Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
Eugenio Rollo
Il concetto di progetto
Tutti noi facciamo tanti progetti: progettiamo le prossime vacanze, gli esami da preparare, il matrimonio,
lo sviluppo di carriera, la serata in compagnia. Cos
come progettiamo
un edificio, un
impianto
o
I'arredamento di lurl''abitazione, lapreparazione di una
cena o il percorso per recarci al lavoro.
L etimologia ci suggerisce che la parola venga dal latino e sia composta da pro (avanti) e jcere (gettare),
gettare avanti, stessa etimologia di "proiettare". Nel
nostro caso rI pro I'avanti nel tempo, quello che car attenzza il progetto come ATTIVIT PREDITTIVA.
In un progetto, infatti, noi
cerchiamo di "prevedere il futuro", non in senso magico,
nella valutazione delle variabili che possono intervenire nel condizionare il verificarsi di un evento desiderato e attivare le azioni opportune per raggiungere
un obiettivo posto, con la maggiore probabilit possibile.
Da alcuni il bisogno di progettare visto con sospetto,
come un bisogno di pre-occupazione, di progranmare
la vita e sfidare il fato. Thlvolta dietro questo atteggiamento c' per la pignzi4 mentale e anche un po'
fisica, di mettersi alla prova, la paura di essere smqrftiti dai fatti nelle proprie
I
previsioni.
Iu
Lo pslcologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
p.72)
{il
Chiedo scusa per la digressione, ma mi piaceva accostare un approccio filosofico intrigante con la pratica
di chi, come me, lavora per progetti da lungo tempo e,
pur non riconoscendosi nei concetti espressi da Scalfari, ne viene utilmente stimolato, anche per far uscir2--'-'---la tecnica della progettazione dall'eccessivo distacio
che la consuetudine inevitabilmente porta con s.
Tornando ad un approccio pragmatico, la definizione
classica identifica il progetto come il complesso di
attivit correlate tra loro e frnalizzate a creare
prodotti o a rilasciare servizi rispondenti a obiettivi specifici determinati. I criteri di esecuzione, controllo e completamento in termini di tempi, costi e
qualit, sono definiti in un contratto.
Questa definizione pone I'accento sugli elementi costitutivi e sulla gestione del progetto, citando obiettivi
e criteri esecutivi, senza tralasciare un elemento fondamentale: il rapporto tra il progettista ed il committente. Se, infatti, per progetti che riguardano esclusivamente noi stessi il committente, il beneficiario, il
progettista e I'esecutore sono figure che si identifica73
no in noi, nel momento in cui sviluppiamo un progetto per un'Organizzazione dobbiamo tener conto dei
diversi attori che entrano in gioco.
In questo caso viene posto I'accento su una caratteristica fondamentale di tutti i progetti: la temporaneit. Accade di frequente, purtroppo, che tale aspetto
)
azloni.
attivit
Glolidati,
mmai
ha
obiettivi definiti
Tfta con un inizio ed una fine cerTno) del risultato atteit non vuol dire che il progetto debba
essere necessariamente breve, pu durare anche diversi anni, ma tale durata temporale va definita a priori.
nato. ha un ci
tificata dal
14
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
obiettivi: rappresentano le motivazioni fondamentali che stanno alla base del progetto, ne
costituiscono la ragion d'essere e definiscono i
risultati finali da raggiungere, il PERCTIE del
progetto stesso. Questo aspetto appare scontato
e banale, ma mi capitato non di rado di vedere
sedicenti progetti in cui non era definito alcun
obiettivo;
lll
metodi e strategie: occorre chiarire quale approccio verr utrlizzato nell'attuazione del progetto, non solo dal punto di vista teorico, ma
anche e soprattutto dal punto di vista operativo,
in stretta connessione con i vincoli rilevati e le
risorse disponibili. Dal metodo (come si fa) derivano poi i contenuti delle attivit (cosa si fa) e
la conseguente suddivisione del progetto in fasi;
pianifcazione: definizione dei tempi, delle attivit e delle fasi per raggiungere i risultati. I
progetto va scomposto in diversi segmenti, ciascuno con un obiettivo intermedio, una data di
inizio e fine, la descrizione delle attivit necessarie a raggiungere l'obiettivo intermedio e i risultati attesi (deliverables) per ogni fase. La
pianificazione permette di effettuare le verifiche sugli stati di avanzamento del progetto;
risorse: assegnazione di quanto necessario allo svolgimento delle attivit. Sono pertanto
raggruppati i costi, i tempi, le persone, le attrezzature, i materiali e gli strumenti che servono per il completamento delle attivit. un dato fondamentale che determina il successo di un
progetto: sottostimare o sovrastimare l'impiego
di risorse pu portare al fallimento o al rifiuto
del progetto da parte del committente;
rischi: vanno definiti a priori quali rischi si intravedono all'atto della progettazione. Pi fre16
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
suqlg*
no_n
serve ad
Questi principi generali sulla struttura dei progetti sono naturalmente applicabili anche alle materie psicologiche, sia pur con le dovute specificit.
Non bisogna dimenticare che spesso i progetti in psicologia riguardano realt complesse ed estese, spesso
si svolgono in ambito pubblico, quindi I'attenzione ai
vincoli e alle risorse non va sottovalutata.
Cos come va sempre tenuta in considetazione la molteplicit di attori che intervengono nello svolgimento
di un progetto. Dal committente al project manager,
dal cliente al team di sviluppo del progetto, dal beneficiario al responsabile dell'organizzazione, tutta una
complessa rete di idee, personalit e relazioni si intreccia in un unico contenitore che a sua volta stret17
18
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
Abbiamo gi definito il progetto come una serie di attivit finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi che tenga conto del sistema e dei vincoli presenti, soprattutto in termini di tempi e risorse.
Se un progetto semplice ed implica l'operativit di
una sola persona (ma questo raro) senza coinvolgere
altre strutture, la sua gestione semplice. Pi spesso,
il
tuttavia,
Il project management
(utilizzo
il
termine inglese
non per anglofilia ma perch il termine pi frequentemente utilizzato nelle otgatxzzazioni) non altro
che una serie di metodologie e strumenti per la gestione di un progetto, principalmente in ambito aziendale; molti criteri del project management sono
trasferibili nella pratica di diverse discipline, incluse
quelle psicologiche.
t
po. Tuttavia importante tner cmto di cosa voglia
dire gestire un progetto, in modo da tener conto delle
variabili necessarie nel momento in cui si pianificano
le attivit. I-a pianificazione (o progettazione) il nostro oggetto di surdio: essa costihrisce solo una delle
fasi del project menagement, ma se noi siamo consapevoli delle altre fasi e di cosa il gestore di un progetto sar chiamato a fare, la pianificazione sar di migliore qualit e si abbasseranno i rischi di errore.
Classicamente il project management si articola in diversi tipi di attivit:
o-
biettivi;
5. Allocazione/disallo
6.
7. Acquisizione
li necessari;
av
0.
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
ti;
2O.Comunicazione dei risultati ottenuti ai committenti.
Solo i primi quattro punti costituiscono I'oggetto della
progettazione, gli altri sono competenza di chi effettivamente gestir il progetto, cio del project manager.
Ma, ancora una volta, vanno definite in fase progettuale i criteri e i metodi con cui le attivit dovranno
essere svolte, nonch gli strumenti di verifica e valutazione.
.\
[o scono
raDDretl
'
nzzazione o di
il prin-
lnvece e un
da
to. armonico rispetto
allo scopo.
Facciamo un esempio: un'azienda sanitaria ha tra i
suoi scopi quello di migliorare i servizi offerti agli utenti. All'interno di questo scopo individua un obiettivo (dimensionare correttamente un servizio psichiatrico tramite la valutazione dell'incidenza della depressione nella popolazione di riferimento) che attua tramite uno specifico progetto.
Non
fondere
volto
rasgiun
al
proJivi,
nell'ambito
Anche questo libro frutto di un progetto. Lo scopo
di contribuire alla professionalit degli psicologi; gli
obiettivi sono di diffondere la cultura del lavoro per
progetti e far accrescere la capacit di progettazione
dei lettori.
Nel punto 2 si definiscono le fasi del progetto, in base agli obiettivi definiti. Pianificare significa individuare, definire e valutare diversi aspetti:
nessun
maniera isolata, occorre te-
progetto va visto in
ner conto del sistema co{uples$ifo ffint"*o
riguarda
del quale-i si
la formazineHfTffirno di unlazienda, occorre
-uffitto
22
Lo pslcologo e la progettazione
Eugenio Rollo
ma UWtt
-s.e
hcando
i al sistema. Un ul-
.__-E_*
'wil|.
o meno nel progetto. Sembra banale, ma facile uscire dal seminato, tanto pi in ambito psicologico. La nostra disciplina, per quanto si
cerchi il pi possibile di dare una struttura precisa, complessa ed interconnessa con altre
materie e nella pratica si rischia spesso di andare fuori tema o di disperdersi in un nugolo di attivit trasversali e di competenza di altre figure
professionaH. pertanto indispensabile definire
con precisione il 'tampo di gioco", le cui linee
di demarcazione non devono essere oltrepassate. Se, ad esempio, il committente un servizio
psichiatrico che richiede di sviluppare un progetto per la diagnosi precoce delle psicosi infantili nell'ambito di tale servizio, devo limitarmi a definire attivit che rientrino nelle competenze del servizio, non posso a priori progettare di coinvolgere, ad esempio, il Comune o i
medici di base, perch uscirei fuori dal campo
d'azione del progetto; tale approccio sarebbe
invece possibile se il committente fosse un ente
con competenze al di sopra del servizio e mettesse a disposizione le necessarie strutture di
coordinamento. I1 discorso necessariamente
semplificato in questa sede, perch in realt un
progetto pu nascere anche dalf input di una
singola struttura per poi essere esteso ad alri
enti, ma qui
mi
preme sottolineare
che
nell'elaborazione di un progetto non dobbiamo
lasciarci prendere la mano dall'entusiasmo, oc-
Eugenio Rollo
Lo pslcologo e la progettazione
oi
-li
committente
definisce i tempi entro i quali il progetto
deve avere termine o i periodi e le fasce
orarie in cui possibile svolgere le attivit;
temporali: generalmente
il
presi dall'entusiasmo
dall'interesse
professionale, abbiamo una visione orientata al risultato da un punto di vista
psicologico e tendiamo a trascurare il
mondo intricato della normativa. Peraltro
complesso delle leggi in Italia un
groviglio inestricabile, spesso poco chiaro agli stessi specialisti del settore. Purtuttavia nella stesura di un progetto oc-
il
26
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazlone
corre accertarsi di essere nel rispetto delle diverse gerarchie normative, a partire
dalle leggi dello Stato, fino alle circolari
ministeriali, alle leggi regionali, alle delibere degli enti locali, ai regolamenti...
Al di 1 della complessit della materia,
comunque, basta farsi aiutare dalle persone che operano nel sistema all'interno
del quale si svolger il problema: ciascuno conosce i vincoli normativi della propria specifica realt;
"Wi, @ffi
re
ed
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
all'obiettivo;
{i@
le responsabilit:
definire
chi;hcbe"cosa. Mi sono spesso imbattuto in situazioni di progetto in cui c'erano duplicazioni
di attivit e aree scoperte, in cui non era affatto
chiaro chi avesse il ruolo di decidere o semplicemente rispondere alle domande. In molti servizi, soprattutto in quelli distribuiti territorialmente o con competenze non chiaramente definite in cui le attivit si accavallano su pi figure
professionali, anche i progetti risentono di una
mancanza di chiuezza di ruoli. Proviamo a
pensare ad un servizio sociale, in cui spesso il
ruolo dello psicologo, dell'assistente sociale e
dell'educatore sono talmente contigui da risultare confusi e qualche volta indistinguibili.
Come si fa a costruire e a gestire un progetto in
cui non si sa bene a chi sono attribuite determinate competenze? Certo, ci sono riunioni e confronti, ma tali occasioni dovrebbero essere impegnate per dedicarsi alle attivit di progetto,
non per ridiscutere costantemente funzioni e
metodologie.
ne facnon
pensa che siano altri
di respoqpgp1til[e_-c*o-4.fl;{L4ll:iut_e"gro,dellastruttu-
ra-d;buntuat definizione di
"iitTfirnzioni
responsabilit consente una gestione
del progetto chiara e lineare, accresce I'efficacia e
29
q7
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazlone
A tale proposito, val la pena di citare due strumenti cl as sic amente utiliz zati nella progettazio ne per rappresentare lo svolgimento delle attivit di progetto: il grafico di Gantt e quello di
Pert. Nel Gantt viene riportata la durata delle
diverse attivit come un segmento in corrispondenza del tempo indicato onzzontalmente. In tal
modo il grafico rappresenta la variabile tempo
ed illustra la suddivisione in fasi, evidenzia la
sequenza e la contemporaneit delle attivit e
;'---t--TemPo
r_r___Ir
morto
3
Tempo morto
-f
F-l-
-L_
5
6
l---{
I
10
15
20
5t
25
30,
35
permette di mettere in luce i tempi morti: Tramite questo strumento si pu fare facilmente un
confronto tra previsione ed esecuzione. Il Pert
(acronimo di Program Evaluation and Review
Tecnique) ha invece la caratteristica di indiviDiagramma PERT disegnato in scala in funzlone del tempo
duare le attivit non tanto nella loro singola durata, quanto piuttosto nella collocazione tempo-
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
mine il progetto);
gli obiettivi intermedi: in relazione alla suddivisione in fasi occoffe individuare i relativi obiettivi che si intende raggiungere. La verifica
delle fasi sar orientata a valutare se i risultati
previsti per ogni fase (deliverables) sono stati
raggiunti o meno;
o i risultati che si vogliono raggiungere: al termine del progetto si effettuer una verifica e
valutazione finale. Ma su cosa? Come si misurano gli obiettivi? Al di l degli obiettivi occorre dunque dichiarare i risultati concreti e misurabili da raggiungere. Poniamo che voglia attuare un progetto di intervento per accrescere il
livello di motivazione degli operatori in
un'azienda: questo sar definito come obiettivo,
ma come posso riconoscere di aver raggiunto
tale obiettivo? Dovr quindi fissare criteri che
mi permettano di misurare una variabile connessa alla motivazione, ad esempio la vanazione del livello di assenteismo, la percentuale di
etrore o di scarto dei materiali, la misurazione
del clima aziendale tramite un questionario
somministrato prima e dopo I'intervento, ecc.
vanno il pi possibile individuati a priori, come indicato al punto 3: no3 sufficiente ignorare un rischio
le cause
oer
evitare che si m
lr
pi frequenti di nEffiono legate alla variazione elo
all'indisponibilit di risorse economiche inizialmente
previste, a variabili legate alle risorse umane, al mancato rispetto dei tempi, owiamente ad imprevisti o a
variabili ritenute durante la progettazione meno rilevanti o con livello di rischio accettabile.
.
.
Spese accessorie: oneri sociali e indennit accessorie per lavoratori. Generalmente sono
calcolate in percentuale sul costo del lavoro;
to;
Eugenio
Rollo
Forniture: costo
Lo pslcologo e la progettazlone
di strumenti, attrezzature,
manager.
Per quanto concerne le funzioni, possiamo riassumere
le attivit di gestione in tre categorie:
conoscenza; il capo progetto deve avere competenze specifiche sulle attivit del progetto e
deve conoscere dettagliatamente ed approfonditamente il progetto stesso;
controllo: verifica degli stati di avanzamento, degli obiettivi e risultati intermedi, dell'utrlzzo dei tempi e costi previsti;
36
fsilIiltw-"
il
successo, so-
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
il capo progetto debba avere doti da Superman... Gli si richiede competenza, capacit tecniche ed applicative, visione d'insieme, doti di
Si ritiene che
Pertanto il project manager si trova al centro di un sistema di rclazioni, attivit, termini di riferimento e
vincoli di cui occoffe tener conto in fase di progetta-
Termini di riferimento
nsorse
?medm
lqslqdllt
DIRSMfi
37
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
L'elaborazione
di
progetti
in ambito
psicologico
Quanto esposto finora riguarda la progettazione in generale, ma ogni disciplina ha le sue specificit, cos la
struttura del progetto privileger alcuni aspetti piuttosto che altri a seconda del campo di applicazione.
Il primo
aspetto fondamentale di carattere deontologico: quale che sia la struttura del progetto, abbiamo a
che fare con persone e dobbiamo avere piena consapevolezza che qualunque intervento potrebbe avere
ripercussioni in positivo o in negativo.
SCHEMADI PROGETTO
1,. II titolo
Sembra banale, ma anche il titolo riveste una sua importanza. Soprattutto con la diffusione dei progetti europei, invalsa la consuetudine di elaborare titoli che
avessero una buona dose di sintesi e creativit, un richiamo mnemonico ai contenuti, spesso un acronimo
di senso compiuto.
2.
dafnrl
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
che un progetto deve essere realizzabile, non deve essere un esercizio accademico; deve essere orientato
sul piano pratico, con poche parole, con risultati attesi
e facilmente rilevabili.
