Studiare Pianoforte - Cap. 1
Studiare Pianoforte - Cap. 1
Studiare Pianoforte - Cap. 1
Chang
i fondamenti dello
studio del pianoforte
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Giorno Quattro. Non c molto che si possa fare per velocizzare tecnicamente il primo pezzo dopo due o tre giorni. Si inizi, per diversi
giorni, studiando il N.8 a mani separate, poi a mani unite, a diverse velocit a seconda del capriccio del momento. Non appena ci si sente
pronti si suoni a mani unite, ma si ritorni a separarle se si iniziano a fare errori, ad avere vuoti di memoria o se si hanno problemi tecnici con
laumentare della velocit. Ci si eserciti a suonare il pezzo in segmenti
a mani unite. Si provi a partire dallultimo segmento piccolo ed a procedere allindietro verso linizio.
Alcune parti saranno pi facili mentre altre daranno problemi. Si isolino i punti problematici e li si studino separatamente. Dovrebbe essere
facile perch si studiato originariamente in segmenti. La maggior parte delle persone ha la sinistra debole, cos portarla a due volte la velocit finale potrebbe presentare dei problemi. Ad esempio, le ultime quattro note della sinistra nella misura 4: 4234(5), dove (5) la congiunzione, potrebbero essere difficili da suonare velocemente. In questo caso
si dividano in tre insiemi paralleli (ci sono molti altri modi di farlo): 42,
423 e 2345 e si studino usando gli esercizi per gli insiemi paralleli. Si
portino prima a velocit praticamente infinita (quasi un accordo) e poi
si impari a rilassarsi a questa velocit suonando in rapide quartine (si
veda la Sezione III.7B). 423 non un insieme parallelo perci potrebbe
essere necessario suonarlo pi lentamente degli altri. Si rallenti gradualmente per sviluppare lindipendenza delle dita. Si uniscano successivamente a coppie gli insiemi paralleli e infine si uniscano tutti insieme. Con questo, di fatto, si migliora la tecnica e perci non accadr da
un giorno allaltro. Si potrebbero vedere pochi miglioramenti durante
lesercizio, ma si dovrebbe notare un miglioramento riconoscibile il
giorno dopo e molto miglioramento dopo qualche settimana. Il primo
giorno di miglioramento della tecnica le uniche cose su cui si pu veramente lavorare sono il rilassamento e gli esercizi molto veloci per gli
insiemi paralleli.
Non appena si riesce a suonare lintero pezzo a mani separate importante iniziare a suonarlo mentalmente, almeno a mani separate, lontano dal pianoforte. Quando si riuscir, si potrebbe provare a mani unite, ma sufficiente solo essere in grado di suonarlo a mani separate.
Non ci si fermi fin quando non si riuscir a suonare mentalmente
lintero pezzo a mani separate. Questo dovrebbe richiedere un giorno
o due. Molte persone se non completano questo compito ora non lo
faranno mai. Se si riesce potrebbe per diventare uno strumento molto
potente per la memorizzazione. Si dovrebbe riuscire ad imparare in
modo molto rapido a suonare molto velocemente mentalmente. Que-
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sto terr in esercizio il cervello, incoragger la vera memoria e far risparmiare tempo.
Da qualche parte attorno al giorno cinque o sei. Si dovrebbe riuscire
ad iniziare il pezzo N.13 in modo da poterli studiare tutti in fila ogni
giorno. Se questo fosse tuttavia troppo faticoso, si imparino solo due
pezzi. Dopotutto lobiettivo qui di raggiungere un facile successo nel
memorizzare un pezzo breve in modo da sviluppare la sicurezza di s.
Non si provi perci niente se lo si trova difficile. Un altro approccio
imparare bene prima solo il pezzo N.8 e poi, dopo aver portato a termine tutta la procedura in modo da averne dimestichezza, iniziare il
N.1 e il N.13. La ragione principale di imparare diversi pezzi contemporaneamente che questi sono cos corti che, studiandone uno solo, si
suonerebbero troppe ripetizioni in un giorno. Si ricordi che si deve
suonare a velocit dal primo giorno e si dovrebbero suonare alcune sezioni pi velocemente della velocit finale (a mani separate) dal secondo. Inoltre pi efficiente imparare tre pezzi insieme. Ossia ci si mette
di pi ad imparare questi tre uno alla volta piuttosto che simultaneamente.
Dopo il giorno due o tre la velocit dei progressi dipender pi dal livello di abilit che dalla capacit di memoria. Una volta riusciti a suonare tutto il pezzo come si vuole, a mani separate, lo si dovrebbe considerare memorizzato. Questo perch, se si sopra al livello intermedio,
si sar capaci di suonarlo a mani unite molto rapidamente, laddove se
non si cos avanzati le difficolt tecniche di ciascuna mano rallenteranno i progressi. Non la memoria il fattore limitante. Affinch si
riesca a mani unite si dovr ovviamente lavorare sulla coordinazione:
particolarmente difficile (e necessario) nella musica di Bach e lo si deve
fare nonostante le mani suonino indipendentemente.
