Microbiologia Appunti
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MICRORGANISMI UNICELLULARI
- BATTERI: sono visibili al microscopio ottico. Possono costituire delle colonie
allinterno delle quali tutte le cellule sono uguali
- PROTISTI: sono lieviti, microalghe, protozoi
ORGANIZZAZIONI PLURICELLULARI
- PROTISTI: muffe, microalghe
- METAZOI
ORGANIZZAZIONI ACELLULARI:
- VIRUS: non sono unicellulari n pluricellulari. Sono acellulari, non hanno cellule.
Sono composti da materiale genetico e proteine, sono parassiti endocellulari
obbligati.
PROCARIOTI
Batteri. Hanno un genoma localizzato nel nucleoide, un nucleo primitivo, immerso nel
citoplasma senza membrana nucleare. Sono caratterizzati da unestrema essenzialit
di strutture. Le cellule sono 20 volte pi piccole di quelle degli eucarioti (fino a 3um).
Hanno DNA circolare e genoma aploide. Non hanno organelli con eccezione dei
ribosomi che sfruttano per la sintesi proteica. Hanno dei mesosomi come fonte di
energia di ATP. Hanno una parete batterica, mantiene la forma del batterio e ha la
capacit di mantenere losmolarit. La riproduzione asessuata.
EUCARIOTI
Protisti. Caratterizzati da un nucleo evidente con membrana nucleare. Sono grandi da
5um in poi. Il genoma diploide e contiene pi di un cromosoma. Possiedono molti
organelli. Lenergia ATP prodotta dai mitocondri. Hanno solo la membrana
citoplasmatica, non possiedono la parete. La riproduzione pu essere sessuata o
asessuata.
PARETE BATTERICA
una struttura rigida che conferisce forma alla cellula e protezione dai fattori esterni.
lesoscheletro della cellula batterica ed presente in tutti i batteri (o quasi). una
struttura altamente polare impermeabile a molecole idrofobiche.
Grazie alla parete batterica possiamo distinguere batteri GRAM+ e GRAM-.
La parete composta da: PEPTIDOGLICANO, componente fondamentale, un polimero
costituito da unit identiche (unit strutturali: nei GRAM+ presente la lisina, nei
GRAM- il DAP).
La struttura formata da NAGNAMAMMINOACIDI
GRAM +
Gli acidi TEICOICI e LIPOTEICOICI legano la membrana citoplasmatica alla parete
batterica. Gli acidi TEICOICI sono polimeri di alcoli polivalenti altamente antigenici,
cio stimolano gli anticorpi negli ospiti che invadono. I LIPOTEICOICI hanno anche un
lipide legato.
GRAMNON hanno gli acidi TEICOICI.
Hanno uno spazio PERIPLASMATICO tra le due membrane, dove c del peptidoglicano,
ma i suoi filamenti sono pochi rispetto ai GRAM+. Pi esternamente ha un altro doppio
strato fosfolipidico che ancora al lipopolisaccaride (LPS). LPS= lipide + polisaccaride. Il
LPS formato da 3 componenti.
Il LIPIDE A ancora lLPS alla parete, idrofobico. la parte tossica del batterio,
contiene endotossine. Il core un polisaccaride (porzione conservata). La catena
laterale O formata da un polisaccaride (porzione variabile) che ha azione antigenica.
LIPIDE A + CORE + CATENA LATERALE O = LPS
Possiede inoltre PORINE, canali per la diffusione passiva di zuccheri e ioni e proteine
CARRIER di membrana.
COLORAZIONE DI GRAM
Fissazione del batterio in esame sul vetrino > viene inserito del colorante CRISTAL
VIOLETTO > lugol > DECOLORAZIONE con etanolo che scioglie la parte lipidica del
batterio (nei GRAM- il lipide A, quindi perdono la colorazione; nei GRAM+ gli acidi
lipoteicoici quindi rimane violetto > contro colorazione con FUCSINA (i gram+ erano
gi viola e rimangono viola; i gram- erano stati decolorati e diventano fucsia).
GRAM+: VIOLA
GRAM-: FUCSIA
MICOBATTERI hanno un involucro esterno (membrana citoplasmatica +
peptidoglicano + abbondante strato fosfolipidico) e non si colorano. Inoltre replicano
poco. Si trasmettono attraverso escrezioni respiratorie, il 90% non entra nel nostro
corpo, il 10% finisce nei polmoni.
Come si colorano? Serve una colorazione a caldo in quanto questi batteri resistono
anche agli acidi: colorazione di ZIEHL-NEELSEN. Anche se uccisi, questi batteri non
sono facilmente colorabili e una volta colorati difficile decolorarli.
Fissazione del batterio sul vetrino > colorazione a caldo con fucsina basica, i lipidi si
sciolgono e fanno entrare il colore > viene aggiunto acido solforico al 20% , i
micobatteri resistono allacido e non si decolorano, gli altri batteri si > lavaggio >
colorazione di contrasto con blu di metilene > asciugatura.
I micobatteri avranno colorazione fucsia, i batteri normali blu.
BATTERI CHE NON PRESENTANO PARETE
MICOPLASMI, sono pi piccoli rispetto agli altri batteri. Sopravvivono perch hanno
una pompa che funziona da ATP e se si trovano in un ambiente IPOSMOTICO non
inglobano acqua. Se la pompa non funzionante non riescono a mantenere
losmolarit e muoiono.
STRUTTURE ACCESSORIE:
- CAPSULA, strato mucoso al di fuori della parete
- PILI, ancoraggio e passaggio di informazione genetica tra i batteri
- FLAGELLI, organi di locomozione
- GRANULI
- PLASMIDI, entit genetiche accessorie, con geni che danno caratteristiche
particolari
CAPSULA
Involucro presente al di fuori della parete cellulare di gram+ e gram-. Costituita da
polisaccaridi, favorisce la sopravvivenza del batterio. Quando i batteri entrano nel
sangue se hanno la capsula non vengono eliminati dal sistema immunitario
=ANTIFAGOCITARIA. Ha propriet di adesione, aderisce alla superficie degli ospiti.
presente nei batteri in vivo, non sempre in vitro perch si trovano in situazione
favorevole e non ne hanno bisogno, ma hanno comunque il gene per esprimerla e in
caso di necessit possono sintetizzarla.
PILI/FIMBRIE
Sono proiezioni filiformi, costituite da pilina. Consentono il trasferimento genetico a un
altro batterio sprovvisto di pili (coniugazione). Migliora anche ladesione agli ospiti.
FLAGELLI/CILIA
Permettono il movimento. Hanno sensori che captano la situazione ambientale, se si
trovano in ambiente sfavorevole si attiva per muoversi, ha un movimento rotatorio.
Normalmente comunque i batteri hanno un moto vibrazionale (moto browniano) che
non centra nulla con le cilia.
Si dividono in MONOTRICHI (con un solo flagello), LOFOTRICHI (gruppo di flagelli ai
margini del batterio), PERITRICHI (molti flagelli).