Per qpanlo Spncefne
in
preg
1'
e reale in
cui.?Ipl9vds'*shs#ika[gggfi gJs,gs,?.fl tJqata-repossibile, si guilanche prevedere un rilevamento p{4ra del
ili
da confrontare
poi c
e"uiffi" if .ont"tto significa ottenere quelle informazioni che consentono di cogliere una serie di caratteristiche dell'ambiente e delle persone appartenenti a
quel sistema. Dalla lettura del contesto si possono cogliere vari aspetti che servono mettere a fuoco variabili importanti per la definizione degli obiettivi e a
contestualizzare le conseguenti azioni. La lettura del
contesto, poi, rende maggiormente sensibili verso
quegli elementi e quegli aspetti che possono facilitare
o ostacolare la nostra attivit.
tuazione in
cpstxaad
operare;
-*-*
L'analisi del contesto non deve dare origine ad un
quadro informativo generico e indistinto, bens ad un
quadro conoscitivo direttamente dipendente dalla strategia generale del progetto da realizzare. L'analisi del
contesto, infatti, costituisce uno dei principali strumenti che consente una corretta declinazione degli obiettivi strategici dell'organizzazione in obiettivi operativi, pertanto deve essere strettamente correlata a tali obiettivi strategici del progetto.
Gli ambiti
e profili
di un processo di analisi del contesto sono molteplici e molto differenti tra loro: infatti,
le forue e le tendenze che sono in grado di influenzare
le attivit o i risultati del progetto sono numerose. Un
strumento utile di supporto all'analisi dello scenario
interno ed esterno costituito dall'Analisi SWOT che
consente di ottenere una visione integrata degli esiti
delle due fasi in cui possibile scomporre I'analisi del
contesto:
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rischi (Threats)
In
questo modo possibile, in base ad un'ottica sistemica, evidenziare in modo chiaro e sintetico le variabili che possono agevolare oppure ostacolare il
raggiungimento degli obiettivi del progetto, distinguendo tra fattori legati all'ambiente esterno e fattori
legati invece all'organizzazione interna, e consentendo di orientare in modo pi efficace le successive
scelte strategiche ed operative:
analisi del contesto esterno, costituito dall'insieme diforze, fenomeni e tendenze d carattere
generale, che possono avere natura economica,
politica e sociale e che condizionano e influenzao le scelte e i comportamenti di un'organizzazione e indistintamente tutti gli attori del sistema in cui tale organizzazione si colloca.
A titolo di
43
i progetti \n psicologia
l'attenzione alla persona. Massima cura q\indi va dedicata all'individuazione dei destinatari, cid coloro ai
quali rivolto I'intervento. Generalmente sp opera la
distinzione tra
o bepi
termine a livello
amincremento della spesa nell'educazione e nella salute)
e :k[gEg" (Il
nte e
direttamente influenzato dal prggetto a livello di obiettivo spec.ifigo) in_qWglp.gy
idiun
intervento non ne beneficiano direttamente, ma servo-
g_
Nell'individuazione dei destinatari del progetto occorre tener ben presente le caratteristiche del nostro
target e valutare i suoi reali bisogni espliciti ed impliciti. Ho visto sovente progetti basati non sulle effettive necessit dei destinatari, ma sui bisogni del progetumere Ia conosceza
tista! Pu accadere infatti di
del
non su una
di rilevamento ed
osserv
cialpg-addiriltrua*{uqiraai0np"".di"Jlp.frgBs0*bisogno.
Ci che dobbiamo fare metterci dal punto di vista
del destinatario e contemporaneamente guardare in
termini di sistema la tematica del progetto.
miiiif,
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Alcune domande di riferimento ci aiutano a concentrare meglio l'attenzione sulle variabili legate al destinatario (Leone L., Ptezza M., Costruire e valutare i
progetti nel sociale,Franco Angeli, Milano 1999):
."Q
Quali
la
il cambi
one,
le
sono
il
nel quale ci si
numeroso?
caratteristiche
socro-
i cambiamenti ausoicati
itudini
blepro-
sue
de
lo
ma
ge
'.
co3:,
i va-
::-.P,:9.Iq:qTil-qgilsspvelsi sntot
Come si
o c' Jg*g*rrRg"i.g.L+Jgljg.J#k*g*i*
uno
coinvolto indirettamente?Owero il srup nel
quale si desidera ottenere il cambiamento stesso
a't"
45
attesi
Nel capitolo precedente si gi trattato della differenza $a scopo ed obiettivo. Nel nostro caso lo scopo
definito in premessa, mentre in questa fase occorre
definire uno o pi obiettivi generali ed eventualmente
i subobiettivi od obiettivi specifici che generalmente
individueranno anche le fasi operative del progetto.
In realt la definizione di obiettivi, metodologia e attivit procede in genere di pari passo, proprio perch
sono elementi strettamente interconnessi.
li obiettivi
gli obiettivi
nella suddivisione degli obiettivi, occorre accertarsi che esista una coerenza interna, cio
che gli obiettivi specifici non contraddicano gli
obiettivi generali e viceversa;
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
non confondere obettivo con attivit! Sembra banale ma non un'eventualit remota. Obiettivo ci che si vuole
iungere, attivit
il mezzo
li obiettivi derivano
devono
ibile.
E fondamentale che tali risultati possano essere poi
rilevati in modo oggettivo, il pi possibile in modo
quantitativo, per consentire una coffetta valutazione
finale. La oomanoa
Irnale.
domanda e:
: come laccro
faccio o
a saDefe
sapere e a dimo,l
srrare che l'obierrivo c
sernpre tutto misurabile,
a volte dobbiamo ricorrere a variabili osservabili ma
non misurabili e questo complica I'aspetto della definizione dei risultati attesi. Riprenderemo questo tema
nella sezione dedicata alla valutazione.
Ultimo aspetto: ancora una volta bene ribadire che
I'obiettivo non va confuso con un sogno o un desiderio: quanto ci proponiamo deve essere concretamente
e con buona probabilit, realizzabile per conservare la
dignit di obiettivo.
essere
\
ws-'_*
sffiqi
Eugenio
6.
L aspetto
5. Vincoli
della
La vignetta precedente collega I'argomento degli obiettivi a quello dei vincoli. Abbiamo gi ampiamente
il
trattato
brffitasereffioleatd-
vit
riscon-
;*
nel
"
compllmlit di uf-Tase S*fp-ercuote su quelle
@[email protected]#r
r x-"@*i^Ewuh
d'#+'H
=:_'i':W*1'{'r_1
":
r L ! i__
s+ r{r'riiq
-'_xt+
'"'+{'
'
tereogan'zilttYg.!-pfe$.1g.SleICpi_pqgge,t$*vanno
r ealizzatr nell' amb i to de ll a pubb li c a ammini str azione .
Il vincolo
48
logiche:
i[
In ambio
diversi
fermare tr
to di
dame
Uno
Eugenio Rollo
Lo pslcologo e la progettazione
supporter dei
diversi approcci teorici duellano spietatamente per affermare la bont delle teorie proprie o che hanno scelto di sposare, ma nella quotidianit il discorso fondamentalmente diverso.
Uno psicologo deve avere la capacit di non farsi rinchiudere nella gabbia di un singolo approccio. Pu
avere certamente un riferimento teorico in cui meglio
si riconosce, ma non pu limitarsi ad esso o ritenere di
possedere la verit rilevata.
Solo in questo modo si acquisisce la necessaria flessibilit che consente una migliore visione di un sistema
nella sua complessit e, contemporaneamente, moltiplica le risorse professionali e consente l'integrazione
delle parti migliori e soprattutto pi adeguate alla specifica realt delle diverse teorie.
Si badi bene, non sostengo la necessit che 1o psicologi sia un tuttologo, mene guardo bene. Ritengo per
che una molteplicit di strumenti di cono scenza, analisi ed intervento permetta di essere pi efficace e realistico.
it di ricercare non gli
avere la
Do
, ma quelli
rar"-
*""t" t""""
con
naturalmente.
Occorre sempre partre daTl'analisi che abbiamo effettuato e metterlainrelazione agli obiettivi che ci siamo
posti, ai destinatari ed ai vincoli rilevati.
Creeremo allora un modello di intervento generale, di
stile teorico ed operativo del progetto, all'interno del
quale sceglieremo le attivit da svolgere, ciascuna
correlata agli obiettivi che abbiamo precedentemente
definito.
Leone e Prezza, nel testo citato in precedenza, suggeriscono alcune questioni guida nell'individuazione
delle attivit e la suddivisione in fasi:
. "Q
.
siuggglggli qpi"ttiyi
Le attivit sono
che.
to?
.
o
eo
Perch
e_1_e4ss"g:"1Ig"
p.t"
]"e_
ragati?
gix::gffi pro
et-
si scel
Si sono scelt
lit di raggi;"9,F91*q glr**t"gJtift pggti?
. :J'.d*|'}
fr:'r!,1+fF
probabi-
-9"'l.1s"gl'"9r99.{9911-991-eJI1Il.PP-:"'
o essere accetSi sono scelte attivit che
ncoli e
tet
50
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
(costito
o Quali
. Che grado di legittimazione "sociale" ha il procome cu
seguente:
Obiettivo
generale
Obiettivo
specifico
Risultato
atteso
Fase
/ attivit
Dal punto di vista concreto, si suggerisce di consultare gli esempi riportati nel capitolo successivo, in modo da contestualizzare i criteri qui esposti.
Della suddivisione in fase e delle responsabilit abbiamo ampiamente trattato nel capitolo precedente,
quindi ci limitiamo ad osservare che quanto espresso
si applica pienamente ai progetti in psicologia.
7. Tempi
Il
tempo una variabile molto particolare, indipendente da noi. Alcuni parlano di time management,
cio gestione del tempo, ma noi non possiamo gestire
il tempo, dilatarlo o restringerlo, possiamo piuttosto
51
Il
il
.
.
Peraltro spesso non abbiamo la capacit di dare un reale valore al tempo: il nostro tempo prezioso, quello
degli altri no; mi disturba se mi interrompono, ma mi
arrabbio se qualcun altro non vuol essere disturbato.
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
hiamo
al ra
di pe"rdPJe effisjggfl
pArL,@
I'attivit, non
aenza
efficac[ Sempre Seiwert sostiene: "Tendiamo a confondere attivit con risultati, il movimento e I'operativit
quotidiana con larcalizzazione finale, con il rischio di
perdere di vista gli obiettivi essenziali, aumentare la
frenesia delle attivit. divento talmente occupato da
non aver pi tempo per altro". Spesso non siamo concentrati su quello che stiamo facendo, ma siamo ossessionati da quello che dobbiamo fare, con un inevitabile aumento del livello di stress.
Queste considerazioni generali sul tempo ci servono a
sottolineare quanto sia difficile calcolare i tempi in un
progetto ed allo stesso tempo quanto sia indispensabile farlo correttamente, per evitare di dover lavorare in
emergenza; in quest'ultimo caso, infatti, attueremmo
un atteggi4menlo REATTIVO (facciamo quello che
gfi
bbiamo
biqg
iso e le cose pi
uello che abbiamo
qfg
imoortanti).
*---
ifa
Seneca
po'_ce
un
con
l'ur-tu3iu
" gudlq
999i3mp".
rh
Una stima prudenziale del tempo necessario a svolgere le attivit ci permette di non correre, ricordando
che velocit e fretta non sono sinonimi!
I criteri
. rti
competenti (sono
naturalmente pi attendibili, un profano non
pu essere in grado di valutare il tempo per
un' attivit specialistica),
o un
(in un meccanismo
efficace circolazione delle informazioni (condividere le informazioni aiuta a creare un knowhow comune, purch i momenti di scambio siano ben condotti e assicurino efficacia),
Un discorso a parte merita la definizione delle priorir. Fissare le priorit sisnifica decidere ouali sono i
coI
fi s s A*lg"ruiJ*rog*to*( mag ari utilizzando un di agramma di Gantt o un Pert, come illustrato nel capitolo
precedente).
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettrazione
COMPITI C
COMPITI A
- compiti da ignorare o
cestinare o ridiscutere -
COMPITI B
F
,
URGENZA
COMPITI A: attivit che sono sia urgenti che
importanti, devono essere affrontati immediatamente con un livello di competenza molto elevato;
COMPITI B: attivit che non sono molto importanti ma che sono urgenti, da assegnare a risorse esecutive o comunque portate a termine,
sia pure dopo le altre;
COMPITI C: le attivit
ma non ancora urgenti possono aspettare, per vanno programmate, bisogna stabilire una scadenza ed
essere verificate;
secondo Seiwert i compiti che non sono n urgenti, n importanti vanno cestinati... In effetti
ci sono alcune attivit che sembrano non avere
senso in un progetto: in questi casi pu essere
opportuno riprendere in esame il progetto per
rivalutare o ridiscutere le attivit.
Mi
sia consentito terminare queste riflessioni sul tempo con un breve aneddoto, tratto da un testo creativo e
M, Mi
di
s.
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
portanti, la famiglia, la salute, gli amici, il lavoro. I piselli sono le altre cose per voi importanti, la casa, l'auto, lo sport...
l-a sabbia tutto il resto, le piccole cose. Se metteste dentro il
vaso per prima la sabbia, non ci sarebbe spazio per i piselli e i
sassi. Prendetevi cura prima di tutto dei sassi, le cose importanti. Fissate Ie vostre priorit: iI resto sabbia!"
Uno studente allora alz la mano e chiese cosa rappresentasse
la birca.
Il professore sorrise:
8. Risorse
Abbiamo gi definito nel capitolo precedente quali
siano le risorse da prendere in considerazione per un
progetto: umaneo materiali ed economiche.
Nel determinare
57
i,
l,h
ilfl
[:u
[
I
I
;
Per, al contrario di quanto awiene in ambito aziendale, nella valutazione dei costi di progetto in psicologia non si deve far ricorso unicamente a criteri di
effrcienza. E aperto e acceso il dibattito sul rapporto
costi/benefici in psicologia cos come nella sanit in
senerale. Mentre in ambito industriale relativamente
;Idffifr:*-@*'-
Le posizioni che hanno trasformato le strutture sanitarie pubbliche n "aziende" sanitarie sono partite da
analisi costi/benefici attente alle variabili finanziarie
pi che quelle della salute, ad esempio hanno messo
in relazione il costo sociale di una persona malata, che
quindi non produce, rispetto ai costi delle cure. Cos
come in numerosi servizi pubblici, compresi i servizi
sociali, si tende ad esasperare I'ottica aziendalistica
rispetto all'efficacia del servizio reso e al bisogno della popolazione e degli utenti.
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
gi
O COSTI RELATIVI AI
DESTINATARI: ci
possono essere alcune occasioni in cui i beneficiari degli interventi si assentano dal lavoro per
partecipare al progetto (ad esempio nei progetti
di formazione) o ricevono un contributo (in alcuni progetti sociali) o sono coperti da assicurazione;
*'nri;rffitllw
Il
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
FUNZIONAMENTO E GESTIONE:
Direzione del progetto: sono da computarsi i costi del project manager e del personale di coordinamento del progetto, destinati
non a compiti di intervento, ma al funzionamento generale del progetto;
o Retribuzioni ed oneri del personale interno: nei casi in cui il progetto venga
svolto all'interno di un'Organizzazione,
occorre attribuire al progetto i costi del
tempo per cui gli operatori saranno destinati alle attivit di progetto, nonch eventuali
indennit aggiuntive per la preparazione;
Noleggio e manutenzione attrezzature; analogamente alla voce precedente, con riferimento alle atltezzat:sre necessarie alla
realizzazione delf intervento ;
tenga
In appendice riportato uno schema per il rilevamento dei costi. Naturalmente, a seconda del progetto, alcuni costi saranno applicabili ed altri no, cos come ci
62
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
saranno costi fissi e costi variabili: I'importante arrivare a stime attendibili che non vengano smentite in
fase di reahzzazione.
9. Rischi
La gestione dei rischi meriterebbe un discorso molto
approfondito, tanto che nel project management costituisce una sezione a s (Project Risk Management),
con I'uso di strumenti di analisi evoluti.
I-letimologia della parola rischio deriva dal latino risicum, che indica un evento fonuito sfavorevole, ma
secondo alcuni riceve f influenza dell'arabo ri7q, che
si riferisce a tutto ci che viene da Dio e da cui si pu
trarre profitto.
Cos la parola contiene in s un significato positivo o
negativo, legato comunque allafortuna.In effetti una
minaccia pu trasformarsi in opportunit, come alcuni
rischi possono essere visti come minacce da alcuni e
come opportunit da altri (ad es. una diminuzione del
prezzo del petrolio una minaccia per un petroliere
che ha acquistato una grossa partita al vecchio prezzo,
ma un'opportunit per tutti i consumatori).
effi-
La
cace,
ve essere
non sulla
*.e,,_41r_*_efggqz=q"__f
I pi frequenti
Bg*sjllla previ-
pio:
a
la*sarsa $sqr-abi$ degli obiettivi del progetto, che comporta f impossibilit di riconoscerne
:.rr,-.,"rslr,4!s,,iryrtsrw
del
'-{.4.:.i"tr.
l'inadeguataallocazjgqg*d,ejh-_Lrp'o.Ig_e:risorse
no le
mpstenze**'"risorse,- " "quantitativaments rnqufticienti"pgr Fc,arsa*ap.aeil& di stima
nec. -e-$.$AtiP*-".-Q,Q.
iqiziale;
.la
oi
il
team
di progetto pu
da tale controllo.
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progefiazione
variabili possono essere espresse in forma statistica, con formule che ci permettono di stabilire il grado
di probabilit ed impatto in termini numerici, oppure
in forma qualitativa, con categorie stimate dal team di
progetto. In questa sede considereremo solo questo
secondo approccio, pi realisticamente attuabile in
ambito psicologico.
