Chirurgia Generale - 1 - 05.03.2014 Liboni
Chirurgia Generale - 1 - 05.03.2014 Liboni
Chirurgia Generale - 1 - 05.03.2014 Liboni
gangrena, infezione e sepsi anche dopo una settimana da quando il soggetto era stato ferito, e questo
perch non si conoscevano ancora mezzi/strumenti per pulire la ferita.
Nel 1867 Lister introdusse :
- la sterilizzazione dei fili da sutura con acido Fenico
- e il trattamento del Catgut con Sali di cromo (chiamato catgut cromico) per ritardare
lassorbimento (10-12 giorni) e aumentare la resistenza della sutura, cos da poterlo usare
anche per le suture intestinali.
Fino al 1930 i principali materiali da suture utilizzati erano il catgut, il lino, la seta e il cotone.
Ps: Il catgut, il lino e la seta li ha usati anche Liboni.
Nel 1930 cominci ad essere usato lacciaio: A Ferrara vennero fatti pochi casi di interventi a cuore
aperto, dove per chiudere lo sterno usavano lacciaio, e il nodo si chiudeva con la pinza. Lacciaio
venne sostituito poi dai fili di poliestere.
Nel 1941 venne usata la prima fibra sintetica non assorbibile: il nylon.
Nel 1970 venne sintetizzato il filo di acido poliglicolico, materiale riassorbibile, utilizzato
soprattutto per sottocute e intestino. Allinizio stato molto osteggiato, infatti si diceva fosse
pericoloso perch non si sapeva esattamente quale fosse il suo tempo di riassorbimento. (Al prof
capitato di aprire una busta di acido poliglicolico vuoto perch il filo si era sciolto allinterno della
busta). Nel tempo venne promosso per i grossi vantaggi che aveva rispetto agli altri: meno reazioni
cutanee, meno granulomi. (si vedranno di seguito in dettaglio le varie caratteristiche dei fili).
Nel 1988 il comitato etico per gli agenti terapeutici e materiali ha raccomandato luso di materiale
sterile assorbibile.
Nel Decreto del 2002 : si vieta lutilizzazione, importazione e immissione in commercio sul
territorio italiano di dispositivi medici nella forma di suture chirurgiche riassorbibili (catgut), nella
cui produzione sono impiegati materiali provenienti da intestino bovino, ovino e caprino per motivi
igienici.
Tutte le sostanze estratte dagli animali sono sottoposte a controlli strettissimi perch possono
trasmettere varie infezioni, che possono avere anche delle latenze lunghissime (vedi morbo della
mucca pazza).
Come sottolineato nel decreto, questo valido solo in Italia, non in tutti i Paesi; infatti in Africa il
catgut lo si trova ancora.
Il Catgut non molto facile da usare, perch :
- se stringete troppo il nodo si pu rompere,
- ha un tempo di riassorbimento molto rapido; infatti non si pu neanche fare una sutura
cutanea perch pu scomparire troppo presto.
Ci sono zone del nostro corpo dove il processo di riparazione delle ferite avviene in tempi
pi lunghi rispetto ad altre, e ne un esempio la schiena o zone sottoposte a trazione come
la pianta del piede; ci mettono pi tempo che non sul collo o sul dorso di una mano, e
questo perch sono zone meno vascolarizzate. molto importante capire questo concetto
per evitare di togliere i punti di sutura troppo presto, che vorrebbe dire chiudere la ferita in
seconda intenzione piuttosto che in prima come dovrebbe essere.
IL FILO DI SUTURA IDEALE DEVE AVERE QUESTI PRESUPPOSTI:
Elevata resistenza alla rottura, cio forza tensile, che la resistenza del filo alla rottura una
volta sottoposto ad una tensione (misurata in Kg), cio quando viene tirato.
Resistenza tensile uniforme: Congruo e delle stesse dimensioni e della stessa forza tensile in
tutte le sue parti, perch se dovessero esserci zone di minor resistenza, appena si tira il filo si
rompe.
Attenzione: se si rompe il filo non la fine del mondo, per bisogna stare attenti per evitare di
dover rioperare le persone, e soprattutto dipende dal vaso che si chiude o anastomizza: se i vasi
sono quelli omentali, non ci sono grossi problemi, se si tratta di una anastomosi vascolare le cose si
complicano.
Diametro uniforme
Buona maneggevolezza: il filo non dovrebbe avere una grossa memoria (condizione per cui
il filo quando viene tolto dalla confezione rimane tutto ritorto).
Buona scorrevolezza del filo attraverso i tessuti
Ottima tenuta del nodo: dipende dal tipo di filo, se intrecciato ha unottima tenuta, se
monofilamento il nodo tiene meno, quindi al posto di uno se ne dovranno fare 3 o 5 di nodi.
Scarsa memoria: direttamente proporzionale alla maneggevolezza, cio che si presta a fare
qualsiasi cosa, ed pi rigido.
Bassa capillarit: resistenza alle infezioni. Per spiegare questo concetto si usa un
Esempio: il monofilamento ha Alta memoria e bassa capillarit, cio non intriso di liquidi,
quindi difficilmente si prester alla formazione di granulomi da corpo estraneo.
Durata o tempo di riassorbimento ideali : ci sono tessuti che necessitano che il filo rimanga
in situ per 10-15 giorni, altri tessuti invece per almeno 60-90 giorni. La durata del
riassorbimento pu essere diversa e a seconda della durata si utilizza un filo piuttosto che un
altro.
Iporeattivit, non tossica non allergenica.
Basso costo: molto importante. I dirigenti sanitari dicono di usare la cosa che costa di meno
ma che da sufficienti garanzie di non avere problemi con il paziente.
Requisito fondamentale: Sterilit
Ora verranno spiegati in dettaglio gli elementi precedentemente elencati.
MEMORIA
la tendenza del filo di tornare nella sua posizione originale (filo a sx dell immagine).
FORZA TENSILE
Forza che una sutura pu sopportare prima di rompersi quando sottoposta a tensione longitudinale.
(dipende dal Materiale e dal diametro).
CAPILLARIT
Intesa come la permeabilit del filo ai liquidi biologici ed ai microrganismi.
CLASSIFICAZIONE DEI FILI DI SUTURA IN BASE A:
- ORIGINE
- STRUTTURA
- ASSORBIMENTO
- REAZIONE
1- ORIGINE :
- NATURALE: Animale ( es. Seta, Collagene, Catgut)
-
2- STRUTTURA
monofilamento
ritorto (piccoli cilindri con il filo che ha 5-6 cilindri)
intrecciato
i pi usati sono il monofilamento e lintrecciato, e la scelta non segue regole precise, ma dipende da
vari elementi come la sede e/o le preferenze e lesperienza del chirurgo.
Per fare un Esempio: il primario di chirurgia vascolare utilizza nella sutura vascolare un filo
riassorbibile a lunghissimo riassorbimento (utilizza il Maxon, tempo di riassorbimento 90-180
giorni).
Esempio pratico:
Per chiudere due lembi di cute non si utilizza il filo riassorbibile, perch il pi costoso, ed essendo
asportati dopo dieci giorni, si preferisce usare un filo non riassorbibile intrecciato, che costa meno
del monofilamento. Quindi : per la cute fili non riassorbibili intrecciati di poliestere.
Se invece si esegue una sutura intradermica, che quindi deve rimane allinterno, si user del filo
riassorbibile.
Questa per non la regola, infatti si pu anche asportare il filo, e in base alla lunghezza della ferita
si possono usare due tecniche:
ferita corta
ferita lunga
Per la Cute si utilizza di solito un diametro che va dal 0 ai 3-0: attenzione che se sottile ed un
monofilamento pi facile che si rompa.
COLORAZIONE
La maggior parte sono fili colorati, perch:
Aumenta la visibilit del filo
Permette di distinguerlo dai tessuti
Quasi sempre i colori scelti sono: verde, nero, viola, blu
Le reazioni allergiche sono sporadiche e quasi mai imputate ai coloranti.
STERILIZZAZIONE DEL FILO
- VAPORE SATURO: poco utilizzato perch il calore e lumidit compromettono la
resistenza dei fili.
- ETO: (pi utilizzato) o -irradiazione.
Questo un Esempio della busta contenente un filo di sutura, si notano tutte le caratteristiche
appena descritte:
catgut. Per rendere il calibro uniforme pu essere rivestito di una guaina di silicone.
SINTETICHE MULTIFILAMENTO:
Ac. Poliglicolico , PGA (Dexon)
Lactomero (Polisorb)
Poliglactina 910, PGA, PLA (Vicryl)
SINTETICHE MONOFILAMENTO:
Polidiossanone (PDS): un monofilamento riassorbito per idrolisi ed ottimamente tollerato.
Poligliconato (Maxon)
Poliglecaprone (Monocryl)
DEXON:
Omopolimero di acido glicolico rivestito in policaprolattone (omopolimero dellacido glicolico e
caprolattone). Caratteristiche:
- Perdita di forza tensile in 28 gg (del 65% a 2 sett. 35% a 3 sett.)
- Assorbimento: 60-90 gg
- Reazione tissutale: Minima reazione infiammatoria acuta
- Eccellente resistenza tessile nel periodo critico di cicatrizzazione,
- relativamente elevata frizione tissutale,
- calibro uniforme,
- profilo di assorbimento prevedibile
- eccellente sicurezza del nodo.
E indicato nellapprossimazione o legature dei tessuti molli compresa la chirurgia oftalmica, ma
non per uso nei tessuti cardiovascolari e neurali.
Dexon plus: rivestito, pseudomonofilamento cos da ridurre la capillarit e aver un miglior
scorrimento nei tessuti, anche se avr una minor tenuta del nodo.
Dexon II: rivestito e trattato con una sostanza idrofoba (policaprolattone-co-glicolide) che aumenta
la maneggevolezza del filo, la stabilit e al contempo la tenuta del nodo.
POLISORB:
(lactomero) un filamento di polietere intrecciato, composto da un copolimero di glicolide per il
90% e lactide per 10%. Quindi un poliestere sintetico derivato dallac. Glicolico e dall ac. Lattico
rivestito da una miscela di caprolactone/glicolide e di calcio stearico lactilato. Caratteristiche:
- Perdita di forza tensile: 28gg (dell80% a 2 sett. e del 30% a 3 sett.)
- Assorbimento: 56-70 gg
- Reazione tissutale: minima
- Presenta una notevole tenuta del nodo e buona maneggevolezza.
E indicato per lapprossimazione dei tessuti molli e/o legatura ma non per uso nei tessuti
cardiovascolari e neurali. Come colore del filo, solitamente si usa viola o trasparente, diametro
disponibile da 2 a 8/0.
VICRYL (POLIGLACTINA 910):
Copolimero di ac. Glicolico e ac. Lattico con docecanolo rivestito con polyglactin e sterato di
calcio. (1974)
- Perdita di forza tensile: 28-32 gg (75% dopo 2 sett. 37% dopo 3 sett.)
- Riassorbimento: 56-70 gg
- Reazione tissutale: minima
- Presenta notevole resistenza tensile, tenuta del nodo e buona maneggevolezza.
Indicato nella approssimazione e/o legatura dei tessuti molli, chirurgia oftalmica, per lanastomosi
dei nervi periferici e nella microchirurgia dei vasi. Viene solitamente utilizzato per suture di
strutture profonde. Colori disponibili variano dallincolore al colorato, diametro Da 10/0 a 2.
AGHI CHIRURGICI
Si dividono in:
Traumatici : quelli che hanno la cruna, cio nella parte terminale presente una dilatazione
per inserire il filo (es ago da sarta). Non si vedono pi da ormai 15 anni in Italia, ma nei
Paesi poveri, vedi Africa si trovano ancora.
Atraumatici (introdotti negli anni 20 in chirurgia vascolare): non ha la cruna e si trova
inserito in un cunicolo.
In base alla forma vengono divisi in:
- Curvi
- Mezzi curvi
- Retti: usati una volta, ora non pi
In base alla propriet in:
1- Taglienti
2- Non taglienti
Per entrare nella cute bisogna usare un ago tagliente, e bisogna entrare perpendicolarmente, perch
se si entra tangenzialmente si fa molta pi fatica a perforarla. Per entrare perpendicolarmente per
con un ago curvo, bisogna usare un artifizio: se si ha un ago curvo, e si prende con il porta-aghi
vicino alla cruna, rischiate di rompere lago; bisogna invece mettere il porta-aghi circa a met
dellago, in questo modo si riesce a dare la giusta forza e a non rompere lago.
Caratteristiche di un ago:
Curvatura : accessibilit al campo chirurgico
Punta: penetrabilit nel tessuto
Lunghezza: spessore del tessuto
Diametro : quantit di tessuto da catturare
Spessore: resistenza del tessuto
CURVATURE AGHI
Da 1 a 4
CHIRURGIA II LIBONI
Da 5 a 8
12/03/2014
Accanto a questo tipo di prevenzione fondato sulla diagnosi precoce, si affianca quello atto alla
sensibilizzazione della popolazione sull'importanza della qualit di vita: non fumare, alimentarsi
correttamente. Sembra sciocco dirlo, ma una cosa che si fa due o tre volte al giorno pu incidere
sullo sviluppo di una patologia (ad es mangiare sempre carne favorisce l'insorgenza di un tumore al
colon). chiaro che poi ci sono anche quelli che, pur non fumando e non mangiando carne,
sviluppano tumori al polmone e al colon. Tutto ci deve essere nel bagaglio mentale e culturale del
medico, che deve essere vessillifero della salute, intesa come benessere sia fisico che psichico.
