Copriferro Secondo NTC

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Le prescrizioni sul

copriferro, come condizione


della durabilit strutturale,
secondo le nuove Norme
Tecniche per le Costruzioni
Lo strato minimo di ricoprimento del calcestruzzo per larmatura strutturale
di progetto fissato dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. Per tutte le
altre superfici metalliche bisogna comunque garantire un adeguato spessore
di malta cementizia.

Maggio 2009 - Numero 56

Mensile di informazione tecnica sui Solai in Laterizio

La Gazzetta dei Solai

Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/08) hanno confermato in maniera molto pressante il concetto della durabilit strutturale.
Il requisito, definito come mantenimento delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali e delle strutture, una condizione essenziale affinch
i livelli di sicurezza vengano garantiti durante tutta la vita utile di progetto
dellopera.
In particolare, per una struttura in calcestruzzo armato, assume grande importanza, ai fini della durabilit, la protezione delle armature metalliche contro la corrosione.
Per questo fondamentale:
realizzare un sufficiente ricoprimento delle armature (copriferro) con calcestruzzo di buona qualit e compattezza, bassa porosit e bassa permeabilit;
non superare uno stato limite di fessurazione, adeguato alle condizioni ambientali, alle sollecitazioni ed alla sensibilit delle armature stesse alla corrosione.
La necessit di garantire rigorosamente un adeguato copriferro , a sua
volta, sostanzialmente, legata ad una serie di rilevanti motivazioni che coinvolgono vari aspetti:
1) la durabilit strutturale, per il calcestruzzo armato, assicurata da un idonea protezione delle armature dalla ossidazione, fondamentale per la
corretta trasmissione degli sforzi dallacciaio al calcestruzzo e viceversa;
2) con il suo pH 12,5-13,5 (ambiente basico), il calcestruzzo in grado di
garantire la passivazione dellarmatura purch vi sia adeguata protezione
da parte di questo;
3) questultima condizione pu essere, tuttavia, alterata da due tipi di attacco in grado di annullare la protezione ed innescare la corrosione: la
carbonatazione e la clorazione. La propagazione di questi due fenomeni
allinterno del calcestruzzo, fino ad arrivare allo strato in cui situata
larmatura, viene ostacolata proprio attraverso la realizzazione di un adeguato spessore di calcestruzzo: il copriferro, appunto;
4) il raggiungimento di unadeguata resistenza al fuoco pu essere soddisfatto anche mediante laggiunta di ulteriori strati di ricoprimento non strutturali (UNI EN 1992-1-2).

Le prescrizioni sul copriferro, come condizione


della durabilit strutturale, secondo le nuove
Norme Tecniche per le Costruzioni

Figura 1 Effetti derivanti da copriferro ed interferro inadeguati. A sinistra, si nota


linizio del distacco del copriferro a seguito della ossidazione dell armatura; a destra,
visibile la consegenza del copriferro esploso: evidente la ruggine intorno al ferro di
armatura.

Le Norme Tecniche per le Costruzioni, al capitolo 4.1.6.1.3, recitano: Larmatura resistente deve essere protetta da un adeguato ricoprimento di calcestruzzo.
Gli elementi strutturali devono essere verificati allo stato limite di fessurazione. Al
fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di ricoprimento di
calcestruzzo (copriferro) deve essere dimensionato in funzione dellaggressivit
dellambiente e della sensibilit delle armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature. Per consentire un omogeneo getto del
calcestruzzo, il copriferro e linterferro delle armature devono essere rapportati
alla dimensione massima degli inerti impiegati. Il copriferro e linterferro delle armature devono essere dimensionati anche con riferimento al necessario sviluppo
delle tensioni di aderenza con il calcestruzzo.
Le condizioni ambientali, ai fini della protezione contro la corrosione delle armature
metalliche, possono essere suddivise in ordinarie, aggressive e molto aggressive
in relazione a quanto indicato nella tab. I con riferimento alle classi di esposizione.
CONDIZIONI AMBIENTALI

CLASSE DI ESPOSIZIONE

Ordinarie

X0, XC1, XC2, XC3, XF1

Aggressive

XC4, XD1, XS1, XA1, XA2, XF2, XF3

Molto aggressive

XD2, XD3, XS2, XS3, XA3, XF4

Tabella I Descrizione delle condizioni ambientali (rif. tabella 4.1.III delle NTC 14/01/2008).