Il risultato
I'efficacia.
l$:-*'**''"
Eugenlo Rollo
Lo pslcologo e la progettazione
Il
Il risk assessment un processo di tipo iterativo: rimane attivo durante tutto il ciclo di vita del progetto
in quanto alcuni rischi si potrebbero presentare solo
quando il progetto in fase avanzata di esecuzione.
L analisi qualitativa del rischio richiede dati accurati
ed inrTffiIffifi -ffiffi"inutile
lo
sforzo speso per I'analiii.
Uno strumento molto uttlizzato quello delle riunioni
di brainst"*ir_E^_G_
iccoli)
delle intervise"."d*ll,*,sicl": este di lrrer'.sfrfi (adatte
per
pa
dtun-en sion
Un tqrnto-di--\i cta
gene.
)'
gono I team di
umane
schi pi
il numero di
olte.
gli imprevisti di origine naturale o casuale (eventi atmosferici, incidenti non prevedibili, fat-
. i rischi legati alle risorse umane (scelta, formazione, otganizzazione, competenze, motivazione, coesione del team);
oi
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Una cattiva abitudine tutta italiana ha sempre guardato con sospetto la valutazione, considerandola un atto
censorio o di giudizio. Accade spesso che diverse persone o addirittura intere categorie si oppongano e rifiutino di essere valutate, mentre ci non accade in
altre culture, soprattutto in quella anglosassone.
Ma la valutazione va vista sotto 'tn'aecezione positiva, cos com' realmente, del resto: valutare vuol dire attribuire un valore, stimare, apprezzae. Sono
contento se qualcuno valuta il mio lavoro che sono
convinto di aver svolto con competenza e coscienza.
I problema dell'accettazione della valutazione sta
nella fiducia verso il valutatore, si tende spesso ad avere un atteggiamento difensivo che attribuisce scarsa
capacit a chi ci di fronte.
u"rlllllm|llilrt
successo. Dobbiamo dunque prevedere criteri e metodi attendibili che possano certificare la riuscita del
Obiettivo
specifico
Risultato
atteso
Verifica e
valutazione
stessa
ilr,
ililtti
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazlone
gu"
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c on o s c en z a delle
_no ZiSni,qggefi LdeL [r,rcartro formativc;3-6;.
!+-$.-..g-r,r,-:fg-atjrJ$gq9__s-v.qtta su conrenuti
.. rrr:r.&d.in,::$sn.e:3*:e.a-1.tl+-{-:l;!l+-:;-",*;*.-**'**;;:;
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Ma
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F -!. r'i dd j.tu;*Pi#tr.*@!ffit&.rru\i%u,*,,w"
O
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tente-accetterebhe un simile criferi d
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In questo caso occorre liqqrrere a misuruzioni indirette,_che vannqtutl4yia motivate e rnesse in relazione
tra
l.
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cos somministrer queq-tipnari pf]a msuraZine del
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clrma e delle relazro.ni-jt9-" prima e dopo il percore"{Ustmza.(l1 tempo con
unfollow=.upchemisr+ri.4a.st#it'f -.arbt"*ieultato.
su*?
c@;c*|_4gp.g-oJ.A'dl1;rp*Hi,qgdllivello
di co4prensi_og.e_. {el partecipante o della simpatia e
capacit di coinvolgimenro det 6i"";e-i#an ab71
-.
formazioni e
Tornando ai principi generali sulla valutazione, vediamo quali aspetti occorre tener presenti per impostare correttamente il progetto.
te un pro
esprlmano
one
vuutiLzlonl
strutturate
che intervengono solo in questa fase finale. Se
questo
puo essere fatta anche da chi ha gestito il progetto, ma
limitando pi possibile interferenze Iegate
all'effetto alone, alle attese e ai giudizi emersi
e consolidati nel corso del progetto.
non
il
Eugenio
Rollo
Lo psicologo e la progettazione
c) caratteristiche sociali, in termini di identifrcazione con gruppi di appartenenza, dinamiche intergruppo e intragruppo,
analisi, percezione e comportamento sociale, ecc.
Ol Questionari di prestazione;
(c) Confronto tra indicatori statistici prima e dopo
il progetto;
(b)
Questionari di impressione;
Interviste strutturate ;
(c)
Rilevamento di percezioni.
(a)
Colloqui;
6y Appunti;
(c) Riunioni di valutazione
Per concludere, tengo a precisare un aspetto che pu
apparire scontato, ma nella pratica quotidiana non 1o
affatto. Partiamo dall'assunto che lo psicologo prima di tutto uno studioso e come tale deve conservare
la curiosit ci comprendere quello che accade nelle
persone e tra le persone.
Ogni progetto costituisce un'applicazione della psicologia (o delle psicologie, come qualcuno ritiene), ma
contemporaneamente una sorta di esperimento, nel
senso pi autentico, fonte di esperaenza. Quando pen-
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Il
tesoro prezioso da conservare al termine di un progetto sar costituito dal patrimonio di esperienze da
ripetere e da evitare in futuro, oltre ai risultati ottenuti
in quello specifico progetto.
75
Approfondimenti metodologici
Ritengo utile riprendere due concetti fondamentali
nella stesura dei progetti, gi accennati nella trattazione, ma che meritano un posto di rilievo nel momento
in cui ci si accinge a sviluppare un progetto: la valutazionelvalidazione e I'attenzione ai contenuti in relazione al sistema.
l.La
validazione
quare.
il orocesso attraverso il
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
vranno predisporre le procedure adatte alla misurazione dei parametri sui dati effettivamente raccolti affinch si possa valutare il conseguimento degli obiet-
ffettuare
ta
lila va
h
uesti termini: nel momento in cui elaboro
una vadi pre-
In
cel
un
lut
che la di
il seco
'efficacia.
Come detto in precedenza, non sempre possibile avere una misurazione quantitativa, anche se resta un
fattore di qualit. Talvolta occoffe accontentarsi di rilevamenti qualitativi che, comunque, vanno trasformati in risultati confrontabili per dare una misura di
validit.
2.
I contenuti
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
consiste non solo nel corretto approccio teorico e metodologico, ma anche nella capacit di mediare tra la teoria e la pratica, tra i bisogni espressi e quelli impliciti,
tra le intenzioni e la fattibilit. Un progetto sar tanto
pi apprezzato quanto pi sapr rispondere ai bisogni
e sar effettivamente reali zzable.
79
Prima di passare agli esempi svolti, mi preme evidenziarc alcuni aspetti irrinunciabili nella stesura di un
progetto:
1)
2)
il progetto non pu seguire i contorti meandri delle circonvoluzioni cerebrali di chi lo elabora: de-
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
3) evitiamo
una
concezione progettocentrica
dell'universo: per quanto importante ed utile sia,
un progetto costituisce sempre una parte infinitesimale della realt e va visto e concepito come
inserito in un contesto ampio, ricco di relazioni
e contaminazioni. Occorre quindi seguire
un'ottica sistemica, analizzando i contesti e gli
impatti presumibili, tenendo conto dei diversi
punti di vista, in modo che il progetto possa integrarsi nel sistema cui appartiene (questo abbassa anche notevolmente i livelli di rischio);
via verso il paradiso, uno strumento per realizzare qualcosa di importante per gli altri. Abbiamo
una enorme responsabilit: il nostro operato ha
impatto sul benessere di altre persone ed questo
il fine ultimo da perseguire, tenendo per i piedi
ben saldi per terra. Dobbiamo sempre conservare
la distinzione tra quello che ci piacerebbe, quello
che possibile e quello che effettivamente siamo
in grado di fare.
82
Euger5tr
ti
teorio^
zione c,or
Inoltreur,n:
Esempi applicativi
non cotmll
ce pfoFcrl
dologicur
Pertam,ur
sull'aryr,
Questa sezione dedicata specificamente ai giovani
laureati che devono sostenere I'Esame di Stato per
l' abilitazone all'esercizio della professione di psicologo.
Sono contenuti esempi, alcuni dei quali basati su temi
proposti nelle passate sessioni degli esami di stato in
diverse sedi universitarie, utili per comprendere come
impostare la prova pratica di elaborazione di un progetto. Altro la predisposizione e la gestione di un
piano progettuale da atfuare effettivamente, in cui
I'analisi del contesto, dei destinatari e delle risorse (in
particolare dei costi) devono essere ovviamente strutturate in forma molto pi accurata.
getto,
fu,
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Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
85
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Esempio n. L
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reil
Inoltre nel quartiere sono state individuate, in vecchie abitazioni di edilizia popolare, diversi appartamenti adibiti a casefamiglia e a piccole comunit di riabilitazione.
mr.hl
L'Ml
pertanto essere:
3)
I'incidenza di poli di sofferenza psicologica che aggravano e appesantiscono il vissuto del quartiere come
"deposito" di diversit;
tu
cfllUnr
CllllllilUi
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I'iilhl
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":
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
di riferimento e motivazione; organizzare punti di diagnosi e sostegno; ridefinire le caratteristiche degli interventi sociali effettuati nel quafiere; creare occasioni di coinvolgimento e progettualit che investa I'intero quartiere (obiettivi intermedi).
a segui-
neamente due
il soste-
gno e la terapia della depressione. Sar pertanto creato un distaccamento della locale azienda sanitaria, con la presenza di
un'quipe costituita da uno psichiatra, uno psicologo, un infermiere specializzato, un assistente sociale, tre operatori sociali/educatori e un addetto amministrativo.
creazione
persone possano accedere liberamente, con orari di apertura di due ore al giorno, alternativamente di mattina
e di pomeriggio;
creazione di spazi di aggregazione su attivit specifiche, a seguito di un rilevamento di interessi sulla popolazione. Tali spazi potranno riguardare attivit manuali
e artigianali, sportive, ludiche, di incontro sociale, artistico-espressive, teatrali, musicali, ecc. ;
I'organizzazione di eventi specifici (cinema, teatro, musica, sport, feste, giochi, gite, ecc.) a cui la popolazione
possa semplicemente assistere o partecipare attivamente;
L'orgutrzzazione di una struttura di volontariato a supporto delle comunit e delle case-famiglia, in modo da
coinvolgere il quartiere, abbassando il livello di rifiuto,
valorrzzando le attivit, responsabilizzando e motivando le persone che avranno obiettivi concreti darealizzare;
Tempi: 3 anni.
Risorse. Risorse umane: uno psichiatra, uno psicologo, un infermiere specializzato, un assistente sociale, tre operatori socialileducatori e un addetto amministrativo, tutti dipendenti
della locale azienda sanitaria.
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
depressione
nel quartiere in rapporto alla citt, prima e dopo l'intervento.
89
Esemnio n, 2 - clinico
pazienti psichiatrici
reinserimento sociale di
La qualit degli interventi in pazienti psichiatrici notevolmente alta, anche nei casi in cui i pazienti debbano essere ricoverati in cliniche o reparti specialistici o siano sottoposti a trattamento in comunit.
In ogni caso, resta prioritaria la necessit di reinserirli nel tessuto sociale e di permetter loro di recuperare autonomia nella
vita quotidiana, nel lavoro e nella socialit. Per far questo vengono solitamente elaborati progetti individuali che utThzzano
percorsi residenziali avarzati per soggetti clinicamente stabilizzati, con un buon livello di autosufficienza ed un ridotto bisogno di assistenza sanitaria.
I1 presente progetto vuole essere un riferimento quadro per la
creazione di gruppi-appartamento, in cui gli ospiti possano
gradualmente recuperare autonomia e procedere verso un concreto reinserimento sociale.
Destinatari:
Il
prsone di et giovane o adulta autonome, che proseguendo nel percorso riabilitativo pi avat:zato necessitano di sperimentare le proprie capacit sociali e lavora-
tive;
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Obiettivi:
Obiettivo primario resta il reinserimento sociale e I'autonomia
di pazienti psichiatrici al termine di un trattamento residenziale, tramite la promozione del benessere psicofisico del paziente
ed il potenziamento delle sue risorse personali, attraverso la
sperimentazione e lo sviluppo dei seguenti elementi fondamentali:
.
.
.
Metodologia:
Le ammissioni degli ospiti nel gruppo-appartamento sono discusse e concordate con i servizi competenti del Servizio di
Salute Mentale di riferimento dei pazienti.
effettuare il sostegno terapeutico-farmacologico, psicologico, sociale previsto dal progetto terapeutico individuale
.
.
esc
rizio n e or ganizzativa.
L' organizzazione del personale operante nei gruppiappartamento flessibile ed mirata ai bisogni individuali e variabili
nel tempo degli ospiti inseriti.
illlllililM-
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Il
Risorse:
93
la reperi-
il
Qualifica
Retribuzioni
personale
professionale
interno
Personale
amministrativo
interno
compenso
n. ofe
1 Psichiatra
80
8 ore/sett
33.280
I Psicologo
50
8 ore/sett
20.800
2Infermieri
30
8 ore/sett*
24.960
reperibilit
2 Educatori
30.000
1 anno
60.000
4 OSS
24.000
anno
96.000
4 orex52
2.496
qualifica
compenso
I Ammini-
l2
n. ofe
strativo
sett
Materiale di consumo
Spese
2.000
uten-
32.000
ze)
Spese di trasferta
1.000
TOTALE GENERALE
272.536
94
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Rischi:
Burn-out del personale, rischi di intemrzione del periodo previsto di inserimento per emergenze, rinunce o rifiuti.
Validazione, verifca
valutazione:
95
il
Dumnte questo periodo si rivolta ai servizi sociali per un aiuto ed emersa la sitr,razione di degrado in cui Mario era costret-
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
situatio
Considerata Ia
getto di affido fqq4i*",d"llu
si-Vdfuteranno le
I' af f i do,TFri en trare--ll
ne;effiTffi"inafndo,
mentie"Iil'ffiaiffi;ili$gilffiTflT4ffiffifritiir ui inserita e
dal servizio socile te*ryiqgride-
Vincoli: individuazione di una famiglia, eventuali provvedimenti del Tribunale dei Minori.
o
o
r
o
i problemi sanitari;
gli interventi attuati finora;
I'individuazione del tipo di affido ritenuto utile (nel nostro caso, certamente un affido residenziale, possibilmente con il consenso della madre e, in caso contrario,
con il prowedimento del Tribunale dei Minori);
il contesto accuditivo;
Eugenio Rollo
o
.
il contesto educativo
il
Lo psicologo e la progettazione
e dell'apprendimento;
contesto relazionale.
Le informazioni cos strutturate saranno confrontate con i profili delle famiglie affidataria presenti in banca dati,
Le famiglie avranno gi seguito un percorso di formazione e di
valutazione secondo le procedure del Centro, quindi saranno
pronte a valutare f ipotesi di affido sulla base delle specifiche
esigenze.
Nella seconda fase si valuter assieme alla famiglia individuata 1' effettiv a realizzabilit dell' inserimento. Si organizzeranno
dge o tre colloqui di approfondimento per propore il caso alla
failfrE'nililffifa:e la concreta e contingente disponibilit, affrontare problematiche, timori e aspetti organizzativi e procedurali.
Nella terza fase si inizier un breve percorso conoscitivo prodromico alf inserimento. La famiglia affidataria conoscer il
bambino presso la comunit p":du: ggggH:i, poi inviter il
in
l)
2) assistenza alla famiglia affidataria: la famiglia avr a disposizione tre tipologie di servizio:
il primo mese di
affido, lo psicologo e I'assistente sociale saranno a
disposizione per eventuali esigenze della famiglia
settimanalmente o anche pi di frequente, se la famiglia o gli operatori 1o riterranno necessario; successivamente gli operatori incontreranno la famiglia
ogni mese o pi frequentemente al bisogno;
1.
2.
sostegno logistico e organizzativo: I'assistente sociale gestir tutti gli aspetti legati al contatto con g1i
enti esterni (contatti con il centro, con la scuola, il
100
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
3.
La quinta fase il termine dell'affido. Sulla base degli elementi raccolti durante il periodo di inserimento, occorrer valutare quale futuro prospettare, con tre possibili indicazioni:
richiedere l'adottabilit al Tribunale dei Minori, qualora nel
frattempo la madre non abbia fatto significativi progressi nel
trattamento; proseguire con I'affido, se la madre avr dimostrato buoni progressi ma non ancora sufficienti a riprendere il
bambino con s; rientro di Mario con la madre, qualora siano
state completamente superate le
difficolt.
Tempi: 30 giorni per le prime due fasi (abbinamento e valutazione di dettaglio); 15 giorni per la fase di reinserimento; un
anno di affido.
Risorse: uno psicologo, un assistente sociale, un educatore,
personale amministrativo per le ore necessarie alla gestione del
progetto. Le attivit venanno svolte presso i locali del Centro
per I'affido.
Costi del progetto: costo degli operatori, quota di gestione dei
locali, contributo mensile alla famiglia affidataria, materiali di
consumo:
101
ffiffiffiEffil
Wi"l:..*i-\l:Hr,:,t...,,
xiT
1,ffi
*.
