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CABLAGGIO STRUTTURATO
(EN 50173-1 e non solo)
Nicola Ceccon Classe VIA as 2005/2006 Laboratorio di Sistemi
. Indice Il cablaggio pag. 3 Perch il cablaggio strutturato? pag. 3 Il cablaggio strutturato pag. 5 Cos il cablaggio strutturato pag. 6 Vantaggi del cablaggio strutturato pag. 6 Fasi del cablaggio strutturato pag. 7 Progettazione pag. 7 Normative pag. 8 Cosa specificano le normative pag. 9 Specifiche degli standard pag. 9 Norme EN/CEI pag 10 Mezzi trasmissivi pag. 11 Cavi in rame bilanciati pag. 11 Fibra ottica pag. 16 Connettori pag. 17 Struttura generica di un sistema di cablaggio strutturato pag. 22 Sottosistemi del cablaggio pag. 24 Work Area e TO pag. 28 Componenti del distributore pag. 29 Dorsali pag. 36 Cablaggio orizzontale pag. 37 Canale pag. 41 Classi pag. 42 Applicazioni pag. 42 Prestazioni del canale pag. 43 Lunghezze massime del canale pag. 45 Canale combinato pag. 51 Strutture di cablaggio pag. 56 Struttura distribuita pag. 56 Struttura centralizzata pag. 59 Disposizione degli elementi funzionali pag. 62 Distributori pag. 62 Presa utente pag. 63 Cavi pag. 64 Alloggiamenti degli elementi funzionali pag. 65 Telai ed armadi pag. 65 Canalizzazioni pag. 69 Cablaggio e reti dati pag. 71 Criteri di progettazione pag. 82 Progettazione pag. 84 Identificazione pag. 88 Documento di progetto pag. 89 Installazione pag. 91 Test pag. 98 Esempio pag. 101 Sistema 110 pag. 104 Note autore pag. 105 Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 3
. Il cablaggio Il cablaggio una infrastruttura per la trasmissione di segnali (ed energia) in uno o pi edifici che pu essere proprietaria oppure strutturata, cio conforme a standard nazionali ed internazionali (normata da leggi o regolamenti). Perch il cablaggio strutturato? Oggi (e domani) lesigenza di poter comunicare in modo sempre pi rapido ed affidabile, attribuisce al settore delle comunicazioni un ruolo primario nel panorama socio-economico. Infatti, il continuo e repentino perfezionarsi della tecnologia dellinformazione 1 e la diffusione e nascita di piattaforme multimediali (testo, immagini, audio, video) nonch, per esempio, applicazioni di diversa natura (ecommerce, videosorveglianza) sono solo alcuni degli indicatori pi rappresentativi di questo fenomeno. Si pu affermare che la necessit di poter condividere dati, informazioni, risorse alla base di attivit professionali che prevedono un radicale cambiamento del concetto stesso di lavoro. Allo stesso tempo anche in altri settori quali, controlli di impianti tecnologici, si avuta una notevole proliferazione di computer diversi tra loro, riservati ad applicazioni dedicate, che cominciano ad avere analoghe necessit di comunicazione e di gestione. In queste condizioni si rende necessaria la realizzazione di infrastrutture aziendali di comunicazione, vale a dire di sistemi di trasporto delle informazioni e di condivisione delle risorse comuni (dati, fonia, immagini....) che forniscano connessioni ad alta velocit tra apparecchiature di tipo diverso, all'interno di aree limitate, per mezzo di cablaggi e di protocolli di comunicazione standard. Quindi, disporre di un efficiente sistema di comunicazione perci una risorsa di primaria importanza, sia come ottimizzazione del lavoro sia come valorizzazione dellimmobile stesso, in cui lattivit commerciale risiede. In questo panorama, la rete di comunicazione il mezzo utilizzato per collegare utenti a risorse e servizi centralizzati, resi tali per contenere i costi e per agevolare lo scambio di dati. Il concetto di comunicazione si modificato parallelamente alla diffusione dellinformatica e della comunicazione telematica, mentre in passato con il termine di sistema di comunicazione ci si riferiva unicamente alle reti telefoniche oggi questa classificazione non pi veritiera dato che alla fonia si aggiunta la trasmissione di dati. Lufficio, e pi in generale l'azienda, di oggi sostanzialmente differente da quello di un tempo e le
1 Informatica, telematica, telecomunicazioni.
(1) Velocit: Trasmissione dei dati calcolata in numero di bit per secondo (bit/s). (2) Banda: Capacit di convogliare, con un unico mezzo, diversi segnali allo stesso tempo (Hz).
figura 1 Fonia e dati Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 4 caratteristiche fondamentali sono la dinamicit, cio la necessit di dati (ed energia) che variano nel tempo, e la eterogeneit, cio la presenza di diversi elementi che trasmettono e ricevono segnali di tipo diverso: o Fonia o Dati o Antincendio o Allarmi (sicurezza e controllo) o Video o Impianti tecnologici (controllo macchine) Fino ad un recente passato, ma spesso ancor oggi, la risposta a questo processo evolutivo tecnologico e applicativo stata laggiunta agli impianti tecnologici esistenti, di altri impianti con una moltitudine di cablaggi utilizzati in modo esclusivo, cio separati. E cos ledificio appare come una nervatura di cavi per la trasmissione di segnali diversi senza integrazione: il cablaggio per la fonia, il cablaggio per i dati, il cablaggio per lallarme il tutto sembra una moltitudine piste di diverse canalizzazioni (a soffitto, a parete) che collegano strutture separate tra loro. Questo si traduce in alcuni svantaggi facilmente intuibili 2 : o Cablaggio rigido al tipo di applicazione e/o prodotto, quindi un vero e proprio vincolo per lutente finale o Richiesta di considerevoli spazi o Difficolt nella gestione o Difficolt nella manutenzione o Difficolt nellaggiornamento o Costi elevati evidente che focalizzando lattenzione su fonia e dati, i due principali segnali, lintegrazione risulta fondamentale anche se sono differenti le caratteristiche di trasmissione 3 . Ieri e oggi il modello di integrazione si basato su una integrazione fisica comune grazie alladozione del cablaggio strutturato inteso, appunto, come integrazione di segnali diversi in un'unica rete di trasmissione. Domani lintegrazione, secondo molti naturale, sar basata su una integrazione fisica comune e su un protocollo comune come nel caso del VoIP 4 (voice over IP). Lo stesso per altre tipologie di
2 Si pensi ad un semplice esempio: la dotazione in un posto di lavoro di un telefono. In alcuni casi linstallazione di un prodotto diverso pu richiedere il ricablaggio non solo della tratta area di lavoro, ma anche dellintero edificio. 3 La fonia prevede un flusso continuo, mentre i dati prevedono una velocit elevata per brevi periodi. 4 Voice over IP (Voce tramite protocollo Internet), acronimo VoIP, una tecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP, anzich passare attraverso la normale linea di trasmissione telefonica. Ci consente di eliminare le relative centrali di commutazione e di economizzare sulla larghezza di banda occupata. Vengono instradati sulla rete pacchetti di dati contenenti le informazioni vocali, codificati in forma digitale, e ci solo nel momento in cui necessario, cio quando uno degli utenti collegati sta parlando. PABX LAN Cablaggio strutturato Fonia Dati PABX LAN Cablaggio strutturato Fonia Dati LAN Cablaggio strutturato Fonia Dati LAN Cablaggio strutturato Fonia Dati
figura 3 Evoluzione di fonia e dati
figura 2 Pubblicit del VoIP Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 5 applicazioni analogiche, come la videosorveglianza che utilizzano anchesse il protocollo IP. Il problema che le caratteristiche di veicolazione dei dati (velocit, affidabilit, sicurezza...), sostanzialmente differenti dalla pura telefonia, prevedono reti di comunicazione ad alte prestazioni realizzate con riferimento agli standard esistenti. Gli aspetti peculiari di queste reti di comunicazione possono essere riassunti nei seguenti punti: 1. Fornire una soluzione versatile e riconfigurabile, in funzione degli ambienti 2. Fornire un cablaggio che possa rispondere ad esigenze attuali e future La soluzione il cablaggio strutturato, rispondente a standard e certificabile. . Il cablaggio strutturato Il cablaggio strutturato un insieme di componenti passivi standard (cavi, connettori, prese) posti in opera per poter supportare diverse applicazioni 5 di telecomunicazione, come: o 100Base-TX (Fast Ethernet) o 1000Base-T (Gigabit Ethernet) o Centralina telefonica digitale o analogica importante sottolineare che le apparecchiature attive 6 , come lo Switch o lHub, e gli apparecchi terminali 7
dellapplicazione, come il telefono, non fanno parte del cablaggio strutturato: il cablaggio strutturato, infatti, si pone al livello fisico, cio al primo livello del modello ISO/OSI.
