3,5% dei beneficiari provenienti dai Paesi non comunitari.
Mentre, per lanno 2010, i beneficiari di indennit di disoccupazione a requisiti ridotti con cittadinanza
peruviana sono stati 655. La distribuzione per genere mostra un maggior accesso relativo a questa misura
da parte delle donne, pur se i valori assoluti riferiti a uomini e donne sono molto vicini (300 rispetto a 355).

Uno stesso lavoratore pu nel corso dellanno beneficiare sia di interventi ordinari che straordinari, pertanto pu essere
conteggiato come beneficiario in entrambe le tipologie di integrazione salariale.
12

13

Nella cosiddetta riforma degli ammortizzatori sociali si prevede, progressivamente entro il 2017, la riduzione a due sole
tipologie di sostegno al reddito, lASPI e la mini ASPI.

31

La comunit peruviana nelle politiche del lavoro e nel sistema di welfare

Tavola 3.1.1 - Beneficiari di ammortizzatori sociali di cittadinanza peruviana per tipologia di ammortizzatore e genere (v.a. e v.%).
Anni 2010-2011
Valori assoluti

% sul totale Paesi non comunitari

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

CIGO (2010)

1.065

77

1.142

1,2

1,7

1,2

CIGS (2010)

787

221

1.008

1,9

2,5

2,0

Mobilit(2011)

128

44

172

1,3

1,8

1,4

1.445

3.584

5.029

1,9

5,3

3,5

300

355

655

1,3

2,4

1,7

Disoccupazione ordinaria (2011)


Disoccupazione requisiti ridotti (2010)

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

3.2. La previdenza
Il sistema previdenziale italiano prevede che durante la vita lavorativa in qualit di lavoratore dipendente,
parasubordinato o autonomo, il lavoratore versi dei contributi che alimentano i fondi pensionistici pubblici.
Con questi fondi vengono erogate tre tipologie di pensioni, le cosiddette pensioni IVS (Invalidit, Vecchiaia
e Superstiti). La pi comune la pensione di vecchiaia (V), che spetta, previa domanda e interruzione
dell'attivit lavorativa, al compimento della cosiddetta et pensionabile e a fronte di un numero minimo di
contributi versati stabilito per legge. Chi interrompe prima del tempo lattivit lavorativa per motivi di salute,
percepisce lassegno di invalidit o la pensione di inabilit, a seconda della gravit della sua condizione di
salute (I). Le precedenti prestazioni spettano in parte anche ai familiari del pensionato in caso di decesso
(S sta per superstite).
Le pensioni IVS erogate dallINPS a cittadini peruviani negli anni 2009, 2010 e 2011 sono in costante
crescita: dalle 350 pensioni erogate nel 2009 a favore di cittadini peruviani si arriva alla fine del 2011 alla
cifra di 561, pari al 2% del totale delle pensioni IVS erogate a cittadini non comunitari; di queste, nel 2011
risulta un maggior accesso da parte delle donne (435 contro 126).
Tabella 3.2.1 - Numero di pensioni IVS percepite da cittadini peruviani per genere (valori assoluti e percentuale sul totale dei
Paesi non comunitari). Anni 2009, 2010, 2011
2009

Per
%

2010

2011

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

77

273

350

98

338

436

126

435

561

1,0

2,4

1,8

1,1

2,5

1,9

1,2

2,7

2,1

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Esaminando, infine, le pensioni IVS per tipo di prestazione, si osserva come prevalgano i destinatari di
pensioni di invalidit rispetto alle pensioni di vecchiaia e per i superstiti (tabella 3.2.2). In generale, tutte le
tipologie sono in costante aumento nel corso degli anni.