::::l:]::::::::,..:::\\ti
400.00
t2
4800.00
20.00
t2
240.00
240.00
25.00
70
1750.00
psicologo
30.00
70
2100.00
educatore
25.00
50
r250.00
*ffi
ffi
,j,,.K
30.00
Fill*it|
::j:
::
t!|11
/ri1i,irl.it1{lt\!,-\.\\.:..,}-i
assistente
sociale
Hl'4U.e 696.1q
I\N{r-ir|:'.!:::l:l:;:,:r=:l
i,r.-9.4
:.\\:srr!:1' -i.1:;r::;r;:::::::
impiegato
20.00
::
200.00
10
lfi.ll
300.00
10.880.00
102
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Criteri di valutazione: la
103
disturbi
Prrcmessa: disturbi dell'alimentazione, generalmente riconducibili ad anoressia e bulimia, si stanno diffondendo in modo
preoccupante e sempre pi le strutture sanitarie pubbliche e
private si stanno atfiezzando per accogliere il trattamento dei
pazienti con disturbi alimentari.
Il
presente progetto esplora lo stile e la metodologia di intervento con un gruppo di pazienti all'interno di una casa di cura
per patologie psichiatriche, ipotizzando la pianificazione di un
cicli di terapia psicologica da affrancare alle cure farmacologiche e dietologiche.
Obiettivi: ridefinire
t dei pazienti.
rt1po""""""""""'" "
ilfrl*ltt,,
""'
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
metodologia mista, che faccia uso di principi e tecniche dinamiche, sistemiche e comportamentali integrate.
Pertanto la struttura delf intervento prevede:
1)
psicoterapia individuale con i pazienti, un'ora la settimana, con impostazione prevalentemente dinamica, volta
all'esplorazione della struttura della personalit, di eventuali traumi o comunque problemi nello sviluppo e di
quanto necessario per la comprensione e I'elaborazione
profondi connessi
disturbo
dell'alimentazione;
di motivi
2)
al
di un
osseryatore.
L'approccio sar prevalentemente sistemico relazionale,
volto ad esplorare le dinamiche interpersonali e le regole
di comunicazione utbzzate, a condividere elaborazioni,
considerazioni ed esperienze, a sviluppare insieme la
consapevolezza di gruppo, ad acquisire modelli idonei a
superare il disagio;
3)
105
Esempio n. 5 - clinico
condazione assistita
(parte della premessa e della metodologia tatta dall'intewento di Stefono Bernardi, dagli Ani del Primo Congresso Regionale Sezione Sicilia della
Societ ltaliana di Psicologia Medica: "La Psicoterapia nelle Istituzioni
Oggi", Messina,2003)
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
e degli
Nella
me
iu.Ino
1,07
sessuali.
Si riscontra che la sessualit pu diminuire di intensit ma, ancora pi importante, si scevra di quelle caratteristiche ludiche e
relazionali che la distinguono, perch la finalit dell'attivit
sessuale la sola ricerca della gravidatza.
A seguito di una diagnosi di sterilit la coppia pu andare incontro ad una diminuzione dei rapporti sessuali o viceversa ad
un sostanziale aumento, ma come riportato sopra i soggetti vivono questi rapporti in maniera ftnalizzata al concepimento.
108
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
Destinatari:
coppie con infenilit che seguono un percorso di fecondazione
assistita
Obiettivi:
Sostenere e accompagnare le coppie nel percorso
zione assistita.
Attenuare gli effetti degli insuccessi.
Risultati attesi:
Maggior consapevolezza e serenit nell'affrontare
con una riduzione del livello di ansia.
Minore incidenza di traumi in caso di insuccesso.
di feconda-
il percorso,
Vincoli:
Disponibilit delle coppie
Tempi del percorso
Metodologia:
L'opera dello psicologo consiste nel creare uno spazio emotivo
che permetta: accoglienza, ascolto, contenimento e sostegno
per la coppia che si sottopone alle tecniche di fecondazione.
Un'ipotesi di lavoro potrebbe essere quella di affiancare
l'quipe medica offrendo ai pazienti la possibilit di effettuare
incontri con 1o Psicologo. Con la consulenza, lo psicologo pu
svolgere un'attivit di informazione per la coppia, favorendo la
comunicazione e permettendo l'acquisizione delle varie procedure mediche. Cosicch la coppia viene informata su tutto ci
che dovr affrontare : conoscer I'iter terapeutico delle pratiche
109
pi@
co
t"m4gup a,t
colarmente
intbir k*a
_g vari protocolli da
dei livelli dell'ansia; le coppie
itesi ad ac-
cc.mmr@eefisiche.
i,
Attivit e fasi:
Il progetto avr una fase di sperimentazione di un anno, dopodich, sulla base delle valutazioni emerse, si potr decidere di
110
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
il gruppo sperimentale:
colloquio informativo e conoscitivo inziale, prima di
attivare il percorso;
colloqui di gruppo con le coppie che partecipano al
percorso, con frequenza settimanale per tutta la durata
del trattamento;
colloqui quindicinali con la coppia durante il trattamento, per monitorare I'andamento e I'impatto del percorso
sull'aspetto emotivo e relazionale della coppia;
colloqui quindicinali individuali, per elaborare il vissuto dei singoli;
comunicazione dell'esito della fecondazione;
PROVE PSICODIAGNOSTICFIE per la valutazione
del livello di stress, ansia e depressione (DA SOTTOPORRE A GRI.JPPO SPERIMENTALE E GRUPPO
Dr CONTROLLO);
in caso di successo dellafecondazione:
o colloquio informativo sui passi successivi
o follow up a 1 settimana, poi con cadenza mensile per la durata della gravidanza
o a 1 mese: PROVE PSICODIAGNOSTICFIE per
la valutazione del livello di stress, ansia e de111
il
Risorse:
1 psicologo a tempo pieno
1 saletta per colloqui individuali e di coppia presso
I sala per riunioni di gruppo presso il Centro
'WFD-I
il Centro
psicoloso
40
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l$$ffifrSffiif
segreteria
1,2
w#ff
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Hfffiff].K
TOTALE GENEI
r12
1.500
60.000
:l.i::1::Y.:\,i'.n!".' jr:.:,ii\.:
,{G,i-,:Se-:.iiril,:#;
400
4.800
12.000
12.000
600
',:
2.500
91.900
Eugenlo
Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Rischi:
Imprevisti ed emergenze durante il trattamento
Abbandoni
Rifiuti
Validazione, verifica e valutazione:
Lavalidazione awerr tramite il confronto dei risultati ottenuti
alle prove diagnostiche su stress, ansia e depressione a cui saranno sottoposti tanto il gruppo sperimentale che quello di controllo. Inoltre i due gruppi saranno suddivisi in casi di successo
ed insuccesso. Nafuralmente sar data maggror attenzione ai
risultati dei due gruppi in caso di insuccesso.
t13
"$rllilllt!illnililllilltfllnfll1u;ilm]
",r-
Premessa e
analisi del
contesto
114
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
Obiettivi
(generale
specifici)
Risultati attesi
Vincoli
Metodologia
Attivit
e fasi
(in relazione
agli obiettivi)
della situazione patologica, accettare la malattia ed accrescere il livello di fiducia e motivazione sia nei genitori che nei bambini.
Obiettivi specifici:
1) abbassare il livello di ansia nei genitori
2) aumentare le attese positive e realistiche dei genitori
3) aumentare il livello di prestazione nei
bambini in attivit di base
4) sottolineare I'evoluzione e i progressi
dei bambini
1) risultati positivi ad un test di ansia
2) valutazione positiva delle potenzialitt
dei bambini da parte dei genitori
3) miglioramento dei risultati a test di
prestazione da parte dei bambini
4) capacit dei genitori di esaminare e riconoscere i prosressi dei fisli
Motivazione iniziale dei partecipanti. Preparazione specifica degli operatori.
Incontri di formazione in gruppo, volti alla
condivisione di esperienze e a coreggere le
percezioni totalmente negative della malattia,
sempre conservando il piano di realt. Incontri
con le singole famiglie per prendere in esame
il caso soecifico.
Fase 1: analisi e progettazione di dettaglio sulla base degli utenti potenziali, individuazione
e costruzione degli strumenti di verifica.
Fase 2: formazione degli operatori. Si suppo-
da
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Fase 2:
15
FASI
MESI
2
3
4
5
Risorse umane:
n. 1 psicologo
n. l medico
n. 1 educatore
n. I terapista
n. 1 amministrativo a supporto
Sede, materiali e attrezzafixe:
idoneo locale per accogliere un gruppo
di persone, se possibile presso la sede
dell'azienda sanitaria, attrezzato con
tavoli, sedie e lavagna a fogli mobili;
materiale di consumo vario (penne,
fogli, pennarelli, fogli per lavagna);
.
o
.
o
o
Risorse
o
o
117
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118
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
: (l Uillll.tlitlll
.f.i,
111inis\$ffi
inm*no
l51$rltfirfttNilil'-;
a:a,:aa
psicologo
30.00
50
1500.00
educatore
25.00
50
1250.00
HHiift*ffif
illlffi
20.00
assistente
ii
ilt==.G===-!=E=
20
400.00
.trl.illt',il:,f,:,t:-+.,:)
IW
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ffi
100.00
400.00
50.00
10.630.00
Rischi
Verifica
valutazione
biettivi:
1)
2\
It9
tz0
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Esempio n. 7 - clinico/lavoro
to ospedaliero
counseling in ambi-
e lavoro
in ospedale
Premessa e analisi del contesto: chi lavora in ambito ospedaliero sottoposto a stimoli emotivi di notevole entitr, rini di
lavoro stressanti, a volte scarso riconoscimento delle competenze e delle attivit svolte. Il rapporto con il paziente e con il
pubblico in generale non sempre facile e spesso mancano le
gratifrcazioni necessarie, con conseguente calo di motivazione,
tensioni personali e interpersonali, alto livello di burn-out.
Obiettivi: aumentare il livello di benessere psicologico dei dipendenti, migliorare il clima diminuire il burn-out
Metodologia:
Senizi Aziendal convoki
t21
it
I
I
PERCORSO PROGETTUALE
Prima fase: formazione degli operatori. Il personale da impiegare nel nuovo servizio seguir un corso di counseling d 24
ore e una formazione sul team working di altre 24 ore.
Seconda fase: sensibllizzazione nei reparti attraverso incontri
dipartimentali con particolare attenzione nei servizi in cui
stato riscontrato un elevato grado di burn-out. I tempi e i modi
122
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
delf intervento saranno concordati con i Direttore e Coordinatori delle risorse umane.
Terza fase: costituzione gruppi di discussione gestiti dallo
sportello di primo e secondo livello volto a individuare e ad
affrontare i diversi problemi di relazione tra operatori e tra operatori epazienti.
Quarta fase: apertura a regime dello sportello per la durata del
progetto
ATTIVITA'
Interventi individuali presso lo Sportello d'Ascolto:
a) interventi di counseling filosofico intesi come filtro prepsicoterapico autonomo ed eventualmente propedeutico a interventi pi specialistici;
b) interventi di counssling psicologiceclinico costituiti da approfondimenti psico-diagnostici, colloqui psicologico-clinici e
psicoterapici brevi sul problema emergente.
Sono programmabili interventi di sostegno a lungo termine.
O
Tempi:
3 mesi per le fasi preliminari e I'orgarizzazione dei servizi.
Quindi inizio della fase sperimentale della durata di un anno.
Monitoraggio in itinere e valutazione al termine del progetto,
per una durata totale di 15 mesi.
Risorse:
Per l'attivit di formazione: 48 ore di formazione di gruppo
nell'arco di un mese.
Un centro di riferimento per lo sportello, costituito da tre locali, uno per la segreteria e la gestione organizzativa, gli altri due
123
''n$tllfriilmGilllri
124
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Rischi:
Tempi di apertura inadeguati alle esigenze. Resistenze da parte
del personale.
125
Esempio n.
I-
clinico / sociale
- percorso benesse-
(tratto dal progeno realiuato presso I'Az. USL di Piacenza - UU.OO. Assistenza Prtmarta Piacenza, Val Tidone e Montagna, direzione scientifica
dr. Cirillo Carta)
- progetto di riorganiz-
SCENARIO DI RIFERIMBNTO :
La tutela della salute, in arnbito materno-infantile, uno degli
obiettivi sanitari prioritari dell'OMS a livello mondiale e costituisce un impegno di valenza strategica dei sistemi sociosanitari per il riflesso che gli interventi in tale ambito hanno sulla
qualit del benessere psicofisico della popolazione generale.
Negli ultimi anni in tutti i paesi industrializzaf\sisono verificati notevoli cambiamenti relativi alla dinamica demografica e
alle condizioni socioeconomiche, di conseguenza sono state
emanate leggi e normative per operare e disciplinare il conseguente e coerente processo di trasformazione strutturale dei
servizi riguardo anche alla definizione dei livelli assistenziali.
ione delle attivit
toriali con I'
:estione frammenrelative alla tute
salute femminile attraverso la realizzazione
i e codifi6 e non alla
richiesta di sinsole orestazioni.
-4
La modalit dell'accesso e le sue caratteristiche di qualit, in
ogni percorso, sono fondamentali e determinanti per il conseguimento di quest'obiettivo.
CRITICITA'
Nella nostra azienda I'attuazione di queste disposizioni legislative ancora incompleta, il processo di coordinamento dipartimentale dei servizi consultoriali, la loro integrazione ai diver126
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
si livelli operativi, la definizione di percorsi specifici del benessere donna e delle rispettive interfacce con i repafi ospedalieri sono in fase iniziale.
Le modalit di accesso, le facilitazioni per utenti con particolari problematiche, la gestione della richiesta di prestazione urgente sono differenti da distretto a distretto.
In particolare al Centro Salute Donna di Piacenza a differenza
degli altri distretti, I'accoglienza gestita dal personale amministrativo con conseguenze negative sulla fruibilit del servizio
e sulla tempestivit e appropiatezza della presa in carico.
SVILUPPO PROGETTUALE:
DESCRIZIONE DEL PROGETTO :
Dall'analisi della situazione esistente e delle criticit emerse,
attraverso il confronto con le disposizioni contenute nel PSR si
proceduto a delineare una modalit di accesso omogeneo in
tutti i distretti che garantisca:
1. L'appropriatezza-del7' accoglienza al fine di decodificare e valutare la richiesta
2. Latempestivit della presa in carico
3. L'fficacia e l'fficienza degli interventi atfraverso la
valonzzazione del consultorio come luogo di consulenza e di governo dei percorsi e non come centro erogatore di visite specialistiche
4. Lafruibilif in particolare per le categorie di utenti con
specifiche problematiche (giovane minorenne, cittadino
non residente
Il lavoro del gruppo si cos articolato:
stesura della procedura relativa
Definizione
all'accesso di routine e dei relativi indicatori
stesura della procedura relativa
Definizione
all'accesso nei casi urgenti e dei relativi indicatori
t27
Il
valoizzazione del consultorio come luogo di consulenza e dt governo dei percorsi e non come centro erogatore di visite specialistiche
4. Lafruibilir in particolare per le categorie di utenti con
specifiche problematiche (giovane minorenne, cittadino
non residente
lavoro del gruppo si cos aficolato:
relativa
procedura relativa
all'accesso nei casi urgenti e dei relativi indicatori
3. Definizione e
Eugenio Rollo
Lo pslcologo e la progettazione
Essa si cotcretizza pertanto attraverso la realizzazione di percorsi con facilitazioni di raccordo tra i diversi servizi interessati, favorendo la continuit terapeutica e garantendo la coeenza
complessiva dell' intervento.
Per favorire ci, nei percorsi gi standardizzati (assistenza alla
gravidanza fisiologica, consulenza e cvra per I'IVG) e nel percorso di specialistica ginecologica, viene fissato contestualmente alla visita, se necessario, I'appuntamento successivo. I
129
collegamenti alle prestazioni di approfondimento diagnostico.(inteso come ogni indagine biofisica o biochimica che non
pu essere effettuata durante la visita e che indispensabile per
una corretta diagnosi e terapia), sono stati definiti nei seguenti
percorsi:
-assistenza alla gravidanza fisiologica
-consulenza e cura per TVG,
-consulenza e cura per problematiche ginecologiche
-screening K portio
E' stato individuato inolfre un percorso specifico in caso di necessit di approfondimento diagnostico e di consulenza di II
livello urgente.
E' stata quindi condivisa e redatta una procedura di accesso al
secondo livello uniforme nei distretti e si sono individuati i relativi indicatori.
Gli approfondimenti diagnostici in ambito ostetrico ginecologico possono essere effettuati presso i consultori di II livello
(CSD) e/o nelle U.O. ospedaliere. Considerata la presenza, \n
questa azienda, di un solo consultorio di tr livello, si ritenuto
indispensabile evidenziare nella stesura della procedura alcune
differenze tra i distretti, mirando comunque alla massima omogeneit complessiva.
MBTODOLOGIA ADOTTATA :
. gruppi di lavoro con i professionisti referenti delle
UU.OO.coinvolte
OBIETTIVT PREYISTI :
1. Riorganizzre e definire il percorso di accesso della
donna ai servizi offerti differenziandolo per tipologia
2.
3.
(percorso nascita, percorso per problematiche ginecologiche, percorso IVG) e per livello di offerta (1"e 2o)
Codificare le modalit di gestione dell'urgenza
Sperimentare i percorsi di accesso definiti e di trasferimento e raccogliere i dati relativi ai risultati
130
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
OBIETTIVI REALIZZATI:
1.
2.
3.
TI:
Procedure di accesso, di collegamento alle attivit di approfondimento diagnostico, di gestione della prestazione urgente uniformi nei consultori aziendali (all.)