Fra gli altri vantaggi rispetto alla telefonia tradizionale si annoverano: minore costo per chiamata, specialmente su lunghe distanze; minori costi delle infrastrutture: quando si resa disponibile una rete IP nessun'altra infrastruttura richiesta; nuove funzionalit avanzate; l'implementazione di future opzioni non richieder la sostituzione dell'hardware. Le conversazioni VoIP non devono necessariamente viaggiare su internet, ma possono anche usare come mezzo trasmissivo una qualsiasi rete privata basata sul protocollo IP, per esempio una LAN all'interno di un edificio o di un gruppo di edifici. I protocolli usati per codificare e trasmettere le conversazioni VoIP sono solitamente denominati Voice over IP protocols. Interessante il caso di Skipe (http://www.skype.com/intl/it/). Skype un software di instant messaging e VoIP, introdotto nel 2002, capace di unire caratteristiche presenti nei client pi comuni (chat, salvataggio delle conversazioni, trasferimento di file) ad un sistema di telefonate basato su un network simile a quello di una rete Peer-to-peer. Gli sviluppatori sono gli stessi che hanno realizzato il popolare client di file sharing Kazaa, ossia la Sharman Networks. La possibilit di registrarsi ad un abbonamento a pagamento, SkypeOut, che permette chiamate sulla rete telefonica tradizionale, rendono il programma utilizzabile con grossi risparmi nel campo delle chiamate internazionali e soprattutto intercontinent ali. Skype utilizza una implementazione proprietaria del protocollo VoIP (Voice Over IP) per trasmettere le chiamate. Questo protocollo permette di commutare una trasmissione analogica in una digitale e di poterla quindi trasmettere nella rete sotto forma di pacchetti di dati. I dati trasmessi vengono crittografati a 128 bit rendendone cos molto difficile il riconoscimento e la decifrazione da parte di agenti esterni alla comunicazione. [contributo da it.wikipedia.org] 5 Un sistema, il cui metodo di trasmi ssione supportato da un cablaggio per telecomunicazione. 6 Indicano con il termine EQP. 7 Indicano con il termine TE. Applicazione Presentazione Sessione Trasporto Rete (L3) Dati (L2) Fisico (L1) Applicazione Presentazione Sessione Trasporto Rete (L3) Dati (L2) Fisico (L1)
figura 4 Cablaggio e modello ISO/OSI Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 6 Cos' il cablaggio strutturato Il cablaggio strutturato una rete tecnologica che consente di trasportare fonia, dati, segnali video e pi in generale varie tipologie di segnali di tipo differente, quindi nel caso di una LAN il cablaggio strutturato linsieme di tutti i componenti passivi (cavi, connettori, prese) necessari alla realizzazione di una rete informatica, cio computer, server, stampanti Si distinguono due principali categorie: sistemi proprietari 8 e sistemi strutturati (cio conformi a standard nazionali ed internazionali). La caratteristica del cablaggio strutturato di non essere vincolato ad una sola tipologia di protocollo dati o pi genericamente ad unapplicazione la principale differenza tra un sistema di tipo strutturato ed un sistema non strutturato, cio proprietario. Il vantaggio della rispondenza ad uno standard permette di gestire un sistema aperto multi prodotto e multimarca, garantendo nel contempo requisiti prestazionali prestabiliti. Risulta pertanto il cablaggio strutturato una soluzione definitiva ed universale, indipendente dallubicazione, dal tipo di utenze, dal numero delle utenze e dal protocollo trasmissivo che si utilizza. Vantaggi del cablaggio strutturato Il cablaggio strutturato presenta i seguenti vantaggi: o Un sistema integrato (polivalente) di comunicazione indipendente dagli elementi di trasmissione (computer, telefono, videocamera, sensore) e dal tipo di segnale (fonia, dati) o Un sistema pronto a futuri utilizzi (dinamica dellutilizzo dellufficio), cio aperto alle espansioni o Un sistema flessibile che permette rapidamente di portare servizi ai posti di lavoro o spostarli senza opere murarie e/o elettriche aggiuntive o Un sistema con un design riconosciuto a livello mondiale e verificabile da un ente esterno grazie alladozione di uno standard internazionale di progettazione/realizzazione, cosa che permette ladozione di prodotti di fornitori diversi o Disponibilit di interfacce internazionali standard, quindi la presa di telecomunicazione (a livello utente) sempre la stessa, quindi lo stesso il cavo e la scheda di rete (NIC) o Riduzione dei costi di manutenzione o Applicabilit a diversi ambienti: Uffici Centri direzionali e commerciali Ambienti industriali Ospedali Scuole e universit Strutture militari Banche e assicurazioni
8 IBM Cabling System. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 7
figura 6 Intelligent building Fasi del cablaggio strutturato Nella realizzazione di un impianto di cablaggio strutturato si possono definire le seguenti fasi, a cui corrispondono anche diverse figure professionali (progettista, elettricista, collaudatore, responsabile della rete o sistema informativo): 1. Progettazione, cio la scelta dei componenti e loro configurazione in base alle dimensioni dellimpianto e delle applicazioni veicolabili 2. Specifica dettagliata dellimpianto (dove installare, come installare, qualit dei componenti in termini di prestazioni che devono garantire) 3. Installazione in base alle specifiche 4. Collaudo in base ai criteri stabiliti dallo standard scelto 5. Esercizio, cio la gestione e manutenzione Ogni fase viene corredata da una opportuna documentazione di riferimento, comprendente per esempio lo schema dellimpianto e certificazione. Progettazione La progettazione, fondamentale, si basa sul concetto di pensare il sistema di comunicazione durante la progettazione delledificio prescindendo dalla conoscenza dellutilizzo, cio dalle applicazioni richieste, e del numero degli utenti. Inoltre, deve tener conto del processo evolutivo delle tecnologie hardware e software, cio il cablaggio deve essere visto dalla propriet (committente) e dal progettista non in termini di necessit di oggi, ma soprattutto in termini di futuro prevedibile, nel pieno rispetto degli standard internazionali. Progettazione Installazione Progettista Elettricista IT Administrator Specifica Esercizio Progettazione Installazione Progettista Elettricista IT Administrator Specifica Esercizio
figura 5 Fasi del cablaggio e professioni Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 8 Questo cablaggio, nel limite del possibile, deve essere valutato gi in fase di costruzione dello stabile, cio deve nascere con la struttura stessa delledificio, e per importanza deve essere paragonato allimpianto elettrico, idraulico... questo evidenzia come la progettazione del sistema di cablaggio deve essere presa in seria considerazione poich il sistema realmente una entit delledificio stesso, che cos diventa un edificio intelligente (intelligent building). Ledificio intelligente ledificio che prevede lintegrazione dei vari sistemi tecnologici mediante lutilizzo di ununica infrastruttura di comunicazione, costituita dal cablaggio strutturato, il Data Network, al servizio di tutti gli elementi che necessitano di comunicare. La situazione ottimale quella in cui c una integrazione in una unica infrastruttura dell'energia e dei servizi ottenendo un edificio precablato. Spesso, per, l'intervento deve essere effettuato in un edificio gi presente: in questo caso l'intervento deve essere il pi possibile compatibile con ledificio, garantendo anche il rispetto dei vincoli architettonici. . Normative (standard) Le norme che riguardano il cablaggio strutturato sono: o La norma EIA/TIA 568A (e 568B dal 2002) 9 lo standard americano per il cablaggio per telecomunicazioni in edifici commerciali; in questo standard si definisce un generico sistema di cablaggio per le telecomunicazioni che dovr supportare un ambiente multiprodotto e multifornitore installato in edifici commerciali. Poich questa norma stata la prima normativa sul cablaggio strutturato pur essendo americana stata e continua ad essere utilizzate anche in altri paesi. o La norma ISO/IEC 11801 10 , ultima versione del 2002, lo standard internazionale per il cablaggio per telecomunicazioni; in questo standard si definisce un generico sistema di cablaggio che indipendente dal tipo di applicazione e compatibile con i componenti di cablaggio (di differenti costruttori) rispondenti a tale standard. o La norma EN50173 11 , dal 2002 EN50173-1, lo standard Europeo per un generico cablaggio per telecomunicazioni per uffici, ma applicabile anche nei suoi principi generali agli ambienti industriali e gli edifici residenziali. Questo standard deriva dalla norma ISO/IEC 11801 e ad essa correlata ma non identica. E' importante sottolineare che, in Italia, oltre si devono rispettare anche altre normative non comprese nella EN, come: o Sicurezza 626 o Antincendio o Privacy o Eventuali normative ambientali
9 Semplificando EIA. 10 Semplificando ISO. 11 Semplificando EN. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 9 Cosa specificano le normative Le normative che regolano i sistemi di cablaggio sono applicabili ad un singolo edificio privato o ad un gruppo di edifici facenti parte della stessa area privata (insediamento o comprensorio o campus) e definiscono i requisiti minimi o specifiche tecniche per il cablaggio. Inoltre le normative definiscono i limiti geografici e temporali: o Estensione geografica (3000m/EIA 2000m/EN 12 ) o Superficie massima edifici (1.000.000m 2 /EIA). o Popolazione massima di un edificio (50.000/EIA) o Validit impianto anni (10/EIA pi a lungo possibile/EN) Si noti, quindi, che la normativa EN non stabilisce limiti di utenza e di validit. Specifiche degli standard o Caratteristiche dei mezzi trasmissivi o Struttura di un sistema di cablaggio generico, cio elementi e topologia o Prestazioni degli elementi del cablaggio e del cablaggio in termini di prescrizioni 13
o Norme per linstallazione o Norme per lidentificazione egli elementi e componenti del cablaggio o Norme per la documentazione del progetto e dellimpianto o Norme per il collaudo dellimpianto di cablaggio In particolare nella normativa EN: o I sistemi di cablaggio sono costituiti da punti di interconnessione collegati tra loro da sottosistemi di cablaggio ben definiti e situati allinterno di una struttura definita di tipo commerciale, anche se i principi possono essere applicati anche ad installazioni per ambienti industriali e residenziali o Il cablaggio in rame bilanciato 14 o in fibra o La distanza massima per i servizi da distribuire 2000 metri o Non si occupa della sicurezza e della compatibilit elettromagnetica EMC 15
12 I principi possono essere applicati anche ad installazioni di maggiore dimensione. 13 Norme, regole, precetti, requisiti obbligatori. 14 Cavo composto da uno o pi elementi conduttori simmetrici (coppie intrecciate). 15 E la capacit di un dispositivo, apparecchiatura o sistema a funzionare in modo soddis facente nel suo ambiente elettromagnetico senza introdurre disturbi elettromagnetici intollerabili per tutto ci che si trova in quellambiente.
figura 7 Campus Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 10 Progettazione Pianificazione Implementazione Esercizio
figura 8 Norme EN e fasi Norme EN/CEI o EN 50173-1 CEI 16 306-6, fascicolo 6956 del 6/2003 Tecnologia dellinformazione Sistemi di cablaggio generico Parte 1: Requisiti generali e uffici. o EN 50174-1 CEI 306-3, fascicolo 5958 del 3/2001 Tecnologia dellinformazione - Installazione del cablaggio strutturato Parte 1: Specifiche assicurazione della qualit. o EN 50174-2 CEI 306-5, fascicolo 6033 del 5/2001 Tecnologia dellinformazione Installazione del cablaggio strutturato Parte 2: Pianificazione e criteri di installazione allinterno degli uffici.
La norma europea EN 50173-1 del 2003 sostituisce le norme EN 50173 del 1995 e del 2000 e risulta essere strettamente legata alla norma internazionale ISO/IEC 11801 del 2002. I cambiamenti fondamentali riguardano: o Inserimento del cablaggio centralizzato o Nuovi modelli per il cablaggio orizzontale o Nuove classi E ed F per il doppino o Classificazione per i canali in fibra ottica
Norma EN Argomento EN 50174-3 Cablaggio esterno edifici EN 60794-1-1 Cavi fibra ottica EN 60794-1-2 Cavi fibra ottica metodi di prova EN 50288 Cavi rigidi doppino e cavi flessibili doppino EN 61073-1 Giunti meccanici per fibra ottica EN 50346 Testing cablaggio strutturato
Tabella 1 Panoramica altre normative
Poich il cablaggio strutturato costituito da soli componenti passivi non soggetto a questa normativa, a differenza delle parti passive. Per maggiori informazioni la Direttiva Compatibilit Elettromagnetica 89/336/CEE (EMC) e successivi aggiornamenti. 16 Fondato nel 1909, tra i primi Enti normatori al mondo, il CEI Comitato Elettrotecnico Italiano, l'Ente is tituzionale riconosciuto dallo Stato Italiano e dallUnione Europea, preposto alla normazione e all'unificazione in Italia del settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 11 . Mezzi trasmissivi Il mezzo trasmissivo il canale fisico su cui veicolare i segnali, da cui dipendono le caratteristiche stesse dellintero cablaggio strutturato. La scelta del tipo di mezzo trasmissivo deve permettere di: o Ottenere le prestazioni richieste o Supportare standard attuali e futuri o Garantire unaffidabilit prolungata nel tempo (il pi a lungo possibile) o Garantire le dovute protezioni nellambiente di utilizzo I tipi di mezzi utilizzabili nelle normative sono il rame e la fibra ottica in forma di cavo fisso (rigido o posato) o flessibile (anche detto volante). Le normative stabiliscono le caratteristiche di un cavo certificato, cio i requisiti minimi che il cavo deve soddisfare come limite superiore o inferiore 17 di alcune misurazioni sui parametri fondamentali del cavo: o Rame: attenuazione, next, ACR o Fibra: attenuazione Per questo motivo all'atto dell'acquisto fondamentale la certificazione indipendente dal fabbricante, cio i cavi devono essere certificati da organismi indipendenti (come SGS, ETL, UL) che attestano che i cavi utilizzati rispettano la normativa di riferimento. Cavi in rame bilanciati Sono mezzi trasmissivi elettrici che prevedono doppini in rame con impedenza 18 100 e quelli normalmente utilizzati nel cablaggio strutturato sono di tipo a 4 coppie ritorte (twisted pair o TP). Il doppino il tipo di cavo che ha successo nel cablaggio strutturato perch facile da installare, ha costi contenuti ed ed era molto diffuso.
17 Questo non impedisce ai fabbricanti di progettare e realizzare cavi al di sotto dei requisiti minimi richiesti, cavi detti performanti. 18 Limpedenza del cavo un parametro elettrico caratteristico che deve rimanere costante lungo tutta la lunghezza del cavo, variazioni dimpedenza comportano riflessioni di segnale, attenuazione ed interferenze. Le cause che possono modificare limpedenza del cavo possono essere quasi interamente da imputare ad una cattiva installazione, stiramenti e schiacciamenti con conseguente modifica della geometria del cavo.
figura 9 Cavi e cablaggio in rame e fibra Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 12 Pi in dettaglio il doppino un cavo costituito da una o pi coppie (pair) di conduttori di rame isolati separatamente e ritorti mediante binatura e il doppino base, con solo due coppie, costituisce una linea di comunicazione singola.
figura 10 Doppino TP
La binatura del cavo quel procedimento per cui le coppie di conduttori vengono ritorte tra loro: i conduttori componenti la singola coppia sono ritorti e le coppie vengono ritorte tra loro con passi di twistatura variabile. Con la binatura eventuali disturbi di natura elettromagnetica vengono indotti sui singoli conduttori in modo uguale e contrario, favorendo cos leliminazione stessa del disturbo.
figura 11 Binatura Solitamente si utilizzano fasci di doppini, che possono essere costituiti da una coppia o centinaia di coppie, solitamente in gruppi di 25 coppie. I formati di doppini pi utilizzati sono 24 o 22 AWG 19 per il cavo rigido ed in genere 24 AWG per i flessibili ed ad ogni incremento di AWG corrisponde una diminuzione del diametro.