INFARTO INTESTINALE
Sindrome viscerale acuta dovuta ad un'ostruzione arteriosa o venosa che interessa il distretto
mesenterico (pi spesso di arteria e vena mesenteriche superiori) e che esita nella necrosi di un
tratto pi o meno lungo dell'intestino.
INFARTO INTESTINALE ARTERIOSO
una patologia assimilabile all' ostruzione arteriosa periferica, ne riconosce le stesse cause ma c'
una differenza tra l'ischemia arteriosa periferica ad esempio dell'arto inferiore e quella dell'intestino:
i tessuti nutriti dai vasi dell'arto inferiore hanno una tolleranza molto elevata all'ischemia se non
ricevono sangue non vanno subito in necrosi. Ci dovuto a
presenza dei circoli collaterali: il sangue arriva al muscolo la cui arteria nutritiva principale
occlusa mediante altre vie
intrinseca buona capacit dei tessuti di sopravvivere all'ischemia, e questo vale soprattutto
per i muscoli e la cute, invece meno vero per il sistema nervoso periferico (SNP) che tra i
primi ad essere stressato dall'ischemia, seguito poi dal muscolo e dalla cute. I sintomi pi
precoci dell'ischemia dell'arto inferiore saranno pertanto paresi e parestesia.
Un paziente con un'ischemia dell'arto inferiore dovuta ad esempio ad un'embolia (cio una lesione
che non si sviluppata nella sede del vaso occluso, ma a monte, ad esempio nell'auricola cardiaca)
in vasi come l'arteria femorale superficiale ( l'arteria di maggior calibro e importanza nell'arto
inferiore), ma anche la femorale profonda, la femorale comune, la poplitea, le tibiali anteriore e
posteriore (ALL'ESAME CHIEDE LA VASCOLARIZZAZIONE) viene sottoposto a un intervento
di embolectomia: si utilizza un catetere di Fogarty, cio un tubo abbastanza rigido di 60-70 cm che
ha nella parte finale un palloncino che viene gonfiato con soluzione fisiologica, quindi viene piano
piano retratto in modo da estrarre l'embolo. un intervento semplice ma bisogna stare attenti
quando viene effettuato nella periferia del sistema arterioso dell'arto (ad es nell'arteria tibiale
posteriore o anteriore) a non gonfiare troppo il palloncino, in quanto si rischia di rompere l'arteria.
In questo modo guarisce l'embolia ma non la trombosi, per la quale serve una terapia medica.
In caso di embolia dell'art mesenterica superiore, tutte le strutture dal Treitz o poco dopo, quindi
il tenue, il colon ascendente e parte del trasverso vanno in necrosi. Anche qui si potrebbe fare
un'embolectomia, il problema che in caso di ischemia intestinale, diversamente da quella dell'arto
inferiore, difficile fare una diagnosi precoce perch la sintomatologia aspecifica (dolore
addominale vago) e il paziente arriva al tavolo operatorio con l'intestino gi necrotico. A questo
punto inutile ricanalizzare l'arteria con embolectomia o trombectomia , si procede pertanto con la
resezione del tratto necrotico, che in caso di occlusione della mesenterica superiore lunghissimo
essendo molto spesso preservati solo la prima ansa digiunale e il colon trasverso (irrorato dalla
mesenterica inferiore tramite l'arcata del Riolano), si opera quindi un' ileotrasversostomia
(anastomosi tra ansa ileale e colon trasverso).
un intervento demolitivo, che priva il paziente del tratto intestinale deputato all'assorbimento
della maggior parte delle sostanze nutritive e degli elettroliti ricorrenti ricoveri per alterazioni
elettrolitiche. I pazienti che meglio sopravvivono sono quelli giovani, con scarse comorbit.
L'evidenza della sofferenza ischemica a carico dell'intestino ce l'abbiamo quasi quotidianamente
quando in sala operatoria prima di fare una resezione intestinale (per un cancro ad esempio)
ischemizziamo l'intestino nel giro di pochi minuti si sente odore urinoso che significa che gi
partita la necrosi, quindi la capacit di sopravvivere all'ischemia molto limitata.
Anche l'arteria mesenterica inferiore ha un segmento di irrorazione importante, che va dal colon
trasverso al retto; se noi per dobbiamo legare l'arteria emorroidaria (ad es per resezione per motivi
neoplastici), che parte terminale della mesenterica inferiore, la vascolarizzazione del moncone
rettale avviene attraverso le arterie emorroidarie media e inferiore, che derivano dalle arterie
ipogastriche.
Se ad esempio un paziente viene sottoposto a sostituzione aorto-bisiliaca (inserzione di una protesi)
per un aneurisma o per una Sindrome di Lriche, il chirurgo vascolare deve in primo luogo legare i
vasi lombari altrimenti quando apre l'aorta per inserire la protesi c' un'enorme perdita di sangue,
quindi lega l'arteria mesenterica inferiore, apre l'aorta per via longitudinale per poi inserire la
protesi. Per decidere se poi declampare o no la mesenterica inferiore, il chirurgo deve valutare il
flusso attraverso l'arcata del Riolano, e lo fa in sede di intervento (nel momento in cui apre l'aorta),
non lo sa a priori: se il flusso buono, non serve declampare perch l'arteria mesenterica superiore,
tramite l'arcata del Riolano, provveder a nutrire le arterie sigmoidee e emorroidaria superiore. Se
invece non c' un buon flusso vuol dire che l'arcata del Riolano non pi funzionanate, a quel
punto necessario declampare la mesenterica superiore altrimenti si incorre in una necrosi del
sigma e della parte superiore del retto. una forma patologica molto seria gravata da altissima
mortalit.
Sindrome di Leriche: arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ostruzione aortica a livello
della biforcazione nelle due iliache ischemia degli arti (claudicatio intermittens), ipotrofia
muscolare, distrofia degli annessi cutanei, impotenza.
Eziologia
Forme primitive
EMBOLIA: la causa pi frequente di infarto intestinale (e anche di ischemia acuta
dell'arto inferiore), ma in riduzione per quanto dicevamo all'inizio in merito alla
prevenzione.
Origine dell'embolia:
1) cardiaca: consegue a infarti cardiaci, con sofferenza e necrosi dei muscoli papillari,
turbe della conduzione e probabili attacchi di fibrillazione. Il flusso diventa quindi
turbolento e ci facilita la formazione di trombi atriali o ventricolari (Triade di
Virchow: flusso, endotelio, coagulabilit);
2) aortica: nell'aneurisma aortico ad esempio, le pareti sono ricoperte da fibrina tanto da
riempire completamente la dilatazione mantenendo un lume analogo al normale
(circa 2 cm) . La fibrina per non aderisce completamente e pu staccarsi andando in
circolo ostruzione arteriosa periferica.
ATTENZIONE: L'aneurisma dell'aorta sottorenale pu essere responsabile di un infarto intestinale
nel distretto della mesenterica superiore? NO! Pu causare embolia dell'arteria mesenterica
inferiore, ma NON della superiore in quanto quest'ultima ha un'origine pi cefalica. Per prevenire
queste manifestazioni morbose i pazienti vengono sottoposti a endoprotesizzazione (vedi su).
TROMBOSI ACUTA ATEROSCLEROTICA: una causa meno frequente, dovuta ad
aterosclerosi nell'ostio dell'arteria mesenterica a questa per fenomeni di instabilit di
placca pu sovrapporsi un fenomeno trombotico, che causa l'occlusione acuta del vaso: i
circoli collaterali non sono pertanto in grado di supplire al circolo principale ostruito, e
la sintomatologia analoga a quella dell'embolia.
Se invece l'ostruzione si sviluppa cronicamente, per l'aumento graduale delle dimensioni della
placca, essa pu risultare inapparente.
Consideriamo ancora per analogia il circolo dell'arto inferiore: se si occlude gradualmente l'arteria
femorale superficiale il paziente pu non accorgersene perch la chiusura si realizza in mesi o anni,
permettendo la dilatazione dei circoli collaterali che in questo caso sono rappresentati dall'arteria
Hunteriana (ndr: credo derivi dalla femorale profonda). Il paziente pu manifestare claudicatio
intermittens quando deambula per lunghi tratti o cammina in salita, ma si tratta di un'insufficienza
arteriosa cronica, che non compromette la sopravvivenza.
Pur essendo la sintomatologia della trombosi acuta su placca analoga a quella dell'embolia, il
trattamento diverso: se c' embolia si fa l'embolectomia con il Fogarty, se c' trombosi no!!
Se usiamo il Fogarty su un trombo formatosi su una placca si rischia di lacerare l'arteria quindi o
si fa un intervento pi complesso di tromboendoarteriectomia (TEA sostituzione arteriosa),
oppure si possono usare dei fribrinolitici maggiori che sono in grado di sciogliere un trombo fresco.
Sono farmaci tuttavia molto difficili da usare e non sono utilizzabili a casa per il rischio di
complicanze come emorragie gastrointestinali e cerebrali gravi.
Dal Dionigi:
Una volta sciolto il trombo, bisogna far qualcosa per evitare che si riformi ci sono due
possibilit:
somministrazione di antiaggreganti e anticoagulanti
19/03/2014
Chirurgia II, dr. Feo
Sbobinatore: Daniele Zigiotto
Legenda:
LES = sfintere esofageo inferiore
UAS = sfintere esofageo superiore
Ripasso di anatomia (non fatto dal professore):
Esofago:
Organo muscolare cavo ad esclusiva funzione motoria, si estende dal margine
inferiore della cartilagine cricoide (all'altezza di C6) allo stomaco (all'altezza di
T10).
Lungo in media 25-30 cm, presenta tre importanti restringimenti fisiologici:
1. il primo costituito dall'UAS, cio dal muscolo cricofaringeo
2. il secondo il restringimento aortico, nel punto in cui l'esofago entra in
contatto con l'arco aortico
3. il terzo il restringimento in corrispondenza dello iato esofageo
Viene suddiviso in esofago cervicale, toracico e addominale.
nel suo breve tratto cervicale l'esofago contrae importanti rapporti
concomitanti
la trachea, anteriormente
tiroide, anteriormente
con i nervi laringei ricorrenti, in particolare il destro, che decorrono nella
doccia compresa tra l'esofago e la trachea
le arterie carotidi comuni, lateralmente
la colonna vertebrale, posteriormente
all'interno del torace l'esofago decorre sostanzialmente nel mediastino
posteriore, i rapporti pi importanti sono con:
trachea, anteriormente, nel tratto epibronchiale
pleure, lateralmente, nel tratto epibronchiale
colonna vertebrale, posteriormente nel tratto epibronchiale
arco aortico e tratto iniziale dell'aorta discendente, anterolateralmente,
nel tratto epibronchiale
bronco principale di sinistra, anteriormente, da qui origina il tratto
ipobronchiale dell'esofago, che si scosta dalla colonna vertebrale
portandosi anteriormente
linfonodi della carena, anteriormente, nel tratto ipobronchiale
nervi vaghi e pleure, lateralmente
azygos, emiazygos, aorta discendente e dotto toracico, posteriormente,
nello spazio compreso tra esofago e colonna vertebrale
tratto addominale, lungo 3 cm, si estende sino al cardias.
lobo sinistro del fegato, anteriormente
aorta addominale e pilastri diaframmatici, posteriormente
stomaco, lateralmente a sinistra
lobo caudato del fegato, lateralmente a destra
nervi vaghi, anteriormente e posteriormente
Vascolarizzazione:
arteriosa: arteria tiroidea inferiore sx e dx, rami bronchiali dell'aorta
toracica, rami esofagei diretti dall'aorta toracica, rami esofagei
dell'arteria frenica sx e dell'arteria gastrica sx.
venosa: vena tiroidea inferiore, azygos ed emiazygos, vena gastrica sx.
Ricorda che nel terzo inferiore dell'esofago c' la pi importante tra le
anastomosi porto-cavali.
linfatica: drena ai linfonodi cervicali profondi, paratracheali, mediastinici
posteriori e gastrici superiori.
L'innervazione costituita da plessi nervosi autonomi localizzati nello strato
sottomucoso (plesso di Meissner) e in quello muscolare (plesso di Auerbach).
L'innervazione parasimpatica fornita dal nervo vago e dai nervi laringei
ricorrenti. L'innervazione ortosimpatica data dai gangli cervicali e toracici del
ganglio celiaco.
DISORDINI DELLA MOTILITA' ESOFAGEA
Per disordine della motilit esofagea si intende una alterazione dei fisiologici
movimenti di peristalsi primaria e peristalsi secondaria, senza una effettiva
ostruzione organica del lume.
ACALASIA
(Dal greco: a privativo, calasia cio rilasciamento = qualcosa che ostacola il
rilasciamento)
Dal punto di vista epidemiologico:
incidenza di 1-2 nuovi casi/100.000 abitanti/anno
pu colpire tutte le et ma pi frequente in soggetti tra i 25 e i 60 anni
uguale distribuzione tra maschi e femmine
Altri
sintomi sono
il calo ponderale
il dolore toracico
la pirosi
l'esofagite da stasi: cibo che accumulandosi comincia a fermentare
ecco che il quadro clinico della acalasia comincia a diventare molto
simile a quello della malattia da reflusso.
Tenendo presente che tra i pazienti con reflusso gastroesofageo ben il 40%
presenta disfagia, capiamo come sia facile confondere i due quadri clinici.
Peraltro se faccio una pH-metria al paziente acalasico questa risulta positiva, a
causa degli acidi che si formano durante la fermentazione del cibo!