ENDOSPORA
Un batterio come bacilli o clostridi a temperature estreme pu andare in letargo con
un processo di sporulazione (10h) e diventare una cellula quiescente che pu resistere
a situazioni o temperature estreme. Possono rimanere in questo stato anche per
millenni. Una volta che la temperatura o in generale la situazione diventa favorevole
possono tornare allo stato vegetativo.
Un batterio pu diventare una spora grazie al processo di GERMINAZIONE. Per
eliminare definitivamente una spora richiesto un calore di almeno 121 a 1atm per
15 minuti oppure 3 ore di calore secco.
La cellula vegetativa vive normalmente, la spora priva di acqua, ha 2 membrane: la
parete e la corteccia e contiene DIPICOLINATO DI CALCIO che impedisce lessicazione.
TECNICHE DI COLTURA
I costituenti principali dei terreni di coltura sono acqua, agar, fattori di crescita e
sangue.
NON SELETTIVI sono ricchi di sostanze nutritizie, permettono la crescita di molte
specie.
DIFFERENZIALI (es: STAPHYLOCOCCUS AUREUS) contengono sostanze che permettono
di evidenziare peculiari attivit metaboliche (fermentazione del mannitolo) e
differenziare specie batteriche.
SELETTIVI contengono sostanze (come gli antibiotici) che inibiscono la crescita di
alcune specie, ma che sono tollerate da altre.
MORFOLOGIA BATTERICA
- COCCHI: se si aggregano a catenelle sono streptococchi, se si aggregano a
grappoli sono stafilococchi
- BACILLI (bastoncelli): se si aggregano in catene sono streptobacilli
- COCCOBACILLI
- VIBRIONI: sono curvi
- SPIRILLI
- SPIROCHETE (a fulmine)
- FILAMENTOSI
RIPRODUZIONE ASESSUATA
Generano senza bisogno di partner, quando si trovano in condizioni ambientali
favorevoli. Durante la duplicazione del DNA la parete comincia ad invaginarsi. Man
mano che il processo va avanti, il DNA si ripartisce tra le due cellule figlie, il processo
di invaginazione prosegue fino alla separazione in due unit uguali. Ciascuna cellula
figlia contiene un cromosoma batterico.
CURVA DI CRESCITA BATTERICA
Inizia con una fase di latenza in cui le cellule si devono adattare metabolicamente.
Successivamente cominciano a duplicarsi. Segue una fase stazionaria quando i
metaboliti disponibili cominciano a diminuire. Infine arriva la fase di morte quando i
metaboliti terminano e i prodotti di scarto aumentano esponenzialmente.
distribuiscono ovunque nella provetta anche se in presenza di ossigeno non hanno una
crescita migliore.
EFFETTI AMBIENTALI SULLA CRESCITA MICROBICA
I batteri sono anche influenzati da: temperatura, pH, disponibilit di acqua e Sali.
I MESOFILI vivono circa a 37, PSICROFILI a meno di 37 e i TERMOFILI a pi di 37.
GENOMA BATTERICO
presente un unico cromosoma a doppia elica circolare, il genoma aploide. Ha circa
5 milioni di paia di basi. Non possiede introni. Sono presenti i PLASMIDI che
contengono per molte meno basi.
Per quanto riguarda il trasferimento dellinformazione genetica si differenziano dagli
eucarioti, i quali sono diploidi e possiedono ben 23 coppie di cromosomi.
Nei procarioti ogni volta che avviene una mutazione viene subito presentata perch il
genoma aploide.
REPLICAZIONE
semiconservativa, viene duplicato il cromosoma batterico. Vengono usate proteine
come elicasi, primasi
Lelicasi apre la doppia elica di DNA, la primasi inizia la replicazione che avviene in
modo bidirezionale creando catene di DNA complementari. Come risultato si hanno
due nuovi cromosomi con ciascuno 1 elica vecchia e una nuova.
PLASMIDI
Sono elementi genetici accessori. Un solo batterio pu contenere numerosi plasmidi,
possiedono una serie di geni non indispensabili al batterio che codificano per proteine
come tossine, pili o fimbrie o enzimi per la resistenza a farmaci antibatterici. Danno
dei vantaggi in quanto contengono geni che possono essere utili alla vita del batterio.
Si replicano autonomamente e si trasmettono ai discendenti. I plasmidi possono
essere naturali o modificati dalluomo.
MUTAZIONI
Il patrimonio genetico dei batteri non stabile. Possono avvenire delle mutazioni,
ovvero variazioni ereditabili della sequenza del DNA. Possono essere spontanee o
indotte. Le mutazioni indotte possono avvenire per esempio per opera di agenti
chimici: analoghi di basi che le sostituiscono nel DNA o sostanze che reagiscono con le
basi. Le mutazioni indotte possono avvenire anche per mezzo di agenti fisici: raggi X,
raggi gamma che distruggono i filamenti di DNA o raggi UV che denaturano il DNA.
RICOMBINAZIONI
Sono trasferimenti di uno o pi frammenti di DNA, geneticamente differenti, da una
cellula donatrice a una cellula ricevente con successivo inserimento nel genoma della
cellula ricevente. Pu avvenire come trasformazione, trasduzione, coniugazione,
trasposizione. Il trasferimento del materiale genetico pu avvenire mediato da un
fago, mediato da pilo, o disperso nellambiente e raccolto da un altro batterio.
1. TRASFORMAZIONE: viene spiegata con un esperimento. Vengono presi dei
batteri virulenti con capsula e iniettati in un topo, il topo muore ammalandosi.
Nel topo questi batteri avevano creato delle colonie e si erano replicati. I batteri
vengono poi privati di capsula e iniettati in un altro topo. Questa volta non
riescono a uccidere il topo ma comunque riescono a replicarsi allinterno di esso
senza danneggiarlo. A questo punto si uccidono i batteri virulenti con capsula e
si iniettano in un altro topo; i batteri sono morti quindi il topo vive e non si
ammala e i batteri non si replicano al suo interno. A questo punto vengono
mescolati batteri con capsula morti (innocui) con batteri senza capsula vivi
(innocui), ma il topo muore e si nota che i batteri si stanno replicando e hanno
- SOSTANZE TOSSICHE
- SPORE
Inoltre influiscono anche i FATTORI AMBIENTALI, le CONDIZIONI DELLORGANISMO
(immuno-depressione che pu essere causata da una patologia come lHIV o pu
anche essere temporanea e meno grave causata da stress, difese immunitarie basse,
patologie croniche, tumori ecc.).