Infine un punto molto importante riguardo tecnica vs. memoria: come fatto notare sopra, quanto si riesca a suonare bene a memoria una
volta memorizzato dipende dal livello di tecnica cos come da quanto si
sia memorizzato bene lo spartito. di vitale importanza non confondere la mancanza di tecnica con lincapacit a memorizzare. A questo
punto sar perci necessario un metodo per verificare che la tecnica sia
sufficiente e per svilupparla se non lo fosse. La verifica inizia suonando
a mani separate: se la tecnica sufficiente si deve riuscire a suonare
perfettamente, molto a proprio agio e rilassati a circa una volta e mezzo
la velocit finale, a mani separate. Nel N.8 la velocit circa 100 sul
metronomo perci si dovrebbe riuscire a suonare ad oltre 150, come
minimo, ciascuna mano a mani separate, forse fino a 200. A 150 siamo
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quando non ha ancora la tecnica necessaria, perch senza farne esperienza non avrebbe idea di cosa fare. Una volta acquisita, questa tecnica si pu applicare anche quando si suona lentamente; si dovrebbe ora
sentire di avere molto pi controllo ed un sacco di tempo libero in pi
tra le note. La calma nelle mani non quindi uno specifico movimento, ma una sensazione di controllo e praticamente la totale assenza di
muri di velocit.
Nel caso dei pezzi di Bach, di cui parliamo qui, la calma nelle mani
diventa necessaria a velocit vicine a quella finale. Senza di essa si inizierebbero ad incontrare muri alle velocit indicate. Lo studio a mani
separate importante per ottenere la calma nelle mani perch molto
pi facile acquisirla e sentirla quando si suona e perch permette di arrivare pi rapidamente alla giusta velocit rispetto alle mani unite. Di
fatto meglio non incominciare a mani unite finch non si riesce a
suonare con la calma nelle mani perch questo riduce la possibilit di
sviluppare brutte abitudini. Suonare a mani unite con o senza calma
nelle mani talmente diverso da dover prendere labitudine di non
suonare a mani unite senza di essa. Chi ha tecnica insufficiente pu
impiegare tanto tempo a raggiungere la calma nelle mani; si pu acquisire gradualmente, in un successivo momento, studiando di pi a mani
separate. Questo spiega il motivo per cui chi ha tecnica sufficiente riesce ad imparare queste invenzioni molto pi velocemente degli altri.
Tali difficolt sono alcune delle ragioni per non provare ad imparare
pezzi troppo difficili e forniscono degli utili mezzi per verificare se la
composizione troppo difficile o se invece adatta al proprio livello di
abilit. Chi ha tecnica insufficiente rischier di sicuro di erigere muri di
velocit. Sebbene alcune persone sostengano che le Invenzioni di Bach
possano essere suonate a qualsiasi velocit questo vero solo per il
contenuto musicale; per poter trarre pieno vantaggio dalle lezioni di
pianoforte che Bach aveva in mente, queste composizioni richiedono di
essere suonate alla velocit indicata.
La calma nelle mani arriver prima alla destra, a chi la ha pi forte, e
una volta provato come ci si sente la si potr trasferire pi rapidamente
alla sinistra. Dopo averla raggiunta si scoprir improvvisamente di riuscire a suonare veloce molto pi facilmente. Gli esercizi per gli insiemi
paralleli possono essere utili nellottenerla rapidamente, ma si deve stare attenti a non usare gli insiemi paralleli a fase bloccata perch questa una falsa forma di calma nelle mani e queste ultime si muoveranno molto. Suonando veramente con la calma nelle mani si ha il controllo indipendente di ciascun dito mentre le mani restano praticamente
immobili.
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Ovviamente Bach scrisse queste invenzioni (e molte altre) con lo sviluppo della tecnica in mente. Diede perci materiale ugualmente difficile alle due mani e questo presenta di fatto pi sfide alla sinistra perch
i martelli e le corde al basso sono pi pesanti. Bach si sarebbe mortificato nel vedere esercizi come la serie Hanon perch sapeva che gli esercizi senza musicalit, come dimostrato dal suo impegno per includerla
in queste composizioni, sarebbero stati una perdita di tempo. Studiare
pianoforte senza musicalit sarebbe come esercitarsi al golf senza la pallina. La quantit di materiale tecnico con cui riemp queste composizioni incredibile: indipendenza delle dita (calma nelle mani, controllo,
velocit), coordinazione, indipendenza delle mani (voci multiple, staccato vs. legato, collisioni, abbellimenti), armonia, fare musica, rinforzare
la sinistra cos come le dita deboli (4 e 5), tutti i principali insiemi paralleli, uso del pollice, diteggiature convenzionali, eccetera si noti che gli
abbellimenti sono degli eccellenti esercizi per gli insiemi paralleli e non
sono solo ornamenti musicali, ma una parte integrante dello sviluppo
della tecnica. Usando gli abbellimenti Bach chiede di studiare gli insiemi paralleli con una mano mentre contemporaneamente si suona
unaltra parte con laltra e con questa combinazione di produrre musica!
Si stia attenti a non suonare Bach troppo forte anche se indicata la f.
Gli strumenti del suo tempo producevano molto meno suono dei pianoforti moderni, egli dovette perci scrivere musica piena di suono e
con poche pause. Uno degli scopi dei numerosi abbellimenti usati al
tempo di Bach era riempire il suono. La sua musica tende perci ad
averne troppo se suonata ad alto volume su pianoforti moderni. Specialmente le Invenzioni e le Sinfonie, nelle quali lo studente prova a tirar fuori tutte le melodie in competizione tra loro, c una tendenza a
suonare pi forte ciascuna melodia successiva, finendo in musica suonata forte. Le diverse melodie devono competere sulla base di un concetto musicale, non sul volume di suono. Suonare pi delicatamente
aiuter anche a raggiungere il totale rilassamento e la vera indipendenza delle dita.