Tabella 2 Conversione AWG/mm
Le normative considerano alcuni parametri 20 del doppino tra i quali: o Attenuazione (perdita di inserzione o insertion loss) o Diafonia (crosstalk)
19 AWG (American Wire Gage) una scala per misurare la dimensione di ogni singolo conduttore. 20 Per informazioni complete e approfondite si rimanda alla disciplina Elettronica e Telecomunicazioni di quinta. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 13 o Next (paradiafonia) o ACR (rapporto di attenuazione/paradiafonia) Attenuazione (perdita di inserzione) E la riduzione dampiezza del segnale di uscita rispetto a quello in ingresso al cavo, quindi pi bassa lattenuazione migliore la prestazione. Il valore di attenuazione (in dB 21 ) cresce linearmente con la lunghezza del cavo e con la radice quadrata della frequenza. La modalit di contenimento dellattenuazione dei cavi quella di usare isolanti espansi; in questo modo la presenza di aria ne riduce la capacit e quindi il livello di attenuazione.
figura 12 Attenuazione Diafonia (crosstalk) Due circuiti elettricamente separati ed adiacenti, si possono influenzare per effetto di mutua induzione, creando cos un disturbo al segnale trasmesso. La diafonia la misura di questo disturbo.
figura 13 Diafonia Next (perdita di paradiafonia) Il next un segnale di disturbo che si induce allinizio di una coppia quando viene generato un segnale allinizio della coppia adiacente. ACR Rapporto tra il segnale ricevuto e il rumore indotto per diafonia e maggiore il rapporto migliore la prestazione.
21 Misura della potenza di un segnale relativamente ad un altro segnale.
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 14 Tipi doppino I tipi di doppini utilizzati nel cablaggio strutturato, in materiale 22 contro esalazioni nocive o la propagazione della fiamma, si distinguono in non schermati e schermati:
o UTP (Unshielded Twisted Pair) non schermato, cavo che esiste in differenti formati, e precisamente: A una e due coppie per utilizzo telefonico A quattro coppie per utilizzo nel cablaggio strutturato A multicoppie per dorsali fonia o dorsali dati a media/bassa velocit
o FTP (Foiled Twisted Pair), cavo con schermo in foglio di alluminio, cavo che esiste in due differenti tipologie: A quattro coppie per utilizzo nel cablaggio strutturato A multicoppie generalmente utilizzato per le dorsali fonia
figura 14 Cavo FTP o S-FTP (Shielded-Foiled Twisted Pair), cavo a quattro coppie singolarmente schermate in foglio di alluminio pi schermo globale in calza di rame. Questo tipo di cavo pur offrendo ottime protezioni di schermatura e di diafonia, presenta un costo elevato e difficolt ad essere inserito sui connettori
figura 14bis Cavo S-FTP
I cavi schermati si utilizzano allo scopo 23 di avere: o Una maggiore immunit ai disturbi elettromagnetici o Una riduzione dellemissione di radiodisturbi o Una riduzione della diafonia (se applicato a singole coppie)
22 CEI 20-35 non propagazione della fiamma, CEI20-22II non propagazione dell'incendio, CEI20-37/2 ridotta emissione di gas corrosivi, CEI Progetto C694 - Norma costruttori AICE cavi che non contengono piombo, LSZH o altro. 23 Principio applicabile anche per altri componenti. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 15
figura 14tris Cavo coassiale Il cavo coassiale Che fine ha fatto il cavo coassiale per lungo tempo diffuso nelle reti locali? Oggi caduto in disuso, sostituito dalle fibre ottiche nella fascia ad alte prestazioni e dal doppino in quella a media prestazioni. Nel caso di presenza di parti di rete in coassiale nella normativa EN si elimina, mentre in EIA si integra. Categoria dei cavi Ogni tipo di cavo si distingue in categoria la quale attesta le caratteristiche trasmissive del cavo di appartenenza, escludendo il contesto installativo cio considerato isolatamente, a seconda delle prestazioni in:
o Cat. 1 fino a 100 KHz o Cat. 2 fino a 1 MHz o Cat. 3 fino a 16 MHz o Cat. 4 fino a 20 MHz o Cat. 5 fino a 100 MHz o Cat. 5e 24 fino a 100 MHz o Cat. 6 fino a 250 MHz o Cat. 7 fino a 600 MHz
Tabella 3 Comparazione tra tipi di cavo
24 Categoria 5 e 5e americane non sono equivalenti, infatti la categoria 5e da privilegiare per rispondere alle attuali (e anche a medio termine) necessit di trasmissione dati permettendo il Gigabit Ethernet (1000Base-T). Nella normativa EN la categoria 5 la categoria 5e americana. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 16 Fibra ottica La fibra ottica un filo vetroso minuscolo e flessibile, utilizzato per la propagazione della luce che viene contraddistinta da due numeri n/m, dove n il diametro della parte conduttrice di luce ed m il diametro della parte esterna; per cui la classificazione 50/125 identifica una fibra ottica con 50m di parte conduttrice e 125m di diametro esterno, dove indica il micron pari a 10 -6 .
figura 15 Fibra ottica
Allinterno delle fibre ottiche la luce viene propagata per successive riflessioni e in funzione nel tipo di trasmissione esistono fibre ottiche: o Multimodali (MMF), utilizzate per brevi distanze, in cui la luce si propaga seguendo diversi percorsi o modi mediante diversi raggi (di luce). Nel cablaggio strutturato si utilizzano fibre da 62,5/125m oppure da 50/125m o Monomodali (SMF), utilizzate per lunghe distanze, la propagazione avviene in un solo modo utilizzando un singolo raggio di luce. Nel cablaggio strutturato si utilizzano fibre nellintervallo da 8/125m a 10/125m Le differenze tra le due tipologie sono di ordine tecnico ed economico: nelle fibre multimodali si trasmette con led che sono poco costosi, sulle monomodali si trasmette con laser, che sono pi costosi dei led, ma permettono di coprire distanze e velocit maggiori. La fibra ha prestazioni migliori rispetto ai cavi di rame: o Velocit e quantit dati potenzialmente trasmissibili o Trasmissione su lunga distanza senza bisogno di ripetitori o Immune da interferenze elettromagnetiche o Non genera disturbi, cosa che la rende preferibile, se non indispensabile, in alcuni ambienti di utilizzo come ospedali 25 , settore militare, aziende importante sottolineare il numero delle fibre per cavo, cio quante fibre si utilizzano per cavo?
25 Negli ospedali le principali problematiche relative alle reti di segnale sono linfluenza sulle apparecchiature mediche (terapia intensiva, dispositivi di monitoraggio, pacemaker) e linfluenza dei segnali delle apparecchiature mediche sui segnali di tecnologia (microonde). Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 17 Si utilizzano: o Coppia di fibre, cavo bifibra, poich per la sua struttura fisica la fibra monodirezionale e quindi il collegamento tra due apparati realizzato con una coppia di fibre: Una fibra per la trasmissione Una fibra per la ricezione o Multiplo di 2, cio cavi multifibra 26 per future espansioni (e miglioramento della affidabilit) o per tratte comuni. Categorie dei cavi: o OM1 per MMF o OM2 per MMF o OM3 per MMF o OS1 per SMF Connettori per cablaggio su doppino Nel caso del cablaggio su doppino esistono due tipologie di connettori, che devono essere della stessa categoria o categoria superiore del cavo: o Connettori che sono spinotti (plug) con contatti (pins) di tipo maschio, nella versione schermata e non con cappuccio, come per esempio il connettore RJ45 o Prese che sono moduli (jack) con contatti di tipo femmina, in versione schermata o non, come per esempio la presa RJ45 E utile precisare che la normativa non specifica un tipo particolare di connettore, ma stabilisce le caratteristiche elettriche, come la massima attenuazione di 0,40 dB per la categoria 5, e meccaniche, come il numero di conduttori pari a 8 per le prese utilizzate dallutente per la fruizione dei servizi e un multiplo di 2 per altri tipi di prese, lutilizzo di connessioni a spostamento di isolante IDC, come appunto lRJ45.
26 Oppure altre tecnologie di costruzione (slotted core, loose).
Figura 18bis Connettori RJ (disegni)
figura 18bis Contatti e dimensioni USOC RJ11, RJ12 e RJ45
figura 17 Sezione di un cavo a 4 fibre ottiche (non in proporzione) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 18 Questo significa che fare riferimento al connettore RJ45 come unico connettore a 8 contatti per le prese utente TO scorretto, come del resto fare riferimento alla presa RJ11 come lunica presa del telefono. Correttamente si deve fare riferimento allo standard USOC che definisce le misure e i contatti delle prese di cui RJ45, RJ11 ed altri formati fanno parte. In questa dispensa si far da questo punto in poi riferimento solamente al connettore RJ45, anche quando non specificato, che quello utilizzato nella grande maggioranza delle reti dati. RJ45 In questo tipo di connettore il collegamento pin- to-pin, cio dritto, e i cavi devono essere collegati al jack o al plug RJ45 secondo standard rigorosi che stabiliscono: o Coppie o Colorazione delle coppie 27
o L'ordine dei fili o Modalit di posatura Esistono due assegnazioni dei piedini e raggruppamento delle coppie della presa a 8 posizioni universalmente utilizzate: o EIA 568A, obbligatoria USA e soluzione preferita 28
o EIA 568B, soluzione alternativa fondamentale che lo schema dei colori in uno stesso cavo sia lo stesso, altrimenti (cio uno di tipo 568A e uno di tipo 568B) si ottiene un incrocio che impedisce la trasmissione. Questa soluzione viene per utilizzata per la costruzione di cavi incrociati (cross) per la connessione fra porte di apparati attivi, per esempio due switch 29 o due schede di rete. Lo schema 568A, considerando le coppie e la colorazione, il seguente: 1. bianco-blu/blu 2. bianco-arancio/arancio 3. bianco-verde/verde 4. bianco-marrone/marrone
27 Colorazione dellanima dei fili. 28 E la soluzione preferita perch compatibile con il sistema USOC che vede la coppia 1 partire dal centro e le altre coppie aprirsi ai lati della prima (si veda figura 20). 29 Quando non disponibile una porta specifica per il collegamento detta di Uplink oppure il dispositivo non permette automaticamente il riconoscimento del collegamento effettuando in automatico lincrocio.
figura 19 RJ45 femmina e maschio (disegni)
figura 19bis Jack RJ45
figura 19ter Plug RJ45
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 19 La figura che segue rappresenta in modo efficace gli standard di accoppiamento.
Figura 20 EIA 568A e 568B
Nella normativa EN non vi la specifica sulla colorazione delle coppie, ma solo lassegnazione dei piedini e il raggruppamento delle coppie.