INFEZIONE pu portare a 3 possibili vie: lELIMINAZIONE del germe senza
conseguenze, la permanenza del germe rendendo lindividuo PORTATORE SANO o la
MALATTIA dellindividuo.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA VIRULENZA
- Jaluronidasi: enzima che facilita la diffusione dei batteri attraverso i tessuti
dellospite
- Coagulasi: Causa resistenza alla fagocitosi, pu coagulare il sangue e
caseificare i foruncoli. Prodotta da Stafilococchi
- Emolisine: enzimi che distruggono i globuli rossi. Prodotti da stafilococchi
- Lecitinasi: funzione uguale alle emolisine con la sola differenza che le lecitinasi
sono prodotte da clostridi
- Collagenasi: prodotte da clostridi, sciolgono le fibre collagene
- Leucocidina: uguali alle emolisine con la differenza che distruggono i globuli
bianchi. Prodotte da stafilococchi e streptococchi
- Streptochinasi: prodotte da stafilococchi, sciolgono la fibrina e quindi i coaguli.
Non molto patogenico, serve pi che altro per identificare i batteri
CAPACITA METABOLICA
I batteri per moltiplicarsi hanno bisogno di ferro. Il ferro nel nostro corpo libero in
forma di ione Fe3+, ovvero ione ferrico. I batteri devono competere con le proteine
umane per avere lo ione ferrico per replicarsi, e per farlo usano SIDEROFORI.
Gli affetti da emacromatosi possiedono molto ferro e possono subire pi facilmente
attacchi da batteri.
SOSTANZE TOSSICHE PRODOTTE DA BATTERI
-ESOTOSSINE: veleni prodotti dai batteri ed escreti. Sono proteine prodotte da batteri
gram positivi e gram negativi. Ne possono produrre differenti tipi. Sono termosensibili,
la loro tossicit viene distrutta con un riscaldamento >60. Sono sensibili anche al
trattamento con acidi. Sono in grado di stimolare una risposta immunitaria nellospite,
hanno fatto s che si siano iniziati a produrre dei vaccini utilizzando le stesse
esotossine rendendole inefficaci, ma in grado ancora di stimolare la risposta
immunitaria. Sono altamente tossiche. Sono sintetizzati da geni sui plasmidi o nel
patrimonio genetico dei fagi. Non sono pirogene: non provocano febbre nellospite. Si
legano a recettori specifici sulle cellule.
-ENDOTOSSINE: sono lipidi prodotti solo dai batteri gram negativi. Sono complessi
lipopolisaccaridici, frazioni del lipide A. Hanno sempre lo stesso meccanismo dazione.
Sono resistenti a trattamenti termici. Non sono resistenti agli acidi. Non sono
immunogeniche, ovvero non stimolano la risposta immunitaria nellospite, di
conseguenza da queste tossine non si possono produrre vaccini. Sono pirogene:
causano febbre. Sono meno tossiche delle esotossine. Non hanno recettori specifici
per legarsi alle cellule. La loro sintesi regolata da geni che si trovano allinterno del
cromosoma.
ESOTOSSINE
Sono tutte le sostanze proteiche di origine batterica che siano letali o tossiche per un
organismo superiore. Possono essere monomeri, dimeri o multimeri. Agiscono a livello
extracellulare, a livello di membrana, penetrano nella cellula modificandone le funzioni
o uccidendola.
MECCANISMO DAZIONE 1
un meccanismo di entrata diretta. Una tossina dimerica composta da ununit A e
ununit B. Lunit A il dominio, attraverso cui la tossina pu esercitare la sua azione
tossica; lunit B invece lega il recettore sulla superficie della membrana della cellula
bersaglio. Inizialmente lunit A inattiva, si attiva solamente una volta che
allinterno della cellula bersaglio. Quando B riconosce la cellula bersaglio e vi si lega, A
e B si separano e A entra attivandosi. Come risultato si ha la traslocazione
intracitoplasmatica del monomero attivo (A).
Nel caso dei monomeri c una sola unit che svolge il doppio compito di A e B. Nei
multimeri ci sono pi unit B e una sola A.
MECCANISMO DAZIONE 2
B si lega alla cellula bersaglio e la membrana in quel punto della cellula crea
uninvaginazione formando un endosoma che contiene A. Lendosoma entra nella
cellula e man mano si acidifica sempre di pi fin quando si apre e libera A allinterno
della cellula.
ESEMPI
Ci sono tossine citolitiche, pantrope (che attaccano pi tipi di cellule), enterotossine
(attaccano lintestino) e tossine neurotrope (attaccano il sistema nervoso).
- TOSSINE PANTROPE: STAFILOCOCCO AUREO: attacca le cellule epiteliali, i
desmosomi. Causa lo scollamento delle cellule provocando ferite simili a
ustioni. Questa patologia prende il nome di SINDROME DA CUTE
PSEUDOUSTIONATA.
Le emolisine o le leucocidine dello stafilococco aureo possono produrre pori sulle
membrane da cui iniziano a uscire nutrienti e ioni causando la morte cellulare.
Queste proteine quindi digeriscono i lipidi di membrana.
- TOSSINE CITOLITICHE: DIFERITE: la difterite trasmessa tramite lapparato
respiratorio e comincia a replicarsi nella gola. Pu portare in casi gravi al
soffocamento. in grado di raggiungere il torrente circolatorio e di arrivare
quindi a cuore, polmoni, reni ecc. Nel 15% dei casi pu portare alla morte del
soggetto per arresto cardiaco. Entra nelle cellule con un meccanismo di tipo 1 e
bersaglia la proteina che regola la sintesi proteica causando la morte cellulare.
- TOSSINE ENTERICHE: COLERA: il colera lega le cellule epiteliali dellintestino
tenue e le sue subunit entrano e modificano ladenilato ciclasi. una proteina
che regola lo scambio idrico e salino della cellula. La cellula quindi comincia a
liberare acqua e ioni e causa diarrea che pu portare alla morte per
disidratazione.
- TOSSINE NEUROTROPE: TETANO: i batteri si replicano attivamente entrando
per esempio dalle ferite e invadono il torrente circolatorio. Arrivano in questo
modo al sistema nervoso centrale e cominciano a produrre neurotrasmettitori
(acetilcolina) che mandano continui segnali ai motoneuroni causando una
continua contrazione spastica della muscolatura.
- TOSSINE NEUROTROPE: BOTULINO: causa paralisi flaccida e pu portare alla
morte per arresto cardiaco, impedendo il rilascio di neurotrasmettitori.
SUPERANTIGENI
Sono esotossine, monomeri pirogeni ad attivit enzimatica. Inducono febbre e shock
tossico e producono citochine che sono responsabili di questi sintomi. = Stafilococco
aureo. I superantigeni legano contemporaneamente le molecole MHC II (monocitomacrofagi) e la regione variabile del recettore delle cellule TCR (legame aspecifico)
promuovendo lenorme proliferazione policlonale dei linfociti T helper CD4+. I linfociti
che durante la maturazione nel timo vengono a contatto con superantigeni vedono
compromesse le loro potenzialit difensive. Lo shock a cui vanno incontro gli individui
che vengono a contatto con i superantigeni causato dalle citochine liberate dai
macrofagi attivati.