La differenza tra la pH-metria dell'acalasico e quella del reflussore sta nella
durata dei valori registrati, in quanto il reflussore ha degli episodi di rigurgito,
che, per quanto lunghi, rimangono episodi. L'acalasico avr invece valori di pH
acido costanti nel tempo, cio presenter 12-24 ore consecutive in cui il pH
esofageo sotto 4.
Esami strumentali diagnostici:
Manometria esofagea: il gold standard. Ci permette di rilevare
la assenza di peristalsi, il rilasciamento incompleto o parziale del
LES, eventualmente l'ipertono dello stesso e l'aumento della
pressione basale intraesofagea. In alcune forme di acalasia questo
esame ci permette di registrare anche la presenza di un'onda riflessa di
contrazione che tipicamente sincrona in tutti i 4 sensori situati tra lo
sfintere esofageo superiore e lo sfintere esofageo inferiore, cio nei 4
sensori che registrano la pressione nel corpo esofageo. Quest'onda
quindi ben diversa dall'onda peristaltica fisiologica che si vede avanzare
progressivamente di sensore in sensore. Non c' l'onda propulsiva
peristaltica ma pu esserci talora una contrazione sincrona che quando
molto forte porta ad una variante detta acalasia vigorosa.
Imma
gine della fisiologica peristalsi esofagea, si vede chiaramente avanzare l'onda
di contrazione nei sensori 2, 3, 4 e 5, cio i sensori che misurano la pressione
del corpo esofageo.
dalla acalasia.
I segni clinici che possono farmi pensare ad un tumore, quindi ad una
pseudoacalasia, piuttosto che ad una acalasia sono:
il calo ponderale, presente in entrambe le patologie, sicuramente pi
marcato nella forma secondaria a tumore
entrambi hanno disfagia, tuttavia spesso da una buona anamnesi risulta
che il disturbo di recente insorgenza (settimane-mesi) nel paziente
neoplastico mentre presente da lungo tempo (mesi-anni) nel paziente
acalasico.
l'et, perch mentre la acalasia colpisce tutte le et, il cancro esofageo
improbabile in un paziente al di sotto della sesta/settima decade di vita.
Quindi in caso di et avanzata, forte calo ponderale e disfagia di recente
insorgenza io sono autorizzato ad avere un elevato indice di sospetto e
indirizzare il paziente verso un esame eco-endoscopico nonostante magari una
precedente endoscopia risultata negativa o un esame manometrico che mi
suggeriva la diagnosi di acalasia.
Complicanze della acalasia:
rischio sensibilmente aumentato di sviluppare un carcinoma
squamocellulare dell'esofago la malattia di vecchia data necessita
quindi di un follow up per monitorare il rischio di carcinogenesi. Si calcola
che il rischio sia 33 volte superiore rispetto alla popolazione generale.
fenomeni infiammatori-ulcerativi, eccezionalmente la perforazione
dell'organo
Terapia: 4 strategie
1. Farmacologica: somministrazione di nitroderivati, cio farmaci in
grado di portare ad un rilassamento della muscolatura liscia e quindi ad
un rilasciamento del LES. Tuttavia la dose necessaria per poter avere
qualche beneficio spesso associata ad effetti collaterali del farmaco,
quindi questo tipo di terapia sostanzialmente inefficace.
2. Iniezioni di botulino a livello del LES: questa tossina in grado di
bloccare la trasmissione dei neuroni colinergici, lasciando quindi in uno
stato di paralisi flaccida il LES dilatato. La grande maggioranza dei
pazienti risponde bene alla prima iniezione, l'azione della tossina non
dura per pi di 6mesi-1anno ed quindi necessaria una seconda
iniezione che tuttavia risulta inefficace, o comunque meno efficace della
prima, in almeno il 50% dei pazienti responsivi. In altre parole questo
tipo di terapia non va bene nel soggetto giovane, al quale dobbiamo
assicurare una corretta funzione esofagea per molti anni. Peraltro le
iniezioni della tossina portano allo sviluppo di una cicatrice a livello del
LES, la quale pu ostacolare o addirittura compromettere l'intervento
chirurgico ad oggi quindi questa terapia riservata a pazienti che non
sarebbero in grado di sostenere l'intervento chirurgico, come ad esempio
pazienti anziani defedati.
Le strategie pi efficaci sono quindi le seguenti:
3. Dilatazione pneumatica della giunzione gastroesofagea in modo
Fun
doplicatio a 270 secondo Toupet
http://www.youtube.com/watch?v=hRIDVQgv5Ek&list=PL819D84D1A9E717A9
Quello che a noi interessa l'intervento di plastica iatale che eseguiamo per
via laparoscopica nel paziente acalasico, cio la fundoplicatio parziale anteriore
secondo Dor:
1. immaginiamo la miotomia come un taglio che decorre parallelo all'asse
dell'esofago, questo taglio avr un margine sinistro e un margine destro
2. suturo il margine sinistro della miotomia al margine destro del fondo
gastrico, cos facendo chiudo l'angolo di His
3. a questo punto mobilito il fondo dello stomaco, cio vado a recidere il
legamento gastrosplenico (sezionando quindi anche i vasi che il
legamento contiene, cio i vasi gastrici brevi, costituiti da 4-7 vasi che
irrorano e drenano il fondo dello stomaco, originano dall'arteria splenica e
drenano nella vena splenica) e vado a lisare le aderenze tra la faccia
superiore della porzione posteriore dello stomaco ed il pancreas.
4. Ribalto infine il fondo dello stomaco di 180 sulla superficie anteriore
dell'esofago, al fine di suturarne il margine sinistro con il margine destro
della miotonia.
L'efficacia di questo intervento molto buona. Uno studio italiano ha
dimostrato che il 60% dei pazienti dopo 5-6 anni dall'intervento rimasto
asintomatico.
I DIVERTICOLI DELL'ESOFAGO
Un diverticolo una anormale estroflessione cava o sacciforme localizzata nella
parete di un organo cavo, che si fa strada attraverso un'area di debolezza della
parete stessa.
I diverticoli possono essere
veri: quando costituiti da tutti gli strati della parete dell'organo
falsi: quando costituiti da mucosa, sottomucosa e sierosa dell'organo
ATTENZIONE, questo riguarda i diverticoli in generale, dobbiamo per
ricordare che l'esofago NON E' dotato di sierosa, quindi i diverticoli falsi
esofagei comprenderanno solo mucosa e sottomucosa, che ernieranno
attraverso il doppio strato muscolare.
Sintomatologia:
Disfagia, legata sia al disordine motorio di base (cio all'incoordinato
rilasciamento dell'UAS) sia alla compressione esercitata sull'esofago dal
diverticolo in espansione. La disfagia riferibile dal paziente a livello
cervicale.
Rigurgito, per lo stesso motivo
Calo ponderale, in quanto quando molto grande il diverticolo
interferisce con l'alimentazione
Alitosi, per fenomeni di fermentazione all'interno del diverticolo
Esami strumentali diagnostici:
Rx con pasto baritato: il gold standard. Le proiezioni laterali sono in
grado di rilevare il diverticolo, il suo colletto, il grado di dislocazione
diverticolopessi
Diverticolostomia transorale
DIAFRAMMA
Ripasso di anatomia (non fatto dal prof):
Il diaframma:
Organo muscolo-tendineo cupoliforme che separa la cavit toracica da quella
addominale. Va incontro a continue escursioni che dipendono dalla fase della
respirazione ( il principale muscolo inspiratorio), dalla postura e dalla
distensione dei visceri addominali.
Possiamo individuare una cupola sinistra e una cupola destra (quest'ultima
leggermente pi alta della controlaterale a causa della presenza del fegato).
Le fibre muscolari sono disposte alla periferia dell'organo, il centro invece di
natura aponeurotica ed detto tendine centrale o centro frenico (la sua forma
a trifoglio).
La porzione muscolare circostante si divide a seconda della sede di inserzione
in
una porzione sternale
una porzione costale
una porzione lombare da questa porzione originano le fibre che
costituiscono i due pilastri il pilastro destro, pi ampio e lungo, origina
dalle prime 4 vertebre lombari, quello sinistro invece dalle prime due o
tre vertebre lombari.
A livello del diaframma si trovano tre ampi orifizi:
1. Orifizio della vena cava inferiore: attraversa il tendine centrale e si trova
sulla destra del piano mediano. a livello di T8-T9 ed attraversato
anche dal nervo frenico destro.
2. Iato esofageo: delimitato esclusivamente dal pilastro destro nel 70%
delle persone (nel 30% invece anche il pilastro sinistro vi prende parte),
si trova a livello di T10. Al suo interno decorrono anche i due tronchi
vagali (anteriore e posteriore). Si trova pi superiormente e pi a sinistra
rispetto all'orifizio aortico.
Ernie traumatiche:
Dislocazione intratoracica di uno o pi organi addominali, attraverso una
soluzione di continuo diaframmatica, dovuta ad un trauma.
Traumi penetranti del torace inferiore o dell'addome superiore
Traumi chiusi, in cui un eccessivo aumento della pressione addominale o
intratoracica pu portare alla rottura del diaframma.
Sono pi frequenti, o comunque pi clinicamente evidenti, nell'emidiaframma
di sinistra probabilmente perch a destra l'emicupola viene protetta dal
fegato.
Spesso al momento del trauma non vengono diagnosticate, in quanto la
sintomatologia sfumata, cos come lo sono i segni radiografici. Bisogna avere
un elevato indice di sospetto per fare diagnosi subito.
Questo vale soprattutto per le ernie da traumi penetranti, in quanto
inizialmente si fanno strada attraverso una soluzione di continuo molto piccola,
destinata per ad ingrandirsi con il passare del tempo possono diventare
ernie croniche e cominciare a manifestarsi clinicamente addirittura anni dopo il
trauma.
In un paziente traumatizzato, la presenza di un'ernia diaframmatica evidente
indice di un trauma maggiore, in quanto serve molta energia per determinare
una rottura a scoppio del diaframma.
omolaterale.
Fattori di rischio:
et: con l'avanzare dell'et sicuramente le strutture connettivali,
muscolo-tendinee, che hanno lo scopo di prevenire il reflusso (in
particolare la membrana frenoesofagea di Bertelli), vanno incontro a
generale indebolimento. Sebbene questa patologia colpisca anche il
giovane, possiamo dire che la sua incidenza aumenta con l'et.
sesso femminile: probabilmente per gli stress legati alla gravidanza.
in generale tutte le condizioni che causano un aumento della
pressione intraddominale, soprattutto l'obesit.
una dieta povera di fibre, che causerebbe la formazione di feci molto
compatte, stipsi e conseguentemente maggiore aumento della pressione
intraddominale durante l'evacuazione. Questo fattore dietetico potrebbe
spiegare l'elevata frequenze di altre due condizioni patologiche tipiche
del mondo occidentale: la diverticolosi e la litiasi biliare, che con
sorprendente frequenza si associano all'ernia iatale, costituendo la
cosiddetta triade di Saint.
la cosiddetta condizione di esofago corto, cio la retrazione
sclerotico-cicatriziale dell'organo in soggetti con esofagite cronica
esercita una trazione craniale, favorendo l'erniazione.
Dal punto di vista classificativo esistono tre tipi di ernie iatali:
1. Ernia iatale da scivolamento o ernia di tipo I (costituisce il 90-95%
delle ernie iatali): lo iato esofageo subisce in genere un allargamento e
allora giunzione gastroesofagea e parte dello stomaco finiscono nella
cavit toracica, soprattutto nel mediastino posteriore.
Essendo questa variante la quasi totalit delle ernie iatali, possiamo far
coincidere la sua prevalenza con quella della malattia nel suo complesso.
Questa prevalenza pur essendo difficilmente definibile, si attesta attorno al 7%
della popolazione occidentale. L'et maggiormente colpita quella medio-alta
Considerando che le ernie di tipo I sono il 90-95% dei casi, possiamo dire che
esiste una certa correlazione tra ernia iatale e malattia da reflusso
gastroesofageo, sebbene esistano molti pazienti con ernia iatale ma NON
reflussori, e viceversa.
Quali sono i fattori importanti nello sviluppo di una malattia da reflusso?
1. Dobbiamo ricordare che i meccanismi muscolari anti-reflusso non sono
solo costituiti dal LES, ma anche dalla cosiddetta crura diaframmatica,
cio il pilastro destro del diaframma, che abbiamo detto circondare
l'esofago a formare il laccio di Hallison. Possiamo dire che lo sfintere
esofageo inferiore vero e proprio costituito da una componente
intrinseca, cio la muscolatura degli ultimi 3-4 cm dell'esofago distale (il
LES vero e proprio), e una componente estrinseca, cio la crura
diaframmatica. La crura diaframmatica fisiologicamente si contrae
quando compiamo degli sforzi, cio proprio quando aumenta la pressione
intraddominale, la quale favorirebbe il reflusso. Peraltro parallelamente
dispepsia
Esiste per anche la possibilit che questa patologia si presenti con le sue
complicanze acute:
raro ma temibile il volvolo, che si produce per rotazione dello stomaco
lungo l'asse longitudinale; questa situazione pu comportare gravi
alterazioni vascolari e l'ostruzione completa di una porzione gastrica, con
drammatica sintomatologia dolorosa toracica da sovradistensione; in
caso di mancata risoluzione (tramite il vomito o tramite il posizionamento
di un sondino naso-gastrico) si pu avere l'evoluzione ulteriore verso
l'infarto del viscere (cio lo strangolamento) perforazione
mediastinite e peritonite.