Se si volesse imparare una delle Sinfonie (Invenzioni a tre voci) si potrebbe provare la N.15 che pi facile della maggior parte delle altre,
molto interessante ed ha una sezione nel mezzo dove le due mani si
scontrano e suonano molte delle stesse note. Come in tutte le composizioni di Bach questa contiene un sacco di cose in pi rispetto a ci che
si potrebbe notare a prima vista, la si affronti quindi con cura. Prima
di tutto un allegro vivace! Il tempo indicato uno strano 9/16 a significare che i gruppi di sei note da 1/32 nella terza misura devono es-
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sere suonati come tre tempi e non due (tre duine invece che due terzine). Questa indicazione di tempo scaturisce dalle tre note ripetute (ce
ne sono due nella misura 3) con valore tematico che marciano lungo la
tastiera nella caratteristica maniera di Bach. Quando le due mani si
scontrano alla misura 28, si sollevi la destra e si faccia scorrere la sinistra sotto di essa, entrambe suonino tutte le note. Se la collisione del
pollice dovesse dare problemi si potrebbe eliminare quello della destra
e suonare solo con quello della sinistra. Alla misura 36 ci si assicuri di
usare la diteggiatura corretta della mano destra: (5), (2,3), (1,4), (3,5),
(1,4), (2,3).
Parliamo infine dellultimo passo necessario per memorizzare: analizzare la struttura o la storia che c dietro alla musica. Il processo di
memorizzazione sarebbe incompleto senza capire la storia che sta dietro
al pezzo. Useremo linvenzione N.8. Le prime 11 misure contengono
lesposizione. Qui la destra e la sinistra suonano fondamentalmente
la stessa cosa (con la sinistra ritardata di una misura) e viene introdotto
il tema principale. Il corpo consiste nelle misure da 12 a 28 dove i
ruoli delle due mani vengono inizialmente invertiti e la sinistra guida la
destra, il tutto seguito da alcuni intriganti sviluppi. Il finale inizia alla
misura 29 e porta il pezzo ad una fine ordinata con la destra che riprende il suo ruolo originario. Si noti come il finale sia lo stesso della
fine dellesposizione. Questo stratagemma stato sviluppato ulteriormente da Beethoven che finisce diverse volte un pezzo e lo eleva a livelli incredibili.
Una volta completata questa struttura fondamentale si pu iniziare ad
aggiungere delle rifiniture. Ad esempio, la maggior parte delle misure
richiede lo staccato in una mano e il legato nellaltra. Una volta analizzate queste strutture ci si eserciti a suonarne ciascuna componente separatamente. Se ne studi poi mentalmente ognuna inserendo pi rifiniture e procedendo a memorizzare pi dettagli.
Presentiamo ora alcune spiegazioni del perch sviluppare una tale
storia sia il migliore, e forse unico, modo affidabile di memorizzare in
modo permanente una composizione. Credo che questo sia il modo in
cui praticamente ogni grande musicista memorizzi la musica.
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svegliato alla 5.30 con i miei 3 fratelli e 1 nonna, let dei miei fratelli
sono 7, 9 e 13, e mia nonna ha 89 anni e siamo andati tutti a letto alle
6.34 Questo un algoritmo che si basa su unesperienza di vita e su
numeri casuali significativi. La cosa intrigante che lalgoritmo contiene 38 parole molto pi facili da ricordare dei 14 numeri. Di fatto si
sono appena memorizzate 132 lettere e numeri con pi facilit rispetto
a 14 numeri! Lo si pu facilmente verificare da s. Si memorizzino
prima entrambi i 14 numeri (se si riesce, non facile per me) e poi
lalgoritmo di cui sopra. Dopo ventiquattro ore si provino a scrivere i
numeri dalla memoria e dallalgoritmo, si scoprir che lalgoritmo
molto pi facile e preciso. I buoni memorizzatori hanno tutti escogitato
algoritmi incredibilmente efficienti ed hanno coltivato labitudine di trasferire rapidamente su di essi qualsiasi cosa da memorizzare. Si pu fare una cosa simile con la musica per pianoforte analizzando la storia
strutturale della composizione.
Si potr ora capire come i memorizzatori possano memorizzare tante
pagine di numeri telefonici. Finiscono semplicemente per avere una
storia invece che una singola frase. Si noti che un vecchio di novantanni potrebbe non essere in grado di memorizzare un numero di
dieci cifre, ma si pu sedere a raccontare storie per ore o anche giorni.
Non deve essere uno specialista di qualche tipo per farlo.
Allora, cosa c quindi nelle associazioni che ci permette di fatto di fare qualcosa che altrimenti non potremmo fare? Forse il modo pi semplice di descrivere questa cosa dire che le associazioni ci permettono di
capire la materia che si memorizza. Questa una definizione molto utile perch pu aiutare chiunque ad andare meglio a scuola o riuscire
meglio in qualsiasi tentativo di imparare. Se si capisce veramente la fisica, la matematica o la chimica non necessario memorizzarla perch
non la si dimenticher. Questo potrebbe sembrare non aver senso perch abbiamo solo spostato la domanda da Cos la memoria? a
Cos lassociazione? e poi a Cos la comprensione? Se riuscissimo a definire la comprensione non sarebbe privo di senso. La comprensione un processo mentale di associazione di un oggetto nuovo ad altri oggetti gi familiari (pi sono e meglio ). Ossia, il nuovo oggetto
ora significativo. Questo spiega il perch la conoscenza della teoria
musicale il miglior modo di memorizzare. La teoria musicale lalgoritmo perfetto a questo scopo perch aiuta a capire la musica.