SST: sindrome da shock tossico indotto da assorbenti interni in cui si possono
moltiplicare batteri in modo esagerato e i superantigeni che si formano riescono
ognuno a legare 2 cellule del sistema immunitario. Causano febbre, shock, morte.
INTOSSICAZIONI ALIMENTARI: possono avvenire per esempio tramite gelati preparati
da operatori ammalati, i batteri si nutrono del gelato (soprattutto creme) e danno
origine a malattie simili al colera.
ENDOTOSSINE
Sono prodotti tossici dei batteri che fanno parte della loro struttura. Tutti i Gram
negativi possiedono lendotossina classica, il LPS della membrana esterna.
Lendotossina del LIPIDE A causa febbre e bersaglia cellule come macrofagi, provoca
vasodilatazione che determina ipotensione (pressione bassa) e aumentano la
permeabilit della cellula con perdita di liquidi e ioni e favoriscono laggregazione
piastrinica e quindi trombi. Producono inoltre cachessia (indebolimento generale).
DISINFEZIONE
Qualsiasi procedimento mirato alleliminazione dei microorganismi patogeni
dallambiente.
Nella disinfezione si ha: denaturazione delle proteine, ossidazione dei gruppi sulfidrilici
liberi o di altri gruppi funzionali e alterazione delle membrane per solubilizzazione dei
lipidi. La disinfezione pu essere ottenuta a temperature inferiori rispetto alla
sterilizzazione. Si utilizzano agenti fisici come il calore o agenti chimici come acqua
ossigenata, alcool, clorexidina, formaldeide. La resistenza dei microorganismi in ordine
crescente ai disinfettanti :
Virus inviluppati > batteri gram positivi > grandi virus > funghi > batteri gram
negativi non sporigeni > piccoli virus > micobatteri > spore > prioni
STERILIZZAZIONE
Qualsiasi procedimento mirato alleliminazione di tutti i microorganismi presenti in un
determinato materiale. Le tecniche utilizzate prevedono: sterilizzazione termica,
filtrazione, utilizzo di mezzi chimici e luso di radiazioni.
- TERMICA CON CALORE SECCO: si effettua in stufe a circa 180 per almeno 1 ora.
Utile per oggetti caratterizzati da una resistenza termica adatta come materiali
metallici, vetreria e polveri. Permette la distruzione di spore.
- TERMICA CON CALORE UMIDO: si effettua in autoclave a 121, pressione 1atm,
per 15 minuti circa. Lautoclave uno strumento simile a una pentola a
pressione. Utilizza vapore acqueo e facilita la penetrazione tra le fibre di tessuti
e in corpi porosi. Permette anchessa la distruzione di spore. Si utilizza per
oggetti in gomma, garze, terreni di coltura.
- STERILIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI: non applicabile ad antibiotici o sospensioni.
Si adotta la preparazione asettica, ogni costituente viene trattato asetticamente
in ambienti sterili. Nei locali di lavorazione laria condizionata e filtrata (filtri
HEPA) e allinterno si ha maggiore pressione che allesterno. Laria filtrata
anche in uscita. Inoltre si irradiano raggi UV che hanno effetto battericida.
Questi raggi penetrano pochissimo nei tessuti organici e sono quasi
completamente assorbiti dal vetro.
- STERILIZZAZIONE PER FILTRAZIONE: si applica a tutti i sistemi liquidi e gassosi.
La filtrazione avviene grazie a filtri che hanno diametro che permette il
passaggio dei liquidi ma non dei microorganismi. Questi filtri (di cellulosa)
hanno pori della grandezza di 0,2 micron.
- STRERILIZZAZIONE CON MEZZI CHIMICI: possono uccidere batteri (battericidi) o
inibirne la crescita (batteriostatici). Alcuni agenti chimici batteriostatici se usati
RAGGI UV
Le lampade hanno azione germicida legata alla capacit dei raggi UV di determinare
rotture e mutazioni negli acidi nucleici. Le radiazioni non sono penetranti, quindi
limpiego si limita alle superfici esposte. Ha unottima efficacia, serve per
potabilizzazione dellacqua, sterilizzazione di aria e superfici.
RAGGI GAMMA
Sono radiazione elettromagnetiche prodotte dal decadimento di nuclei radioattivi,
solitamente si usa il cobalto 60 che emette radiazioni battericide e penetranti. Il suo
impiego tuttavia molto pericoloso. Questi raggi determinano rotture e mutazioni
negli acidi nucleici. Hanno ottima efficacia ma un costo elevato, vengono utilizzati per
la conservazione di alimenti e per la sterilizzazione dello strumentario in plastica.
STRUMENTAZIONE MEDICA
-Bisturi, aghi, strumenti chirurgici hanno un livello di rischio critico perch vengono a
contatto con sangue e liquidi corporei. La loro sterilizzazione avviene con calore umido
o secco, raggi gamma, ossido di etilene.
-Endoscopi, tubi endotracheali e termometri hanno un livello di rischio semi-critico e
vengono disinfettati con elementi sporicidi.
-Stetoscopi, lenzuola, mobilio hanno livello di rischio non critico e vengono impiegati
disinfettanti di basso livello con alcool etilico, cloro ecc.
FARMACI ANTIBATTERICI
Fleming nel 1929 scopre la penicillina.
I farmaci antibatterici hanno unazione selettiva, a differenza dei disinfettanti, e
inibiscono vie metaboliche specifiche dei batteri. Non sono efficaci contro spore
batteriche.
Possono essere divisi in farmaci batteriostatici (arrestano la moltiplicazione batterica)
o battericidi (uccidono i batteri). In base alla loro origine si possono distinguere
CHEMIOTERAPICI con composti chimici prodotti per sintesi e ANTIBIOTICI (prodotti da
microorganismi viventi; oggi largamente modificati per sintesi: farmaci semisintetici).
ANTIBIOTICI: sostanze naturali prodotte da batteri e funghi caratterizzate dal fatto di
possedere tossicit selettiva a basse concentrazioni e di esplicitare la loro azione
interferendo sui processi di crescita e di moltiplicazione di microorganismi attivamente
metabolizzanti. A tali dosi non sono dannosi per le cellule eucariotiche. Differiscono dai
disinfettanti, che sono antimicrobici tossici e attivi anche sulle spore.
-Alterazione della timidina chinasi virale (necessaria per lattivazione del farmaco)
-Alterazione della DNA polimerasi virale (bersaglio del farmaco)
-Mutazioni del gene della trascrittasi inversa
-Sostituzioni multiple e variabili di amminoacidi
Luso combinato di pi farmaci pu ridurre la farmaco-resistenza.
LIMITI FARMACI ANTIVIRALI
Hanno effetti collaterali, possono essere incapaci di agire durante la fase di latenza
caratteristica di molte infezioni virali (herpes e retrovirus), la terapia antivirale deve
essere iniziata prima che si sviluppino danni irreversibili. Inoltre hanno causato la
comparsa di virus resistenti.