Tempestivit di presa in carico:
appuntamenti per 1o visita in gravidan-a entro 10 giorni
dalla richiesta
appuntamenti per visita per IVG entro sette giorni dalla
richiesta
riduzione del 20 Vodegh accessi impropri per prestazioni di ostetricia e ginecologia al PS del P.O. di PC: codici bianchi
Appropriatezzaed efficacia delle modalit di presa in carico
90Vo delle gravidanze a termine seguite dai consultori
con presa in carico (almeno sei visite effettuate presso i
consultori)
lEfficienza e efficacia dei raccordi tra I e Il livello
807o delle colposcopie prenotate direttamente
807o delle ecografie di II livello prenotate direttamente
o
.
.
.
.
MATERIALI PRODOTTI :
procedure relative a
1. Accesso di routine
2. Gestione della prestazione urgente
3. Accesso al II livello e collegamento alle attivit di approfondimento diagnostico
t31
ALTRI OUTPUT
DIFFICOLTA' TNCONTRATE:
Omogeneizzazione dell'accesso al II livello ospedaliero per la presenza di due differenti reparti di ostetricia e
ginecologia
t32
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Educa-
media inferiore
Premessa e analisi del contesto:
Un'alimentazione quantitativamente e qualitativamente correfta
garantisce una buona crescita e previene I'instaurarsi di malattie cronico-degenerative (metaboliche, cardiovascolari, neoplastiche, ecc.) in costante aumento nelle societ del benessere.
In Italia circa il l47o deibambini fra i 4 e i l4anni in eccesso
ponderale: il bambino obeso si mantiene obeso da adulto dal 30
al607o dei casi con un rischio tanto maggiore, quanto maggiori
sono il suo sovrappeso e la sua et.
E da pi parti segnalata I'importanza di una prevenzione precoce aI fine di modificare quanto prima quegli errori alimentari
che, non corretti, possono essere mantenuti per tutta la vita.
nelle giovani generazioni
la
udini alimentari le-
gati'in-uooq-,par-tiE)las**dbrsqSiJ[e$,--tgstrittive,all'abuso
aliment#,
condutEYeri
e propri
*-*"'**disturbldeico,[-r.pg$gg*qgdiment-aff
La sensibilit e I'attenzione verso i problemi legati all'alimentazione non sono mai stati cos vivi come oggi. Il crescente interesse dovuto principalmente alla conoscenza della correlazione esistente tra nutrizione e qualit della vita.
La promozione alla salute necessita dell'azione coordinata di
diversi attori sociali: scuola, aziende di ristorazione e produzione alimentare, autorit locali.
Ne consegue che la promozione alla salute agisce attraverso
azioni concrete ed efficaci nello stabilire priorit, prendere decisioni, pianificare strategie ed implementarle per costruire,
133
tivi.
Infatti nella scuola, dove esistono idonee esperienze, indispensabili sono i percorsi educativi e didattici che possono offrire
I'opportunit di raggiungere ed interagire con bambini ed adolescenti per un arco evolutivo dai tre ai quattordici anni.
Importanti sono inoltre le attivit informative ed educative che
devono assumere una funzione costante, volte a migliorare le
conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti della popolazione o di gruppi di essa, in campo nutrizionale.
Oltre ad una continua e sistematica informazione di tipo istituzionale, ideata e sviluppata negli interessi dei consumatori, occorre dare maggiore rilevanza all'att;.tazione di interventi pi
specifici di educazione alimentare.
Tali percorsi debbono essere completati con un programma
integrato di ristorazione scolastica a sfondo educazionale.
Gli interventi saranno condotti da un gruppo plurispecialistico
comprendente insegnanti, dietisti, nutrizionista, biologo, medici scolastici e psicologi con I'intento di promuovere abitudini
alimentari corrette e una coscienza nutrizionale che possa sviluppare scelte alimentari consapevoli.
Al termine del percorso previsto un confronto tra la popolazione scolare oggetto dell'intervento ed un gruppo di controllo
che non ha partecipato all'iniziativa.
Ai genitori richiesto un loro attento coinvolgimento rispetto
agli obiettivi del progetto, nel rispetto della diversit dei ruoli,
134
Lo pslcologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
ma anche nella complementarit delle funzioni che essi svolgono. Essi debbono esprimere aspettative ed esigenze, partecipare al monitoraggio e alla valutazione del percorso formativo
di educazione alimentare. Infatti la famiglia va considerata
come una potente alleata, in quanto costituisce il necessario
raccordo tra realt interna della scuola e il territorio.
Gli studenti, da parte loro, vengono ad assumere un ruolo importante e, dall'essere utenti/fruitori di un servizio erogato, diventano interlocutori privilegiati ed in parte protagonisti delle
scelte che caratterizzao il progetto stesso.
Destinatari:
Alunni delle classi quinte della scuola primaria e delle classi
prima, seconda eterza della scuola media inferiore..
Obiettivi:
L'obiettivo primario favorire la consapevolezza sulla corretta
alimentazione e i suoi vantaggi, conoscere a fondo i rischi di
una cattiva alimentazione, contribuire all'educazine alimentare attraversolaqeazione di abitudini alimentari corrette e consapevoli.
Risultati attesi:
Vincoli:
Resistenza da parte delle famiglie
135
Variabili di personalit
le
il
in genera-
comportamento
Metodologia:
Si adotter una metodologia di intervento sistemica, integrando
le diverse competenze degli operatori, che saranno volte a:
. SensibTlzzare i ragazz\, attraverso I'informazione e la
discussione, sulle problematiche connesse con I'alimentazione, sulla prevenzione di comportamenti nocivi per
la salute, sulle credenze scoffette inerenti I'alimentazio-
o
.
.
.
.
ne;
Attivit e fasi:
I temi di una sana alimentazione, dell' anatomia e fisiologia
della nutrizione vengono trattati in pi riprese dal corpo inse-
gnante all'interno della loro programmazione didattica, successivamente ripresi ed approfonditi da tecnici (medici e assistenti
sanitarie della medicina scolastica, dietisti, medico nutrizionista ospedaliero e psicologi) in un alternarsi di incontri teoricopratici in cui si prevede I'uso di audiovisivi, attivit ludiche, di
laboratorio, nonch momenti di verifica dei risultati raggiunti.
.+-Non meno importante il ruolo dello psicologo nello "smitizzare" f impottanzadi alcuni modelli,la cui estrema accentuazione
cos profondamente radicata ed enfatizzata nella cultura occi-
'
136
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
dentale , nei soggetti vulnerabili, pu dare le premesse di disturbi del comportamento alimentare (anoressia,Srrlimia). In
queste et comincia ad essere considerato valore la magrezz4
soprattutto correlata alla stima di s, ed fondamentale spostarc I'attenzione verso valori pi importanti dell'aspetto fisico al
di l delle pressioni pubblicitarie.
screening auxologico fatto dalla medicina scolastica per il
-,Uno
rilevamento di situazioni a rischio di obesit potr consentire,
in accordo con il pediatra di famiglia che ver informato e
coinvolto nel progetto, la presa in carico del bambino da parte
del nutrizionista ospedaliero per una valutazione specialistica.
a4attivazione di uno sportello-centro di ascolto per I'obesit,
condotto dal nutrizionista ospedaliero e dai dietisti, sar a disposizione delle famiglie dei ragazzt non compresi nel progetto
educazionale.
,,JJna sorta di "osservatorio nutrizionale interdisciplinare" finalizzato alla prevenzione e al rilevamento di situazioni di rischio
che possono essere conette prima che si stabilizzino nel tempo
e diventino patologia.
Il programma sar costituito da una serie di incontri da tenersi
in locali idonei ad accogliere le classi pafecipanti.
Airagazzi saranno somministrati questionari e materiale vario.
Gli incontri verteranno sui vari temi:
1. Screening auxologico;
2. Questionari sulle abiturlini alimentari, conoscenza generule
sui principi dell'alimentazione, attivit fisica nel tempo libero;
3. Le basi culturali dell'insoddisfazione corporea e della ricerca
dellamagrezza;
4. Modi di pensare e atteggiamenti psicologici che predispongono ai disturbi dell'alimentazione;
5. Effetti fisici e psicologici della dieta
6. I disturbi dell'alimentazione, cosa sono e chi colpiscono: segnali d'allarme;
7. Come evitare di sviluppare un disturbo dell'alimentazione;
8. Mangiare per piacere, per dovere e per nutrirsi.
137
Tempi:
Il progetto ha la durata di un anno scolastico. Al termine ne
verr valutata l'efficacia e I'eventuale riproposizione per gli
anni successivi, con eventuali correzioni e modifiche.
Risorse:
In questa fase non possibile effettuare un'analisi di costi, in
quanto non esistono stanziamenti specifici per il progetto e non
si in grado di stimare il livello di partecipazione deiragazzi.
Dal punto di vista strutturale saranno utLizzati spazi all'interno
della scuola, senza aggravi economici per I'amministrazione.
Analogamente il team di lavoro, costituito dagli insegnanti che
aderiranno, 2 dietisti, 1 nutrizionista, 1 biologo, 2 medici scolastici e 2 psicologi, sar reclutato tra il personale in servizio
nella scuola e negli enti collegati che metteranno a disposizione il proprio personale.
abitudinialimentari.
La valutazione dell'efficacia sar legata ai progressi raggiunti
dal gruppo sperimentale e dalle differenze evidenziate nei risultati tra gruppo sperimentale e gruppo di controllo.
138
Eugenio Rollo
Esempio n. 10
sanitaria
Lo psicologo e la progettazlone
da professionisti
dell'Ausl della Citt di Bologna (Spazio Giovani e Dipartimento di Prevenzione), dal Dipartimento di Scienze dell' Educazione dell'Universit di Bologna e dalla LILA (Lega Italiana
lotta contro I'Aids) - sede di Bologna -, ha elaborato uno specifico progetto di ricerca-intervento per la prevenzione del rischio di nuovi contagi da HIV a danno della popolazione di
riferimento e per la promozione del benessere psico-fisico e
sociale della stessa.
Tre sono le macro-fasi entro le quali si articoler, lungo un arco di tre anni, il progetto qui proposto:
1.
Fase di ricerca e documentazione preliminare sulle caratteristiche della popolazione target (I anno).
2.
3.
Fase di verifica e comunicazione. Mira a valutare e divulgare I'efficacia dei risultati ottenuti (trI anno).
o disagiopsico-sociale
. carenzenelbackgroundculturale
o disinformazione sulla natura del problema
o credenze erronee ( )
o pregiudizio
o messa in atto di diversi comportamenti a rischio
Un problema che colpisce in prima istanza il nostro target, che
si ripercuote sui contesti d'appartenenza e sulle istituzioni generando problematiche ulteriori legate alla salute (gravidanze a
rischio), alla sfera sociale (discriminazione sociale e lavorativa), alla vita della comunit (aumento della spesa pubblica, sovraccarico delle strutture socio-sanitarie).
La proposta di attuazione del progetto di ricerca-intervento in
linea con il contenuto della delibera regionale per la prevenzione dell'infezione da HIV, che finanzia progetti d'intervento
destinati alla popolazione di adolescenti e giovani non studenti.
Per la stesura e conduzione del progetto stato costituito un
guppo integrato di professionisti del settore socio-sanitario.
140
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenlo Rollo
2.
3.
o
r
4.
tivi
Incremento del contatto diretto dei giovani con la malattia e collegamento diretto del tema a quello pi ampio delle esperienze affettive
5.
aumento della consapevolezza della gravit del problema e della rischiosit delle proprie condotte sessuali
141,
interventi trasformativi sulla relazione individuogruppo, mirati alla rielaborazione di valori, credenze e
di
norme
il
Il
E' conseguente
sioni positive su pi attori sociali coinvolti e/o colpiti dal fenomeno dell' HIV (famiglia, strutture socio-sanitarie. . . ).
Di conseguenza, i modelli di educazione alla salute che carattefTzzetato e guideranno I'intervento sono:
(teso al rafforzamento
dell'autostima, di auto-efficacia e delle capacit decisionali rispetto alla propria salute)
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Il
Il progetto di ricerca-intervento
Al
Altro elemento di problematicit rappresentato dalla difficolt a valutare I'efficacia dell'intervento, che non pu awalersi
della possibilit di ricontattare i partecipanti.
Infine, al momento della stesura del progetto, non si poteva
prevedere una continuit dell'interyento riguardante iniziative
come I'ideazione del cd o la creazione della pagina web, dato
che queste stesse imziative sono state ideate in fase di implementazione del progetto. Quindi, ci si resi conto successivamente che solo uno sforzo integrativo da parte delle strutture
del territorio poteva garantire la continuit di queste stesse iniziative.
144
Eugenio Rollo
Lo pslcologo e la progettazione
(ispirato al progetto realizzato a cura dell'Ufficio Politiche Sociali del Comune di Mogliano Veneto - TV)
in
145
Destinatari:
Famiglie disponibili o interessate ai temi dell'accoglienza
Obiettivi:
1.
Eugenio Rollo
4.
Lo pslcologo e la progettazione
Risultati attesi:
Strutturazione di una rete orgarizzata di famiglie per
I'accoglienza, facente capo ai Servizi Sociali competenti per
territorio.
Coinvolgimento di 24 famiglie, 8 per ciascuno dei tre cicli previsti.
Vincoli:
Disponibilit delle famiglie
Metodologia:
Il progetto consister essenzialmente in attivit di sensibilizzazione, progettazione e realizzazione della rete, utilizzando risorse interne alle amministrazioni pubbliche locali, consulenti
estemi e strutture di volontariato, attivando percorsi di formazione generale specifica in relazione al target dei soggetti accolti dalla rete. Spetta invece ai servizi comunali e socio sanitari del territorio che seguono i soggetti accolti la supervisione,
I'accompagnamento e il supporto di chi sta accogliendo o che
vuole accogliere.
147
CONWYENZA EDUCATIVA
Si tratta dell'accoglienza nella propria abitazione di soggetti o
nuclei familiari (esempio: mamma con bambino, donna separa148
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
ta sola che ha bisogno di aiuto per breve periodo...) che necessitano di un accompagnamento e di un supporto educativo per
un periodo definito (ad esempio: fine settimana, alcuni mesi,
vacanze...). In questo caso si pu stipulare apposita convenzione con il servizio sociale del territorio o ricorrere ad una
formula di affido madre-bambino.
PRONTA OSPITALITA
Disponibilit immediata ad accogliere nella propria abitazione
persone che, per gravi motivi, si trovano a vivere situazioni di
emergenza e che necessitano di allontanarsi per un breve periodo di tempo dal nucleo familiare o dalla realt in cui vivevano. necessaria una formalizzazione tramite convenzione
con i servizi sociali ed eventualmente il placet dei competenti
organi giudiziari.
Attivit e fasi:
L'attivit si svolge in tre fasi:
1) pubblicizzazione
e reclutamento: occorre che il progetto sia adeguatamente reso noto alla popolazione di riferimento e che sia stimolato il senso di accoglienzanelle
famiglie. Questo awiene tramite opportune azioni di
informazione e s ensib lizzazione:
a. produzione di materiale illustrativo stampato;
b. collegamento con le associazioni di volontariato, le parrocchie, le organizzazioni e i gruppi in
genere presenti nel territorio;
organizzazione di eventi di interesse generale,
all'interno dei quali siano presenti o vengano citati temi dell'accoglienza (spettacoli teatrali,
musicali o cinematografici, convegni, giornate
di sohdariet, presenza con stand o materiali in
sagre, eventi sportivi, manifestazioni e simili).
Nel corso di tali occasioni si prowede ad incontrare e
raccogliere le prime adesioni delle famiglie, a fornire i
recapiti per successive adesioni o manifestazioni di in-
c.
149
teresse.
1s0
Eugenlo
Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Tempi:
Il progetto avr la durata di un anno, durante il quale saranno
realizzati tre cicli progettuali (pubblicizzazione lformazione I
orientamento).
I primi tre mesi saranno destinati all'organizzazione generale e
alla presa di contatto con le altre organizzazioni presenti sul
territorio.
Dopodich i cicli progettuali avranno una durata di tre mesi
ciascuno.
Risorse:
Comunale.
Ft*
,ffiffi
iiffi,mffi
40
r.2w
30
100
3.000
0,50
3.000
1.500
1,50
200
300
30
1?7IIffi
ifiRffi$ffi
I
?R
i.{
depliant
Fascicoli
illustrativi
151
Verifica e valutazione:
Gli indicatori di successo del progetto sararno:
effettiva creazione
famiglie per
I'accoglienza
'
r52
Eugenio Rollo
Esempio n. L2 - sociale
Lo psicologo e la progettazione
violenza intrafamiliare
I'adolevenqa)
1.
Comune di San Donato Milanese, Ente Capofila Distretto Sociale Sud Est Milano
4. RESPONSABILE DEL PROCEDIMEhITO
DEL PROGETTO
6. SOGGETTI CO.PROGETTANTI
Pubblici
Ente
Tipologia di accordo/putecipazione
Convenzione Intercomunale in
atto
i
I
i
:
Comuni afferenti
ASL
MI2
Protocollo d'Intesa
153
Tipologia di accordo/partecipazione
Convenzione
7.
COINVOLTE
Pubbtici
Ente
Tipologia di accordo/partecipazione
Convenzione intercomunale in
atto
Ente
do/partecipazione
ciale
154
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
8. CONTESTO
La presente p
r'
,'-.-.*'-.*.
