Scheda Biblica Genesi Creazione
Scheda Biblica Genesi Creazione
Scheda Biblica Genesi Creazione
Note Capitolo 1.
1,1-2,4a La tonalità di questa prima pagina è quella di un inno. Si possono confrontare inni simili, o paralleli, in cfr. Sal 8; cfr. Sal 104; cfr. Pr 8,22-31. La prospettiva con
cui si parla delle origini è teologica e non descrittiva: una riflessione in forma narrativa sul senso della realtà di cui l’uomo ha ogni giorno esperienza.
1,1-31Dio crea in una settimana: otto opere in sei giorni, mentre il settimo è dedicato al riposo. Dieci volte ritorna l’espressione “Dio disse”, forse un’allusione alle dieci
parole del decalogo: la parola di Dio regge il mondo, come regge la vita morale dell’uomo.
1,2 spirito di Dio: letteralmente soffio di Dio. Può indicare il vento che, nell’immaginario simbolico dell’autore, si agita sull’abisso primordiale; oppure, meglio, può
anticipare l’azione creatrice e vivificante di Dio.
1,4 Con la separazione della luce dalle tenebre, del giorno dalla notte, ha inizio il tempo.
1,6-8Il cielo (o firmamento ) è immaginato come una volta che sostiene le acque di sopra (quelle che dispiegano la pioggia) e le separa dalle acque della superficie terrestre.
1,10 Dando il nome, Dio mostra la sua signoria su ogni cosa.
1,14-19Gli astri non sono divinità, come spesso nelle mitologie dell’Antico Oriente, ma creature, che hanno la funzione di regolare il tempo e il calendario.
1,16 la fonte di luce maggiore … la fonte di luce minore: il sole e la luna.
1,22 Dio li benedisse: la benedizione di Dio si manifesta nella fecondità.
1,26 Il termine uomo, in ebraico adam, può essere fatto derivare da adamah, terra, da cui l’uomo, secondo cfr. Gen 3,23, fu tratto. Qui adam ha valore collettivo: maschio e
femmina (cfr. Gen 27).
1,27 Soltanto l’umanità è a immagine di Dio, staccata dalle altre creature, collocata al vertice del creato (cfr. Sal 8), prossima a Dio e partecipe del suo mistero. Nel NT si
dirà che perfetta immagine di Dio è Gesù Cristo (cfr. 2Cor 3,18; cfr.Col 1,15).
Per comprendere un testo è importante conoscere il momento storico in cui fu scritto e gli scopi che l’autore si
prefiggeva nello scrivere.
Per quanto riguarda il 1° capitolo di Genesi, gli studiosi lo collocano durante o subito dopo l’esilio babilonese (587-538
a. C.). Il popolo stava attraversando un periodo di profonda crisi di fede. Questo popolo sembra aver perso tutto, pewr
cui si interroga sulla fedeltà di Dio alle sue promesse. I grandi profeti Isaia ed Ezechiele interpretano la deportazione e
l’esilio come un’amara medicina purificatrice e tengono viva la speranza; soprattutto insistono sul mettere in evidenza
come non sia Dio ad essere infedele, ma lo sia stato il popolo. La conversione è l’inizio della salvezza.
Accanto all’annuncio dei profeti, anche i sacerdoti deportati a Babilonia leggono i fatti alla luce della fede; essi scrivono
la storia delle origini per liberare il popolo dal pericolo dell’idolatria e per confermarlo nella fede dell’unico Dio.
La loro lettura contrasta con la cultura del popolo che li sta dominando: Dio non è un tiranno che trova nelll’uomo una
sorta di passatempo. Il Dio che essi ricordano e conoscono si è rivelato attraverso i fatti dell’Esodo, e perciò è un Dio
buono, che ama gli uomini e li vuole liberi. È un Dio alleato dell’uomo, non un nemico. La creazione è vista quindi alla
luce della liberazione e dell’Alleanza. Pensiamo al passaggio del mar Rosso, in cui la potenza di Dio divise in due le
acque del mare perché il suo popolo potesse attraversarlo, e alla divisione delle acque nel racconto della creazione. Dio
non è come il Marduk babilonese che, vinta la dea Tiamat, la divide in due e con queste parti costruisce la volta del
cielo e il piano della terra. Il Dio conosciuto dal popolo ebreo vuole che tutti gli uomini vivano liberi: per questo li ha
creati e per questo ha creato l’universo.