SCOPI TEST DIAGNOSTICI
I test diagnostici hanno come scopo lisolamento di microorganismi con test specifici,
al fine di identificare lagente patogeno in questione per poi scegliere il giusto
trattamento antimicrobico. Successivamente al trattamento ci sar il monitoraggio
dello stesso e infine la valutazione sullesito e la valutazione dei portatori sani.
DIAGNOSI DIRETTA DI LABORATORIO DI MALATTIE CAUSATE DA BATTERI
Coinvolge paziente, medico, microbiologo clinico, personale infermieristico, tecnico di
laboratorio e ricercatori.
Partendo da una raccolta adeguata dei batteri senza contaminazioni di farmaci o
antibiotici, si procede con il trasporto e la spedizione, linoculo in un terreno di coltura,
la crescita dei batteri e il loro isolamento e alla fine si pu procedere con test
diagnostici specifici.
SEPSI e EMOCULTURA
Per la raccolta dei campioni di batteri patogeni ci sono dei fattori che sono
fondamentali per avere un corretto esito:
- La cute deve essere disinfettata con alcool al 70% e iodio al 2%
- Criticit momento dellesecuzione del prelievo se c setticemia intermittente e
non per setticemia continua
- Il volume di sangue prelevato 20-10-2 mL
- Inoculo in terreno nutritivo arricchito appropriato e incubazione a 37 da 2 a 5-7
gg
- Subcoltivazione per identificazione e test di sensibilit agli antibiotici
MENINGITE e LIQUIDO CEFALORACHIDIANO
- Rapidit tra raccolta e allestimento test
- Disinfezione area
- Sito di prelievo: puntura lombare (L3-L4, L4-L5, L5-S1)
- Volume campione: almeno 0,5 Ml
- Sterilit campione
- Concentrazione per centrifugazione
- Colorazioni di Gram, Ziehl-Neelsen
POLMONITE, PERICARDITE, PERITONITE e LIQUIDI PLEURICI, PERICARDICI, PERITONEALI
- Modalit prelievo: aspirazione percutanea
- Volume: il pi grande possibile
- Sterilit campione
- Non esporre campioni allossigeno
- Inoculo in terreni solidi
- Colorazioni di Gram, Ziehl-Neelsen
FARINGITE e TAMPONI TRATTO RESPIRATORIO SUPERIORE
STREPTOCOCCHI
o Cocchi Gram positivi
o Immobili
o Non sporulanti
o Formazioni a catenelle
o Aerobi-anaerobi facoltativi
o Crescono in terreno agar sangue = non selettivo. Permette di classificarli,
perch sono diversamente emolitici.
CLASSIFICAZIONE STREPTOCOCCHI SU TERRENO AGAR SANGUE
ALFA EMOLISI: S. pneumoniae, causa polmoniti e meningiti. Emolisi parziale dei globuli
rossi, compare nel terreno una colorazione verdastra dovuta alla metaemoglobina.
BETA EMOLISI: S. pyogenes, causa una emolisi completa dei globuli rossi e di
conseguenza un alone ben distinguibile.
GAMMA EMOLISI: S. agalactiae, mutans, faecalis. Non fanno lisi dei globuli rossi e non
lasciano nessun alone.
CLASSIFICAZIONE STREPTOCOCCHI PER PRESENZA DI ANTIGENE POLISACCARIDICO
ALFA EMOLITICI: S. pneumoniae, non lo possiedono
BETA EMOLITICI: S. pyogenes, hanno un antigene di gruppo A
GAMMA EMOLITICI: S. agalactiae, mutans, faecalis, hanno un antigene di gruppo B
S. PNEUMONIAE
Causa polmoniti, meningiti, endocardite, carie, sinusite, ascessi, artrite. La via
dingresso lapparato respiratorio.
S. PYOGENES
Interessa tutte le et con un picco tra 5 e 15 anni. Causa patologie legate a
unesagerata risposta immunitaria come glomerulonefrite post-streptococcica, febbre
reumatica acuta, eritema nodoso.
S. AGALACTIAE
Causa infezioni neonatali (meningite, polmonite, batteriemia), infezioni del tratto
urinario, endometrite, infezioni da ferite, polmonite, batteriemia.
IDENTIFICAZIONE COCCHI GRAM +
Lidentificazione avviene grazie al test della catalasi, se positivo si tratta di
stafilococchi e se negativo di streptococchi.
NEISSERIE
o Cocchi Gram
o Immobili
o Non sporulanti
o Formazioni a coppie a chicco di caff
o Aerobi
o Spesso capsulati (meningococchi)
N. GONORRHOEAE
Il contagio avviene per via sessuale o neonatale. Causa gonorrea, infiammazione
pelvica, blenorragia. La diffusione interessa la via ematica. Pu portare in casi gravi
alla sterilit con sintomatologia modesta nella donna e importante nelluomo. La
prevenzione avviene utilizzando protezioni nei rapporti sessuali come preservativi e
spermicidi. Non esiste un vaccino disponibile.
N. MENINGITIDIS
Il contagio avviene per via inalatoria, la diffusione per via ematica. Causa meningite
(febbre, dolore nucale, rigidit, lesioni cutanee).
BATTERI SPORIGENI (clostridi e bacilli)
CLOSTRIDI
o Bastoncelli Gram +
o Mobili e immobili
o Sporulanti
o Raramente capsulati
o Anaerobi
o Producono tossine
C. TETANI
Questo batterio entra nel corpo tramite ferite. Entra nel torrente circolatorio, dove le
spore germinano e permettono alla tossina di entrare in circolo causando il tetano.
Causa paralisi rigida e nei casi pi gravi pu portare ad arresto cardiaco e respiratorio.
C. BOTULINUM
Entra nel corpo per ingestione. Ingeriamo le tossine generate dalle spore che si
trovano in conserve non ben preparate o sterilizzate o gelati contaminati da operatori
malati. Causa paralisi flaccida e pu portare in casi gravi ad arresto cardiaco e
respiratorio.
C. PERFRINGENS
Entra da ferite profonde. Le spore nel corpo entrano nel torrente circolatorio e
germinano producendo tossine ed enzimi pericolosi come i collagenasi (tagliano le
fibre collagene del derma) o le lipasi (distruggono i lipidi) o proteasi o emolisine.
Possono causare cancrena completa degli arti che dovranno essere amputati.
C. DIFFICILE
Entra tramite ingestione. Attacca lapparato gastro-intestinale. Pu generarsi dopo
lunghe terapie antibiotiche, produce tossine nel colon causando colite e diarrea.
BACILLI
o Bastoncelli Gram +
o Immobili
o Sporigeni
o Aerobi
Saprofiti
B. ANTHRACIS
Ci sono 3 vie di trasmissione possibili: cutanea, inalatoria e gastrointestinale. La via
cutanea la pi comune. La via inalatoria la pi letale, le spore vengono usate per
armi biologiche.