Figura 20bis EN Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 20 Connessioni per cablaggio in fibra Le fibre ottiche sono difficili da connettere, cio difficile laccoppiamento ottico o allineamento, a causa delle loro esigue dimensioni, che impongono precisioni notevoli. Tale difficolt aumenta al diminuire delle dimensioni del nucleo e quindi pi sentita nelle fibre ottiche SMF, cosa che fa privilegiare, quando possibile, lutilizzo delle fibre MMF. La connessione pu essere non permanente oppure permanente e in questultimo caso si ha una connessione stabile con una bassa attenuazione delle fibre ottiche. In generale, le tecniche di connessione per fibre ottiche sono: 1. Nel modo pi semplice, i loro estremi vengono terminati in connettori meccanici inseriti in apposite prese fisse (bussole) per connettori standard, cosa che semplifica di molto la riconfigurazione del sistema qualora ce ne sia la necessit. E la bussola che garantisce il corretto allineamento in linea delle fibre 2. Le fibre possono essere unite meccanicamente mediante giunzione: le giunzioni meccaniche consistono nellallineare le due estremit delle fibre una vicina allaltra allinterno di manicotto di protezione, detto giunto meccanico, e nello stringerle insieme per attrito oppure utilizzando dei leganti adesivi alla fibra 3. Giunzione per fusione di due estremit di fibra con lutilizzo di un manicotto di protezione, detto giunto a fusione, per formare un'unica connessione solida. La giunzione a fusione trattenuta allinterno del manicotto per attrito oppure utilizzando dei leganti adesivi alla fibra. Con la fusione le prestazioni risultano molto buone solo quando il percorso della fibra rettilineo. Allatto pratico, pi difficile connettorizzare le fibre che giuntarle, per cui molto spesso la connettorizzazione viene effettuata esclusivamente in laboratorio, mentre invece in campo ci si limita ad effettuare giunture con apposite macchine giuntatrici. Data la difficolt di effettuare giunzioni e connettorizzazioni tra fibre, nelle reti locali si privilegia l'adozione di fibre multimodali, pi semplici da posare in opera, anche perch normalmente le ridotte distanze di una rete locale rendono meno rilevanti i vantaggi delle fibre monomodali rispetto alle multimodali. SC duplex ST duplex SC simplex ST simplex SC duplex ST duplex SC simplex ST simplex
figura 21 Connettori meccanici fibra per connessione non permanente
figura 21bis Bussola SC Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 21 L'alto costo di connettorizzazione limita inoltre l'impiego delle fibre ottiche alla realizzazione di dorsali di rete, mentre per collegare il singolo posto di lavoro il doppino di rame ha ancora 30 un miglior rapporto prestazione/prezzo. La connessione meccanica utilizza connettori meccanici che devono avere specifiche caratteristiche tali da minimizzare le perdite della connessione, essere facili da installare ed avere un costo contenuto. La normativa EN prevede i seguenti tipi di connettori: o SC (push-pull) per nuove installazioni di tipo Simplex (SC) o Duplex 31 (SC-D) o ST (a baionetta) ammesso per le installazioni esistenti di tipo Simplex (ST) o Duplex (ST-D)
figura 22bis Connessione meccanica SC-D (ingresso) e due SC in una presa utente SC La normativa prevede, anche, un utilizzo dei colori dei connettori per identificare i diversi tipi di fibra e quindi per impedire il collegamento di fibre diverse. Nel caso di connettori SC si utilizza: o Colore beige o nero per MMF o Blu per SMF
30 I prezzi sono in costante avvicinamento e in determinate condizioni il costo per dati trasferiti risulta essere inferiore a quello del doppino. 31 Possibile utilizzo anche di connettori a minimo ingombro che alloggiano due fibre nello spazio di uno mediante una clip di accoppiamento. figura 22 Dettaglio connettore SC (Vimar) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 22 . Struttura generica di un sistema di cablaggio strutturato Un sistema di cablaggio generico costituito da elementi funzionali del cablaggio e gruppi di elementi funzionali tra loro interconnessi formano dei sottosistemi del cablaggio. Gli elementi funzionali, tutti passivi, con lutente alla fine del sistema, sono i seguenti: 1. CD Campus Distributor (distributore di campus) 2. Cavo di dorsale campus (cavo per il cablaggio tra edifici) 3. BD Building Distributor (distributore di edificio) 4. Cavo di dorsale edificio (cavo per il cablaggio delledificio) 5. FD Floor Distributor (distributore di piano) 6. Cavo orizzontale (cavo per il cablaggio del piano) 7. Opzionali a. CP Consolidation point (punto di transizione) b. Cavo CP Cavo del punto del consolidation point c. MUTO Assieme prese multiutente 8. TO Telecommunications Outlet (presa di telecomunicazioni, cio la presa utente a cui si collega una apparecchiatura terminale TE) Nella normativa EIA gli elementi funzionali hanno nomi diversi pur svolgendo lo stesso ruolo, la tabella seguente illustra le differenze tra i principali elementi. EN EIA CD - Campus Distributor MC Main Cross Connect BD Building Distributor IC Intermediate Cross Connect FD - Floor Distributor HC -Horizontal Cross Connect CP Consolidation point CP Consolidation point MUTO Assieme prese multiutente MUTOA Assieme prese multiutente TO Telecommunications Outlet TO Telecommunications Outlet Tabella 4 EN e EIA I diversi elementi funzionali, apparati attivi e i terminali sono collegati da elementi di connessione o connessione. Un elemento di connessione costituito da un dispositivo o da una combinazione di dispositivi usati per connettere cavi o elementi di cavo (un esempio i connettori RJ45 oppure i giunti per fibra). Prima di passare ad un esame dettagliato, con lintroduzione dell'esatta terminologia, possiamo rappresentare il cablaggio strutturato di un campus come una rete 32 la cui topologia fisica stellare gerarchica (ormai quasi universalmente utilizzat a in ambito industriale e commerciale, su tre livelli: 1. Centro stella di comprensorio CD 2. Centro stella di edificio BD 3. Centro stella di piano FD
32 Per rete si intende il complesso di cavi e di collegamenti necessari per permettere a vari utenti di condividere informazioni e risorse informatiche. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 23 La comunicazione con lesterno avviene in una sala apparecchiature ER, ove sono anche contenuti gli apparati di telefonia (il centralino telefonico) e da cui dipartono cavi multicoppia o fibre ottiche verso gli altri edifici, dove presente un distributore di edificio, e da questi verso i piani degli edifici mediante una dorsale di edificio. Ad ogni piano, tipicamente, c il distributore di piano dal quale si diramano i cavi (cablaggio orizzontale) che distribuiscono fonia e dati alle varie postazioni di lavoro. I cavi si terminano nelle postazioni di lavoro a loro volta attrezzate con connettori standard modulari (TO) ai quali allacciare le apparecchiature mediante opportuni cavi volanti con connettori alle estremit.
figura 23 Struttura generica di un sistema di cablaggio strutturato
Il cablaggio, quindi, consiste di collegamenti punto a punto isolati, ciascuno dedicato al collegamento tra una coppia di apparati attivi, come due computer per esempio. I dati passano tra i diversi distributori e gli altri elementi del cablaggio secondo un percorso ad albero gerarchico (come nella figura 23bis). Il distributore Il distributore 33 un punto di configurazione del cablaggio, cio un punto di interconnessione tra i sottosistemi del sistema generico, e quindi costituisce un punto nevralgico del cablaggio.
33 Nella normativa EN termine usato per le funzioni di una serie di componenti (per esempio pannelli, bretelle) utilizzati per realizzare le connessioni. BD BD FD FD TO CD BD TO FD BD BD FD FD TO CD BD TO FD
figura 23bis Computer e cablaggio strutturato Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 24 Nel distributore escono e/o entrano cavi che collegano altri distributori oppure, nel caso del distributore di piano FD, le prese di telecomunicazione TO dellutente. Il distributore, in sintesi, un concentratore di connettori per il mezzo trasmissivo utilizzato, doppino e fibra, che permette la distribuzione del cablaggio e la connessione tra apparati attivi (switch con computer, centralino con il telefono).
c c c c c c c c c c c c
figura 25 Schema di un distributore generico con 12 connettori
Sottosistemi del cablaggio Gruppi di elementi funzionali del cablaggio sono connessi assieme per formare i sottosistemi di cablaggio. I sottosistemi di cablaggio, interconnessi tra loro con cavo e connessioni (connettori), formano la struttura di un cablaggio generico (come in figura 26) e un cablaggio generico contiene fino a 3 sottosistemi del cablaggio: o Dorsale di campus, comprendente distributore di campus e cavo di dorsale di campus o Dorsale di edificio, comprendente distributore di edificio e cavo dorsale di edificio o Cablaggio orizzontale, comprendente distributore di piano, cavo orizzontale e TO
BD FD TO Sistema di cablaggio generico Sottosistema del cablaggio di campus Sottosistema del cablaggio di edificio Sottosistema del cablaggio orizzontale CP CD TE BD FD TO Sistema di cablaggio generico Sottosistema del cablaggio di campus Sottosistema del cablaggio di edificio Sottosistema del cablaggio orizzontale CP CD TE BD FD TO Sistema di cablaggio generico Sottosistema del cablaggio di campus Sottosistema del cablaggio di edificio Sottosistema del cablaggio orizzontale CP CD TE
figura 26 Schema cablaggio generico
Gli elementi funzionali del sottosistema di cablaggio sono interconnessi per formare la topologia gerarchica fondamentale a stella in cui ogni centro stella un distributore di segnali/applicazioni (servizi).
figura 24 Simbolo distributore Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 25 In particolare nella normativa ISO/EN la topologia un albero, con collegamenti orizzontali opzionali per permettere la ridondanza 34 , come nella figura seguente:
BD BD FD FD TO TO TO Non sono sviluppati gli altri rami e ------- elemento opzionale CD BD CP Sottosistema dorsale campus Sottosistema dorsale edificio Sottosistema cablaggio orizzontale Area lavoro E l e m e n t i
d e l
c a b l a g g i o
s t r u t t u r a t o BD BD FD FD TO TO TO Non sono sviluppati gli altri rami e ------- elemento opzionale CD BD CP Sottosistema dorsale campus Sottosistema dorsale edificio Sottosistema cablaggio orizzontale Area lavoro E l e m e n t i
d e l
c a b l a g g i o
s t r u t t u r a t o
figura 27 Schema cablaggio I collegamenti orizzontali, che formano un collegamento diretto tra gli FD o tra i BD, se presenti, devono essere di riserva e supplementari a quelli per la topologia base costituita da un albero gerarchico. Questi collegamenti costituiscono una ridondanza implementata per motivi di sicurezza e affidabilit allo scopo di fornire una certa protezione contro rischi. La figura che segue una dei possibili collegamenti di elementi funzionali per fornire questo tipo di protezione. FD FD TO TO TO TO FD FD TO TO TO TO
figura 28 Ridondanza a livello di piano
34 Quindi un grafo. Mentre in EIA la topologia un albero, senza collegamenti orizzontali tra i centri stella. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 26 Il tipo dei sottosistemi che possono essere implementati dipende: o Dalla conformazione e grandezza del campus o delledificio, che incide sulle lunghezze del cablaggio (un ufficio o un centro commerciale?) o Dalle applicazioni e servizi che lazienda utilizza e utilizzer per generare ulteriori vantaggi (gestionale o videoconferenza?) o Dalla strategia dellutilizzatore (contenimento dei costi o struttura scalabile?)
Ad esempio: o In un solo edificio il ruolo del centro stella di comprensorio CD svolto dal centro stella di edificio BD e quindi non necessario il sottosistema di dorsale di comprensorio, cio si uniscono le funzioni di pi distributori o In grande edificio ledificio pu essere trattato come un campus, quindi con un centro stella di comprensorio CD, con un sottosistema di dorsale di campus, e diversi centri stella di edificio BD o In un edificio con spazi sullo stesso piano con un numero elevato di apparati attivi (molto popolato) si hanno pi centri stella di piano FD su un piano, come nel caso di laboratori o In un edificio su pi piani con alcuni piani con un numero ridotto di apparati attivi distribuiti tra i piani (poco popolato) i centri stella di piano FD servono anche i piani poco popolati adiacenti o In un edificio si centralizza il cablaggio portando direttamente alle prese utente il collegamento, quindi si uniscono le dorsali di edificio e il cablaggio di piano. Il centro di campus BD svolge funzione di CD e dei vari FD A parte queste diverse implementazioni, da scegliere in fase di progettazione, in ogni campus dovrebbe essere installato: o Un distributore CD per il campus o Un distributore BD in ogni edificio o Un distributore FD in ogni piano Apparati e attivi e distributori E importante sottolineare che le connessioni tra i sottosistemi possono essere attive, cio utilizzare apparecchiature specifiche per una applicazione, come per esempio uno switch Ethernet Gigabit 35 , oppure passive, cio i distributori possono essere costituiti esclusivamente da componenti passivi. Nel caso di utilizzo di apparati attivi questi si posizionano alle fine di ogni sottosistema di cablaggio, quindi in ogni distributore pu essere presente un apparato attivo (EQP) mentre questo non possibile in un punto di transizione CP, come schematizzato nella prossima figura. Gli apparecchi attivi possono fare parte del distributore, ma non sono parte della normativa del cablaggio strutturato, questo significa che le prestazioni dellimpianto di cablaggio strutturato non tengono conto delle performance dei dispositivi.