Riusciamo anche a spiegare perch funziona la memoria di tastiera:
associa la musica ai particolari movimenti ed ai tasti che devono essere
suonati per creare la musica. Tutto ci ci dice anche come ottimizzarla.
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Chiaramente un errore provare a ricordare ciascuna pressione di tasto, dovremmo pensare in termini di cose del tipo arpeggio della mano
destra a partire dal Do, ripetuto con la sinistra unottava sotto, staccato,
con una sensazione di felicit, eccetera ed associare questi movimenti
alla musica che ne deriva e alla sua struttura. Si dovrebbero fare pi
associazioni possibile. La musica di Bach pu avere certe caratteristiche come abbellimenti speciali e mani che collidono. Quello che si far
sar rendere lazione del suonare significativa in termini di come viene prodotta la musica e come si inserisce nel proprio universo mentale.
Studiare le scale e gli arpeggi cos importante per questo motivo.
Quando si incontra una volata di trenta note la si pu ricordare semplicemente come sezione di una scala invece che come trenta note da
memorizzare.
Tutto ci ci dice anche che imparare lorecchio assoluto o almeno
quello relativo aiuter molto la memoria perch potrebbe fornire molte
pi associazioni. Questi argomenti ci suggeriscono che la memoria dovrebbe migliorare memorizzando di pi e tolgono molto del mistero sul
perch i buoni memorizzatori siano cos bravi.
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polmoni. Questo li fa diventare pi pesanti dellacqua e quindi affondare. I giovani ragazzini che non hanno paura dellacqua, invece, ci saltano dentro e dopo qualche prova si divertono a nuotare.
Descriver qui una formula a due passi per imparare a memorizzare.
Il primo passo convincersi che per poter memorizzare bene dobbiamo
dimenticare. Come regola generale diciamo che non memorizziamo
veramente nulla finch non labbiamo dimenticato almeno tre volte.
Ad esempio, nel memorizzare lInvenzione di Bach di prima abbiamo
suddiviso la composizione in piccoli pezzi memorizzabili e abbiamo
lavorato su ciascuno di essi prima di passare al successivo. La regola
che abbiamo provato a seguire stata che una volta che un pezzo veniva memorizzato dovevamo suonarlo a memoria senza mai guardare di
nuovo la musica. La regola crea, in chi si considera un cattivo memorizzatore, la paura di dimenticare e c la possibilit che a questo punto
si lasci perdere. Questo porta al secondo passo nel quale ci rendiamo
conto che non reato dimenticare, che si tratta di un processo naturale
(proprio come lo memorizzare qualcosa) e che possiamo procedere al
successivo pezzo senza preoccuparci di essere sicuri di aver memorizzato completamente.
Il processo a due stadi consiste perci in:
(1) imparare che dimenticare va bene (proveremo a dimenticare tre volte prima di assicurare la memoria) e (2) esercitarsi a memorizzare sotto
un totale rilassamento mentale e senza paura di dimenticare (di fatto
vorremo dimenticare tre volte).
La regola originaria di memorizzare un pezzo completamente e non
guardare mai pi di nuovo la musica ed il processo di memorizzazione
a due stadi sono contradditori. Non si pu permettere al processo a
due stadi di memorizzare troppi pezzi in ununica volta e dimenticarli
troppe volte. Prima di tutto c un numero ottimale, tra due e quattro,
da usarsi in questo processo, secondariamente lobiettivo un metodo
per imparare come memorizzare, come rilassarsi mentalmente e come
eliminare la pressione della paura di dimenticare, in modo da riuscire,
alla fine, a seguire la regola originaria di imparare un pezzo completamente la prima volta. Tuttavia non c niente di sbagliato se si trova
pi comodo il processo a due stadi e lo si applica a tutto il lavoro di
memorizzazione. Tipicamente chi non un buon memorizzatore non
riesce a memorizzare niente il primo giorno ciascun pezzo pu richiedere diversi giorni per essere memorizzato in modo appropriato. Il
processo a due stadi fornisce lopzione di lavorare su diversi pezzi allo
stesso tempo. La crisi viene superata quando si perde la paura di dimenticare e si inizia a rilassarsi mentalmente ed a gustarsi il processo di
memorizzazione: qui che inizia il viaggio nel diventare un buon me-
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O) Riassunto
Per memorizzare si usino semplicemente le regole dellapprendimento,
con lulteriore condizione di memorizzare tutto prima di iniziare a studiare il pezzo. In questo modo si viene forzati a studiare dalla memoria. questo ripetere durante lo studio ad imprimere automaticamente
la memoria con poco impegno aggiuntivo rispetto a quello necessario
per imparare il pezzo. Lelemento pi importante la memorizzazione
a mani separate. Quando si memorizza qualcosa al di l di un certo
punto non lo si dimenticher praticamente quasi mai pi. Di converso
se non si arriva a quel punto non ha alcun senso memorizzare perch
alla fine lo si dimenticher. Lunico modo di ritenere un pezzo memorizzato di non tornare mai indietro a suonarlo a vista. Anche suonare
a mani separate un elemento cardinale nel mantenimento della memoria. Si dovrebbero avere due repertori: uno memorizzato e un altro
da leggere. La memorizzazione corretta porta con se un intero nuovo
mondo di abilit musicali (come suonare un pezzo partendo dovunque
nel mezzo o suonarlo mentalmente). Memorizzare necessario per imparare rapidamente e bene, per suonare con espressivit, per acquisire
tecnica difficile, per eseguire in pubblico, eccetera. Un repertorio memorizzato dar la sicurezza di essere un vero pianista. Molte di quelle imprese miracolose che Mozart si favoleggia abbia eseguito in pubblico sono in realt alla portata della maggior parte di noi.