Infetta principalmente i bovini, quindi un batterio che causa zoonosi. diffuso
soprattutto in paesi in via di sviluppo dove gli allevamenti non sono ben controllati e
gli animali non vengono vaccinati. Gli individui a rischio sono persone che stanno a
contatto con animali infetti e suolo contaminato, persone che lavorano con materie
prime importate da zone endemiche e persone civili e militari esposte ad aerosol
infettivi. un batterio utilizzato anche come arma per uso terroristico. Causa lesioni
cutanee nere.
B. CEREUS
Produce 2 enterotossine e attacca principalmente lintestino. Produce una tossina
emetizzante, cio stabile al calore e di basso peso molecolare, che provoca vomito. E
produce una tossina diarroica che di alto peso molecolare e sensibile al calore, che
causa diarrea. Quindi questo batterio causa vomito o diarrea. Solitamente il vomito
avviene subito dopo lassunzione di cibo contaminato e la manifestazione diarroica
nellarco di 6-15 ore. Gli alimenti coinvolti per la tossina diarroica sono insalata,
patate, pollo, verdure crude o piatti precucinati. Gli alimenti coinvolti per la tossina
emetizzante sono riso, latte in polvere o creme.
TERMINOLOGIA INFEZIONI APPARATO GASTROINTESTINALE
Gastroenterite: sindrome caratterizzata da sintomi gastrointestinali tra cui nausea,
vomito, diarrea e dolori addominali.
Enterocolite: infiammazione delle mucose di intestino tenue e crasso.
Diarrea: anormali scariche fecali fluide, generalmente deriva da infezioni dellintestino
tenue e risulta in una notevole perdita di acqua ed elettroliti.
Dissenteria: disordine infiammatorio del tratto gastrointestinale spesso associato a
sangue e pus nelle feci e accompagnato da sintomi di dolore, febbre, crampi
addominali. Deriva generalmente da infezioni dellintestino crasso.
ENTEROBATTERI
o Bastoncelli Gram
o Non sporigeni
o Immobili o mobili
o Con pili
o Aerobi-anaerobi facoltativi
o Fermentano il glucosio
o Alcune specie sono sempre patogene e causano infezioni intestinali (esogene)
o Altre specie sono opportuniste tipiche di un ospite compromesso e causano
infezioni extraintestinali differenti (endogene)
E. COLI
Non sempre patogeno. Entra nel corpo dallesterno attraverso ferite o per luso di
cateteri. Sono maggiormente a rischio le donne in gravidanza o quelle sessualmente
attive. Causa infezioni urinarie. Viene trattato con antibiotici. Ci sono 4 diversi ceppi di
E. Coli.
ETEC, enterotossigeni: attaccano lintestino tenue causando diarrea del viaggiatore
EIEC, enteroinvasivi: attaccano lintestino crasso causando la distruzione delle cellule
epiteliali del colon che porta a dissenteria
EPEC, enteropatogeni: attaccano lintestino tenue causando diarrea infantile con
febbre
Il virus con envelope deve rimanere in ambiente umido. Si diffonde con gocce dacqua,
secrezioni, trapianti dorgani e trasfusioni.
Il virus nudo anche se essiccato mantiene linfettivit e pu sopportare le diverse
condizioni dellintestino, il virus con envelope no.
= i virus con envelope sono pi fragili
REPLICAZIONE VIRALE
1. Adsorbimento alla superficie della cellula ospite (interazione
antirecettore/recettore)
2. Penetrazione allinterno della cellula (endocitosi o fusione)
3. Decapsidizzazione
4. Sintesi macromolecolari: sintesi degli mRNA precoci e di proteine non strutturali,
replicazione del genoma, sintesi degli mRNA tardivi e di proteine strutturali,
modificazioni post-traduzionali delle proteine
5. Maturazione e liberazione dei virioni
COLTIVAZIONE DEI VIRUS
I virus sono parassiti intracellulari obbligati: per ottenere la moltiplicazione in
laboratorio necessario disporre di cellule viventi (animali da laboratorio, embrioni di
pollo o colture di cellule) sensibili e permissive da utilizzare come supporto della
moltiplicazione virale.
Le cellule vengono coltivate in contenitori di plastica trattati dove crescono aderendo
alla parete che costituisce il fondo del recipiente, sulla quale si moltiplicano fino a
coprirla completamente con un monostrato di cellule, in terreni liquidi costituiti da una
soluzione isotonica, tamponata a pH 7.4 contenente glucosio, aminoacidi, vitamine
con aggiunta di siero fetale bovino in incubatori, con atmosfera al 5% di CO 2 e una
temperatura di 37.
Colture primarie: colture cellulari preparate a partire da un organo animale; cellule con
caratteristiche dellorgano originale (diploidi). Presentano una capacit moltiplicativa
limitata nel tempo (alcune decine di generazioni)
Colture continue-immortalizzate: colture cellulari che possono essere coltivate
allinfinito; sono derivate da tumori o da cellule normali che si sono trasformate
durante la sottocoltura. Contengono un numero di cromosomi anomalo
(poliploidi/aneuploidi)
Esempi di linee cellulari usate per la coltivazione di virus: HeLa, HL60 (allestite
inizialmente a partire da carcinomi umani).
ESITI INFEZIONI
- TRASFORMAZIONE: il genoma virale si integra in quello cellulare e ne altera
lespressione. Il ciclo cellulare non pi regolato.
- PRODUTTIVA LITICA: il virus si replica, la cellula muore e si liberano neovirioni
- PERSISTENTE: il virus si replica lentamente e la cellula non muore
- LATENTE: il virus permane nella cellula in uno stato silente, da cui si riattiva
saltuariamente
- NON PRODUTTIVA: il virus non si replica, la cellula sensibile ma non permissiva
VIRUS EPATITE
EPATITE A
Famiglia Pircornaviridae: genere Hepatovirus
Envelope: assente
Malattia: epatite INFETTIVA
Genoma: RNA lineare a singola elica a polarit positiva
Trasmissione oro-fecale tramite acqua e cibo contaminati e soprattutto molluschi non
cotti o infetti. Il periodo di incubazione varia tra 2-7 settimane e il virus si replica
nellintestino fino ad arrivare al fegato. Dalle prime due settimane si diventa portatori
del virus poich questo comincia a comparire nelle feci, dopo 10 giorni cominciano a
comparire sintomi e anticorpi specifici.
Sintomi: molti casi sono asintomatici, in genere la malattia acuta. In caso di
sintomatologia presente si ha affaticamento, nausea, perdita di appetito, dolore
addominale, diarrea, febbre. Littero compare alla comparsa dei sintomi (la cute
assume una colorazione gialla). Lepatite fulminante si manifesta con una frequenza
dello 0,2-0,3% e porta alla morte nell80% dei casi.
Nel 99% dei casi si ha guarigione completa senza cronicizzazione ed epatocarcinoma.
Questa malattia frequente nei paesi in via di sviluppo o nei turisti non vaccinati.