In particolare, la Circolare n.617 del 02/02/2009 esplicativa delle NTC, riferendosi alle tre condizioni ambientali fornisce i valori minimi dei copriferri (tab. II), espressi in mm e distinti in funzione del tipo di armatura, barre da c.a. o cavi aderenti
da c.a.p. (fili, trecce e trefoli), e del tipo di elemento, a piastra (solette, pareti) o
monodimensionale (travi, pilastri, ecc.).
I valori della tab. II si riferiscono a costruzioni con vita nominale di 50 anni (tipo 2
secondo la tabella 2.4.1 delle NTC). Per costruzioni con vita nominale di 100 anni
(tipo 3 secondo la citata tabella 2.4.1) i suddetti valori vanno aumentati di 10 mm.

Per acciai inossidabili, o in caso di adozione di altre misure protettive contro la corrosione e in corrispondenza di vani interni chiusi di solai alleggeriti (alveolari, predalle,
ecc.), i copriferri potranno essere ridotti in base a documentazioni di comprovata
validit.

Cmin

Co

C25/30 C35/45

ambiente
ordinario

barre da c.a.

barre da c.a.

cavi da c.a.p.

cavi da c.a.p.

elementi a piastra

altri elementi

elementi a piastra

altri elementi

CCo CminC<Co CCo CminC<Co CCo CminC<Co CCo CminC<Co


15

20

20

25

25

30

30

35

C28/35 C40/50 aggressivo

25

30

30

35

35

40

40

45

C35/45 C45/55 molto aggr.

35

40

40

45

45

50

50

50

Cmin = classe di resistenza minima del calcestruzzo


Co = classe di resistenza ordinaria del calcestruzzo
Tabella II - Copriferri minimi in mm (tabella C4.1.IV, Circolare n. 617 del 02/02/2009 Istruzioni per
lapplicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008).

Figura 2 - Dimensioni minime di copriferro ed interferro nei travetti in cemento armato normale e
precompresso in funzione dal diametro massimo degli inerti dg (UNI EN 15037-1:2008
Prodotti prefabbricati di calcastruzzo - Solai a travetti e blocchi - Parte 1: travetti).

Se, invece, come nel caso delle barre longitudinali di base dei tralicci, esse hanno
unicamente il ruolo di assicurare la portanza del singolo travetto nella fase di confezionamento, trasporto e messa in opera dello stesso in cantiere, allora si prescinde
da precisi spessori di copriferro dettati dalle norme.

Maggio 2009 - Numero 56

A tali valori di tabella, tenendo presente quanto gi detto, vanno aggiunte le tolleranze
di posa, pari a 10 mm. Per le classi di resistenza del calcestruzzo inferiori a cmin
indicato in tabella, i valori riportati sono da aumentare di 5 mm. Nel caso specifico,
poi, di produzioni di elementi sottoposti a controllo di qualit che preveda anche la
verifica dei copriferri, i valori della tabella possono essere ridotti di 5 mm.
In generale, dunque, ogni barra di armatura con funzione strutturale deve essere protetta dal prescritto spessore di copriferro di calcestruzzo, valutato come precisato.
Per quanto riguarda i solai, con riferimento alle soluzioni a travetti, questi ultimi (sia
in cemento armato normale che precompresso), se le barre costituiscono larmatura
resistente del sistema, devono essere conformati in modo da garantire un adeguato ricoprimento di calcestruzzo che, data la esigua dimensione dei manufatti, deve
tenere in debito conto anche della dimensione massima degli inerti. Per tali barre si
pu usufruire, comunque, della riduzione prevista dalla normativa per il calcestruzzo
controllato in stabilimento senza, tuttavia, considerare come copriferro - ai fini strutturali - il fondello di laterizio.

Le prescrizioni sul copriferro, come condizione


della durabilit strutturale, secondo le nuove
Norme Tecniche per le Costruzioni

Infine, lindicazione riportata nella Circolare n. 617 (C4.1.91.3, Nei solai in cui larmatura collocata entro scanalature, qualunque superficie metallica deve essere
contornata in ogni direzione da un adeguato spessore di malta cementizia. Al fine
di garantire unefficace inserimento dellarmatura nelle scanalature, detta armatura
non dovr avere diametro superiore a 12 mm), da ritenersi riferita esclusivamente alle barre, posizionate nelle apposite scanalature dei blocchi, utilizzate per il
confezionamento dei solai a lastre e pannelli in latero-cemento (fig. 3).
Tale armatura, con lo spessore di malta cementizia adottato a protezione (usualmente di 8,0 mm), non pu, a sua volta, essere considerata idonea a svolgere
funzioni strutturali.

Figura 3 Barre dacciaio entro le scanalature superiori dei blocchi utilizzati per
confezionare i pannelli da solaio in latero-cemento.

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