I. Dionigi - Lucrezio. Le Parole e Le Cose.

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Ivano Dionigi

Lucrezio Le parole e le cose


Ptron Editore, Bologna 1992
Prefazione
coincidenza fra le propriet delle res e quelle dei verba
Modello grammaticale e modello fisico
E' come se all'interno di un'argomentazione piana, di un'espressione variata, di un vocabolo gi
abusato, di un ritmo additivo irrompessero sistematicamente una rivendicazione terminologica, un
elemento imprevisto, un segnale indecifrabile, un'interruzione del ritmo. Non cessano infatti di
stupire, per vistosit e normativit, le accelerazioni espressive e i turbamenti linguistici, i quali
tuttavia, anzich disperdersi in una sorta di dadaismo originario o di impazzire nel gioco retorico,
concorrono al prima e al poi della dimostrazione, alla proporzione del dettato, alla simmetria e
regolarit del verso; essi stessi riducibili a struttura, pi simile ora ad un reticolo cristallino, ora ad
una tavola aritmetica, ora ad un ordinamento geometrico. Questa compresenza dell'uno e del
molteplice, del medesimo e del diverso, del codificato e del nuovo
responsabilit morale di annunciare un nuovo mondo linguistica, che porta alla
preoccupazione dell'isomorfismo, al voler far combaciare vocabolo e oggetto
significato significante
ordine linguistico ordine cosmico
...reversibilit e convertibilit di ordine fisiologico e ordine filologico; anzi la fisiologia
irrelata e caotica sembra comporsi e prendere forma in un divenire caosmico proprio grazie alla
filologia, la quale ordina il molteplice, domina il caos, resiste alla morte e, anzich immaginare o
assecondare l'esistente, lo ferma e se ne appropria
Passi 1, 196-8, 817-29, 907-14
2, 688-99, 1007-22
2, 1007-1022 A

1, 817-829 B

ut noscas referre earum primordia rerum

atque eadem magni refert primordia saepe

cum quibus et quali positura contineantur

cum quibus et quali positura contineantur

et quos inter se dent motus accipiantque,

et quos inter se dent motus accipiantque;

[] quin etiam refert nostris in versibus ipsis

namque eadem caelum mare terras flumina solem

cum quibus et quali sint ordine quaeque locata;

constituunt, eadem fruges arbusta animantis,

namque eadem caelum mare terras flumina solem

verum aliis alioque modo commixta moventur.

significant, eadem fruges arbusta animantis;

quin etiam passim nostris in versibus ipsis

si non omnia sunt, at multo maxima pars est

multa elementa vides multis communia verbis,

consimilis; verum positura discrepitant res.

cum tamen inter se versus ac verba necessest

sic ipsis in rebus item iam materiai

confiteare et re et sonitu distare sonanti.

[intervalla vias conexus pondera plagas]

tantum elementa queunt permutato ordine solo;

concursus motus ordo positura figurae

at rerum quae sunt primordia, plura adhibere

cum permutantur, mutari res quoque debent.

possunt unde queant variae res quaeque creari.

RIDUZIONE GRAMMATICALE DELLA TERMINOLOGIA ATOMISTICA

1. analogia tra formazione di verba et versus e formazione res, espressa dagli eadem e dal
parallelismo tra significant e constituunt resa esplicita nella spiegazione della paronomasia
ignis/lignum 1, 907
(iamne videas)... eadem paulo inter se mutata creare / ignis et lignum? quo pacto verba
quoque ipsa / inter se paulo mutatis sunt elementis, / cum ligna atque ignis distincta
voce notemus.
costituenti minimi semantica (parole) natura (atomi)
2. reversibilit dei coefficienti dei costituenti minimi, positura, motus, ordo, che gi nella
Metafisica aristotelica erano indicati come le sole e tutte differenze che possono presentare
tra loro le lettere
3. circolarit tra realt fisica e linguistica con successione intrecciata delle argomentazioni nei
due passi
ELEMENTUM (gr. stoicheion) costituente originario sia di alfabeto che natura, secondo
Democrito e Leucippo, fonte Metafisica, Aristotele.
Lo stoicismo, nella sua lotta contro l'epicureismo, sostiene la legge finalistica del Logos come vera
unica legge che indirizza la scrittura delle opere e la formazione delle cose.
Gi Platone sosteneva l'esperienza letteraria come microcosmo
Produttori del reale: concurcus motus ordo positura figurae
Sono documentati come produttori del reale in Leucippo, Democrito (dalla Metafisica) ed Epicuro e
sono gli esatti sinonimi dei termini greci. Il verso straordinario, dal punto di vista ritmico, tutto
spondaico, e semantico, essendo costituito da soli sostantivi elencati asindeticamente, e culminante
dal punto di vista fonico su ordo, quasi palindromo, appena bisillabo. Un verso icastico, che
riprende i termini gi esposti ma in ordine sparso e vi associa figurae, termine con una doppia
valenza materiale e linguistica.
Numerose testimonianze nei testi grammaticali latini fanno emergere la perfetta corrispondenza
della terminologia atomistica e linguistica, in quanto tutti i termni concurcus, motus, ordo et
positura sono specificamente grammaticali.
motus
gramm: flessione (verbo)
music: ritmo
retor: figura retorica
concursus
gramm: fenomeni fonetici: sinalefe (contrazione in un'unica sillaba di due vocali,
solitamente dittonghi), sineresi (contrazione in un'unica sillaba della vocale terminante di una parola
e di quella iniziale della successiva), iato (incontro di vocali forti successive)
___________________________________
Il distaccamento, l'accostamento, il mutamento degli atomi convertono la natura delle cose
nello stesso modo in cui l'omissione, l'aggiunta, il mutamento delle lettere convertono
l'identit delle parole.
Il modello grammaticale sembra in ogni caso essere preminente e fungere da paragonante per
scoprire e chiarificare i meccanismi del mondo atomico, ex apertis in obscura, per rendere pi
semplice il passaggio dall'esperienza sensibile della littera scritta all'invisibilit degli infinitesimi
atomi, elementa: 1, 196

ut potius multis communia corpora rebus


multa putes esse, ut verbis elementa videmus.
L'assimilazione tra verba et res fornisce una giustificazione e funzione della poesia, nonch
annulla il divario tra poesia e filosofia, aprendo la strada della ben pi successiva divulgazione
scientifica.
E' convinzione epicurea quella dell'isomorfismo tra parole e cose, e tale risulta nella costituzione del
poema intero, costruito come un cosmo vero e proprio.
La valorizzazione di ogni singola parola, la sua attenta scelta si riflette in un innalzamento a materia
poetabile delle realt anche pi umili, come minerali, piante, fiumi, cielo, mare, terra, fiere,
uomini. Si crea cos una democrazia linguistica ante litteram, lontana dal buonismo religioso,
spesso degradato in ipocrisia, o dagli esperimenti novecenteschi, che demolendo la sintassi o
creando l'enumerazione caotica volevano demolire la societ borghese e capitalistica e criticare la
massificazione elevando ogni singola parola, pur immersa nella sua massa uniformemente bianca e
nera che il testo.

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