Esiste una vaccinazione; la prevenzione avviene migliorando le condizioni igienicosanitarie e facendo vaccini preventivi.
EPATITE E
Famiglia: Caliciviridae
Envelope: assente
Malattia: epatite
Genoma: RNA
La trasmissione anche in questo caso oro-fecale, lincubazione dura 30-50 giorni. Si
ha prevalenza di questa malattia nei paesi in via di sviluppo. Il decorso acuto senza
cronicizzazione. La mortalit avviene nel 2% dei casi, la percentuale si alza molto fino
ad arrivare al 20% nelle donne in gravidanza. La diagnosi avviene mediante PCR.
EPATITE C
Famiglia Laviviridae: genere Hepatovirus
Envelope: presente
Malattia: Epatite
Genoma: RNA a polarit positiva e singola elica. Sono presenti 6 genotipi diversi
(indicati con numeri) con 90 sottotipi (indicati con lettere minuscole) distribuiti
geograficamente in modo variabile. In Italia e in Europa c prevalenza del genotipo
1b.
Epidemiologia: 3% della popolazione mondiale ha uninfezione cronica da epatite c. Il
2-5% della popolazione italiana affetta. Nel mondo quindi ci sono 150 milioni di
portatori e in italia circa 2 milioni.
La trasmissione avviene tramite sangue, trasfusioni, scambio di siringhe infette,
esposizione professionale, sessuale, operazioni, tatuaggi con aghi non sterili, via
materno-fetale. Pu trasmettersi anche tramite uso promiscuo di oggetti
potenzialmente contaminati come rasoi, pettine, forbici, spazzolino ecc.
Nel tempo si sono adottate tecniche efficaci per ridurre il rischio di malattie posttrasfusionali: riduzione allessenziale di trasfusioni, esclusione di donatori a rischio,
screening per HCV.
Si pu ricorrere anche allinattivazione del virus C negli emoderivati con
pasteurizzazione (trattamento termico), con b-propionolattone e irradiazione UV, con
solventi organici e detergenti.
con peculiari caratteri antigenici che rappresenta appunto lantigene delta d-Ag. La
trasmissione parenterale (sangue). La co-infezione da virus Delta e HBV o la sovrainfezione in soggetto infetto da HBV porta ad un aggravamento della malattia.
Diagnosi: rilevazione dellantigene Delta o dellRNA o ricerca anticorpi anti Ag d.
VIROLOGIA SISTEMICA
PAPILLOMAVIRUS UMANI (HPV)
Sono virus a DNA a doppia elica circolare. Il genoma costituito da 7 geni E (Early=
espressi precocemente) che regolano la trascrizione dei geni virali e la sintesi del DNA
virale e da 2 geni L (Late= espressi tardivamente) che codificano per proteine
strutturali.
Contagio? Linfezione pu essere acquisita per contatto diretto con lesioni di persone
infettate o con materiale contaminato dal virus. Il virus penetra attraverso lepitelio
lesionato a livello degli strati basali.
Caratteristiche? Sono dotati di uno spiccato tropismo per gli epiteli squamosi
pluristratificati dellepidermide (HPV cutanei: -HPV) e delle mucose (HPV mucosali: HPV); la loro replicazione condizionata allo stato di differenziamento cellulare (non
pertanto possibile propagarli in colture cellulari in vitro; solo in colture organotipiche).
Manifestazioni cliniche? Ci sono lesioni cutanee e lesioni mucosali.
LESIONI CUTANEE: Verruche comuni o volgari, piane, plantari o palmari. Verruche in
soggetti con Epidermodisplasia Verruciforme. Carcinomi cutanei in soggetti con EV.
LESIONI MUCOSALI: Condilomi acuminati e piani (pene, genitali femminili, uretra, area
perineale e retto). Papillomi delle vie respiratorie. Papillomi congiuntivali. Lesioni della
mucosa orale congiuntivale e genitale. Carcinomi della cervice uterina, orofaringe e
laringe.
Le lesioni benigne solitamente si risolvono ma diventano croniche.
HPV e TUMORI? Nellambito dei vari sottotipi di Papilloma-virus umani esistono dei
genotipi definiti ad ALTO RISCHIO (alto potere trasformante; es.: genotipi 16 e 18) ed
altri definiti a BASSO RISCHIO (bassa capacit trasformante; es.: genotipi 6 e 11) in
funzione del loro potere tumorale. I genotipi a basso rischio si replicano molto ma non
modificano lepitelio, i genotipi ad alto rischio si legano a 2 oncosoppressori e li
inattivano cos da poter proliferare e causare tumori.
La loro capacit trasformante dipende dalla abilit dei geni E6 ed E7 di HPV
nellinterferire con lespressione di alcuni geni definiti soppressori tumorali (es.: p53
e pRb).
VACCINAZIONE? Linfezione da HPV rappresenta la pi comune e diffusa causa di
malattia a trasmissione sessuale.
- Ruolo carcinogenetico di genotipi virali ad alto rischio: carcinomi della cervice
uterina, del basso tratto genitale (vulva, vagina, perineo, ano, pene), di
pertinenza non ginecologica (cavita orale, laringe, faringe, prostata, vescica).
- Ruolo oncogeno non ancora chiarito di altri genotipi: condilomatosi genitale e
papillomatosi respiratoria ricorrente.
Il vaccino costituito da Virus Like particles (VLP). La proteina capsidica L1 in grado di
auto-assemblarsi in modo tale da formare degli pseudo-virioni uguali a quelli
naturali, ma non contengono traccia di genoma virale. In altre parole, queste
particelle evocano in modo potente limmunit umorale dellospite, decine di volte
superiore a quella dellinfezione naturale ma senza alcuna possibilit e rischio di
conferire linfezione.
Lobiettivo principale della vaccinazione anti-HPV la prevenzione primaria.
Il vaccino in commercio diretto contro 4 ceppi del virus: HPV 16, HPV 18, HPV 11,
HPV 6. Due di questi (HPV 16 e 18) sono quelli pi frequentemente correlati alle lesioni
tumorali e sono responsabili da soli del 70% dei casi di tumore del collo dell'utero. Gli
altri due tipi (HPV 6 e HPV 11) sono invece correlati a lesioni benigne chiamate
condilomi che, sebbene fastidiose, non causano lesioni maligne.
HERPES VIRUS
o Genoma: DNA. La sintesi del DNA virale e lassemblaggio dei virioni avviene nel
nucleo delle cellule infette dellospite. La produzione della nuova progenie virale
si accompagna alla distruzione della cellula infettata. Il virus rimane latente nel
suo ospite naturale; il genoma virale assume una forma circolare chiusa e solo
alcuni geni virali vengono espressi.
o Una volta contratta linfezione per sempre.
HHV1: il principale responsabile delle manifestazioni erpetiche cutanee o mucose
localizzate prevalentemente nella cute nella zona periorale (erpete labiale) o nella
mucosa buccale (gengivo-stomatite erpetica).