32

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

Tabella 3.2.2 - Numero di pensioni IVS percepite da cittadini peruviani per tipo di prestazione (valori assoluti e percentuale sul totale
dei Paesi non comunitari). Anni 2009, 2010, 2011
2009

2010

2011

Vecchiaia

Invalidit

Superstiti

Totale

Vecchiaia

Invalidit

Superstiti

Totale

Vecchiaia

Invalidit

Superstiti

Totale

Per

107

106

137

350

157

118

161

436

235

131

195

561

1,5

1,9

2,2

1,8

1,8

1,8

2,2

1,9

2,2

1,8

2,3

2,1

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

3.3.

Lassistenza sociale

La Costituzione Italiana garantisce al cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere il
diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. In tal modo intende tutelare la dignit umana nello spirito
della solidariet di tutti i cittadini verso coloro che, per minorazioni congenite o acquisite, siano incapaci di
svolgere un lavoro proficuo.
Pertanto, oltre ai trattamenti a carico dell'assicurazione per l'invalidit, la vecchiaia e i superstiti (pensioni
connesse al versamento di contributi), sono previste prestazioni a carattere esclusivamente assistenziale a
tutela dei soggetti pi deboli per raggiunti limiti di et o per invalidit civile: la pensione e l'assegno sociale
(sostegno economico che spetta ai cittadini sopra i 65 anni che si trovano in condizioni disagiate); la
pensione di invalidit civile (sostegno economico connesso alla impossibilit totale o parziale di svolgere
una attivit lavorativa).
Si considerano mutilati e invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche
psichiche, che abbiano subito una riduzione permanente della capacit lavorativa non inferiore ad un terzo
o, se minori di anni 18, che abbiano difficolt persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro
et. L'indennit di accompagnamento un sostegno economico connesso alla impossibilit di deambulare
senza l'aiuto permanente di un accompagnatore ovvero allimpossibilit di compiere gli atti quotidiani della
vita, con conseguente necessit di un'assistenza continua. Il riconoscimento di una invalidit totale e
permanente del 100% spetta al solo titolo della minorazione, indipendentemente dall'et e dalle condizioni
reddituali. Le prestazioni assistenziali prescindono dal versamento dei contributi e possono essere
percepite da cittadini stranieri titolari di carta di soggiorno o soggiornanti di lungo periodo.
3.3.1. Pensioni assistenziali
Alla fine del 2011, lINPS ha erogato a cittadini non comunitari 33.137 pensioni assistenziali; di queste,
14.960 (45%) sono erogate a uomini e 18.177 (55%) a donne.
Dallanalisi relativa alla comunit peruviana (tabella 3.3.1.1) si osserva che le prestazioni assistenziali
erogate alla fine del 2011 sono pari a 999, delle quali due terzi erogate in favore di donne. Le pensioni
assistenziali erogate in favore di cittadini peruviani rappresentano una quota pari al 3% del totale erogato in
favore di cittadini originari di Paesi non comunitari.

33

La comunit peruviana nelle politiche del lavoro e nel sistema di welfare

Tabella 3.3.1.1 - Numero di pensioni assistenziali erogate a cittadini peruviani per genere (valori assoluti e percentuale sul totale
dei Paesi non comunitari). Anni 2009, 2010, 2011
2009

2010

2011

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Per

206

440

646

275

576

851

310

689

999

1,9

3,3

2,7

2,1

3,6

2,9

2,1

3,8

3,0

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Osservando, infine, la tipologia di prestazioni assistenziali, tra quelle erogate a favore di cittadini peruviani,
prevalgono, in quota quasi doppia rispetto alle altre due tipologie, le pensioni e gli assegni sociali (tabella
3.3.1.2).
Tabella 3.3.1.2 - Numero di pensioni assistenziali erogate a cittadini peruviani per tipo di prestazione (valori assoluti e % sul totale
dei Paesi non comunitari). Anni 2009, 2010, 2011
2009