35 Velocit 1000Mbps (bit per secondo). Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 27 TE BD FD CP CD EQP c EQP c EQP c TO Sistema di cablaggio generico TE BD FD CP CD EQP c EQP c EQP c EQP c EQP c EQP c TO Sistema di cablaggio generico
figura 29 Apparati attivi e distributori
Schema del cablaggio Riassumendo con uno schema la topologia di un campus con la terminologia di base della norma EN si ha: Distributore di Campus CD TO Distributore di piano FD Cavo dorsale di edificio Distributore di edificio BD CP Cavo CP Cavo orizzontale fisso CP Cavo orizzontale fisso MUTO Distributore di Campus CD TO Distributore di piano FD Cavo dorsale di edificio Distributore di edificio BD CP Cavo CP Cavo orizzontale fisso CP Cavo orizzontale fisso MUTO
figura 30 Schema cablaggio Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 28 Work Area e TO Partiamo dallutente, cio dalla postazione di lavoro (PDL), anche definita Work Area (WA), in cui si trovano i diversi apparecchi terminali (TE) ognuno collegato ad una presa utente TO. La presa TO una presa telematica, su supporto modulare, che pu essere attivata per erogare un qualsiasi servizio (applicazione) il cui design deve essere compatibile, se non uguale, alle placche dellimpianto elettrico. In sede di progettazione si devono distribuire le postazioni di lavoro WA in base alla superficie utilizzabile cercando di ottenere una elevata densit di TO con lobiettivo di aumentare la capacit del cablaggio di adattarsi ai cambiamenti 36 . Si pu considerare come unit di densit, universalmente riconosciuta, un posto di lavoro ogni 10m 2 dedicati agli uffici, come specificato nella normativa EIA. Nella normativa EN ogni WA deve essere servita da almeno due prese utente TO, tipicamente dati e fonia, per il collegamento di apparati attivi che dovrebbero essere: 1. Presa con 8 contatti, tipicamente RJ45 per doppino categoria 5 o 6 2. Presa con 8 contatti, tipicamente RJ45 per doppino categoria 5 o 6 oppure una presa SC-D (o due SC singole compattate in una duplex) per cavo bifibra Inoltre, ogni presa deve essere identificata e qualsiasi altro dispositivo deve essere esterno alla presa (come gli adattatori 37 , per esempio). Il collegamento tra TE e TO assicurato da un cavo dellarea di lavoro 38 non permanente di tipo flessibile, che indichiamo con WAC, che pur essendo utilizzato per collegare i terminali non considerato parte del sottosistema di cablaggio essendo specifico di una applicazione. Il contributo prestazionale, comunque, di questo cavo di lavoro deve essere considerato nella realizzazione della struttura di cablaggio.
36 Si pensi al caso di un laboratorio di informatica di una scuola che inizialmente prevede 15 computer: sicuramente opportuno prevedere 20 prese dati piuttosto di 15 per poter soddisfare eventuali potenziamenti. 37 Detti anche baluns servono per interconnettere apparecchi per laudio, video, allarmi utilizzando il doppino. Questi elementi non sono certificati dalla normativa. 38 Nella normativa EN il nome preciso cordone dellarea di lavoro.
figura 32 Placca con prese RJ45 (Vimar) Presa TO Presa TO WA Cavo fisso Cavo fisso wac wac Presa TO Presa TO WA Cavo fisso Cavo fisso wac wac
figura 31 WA Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 29 La tipologia del cavo WAC nel caso di dati : o Doppino con plug RJ45 ad entrambe le estremit o Cavo bifibra con terminazione SC-D ad entrambe le estremit Nelle TO entra il cablaggio orizzontale, il sottosistema di cablaggio pi vicino allutente, costituito da un cavo fisso che nel caso del doppino pu essere anche di due coppie, mentre nel caso della fibra un cavo con le terminazioni. Dimensionamento Il dimensionamento consiste nello stabilire il numero di postazioni, di TO e cavi dellarea di lavoro WAC in base alle superfici da servire e alle eventuale indicazioni sul numero dei servizi da attivare. Consideriamo il seguente esempio/esercizio: un edificio su 3 piani con 100m 2 per il primo, 120m 2 per il secondo e 80m 2 per il terzo piano di superficie per larea di lavoro.
Utilizzando le formule, con i valori di default, dello schema a fianco si ottengono 30 posti di lavoro WA n con 60 prese utente TO n e 60 cavi di collegamento WAC n tra le prese e i terminali (30 computer e 30 telefoni). Componenti del distributore Il distributore svolge la funzione di connessione grazie ai suoi componenti, che sono: 1. Pannello di distribuzione (detto anche permutatore o patch panel) per alloggiare connettori per le connessioni alle dorsali o al cablaggio orizzontale, composto da prese di connessione per il mezzo trasmissivo inserite in un alloggiamento tipicamente metallico. Sul retro della presa con una tecnica di innesto entrano i cavi fissi provenienti dalle TO o dai permutatori, come da figura 33 e 33ter. Sul davanti la presa permette la possibilit di collegare con cavi volanti apparati attivi o altri permutatori, come da figura 33bis e 33ter. WA n = SUPT /SUPWA TO n = WA n x S n WAC n = TO n
WAC n = TO n = (SUPT /SUPWA) x S n
WA n numero postazioni lavoro
SUPT superficie totale SUPWA superficie area lavoro (10m 2 ) TO n numero prese utente
S n numero servizi per area lavoro (2) WAC n numero cavi area di lavoro
Schema 1 Dimensionamento WA
figura 33 Permutatore per rame (retro)
figura 33bis Permutatore per rame (davanti) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 30 2. Cavi volanti flessibili con connettori alle estremit compatibili con le prese per collegare altri pannelli o apparecchi attivi, e in particolare si definiscono: Patch cord 39 (PC) per i permutatori 40
Equipment cord 41 (EC) per collegare gli apparecchi attivi al permutatore
figura 33ter Sezione di un permutatore Modelli di interconnessione La connessione alle apparecchiature specifiche per una applicazione (uno switch per i dati) e le connessioni passive tra sottosistemi di cablaggio possono utilizzare il modello di interconnessione diretto oppure indiretto. Qualsiasi distributore, quindi, pu usare interconnessioni appartenenti al modello: o Diretto (interconnect model) senza lutilizzo di patch cord, jumper o bretelle di connessione, quindi un unico connettore per collegare due sottosistemi di cablaggio o Indiretto (crossconnect model) con lutilizzo di patch cord, jumper o bretelle di connessione, quindi due connettori per collegare due sottosistemi di cablaggio
Sottosistema di cablaggio c c EQP c c EC c PC c Sottosistema di cablaggio Sottosistema di cablaggio EQP c c EC Sottosistema di cablaggio c c EQP c EQP c c EC c PC c Sottosistema di cablaggio Sottosistema di cablaggio EQP c EQP c c EC
figura 34 Modello di interconnessione diretto figura 34bis Modello di interconnessione indiretto
39 Nella normativa EN indicato con il termine bretella di connessione. 40 E possibile utilizzare anche del cavo senza connettori detto Ponticello (Jumper) per collegare permutatori tra loro. 41 Nella normativa EN indicato con il termine cordone dellapparecchiatura. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 31
Switch (EQP) Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso orizzontale verso TO (C)
figura 35 Modello interconnessione diretto su un distributore di piano
figura 35bis Modello interconnessione indiretto su un distributore di piano
Focalizzando sul permutatore e considerando larea di lavoro dellutente gli schemi dei modelli di connessione sono i seguenti:
Equipment cord EC Presa TO Switch Patch panel (prese TO) Cavo fisso WAC WA Equipment cord EC Presa TO Switch Patch panel (prese TO) Cavo fisso WAC WA
figura 35ter Interconnessione diretta tra FD e cablaggio orizzontale (esempio di distributore per doppino con apparato attivo e un patch panel)
Retro Davanti Retro Davanti Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 32 Presa TO Patch panel Cavo fisso WAC WA Equipment cord EC Patch panel Patch cord Switch Presa TO Patch panel Cavo fisso WAC WA Equipment cord EC Patch panel Patch cord Switch
figura 35quater Interconnessione indiretta tra FD e cablaggio orizzontale (esempio di distributore per doppino con apparato attivo e due patch panel)
Tipologie di distributori I distributori utilizzano tecnologia per il doppino e/o per fibra: o Doppino Permutatore che contiene prese RJ45 in blocchi tipicamente da 12 24 36 48 - 96 Innesto con i morsetti del retro della presa e i fili del doppino Cavo volante TP per permutare tra permutatori (PC) o per permutare tra permutatore e apparato attivo (EC)
o Fibra Cassetto ottico 42 che contiene bussole che servono ad allineare meccanicamente due connettori doppi (SC-D) Innesto sul retro indiretto mediante connettori meccanici Cavo volante bifibra, detta bretella ottica, per permutare tra permutatori o per permutare tra permutatore e apparato attivo dotato di almeno una porta ottica
42 Si possono anche usare connessioni ai distributori utilizzando giunzioni, il cassetto quindi allinterno effettua la giunzione e allesterno presenta un pannello di bussole fisso o removibile. Retro Davanti Retro Davanti
figura 36 Presa RJ45
figura 36bis Schema di una bussola
figura 36ter Cassetto ottico (Vimar)
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 33
figura 37 Cassetto ottico chiuso, aperto davanti e aperto dietro (Siemon)
Switch Cassetto Bretella ottica Cavo fibra Porta ottica Porte rame Switch Cassetto Bretella ottica Cavo fibra Porta ottica Porte rame
figura 38 Permutatore in fibra con apparato attivo rame/fibra
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 34 Fonia e dati Il patch panel e i cavi volanti sono i due componenti che permettono la permutazione 43 , cio la possibilit di commutare le tratte di cablaggio per assegnare le applicazioni alle TO senza opere murarie e/o elettriche aggiuntive. E attraverso lesempio del telefono che si comprende e si valorizza la flessibilit ed efficacia di un impianto strutturato: 1. Per esempio una TO assegnata ad un computer pu essere riassegnata ad un telefono semplicemente spostando un cavo volante sul distributore 2. Per esempio un dipendente che cambia ufficio allinterno dellazienda pu conservare il proprio numero agendo sul distributore spostando un cavo volante Quindi, il cablaggio strutturato permette, grazie alle permutazioni, una rapida configurazione o riconfigurazione della distribuzione di dati e fonia (o altri segnali) alli nterno delledificio. Il cablaggio strutturato permette un unico cablaggio per dati e fonia, ma a livello apparati e applicativo i servizi sono amministratati generalmente in modo autonomo. La voce per lo pi governata da un PABX (comunemente noto come centralino telefonico), mentre le comunicazioni dati sono trasmesse mediante apparati di networking. Il PABX (Private Branch Exchange), la centralina privata di commutazione ed una centralina telefonica digitale o analogica che fa da interfaccia tra la rete telefonica interna e la rete telefonica esterna, nata con lo scopo di collegare alla rete pubblica un certo numero di apparecchi telefonici mediante un centralino privato. In un sistema di cablaggio per servizi dati e servizi fonia il cablaggio orizzzontale dal distributore di piano FD alle prese TO unico, mentre il cablaggio di dorsale prevede due cablaggi separati, uno per i dati e uno per la fonia e la connessione tra orizzontale e dorsale avviene con una interconnessione indiretta. Si utilizza, infatti, un patch panel 44 per le prese TO e un patch panel per la fonia (RJ45 o sistema 110), detto di appoggio, in cui entra il doppino, che pu essere un cavo multicoppia 45 con centinaia di coppie, proveniente da altro distributore (livello superiore) oppure dal direttamente dal PABX. E necessario: o Patch panel per le TO, cio per il cablaggio delle WA degli utenti o Patch panel di appoggio di fonia per le linee provenienti dal centralino telefonico, con un numero di connettori pari a met del numero di TO o Cavo EC per i dati o Cavo PC per la fonia o Cavo WAC per i dati o Cavo WAC per la fonia
43 Funzione caratteristica e fondamentale del cablaggio strutturato. 44 O pi a seconda delle prese TO. 45 Si utilizzano normalmente 2 pin del connettore: il 4 e 5, per la fonia.