Si contrae sovente nella prima infanzia per contagio interumano diretto da portatori di
lesioni. Complicanza: Encefalite erpetica ad un solo lobo temporale
HHV2: responsabile dellerpete genitale localizzato sulla cute e sulle mucose genitali.
Trasmissione sessuale, tipica dellet adulta. Le lesioni sono caratterizzate da elementi
vescicolosi riuniti a grappolo. Pu ripresentarsi varie volte nellarco della vita di un
soggetto.
HHV3, VIRUS VARICELLA-ZOSTER: la varicella si manifesta nei bambini. Il virus penetra
inizialmente attraverso le vie respiratorie portando a una viremia iniziale (sistema
reticolo endoteliale) per poi passare alla 2 viremia (diffusione agli organi interni, cute
e mucose).
Periodo di incubazione: 10-20gg esantema: macule papule vescicole croste
guarigione
Solitamente in forma lieve. Complicanze: encefalite (rara)
HERPES ZOSTER (FUOCO DI SANTANTONIO): si manifesta negli adulti che hanno
contratto la varicella nellinfanzia. Il virus rimasto in latenza nei gangli sensitivi spinali
e/o cranici si attiva, si muove lungo i nervi sensitivi in modo centrifugo e provoca
lesioni cutanee localizzate nella zona di distribuzione delle fibre nervose colpite.
Sintomatologia dolorosa (nevralgia post-erpetica) nelle regioni oftalmica e toracica.
Guarigione spontanea. Complicanze: rare (in soggetti immunodepressi)
HHV4, VIRUS DI EPSTEIN-BARR: Agente eziologico della Mononucleosi infettiva (MNI).
Il virus presenta particolare tropismo per il tessuto linfatico, per anche in grado di
infettare le cellule epiteliali dellorofaringe, che la sede primaria dellinfezione. Il
virus capace di attivit trasformante o immortalizzante esclusivamente per i linfociti
B, stabilendo in essi una infezione latente.
In pazienti che vengono a contatto per la prima volta con il virus EB compaiono prima
IgM e poi IgG contro lantigene del capside (VCA). Anticorpi anti EBNA compaiono pi
tardivamente (1-3 mesi), ma restano presenti indefinitivamente, come le IgG anti VCA.
La MNI prevalentemente giovanile. Diffusione per contatto orale. Il virus penetra
nellorofaringe, infetta inizialmente le cellule epiteliali, poi i linfociti B che lo
disseminano in tutto lorganismo.
Febbre, faringite, linfoadenopatia e splenomegalia. Manifestazioni esantematiche.
Quadro ematologico= leucopenia iniziale seguita da leucocitosi con linfociti atipici
(citoplasma ampio iperbasico e nucleo reniforme)
Completa guarigione in 4-8 settimane
Diagnosi: quadro clinico, emocromo, indagini sierologiche
HHV5, CITOMEGALOVIRUS: Linfezione da CMV ampiamente diffusa.
quasi sempre asintomatica nellindividuo sano.
Infezione intrauterina: infezione primaria durante la gravidanza, 40% di trasmissione
al feto, il 10% dei neonati presenta quadri gravi (epatosplenomegalia, microcefalia,
CID, corioretinite) con esito fatale. Lesioni neurologiche a distanza di anni
Forma: sferica
Diametro: 150-300 nm
Pericapside: presente
TOGAVIRUS: ROSOLIA
noto un solo tipo antigenico
Genoma: RNA a singola elica con polarit positiva
Pericapside: presente
Diametro virioni: 40-80 nm
Ospite: uomo (infanzia)
Modalit di contagio: interumano secrezioni respiratorie mucose prime vie aeree
linfonodi viremia esantema a 15-20 gg dallinfezione
Patologia: malattia benigna, ubiquitaria caratterizzata da eruzione esantematica
Complicanze: encefalomielite post-infettiva e panencefalite progressiva da rosolia.
Anomalie fetali se contratto in gravidanza
Vaccino: virus vivo attenuato
Infezione post-natale: In genere malattia lieve e autolimitante. Sintomi: esantema,
linfoadenopatia, febbre, congiuntivite, mal di gola, artralgia. Complicanze: artrite,
encefalomielite postinfettiva, panencefalite progressiva da rosolia
Rosolia congenita: Dovuta a trasmissione da madre a feto, con rischio maggiore
durante il primo trimestre di gravidanza. Malformazioni pi frequenti: cataratta, difetti
cardiaci, sordit
RETROVIRUS: HIV
Genoma: a RNA; diploide (2 molecole identiche di RNA monocatenario a polarit
positiva di 3.5-9 kb cad.)
Diametro: 80-130 nm
Capside: isometrico
Peplos: presente
Proteine strutturali: 7-8 (le glicoproteine del peplos sono specie-specifiche; le
proteine interne hanno antigeni di gruppo)
Enzimi: trascrittasi inversa o DNA-polimerasi RNA-dipendente
Genere: Lentivirus
Tipi: HIV-1 AIDS (Europa, America, Africa centrale), HIV-2 AIDS (Africa
occidentale)
AIDS: Acquired Immuno Deficiency Sindrome. Serie di infezioni estremamente gravi,
causate da microorganismi opportunisti e caratterizzate da neoplasie (sarcoma di
Kaposi, linfomi cerebrali) complicanti un gi grave deficit del sistema immunitario
Luomo lunico ospite naturale
Cellule bersaglio: linfociti T CD4+, macrofagi, tutte le cellule con il recettore
CD4
Patogenesi AIDS: Modalit di trasmissione SOLO PARENTERALE (rapporti sessuali, uso
promiscuo di siringhe, contatti di sangue, infezione materno-fetale, transplacentare,
perinatale, parto, allattamento)
Decorso della malattia: Infezione primaria (asintomatica/3-6 settimane alta
viremia), malattia acuta auto-risolvente (febbre/sintomi simil mononucleosici 1 sett3 mesi).
Risposta immunitaria ( o eliminazione della viremia, sequestro virus nei linfonodi)
latenza clinica (assenza di manifestazioni cliniche evidenti) latenza virale (il virus si
replica nei linfonodi/ produzione di proteine virus specifiche lesioni)
Sintomatologia morbosa: linfoadenopatia persistente in sede extrainguinale AIDS
Adenopatic Syndrome AIDS conclamato morte
Diagnosi: Ricerca di anticorpi anti-HIV nel siero (sintomo di avvenuta infezione presenza del virus nellorganismo) con tecniche immunoenzimatiche.
Ricerca degli anticorpi diretti contro i singoli polipeptidi con western-blot
Ricerca di antigeni virali (p24)
BATTERI
Nucleo
Citoplasma
Mitocondri, reticolo
endoplasmatico
Membrana
citoplasmat
ica
Contiene ergosteroli
Privo di steroli
Parete
cellulare
Metabolism
o
Sensibilit
ai
chemiotera
pici
Dimorfismo
Caratteristica distintiva di
molte specie