Il documento descrive la vita di Santa Maria Francesca dalle 5 piaghe, una terziaria francescana che visse a Napoli nel XVIII secolo. Soffrì i dolori di Cristo e fu perseguitata dal demonio, ma ricevette aiuto dagli arcangeli Raffaele e Michele. L'arcangelo Raffaele in particolare apparve a Francesca e la guarì, diventando suo infermiere e portandole l'Eucaristia.
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Il documento descrive la vita di Santa Maria Francesca dalle 5 piaghe, una terziaria francescana che visse a Napoli nel XVIII secolo. Soffrì i dolori di Cristo e fu perseguitata dal demonio, ma ricevette aiuto dagli arcangeli Raffaele e Michele. L'arcangelo Raffaele in particolare apparve a Francesca e la guarì, diventando suo infermiere e portandole l'Eucaristia.
Il documento descrive la vita di Santa Maria Francesca dalle 5 piaghe, una terziaria francescana che visse a Napoli nel XVIII secolo. Soffrì i dolori di Cristo e fu perseguitata dal demonio, ma ricevette aiuto dagli arcangeli Raffaele e Michele. L'arcangelo Raffaele in particolare apparve a Francesca e la guarì, diventando suo infermiere e portandole l'Eucaristia.
Il documento descrive la vita di Santa Maria Francesca dalle 5 piaghe, una terziaria francescana che visse a Napoli nel XVIII secolo. Soffrì i dolori di Cristo e fu perseguitata dal demonio, ma ricevette aiuto dagli arcangeli Raffaele e Michele. L'arcangelo Raffaele in particolare apparve a Francesca e la guarì, diventando suo infermiere e portandole l'Eucaristia.
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Santa Maria Francesca dalle 5 piaghe e gli Angeli
Anna Maria Gallo nacque a Napoli il 25
marzo 1715 al tempo in cui vi esercitavano il loro apostolato san Francesco de Geronimo, san Giovanni Giuseppe della Croce, santAlfonso de Liguori, san Francesco Saverio Bianchi, suo direttore spirituale.Malgrado lopposizione del padre che le proponeva un vantaggioso matrimonio, rimase ferma nel proposito di consacrarsi a Dio. A 16 anni, ottenuto il consenso, divenne terziaria francescana col nome di suor suor Maria Francesca delle Cinque Piaghe, sotto la regola di san Pietro dAlcantara. Pur rimanendo nel mondo, visse nella pi perfetta regola alcantarina, sottoponendo il suo corpo, gi esausto per il continuo lavoro e i digiuni, a veglie, flagellazioni e cilici. ici. Maria Francesca ebbe il privilegio di soffrire nel suo corpo, dopo la comunione, i dolori di Cristo, suddivisi negli ultimi cinque venerd di quaresima. Padre Salvatore, che la confess per 37 anni, talora le ... ... abbrevi le pene dicendole: Per santa ubbidienza scendete dalla croce e cessate di patire. Negli ultimi tre giorni della settimana santa non toccava cibo. Per lungo tempo port una grande piaga al petto che nei giorni della Passione si apriva e bisognava medicare. Quando stava per trasformarsi ormarsi in cancrena larcangelo Raffaele la guar allistante. Fu molto perseguitata dal demonio che ella chiamava col nome di perrucchella che la spingeva alla bestemmia e la costringeva a pensare addirittura al suicidio, ma la santa era sollecita nelloffrire nelloffrire quei patimenti a Dio per la salvezza propria e il bene della Chiesa. Quando le persecuzioni del demonio assumevano forme fisiche di estrema violenza, larcangelo san Michele accorreva in suo aiuto.