figura 39 PABX Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 35 La flessibilit del sistema data dallutilizzo dei permutatori e dei cavi volanti: lassegnazione di una presa TO in precedenza assegnata ad un apparecchio dati si ottiene agendo a monte, sul distributore, spostando i cavi volanti (operazione 1 e 2 in figura 40bis). Le figure 40 e 40bis che seguono illustrano l'esempio con un distributore di piano FD, una presa per i dati e una per la fonia per ogni WA. Switch Patch panel (prese TO) Patch panel (fonia) Cavo Centralino telefonico P B X Equipment cord Patch cord Presa TO Retro Davanti Cavo volante Connettore Connettore Innesto cavo nel connettore Presa TO Linea telefonica pubblica Switch Patch panel (prese TO) Patch panel (fonia) Cavo Centralino telefonico P B X Equipment cord Patch cord Presa TO Retro Davanti Cavo volante Connettore Connettore Innesto cavo nel connettore Presa TO Linea telefonica pubblica
figura 40 Fonia e dati con PBX diretto al distributore FD Presa TO Switch Patch panel (prese TO) Patch panel (fonia) Cavo Centralino telefonico P B X Equipment cord Patch cord Presa TO 1 2 3 Retro Davanti Cavo volante Connettore Connettore Innesto cavo nel connettore Linea telefonica pubblica Presa TO Switch Patch panel (prese TO) Patch panel (fonia) Cavo Centralino telefonico P B X Equipment cord Patch cord Presa TO 1 2 3 Retro Davanti Retro Davanti Cavo volante Connettore Connettore Innesto cavo nel connettore Linea telefonica pubblica
figura 40bis Fonia e dati flessibilit del cablaggio strutturato Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 36 In alternativa allo schema precedente basato su un permutatore di appoggio per la fonia si possono utilizzare due permutatori di appoggio con lo scopo di separare il permutatore dati da quello di fonia. In questo caso il permutatore dati collega met TO e il cablaggio tutto su doppino a 4 coppie (per la flessibilit). Switch Equipment cord Patch cord Patch panel (prese TO) Patch panel (fonia) Cavo centralino telefonico P B X Presa TO Presa TO Linea telefonica pubblica Cavo orizzontale fisso Switch Equipment cord Patch cord Patch panel (prese TO) Patch panel (fonia) Cavo centralino telefonico P B X Presa TO Presa TO Linea telefonica pubblica Cavo orizzontale fisso
figura 41 Fonia e dati con doppio permutatore per la fonia
Sottosistemi di cablaggio di dorsale (dorsali) Sono la parte del cablaggio che permette la connessione tra i distributori dei primi due livelli: o Dorsale di campus da CD ai diversi BD o Dorsale di edificio dal BD ai diversi FD Sottosistema dorsale di campus Il cablaggio di campus si estende dal distributore di campus CD ai distributori di edificio BD e il collegamento va terminato ad un permutatore sia dal lato CD che dal lato BD. Quando presente il sottosistema include: o Distributore di campus CD con prese, PC o jumper o bretelle o Cavi dorsale di campus che permettono il cablaggio tra il distributore di campus CD e i vari distributori BD dell'edificio, in fibra ottica (preferibilmente SMF per esterno) o in doppino (soluzione per brevi ditanze) o Terminazione dei cavi di dorsale di insediamento Il cablaggio di dorsale campus pu fornire un collegamento diretto tra i distributori di edificio BD che deve essere supplementare a quello della topologia gerarchica. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 37 Sottosistema dorsale di edificio Il cablaggio di edificio si estende dal distributore di edificio BD ai distributori di piano FD e il collegamento va terminato ad un permutatore sia dal lato BD che dal lato FD. Quando presente il sottosistema include: o Distributore di edificio BD con prese, PC o jumper o bretelle o Cavi dorsale di edificio che permettono il cablaggio tra il distributore di edificio BD e i vari distributori di piano FD dell'edificio, in doppino o fibra ottica (tipicamente MMF) o Terminazione dei cavi di dorsale di edificio Il cablaggio di dorsale edificio pu fornire un collegamento diretto tra i distributori FD che deve essere supplementare a quello della topologia gerarchica. Cablaggio orizzontale (sottosistema) Il sottosistema di cablaggio orizzontale si estende da un distributore di piano FD alle prese utente TO permettendo la distribuzione di piano con cavi di collegamento permanenti tra FD e TO terminati alle prese. Include: o Cavi orizzontali fissi in doppino o anche se poco usata in fibra (MMF) o Consolidation point o Distributore di piano FD con prese, PC o jumper o bretelle o Prese associate alle prese utente TO
Patch cord (A) Patch panel (B) Cavo fisso (E) Consolidation point (D) Cavo Consolidation point (C) TO (F)
figura 42bis Cablaggio orizzontale
figura 42 Il cablaggio orizzontale Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 38 I cavi orizzontali devono collegare il disributore di piano FD alle prese TO, a meno che non sia installato un punto di transizione CP. I cavi dellapparecchiatura e dellarea di lavoro non fanno parte del sottosistema orizzontale. Le prese di telecomunicazione possono presentarsi singolarmente o a gruppi e si possono utilizzare doppini a due coppie anche se questo, per, comporta una riassegnazione delle coppie e non tutte le applicazioni sono supportate (come per sempio il Gigabit Ethernet che utilizza tutte le quattro coppie). Quindi, ad ogni presa, per esempio RJ45, posizionata vicino ad una postazione di lavoro WA, deve corrisponderne una di analoga nel distributore di permutazione di piano; le prese sono collegate tra loro mediante un cavo fisso, twistato a 4 coppie per le prese RJ45, e qualsiasi presa installata potr essere utilizzata indifferentemente come presa telefonica o dati mediante: il cavo del terminale WAC e linterconnessione al permutatore di fonia con cavo patch cord . Consolidation Point Il Consolidation Point (CP) un sistema passivo di prese (praticamente un permutatore su un alloggiamento in alcuni casi appositamente progettato) posto tra FD e TO, che si utilizza negli open space (dove richiesta flessibilit nello spostamento delle TO) e rappresenta un punto di connessione intermedio sul cavo orizzontale. Lutilizzo prevede i seguenti vincoli: o Non sono ammesse connessioni dirette tra apparecchi attivi, quindi non posibile collegare direttamente al CP un computer per esempio o Massimo 12 aree di lavoro servite o La distanza minima da un didtributore FD deve essere di 15 metri o Ammesso un solo CP tra FD e qualsiasi TO servita dal distributore o Posizionato in unarea accessibile allutente
Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (E) Consolidation point (D) Cavo Consoli dation point (C) TO (F) - Work area cable (G)
figura 43 Cablaggio orizzontale con CP Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 39 MUTO Un altro elemento funzionale opzionale il MUTO: un punto di terminazione del cablaggio orizzontale ed formato da un insieme di TO situate in uno spazio comune. Si ricorre all'utilizzo del MUTO se i posti di lavoro cambiano spesso di posto o di numero come negli open space e sale riunioni (per servire pi di unarea di lavoro) oppure quando un utente ha necessit di molte prese di telecomunicazione (per servire ununica area di lavoro). Lutilizzo prevede i seguenti vincoli: o Massimo 12 aree di lavoro servite o Non deve essere installato in un controsoffitto o sottopavimento o Posizionato in unarea accessibile allutente o Il cavo che va dalla stazione di lavoro al MUTO non pu superare i 20 metri
Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) MUTO (D) Work area cable (E)
figura 43ter Cablaggio orizzontale con MUTO
figura 43bis MUTO (Siemon) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 40 La differenza sostanziale tra un CP e un MUTO data dal fatto che in un MUTO collego direttamente gli apparecchi terminali, cosa non possibile con il CP, per questo spesso al CP abbinato un MUTO.
Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) Consolidation point (D) Cavo Consolidation point (E) - MUTO (F) Work area cable (G)
figura 43quater Cablaggio orizzontale con CP e MUTO
Focalizzando sui permutatori e considerando lo switch e larea di lavoro lo schema del MUTO il seguente:
MUTO Patch panel Cavo fisso WAC WA Equipment cord EC Consolidation point Patch cord Cavo consolidation point Switch MUTO Patch panel Cavo fisso WAC WA Equipment cord EC Consolidation point Patch cord Cavo consolidation point Switch
figura 43quinquies Cablaggio orizzontale con CP, MUTO e apparato attivo
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 41 . Canale Come si visto lo scopo del cablaggio realizzare una infrastruttura passiva per creare dei percorsi di trasmissione tra una apparecchiatura attiva EQP e una apparecchiatura terminale TE, per esempio uno switch sul distributor di paino e un computer sullarea di lavor dellutente. Nella normativa EN questo percorso si definisce come canale e questi gioca un ruolo fondamentale dato che lapplicazione trasportabile con il cablaggio dipende esclusivamente dalla prestazione (performance) del canale, cio dalla capacit di trasportare il segnale senza significative perdite di capacit. Il canale (individuato in rosso nella figura 44) composto esclusivamente da elementi passivi, cio da: o Tratte passive di cavo o Connessioni alle estremit senza le connessioni delle apparecchiature, quindi le maggiori prestazioni delle apparecchiature non sono considerate o WAC (area di lavoro) o EC (distributore) o PC (distributore)
cavo orizzontale fisso EQP C TE C canale trasmissivo FD TO C C EC WAC cavo orizzontale fisso EQP C TE C canale trasmissivo FD TO C C EC WAC
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura - WAC cavo apparecchiatura area lavoro Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) TO (D) - Work area cable (E)
figura 44 Modello canale trasmissivo orizzontale con una interconnessione diretta a una TO e schema
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 42 I canali sono realizzati utilizzando: o Solo cablaggi orizzontali o Solo cablaggi di dorsale di edificio o Solo cablaggi di dorsale di campus o Combinazioni dei canali precedenti Classi e Applicazioni La normativa con lo scopo di poter correlare il canale alle applicazioni ha introdotto una suddivisione del canale in classi, caratterizzata dalla classe dellapplicazione che il canale deve supportare. Le classi e le applicazioni per il doppino sono 46 : o A PBX (centralino telefonico privato) V.11 (modem) o B Accesso Base ISDN o C CSMA/CD 10Base-T o D CSMA/CD 100Base-T CSMA/CD 100Base-TX Token Ring 100Mbits CSMA/CD 1000Base-T o E 47
CSMA/CD 1000Base-T Le classi e le applicazioni per la fibra sono 48 : o OF200 10GBase-LX4 o OF500 1000Base-LX 1000Base-SX o OF2000 1000Base-LX 100Base-FX 10GBase-LX4 Quindi, le prestazioni del canale sono suddivise in classi per doppino e fibra ottica sono: o Classi doppino: Classe A fino a 100 KHz Classe B fino a 1 MHz Classe C fino a 16 MHz Classe D fino a 100 MHz (cavi categoria 5, sono gli ex cavi categoria 5e i parametri corrispondono alla categoria 5e americana) Classe E fino a 250 MHz (cavi categoria 6) Classe F fino a 600 MHz (cavi categoria 7) o Classi fibra: Classe OF-300 (Cavi categoria OM1/2/3 e OS1) Classe OF-500 (Cavi categoria OM1/2/3 e OS1) Classe OF-2000 (Cavi categoria OM1/2/3 e OS1)
46 Elenco parziale. 47 Classe E utilizza cavo categoria. 6 a 250Mhz, ma la velocit di trasmissione consentita dalla categoria 6 quindi teoricamente uguale a quella della categoria 5e: la differenza sostanziale sta nelle maggiori prestazioni che garantiscono un rendimento maggiore per leliminazione di errori, e conseguenti ritrasmissioni, causati da interferenze. 48 Elenco parziale. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 43 Canale e classe Per il doppino un canale di classe A, la pi bassa, specificato in modo da fornire la prestazione minima di trasmissione per essere utilizzato da una applicazione di classe A, un canale B per applicazioni di classe B, un canale C per applicazioni C, un canale D per applicazioni D, un canale E per applicazioni E, un canale F per applicazioni F. Inoltre: o I canali di una classe supportano tutte le applicazioni di una classe inferiore o Il cablaggio orizzontale deve essere installato almeno per supportare prestazioni di classe D Componenti e classe La scelta dei componenti determinata dalla classe delle applicazioni che i cablaggi devono trasportare e in base alla normativa EN i componenti di categoria 5 forniscono prestazioni di cablaggio di classe D, i componenti di categoria 6 forniscono prestazioni di cablaggio di classe E ed, infine, i componenti di categoria 7 forniscono prestazioni di cablaggio di classe F. Da notare che la normativa elemina i componenti di categoria 4. I cavi ed elementi di connessione delle diverse categorie possono essere utilizzate allinterno del canale, ma le prestazioni sono quelle della classe del componente inferiore, ad eccezione della fibra nel caso in cui si hanno due tratte di fibra diversa (monomodale e multimodale) Prestazioni del canale Le prestazioni del canale non devono superare le prescrizioni (requisiti minimi) alle estremit del cablaggio previsti dalla normativa. Le prestazioni di un canale dipendono: o Dalla lunghezza del cavo o Dalle prestazioni dei componenti del canale, che sono date dai parametri (attenuazione, Next) o Dal numero di connessioni, infatti pi sono le connessioni maggiori sono i connettori e maggiori i cavi flessibili utilizzati e peggiore la prestazione del canale, per esempio il cavo di connessione (WAC, PC e EC) presenta una attenuazione maggiore rispetto al cavo fisso e i gli stessi connettori utilizzati comportano una perdita sempra dovuta allattenuazione (per esempio il connettore di categoria 5 per doppino a 100 MHz deve avere un attenuazione massima di 0,4 dB, un connettore per fibra deve avere una attenuazione massima di 0,5 dB o 0,75dB, una giunzione invece di 0,3 dB) o Dalla lunghezza complessiva di tutti i cavi flessibili, maggiore la lunghezza e minore la prestazione del canale a causa di una maggiore attenuazione dei cavi flessibili o Dalle teniche di installazione utilizzate, fattore spesso trascurato Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 44 Classe Parametro D 100MHz E 250MHz F 600MHz limite miglioramento Perdita di ritorno 49 (dB) 10 8 8 minimo alzare Attenuazione (dB) 24 35,9 54,6 massimo abbassare Next (dB) 30,1 33,1 51,2 minimo alzare ACR (dB) 6,1 -2,8 -3,4 minimo alzare Ritardo di propagazione 50 (S) 0,548 0,546 0,545 massimo abbassare