III.7 - Esercizi
A) Introduzione
La maggior parte degli esercizi pubblicati in letteratura non utile a
causa di un opprimente numero di svantaggi (si veda la Sezione H).
Unobiezione che fanno perdere un sacco di tempo. Se ci si esercita
per poter suonare i pezzi difficili, perch non usare quel tempo per esercitarsi sui pezzi stessi invece che sugli esercizi? Unaltra obiezione
che la maggior parte degli esercizi troppo ripetitiva e non richiede
musicalit, in questo modo si pu spegnere il cervello musicale e questo, secondo qualunque insegnante competente, il modo peggiore di
studiare pianoforte. Studiare senza prestare attenzione dannoso perch si suppone che gli esercizi aumentino la resistenza, tuttavia, siccome
la maggior parte di noi ha un sacco di resistenza fisica per suonare, ma
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insufficiente resistenza cerebrale, studiare esercizi ripetitivi senza prestare attenzione pu di fatto far diminuire la resistenza musicale totale.
Se gli studenti non vengono guidati attentamente studieranno meccanicamente queste ripetizioni e daranno allo studio del pianoforte la reputazione di una punizione a chiunque sia abbastanza sfortunato da ascoltarli. Questo uno dei modi di creare i pianisti da armadio, che riescono a studiare solo quando non c nessuno che ascolta. Alcuni musicisti formati usano tali esercizi ripetitivi per scaldarsi, ma questa abitudine sorge come il risultato di insegnamenti precedenti e la maggior
parte dei pianisti concertisti non ne ha bisogno nelle sedute di studio.
Al posto di quei dannosi esercizi ne analizzer qui una classe completamente diversa che sar daiuto nel diagnosticare le proprie deficienze
tecniche e nellacquisire la tecnica necessaria a correggerle per suonare
in modo musicale. Nella sezione B esporr gli esercizi di acquisizione
della tecnica, specialmente la velocit. La sezione C esamina quando e
come usarli. Nelle sezioni da D a G analizzo altri esercizi utili. Ho
messo insieme la maggioranza delle obiezioni contro gli esercizi tipo
Hanon nella sezione H. Storicamente questi esercizi ripetitivi sono diventati largamente accettati a causa di alcune idee sbagliate: (1) che si
possa acquisire la tecnica imparando un numero limitato di esercizi,
(2) che tecnica e musicalit si possano imparare separatamente e (3) che
la tecnica richieda principalmente lo sviluppo muscolare senza sviluppo
cerebrale. Esercizi del genere divennero popolari presso molti insegnanti perch, se avessero funzionato, gli studenti avrebbero potuto
imparare la tecnica con poco impegno da parte degli insegnanti stessi!
Non colpa di questultimi perch queste idee sbagliate vennero tramandate attraverso le generazioni, coinvolgendo insegnanti famosi come Czerny, Hanon e molti altri. La verit che la pedagogia del pianoforte una professione impegnativa che richiede tempo e che basata sulla conoscenza.
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ricordi che coinvolgere il polso non significa un movimento esagerato, ma un movimento che potrebbe essere impercettibile.
Invece di lavorare sempre sulla velocit si lavori sul controllo e sul
tono. Le ripetizioni studiate per il controllo e per il tono contribuiscono
in ugual modo al condizionamento per la velocit perch entrambi richiedono la stessa abilit tecnica: la precisione. Di fatto, studiare
velocemente sotto stress condizioner a suonare stressati e questo in
realt rallenta i movimenti.
Il tono diverso se si tiene la punta del dito in un punto o se la si
sposta leggermente sul tasto? Ci si eserciti a far scorrere il dito in avanti (verso il pianoforte) e indietro (verso il corpo). Il pollice potrebbe
essere il dito pi facile da far scorrere. Si suoni con la punta del
pollice, non con larticolazione; questo permetter di farlo scorrere e di
sollevare la mano, riducendo cos la possibilit che altre dita colpiscano
accidentalmente dei tasti. Suonare con la punta aumenta anche lestensione e la velocit del movimento del pollice. Sapere come far scorrere
le dita permetter di suonare liberamente con sicurezza anche se i tasti
scivolano o sono bagnati di sudore. Non si sviluppi, per poter suonare,
una dipendenza dalla frizione della superficie del tasto. Suonare con il
polso sollevato far scivolare le dita verso di s. Se si abbassa il polso
le dita tenderanno a scivolare via. Ci si eserciti in ciascuno di questi
movimenti di scivolamento: tutte le cinque dita con il polso in su per
un po e poi si ripeta con il polso in gi. Ad unaltezza intermedia le
dita non scivoleranno anche se i tasti sono scivolosi.
Si facciano esperimenti nel controllare il tono usando alcuni scivolamenti intenzionali. Scivolare aumenta il controllo perch si crea una
piccola discesa del tasto usando un movimento pi grande. Il risultato
che qualsiasi errore di movimento verr diminuito del rapporto, sempre minore di uno, tra la discesa del tasto e il movimento totale. Si
possono quindi suonare quartine pi uniformi facendo scivolare piuttosto che andando gi dritti. Si pu anche suonare pi delicatamente.