*o
Nello specifico configura un avvio di attivit sperimentale, clinica e scientifica, che consenta il concreto recepimento territoriale - con riferimento al territorio del Distretto Sociale Sud
Est Milano, ambito tenitoriale n" 2 dell'ASL MI 2 - dt quanto
disposto nel merito dalla normativa nazionale specifica (L.
1761199l, L. 47611998, L.1711993, L.18411983 c.c.m. dalla
L.I491200I,L. 15412001), dalla normativa quadro sanitaria e
socio-sanitaria (L. 83311978 c.c.m. da D..Lgs 502/ 1992 e
D.Lgs. 22911999;- DPCM I4l2l200l "atto di indinzzo e coordinamento in materie di prestazioni socio-sanitarie" - DPCM
29 ltl l200l "definizione dei livelli essenziali di assistenza') e
sociale (-.32812000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"), e soprattutto da
quanto recentemente legiferato e deliberato in merito dalla Regione Lombardia.
territoriale, ha trovato coincidenza con il nuovo assetto di pianificazione, amministrazione e controllo delle ASL lombarde
(secondo il Piano Socio Sanitario 2002-2004, approvato con
D.C.R. n'YW46212002).
Il Distretto Sociale
Sud Est Milano ha attivato un servizio minori e famiglia, che assommasse le competenze preventive e
promozionali a quelle di sostegno familiare e protezione in caso di disfunzione relazionale o violenza intrafamiliare, composto da figure professionali specialistiche di servizio sociale professionale, di psicologia clinica e di pedagogia; nell'ottica di
superare una immagine di tali competenze e servizi di tipo specialistico e sconnesso alle realt territofiali, soprattutto alle attivit e servizi di prossimit a bambini e famiglie e di prevenzione primaria, ha disegnato un'organizzazione per quipe territoriali dedicate (3 Poli), che insistessero con continuit su segmenti di popolazione, identificati in comunit locali singole o
aggregate per numero di popolazione.
156
Lo pslcologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
A tre anni da quella spinta associativa e riorganizzativa i Comuni del Distretto Sociale hanno dunque maturato e costruito
un sistema di interventi e servizi nel campo delle garanzie integrative e sostitutive dei nuclei familiari - ivi compresi i peculiari bisogni ed interventi nel complesso settore della rilevazioilo, segnalazione, protezione e diagnostica, collegati
alf insorgere della violenza intrafamiliare in ogni sua forma e
manifestazione - che appare garantire un'adeguata copertura
territoriale dei bisogni, sia marcatamente socio-assistenziali
che psico-sociali in funzione di prima diagnostica e di sostegno
e controllo.
Su specifiche necessit di collaborazione o prestazione - intese per singola situazione problematica - nel tempo risultato
attivabile il sistema sanitario pubblico o privato accrditato:
non si per determinata la definizione di politiche aziendali
condivise e di costruzione di percorsi e processi metodologici e
di risposta comune, che stanno alla base di un sistema integrato
di contrasto, soprattutto a quei fenomeni di violenza che richiedono l'attivazione "di connessioni sistematiche e stabli tra
i servizi dell'area sanitaria e socio-sanitaria, dell'area sociale
e dell'area educativa in diretto e costante collegamento con
157
Va
L'onerosit economica di detto ricorso, inoltre, ha presumibilmente inibito o indotto a surrogare necessit di pronta valutazione e trattamento, necessari in questi casi per contestualizzare in termini di tempo e di investimento la recuperabilit dei
nuclei familiari in relazione ai bisogni ed al benessere assicurabile al / ai minore/i coinvolti e/o vittime di violenza.
Il
presente progetto intende quindi riservare particolare attenzione, e destinare specifiche risorse, alla costruzione di una
cornice condivisa che consenta la sperimentazione di procedure e metodologie di integrazione fra funzioni sociali e sociosanitarie, esplicitamente richiamando quanto previsto dalla citata DGR n" VIV2100-2004 nonch dal Documento di Programmazione Territoriale delle attivit progettuali licenziato
per 2005 dal Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci
dell'ASL MI 2.
il
Nel contempo prefigura un laboratorio attivo e con forte territorialit in merito alla lettura del particolare bisogno, alla predisposizione di protocolli operativi e di collaborazione,
all'individuazione di un continuum metodologico fra le differenti fasi di intervento a contrasto, prevenzione, riduzione e
risoluzione del danno derivante da comportamenti di violenza
intrafamiliare.
Su queste esigenze si individua la peculiarit di trovare e connettere risposte adeguate anche per le famiglie ed i bambini
158
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazlone
nella particolare condizione della migrazione o delle radici culturali minoritarie, anch'essi sempre pi spesso coinvolti in patologie relazionali violente, ma che discendono da contesti culturali e assiomi relazionali non assimilabili a quelli maggioritari della popolazione italiana: in questo senso si ritiene assicurare una presenza clinica specialistica all'intero percorso progettuale.
./
,/
,/
,/
,/
ttasctxatezza
maltrattamento fisico
maltraffamento psicologico
abuso sessuale
violenza assistita
Nel corso dell'anno 2004
il
gli
159
operatori pi direttamente
Infine, stante il carattere sperimentale delf iniziativa, le Istituzioni e organzzazioni coinvolte risultano terzi destinatari, sul
terreno ,all'oggi inesplorato e non sperimentato, di una nuova
formula di integrazione socio-sanitaria, che coniughi la ricerca
di un percorso stabile e condiviso - al posto dell'erogazione di
singole prestazioni - con la ricerca di sostenibilit economica e
delle risorse in campo e con I'applicazione scientifica di indicatori di efficacia e di risultato, riproponibili in protocolli sperimentati e validati e successivamente estensibili alf intero territorio dell'ASL MI2.
10.
OBIETTWI DI PROGETTO
Il
vlv2100.
Lo pslcologo e la progettazione
Eugenio Rollo
In tal senso si richiama la futura e prevista attivit di accreditamento di servizi specializzati da parte della Regione Lombardia.
1.1.
ATTTVITA' PREVISTE
1.
costituzione del gruppo di lavoro e di un Comitato scientifico con compiti di sintesi istituzionale, elaborazione di sistemi informativi, indicatori e processi di valutazione ex
ante, in itinere ed ex post
Si ritiene congrua una composizione del gnrppo di lavoro
come di seguito
Distretto Sociale
3 coordinatori di
quipe servizio minori e famiglia
Specialisti in terapia
o trattamento familiare individuati dal
Dipartimento ASSI
Terzo settore
1 specialista del
servizio di clinica
transculturale assicurato dalla Coop.Soc. Crinali
1 specialistadella
rete di accoglienza
etero-familiare mi-
nori
161
di seguito
Distretto Sociale
ASL
MI2
2.
3.
4.
5.
6.
condaria)
specializzate (valutazione e trattamento)
ed alle fasi di
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
valutazione
trattamento terapeutico e sostegno
7.
8.
Attivazione servizio di valutazione specifica di recuperabilit e di trauamento / terapia familiare, con il concorso di
personale specialrzzato sanitario, e parallela attivazione di
servizio di consulenza transculturale e mediazione culturale, a supporto nelle varie fasi di cui al punto 5 - funzione di
servizio sociale professionale dedicata al raccordo ed
all'attivazione dei singoli interventi
9.
11. Individuazione
163
socio-
12. Y alutazione
12 .
RISULTATI ATTESI
presa
1,64
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
13 .
INDICATORI DI RISULTATO
14 .
METODOLOGIE INDIVIDUATE
,/
,/
'/
Attivit clinica:
,/
./
./
trattamento familiare
di
epistemologia sistemico-
relazionale
se rilevassero risorse professionali adeguate e disponibili,
trattamenti individuali e di coppia di epistemologia dinamica
consulenza e collaborazione di clinica transculturale
,/
165
1.5.
16 . PIANO FINANZIAMENTO
166
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Voci analiti-
spesa
che
Quota finanziamento
Quota co-
TOTALE
finanziamento
RISORSE
Non detta-
UMANE
niente da Isti-
Membri del
gruppo di
lavoro
2.000
muni coinvolri)
16 ore
/settimana +
quipe bimensile di 4
ore ed a turno
Psicoterapeuti
(prestazioni
sanitarie)
attivita di
accesso ed
analisi della
domanda
Attivit amministr. e di
2.498
2.498
segreteria
4 ore settima-
nali
@istretto
Sociale)
Esterne
4.800
A.S. speciali-
4.800
cordo / analisi
domanda
4 ore settima-
nali
Spese di co-
ordinamento
Quote orarie
personale
Comitato
scientifico
coinvolto
Distretto Sociale ed ASL
MI2
l,
I
o." indivi-
lduali /mese
Prestazioni di
servizi / con-
tratti
collaborazioni
Clinica tran-
3.800
3.800
5.200
5.200
sculturale
Attivazione
opportunit di
consulenza su
singoli casi e
partecipazione gruppo di
lavoro
Clinica transculturale
Fornitura
mediatori
culturali per
Lo psicologo e la progetazione
Eugenio Rollo
Suppor-
1.800
1.800
500
s00
to/facilitazion
e specialistica
lavoro di
gruppo
Supporto preparazione e
svolgimento
incontri pub-
blici
Acquisto beni
il
il
il
il
e attrezzatue
Spese di Ge-
stione
Forniora sedi
di incontro
guppo di
lavoro e di
3.000
svolgimento
anivit clinica
(ASLMI2
Distretto Sociale)
500
Cancelleria e
materiale a
supporto
800
Telefonia
Altro
Materiale
informativo e
pubblicizzazione
TOTALI
1.000
1.000
19.100
r69
-F
17. CO-FINANZIAMENTO
Ente o Otgantzzazione
Distretto Sociale
tipologia
Quota prevista
13.284,80
lavoro
Attivit amministrativa
di segreteria
Comitato scientifico
1.715,70
Cancelleria e materiale
supporto
Telefonia
ASLMI2
2.498
1.000
s00
500
(prestazioni sanitarie)
Comitato scientifico
Fornitura sedi di incontro gruppo di lavoro e di
svolgimento attivit clinica
Telefonia
2.000
300
170
Eugenio Rollo
Esempio n. 13
lastica
Lo psicologo e la progettazlone
(dn
FINALITIt'
Questo progetto mira alla prevenzione e al recupero della dispersione scolastica e alla riduzione della marginalit sociale
degli alunni soggetti all' obbligo scolastico.
OBIETTIVI SPECIFICI
aumentare la motivazione al lavoro scolastico, scoprendo nuovi modi di "fare" scuola
sensibilizzare le famiglie aumentando la loro partecipa-
BENEFICIARI
e composizione)
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
AITIVITA'E TEMPI
Brainstorming e circle time durante 2 incontri pomeridiani precedenti all'awio delle attivit laboratoriali al fine di decidere,
in presenza di alunni e genitori, la tematica della rappresentazione teatrale e la suddivisione dei ruoli alf intemo dei laboratori. I laboratori sono stati ideati con I'intento di coinvolgere i
destinatari diretti e indiretti di questo progetto, permettendo la
socializzazione e l'integrazione tra questi e prevedendo la presenza di alunni, genitori e docenti in ogni laboratorio. Inoltre in
ognuno di essi sono stati attivati lavori di gruppo volti alla vaIonzzazione della cooperazione e del rispetto reciproco. I laboratori vengono suddivisi in diverse aree:
troasett.x3ore)
costumi: per la creazione dei vestiti di scena (1 incontro
asett.x3ore)
drammatzzazione: per la scelta degli attori (1 incontro
asett.x3ore)
RISORSE UMANE
1 esperto di informatica
I
I
insegnante di musica
insegnante di educazione fisica
173
esperto di scenografie
1 sarta
1 esperto
1
di drammatizzazione
RISORSE STRUMENTALI
aula multimediale
colori acrilici
stoffe
I1
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
Un secondo momento di valutazione riguarder quella che viene definita ex-post, che awiene a conclusione del progetto e
che indica la sua capacit di raggiungere gli obiettivi prefissati,
i cambiamenti che apporta (e non strettamente collegati agli
obiettivi), la sua efficienza (rapporto costi-benefici), la sua trasferibilit.
Tale valutazione sar effettuata a partire dai risulta raggiunti,
(il pi operativo) ovvero la rappresentezione teatrale e dalla
pubblicazione di 1 opuscolo che riassuma le attivit svolte
all'interno del programma al follow-up, a distanza di anno
sulle stime della dispersione scolastica in questo istituto.
t75
Iil
Circolo Didattico
paese
Contrastare il pregiudizio e permettere a culture diverse di incontrarsi e mettere in comune il meglio di ciascuna diventa obiettivo primario per gli operatori che vedono quindi nella
scuola, luogo di evoluzione personale e sociale per eccellenza,
I'interlocutore privilegiato per un'azione educativa forte ed efficace.
I temi su cui lavorare sono quelli in cui si valorizzano differenze culturali non soggettive. La scelta pi felice sempre quella
che privilegia argomenti in grado di destare interesse in tutti e
offrire ad ognuno pari opportunit di successo: tutti i bambini,
qualunque sia la loro originaria appartenenza etnica, avranno
modo di confrontarsi e di raggiungere traguardi positivi che
aumenteranno la loro autostima.
dovere della scuola evitare, per quanto possibile, che le diversit si trasformino in difficolt di apprendimento e in probtemi di comportamento, poich ci quasi sempre prelude a
fenomeni di insuccesso e di dispersione scolastica e conse176
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Destinatari:
Alunni, genitori e docenti della scuola primaria
Obiettivi:
Vincoli:
disponibilit delle famiglie
Metodologia:
Basato sui principi della cittadinanza attiva,
coinvolgimento di diversi attori:
il
progetto vede
il
che.
Attivit e fasi:
Azione
Biblioteca
Obiettivi: Costruire un progetto formativo integrato con il territorio anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie.
tutti i bambini ed adulti del territorio. Tessere momenti di sensibilizzazione e di tramite per arrivare alla fruizione della Biblioteca Civica di Collegno.
Attraverso la lettura cogliere i valori umani fondamentali comuni alle varie culture rispettando la diversit.
Azione2-Mammeascuola
Obiettivi: Yaloizzare le varie culture. Promuovere la conoscenza reciproca e
il dialogo costruttivo
Attivit: Incontri tra mamme e insegnanti in orario extrascolastico per organizzare le attivit.
in orario
Interventi
Costruzione
collaborazione tra
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Azione 3 - Teatro
tema
Obiettivi: Portare i bambini a scoprire e conoscere canti, musiche e danze di culture diverse.
Attivit: Creare momenti di socializzazione attraverso la scoperta di cibi tradizionali. Durante feste od occasioni specificamente organzzate, le famiglie italiane e straniere preparano
cibi della tradizione che vengono poi messi in comune ed assaggiati, con scambi di ricette incrociati. Se possibile, si utilizzer una cucina alftezzata o un centro cottura per preparare insieme ed insegnare reciprocamente la preparazione dei piatti.
Azione 7
- Sportello di ascolto
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
Tempi:
In via sperimentale il progefio aw la durata di un anno.
Risorse:
Insegnanti della scuola primaria.
Psicologo
Valutazione:
Poich non esiste un dato di confronto ed appare improponibile
effettuare una indagine preliminare "a freddo" che potrebbe
creare resistenze e risultare controproducente per la realizzazione del progetto, non possibile eseguire una validazione
corretta.
Pertanto la valutazione sar effettuata esclusivamente alla fine
del progetto, tramite questionari di soddisfazione e percezione
della devianza, da elaborare con un'analisi statistica multivarj.ata.
r82
Eugenio Rollo
Esempio n. L5
sull'alcool
Lo psicologo e la progettazione
Obiettivi: prevenire l'uso di alcolici, in forma razionale (consapevolezza) e in forma emotiva (omologazione/identificazione).
Quindi sar organizzato un incontro con gli insegnanti coinvolti nel progetto, per condividere principi, obiettivi, impostazio184
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
1)
2)
elaborazione: incontri di gruppo guidato con discussione di esperienze dirette ed indirette, analisi di casi, esempi, presentazione di documenti e filmati;
3)
1)
3)
Responsabilit: il project manager responsabile dell'organizzazione e della conduzione del progetto, nonch delle relazioni con f istituto scolastico; gli operatori sono responsabili di
sviluppare e proporre il materiale, in coordinamento con il project manager; la direzione dell'istituto e i docenti sono responsabili del livello di partecipazione degli alunni e della loro disciplina.
Risorse:
Risorse umane: uno psicologo, un medico, un educatore, docenti della scuola, un amministrativo di supporto.
Risorse materiali: spazio per le attivit all'interno delf istituto
scolastico, aula inform atica, videocamera, videoproiettore, materiali di consumo.
Costi (in Euro):
'
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30.00
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360.00
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30.00
10
600.00
30.00
720.ffi
186
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
ffiffiffiffi
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project
30.m
manager
50
1500.00
"s".;li\\r\\-.,..
30.00
r68
5040.00
psicologo
30.00
r20
3600.00
medico
30.00
48
1440.00
educatore
25.00
t20
3000.00
coadiutore
20.00
20
400.00
di classe
Wffi
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Lr,l
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;a;ffi:rtRf,#=
irf lt{$S$S\t-ir'i
#',"4-'
Mt difu,j"*r$S
- fil*R::r
400.00
17060.00
t87
Esempio n. 16
la lesalit
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
ce in disposizioni e in atteggiamenti che si forrrano precocemente nel giovane: perci I'educazione e le esperienze di vita
positive sono molto importanti per contrastarle.