Altre possibili complicanze sono le emorragie, sia massive sottoforma di
ematemesi o melena (paziente ipoteso, pallido e tachicardico), sia di
piccola entit, con lento stillicidio ematico (paziente con anemia
sideropenica).
La causa pu risiedere in un'ulcera gastrica localizzata nello stomaco erniato, o
in una congestione flogistica della mucosa, resa ischemica a causa di una stasi
venosa da compressione.
Esami strumentali diagnostici:
Rx con mezzo di contrasto (bario) del passaggio esofagogastrico: si vedono chiaramente le ernie di grosse dimensioni, cio
quelle ernie in cui lo stomaco erniato diventato un compartimento
indipendente e stabilmente localizzato nel mediastino. Nelle ernie molto
grandi quindi la radiografia pu bastare per porre la diagnosi. Per le ernie
pi piccole invece il discorso diverso, in quanto queste spesso si
muovono liberamente, e lo stomaco ritorna in maniera intermittente nella
sua posizione corretta. Sussiste quindi il rischio che radiograficamente in
questi pazienti con ernie piccole, di recente insorgenza, non si veda nulla
di anomalo. Il radiologo dovr pertanto usare degli accorgimenti in modo
da rendere evidente una possibile ernia iatale. Questi accorgimenti
fondamentalmente servono ad aumentare la pressione intraddominale e
rendere quindi visibile l'erniazione dello stomaco: il Valsalva, il decubito
di Trendelemburg o l'uso di compressori appoggiati sull'addome del
paziente sono ottime soluzioni.
Esofagogastroduodenoscopia: non molto accurata per valutare
l'entit dell'ernia, pu mostrare un doppio restringimento dato dal LES
prima e dallo iato esofageo poi, anche se pu sovra o sottostimare
questo segno di erniazione. Questo esame serve soprattutto per
quantificare lo stadio e l'estensione dell'esofagite, a mostrare l'altezza
della linea Z (cio il passaggio esofagogastrico) e ad eseguire biopsie
Rx e Tc ernia paraesofagea
Terapia:
L'ernia iatale da scivolamento, in assenza di patologia da reflusso
gastroesofageo o di altre complicanze, non richiede alcun trattamento.
L'ernia da scivolamento sintomatica va invece trattata. In prima istanza il
trattamento medico, qualora non si riesca comunque a controllare il reflusso,
o qualora l'ernia sia complicata, si procede con la chirurgia.
Trattamento medico e regime di vita del paziente:
Terapia cronica con inibitori di pompa, al fine di aumentare il pH gastrico;
in genere ben sopportato dalla grande maggioranza dei pazienti,
qualora non lo fosse si procede con la chirurgia.
Non consumare pasti copiosi
in particolare consumare pasti con ridotta quota lipidica, in quanto pi
alto il tasso lipidico pi rallentato lo svuotamento gastrico
niente cibi che riducono il tono del LES: cioccolato, alcool, caff
niente fumo, che riduce anch'esso il tono del LES
eventualmente somministrare procinetici (come il metaclopramide o il
domperidone) in quanto questi farmaci oltre a velocizzare lo svuotamento
gastrico, aumentano il tono del LES
quando si dorme utilizzare un doppio cuscino, in modo da migliorare
l'allontanamento per gravit del materiale refluito nel sonno
L'intervento chirurgico si divide in due fasi:
1. ricostruzione del segmento intraddominale dell'esofago: si lisa il sacco
erniario e si va a ridurre l'ernia
2. si esegue una plastica anti-reflusso, generalmente una fundoplicatio
globale a 360 secondo Nissen. La plastica viene eseguita sia se il
paziente reflussore sia se non lo , perch questo intervento
considerato il miglior modo per ancorare lo stomaco in addome.
Link di un rapido video che mostra la fundoplicatio secondo Nissen:
http://www.mayoclinic.org/fundoplication/vid-20084708
Per le ernie paraesofagee la terapia identica. Si procede con la chirurgia
nel soggetto giovane sintomatico (magari non riesce a camminare per via
della forte dispnea o non riesce ad alimentarsi)
nel soggetto che presenta un'ernia con alto rischio di strozzamento
Per quanto riguarda le due complicanze pi importanti dell'ernia iatale:
I pazienti che si presentano con sanguinamento acuto da ulcera peptica
localizzata nella porzione intratoracica dello stomaco richiedono una
gastroresezione (cio l'asportazione parziale o subtotale dello stomaco)
d'urgenza e successiva riparazione del difetto erniario.
Per le ernie infartuate o strangolate necessaria una toracotomia
d'urgenza. Se lo stomaco si presenta congesto, ma vitale, viene
derotato e riportato in addome; quindi viene riparato lo iato esofageo.
25/03/2014
Chirurgia 2, Prof. Liboni
In Gruppi di 8 per le esercitazioni che dovranno essere almeno due, i gruppi devono essere
fatti da noi. Chi non fa lesercitazione non fa lesame.
Il programma di esame la sommatoria di ci che stato fatto dal professore Cavallesco (IV
anno) e ci che faremo questanno. Per quando riguarda gli esami Liboni vuole tre mettere
appelli, per favorirci ne potrebbe mettere quattro tra Luglio e Giugno. (Primi di giugno, fine di
giugno, fine di luglio di sicuro).Per quanto riguarda Settembre: inizio, fine settembre e i primi di
ottobre.
esempio, se
del
sigma
sapere
che
infiltrare
vena
iliaca,
vescica.
rapporti
importante
che magari la
ho un tumore
bisogna
potr
luretere, la
lutero,
la
Conoscere i
topografici
per
sapere
prima
legata ai circoli collaterali che si formano nel paziente cirrotico, alle varici
esofagee (complicanza importantissima nellera pre-sclerosi, in cui si moriva
per dissanguamento).
Per bloccare i sanguinamenti si usava una sonda Sengstaken-Blakemore:
la sonda costituita da un tubo flessibile di materiale plastico lungo circa un
metro, dotato di tre camere interne e di due palloncini gonfiabili; inoltre
dotata di un'apertura per l'aspirazione sul fondo e di tre aperture prossimali:
una utilizzata per l'aspirazione, una per gonfiare il palloncino esofageo e una
per gonfiare quello gastrico.
Il
tubo
viene
infilato
nell'esofago
del
paziente
attraverso il naso o la cavit
orale; una volta in posizione
vengono
gonfiati
i
due
palloncini: il primo arresta
meccanicamente l'emorragia
a livello dell'esofago, mentre
il secondo va a comprimere
il cardias.
L'uso della sonda pu avere
consistenti effetti collaterali,
principalmente correlati alla
rottura
dei
palloncini
e
all'errato posizionamento del
tubo, e quindi al conseguente
gonfiaggio
del
palloncino
gastrico al di fuori dello
stomaco. Il tubo potrebbe
Sonda di Sengstaken Blakemore
infatti
forare
la
parete
esofagea o essere erroneamente inserito nella trachea. Sia per prevenire errori
che per proteggere le vie aeree in caso di complicanze consigliata
l'intubazione tracheale del paziente.
Considerando poi che il posizionamento della sonda non pu considerarsi un
provvedimento definitivo, oggi il suo uso riservato ai casi di emergenza,
impossibili da controllare farmacologicamente e in cui i pazienti presentino un
massivo sanguinamento esofageo, sia proveniente delle varici che di origine
ignota. [Da Wikipedia]
Per capire di essere in una posizione giusta si fa scendere un primo palloncino
fino al cardias lo si gonfia e si tira, poi si gonfia laltro a livello esofageo. lo
stesso meccanismo del Foley che il catetere che come scopo non deve
comprimere ma deve rimanere in vescica.
Catetere di Foley
[Da Linee guida aiom 2010, aiom indica la Associazione Italiana Oncologia
Medica]
funzionale richiesto, della tecnica manuale o strumentale impiegata, delle preferenze del chirurgo.
Tipi di Anastomosi
Si distinguono in:
anastomosi termino-terminale - T.T. : in cui la parte terminale dei due monconi viene
affrontata
direttamente.
una tecnica usata particolarmente in chirurgia vascolare, esofagea ed intestinale. Richiede
particolare attenzione per evitare che la sezione suturata vada incontro a
una cicatrizzazione stenotizzante.
Una anastomosi T.T. tipica quella che abbocca il moncone gastrico (opportunamente ridotto
di calibro) a quello duodenale dopo resezione gastrica secondo Billroth I.
anastomosi latero-laterale - L.L. : questa modalit prevede che i due monconi vengano
chiusi all'estremit e quindi affiancati. Dopo aver aperto una breccia nella parete dei due
segmenti si esegue la sutura anastomotica. I due monconi di solito sono orientati nello stesso
senso peristaltico, ma in casi particolari (come quando si vuole rallentare il movimento del
contenuto intestinale) possono essere posti in opposizione, quindi in modo antiperistaltico
Questa tecnica quella pi utilizzata in chirurgia gastro-intestinale perch semplice, rapida e
sicura.
Radicalit
intervento
dal pz stesso).
Molto spesso l'esito della colecistite cronica la sclerosi.
Un conto operare un pz con litiasi della colecisti senza patologia
infiammatoria, che non ha avuto colecistite e altro conto operare un pz con
colecistite.
La differenza che il pz con colecistite deve essere operato il prima possibile!
Il triangolo di Calot (che quel triangolino che c' tra arteria cistica,
coledoco e margine del fegato), che contiene dotto cistico ed arteria cistica, se
il pz viene operato in condizioni normali facilmente identificabile con le sue
strutture; se viene operato durante un episodio colecistitico, nelle prime 48 ore,
ancora abbastanza facile individuare queste due strutture (cistico ed arteria
cistica) che devono essere legate e tagliate per poter rimuovere la colecisti, se
viene operato dopo 72 ore, il triangolo di Calot diventa edematoso e mimetizza
le sue strutture (cistico ed arteria cistica).
In colecistectomia laparoscopica, si fa fatica a distinguere l'arteria cistica
dall'arteria epatica e il cistico dal coledoco.
Infatti, la colecistectomia laparoscopica stata responsabile di complicanze
dovute alla sezione del coledoco e dell'arteria epatica. A volte non si vedono
benissimo, prima di tagliare bisogna essere sicuri di non creare danni.
Non sempre quello che vedi quello che .
Se c' una flogosi in atto nel triangolo di Calot, siamo in difficolt, aumenta il
rischio di complicanze e possono aumentare morbilit e mortalit.
Dopo
il
pasto c'
lo stimolo
della
colecisti a
contrarsi,
se
la
colecisti
non pu
svuotarsi
a causa di un calcolo nel cistico insorge la colica, se il calcolo poi si sposta il
paziente torna come prima, se invece il calcolo si stampa e non si muove pi si
va incontro a colecistite, a empiema della colecisti, a necrosi della
colecisti e quant'altro.
I cibi massimamente responsabili della colica sono due: olio di oliva e uova (e
suoi derivati), perch sono cibi colagoghi (cio aumentano la secrezione biliare)
ma soprattutto colecistocinetici.
Quando operiamo una litiasi della colecisti in un pz che ha avuto uno screzio
biliare, ovvero aumento della bilirubina, della Gamma GT, della fosfatasi
alcalina, facciamo una colangioRM per vedere se il calcolo che ha determinato
l'aumento dei parametri di bilirubina diretta, fosfatasi alcalina e Gamma GT e
delle transaminasi, ancora nel coledoco oppure passato nella papilla di
Vater e ha dato solo una irritazione della papilla responsabile dello screzio
biliare.
Se il calcolo ancora nel coledoco, generalmente si fa una ERCP (Colangiopancreatografia endoscopica retrograda) per fare una papillotomia ed asportare il
calcolo, e successivamente, a distanza di al massimo 48 h, si asporta la
colecisti.
Il pz talvolta riferisce di aver avuto urine scure e di essere itterico. Se si fa il
dosaggio della bilirubinemia si pu vedere che questa si normalizzata: questo
avviene perch, dopo che si liberata la via biliare, la bilirubina torna a valori
normali mentre la fosfatasi alcalina e la Gamma GT rimangono alterate anche
per 7-10 giorni e quindi rappresentano una testimonianza indiretta che
successo qualcosa nella via biliare.
Perci quando un pz itterico non bisogna valutare solo la bilirubinemia, ma
anche gli altri paramentri, altrimenti si rischia di prendere una cantonata
vedendo che la biliruibinemia nella norma.
Una delle complicanze della chiusura del cistico l'idrope della colecisti, ben
visibile all'ecografia, e in teoria anche palpabile.
Molto spesso si va verso una flogosi della parete della colecisti, quindi verso
una colecistite che deve essere affrontata chirurgicamente in tempi molto brevi
per evitare di avere vita difficile durante l'isolamento del triagolo del Calot o
di avere ipotetiche complicanze.
La presenza di un calcolo nella via biliare determina: colica dolorosa,
ittero non sempre regredibile e febbre. Questa la triade
sintomatologica della colangite.
Questa triade e il dolore soprattutto servono per differenziare una litiasi del
coledoco da un tumore della via biliare e del pancreas nel quale ci sono: ittero,
pu non esserci febbre e non c' dolore.
(Non prendere ci per oro colato perch ci sono state persone con ittero
asintomatico, che non avevano tumore ma fortunatamente solo calcoli.)
Questi sintomi sono molto frequenti nella litiasi e inesistenti nella patologia
neoplastica, ma bisogna ricordare che comunque talvolta non sono presenti
nemmeno nella litiasi.