Si ripeta con tutte le altre dita. Gli studenti che fanno questo esercizio
per la prima volta dovrebbero scoprire che alcune dita (tipicamente 4 e
5) sono pi difficili di altre. Questo un esempio di come usare questi
esercizi come strumento diagnostico per trovare le dita deboli.
Lidea qui, ovviamente, di acquisire labilit di suonare pi ripetizioni per quanto tempo si vuole alla velocit che si vuole. Viene esercitato un solo dito perch si tratta di acquisizione della tecnica; suonando
normalmente le ripetizioni vengono di solito fatte cambiando dito. Le
ripetizioni sono il movimento base per studiare qualsiasi insieme paral-
III.7 - ESERCIZI
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lelo e sono essenziali per acquisire rapidamente labilit tecnica con gli
insiemi paralleli, come spiegato ulteriormente nella Sezione C pi avanti. Le ripetizioni veloci sono ci che permette di studiare rapidamente
gli insiemi paralleli perdendo meno tempo possibile. Lesercizio N.1
non perci solo un esercizio in s, ma qualcosa di cui si avr bisogno in quelli che seguono.
Se si incontrassero delle difficolt negli esercizi dal N.1 al N.4 queste
dovrebbero essere facili da risolvere con i metodi delle sezioni da I a
III. Si dovrebbe riuscire a passarli in poche settimane di studio. Siccome si pu lavorare su un certo numero di essi alla volta, lintero insieme degli esercizi dal N.1 al N.4 non dovrebbe richiedere pi di qualche mese per essere portato a velocit, sebbene questo dipenda naturalmente dal proprio livello di abilit tecnica. Come detto prima, non
si provi a studiarli tutti prima di averli passati perch ce ne sono
troppi e si avranno parecchie opportunit di studiarli nellimparare
nuove composizioni. Il rilassamento, il controllo ed il tono sono pi
importanti della velocit. Si provi a produrre il miglior suono di pianoforte che si riesce un suono che far dire a qualcuno che passa: Questo il suono di un pianoforte!
Ovviamente il pianoforte deve essere capace di produrre un tale suono e deve essere adeguatamente intonato, come spiegato nella Sezione
III.14 (Prepararsi alle Esecuzioni in Pubblico ed Ai Saggi) e nella Sezione 7 del Capitolo Due. Lintonazione del pianoforte decisiva per una
corretta esecuzione di questi esercizi: sia per acquisire pi rapidamente
nuove abilit tecniche sia per evitare di suonare in modo non musicale.
Questo perch impossibile produrre toni musicali delicati (o potenti o
profondi) con martelli usurati che hanno bisogno di essere intonati.
Esercizio N.2
Insiemi paralleli di due dita. Si suoni 12 (pollice e indice della destra
su Do e Re) pi veloce possibile, come note di passaggio. Lidea di
suonarle rapidamente, ma sotto completo controllo. Ovviamente qui
saranno necessari i metodi delle Sezioni I e II. Ad esempio, se la destra
riesce ad eseguire facilmente un esercizio, ma uno correlato difficile
per la sinistra si usi la destra per insegnare alla sinistra. Si studi con il
battere sull1 cos come sul 2. Quando questo sar soddisfacente, si
suoni una quartina come nellesercizio N.1: 12, 12, 12, 12. Anche qui
si porti la quartina a velocit, circa una al secondo. Si leghino poi quattro quartine in successione. Si ripeta lintero esercizio per ognuno degli
insiemi: 23, 34 e 45. Poi a scendere: 54, 43, eccetera. Sono valide tutte
le osservazioni su come studiare lesercizio N.1. Se, ad esempio, si in-
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contrassero delle difficolt nellaccelerare una quartina dellinsieme parallelo 12, si suonino le due note assieme come un accordo e si studi
la quartina di accordi proprio come si fatto per quella di una nota
singola nellesercizio N.1.
Tutte le note di un insieme parallelo vanno suonate il pi rapidamente possibile perch gli insiemi paralleli vengono usati principalmente per sviluppare la velocit. Il loro scopo quello di insegnare al
cervello il concetto di velocit estrema quasi fino ad infinito. Si scoprir che quando il cervello si abitua ad una velocit massima tutte le
velocit pi basse diventano facili da eseguire.
In questo e nei seguenti esercizi le osservazioni precedenti sono quasi
sempre applicabili e non saranno quindi ripetute. Elencher inoltre solo i membri rappresentativi di ciascuna famiglia di esercizi e lascer al
lettore capire i rimanenti. Il numero totale degli esercizi molto pi
grande di quello che si potrebbe inizialmente pensare. Inoltre se si
provasse a combinare a mani unite diversi esercizi per gli insiemi paralleli il numero di possibilit diventerebbe rapidamente impressionante.
Questi esercizi possono fornire ai principianti, che hanno delle difficolt
a farlo, il miglior modo di studiare come suonare a mani unite.
Allinizio si eseguano tutti gli esercizi usando i tasti bianchi e una volta fatto questo si lavori su esercizi simili sui tasti neri.
Lobiettivo qui non di fare tutti gli esercizi, ma di farsi un idea di
tutti quelli possibili per identificare quelli che creano difficolt e lavorare su di essi. Questi non sono esercizi da suonare per riscaldare i
muscoli, ma sono esercizi per acquisire la tecnica quando ne sorge il bisogno. Una volta che si riesce ad eseguirli in modo soddisfacente non
necessario tornare a suonarli di nuovo, a meno che non si incontri una
situazione nuova che richiede maggior miglioramento.