Per la scuola cos si pone una dura sfida nel dare fiducia ai
giovani promuovendo iniziative che permettano loro di esprimersi liberamente, di comunicare , di star bene assieme senza
soprusi o violenza
L'iniziativa intende in particolare ridurre fenomeni di criminalit, di disagio ed emarginazione sociale rafforzando le basi
culturali della convivenza civile, sviluppando una maggiore
coesione sociale e la sicurezzanel territorio.
Operatori:
- due psicologi con competenze di conduzione di gruppi ogni
50 studenti;
democratica.
Obiettivi specifici
- Aumentare
te;
il
- Promuovere
lidariet;
il
Metodologia dtintervento
Modello teorico
190
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Il
Attivit
Le attivit saranno cos implementate:
a) Lettura di alcune parti della costituzione italiana, della convenzione sui diritti dell'uomo e della convenzione sui diritti dei
minori. Il percorso educativo, mirato allo studio della Costituzione, serve a trasmettere il messaggio che la Costituzione non
un processo finito, ma contiene in s gli strumenti democratici per perfezionarsi.
t92
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Tempi e fasi
1. Realizzazione dei contatti con i rappresentanti delle Istituzioni e predisposizione del materiale necessario. Questa prima
fase avr la durata di un mese (met settembre-met ottobre).
2. Realzzazione delle attivit direttamente rivolte ai destinatari. Attivit di valutazione finale
Valutazione di processo
*Interazione
- Il livello di informazione e di
194
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
Esempio n. L7 - evolutivo
di apprendimento
prevenzione difficolt
PREMESSA
di limitare lo strutturarsi
to nella scuola elementare.
di difficolt di
1,95
apprendimen-
IL CONTESTO
La scuola delltinfanzia rappresenta il luogo elettivo per cogliere le modalit di espressione delle difficolt di apprendimento; il terreno pi fecondo per la prevenzione e la progettazione di interventi educativi e didattici strettamente legati alle
specifiche problematiche individuali.
Il coinvolgimento delle insegnanti della scuola dell'infanzia
permette di fornire un primo bagaglio informativo sui cosiddetti prerequisiti delltapprendimento, vale a dire lo stato di sviluppo delle fondamentali e specifiche abilit di base. L'ut\lizzo
di uno strumento di indagine rappresenta il primo contatto
formativo per chi lavora quotidianamente nella scuola
delf infanzia.
Nella scuola elementare il bambino si avvia al processo di
apprendimento della letto-scrittura, quindi importante individuare i processi che caratterizzano queste acquisizioni e le problematiche ad esse inerenti, quali: disgrazia, disortografia, dislessia, discalculia.
Gli insegnanti, grazie alla relazione quotidiana con i bambini,
sono in una posizione privilegiata per poterli osservare, sia
perch li conoscono, sia perch non sono portati ad alterare il
loro comportamento normale e spontaneo.
L'ambiente scolastico, inoltre, appare particolarmente adatto
per le possibilit che offre di poter programmare e svolgere
attivit che evidenziano le capacit dei bambini, non limitandosi ad una diagnostica centrata solamente sul deficit.
I PIJNTI DI DEBOLEZZA
I bambini "a rischio", sono quelli con maggiori probabilit di
incontrare difficolt nell'acquisizione degli apprendimenti scolastici di lettura, scrittura e calcolo. Prima viene attivato un
intervento, maggiori sono le possibilit di recupero in virt della pi elevata plasticit del sistema nervoso. Talvolta i livelli di
196
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
GLI OBIETTIVI
In sintesi:
o Valutazione dei precursori critici o prerequisiti per
I'apprendimento con particolare attenzione alla lettura,
scrittura e calcolo;
o Intervento di recupero tempestivo e mirato;
o Informazione e formazione degli insegnanti della
scuola dell'infanzia e della prima elementare verso:
o l'affinamento e la padronanza nel gestire attivit
di osservazione e segnalazione;
o acquisizione di strategie di recupero didattico
integrandole con la normale programmazione
scolastica;
il
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO
Il
progetto di prevenzione rivolto, specificamente, ai bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia e della prima
elementare. A quattro anni, infatti, le competenze si trovano
ancora in una fase emergente dello sviluppo, cos che osservazioni pi approfondite non rappresenterebbero attendibili previsori di rischio. Nei bambini di cinque anni, invece, tali abilit dovrebbero essere gi acquisite e I'immaturit rispetto ad un
apprendimento si va a catattettzzate come una condizione stabile, piuttosto che come spontaneamente compensabile.
Tale progetto si articola in 7 fasi:
scuola
dell'infanzia e della prima elementare. Questa prima fase prevede un'attivit informativa di due ore. Lo
scopo di fornire indicazioni e spiegazioni necessarie
ai docenti in vista dell'osservazione e della prima va-
lutazione riguardo alle abilit e i comportamenti indagati dal questionario. In questo modo viene garantita un'uniformit di somministrazione per una maggiore attendibilit del questionario stesso.
198
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
2.
3.
supportare
Motricit
Comprensione linguistica
Espressione orale
Metacognizione
Altre abilit cognitive (memoria, prassie, orientamento)
- Pre-alfabetizzazione
- Pre-matematica
Oltre all'IPDA sar somministrato a tutti i bambini un
protocollo osservativo, elaborato appositamente, che
t99
a)
b)
200
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
6.
7.
il costante
la.
Il
personale scolastico collaborer al progetto in orario di servizio, senza aggravio finanziario per I'Amministrazione.
Gli oneri economici per materiali, test e compensi di consulenti
ed operatori estenri ammontano a circa 30.000.
CRONOPROGRAMMA
I
Attivit
I incontro
il Tempi
di
formazione
direalizzrztone
Novembre
insegnanti
ffi
lNovembre
20't
Attivit di approfondimento
nei vari plessi (somministrazione dei protocolli osservativi ai bambini della
Novembre / Dicembre
Maggio/Giugno
202
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Esempio n. L8 - evolutivo
genitori in et adolescenziale
dipendenza fisli-
Il
il
va e contenitiva delle ansie e di aumentare le competenze narrative, cio le capacita di esprimere in parole e di dare significato alle proprie vicende familiari, per accompagnare i frgli nel
transito adolescenziale.
Il percorso coniragazzi, invece, intende far acquisire la consapevolezza del passaggio dalf infanzia all'et adulta attraversando il tunnel dell'adolescenza. Si tratta di far scoprire non
solo i vantaggi della libert agognata, ma anche il dovere e il
piacere di assumersi responsabilit di scelte adulte; la capacit
di programmare, di immaginare il futuro, di sognare con entusiasmo e vivere con realismo, di preparare, in altri termini, un
futuro sano e concreto a livello razionale, emozionale e relazionale.
Accettare la contraddizioni tipiche dell'adolescenza, favorire
l'autonomia riducendo i rischi, dare ai ragazzi gli strumenti per
fare le proprie scelte in modo consapevole e responsabile: questi sono i temi che investono, ciascuno per la sua parte, genitori
e
figli.
Destinatari:
Alunni diterza media e dei primi due anni della scuola superiore e rispettivi genitori.
Obiettivi:
rassicurare i genitori sui processi evolutivi nell'adolescenza e metterli in condizione di accettare e favorire
il progressivo distacco dei figli
fornire ai ragazzi gli strumenti cognitivi ed emotivi per
intraprendere il percorso di acquisizione di un'autonomia responsabile
Risultati attesi:
Lo pslcologo e la progettazione
Eugenio Rollo
I
di
il
lo;
sviluppo della capacit di effettuare scelte responsabili
e autonome e di progettare il proprio futuro in modo realistico.
Vincoli:
Disponibilit delle farniglie
Metodologia:
Livello genitori:
- offrire ai genitori uno spazio di riflessione e di confronto, in guppo, sull'esperienza della genitorialit con figli preadolescenti e adolescenti
- Incrementare nei genitori la capacit di comprendere gli
aspetti di sviluppo e le difficolt specifiche della famiglia nella fase di svincolo adolescenziale dei figli.
- Individuare le strategie pi efficaci per sostenere il processo di crescita dei propri figli.
Livello figli:
- Stimolare il confronto tra adolescenti sulle tematiche
relazionali ed emotive.
- Far supeftre le barriere di sospetto relazionale e condurre il gruppo ad affrontare temi che vadano al di l
dell' aspetto superficiale
- Far conoscere ed apprezzare la libert intesa non come
anarchia ma come assunzione di responsabilit e capacit di effettuare scelte consapevoli.
- Creare modelli positivi di sviluppo orientati verso
I'autonomia, l'essere protagonisti della propria vita,
I'aggregazione, la proattivit, le attivit associative costruttive.
205
Attivit
fasi:
ORGANTZZAZIONE:
- 2 incontri di preparazione con i Referenti degli Istituti
interessati al progetto, per concordare modalit e tempi
dt rcalizzazione del progetto ;
LIVELLO GENITORI:
- quattro incontri con i genitori, della durata di due ore, a
cadenza quindicinale, condotti da uno psicologo. In tali
incontri silanno affrontati temi inerenti il progetto, ma
verranno anche condotte esercitazioni, role playing e
e
assicurare
LIVELLO FIGLI:
- conduzione
Eugenio Rollo
Lo pslcologo e la progettazione
ta dai ragazzi, opportunamente guidati sul piano compositivo e tecnico (impegno complessivo: 80 ore in orario extrascolastico)
Tempi:
anno scolastico:
Risorse:
Docenti di riferimento (attivit in orario i lavoro, senza aggravio di oneri finanziari)
Consulenti esterni: uno psicologo, un tecnico esperto in realizzazione di filrnati
I locali, i materiali e le atftezzatare utllizzate saranno in dotazione delle scuole, quindi non comporteranno ulteriori oneri
finanziari.
tare
le
La conflittualit o semplicemente la cattiva gestione della comunicazione nelle imprese va ad incidere direttamente sulla
produttivit, quindi sulla redditivit. Favorire lo spirito di
gruppo significa incidere profondamente in termini di efficienza ed efficacia, favorisce la circolazione delle informazioni
creando un know-how che non sia patrimonio di singoli ma
dell'azienda, contribuisce a creare flessibilit ed ottimizzazione
nell'utilizzo delle risorse umane. una soluzione vincitorevincitore, in cui l'azienda trae vantaggio in termini di produttivit ed il dipendente trae vantaggio in termini di soddisfazione
penonale e professionale, motivazione e benessere.
Tutto questo tanto pi utile quanto si rivolge a figure di responsabili che si trovano a gestire servizi, contatti commerciali
o comunque con clienti, gruppi di persone. Attraverso
I'esperienza i partecipanti acquisiranno lo stile e le competenze
per gestire meglio il lavoro in team e la sensibilit relazionale.
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Risultati attesi: miglioramento del clima aziendale e della percezione di benessere nei dipendenti coinvolti dal progetto e nei
loro collaboratori pi vicini.
Vincoli: orario aziendale, cicli di produzione, disponibilit delle persone.
Metodologia
condotte, appare
chiaro come la formazione sul team working richieda non (o
non solo) un'informezione sul tema, bens la possibilit di sperimentare le dinamiche del gruppo. Per questo nel progetto sar
opportuno insistere sull'altemanzatra aspetti teorici ed aftivit
pratiche, anzi privilegrare queste ultime, secondo la metodologia della "formazione attiva".
Ipotizziamo in alternativa alcuni tipi di percorso che hanno in
comune I'obiettivo e la metodologia di base, ma si differenziano per le tipologie di attivit. Potremo individuare il percorso
pi adeguato sulla base delle scelte aziendali o addirittura a
seguito del focus group iniziale, in modo da adeguare il progetto sulle carafferistiche dei partecipanti:
re alla consapevolezza che alcuni problemi possono essere risolti solo con la collaborazione;
percorso basato sulle tecniche del teatro d'impresa, volto a favorire I'espressione e la comunicazione;
percorso basato sul gioco di squadra, per integrare competizione, collaborazione e benessere personale.
1) una giornata iniziale di definizione dei dettagli di progetto, comprendente I'analisi dettagliata del contesto e
un focus-group di circa due ore con i partecipanti in cui
vengano messe a punto le personal\zzazioni delle tecniche formative e vengano fomite le informazioni necessarie sul percorso di formazione;
3)
Responsabilit: il project manager responsabile della conduzione di tutte le fasi progettuali; la direzione dell'azienda responsabile del rispetto dei tempi e delle condizioni concordate.
Risorse:
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
ffi
Wffi
*ry
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\.*.N
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HN.
t2
:1ti
28
30.00
10080.00
:','...=,:.-=.=..=
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I
=g.pg,|q!
t2
360.00
r80.00
180.00
50.00
28
1400.00
30.00
28
840.00
30.00
lP''"
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30.00
ff34$iz
project
30.00
manager
..
formatore
senior
formatore
junior
"R.XSt4$&;
"1'=+,,qffi
coadiutore
20.00
200.00
10
500.00
150.00
400.00
Spp,$f*d
{pferaii
100.00
.'- ",..,,,
,,,,g
3500.00
17890.00
Criteri di valutazione: questionario sulla valutazione del clima e del benessere aziendale, da proporre all'inizio
delf intervento (prima del focus-group iniziale), al termine delle giornate di formazione e dopo il follow-up. I1 questionario
va proposto sia alle persone che partecipano al progetto che ai
loro collaboratori pi vicini.
272
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Esempio n. 20
INTRODUZONE
In data xx xxxxxx xxxx si svolto un incontro con la Direzione Generale, ralrpresentata dal dr. Xxxx xxxx, ai fini di analizzare la situazione attuale dell'azienda in un'ottica di miglioramento continuo e di apporto/supporto alla nuova strutturazione
che il Management intende dare all'orgarizzazone.
I-lincontro si focalizzato su alcuni punti chiave:
o
o
o
o
o
la stnrmrra organizzatva
I'organigramma
I'analisi SWOT
i ruoli, le competenze ele relazioni
il fabbisogno formativo
Di seguito si riassumono i risultati dell'analisi e si suggeriscono alcuni interventi che Studio xxxxx in grado di condurre
per conto di xxxxxxxxxxxxxx , per gli obiettivi che la Direzione Generale si proposta di raggiungere.
UANALISI E I RISULTAII
La struttura
213
li
organigramma
Eugenlo Rollo
Lo psicologo e la progettazione
na il lavoro nei cantieri e dirige quattro squadre costituita ciascuna da due persone, un caposquadra e un tecnico.
La
manutenzione
ha una squadra
autonoma, costituita
La Direzione aspira a far crescere il responsabile della manutenzione per ritagliare un ruolo di maggior responsabilit in
area tecnico-cornmerciale.
L analisi
or gani z.zativ a
Punti di forza
Punti da migliorare
dei servizi
senso
di
responsabilit di
alcune risorse
capacit di adattare prodot- spirito di squadra parzialtilservizi alle esigenze di merca- mente interiorizzato
to
processo di delega
capacit di investimento
capacit di innovazione
assistenza tecnica
Opportunit
Rischi
tensioni conseguenti
aggiornamento tecnologico
cambiamenti in genere
propositivit commerciale
216
tra-
Lo psicologo e la progetftEione
Eugenio Rollo
PROPOSTADI INTERVENTO
o
o
r
sviluppodell'attivitcommerciale;
miglioramento del processo di delega;
miglioramento della struttura organizzativa e definizione di ruoli;
o
o
o
dell'attivit
commerciale,
miglioramento
del processo di
delega e
dell'organtzzazi
one interna
Obiettivo
Azione
Consulenza per la selezione di personale
commslsiale,lo sviluppo di strategie marketing adeguate,
I'organi77a2,ione e la
funzione dirigente
Azione
Destinatari
Tempi
responsa-
2 gior-
bile com-
nate al
mese
per un
anno
merciale,
direttore
generale
Destinatari
Formazione outdoor su
Comunicazione e team
comunicazione e
working. Sviluppa la
lo spirito di
Tutti
capacit di comunicare
gruppo, gestire i
efficacemente e di colconflitti
laborare.
Tempi
Migliorare la
21,7
3 gior-
ni
Formazione su Time
management
Migliorare la
capacit personale di organizzarsi e gestire il
tempo
Consente al personale
di tutti i settori di riconoscere I'importanza
della variabile tempo,
del suo valore e
dell' indispens abilit
della sua gestione per
I'efficienza
I'efficacia
Tutti
gior-
nata
tecniche e commerciali
che hanno contatti con
clienti e utenti finali
siano consapevoli delle
conseguen ze, in positivo e in negativo, che lo
stile di comunicazione
comporta
Risorse di
area tecnica e commerciale
U2
giornata
Destinatari
Tempi
giorna-
relazione con
cliente
Obiettivo
il
Azione
Valutazione del potenziale
u2
ta+
screeni
nge
repor-
ting
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
Azione
Consulenza
direzione
di
organizzazione
Durata
Prezzo
24 giomate
12.000,00
formazione
1.600,00
trasferta
2.000,00
Formazione su
1 giornata
800,00
1 giornata
800,00
Il2 giornata
+ screening
500,00
Time management
2t9
reporting
Lo psicologo e la progettazione
Eugenlo Rollo
Obiettivi:
1) rassicurare
2)
3)
vantaggi
dell'operazione di accorpamento (progetto generale);
motivare i dipendenti verso la nuova struttura (progetto
generale);
scegliere i dirigenti migliori che saranno incaricati
di dirigere la nuova organizzazione (progetto presente).