Cosa differenzia la colecistite dalla banale colica?
Ovviamente la febbre e il
dolore persistente! Infatti, la
colica produce un dolore molto
importante che per regredisce,
mentre la colecistite d un dolore
pi sordo e persistente.
Nella colecistite acuta si sente
proprio una specie di lampadina
sotto l'ipocondrio di dx.
Laboratoristicamente abbiamo leucocitosi neutrofila, iperfibrinogemia,
talvolta lieve rialzo della bilirubina quando sono ostruite o compresse le vie
biliari, a meno che non abbia una sindrome di Mirizzi.
idroaerei nella via biliare. Questo vuol dire che la via biliare in contatto con il
tubo gastroenterico.
Nell'1%
delle
Valutazione pre-operatoria
Serve per ottenere informazioni diagnostiche e prognostiche superiori alla sola storia clinica: il
medico deve essere conscio della situazione clinica generale del proprio paziente, spesso ci sono
patologie misconosciute che possono inficiare lintervento ed bene conoscerle e studiarle
preventivamente. Naturalmente si sta parlando di interventi fatti in elezione, ovvero interventi che
sono stati programmati e per i quali c tutto il tempo di fare gli approfondimenti. Diverso il caso
di interventi urgenti o addirittura emergenti che devono essere fatti nel pi breve tempo possibile,
pena la morte del paziente.
Situazioni di emergenza sono determinate dalla perdita ematica: un trauma arterioso o una
lacerazione spontanea come quella dellaorta addominale. La situazione s drastica, ma la vita del
paziente non a rischio in pochi attimi poich essendo laorta un organo retroperitoneale, c una
sorta di tamponamento di quella che la lesione e della conseguente fuoriuscita di sangue, quindi il
chirurgo ha il tempo di intervenire, ma lo deve fare immediatamente; diversa la lacerazione da
arma da taglio dellarteria femorale che non ha nulla che la tamponi e lexitus in pochissimi
minuti.
Piccolo appunto: unanemizzazione non si vede subito, perch stato perso del sangue intero, dopo
1-2 ore, quando sono entrati in azione i meccanismi di compenso dellorganismo con il richiamo di
liquidi nel comparto vascolare per far fronte alla perdita volemica si ha la diluizione del sangue e
cos compare lanemizzazione.
Altra causa di emergenza locclusione arteriosa che va operata entro le 5-6 ore, altrimenti il
paziente perde la gamba perch muscoli cute nervi ecc.. vanno in necrosi.
Poi ci sono interventi urgenti, che sono quegli interventi che se non vengono fatti entro le 12-24-48
ore al massimo il paziente pu morire, per c il tempo per tentare di riequilibrare i parametri, si
possono dare liquidi ed elettroliti se questi sono stati sequestrati come in un paziente occluso, si
possono fare trasfusioni, e in questi casi il temporeggiare utile al paziente perch viene messo
nelle condizioni migliori possibili per subire un intervento chirurgico.
Quando invece il paziente non ha una patologia che lo mette a rischio in tempi relativamente brevi
come un cancro o unernia, si pu procedere a tutto liter della valutazione pre-operatoria. Gli
approfondimenti servono per mettere un punto fisso sullo stato del nostro paziente.
Una volta appurato lo stato generale del paziente, si sceglie la tecnica chirurgica pi adeguata, meno
invasiva e anche il tipo di anestesia.
Tutti gli esami (ematochimici, cardiologici, ecc..) ci aiutano a quantizzare il rischio chirurgico, il
quale per non perfettamente quantizzabile (a ogni paziente interessa il proprio di rischio e non
quello generale).
Inoltre si approfondiscono le eventuali complicanze post-operatorie, legate proprio alla tipologia
dellintervento e alle sue possibili complicanze o, invece, scorporate, non direttamente legate al tipo
di operazione ma dovute al fatto che gli organi hanno subito un traumatismo.
Altri accertamenti sono ECG, ecocardiogramma, tac torace, e tutta una serie di altri esami pi
approfonditi in base poi al tipo di paziente che abbiamo davanti. Bisogna tenere bene a mente che
nonostante tutti i nostri scrupoli resta sempre un quid non quantizzabile o valutabile, e quindi
qualcosa pu sempre complicarsi o andare storto.
RISCHIO CARDIOLOGICO PERIOPERATORIO
Lapparato che d pi guai ai pazienti operati il cardiocircolatorio. Le principali cause di
complicazioni cardiache o di morte nel corso di chirurgia non cardiaca sono rappresentate da:
cardiopatia ischemica
scompenso cardiaco
aritmie.
Possiamo stratificare il rischio cardiaco in:
Rischio alto (rischio cardiaco > 5%)
Interventi maggiori urgenti, specialmente nellanziano
Chirurgia aortica e vascolare maggiore / vascolare periferica
Interventi chirurgici di lunga durata, con perdita importante di liquidi e sangue
Rischio medio (rischio cardiaco < 5%)
Chirurgia del capo e del collo
Chirurgia addominale e toracica
Chirurgia carotidea
Chirurgia ortopedica
Chirurgia prostatica
Rischio basso (rischio cardiaco < 1%) per scarsa perdita di sangue e minima dolorabilit postoperatoria
Chirurgia del seno
Interventi superficiali
Procedure endoscopiche
Chirurgia della cataratta
ANAMNESI
La storia clinica deve evidenziare:
malattie cardiovascolari preesistenti
principali fattori di rischio vascolare ed eventuali malattie associate (arteriopatia periferica,
insufficienza cerebrovascolare)
diabete mellito
insufficienza renale
malattie polmonari croniche
Generalmente parliamo di patologie che sono gi note al paziente, ma se anche non lo sono, con gli
esami ematochimici, ECG ed Rx torace le riusciamo a trovare; pu essere pi insidiosa
linsufficienza arteriosa cronica perch spesso il paziente non sa di averla e perch non facciamo un
doppler a tutti, ma se il paziente ha avuto perdita di coscienza, paresi o emiparesi, se un forte
fumatore va valutato in tal senso. Si chiede se ha avuto dolore mentre camminava (claudicatio
intermittens). Il fumatore quello che ha pi complicanze.
Definiamo varie classi di rischio:
Rischio clinico alto
Sindromi coronariche acute:
- infarto miocardico acuto o recente (>7 <30gg) che pu dare unembolia arteriosa periferica, anche
se rara oggi perch si fa anti-aggregazione e anti-coagulazione, e pu succedere che si slatentizzi
una situazione patologica e compaiono sanguinamenti gastrointestinali
- angina instabile o grave (Classe Canadese III-IV)
Scompenso cardiaco
Aritmie gravi:
- blocco a-v di grado avanzato
- aritmie ventricolari complesse e sintomatiche in presenza di cardiopatia organica
- aritmie sopraventricolari ad elevata frequenza ventricolare
Questo gruppo di pazienti sono a rischio di per s, allora assolutamente necessario un trattamento
in terapia intensiva fino anche al rinvio o annullamento dellintervento.
Rischio clinico intermedio
Angina pectoris stabile (Classe Canadese I-II)
Infarto miocardico pregresso (rilievo anamnestico o presenza di onde Q)
Insufficienza cardiaca in condizioni di compenso o pregressa
Diabete mellito (in particolare insulino-dipendente)
Insufficienza renale
In questo caso si fa una valutazione attenta dello stato attuale.
Rischio clinico basso
Et avanzata
ECG anormale (ipertrofia ventricolare sinistra, blocco di branca sinistra, anomalie tratto STT)
Ritmo diverso dal sinusale (es. FA)
Ridotta capacit funzionale (difficolt a salire un piano di scale con un peso modesto)
Storia di ictus
Grado 4
Alta e Altissima Chirurgia (ad es.: resezione del colon, chirurgia polmonare,
chirurgia esofago/stomaco/vie biliari/pancreas/surrene, cardiovascolare,
neurochirurgia).
Il grado 4 presuppone gi di per s un post-operatorio complesso con possibili morbilit e mortalit.
Il grading legato alla difficolt tecnica e alla durata dellintervento per la perdita di liquidi, e
naturalmente prende anche in considerazione le possibili complicanze dellintervento e il loro
rischio di verificarsi. Sarebbe anche chirurgo-dipendente, ma non esplicitato.
A determinare il rischio complessivo e specifico di quel paziente, al grading del tipo di intervento si
affianca la classificazione ASA dello stato di salute.
Classificazione ASA
ASA (American Society of Anestheiology) = uno score, una interpretazione numerica del rischio
operatorio basato su test pre-operatori, anamnesi (et, fattori di rischio), esame clinico, tipo e
invasivit della procedura chirurgica e anestesiologica.
Classe Stato di Salute
I
Paziente in buona salute
II
Patologia sistemica di media entit (IA controllata, DM in regime dietetico, obesit
moderata)
III
Patologia sistemica di severa entit stabilizzata (insufficienza coronarica con angina,
insufficienza respiratoria moderata)
IV
Patologia sistemica di severa entit con rischio di vita costante (insufficienza
epatica/cardiaca severa)
V
Paziente moribondo (aspettativa di vita < 24 h indipendentemente dallintervento
chirurgico).
Il chirurgo:
a) pone lindicazione chirurgica;
b) stabilisce il grading dellintervento;
c) stabilisce il livello di priorit;
d) determina la eventuale necessit di indagini preoperatorie;
e) compila linserimento in lista di attesa.
Lanestesista:
a) esegue la valutazione clinica;
b) prende visione delle eventuali indagini eseguite e ne stabilisce la sufficienza; in caso contrario
stabilisce le indagini da eseguirsi le quali saranno effettuate nel pi breve tempo possibile (mediante
percorso ambulatoriale dedicato);
c) definisce la classe ASA;
d) raccoglie il consenso informato allanestesia (tecnica anestesiologica, complicanze, trasfusioni,
analgesia post-operatoria, profilassi tromboembolica);
e) prescrive la preanestesia.
Poi ci sono gli esami a completamento diagnostico finalizzati allintervento:
- Chirurgia tiroide: visita ORL
- Chirurgia demolitiva mammella/melanoma: linfoscintigrafia LNS/ localizzazione ecoguidata
nodulo mammario e linfoscintigrafia/ localizzazione stereotassica per microcalcificazioni e
linfoscintigrafia
- Chirurgia ricostruttiva mammella: consulenza chirurgia plastica
- Chirurgia esofago: spirometria, TC toraco-addominale
- Chirurgia stomaco/pancreas: eco-endoscopia/TC toraco-addominale
- Chirurgia fegato/vie biliari : colangiografia / TC addominale
- Chirurgia colon-rettale : ecografia epatica / TC - RM pelvica stadiativa/ colonscopia con
tatuaggio (per laparoscopia)
- Ricanalizzazione / chiusura di ileostomia: clisma opaco.
Valutazione preoperatoria-continuazioneIl prof riprende e finisce largomento della lezione precedente sulla valutazione preoperatoria
Per legge si obbligati a dire che cosa succede nellintervento chirurgico, quali saranno le
procedure etc.
Alcuni aspetti della valutazione preoperatoria:
La tricotomia preoperatoria va fatta bene e soprattutto poche ore prima (2-3)
dellintervento altrimenti si sviluppano sulla cute delle pustolette che vanno a infettare la
ferita e/o la eventuale protesi;
Terapia medica del pz in genere pu essere fatta fino al mattino ad esclusione di particolari
terapie (vedi in seguito antiggreganti / anticoagulanti);
digiuno preoperatorio: viene attuato a partire da sei, sette ore prima per evitare il vomito e
problemi intraoperatori
terapia antiaggregante o anticoagulante. Molti pz infatti fanno una di queste terapie e nel
caso il pz dovesse andare allintervento bisogna sostituire prima la terapia (in genere cinque-
sette giorni prima) con eparina, quindi procedere allintervento con il pz sotto copertura
eparinica. Il vantaggio di questultima che pu dare al massimo dei blandi sanguinamenti
ben controllati. Viceversa il rischio emorragico dato dagli antiaggreganti o anticoagulanti
di gran lunga maggiore.
Se c rischio elevato di trombosi, oltre alla copertura eparinica, si aggiungono le calze anti
trombo. Sotto anticoagulazione in genere non si opera. Se pz urgente ed scoagulato
completamente bisogna cercare di interrompere leffetto del coumadin iniettando per
esempio della vit.K.
Ulteriori avvertenze riguardano i pazienti ultrasettantenni. Le statistiche dicono che 1 su 2
sono antiaggregati o anti coagulati. Ci sono pz anziani che non stanno attenti alla terapia e
quindi possono essere coagulati al momento dellintervento. Per questi tipi di terapia
bisogna avere un ulteriore occhio di riguardo. In un quadro del genere, se va in sala
operatoria senza sospensione della terapia, c un rischio maggiore di complicanze come
emorragie cerebrali, gastro-intestinali etc.
Bisogna sospendere la terapia antiaggregante/anticoagulante anche per esami come
colonscopia etc. Ci sono protocolli fissi per cui il gastroenterologo o lendoscopista chiede
la situazione del paziente.
Da notare che controindicata anche lassunzione dellaspirina (o qualsiasi altro FANS)
anche per patologie come mal di testa; il paziente spesso non ci bada e lassume
comunque.
SUTURATRICI MECCANICHE.