Negli ultimi 14 anni di vita ella contrasse una santa
amicizia con il barnabita san Francesco Saverio Bianchi. Al santo pi volte capit di trovare il vino consacrato dimezzato nel proprio calice. Quando Maria Francesca rimaneva senza messa nella sua cappellina e per le infermit non poteva uscire di casa, allora si univa alla messa che padre Bianchi celebrava nella sua chiesa. Una volta in fondo al calice costui trov cos poco vino consacrato che se ne inquiet. Padre mio, gli rispose la santa interrogata se non era per larcangelo san Raffaele che mi ha avvertita che si doveva compiere il sacrificio, io mi sarei bevuto tutto. Voi vi agitate senza ragione. Il padre Bianchi provvide allora a mettere nel calice pi vino e accanto alla sua ostia grande la particola pi piccola per la sua penitente. Questa santa ha ricevuto speciali grazie e favori per mezzo dellarcangelo san Raffaele. Siccome abitualmente essa era ammalata, piacque al Signore di affidarla in modo speciale allArcangelo san Raffaele. Nellanno 1789 questo beato spirito celeste le apparve in sembianze di una straordinaria bellezza; santa Francesca ne fu talmente sorpresa che non poteva pi parlare. Allora questo Arcangelo caritatevole verso gli ammalati le disse: Io sono mandato presso di voi per guarirvi dalle vostre piaghe. Ebbe in seguito altre apparizioni dellArcangelo. Nellaprile del 1786 delle convulsioni la resero incapace di compiere qualsiasi movimento. Don Giovanni Pessiri volle portarle una tazza di cioccolata, che pos accanto al suo letto dicendole di servirsi da sola, poich i suoi doveri pastorali lo richiamavano altrove. La povera inferma, in preda alle convulsioni, non sapeva che fare. Subito la tazza le venne portata alla bocca da una mano invisibile; quella stessa mano riprese la tazza vuota e ripose poi ogni cosa al suo posto. Maria Francesca, consolata e rinfrancata, rese grazie alla santa Trinit e al suo celeste
Arcangelo. Unaltra volta padre Francesco Saverio Bianchi
stando in sua compagnia avvert come descrisse lui stesso un odore di paradiso. vendo chiesto alla santa di fornirgli una spiegazione per questo gradevolissimo profumo, ottenne dalla monaca questa semplice risposta: Non se ne meravigli, perch qui, in mezzo a noi, c larcangelo san Raffaele. Spesso lamabile arcangelo le fece da infermiere, le tagliava il pane e le prendeva il coltello dalle mani, dicendole con un grazioso sorriso che da sola non era capace di mangiare. Se sollevava una sedia o qualche oggetto il cui peso poteva nuocerle, larcangelo glieli sottraeva di mano e li portava nel luogo in cui la santa aveva pensato di metterli. Unaltra volta ancora nella sua angelica semplicit, santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe scongiurava il suo confessore Antonio Cervelino di affrettarsi a cominciare il santo sacrifico e le piaceva che fosse celebrata la messa del Requiem perch, essendo quella messa pi breve, la comunione si faceva attendere di meno. Un giorno, don Antonio apr il santo tabernacolo, prese lOstia, ma non fece in tempo a tenerla fra le dita che gi era scomparsa. Il sacerdote cercava lostia con grande apprensione quando la santa gli fece segno di non preoccuparsi poich la santa particola era gi sulla sua lingua. La stessa grazia, san Raffaele le concesse in altre occasioni, in particolare nella parrocchia di san Giovanni dei Fiorentini a Napoli. Quel giorno, i fedeli vi dovevano comunicarsi erano in gran numero; quindi la santa avrebbe dovuto aspettare molto prima di ricevere la santa comunione. Il suo protettore, san Raffaele, commosso dal suo ardente desiderio di Cristo eucaristia, le venne in aiuto e le port lui stesso la santa ostia. Tutti questi avvenimenti sono citati nella causa di canonizzazione di santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe che mor a Napoli il 16
ottobre del 1791 e fu canonizzata da Pio IX nel 1867. il
suo culto ancora molto vivo a Napoli ove, vicino alla sua casa, sorge un piccolo santuario con accanto un istituto di suore terziarie francescane. Don Marcello Stanzione
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