Tabella 6 Requisiti minimi (prescrizioni) di alcuni parametri per i canali bilanciati su doppino
Tabella 7 Attenuazione di alcuni elementi Prestazioni equivalenti per lunghezze maggiori si possono ottenere: o Utilizzando un numero minore di connessioni diminuendo pertanto lattenuazione complessiva o Utilizzando componenti con prestazioni pi elevate, cio di maggiore qualit, quindi un cavo fisso con attenuazione di 20 dB fornisce prestazioni maggiori di uno con 21 dB pur rientrando anchesso nei limiti previsti dalla normativa (21,3 dB)
49 La perdita di ritorno (Return Loss) una misura della qualit del collegamento che consiste nella somma di tutti i segnali riflessi nel canale, e riduce lampiezza del segnale allestremit ricevente (10dB il cavo pessimo, 20dB ottimo, cio un basso valore significa una buona qualit. 50 Il ritardo di propagazione (Propagation delay) il tempo impiegato dal segnale per attraversare il canale trasmissivo ed molto importante per le reti Ethernet che si basano sul tempo che impiega un frame per ad attraversare la rete. Pi basso il ritardo migliore la prestazione. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 45 Tipologie di canali I canali si distinguono a seconda del tipo di mezzo (rame e fibra) e si possono utilizzare canali misti, tipicamente fibra per le dorsali e rame per il cablaggio orizzontale. Nel caso di utilizzo di canale misto il collegamento tra i due canali avviene attraverso un convertitore fibra ottica-cavo rame costituito da unapparecchiatura con porte optolettroniche e porte rame, come: o Switch fibra-rame con porte in fibra native oppure inserite mediante moduli (GBIC o altro) o Switch rame e un Media converter collegati con un cavo EC attraverso le porte in rame Lunghezze massime del canale trasmissivo Un parametro fondamentale di un canale la distanza massima 51 : o Canale orizzontale 52 : 100 metri o Canale orizzontale + dorsale di campus + dorsale di edificio: 2000 metri Da notare che non tutte le applicazioni sono supportate per le lunghezze massime utilizzando un unico tipo di cavo, per esempio su un doppino non possibile Fast Ethernet per 1000 metri. Canale orizzontale Il canale orizzontale costituito dal distributore di piano, dal cablaggio orizzontale e dalle prese utente TO. La scelta dei componenti del canale dipende dalla classe delle applicazioni che i cablaggi devono trasportare e quindi, per esempio, con i componenti di categoria 5 per il doppino si forniscono prestazioni di classe D trasportando dati in Fast Ethernet oppure in Gigabit Ethernet. Si distinguono nella normativa 4 modelli di interconnessione nel canale orizzontale: 1. Interconnessione diretta TO 2 connettori, cio un permutatore e una presa TO 2. Interconnessione indiretta TO 3 connettori, cio due permutatori e una presa TO 3. Interconnessione diretta - CP TO 3 connettori, cio un permutatore, un consolidation point e una presa 4. Interconnessione indiretta - CP -TO 53
4 connettori, cio due permutatori, un consolidation point e una presa
51 Le lunghezze sono ottenute da equazioni per il canale sulla base di modelli di canale considerando il numero massimo di connessioni, cio il caso peggiore. 52 Distribuzione di piano. 53 Il modello utilizzato per definire i limiti di prestazione del canale.
figura 45 Media converter (Dlink) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 46 La figura che segue rappresenta tutti e quattro i modelli di canale orizzontale, il singolo modello si ottiene considerando gli elementi opzionali. canale trasmissivo max 100m cavo orizzontale fisso max 90m EQP C TE C C FD CP TO C C C EC PC WAC CCP canale trasmissivo max 100m cavo orizzontale fisso max 90m EQP C TE C C FD CP TO C C C EC PC WAC CCP cavo orizzontale fisso max 90m EQP C TE C C FD CP TO C C C EC PC WAC CCP
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore WAC cavo apparecchiatura area lavoro WA area di lavoro CP consolidation point - CCP cavo CP - Tratteggio elemento opzionale
figura 46 I modelli di canale orizzontale
Quale il migliore? La risposta dipende dal parametro di valutazione considerato, nella tabella che segue si confrontano i modelli considerando i parametri costo, flessibilit e prestazione. Modello Costo Flessibilit Prestazione Interconnessione diretta TO Basso Bassa Alta Interconnessione indiretta TO Medio Media Media Interconnessione diretta - CP TO Medio Media Media Interconnessione indiretta - CP -TO Alto Alta Bassa
Tabella 8 Confronto tra i modelli
Gli schemi dei modelli considerando un MUTO come una TO sono sotto riportati.
Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) - MUTO (D) Work area cable (E)
figura 46bis Interconnessione diretta - TO (MUTO)
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 47
figura 46ter Interconnessione indiretta - TO (MUTO)
Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) Consolidation point (D) Cavo Consolidation point (E) - MUTO (F) Work area cable (G)
figura 46quater Interconnessione diretta - CP - TO (MUTO)
Equipment cable (A) Patch panel (B) Patch cord (C) Patch panel cross (D) Cavo fisso (E) - Consolidation point (F) Cavo Consolidation point (G) MUTO (F) Work area cable (I)
figura 46quinquies Interconnessione indiretta - CP - TO (MUTO) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 48 La normativa EN stabilisce le seguenti restrizioni: o La lunghezza fisica del canale non pu superare i 100 metri o La lunghezza fisica del cavo orizzontale (L2) fisso non deve superare i 90 metri 54
o La lunghezza del cavo PC 55 (L1) non deve superare i 5 metri o Se si utilizza un MUTO il cavo WAC non deve superare i 20 metri o Se si utilizza un CP il cavo dal distributore di piano al CP, detto cavo CP, dovrebbe essere posto ad almeno 15 metri dal distributore di piano o La lunghezza massima dei cavi WAC (L3) ed EC la differenza tra la massima lunghezza di canale (100 metri) e la lunghezza dei cavi PC 56
Si ricava che la lunghezza massima del cavo orizzontale fisso dipende dalla lunghezza totale del cavo CP e dei vari cavi volanti da inserire nel canale (e anche dalle caratteristiche dei cavi) e ne consegue limportanza fondamentale della riduzione della lunghezza totale (L1 + L2) dei cavi flessibili. Se il cavo fisso pari alla lunghezza massima allora la somma dei cavi volanti non deve superare i 10 metri, cio EC+PC+WAC = 10 metri e si ricava anche che non tutte le prese utente possono essere servite allinterno di una zona. E comunque opportuno per le prestazioni del canale che la lunghezza dei cavi flessibili, in particolare i cavi dellarea di lavoro sia la minore possibile.
figura 47 Lunghezza massima del canale orizzontale
54 Le distanze effettive si possono calcolare applicando le equazioni per il canale orizzontale di pag. 50 della normativa EN 50173-1. 55 o dei Jumper. 56 o dei Jumper. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 49 Il canale orizzontale pu essere su doppino o su fibra e le distanze da rispettare sono sempre le stesse.
figura 47bis Canale orizzontale in fibra ottica Canale di dorsale Il canale di dorsale costituito dal sottosistema di dorsale, cavi di apperecchiatura EC e cavi di permutazione PC. La lunghezza massima del cavo di dorsale dipende dalla lunghezza totale dei cavi volanti da inserire nel canale di dorsale, dalla categoria del cavo, dalla classe del canale, dal tipo di applicazione e dal tipo di dorsale 57 . Dorsale in doppino: o Per la classe A la lunghezza fisica del cavo di dorsale non deve superare i 2000 metri o Per la classe B la lunghezza fisica del cavo di dorsale non deve superare i 240 metri o Per la classe C la lunghezza fisica del cavo di dorsale non deve superare i 160 metri o Per le classi D, E ed F la lunghezza 58 del cavo di dorsale non deve superare i 100 metri
57 Maggiori informazioni a pag. 52 della EN 50173-1. 58 Le distanze possono anche essere leggermente superiori (ed essere calcolate con esattezza) come dalle equazioni per il canale di dorsale di pag. 52 della EN 50173-1. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 50 Dorsale in fibra 59 MMF (cavo OM1, OM2 e OM3 , OS1) e SMF (OS1): o Classe OF-300 la lunghezza fisica del cavo non deve superare i 300 metri o Classe OF-500 la lunghezza fisica del cavo non deve superare i 500 metri o Classe OF-2000 la lunghezza fisica del cavo non deve superare i 2000 metri Il modello di canale di dorsale ottimale 60 prevede solo connessioni dirette in entrambi i distributori, come nella figura che segue: cavo dorsale campus EQP C C EQP C CD canale trasmissivo C BD EC EC cavo dorsale campus EQP C C EQP C CD canale trasmissivo C BD EC EC
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore
figura 48 Modello canale di dorsale di campus
Il modello del canale di dorsale peggiore 61 indiretto in entrambi i distributori, come nella figura che segue:
cavo dorsale edificio EQP C C C EQP C C BD canale trasmissivo C FD EC PC PC EC cavo dorsale edificio EQP C C C EQP C C BD canale trasmissivo C FD EC PC PC EC
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore
figura 48bis Modello canale di dorsale di edificio
59 Le distanze effettive si possono calcolare applicando le equazioni per il canale in fibra ottica di pag. 55 della EN 50173-1. 60 Prevede solo due connessioni. 61 Prevede 4 connessioni e in questo caso la lunghezza minima del cavo di dorsale dovrebbe essere di almeno 15 metri nel caso di utilizzo di doppino. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 51 Canale combinato I modelli visti in precedenza si applicano al doppino e alla fibra ottica, ma nel caso di utilizzo delle fibre ottiche queste possono essere portate alle prese utente TO senza lutilizzo di apparecchiature di trasmissione nel distributore di piano FD, a meno che le fibre del cablaggio orizzontale non siano diverse da quelle della dorsale. Questo tipo di canale si definisce canale combinato dorsale/orizzontale ed possibile realizzarlo in tre modi: 1. Con lutilizzo di bretelle ottiche (connessioni) nel distributore di piano FD, che diventa un punto di permutazione esclusivamente passiva 2. Con lutilizzo di giunzioni (splices) nel distributore di piano FD 3. Senza lutilizzo di un distributore di piano FD, cio con un collegamento diretto, realizzando il Fiber to the desk (comunemente noto come FTTD) I modelli di canale combinato con bretelle di connessione e giunzione possono essere applicati per implementare un canale combinato di dorsale campus/edificio o un canale combinato campus/edificio/orizzontale. Modello con bretelle canale trasmissivo EQP C C C BD EC PC FD PC TE C C CP TO C WAC CCP C C Cavo dorsale Cavo orizzontale fisso canale trasmissivo EQP C C C BD EC PC FD PC TE C C CP TO C WAC CCP C C Cavo dorsale Cavo orizzontale fisso
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore CP consolidation point CCP cavo CP S giunzione Tratteggio opzionale
figura 50 Modello canale combinato con bretelle di connessione per un punto di permutazione passiva nel distributore FD BD BD TO TO TO CD BD Max 2000 metri BD BD TO TO TO CD BD Max 2000 metri
figura 49 Canale combinato dorsale/orizzontale Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 52
Chiusura sicura (A) Spazio cavi fibra per raggio di curvatura corretto (B) Uscita cavi fibra verso TO (C) Pannello bussole (D) Etichettatura (E) Cavi multifibra in ingresso da BD Cavi uscenti fibra verso TO (G)
figura 50bis Cassetto ottico (Siemon) per canal e combinato con bretelle
Modello giunzione (splice) EQP C C C BD EC PC FD TE C C CP TO C WAC CCP S Cavo dorsale Cavo orizzontale fisso canale trasmissivo EQP C C C BD EC PC FD TE C C CP TO C WAC CCP S Cavo dorsale Cavo orizzontale fisso canale trasmissivo
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore CP consolidation point CCP cavo CP S giunzione - Tratteggio opzionale
figura 51 Modello canale combinato con giunzione nel distributore FD
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 53 Nel caso di utilizzo della giunzione, meccanica o per fusione, di tratte di fibra, il cassetto ottico non semplicemente un pannello di bussole, ma contiene anche un alloggiamento per la giunzione, detto splice tray. In questo vano, protetto, il cavo multifibra viene aperto e le fibre uscenti sono giunte con giunti alloggiati in slot di inserimento allinterno dello splice tray. Le fibre entrano, dal distributore di edificio BD, e qui le estremit non terminate sono giunte con il cavo in fibra delle prese utente, che deve anchesso essere terminato per con connettore sulla presa. Cavo multifibra dorsale edificio Splice organizer giunto WA Cavo multifibra dorsale edificio Splice organizer giunto WA
figura 51ter 62
Canale combinato con distributore FD passivo con giunzione
E importante sottolineare che luso di canali a giunzione permanente e diretti come mezzo per ridurre lattenuazione del canale o centralizzare la distribuzione delle applicazioni costituisce per una riduzione della flessibilit dellimpianto. In alcuni casi si utilizza un sistema che prevede la giuntura dei cavi provenienti da un distributore con cavi monofibra con una estremit gi preconnettorizzata con un connettore SC simplex detto pigtail.