Allinizio si potrebbero riuscire a suonare molto velocemente solo due
note consecutive, ma senza molto controllo indipendente. Si pu inizialmente imbrogliare aumentando la velocit bloccando la fase
delle due dita, tenendo cio le due dita in una posizione fissa (a fase
bloccata) ed abbassando semplicemente la mano per suonare le due note. Si ricordi che langolo di fase il ritardo tra due dita successive nel
suonare parallelo. Alla fine si dovr suonare con dita indipendenti. Il
blocco iniziale della fase viene usato solo per aumentare rapidamente la
velocit. Questa una delle ragioni per cui alcuni insegnanti non approvano il suonare parallelo, perch pensano che suonare parallelo significhi bloccare la fase, cosa che distrugge la musica. Dopo aver studiato per un po a fase bloccata le dita dovrebbero diventare sempre
III.7 - ESERCIZI
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pi indipendenti rendendo liberi di creare la musica. La semplice capacit di suonare gli insiemi paralleli velocemente non sufficiente.
Dopo essere arrivati a velocit si continui a studiare finch non si sente
di riuscire a controllare indipendentemente ciascun dito. Il modo migliore per ottenerlo rallentare gradualmente come spiegato nel prossimo paragrafo.
Una volta riusciti a suonare quattro quartine di due dita molto rapidamente si verifichi lindipendenza delle dita rallentando costantemente
per vedere se si hanno delle difficolt a qualche velocit intermedia. Se
si incontrassero delle difficolt a velocit pi basse allora c qualcosa
che non va. Allinizio di solito la ragione il blocco della fase: non si
ancora ottenuta lindipendenza delle dita. Potrebbe anche essere
unindicazione della presenza di stress residuo. Si studi quindi a diverse velocit.
Esercizio N.3
Insiemi paralleli pi grandi. Ad esempio 123 e la sua famiglia: 234,
ecc. Si ripetano tutte le procedure come nellesercizio N.2. Si lavori
poi con il gruppo 1234 ed infine con gli insiemi 12345. Con questi insiemi pi grandi, si potrebbe dover rallentare leggermente la velocit di
ripetizione delle quartine. Il numero di esercizi possibili con questi insiemi pi grandi molto alto. Il battere pu essere su qualsiasi nota e
si pu iniziare con qualsiasi nota. Si potrebbe, ad esempio, studiare
123 come 231 e come 321. Quando si rallenta, il 321 pu essere suonato 213 o 132 sono tutti distinti perch si scoprir che alcuni sono facili, ma altri molto difficili. Se si includono le variazioni del battere ci
sono 18 esercizi per sole tre dita sui tasti bianchi.
Esercizio N.4
Insiemi paralleli espansi. Si cominci con gli insiemi di due note 13, 24,
eccetera (il gruppo delle terze) inclusi quelli del tipo 14 (quarte) e 15
(quinte e ottave). Poi c il gruppo degli insiemi paralleli espansi di tre
note: 125, 135, 145 (quinta e ottava). Qui si hanno diverse scelte per la
nota di mezzo.
Esercizio N.5
Insiemi paralleli composti. (1.3, 2.4) dove 1.3 indica un accordo, ad
esempio, Do-Mi, due note suonate contemporaneamente. Si facciano
poi i gruppi (1.4, 2.5). Ho scoperto spesso insiemi facili aumentando la
velocit, difficili rallentando e viceversa. Ad esempio (1.3, 2.4) pi
facile per me di (2.4, 1.3). Questi insiemi composti richiederanno un bel
po di abilit tecnica. Finch non si saranno presi almeno diversi anni
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to. Molti di questi incroci senza il pollice sono tuttavia di valore discutibile perch sono raramente necessari.
Gli insiemi paralleli collegati sono i principali elementi di studio delle
Invenzioni a Due Voci di Bach. Si cerchi quindi in queste per trovarne
alcuni dei pi inventivi e tecnicamente importanti. Spesso, come spiegato nella Sezione III.19C, per molti studenti impossibile memorizzare
alcune composizioni di Bach e suonarle oltre una certa velocit. Questo ha limitato la popolarit di suonare Bach e luso di questa risorsa di
grande valore per acquisire la tecnica. Quando vengono tuttavia trattate in termini di insiemi paralleli e studiate seguendo i metodi di questo
libro, tali composizioni diventano di solito abbastanza semplici da imparare. Questo libro dovrebbe perci aumentare enormemente la popolarit di suonare Bach. Si veda la Sezione III.19C per altre spiegazioni su come studiarlo.
Il numero praticamente infinito di esercizi necessari dimostra come
quelli vecchi (come lHanon, che user qui come rappresentativo di
quello che viene considerato il tipo sbagliato di esercizi) siano disastrosamente inadeguati. C un vantaggio, comunque, negli esercizi
Hanon consistente nel fatto che iniziano con le diteggiature e gli esercizi
pi facili che si incontrano pi spesso; sono, cio, ben ordinati. Le possibilit che siano di poco aiuto quando si incontra un passaggio difficile
in un pezzo arbitrario sono comunque quasi il 100%. Il concetto di insieme parallelo ci permette di identificare la serie di esercizi pi semplice possibile tale da formare un insieme completo da applicare praticamente a tutto quello che si potrebbe incontrare. Non appena questi esercizi divengono leggermente complessi il loro numero diventa grande
in maniera inimmaginabile. Quando si raggiunge la complessit anche
del pi semplice degli esercizi Hanon, il numero di possibili esercizi per
gli insiemi paralleli diventa intrattabile. Anche Hanon ha riconosciuto
questa inadeguatezza ed ha suggerito variazioni (come studiare gli esercizi in tutte le possibili trasposizioni). Questo sicuramente utile, ma
carente di categorie intere come gli Esercizi N.1 e N.2 (i pi elementari
ed utili) o le velocit incredibili che si possono raggiungere prontamente con gli altri. Si noti che gli esercizi dal N.1 al N.4 formano un insieme completo di esercizi puramente paralleli (senza congiunzioni).