Il prof fa vedere un video di un intervento chirurgico per introdurre largomento e far vedere come
vengono usate le suturatrici meccaniche. Non ho trovato nel pc il video del prof, ne ho trovati di
simili (trattano lo stesso intervento) in internet ai seguenti links (intervento di emicolectomia dx
laparoscopica, i link riportano anche la spiegazione dellintervento integrale, li ho trovati
interessanti):
https://www.youtube.com/watch?v=WRLcnRKadcA
http://laparoscopic.videolearning.it/video?id=516
Lintervento di emicolectomia destra prevede la mobilizzazione del colon destro. Lintervento in
chirurgia laparoscopica ha il vantaggio di provocare solamente dei microtraumi rispetto
allintervento in laparotomia che ha lo svantaggio di provocare dei traumi pi importanti in quanto
a cielo aperto. In laparotomia, per avere un buon risultato il tessuto deve essere lavorato in
trazione. In laparoscopia no. Con la laparoscopia la dolorabilit post-operatoria veramente
minima.
Le suturatrici meccaniche si dividono in grandi categorie:
Suturatrici lineari
Taglia e cuci lineari e circolari
Inoltre, le suture oltre ad essere eseguite con le suturatrici meccaniche possono anche, in particolari
casi, essere fatte a mano. Un esempio la sutura a borsa di tabacco.
Pinza per la sutura a borsa di tabacco.
Ci si avvale di una particolare pinza (in figura) sulla quale sono presenti due fori. Dopo avere
eseguito la sutura, si fa passare il filo allinterno degli appositi buchi presenti nella pinza (come in
fig.) e e si ottiene la borsa di tabacco
Cenni
storici
sulle
suturatrici meccaniche
Gi gli arabi (un medico
importante fu Avicenna)
usavano le chele delle formiche
per suturare le ferite non
infette. Le ferite infette, portavano a morte in alcuni giorni.
Anello di Murphy: precursore della suturatrice meccanica circolare. Lanello non
veniva tolto ma rimaneva in situ e quindi il lume totale dellorgano si riduceva
notevolmente con un aumentato rischio di occlusione. Il prof per esempio ha operato
una pz che si era ostruita con delle foglie di carciofo.
Posizionamento
di due linee di punti sfalsati: vale sia per le suture circolari che lineari.
Un tempo la qualit della sutura veniva valutata dal chirurgo e dalla sua esperienza. Oggi grazie alle
suturatrici meccaniche, c un parametro oggettivo da valutare: quando le due teste sono allineate,
compare un segnale verde. Si spara e si sutura.
Suturatrici russe e americane
Due grandi tipi di suturatrici hanno fatto la storia: la suturatrice russa e lamericana.
Suturatrice russa anni 50 :
Suturatrici lineari
Appongono una fila di punti e servono per suture terminali (per esempio per chiudere il duodeno o
lileo in una anastomosi ileo-colica)
Suturatrice lineare di Sposebold. Si carica la cartuccia, si avvicinano le due parti
attraverso la vite senza fine e si spara. Lesempio lo stomaco, si pu chiudere lo
stomaco. Usate anche per la piloro plastica. Viene utilizzata per:
o Tessuti sottili (omento, arterie, vene) (3.0 x 2.5 mm)
o Tessuti medi (intestino, polmone) (3.0 x 3.5-3.8 mm)
o Tessuti spessi (stomaco, polmone, bronchi, retto) (4.0 x 3.5-5.5 mm)
o Disponibili da 30/55/60/90 mm
o Apposizione di una doppia fila di punti sfalsati
o Punti ad altezza fissa o variabile
o Suture terminali
o Anastomosi termino terminali (triangolazione)
Occlusione intestinale
Definizione
Arresto progressivo del contenuto intestinale in direzione cefalo-caudale, di solidi, liquidi e
gas.
E una patologia piuttosto frequente. Quando giunge allattenzione del medico, questi deve
considerare due diverse situazioni:
occlusione per patologia neoplastica, per calcoli o per assunzione di alimenti e corpi
Per quanto concerne le cause intraluminali, sono tutte piuttosto rare eccetto i fecalomi,
frequenti nellanziano che si idrata poco e nel quale le feci si impallinano e rimangono in
ampolla. Nella donna anziana si pu anche osservare unocclusione da ernia crurale
strozzata. Nelle occlusioni in pazienti psichiatrici si possono sospettare corpi estranei.
Nelle intramurali, oltre alle patologie sopra elencate, possiamo sospettare le stenosi di
anastomosi, dopo interventi in cui vi pu essere deiscenza con tessuto necrotico.
Le briglie o aderenze, possibile causa di occlusione extramurale, si presentano dopo
flogosi addominale per chirurgia, tanto che nel consenso informato che si fa firmare al
paziente, indicata come conseguenza prevedibile che pu manifestarsi dopo anni. Si
tratta di un sistema difensivo dellorganismo che tramite le aderenze isola e delimita
uninfezione o un ascesso, possibili cause di peritoniti generalizzate.
Anche ladinamia dellileo paralitico, con la cessazione dellattivit di contrazione
dellintestino, un meccanismo difensivo che evita il propagarsi dellinfezione con la
peristalsi, dopo un trauma.
Vi sono tre tipi di occlusione:
occlusione incompleta (subocclusione)
occlusione completa semplice
occlusione completa con strangolamento (sofferenza dellasse vascolare)
secrezioni
Fisiologicamente, ogni giorno, circa 7 litri di secrezioni sono riversate nel lume intestinale:
saliva = 1 L
succhi gastrici = 1,5 L
succo pancreatico = 1 L
bile = 1 L
succo enterico = 2,5 L
Sintomatologia
Alvo chiuso a feci e gas
vomito alimentare, biliare, fecaloide (in base alla sede dellocclusione)
dolore crampiforme, sordo e profondo, peritonitico
distensione addominale : aumento della pressione intra-addominale
modificazione dellequilibrio idro-elettrolitico : alcalosi e acidosi metabolica, ipokaliemia,
iponatriemia
ipovolemia da ristagno di liquidi nel compartimento intestinale e perdita attraverso il
vomito (da 5 a 9 L)
Diagnosi
Esami ematochimici => leucocitosi, deficit elettrolitico
esami radiologici => RX diretta addome, ecografia addominale, clisma opaco a doppio
rettosigmoidocolonscopia (RSCS)
Gli esami endoscopici permettono di individuare la sede dellocclusione e, nel caso di un
volvolo, possono consentirne la
derotazione per
insufflazione daria come
manovra terapeutica.
Tuttavia tale manovra
minata da un elevato grado
di recidive.
LRx diretta addome permette
di osservare evidenti livelli
idroaerei:
Terapia
Terapia di supporto
monitoraggio dei parametri vitali => polso, pressione arteriosa, pressione venosa
Terapia chirurgica
risoluzione della causa ostruente
lisi delle aderenze
derotazione di volvolo, riduzione di ernia e di intussuscezione
resezione intestinale
decompressione chirurgica con colostomia temporanea o intervento di Hartmann
bypass dellanastomosi
Se
ma si
La procedura di Hartmann prevede due interventi. Prima si pratica una colectomia totale
del sigma allargata alla porzione prossimale del retto, con colostomia terminale in fossa
iliaca sinistra e chiusura e affondamento retroperitoneale nel moncone rettale.
A distanza di 3 o 6 mesi, si pu procedere all'anastomosi del moncone colico con quello
rettale, eliminando la stomia e ristabilendo la continuit intestinale.
colostomia temporanea => 3 interventi
In questa procedura si fa una ciecostomia come primo approccio, per scaricare allesterno
liquidi e feci e detendere di conseguenza il colon. Dopo 15 giorni si fa la resezione
intestinale mantenendo la ciecostomia per detendere lanastomosi e impedire che vi
arrivino gas, liquidi e feci. Dopo 1 o 2 mesi si chiude la fistola della ciecostomia. Si tratta
dunque di tre interventi ognuno con la propria percentuale di rischio.
OCCLUSIONE INTESTINALE
Invaginazione
Volvolo
Ileo paralitico
SUTURATRICI CIRCOLARI
Furono inventate dai Russi negli anni 70, ma solo successivamente furono
CHIRURGIA II
14-04-2014
Prof. Liboni
ITTERO
Un paziente itterico generalmente ben visibile, ma pu accadere che non lo
sia: il caso dei periodi estivi durante i quali questa condizione potrebbe
essere mimetizzata dall'abbronzatura. quindi molto importante fare
attenzione anche a questo fatto.
Sicuramente l'ittero non un sintomo patognomonico e pu essere suddiviso
in:
et: se giovane, gli itteri sono generalmente meno gravi (es. Gilbert o
epatite virale)
genere
gravidanza
alcol, droghe
coliche biliari
febbre, brivido
dolore
feci e urine
prurito
ESAME OBIETTIVO
epatomegalia
angiomi spider
ascite
vene collaterali addome
splenomegalia
BILIRUBINA VS ITTERO
1. In caso di anemia emolitica si ha ittero detto per l'appunto ittero
emolitico, che pre-epatico. Ci sar un aumento della bilirubina indiretta,
le urine risulteranno normali perch la bilirubina non coniugata legata
all'albumina che non pu passare attraverso il glomerulo renale mentre
le feci saranno scure e maleodoranti visto che al fegato arriver molta
pi bilirubina del normale che di conseguenza sar anche pi eliminata.
2. Aumenti della bilirubina indiretta si hanno anche in genere per patologia
biliare del microcircolo, malattia dei colangioli, i quali impediscono alla
bilirubina indiretta di scaricarsi
3. se l'ostruzione extra-epatica, aumenter
diretta.
fondamentalmente quella
ESAMI DI LABORATORIO
AST
proteinemia (per vedere se il paziente sia o meno cirrotico)
fosfatasi alcalina (serve sopratutto a vedere se la bilirubina si
normalizzata)
gammaGT (glutamil transpeptidasi)
il paziente nel caso fossi convinto della natura della patologia), attraverso:
via trans papillare, tramite un sondino naso biliare che deve valicare
l'ostruzione, cos da drenare la via. Sar poi lo stesso endoscopista che
inserir un catetere appunto per via transpapillare.
Nel caso di un paziente con patologia benigna si user un sondino naso biliare
(con bilirubina 5-6mg/dL), cos da ottenere una diminuzione della bilirubina ed
eliminazione del calcolo.
! Il sondino naso biliare dovr essere rimosso rapidamente, visto che dal un
CLASSE
CARATTERISTICHE
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
FATTORI DI RISCHIO
16 aprile 2014
Patologia e Chirurgia Proctologica
Esame Obiettivo
Si comincia con lispezione della regione: cute anale e perianale, poi si fa lesplorazione rettale,
molto utile per capire il tono di base, si sente la lunghezza del canale anale (nelluomo lungo 1 cm
in pi).
La visita proctologica sempre delicata. Prima si chiede bene la sintomatologia riferita dal pz, poi
si indaga se sanguina, se ci avviene durante la defecazione o in maniera indipendente, se ne
chiedono le caratteristiche: sangue vivo o misto.
una sintomatologia che il pz presenta perch il sangue spaventa, bisogna per chiedere se vede
del materiale lucido che possiamo pensare sia muco e questo ci orienta verso patologia dellampolla
o del colon come coliti. Attenzione a non fare confusione tra muco e secrezioni sierose che sono
dovute a prolasso della mucosa.
Poi c tutta una serie di sintomi:
senso di peso, situazione che peggiora nellarco della giornata,
micro-perdite sierose,
il prurito anale per il quale pensiamo a micosi o diabete,
il bruciore
spesso si possono vedere micro-abrasioni sulla cute anale.
Sul dolore anale chiediamo le caratteristiche: tipologia, intensit e come si presenta.
Il tenesmo uno dei sintomi caratteristici: pensiamo sempre alla neoplasia ma presente
anche nel prolasso rettale, in questo caso si verifica alla fine della defecazione perch la
mucosa va a inserirsi nel canale anale e da la sensazione di non essersi liberati. Chiedere
anche se il pz ha problemi di continenza, se ha piccole perdite di gas o di feci liquide.
La sindrome da defecazione ostruita (ODS) una patologia ben definita, sono tutte le
situazioni in cui c difficolt ad emettere il bolo fecale; le cause:
Rettocele: non altro che uno sfiancamento della parete rettale anteriore immediatamente
sopra al canale anale, una condizione quasi parafisiologica, specie nella donne perch
quello un punto di debolezza, soprattutto nelle multipare;
Enterocele: unernia del Douglas, tra la parte rettale e vaginale scendono le anse
intestinali, si pu manifestare come una prominenza a livello della parete vaginale
posteriore, unernia interna;
Prolasso mucoso rettale: sempre associato a prolasso emorroidario, infatti oggi si dice
prolasso muco-emorroidario;
Intussuscezione del retto: c una peristalsi cos valida e la parete rettale si invagina
nellultima porzione del canale e cos sembra di non essersi liberato completamente;
Sindrome del perineo discendente: c un abbassamento del pavimento pelvico e questo
altera la fisiologia di retto, vagina e uretra-vescica, c sempre una patologia mista di tipo
urinario-vaginale-proctologico, importante chiederlo nelle pz isterectomizzate perch
lutero aiutava a tenere su il pavimento pelvico;
Ipertono sfinteriale primitivo: raro;
Iposensibilit rettale: frequente in coloro che durante linfanzia o per attivit lavorativa
rimandano latto della defecazione e cos nel tempo si pu verificare un mancato
riconoscimento dello stimolo, in questo caso la terapia non chirurgica, ma riabilitativa. Il
pz lamenta stipsi;
Mancato rilasciamento pubo-rettale al ponzamento (=atto volontario di spingere per
evacuare ), si riconosce con una defecografia o una manometria anorettale;
Pregressi interventi pelvici (isterectomia);
Pregressi interventi ano-rettali.