2010

Indennit
Pens. e
di accom. Totale assegni
simili
sociali

Pensioni
di
invalidit
civile

2011

Pens. e
assegni
sociali

Pens. di
invalidit
civile

Per

337

183

126

646

415

255

181

2,6

2,7

2,9

2,7

2,8

2,8

3,5

Pens. e
assegni
sociali

Pensioni
di
invalidit
civile

851

521

284

194

999

2,9

3,1

2,7

3,4

3,0

Indennit
di accom. Totale
simili

Indennit
di accom. Totale
simili

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

3.3.2. Trasferimenti monetari alle famiglie


I trasferimenti monetari alle famiglie di seguito analizzati si riferiscono: allindennit di maternit (altrimenti
detta "indennit per astensione obbligatoria", una forma di sostegno al reddito sostitutiva della
retribuzione e viene pagata alle lavoratrici che devono assentarsi dal lavoro per gravidanza e puerperio per
un totale di 5 mesi), allindennit per il congedo parentale (forma di sostegno al reddito per quei genitori,
lavoratori dipendenti, che hanno il diritto di assentarsi dal lavoro nei primi otto anni di et del bambino
per un massimo di 6 mesi continuativi o frazionati, per la madre, e per un massimo di 7 mesi,
continuativi o frazionati, per il padre) e agli assegni per il nucleo familiare (prestazione a sostegno
delle famiglie dei lavoratori che abbiano un reddito complessivo al di sotto delle fasce stabilite ogni anno
per legge; la sussistenza del diritto e limporto dellassegno dipendono dal numero dei componenti, dal
reddito e dalla tipologia del nucleo familiare).

2012 - Rapporto Comunit Peruviana in Italia

34

Maternit obbligatoria
Il numero di beneficiari di indennit di maternit con cittadinanza peruviana, nel 2011, pari a 1.965 pari al
6% del totale dei beneficiari di origine non comunitaria (32.436) (tabella 3.3.2.1).
Tabella 3.3.2.1. - Numero di beneficiari(1) di maternit di cittadinanza peruviana (valori assoluti e % sul totale dei Paesi non
comunitari). Anni 2009, 2010, 2011

PAESE DI CITTADINANZA

2009

2010

2011

Per

1731

2024

1965

5,4

6,1

6,1

(1) Il numero dei beneficiari riferito ai lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati


Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Congedi parentali
Il numero di beneficiari di congedo parentale con cittadinanza peruviana, nel 2011, pari a 864, su un
totale di 15.006 beneficiari di origine non comunitaria, di cui rappresentano il 6%, con un costante aumento
rispetto ai due anni precedenti (tabella 3.3.2.2).
Tabella 3.3.2.2 - Numero beneficiari(1) di congedo parentale di cittadinanza peruviana per genere (valori assoluti e % rispetto al
totale dei Paesi non comunitari). Anni 2009, 2010, 2011
2009

2010

2011

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Per

22

581

603

33

695

728

59

805

864

1,3

4,8

4,3

1,6

5,6

5,0

2,3

6,5

5,8

(1) Il numero dei beneficiari riferito ai lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Assegno per il nucleo familiare (ANF)


Nel triennio 2009-11 il numero di lavoratori di cittadinanza peruviana che ha beneficiato di assegni al
nucleo familiare, passa da 7.819 (con una netta prevalenza del genere maschile, 4.559) a 8.529 (tabella
3.3.2.3). Il numero totale di beneficiari non comunitari, nel 2011, pari a 316.135; la quota dei peruviani
pari al 3%.
Tabella 3.3.2.3 - Lavoratori dipendenti di cittadinanza peruviana beneficiari di assegni al nucleo familiare per genere (valori assoluti
e % sul totale dei Paesi non comunitari). Anni 2009, 2010, 2011
2009

Per
%

2010

2011

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

4559

3260

7819

4706

3523

8229

4835

3694

8529

1,9

6,7

2,7

1,9

6,6

2,7

1,9

6,6

2,7

Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su dati INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale

35

La comunit peruviana nelle politiche del lavoro e nel sistema di welfare

www.italialavoro.it
www.lavoro.gov.it

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