Non manca nulla. Intervalli pi grandi di quanto uno possa raggiungere con un accordo mancano nellelenco degli insiemi paralleli descritti
qui perch non si possono suonare infinitamente veloce e devono essere classificati come salti. I metodi per studiare i salti sono trattati nella
Sezione F, pi avanti.
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vera piuttosto che su esercizi di musica. Gli esercizi per gli insiemi
paralleli sono stati introdotti perch non noto alcun metodo pi veloce per acquisire la tecnica. I pezzi tecnici come gli studi di Liszt, Chopin o le Invenzioni di Bach non sono esercizi di musica in questo
senso. Gli esercizi per gli insiemi paralleli si devono usare nel seguente
modo:
(1) A scopo diagnostico: facendoli tutti sistematicamente si possono
scoprire le proprie forze e debolezze. Con il senno di poi sembra
ovvio che se si intende migliorare qualche aspetto tecnico necessario un buon strumento diagnostico, altrimenti sarebbe come andare allospedale per unoperazione senza sapere che malattia si ha.
Secondo questa analogia medica esercitarsi con lHanon come
andare allospedale e sottoporsi a tutte le operazioni pi comuni a
prescindere dallaverne bisogno o meno. La capacit diagnostica
pi utile quando si studia un passaggio difficile: aiuta ad individuare quale dito debole, lento, scoordinato, eccetera.
(2) Per acquisire la tecnica: le debolezze trovate in (1) possono ora essere corrette usando precisamente gli stessi esercizi che le hanno
diagnosticate. Si lavora semplicemente sugli esercizi che hanno rivelato i problemi. In linea di principio questi esercizi non finiscono
mai perch il limite superiore della velocit e aperto. In pratica,
tuttavia, finiscono alla velocit di circa una quartina al secondo
perch poca musica, se alcuna, richiede velocit maggiori. Nella
maggior parte dei casi una volta aggiunta anche una sola congiunzione non si possono usare queste elevate velocit. Questo dimostra la bellezza di questi esercizi, che permettono di esercitarsi a velocit pi alta di quella che sar necessaria, dando cos un margine
aggiuntivo di sicurezza e di controllo. Questi esercizi si dovrebbero
usare maggiormente nello studio a mani separate nel portare a velocit oltre quella finale.
Le procedure (1) e (2) sono tutto ci di cui si ha bisogno per risolvere
i problemi nel suonare materiale difficile. Una volta applicati a diverse
situazioni, prima impossibili, si otterr la sicurezza che, ragionevolmente, niente irraggiungibile.
A titolo di esempio si consideri uno dei passaggi pi difficili del terzo
movimento della Appassionata di Beethoven, misura 63: laccompagnamento della sinistra alla volata culminante della destra ed i passaggi
simili che seguono. Ascoltando attentamente le registrazioni si scopre
che anche i pianisti pi famosi hanno delle difficolt con la sinistra e
tendono a partire lentamente per poi accelerare. Questo accompagna-
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mento consiste negli insiemi paralleli composti (2.3, 1.5) e (1.5, 2.3) dove 1.5 unottava. Acquisire la tecnica necessaria si riduce semplicemente al perfezionare questi insiemi paralleli ed a collegarli. Provare
ad impararlo semplicemente suonandolo lentamente per poi accelerare
richiederebbe molto pi tempo. Di fatto la semplice ripetizione non garantisce che alla fine si riesca perch provando ad accelerare diventa
una gara tra riuscirci e sviluppare un muro di velocit. Questo perch,
in questo esempio difficile imparare anche un singolo insieme parallelo ed unirli lo anche di pi. Quando perci ne vengono uniti diversi,
lo studio della loro combinazione pu impiegare una quantit di tempo
indefinita. Senza insiemi paralleli c una elevata probabilit di sviluppare abitudini stressanti e di creare muri di velocit ed una volta eretti
si pu studiare una vita senza migliorare.
Riassumendo, gli esercizi per gli insiemi paralleli sono uno dei pilastri principali dei metodi di questo libro. Sono una delle ragioni della
rivendicazione secondo la quale non c niente di troppo difficile da
suonare, se si sa come studiarlo. Servono sia come strumento diagnostico sia come strumento di sviluppo della tecnica. Praticamente tutta
la tecnica dovrebbe essere acquisita durante lo studio a mani separate
usando gli insiemi paralleli per alzare la velocit e per guadagnare controllo. Essi formano un insieme completo ed in questo modo si sa di
avere gli strumenti necessari. Si possono applicare immediatamente,
diversamente dallHanon, per aiutare quando si incontra un qualsiasi
passaggio difficile e permettono di esercitarsi a qualunque velocit, incluse quelle molto pi alte di cui si avr mai bisogno. Sono ideali per
esercitarsi a suonare senza stress controllando il tono. In particolare
importante prendere labitudine di far scivolare le dita sui tasti sentendoli prima di suonarli, farle scivolare permette di controllare il tono e
sentire i tasti migliora la precisione. Passiamo ora a diversi altri esercizi
utili.
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