Diagnostica
Per la diagnostica non va indagato solo il distretto proctologico, ma anche il distretto urologico e
ginecologico, perch spesso le patologie sono associate, sono patologie del pavimento pelvico che
sono molto pi frequenti nel sesso femminile.
Lanorettoscopia va fatta sempre, poi c la diagnostica pi fine:
Ecografia transanale, rettale e perianale, per vedere apparato
sfinteriale interno ed esterno, vede la parete rettale distale, permette
anche ricostruzioni 3D;
Manometria anorettale, d indicazione sullapparato sfinteriale
interno ed esterno, ci dice della sensibilit perch c un
palloncino che si gonfia e quando, a quale volume, parte lo
stimolo per la defecazione;
Rx perineografia che studia tutto il distretto del pavimento pelvico,
compresi uretere, vescica e vagina;
Defecografia, studia lampolla e il canale anale, meglio se
dinamica;
Elettromiografia del complesso perianale, per sapere se le strutture
nervose sono integre;
RM pelvica, si usa per vedere le fistole rettali, il gold standard
per cancro, in grado di vedere la fascia rettale, che se coinvolta il
pz deve fare la terapia neoadiuvante, da fare anche quando il pz ha
gi avuto interventi anorettali perch vediamo bene lo stato dello
sfintere;
ecografia trans-anale Fistolografia, stata sostituita da RM ed eco;
rettale
Fistoloscopia, strumento simile a quello per le ano-rettoscopie, ha
una telecamera, rigido con diametro di 3 mm, importante per le fistole per identificarne
le ramificazioni.
RM pelvica
Patologia emorroidaria
Fattori predisponenti:
Familiarit, ma incide poco
Et
Sesso, donne:uomini=2:1
Attivit fisica
Alimentazione povera di fibre
Stipsi
Tono sfinteriale aumentato
Gravidanza, ma non dimostratala una correlazione certa
Patologie pelviche associate
Il concetto su questa patologia cambiato, prima si pensava fosse una dilatazione delle vene come
per le vene varicose, era una stasi ematica. Ma oggi dopo studi fisiopatologici si visto che sono
coinvolti tre distretti: le arterie, meno le vene e soprattutto gli shunt.
Lipotesi ontogenetica principale vede due problematiche: vascolari e fattori meccanici, infatti
oggi si parla di prolasso muco-emorroidario.
Ci sono legamenti che sostengono lapparato sfinteriale, uno elastico il legamento di Parks e poi c
il legamento di Treitz che sono fibre muscolari. Lapparato muscolare importante ma se non ci
sono i cuscinetti emorroidari non viene garantita la continenza, perch essi devono essere compressi
dalla contrazione muscolare e cosi si ha la continenza.
Il prolasso graduato in base alla lesione dei legamenti visti prima, se leso il Treitz i cuscinetti
tornano alla loro posizione anatomica dopo la defecazione, ma se leso anche il legamento elastico
ci non pu pi avvenire, e allora vanno ridotti manualmente. Il prolasso comporta una discesa
della mucosa anale nel canale anale, e questa secerne muco perch ci sono le ghiandole, cos si ha la
presenza di quel materiale sieroso che sporca gli indumenti ed irrita e macera la cute.
Il fatto che ci sia prolasso comporta un allungamento di quei vasi, e quelli che ne soffrono di pi
sono le vene, ecco perch poi si associa la stasi venosa, che quindi una conseguenza non una
causa. Qui comincia a modificarsi anche la sensibilit perch anche i recettori sono dislocati e si
smemoriarizzano (i recettori, essendo dislocati per via del prolasso, non sono pi
sottoposti al fisiologico stimolo della defecazione quando l'ampolla piena, per cui
come se si dimenticassero del loro lavoro, divengono meno sensibili e quindi poi
il pz fa fatica a capire se deve o meno andare di corpo) e il pz ha difficolt dellalvo.
Sintomi:
Molto frequentemente i prolassi sono asintomatici e il pz non si presenta neppure dal medico.
Le problematiche sono legate ai disturbi della continenza, sanguinamenti e a patologie propriamente
emorroidarie, cio infiammazioni che possono dare trombosi venosa.
Classificazione:
I grado situazione anatomica quasi fisiologica, tutti gli adulti lo hanno
II grado escono alla defecazione ma rientrano spontaneamente
III grado ci vuole la manovra manuale
IV grado riescono subito dopo la riduzione, quindi non sono pi riducibili
Opzioni terapeutiche
al IV stadio: abbiamo lemorroidectomia peduncolare, pi eventuale ritocco. Nella prima
seduta non si pu ripulire tutto il campo emorroidario, bens ponendo il pz nella posizione
ginecologica e immaginando un quadrante dellorologio con la parete rettale anteriore posta
a ore 12 e quella posteriore posta a ore 6, di norma si trattano le zone a ore 11, 7 e quella
intermedia tra ore 3 e 4; questo perch se facessimo una asportazione completa poi allatto
della guarigione e della cicatrizzazione questa circonferenza che il canale anale andrebbe a
ritrarsi fino ad una stenosi ano-cutanea. Poi a distanza di 6 mesi, le zone lasciate, se
rimangono sfiancate, possono essere ritoccate, ma spesso nelle persone giovani ci non
necessario per la retrazione che gi avvenuta.
Per i gradi II e III si pu fare terapia farmacologica topica e per os per sfiammarli, se non c
buona risposta poi si passa alla chirurgia. La scleroterapia stata un poabbandonata perch
crea ustioni e cicatrici.
Nella trombosi emorroidaria acuta si fanno:
o impacchi con ghiaccio di 20-30 minuti, poi si fanno impacchi caldo umidi per farli
riassorbire,
o si usano venotonici per os.
o La legatura elastica ha due indicazioni: si fa per unico cuscinetto prolassato, oppure
se il pz non vuole assolutamente lintervento e la si usa come soluzione temporanea.
La legatura con doppler va a identificare i rami arteriosi che devono essere legati e
poi si sospende il prolasso.
o Ci possono essere crio e laser terapia.
o Infine c la chirurgia vera e propria, solo dopo fallimento dei farmaci.
Diagnosi differenziale:
Ragade anale
Ascesso sottomucoso
Condilomi acuminati
polipi
carcinoma del colon-retto
prolasso completo dellano-retto
Quando la chirurgia:
Insuccesso terapia medica
Trombosi frequenti e invalidanti
Lesione associata (ragade, pseudopolipo)
Rettorragie (anemizzazione cronica)
Prolasso muco emorroidario III grado
Prolasso muco emorroidario IV grado
I possibili interventi chirurgici sono la classica emorroidectomia secondo Milligan e Morgan, che
consiste nella resezione di alcuni gruppi emorroidari, generalmente tre, dando la tipica forma a
trifoglio (questo lintervento gi descritto prima); pi importante problema del decorso postoperatorio il dolore in quanto si va ad agire in una
zona particolarmente sensibile.
Complicanze immediate post op:
Emorragia 2-6%
Picco termico transitorio il giorno
successivo, si fa solo profilassi antibiotica, il
picco ce lo si aspetta e solo se dura 2-3
giorni si inizia terapia antibiotica
incontinenza temporanea 11-23%
Ritenzione urinaria 10-15%
Complicanze a medio-lungo termine:
Emorragia tardiva
Ritardo cicatrizzazione
Steno-cicatrizzazione
Incontinenza
Recidive
CHIRURGIA II
Prof. Feo
28/04/14
OCCLUSIONE INTESTINALE
Abbiamo unocclusione intestinale quando c un arresto del transito del
contenuto intestinale. Questa una definizione fisiopatologica, invece sul piano
clinico definiamo locclusione intestinale come alvo chiuso a feci e gas, ma se
io do questa definizione non posso ritenerla una definizione completa perch
posso avere un arresto del transito lungo tutto il tratto gastroenterico, ma
avere ancora un alvo aperto a feci e gas, certo che se uno ha unocclusione
intestinale, prima o poi lalvo si chiude alle feci e ai gas, per soprattutto in una
fase iniziale e soprattutto in determinate condizioni lalvo pu essere ancora
aperto.
Laltro concetto introduttivo importante che locclusione pu essere parziale,
non detto che sia completa; in genere pensiamo e facciamo riferimento ai
quadri di occlusione completa dellintestino, per possono esserci appunto
delle occlusioni parziali e li i quadri possono essere leggermente diversi.
ileo meccanico:
ho un arresto del transito causato da un ostacolo fisico, meccanico.
Ileo paralitico:
pur in assenza di un ostacolo meccanico ho un blocco della peristalsi
(definizione: contrazione segmentaria circolare che procede in senso ab orale e
che ha finalit propulsiva); se la peristalsi viene meno il transito non c e in
questo caso la chiusura dellalvo a feci e gas c subito.
cause:
Ipopotassiemia: se ho situazioni di squilibrio idro elettrolitico posso
perdere la peristalsi, in genere gli anziani per disidratazione, quando
hanno perdite di liquidi come diarrea, vomito, uso di diuretici, infezioni,
febbre alta.
chirurgia addominale: i traumi in particolare sulla parete e in particolare
negli interventi laparotomici, attivano dei riflessi che paralizzano
lintestino. Questo il motivo per cui si usa un catetere epidurale per
lanestesia, perch si blocca larco afferente di questi riflessi e cos si ha
meno ileo paralitico postoperatorio; poi negli interventi chirurgici uso
anche la morfina che pu aver questo effetto;
Tra le cause di ostruzione abbiamo anche i corpi estranei, a valle del corpo
estraneo il calibro dellintestino minore mentre a monte maggiore. Chi il
paziente che pu aver unocclusione da ileo biliare?
Lileo biliare dovuto a colecistiti croniche per lo pi asintomatiche legate ad
un grosso calcolo e non avviene perch ci sia un processo di colecistite acuta in
cui centrino i batteri, ma semplicemente avviene perch il grosso calcolo
esercita una pressione, unischemia e attiva un processo infiammatorio che
negli anni crea una fistola, e questo il motivo per cui quando si genera una
connessione fra due visceri non si ha nessuno spandimento e nessuna
peritonite perch quei due visceri sono fusi. Quindi questo paziente in genere
un paziente anziano. Negli anziani la causa pi frequente di occlusione data
dalle aderenze ma se il paziente non mai stato operato e non ha unernia la
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
-
gravidanze extrauterine
colangite
colecistite
costipazione
diverticoli
endometriosi
MICI (malattie infiammatorie croniche intestinali)
ESAMI DI LABORATORIO
Elettroliti;
urea e creatinina (per vedere se c insufficienza renale);
emocromo con formula (pu servire per vedere se c uno stato
infettivo);
LDH (si pu muovere con ischemia);
FA, ALT, AST, bilirubina (mi possono suggerire un problema epatobiliare,
cosa che potrebbe esserci in un ileo biliare, oppure bisogna valutare
anche le possibili diagnosi differenziali).
IMAGING
RX in bianco supino/in piedi
Lrx diretta addome un esame che non ha sensibilit e specificit al 100%
nellocclusione intestinale per ci permette di vedere i livelli idroaerei. Se il
paziente supino non li vedo, ma vedo che ha una distensione delle anse ileali
che si riconoscono perch non hanno le haustra coli e hanno le valvole
conniventi [Pliche permanenti della mucosa dellintestino tenue (dette anche
pieghe circolari o di Kerckring) che sporgono nella cavit intestinale,
scaglionandosi per quasi tutta la sua lunghezza], che si vedono quando c
attivit peristaltica, e in pi posso apprezzare anche che c un edema della
parete perch vedo che la parete ha un certo spessore.
Tutte queste sono informazioni che io posso ottenere da una rx diretta addome.
Nellocclusione di tenue il tenue dilatato, e nel colon c aria.
Nellrx in piedi invece si vedono i livelli idroaerei.
ENTEROCLISI
Vuol dire dare del mezzo di contrasto dallalto, ma mai con il Bario perch
aggrava la perdita di liquidi richiamandoli nel lume e non viene eliminato, si
indurisce e da dei precipitati.
Il ruolo dellenteroclisi differenziare unostruzione completa da una parziale;
ha un alto valore predittivo negativo, cio se negativo si pu esser sicuri che
non sia ostruzione intestinale.
Non si da mai il Bario neanche con sospetto di perforazione, cos come non si fa
neanche lenteroclisi se c questo sospetto; quindi se serve a distinguere una
ostruzione parziale da una completa, la uso quando ho un quadro che non
cos chiaro e drammatico.
TAC
-
ECOGRAFIA
-
morte
Trattamento:
- idratazione ev la prima cosa
- decompressione intestinale con il SNG
- analgesici e antiemetici
- antibiotici ad ampio spettro
- controllo dei parametri vitali
- la chirurgia deve essere emergente se c strangolamento. Lintervento
indicato quando c ostruzione completa perch c alto rischio di
strangolamento, ed comunque indicato in coloro in cui fallisce il
trattamento conservativo di una ostruzione completa. Il trattamento
conservativo pu avere un senso in quanto la causa pi frequente di
unocclusione sono le aderenze, e quindi essendo molto aleatoria
locclusione da aderenze, possibile che regredisca come anche che
recidivi.