Risultati attesi:
1)
2)
3)
4)
Vincoli:
Attivit e fasi:
1) AZIOM VERSO LA CLIENTELA (progetto
2)
genera-
le):
Produzione di materiale illustrativo e pubblicitario cartaceo, otganizzazione di uno sportello aperto per approfondire dubbi e attese, produzione di spot pubblicitari
su larga scala;
AZIONI VERSO I DIPENDENTI (progetto generale):
a. Illustrare i vantaggi della fusione tramite azioni
informative sia documentali (materiale illustrativo) sia con incontri diretti (riunioni per zona).
b. Azioni di formazione per gruppi di operatori
provenienti dalle tre diverse banche, allo scopo
di condividere le esperienze e di creare un nuovo team.
Eugenio Rollo
Stimolare il senso di apparteneua e la responsabilizzazione, ascoltando gli operatori, accogliendo i loro suggerimenti, creando un brand
interno attraente;
d. Attivare un piano di incentivazione sui risultati
per stimolare la motivazione;
e. Studiare formule di accompagnamento per i dipendenti in esubero, favorendo il prepensionamento o altre forme di buonuscita.
AZIOII YERSO I DIRIGENTI (progetto presente):
scegliere i dirigenti migliori che saranno incaricati di
dirigere la nuova organizzazione.
Fase 1: analisi. Con i responsabili del progetto generale
si individuernno i dirigenti da sottoporre al processo di
valutazione. Sar definito il numero di risorse da sottoporre a selezione, il numero di risorse che si intende
promuovere nel nuovo ruolo, quale collocazione prevista per gli altri dirigenti (mantenimento del posto in
altro ruolo, prepensionamento, esubero, buonuscita, trasferimento o eventuali altri criteri di ricollocazione.
Sviluppare il programma di dettaglio relativo alle diverse fasi.
Fase 2: illustrazione del progetto agli interessati. Saranno organizzati specifici incontri con i dirigenti interessati per vagliare la disponibilit, le attese, ridefinire eventuali timori, predisporre il clima utile per
I'attuazione del progetto, se possibile in modo concertato e partecipato.
Fase 3: attuazione del programma di valutazione. I dirigenti saranno sottoposti ad un assessment center costituito da prove oggettive, test, colloqui, prove in basket
volti ad analizzarc le competenze ed il potenziale, nei
tre ambiti: applicativo, relazional e, organizzativo.
Fase 4: report dei risultati ai responsabili del progetto e
valutazione comune degli elementi emersi.
c.
3)
Lo psicologo e la progettazione
Responsabilit:
I responsabili di progetto opereranno la scelta sulla base degli
elementi forniti dal team di psicologi che avranno condotto il
progetto.
Il coordinatore del team avr la responsabilit di organizzate e
armonizzarc gli interventi.
Il team avr la responsabilit di condurre il progetto secondo il
programma di dettaglio prestabilito, di sottoporre dirigenti
alle prove, di elaborare i risultati e collaborare alla valutazione
finale.
Tempi:
Fase 1: 120 ore/uomo nell'arco di 1 mese.
Fase 2: 40 ore/uomo nell'arco di 1 mese.
Fase 3: 200 ore/uomo nell'arco di 3 mesi.
Fase 4: 80 ore/uomo nell'arco di 1 mese.
In totale 440 ore/uomo nell'arco di circa 6 mesi.
Risorse:
1 coordinatore e 3 psicologi componenti il team di progetto.
Materiali per assessment center (test, questionari, materiali diversi)
Sale a disposizione per le riunioni e lo svolgimento delle prove
(di propriet delle banche interessate)
COSTI:
- sale: costi non rilevati, in quanto di propriet del
c ommittente e ammort izzati;
- materiali: costo stimano di test e materiali di
consumo ed intervento: 8.000,00
- personale specializzato (team e coordinatore):
44.000,00
- COSTO TOTALE STIMATO: 52'000,00
Rischi:
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenlo Rollo
225
Esempio n. 22 - lavoro
- prevenzione
del burn-out
Titolo: Ricominciamo
Premessa e analisi del contesto:
La sindrome da burnour (o pi semplicemente burnoar) I'esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d'aiuto (helping profession), qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad assumere.
L burnout interessa educatori, medici di base, insegnanti, polizotti, poliziotti penitenziari, vigili del fuoco, infermieri, operatori assistenziali, psicologi, psichiaffi, assistenti sociali, fisioterapisti, anestesisti, medici ospedalieri, studenti di medicina,
responsabili e addetti a servizi di prevenzione e protezione aziendali, operatori del volontariato, ecc. Queste figure sono caricate da una duplice fonte di stress: il loro stress personale e
quello della persona aiutata.
Ne consegue che, se non opportunamente trattati, questi soggetti cominciano a sviluppare un lento processo di "logoramento" o "decadeza" psicofisica dovuta alla mancanza di energie
e di capacit per sostenere e scaricare lo stress accumulato
("bumout" in inglese significa proprio "bruciarsi"). In tali condizioni pu anche succedere che queste persone si facciano un
carico eccessivo delle problematiche delle persone a cui badano, non riuscendo cos pi a discernere tra la propria vita e la
loro. Caratteristici del burnoul sono anche I'esaurimento emozionale, la depersonalizzazione, un atteggiamento spesso improntato
ridotta autocinismo
un sentimento
lsaliz.zazione. Il soggetto tende a sfuggire I'ambiente lavorativo
assentandosi sempre pi spesso e lavorando con entusiasmo ed
al
di
?'
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazlone
interesse sempre minori, a provare frustrazione e insoddisfazione, nonch una ridotta empatia nei confronti delle persone
delle quali dovrebbe occuparsi. L'abuso di alcol, di sostanze
psicoattive ed il rischio di suicidio sono elevati nei soggetti affetti da burnout
Per misurare il burnout ci sono diverse scale ma da ricordare
la scala di Maslach: un questionario dt 22 items, ossia domande, atti a stabilire se nell'individuo sono attive dinamiche psicofisiche che rientrano nel burnout. A ogm domanda il soggetto
interessato deve rispondere inserendo un valore da 0 a 6 per
indicare intensit e frequenza con cui si verificano le sensazioni descritte nella domanda stessa.
La prevalenza della sindrome nelle varie professioni non ancora stata chiaramente definita, ma sembra essere piuttosto elevata tra operatori sanitari quali medici e infermieri (ad esempio, secondo un recente studio olandese in Psychological Reports, non meno del40Vo dei medici di base andrebbe incontro
ad elevati livelli di burnout), insegnanti e poliziotti.
Le fasi del burnout
Negli operatori sanitari, la sindrome si manifesta generalmente
seguendo quattro fasi.
La prima, preparatoria, quella dell'entusiasmo idealistico che
spinge il soggetto a scegliere un lavoro di tipo assistenziale.
Nella seconda (stagnazione) il soggetto, sottoposto a carichi di
lavoro e di stress eccessivi, iniza a rendersi conto di come le
sue aspettative non coincidano con la realt lavorativa. L'entusiasmo, I'interesse ed il senso di gratlficazione legati alla professione iniziano a diminuire.
Nella terza fase (frustrazione) 1I soggetto affetto da bumout
awerte sentimenti di inutilit, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato, oberato di lavoro
e poco apprezzato; spesso tende a mettere in atto comportamenti di fuga dall'ambiente lavorativo, ed eventualmente atteggiamenti aggressivi verso gli altri o verso se stesso.
Nel corso della quarta fase (apatia) I'interesse e la passione per
il
proprio lavoro si spengono completamente e all'empatia subentra I'indifferenza, frno ad una vera e propria "morte professionale".
Il soggetto colpito da burn-out manifesta sintomi aspecifici (irrcquietezza, senso di stanchezza ed esaurimento, apatia, neryosismo, insonnia), sintomi somatici (tachicardia, cefalee, nausea, ecc.), sintomi psicologici (depressione, bassa stima di s,
senso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia e risentimento,
alta resistenza ad andare al lavoro ogni giomo, indiffererrza,
negativismo, isolamento, sensazione di immobilismo, sospetto
e paranoia, rigidit di pensiero e resistenza al cambiamento,
difficolt nelle relazioni con gli utenti, cinismo, atteggiamento
colpevolizzate nei confronti degli utenti). Tale situazione di
disagio molto spesso induce il soggetto ad abuso di alcool o di
farmaci.
Gli effetti negativi del burnout non coinvolgono solo il singolo
lavoratore ma anche I'utenza, a cui viene offerto un servizio
inadeguato ed un trattamento meno umano.
Dagli studi presenti in letteratura e multifattoriale a determinare quale conconono: variabili individuali, fattori socioambientali e lavorativi.
Per I'insorgenza del burnout possono avere importanza fattori
socio-organizzativi quali le aspettative connesse al ruolo, le
relazioni interpersonali, le caratteristiche dell' ambiente di lavoro, I'organizzazione stessa del lavoro.
lnoltre sono state studiate le relazioni tra variabili anagrafiche
(sesso, et, stato civile) e insorgenza del burn-out. Tra queste
I'et quella che ha dato luogo a maggiori discussioni tra i diversi autori che si sono occupati dell'argomento. Alcuni sostengono che l'et avanzata costituisca uno dei principali fattori di rischio di burn-out mentre altri ritiene invece che i sintomi
di burnout sono pi frequenti nei giovani, le cui aspettative sono deluse e stroncate dalla rigidezza delle organizzazioni lavorative.
Tra gli specialisti quelli pi a rischio per il burn-out sono quelli
il
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
dell'oncologia.
I risultati sembrano quindi indicare una polarizzazione tra
"specialit a pi alto burn-out", dove spesso ci si occupa di pazienti cronici, incurabili o morenti, e "specialit a pi basso
burn-out", ove i malati hanno prognosi pi favorevole.
Burnout e stress lavorativo caratteizzano in modo sempre pi
preoccupante i contes lavorativi aziendali e professionali in
genere. Arginare i fattori di rischio che conducono a tali situazioni di disagio, significa conoscere e implementare fattori di
benessere che contrastino con quelli di rischio e promuovano
un clima lavorativo efficace. Tra i primi fattori protettivi dello
stress lavorativo, vengono riconosciute alcune capacit relazionali trasversali come la capacit comunicativa, di negoziazione dei conflini, di problem solving di condivisione delle risorse ecc. Oltre a queste un' organizzazione funzionale del
gruppo di lavoro, con una leadership distribuita rispetto a ruoli
e funzioni, un altro fattore fondamentale che pu prevenire
f instaurarsi di situazioni di disorganizzazione e di mancanza di
strategie. Saper strutturare gruppi di lavoro significa conoscere
i principi che sottendono I'efficacia degli stessi e non affidarsi
al buon senso o alle pressioni contingenti. I principi della cooperazione, individuati da numerosi ricercatori americani, italiani, israeliani, sembrano rispondere in maniera appropriata a
questa esigenza di efficacia. I teorici che hanno analizzato 1l
funzionamento dei gruppi sostengono che la capacit di organizzare in modo efficace un gruppo di lavoro tende a svilupparsi maggiormente quanto pi il gruppo stesso in grado di
auto-organizzarsi in modalit cooperativa. Questa prospettiva
implica il saper mettere insieme i lavori individuali, le specializzaziom e le competenze, prendendo atto del fatto che gli obiettivi di sviluppo richiesti implicano I'orgarizzazione di una
molteplicit di risorse. Il presente progetto, rivolto alle giovani
imprese o a coloro che intendono ottimizzare il clima organiz-
Un gruppo di L2 operatori
socio-sanitari all'interno di
Obiettivi:
Il
Risultati attesi:
Diminuzione dei segru e dei sintomi legati alla sindrome di
burnout
Metodologia:
La metodologia utilizzata a carattere pratico-esperienziale: a
brevi introduzioni teoriche, seguono attivit a piccoli gruppi
cooperativi che favoriscano la sperimentazione delle strategie
proposte, seguite da sessioni di debriefing per valutare ed elaborare l' esperienza condotta.
I partecipanti avranno la possibilit di conoscere e sperimentare:
tecniche di comunicazione efficace
strategie efficaci di costruzione di un gruppo di lavoro
tecniche efficaci dilavoro di gruppo
benessere e motivazione personale
Per la rcahzzaz\one del progetto, anzich la classica formazio-
o
o
r
o
ne d'aul4 si scelto
Lo psicologo e la progettazlone
Eugenio Rollo
Attivit e fasi:
Fase 1: viene somministrata la scala di Maslach per la misurazione del burnout a due gruppi: uno sperimentale che parteciper al programma di formazione ed uno di controllo, omogeneo al primo.
Fase 2: focus group con gli operatori che parteciperanno al
progetto per illustrare la metolodologie, conoscere i partecipanti, evidenziare bisogni, motivazioni e criticit
Fase 3: progettazione di dettaglio. Sulla base del focus group
veranno messe a punto attivit specifiche dautilzzare nel percorso di formazione.
Fase 4: realizzazione di tre sessioni di lavoro, a distanza di un
231
Tempi:
Tutto il progetto si svolger nell'arco di cinque mesi, secondo
la tempistica illustrata nelle fasi.
Risorse:
Struttura alberghiera idonea ad accogliere le attivit del progetto.
Materiale per le esercitazioni
Due psicologi formatori specializzati nelle tematiche e metodologie formative del progetto.
Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
233
una guida di riferimento, quindi le voci previste possono essere integrate od omesse a seconda delle necessir.
Data:
Intervistatore:
Persona intervistata:
Anagrafca
Denominazione dell' Organizzazionez
SedeLegale:
Indrzzo:
Te\etono:
Fax:
e-mail:
236
Eugenio Rollo
Lo psicologo e la progettazione
Altre sedi:
Anno di costituzione:
Territorio di riferimento:
Annotazioni:
237
Generalit
Numero addetti totale:
Numero dirigenti:
Numero professionisti
Numero impiegati:
Numero produttivi:
Settore di intervento
e attivit specifiche:
Ltorganigramma
Esiste un organigrarma ufficiale?
238
qtc,','
Eugenio
Rollo
Lo psicologo e la progettazione
tr
Punto di debolezza
Punto di forza
Punto di debolezza
Nella media
Nella media
Punto diforza
Punto di debolezza
Nella media
Punto diforza
Nella media
Punto diforza
capacit di investimento
Punto dr debolezza
Nella media
239
Punto di forza
E comunicazione
e clima interno
Punto di debolezza
Nella media
Punto di forza
Punto di debolezza
Nella media
Punto di forza
Nella media
Punto di forza
Nella media
Punto di forza
E flessibilit organico
Punto di debolezza
EI capacit di innovazione
Punto di debolezza
tr
Nella media
Punto di forza
Punto di debolezza
Nella media
240
Punto di forza
Lo psicologo e la progettazaone
Eugenio Rollo
tr
Punto didebolezza
Nella media
Punto drforza
Nella media
Punto di forza
Nella media
Punto di forza
E rapporto prezzolqualit
Punto di debolezza
E altro (specificare)
Punto di debolezza
Esiste un mansionario?
Sono sempre chiare le responsabilit e i ruoli?
241
tr
E
E
E
E
E
E
E
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altro (specificare)
variazioni di propriet
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Lo psicologo e la progettazione
Eugenio Rollo
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1.
il
chiari e definiti?
definiti?
3.
Gli obiettivi
4.
5.
I requisiti
La definzione dei ruoli e delle responsabilit ben chiara, compresa e nota a tutti?
In
particolare
La composizione del team, in termini di quantit di risorse, di loro disponibilit nel tempo e di competenze adeguata?
10.
11.
12.
h,
Il
Rollo
Eugenio
Lo psicologo e la progettazione
Le Risorse Umane che compongono il team sono impiegate in modo offimale rispetto alle loro competenze e alle
loro esperienze professionali?
Vi
se Umane nei
Il
20.
n Project Manager, il
21.
22.
Project Manager ha una buona esperienza nella conduzione di progetti dello stesso tipo e/o dimensioni?
suo team e le persone messe a disposizione dall'Organizzazione hanno una buona conoscenza dell' area di competenza del progetto?
23. La fonte di finanziamento del progetto ben chiara, definita e presente nelle varie fasi o sfumata e latitante?
24.
Il
presente?
25.
progetto
dell'Organizzazione?
26.
27.
Il progetto
28.
29.
La stima dei costi stata fatta in modo correffo o sottostimata pur di riuscire a farsi assegnare il progetto?
prevede significativi cambiamenti nelle procedure inteme, nell'organizzazione del lavoro e nelle politiche dell' O r ganizz azione?
da un altro
progetto (affidato ad un altro team) oppure in stretta relazione con pi progetti esterni?
"trratt'?
31.
ammette
34.
35. Oppure, al contrario, la metodologia che si intende impiegare obsoleta e potrebbe portare ad un cambio in corso
d'opera?
Il
36.
buona?
I
L
,*,
38.
Vi
39.
Vi
sono all'oizzonfe possibili mutamenti politici, governativi, legislativi che potrebbero incidere sul progetto?
Eugenio
Rollo
Lo psicologo e la progettazione
ti?
41.
Vi
si?
42. Iprezzi dei materiali e di quanto in genere viene acquistato esternamente sono stabili?
43. Gli effetti del rischio, indipendentemente dalla loro gravit, sono isolati o per "effetto domino" scatenano ulteriori
rischi?
44.
249
-F-
Beneficiari o
tarset
Obiettivi
(generale e
specifici)
Risultati attesi
Vincoli
Metodologia
Attivit
e fasi
(in relazione
aeli obiettivi)
Responsabilit
I
Tempi
Risorse
Rischi
Verifica
valutazione
Note
250