OCCLUSIONE DEL COLON
Quando un paziente ha unocclusione del colon, lintervento deve essere pi
precoce, la cosa che devo distinguere in questi casi che c il rischio di avere
condizioni di pseudo-ostruzione intestinale, cio pazienti che sembrano avere
Presentazione clinica
distensione addominale
nausea
vomito fecaloide tardivo
dolore crampiforme, perch legato allaumento della attivit peristaltica
esordio acuto volvolo
esordio con dolore meno acuto pu essere processo stenotico che
precipitato come nella malattia diverticolare o un cancro
E.O
-
distensione addominale
peristalsi inizialmente tende ad essere aumentata, c una peristalsi
secondaria conseguente alla distensione, poi pi tardivamente anche per
lo squilibrio idroelettrolitico che si viene a creare, la peristalsi viene
persa, quindi nellileo meccanico si va dalliperperistaltismo iniziale
allassenza di borborigmi della fase pi tardiva;
il paziente va visitato anche a livello dellinguine per escludere ernie
sangue rettale
febbre, tachicardia, segni peritoneali di difesa della parete (di rimbalzo),
nel momento in cui ho ischemia e necrosi.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
-
Ernie addominali
Appendicite
Diverticolite
Ostruzione del tenue
Megacolon tossico: complicanza RCU, tossicit sistemica legata alla
malattia.
ESAMI DI LABORATORIO
Elettroliti;
urea e creatinina (per vedere se c insufficienza renale);
emocromo con formula (pu servire per vedere se c uno stato
infettivo);
LDH (si pu muovere con ischemia);
FA,ALT,AST,bilirubina
RX diretta in bianco
Lrx torace fa vedere la falce daria sottodiaframmatica, tra fegato e
diaframma, e questa la vedo bene con lrx torace piuttosto che la diretta
addome; quindi ci pu esser il rischio di una perforazione quando ho una
ischemia o necrosi. La condizione che nel colon da occlusione quando la
valvola ileociecale continente (spesso incontinente), e quindi accade che il
tenue scarica nel colon, il colon non riesce a liberarsi perch c occlusione e
quindi si sovradistende, in questi casi vedi il tenue normale e un colon
grandemente disteso.
Se c una grande distensione del colon, a fronte di un tenue che non si
conferma diagnostica
distingue ostruzione da pseudo-ostruzione
quando sospetto unocclusione a sinistra
ha effetto lassativo con mdc idrosolubile
serve a localizzare lostruzione per intervento chirurgico
TAC
Generalmente non necessaria, utile solo nei casi che rimangono dubbi.
ENDOSCOPIA
clistere (perch controindicata la preparazione intestinale dallalto): si
pu anche pulire cos il retto ed il sigma;
utile per le ostruzioni del colon sinistro
il colon dx non si riesce a valutare senza la preparazione intestinale che
controindicata nel sospetto di una occlusione del colon
C la possibilit di mettere degli stent per dilatare le stenosi, e si pu fare in
pazienti non operabili, ad esempio in chi ha un cancro metastatico e la
prognosi non viene modificata dallintervento resettivo, il paziente molto
perforazione
sepsi
ascessi intra addominali
aspirazione durante il vomito
disidratazione
squilibrio idroelettrolitico
Trattamento
- idratazione ev
- Sondino nasogastrico
- Antibiotici ad ampio spettro
- Si deve definire lanatomia e la natura dellostruzione
- Preparazione intestinale e intervento chirurgico
Nei casi in cui la valvola ileo-ciecale competente se non si opera
immediatamente, si pu fare una colonscopia che conferma lostruzione, ne
definisce la sede, la natura, e se valicabile mi decomprime il tratto a monte.
Mi accorgo della grande competenza della valvola sulla base dellrx diretta
addome, quando si vede un colon molto disteso e un tenue che non lo .
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Per le occlusioni coliche si cerca di fare un intervento in un solo tempo, in cui si
reseca il tratto in cui c locclusione e faccio lanastomosi tra il tratto a monte
e a valle.
colostomia decompressiva per pazienti molto compromessi
se lintestino a monte pieno di feci, si deve cercare di pulire lintestino
intraoperatoriamente, isolando lintestino, si fa una appendicectomia e
dal buco si inserisce un aspiratore e si aspira e toglie tutta laria, poi una
volta isolato il tratto dove c la stenosi e fatta la resezione, il moncone a
monte lo si mette in un sacchetto di raccolta e si fa un lavaggio dallaltra
parte (dal buco) e si pulisce il colon. Si chiude come se si fosse fatta una
appendicectomia e si fa lanastomosi.
Imaging:
-radiografia in bianco: un esame utile soprattutto per vedere se c aria libera. pi probabile
vederla nelle perforazioni prossimali, mentre pi raro che ci sia daiuto nelle perforazioni distali.
La presenza di aria libera in un paziente non recentemente operato ci orienta molto verso la
perforazione, ma la sua assenza non esclude la diagnosi.
-Valutare lopportunit di rx torace ed ECG nel caso di un sospetto di eziologia toracica.
-Ecografia: un esame con molti pregi utile per laneurisma aortico addominale, la patologia della
colecisti, gli ematomi del muscolo retto, la gravidanza ectopica con emoperitoneo, colica renale e
idronefrosi, ascessi addominali. Nel paziente obeso chiaramente un ascesso profondo non lo
vedremo. Questi primi esami sono validi da fare allinizio del percorso clinico. Se non abbiamo
ancora delle risposte chiare procediamo con la
-Tac con mdc: lesame che ci da pi informazioni. Tac senza mdc mi serve per i calcoli renali, ma
non un esame che mi pu permettere di valutare in maniera approfondita laddome. Quello da
usare la TAC CON TRIPLICE CONTRASTO= contrasto per via endovenosa, orale e rettale. Mi
permette di vedere sanguinamenti, aneurismi, e soprattutto il disegno, il dettaglio degli organi che
cos aumentano moltissimo la specificit e la sensibilit dellesame. Molto utile nellanziano per le
ragioni che abbiamo visto prima: lobiettivit che ci dice poco ma che potrebbe sottendere un
quadro comunque grave. Utilissima per infarti mesenterici, sanguinamenti gastrointestinali e
perforazioni. I sanguinamenti devono essere di almeno 0,3 ml/minuto per essere evidenziati, quindi
quelli intermittenti o con flusso minore probabilmente non verranno evidenziati,
Domanda : i radiologi ci hanno detto che usare i mezzi di contrasto orali pu dare problemi per una
futura tac, ad esempio da fare il giorno dopo, visti i tempi di smaltimento che possono essere poco
prevedibili
RISPOSTA: qui stiamo parlando della necessit di avere uninformazione sulla gravit del quadro.
Sulla base di questa informazione (spesso perforazione o meno) bisogna decidere se aprire la sala
operatoria durgenza o no. In questo momento abbiamo bisogno di quellinformazione quindi si usa
la tac con triplice contrasto, come del resto indicato dai protocolli internazionali. Non ha senso fare
questo discorso in acuto, perch in acuto questo lesame che mi dice cosa devo fare. giusto fare
questa obiezione, ma non in un paziente acuto dove non basta il contrasto per via vascolare. Infatti
se voglio guardare per trovare una perforazione devo dare il contrasto per os. Non mi posso basare
sui solo livelli idroaerei (che possono essere anche assenti nella perforazione coperta). Per avere dei
grandi dettagli ho bisogno del triplice contrasto. Non farlo non ha senso perch ho bisogno di una
risposta subito.
DOMANDA : il contrasto non irritante?
RISPOSTA: no, perch non usiamo il bario ma il gastrografin che non irritante.
Ci capitato ad esempio un paziente che aveva un pneumotorace molto importante con
pneumomediastino senza trauma. Tossicodipendente. Sono stato chiamato a valutarlo in pronto
soccorso. E mi sono chiesto: da dove viene laria che si raccoglie nel cavo pleurico? Pu venire o
dal polmone , o dallesofago o dalla trachea. Ho escluso il polmone perch questo era
completamente asintomatico.
Mi sono trovato quindi nella condizione di dover escludere che avesse una perforazione esofagea.
Allora ho chiesto la tac con contrasto per os che per non ha evidenziato un nessun piccolo foro
nellesofago. Anche un piccolissimo foro (che non avrei mai trovato senza il contrasto per os!)
potrebbe dare una fuoriuscita molto importante di aria. Poi il pz ha fatto una broncoscopia e non
aveva nessun tipo di perforazione in questa sede. In questo paziente era presente una rara sindrome
(il prof ha parlato di sindrome di Amman ma su internet non ho trovato conferma) nella quale con
aumenti di pressione addominale come nella tosse o una qualsiasi manovra di Valsalva, si verifica
passaggio di aria nel cavo pleurico dallesofago.
INFEZIONI INTRADDOMINALI
Processi che coinvolgono il peritoneo viscerale e da esso possono estendersi a quello parietale
provocando una peritonite.
Badate bene: avere una perforazione di un viscere o una flogosi che dal viscere guadagna il
peritoneo non equivale ad avere una peritonite diffusa, perch la fuoriuscita di materiale nel cavo
peritoneale provoca una risposta infiammatoria e il processo infiammatorio cerca di circoscrivere il
danno: linfiammazione fibrinosa permette di creare delle aderenze fra i visceri, lomento spesso si
inserisce nel contesto contribuendo a delimitare la flogosi creando un compartimento stagnoda
questa situazione nascer un ascesso perche lambiente viene contaminato da germi, anche se
allinizio la raccolta poteva essere sterile.
Quindi le infezioni addominali possono prendere la via di una peritonite diffusa o quella di un
ascesso (dotato di parete e contenete pus).
Dal punto di vista clinico lascesso si presenta come un infezione circoscritta:
- febbre
- neutrofilia
- aumento della VES e PCR
Questo nellimmunocompetente perche nellimmunodepresso il quadro pi sfumato; la semeiotica
addominale presenta segni circoscritti al quadrante sede dellascesso e non diffusi a tutti i quadranti
come nella peritonite diffusa .
Cosa determina lintrapresa di una o dellaltra via??ascesso o peritonite diffusa??
Entit della perforazione: pi ampia , maggiore sar la fuoriuscita di materiale enterico e
minore sar la possibilit di circoscrivere il processo; se invece la perforazione segue un
processo infiammatorio cronico riacutizzato come nella malattia di Crohn, la sierosa
peritoneale aveva gi instaurato aderenze (con altre anse,con omento, con la parete) quindi
si creer una camera dalla quale nascer un ascesso a seguito di una perforazione
Immunocompetenza: attenzione agli anziani, etilisti, pz in trattamento con steroidi in cui
c uno stato di immunodepressione che favorir la formazione di un processo peritonitico
diffuso
Classificazioni delle peritoniti:
Primaria: traslocazione di batteri che abitano il lume intestinale (es ascite che si infetta),
generalmente linfezione monobatterica
Secondaria, a patologie del tratto gastro-intestinale come perforazioni, infiammazioni,
neoplasie, diverticoli, malattie infiammatorie croniche, colonscopie, traumi, ischemie (se
arriviamo alla necrosi). A seconda dellimmunocompetenza del soggetto e dellentit della
perforazione, avremo una peritonite diffusa o una circoscritta con ascesso
Terziaria: una peritonite secondaria che recidiva o che si complica, non risolvendosi; sono
generalmente sostenute da molti batteri e spesso compaiono in soggetti defedati, anziani,
malati cronici
Il pz in cui in corso una peritonite deve essere stabilizzato dal punto di vista emodinamico ed
elettrolitico in modo tale da rendere possibile lintervento volto a controllare la fonte
dellinfezione :questo lo posso fare con metodologie chirurgiche (intervenendo in sala operatoria o
con un drenaggio) o mediche (antibiotici); quindi la prima cosa dopo aver garantito le funzioni
vitali eliminare/controllare al fonte dinfezione. Il drenaggio di un ascesso pu o meno richiedere
un intervento chirurgico, perch lo posso drenare anche per via percutanea guidato da ecografia o
TAC, ovviamente se non pluriconcamerato, posto in una posizione difficile o pericolosa per il
rischio perforazione, costituito da materiale denso (gli ascessi post-pancreatite sono molto densi e
difficilmente viene drenato). In questi casi il drenaggio sar chirurgico.
Il drenaggio mi permette di stabilizzare il paziente ed eventualmente portarlo giorni dopo in sala
operatoria per risolvere la causa che ha portato allascesso, in modo che il suo organismo possa
rispondere allo stress operatorio io modo migliore; quindi il drenaggio dellascesso pu essere una
manovra risolutiva o una terapia momentanea e chiaramente va associata in ogni caso una terapia
antibiotica ad ampio spettro per via endovenosa che da sola non sarebbe efficace, senza la
rimozione della fonte di germi.
Nellimmunocompromesso la peritonite pu essere sostenuta da miceti quindi si possono associare
degli antifungini agli antibiotici. La terapia con antibiotici va proseguita a lungo per evitare la
formazione di ascessi,anche dopo la defervescenza per almeno 48-72 ore.
Gli interventi chirurgici per il trattamento di infezioni addominali sono interventi difficili, perch ci
sono processi infiammatori in atto: maggior afflusso di sangue, tessuti pi fragili che sanguinano di
pi facilitando emorragie, i piani di confine si obliterano per adesione delle strutture facilitando
lesioni
pu essere sensato drenare lascesso e intervenire in un secondo momento. Talvolta il pz viene
portato in sala operatoria anche se non stato stabilizzato perche c bisogno di fare un controllo
immediato della fonte, allora occorre darsi degli obiettivi minimi: drenare lascesso, chiusura della
perforazione ma senza anastomosi per fare pi velocemente; gli si lascer laddome aperto, il pz
sar trasferito in terapia intensiva e una volta stabilizzato dopo 48-72 ore lo si riporter in sala
operatoria per terminare lintervento.