62 Negli schemi che contengono splices i cavi per motivi illustrativi confluiscono ad angolo retto, nella realt la disposizione ellittica per rispettare il raggio di curvatura.
figura 51bis Splice tray e giunto meccanico (Siemon)
figura 52 Cassetto (Siemon) del distributore FD Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 54 I pigtails sono accoppiati sulle bussole del cassetto ottico. Tramite cavi fissi in fibra con connettori SC-D si collegano le prese utente TO.
Presa TO WA Presa TO MC Cavo orizzontale in fibra (bifibra) Cavo multifibra dorsale edificio Splice organizer giunto Connettore singolo pigtail Presa TO WA Presa TO MC Cavo orizzontale in fibra (bifibra) Cavo multifibra dorsale edificio Splice organizer giunto Connettore singolo pigtail
figura 52bis Canale combinato con distributore FD passivo con giunzione e giunto (schema e foto parte posteriore cassetto) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 55 EQP C C C BD EC PC TE C C CP TO C WAC CCP canale trasmissivo Cavo dorsale/orizzontale fisso EQP C C C BD EC PC TE C C CP TO C WAC CCP canale trasmissivo Cavo dorsale/orizzontale fisso
C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore CP consolidation point CCP cavo CP S giunzione - Tratteggio opzionale
figura 53 Modello canale combinato diretto senza distributore di piano
Il canale combinato, con lunione dei sottosistemi di dorsali e del sottosistema orizzontale, permette la realizzazione di un sistema di cablaggio centralizzato in cui il distributore di campus o di edificio diventa il centro del sistema. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 56 Strutture di cablaggio I modelli di canale visti in precedenza permettono al progettista dellimpianto di cablaggio e/o al progettista della rete lan la scelta tra due strutture: 1. Struttura distribuita 2. Struttura centralizzata Struttura distribuita E la struttura tipica che come si visto consiste nella distribuzione del cablaggio in diversi centri di distribuzione. Il canale tipico prevede in un progetto di cablaggio distribuito tradizionale, che il cavo di dorsale sia in fibra ottica, con il cablaggio orizzontale in doppino o in fibra. I cavi di dorsale di edificio viaggiano dal permutatore principale, quello di edificio BD, ad uno o pi permutatori orizzontali FD, allinterno di spazi appositi situati in ogni piano, che contengono apparati attivi come hub e switch. Quando il cablaggio orizzontale in doppino e le dorsali in fibra il collegamento con il cavo di dorsale in fibra avviene nel distributore di piano FD con unapposita apparecchiatura attiva (switch rame/fibra o un media converter). Nellesempio che segue si presenta il modello e gli schemi di due canali trasmissivi, un canale in fibra e uno su doppino, con il distributore di edificio BD che non contiene apparati attivi, e un distributore di piano FD contentente lapparecchiatura di collegamento tra fibra e doppino, indicata con il termine OE EQP. Canale a fibra ottica OE EQP C FD TO C PC EC C C TE C C C EQP C C C BD CD EC EC WAC Canale doppino TP Canale a fibra ottica OE EQP C FD TO C PC EC C C TE C C C EQP C C C BD CD EC EC WAC Canale doppino TP OE EQP C FD TO C PC EC C C TE C C C EQP C C C BD CD EC EC WAC Canale doppino TP
C il connettore - EQP lapparecchiatura di trasmissione - TE lapparecchiatura terminale EC cavo apparecchiatura - PC cavo permutatore - OE EQP lapparecchiatura optolettronica WAC cavo apparecchiatura area lavoro - WA area di lavoro
figura 54 Canali fibra e doppino senza apparati attivi nel distributore BD Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 57
Switch Patch panel Cassetto Equipment cable Bretella ottica Router /ADSL Equipment cable Linea telefonica Server Server Presa TO Switch Patch panel Cassetto ottico Cavo fibra dorsale edificio (verso BD) Equipment cable Bretella ottica WA Cavi fibra dorsale campus (verso BD) CD BD FD Cassetto ottico Cavo fibra dorsale campus Bretella ottica Cavo dorsale edificio (verso FD) Cassetto ottico Switch Patch panel Cassetto Equipment cable Bretella ottica Router /ADSL Equipment cable Linea telefonica Server Server Switch Patch panel Cassetto Equipment cable Bretella ottica Router /ADSL Equipment cable Linea telefonica Server Server Presa TO Switch Patch panel Cassetto ottico Cavo fibra dorsale edificio (verso BD) Equipment cable Bretella ottica WA Cavi fibra dorsale campus (verso BD) CD BD FD Cassetto ottico Cavo fibra dorsale campus Bretella ottica Cavo dorsale edificio (verso FD) Cassetto ottico Presa TO Switch Patch panel Cassetto ottico Cavo fibra dorsale edificio (verso BD) Equipment cable Bretella ottica WA Presa TO Switch Patch panel Cassetto ottico Cavo fibra dorsale edificio (verso BD) Equipment cable Bretella ottica WA Cavi fibra dorsale campus (verso BD) CD BD FD Cassetto ottico Cavo fibra dorsale campus Bretella ottica Cavo dorsale edificio (verso FD) Cassetto ottico
figura 51 Schema del canale senza apparati attivi nel BD
Switch Patch panel Cassetto Cavi fibra dorsale campus (verso BD) Equipment cable Bretella ottica Router /ADSL Equipment cable Linea telefonica Server Server Switch Patch panel Cassetto Cavi fibra dorsale campus (verso BD) Equipment cable Bretella ottica Router /ADSL Equipment cable Linea telefonica Server Server
figura 54bis Distributore CD con cassetto ottico, switch fibra/rame e patch panel doppino per il collegamento verso una Server farm e un Router ADSL Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 58
Nel caso di una struttura dati e fonia si affianca la dorsale di fonia e si aggiunge nei distributori di piano FD i patch panel aggiuntivi per la fonia. Presa TO Switch Patch panel (prese TO) Cassetto Patch panel (fonia) Doppino Verso BD Cavo fibra dorsale edificio (verso BD) Equipment cable Patch cord Bretella ottica Presa TO WA Presa TO Switch Patch panel (prese TO) Cassetto Patch panel (fonia) Doppino Verso BD Cavo fibra dorsale edificio (verso BD) Equipment cable Patch cord Bretella ottica Presa TO WA
figura 55 Distributore FD con cassetto ottico, switch rame/fibra, patch panel doppino per prese dati e fonia
figura 55bis Distributore BD con cassetto ottico e patch panel doppino per dorsale telefonica Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 59 Una variante della struttura distribuita la distribuzione a zona. Spostamenti, aggiunte o cambiamenti in ambienti di ufficio open space possono essere gestiti in modo rapido ed efficiente mediante consolidation points o MUTO che combinano il cablaggio permanente con cavi di estensione associati allarea di lavoro. Fornendo il collegamento pi in prossimit degli utenti non solo si aumenta la flessibilit, ma si riducono i tempi di fermo della rete e i bisogni di ricablaggio, consentendo quindi notevoli risparmi in termini di costi. Nel caso di cablaggio di un edificio con lunghezza massima inferiore ai 200 metri valutabile, se non preferibile, lutilizzo di una dorsale di edificio su doppino.
Canale doppino OE EQP C FD TO C EC C C TE C EQP C C C CD/BD EC EC WAC Canale doppino Canale doppino OE EQP C FD TO C EC C C TE C EQP C C C CD/BD EC EC WAC Canale doppino
figura 56 Modello edificio su doppino
Struttura centralizzata La struttura centralizzata si basa sul combinare le dorsali con il cablaggio orizzontale e nellutilizzare la fibra ottica per tutto il canale trasmissivo, portando allutente finale la fibra sul posto di lavoro 63 , permettendo al progettista di sfruttare la maggior banda e le maggiori distanze rispetto al cablaggio distribuito I vant aggi principali sono: o Elevata banda, fino a 10Gbps su fibra multimodale o Immunit alle interferenze, non suscettibile a disturbi RFI e EMC o Sicurezza, molto difficile da intercettare o Ridotte dimensioni fisiche, il diametro di un cavo in fibra per sei utenze ha lo stesso diametro di un cavo in rame categoria 5 o Elevate distanze di collegamenti, potendo realizzare canali con lunghezze superiori a 100 metri o Eliminazione dei permutatori di piano FD o Semplificazione della manutenzione o Creazione di switch farms in abbinamento con server farms
63 Se i terminali sul posto di lavoro non hanno linterfaccia in fibra si utilizza un media converter per linterfacciamento che esterno alla struttura di cablaggio. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 60 o Massimizzazione della banda a disposizione dellutilizzatore o Espansione futura, utilizzabile nel futuro per supportare le applicazioni pi evolute Gli svantaggi sono: o Minore flessibilit o Maggior costi In merito ai costi attualmente la componentistica in fibra presenta costi superiori rispetto al doppino anche se la differenza costantemente in diminuzione. E per importante considerare che il semplice confronto tra i costi dei componenti non riflette la realt. Poich le reti sono progettate per garantire agli utenti una certa banda, indipendentemente dallutilizzo del sistema, una buona misura dovrebbe essere il confronto tra il costo per Mbps e in questo caso al crescere della banda larchitettura centralizzata diventa sempre pi economica. Si possono individuare sulla base dei modelli combinati 64 tre strutture centralizzate: o Centralizzazione diretta con un cavo in fibra che collega tutte le postazioni utente direttamente dal permutatore di edificio o Centralizzazione con distributore passivo di piano (con bretelle), un punto di permutazione passiva localizzato in un distributore di piano o Centralizzazione con giunzione, come sopra, ma introducendo una giunzione tra il cavo multifibra di dorsale e i cavi orizzontali a due fibre
figura 57 Cablaggio centralizzato
64 Riferimento da pagine 51 a 55. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 61 Cassetto ottico Edificio Cavo fibra dorsale edificio Bretella ottica Cassetto ottico TO Presa TO WA Cavo orizzontale in fibra Presa TO MC Cassetto ottico Edificio Cavo fibra dorsale edificio Bretella ottica Cassetto ottico TO Presa TO WA Cavo orizzontale in fibra Presa TO MC
figura 57bis Cablaggio centralizzato con bretelle ottiche sul distributore FD e area di lavoro con utilizzo di media converter MC per fibra/rame
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 62 . Disposizione degli elementi funzionali La normativa EN 50174-2 specifica la disposizione (ubicazione) e lalloggiamento degli elementi funzionali del cablaggio strutturato. In linea generale gli elementi si alloggiano in contenitori e nelle posizioni che devono tener conto degli aspetti ambientali delledificio (fisico, climatico, elettromagnetico permettendo anche linstallazione e la futura manutenzione (misure, riparazioni, espansioni) facile e in condizioni di sicurezza. La normativa consiglia anche la regola di buon senso di prevedere nel dimensionamento degli elementi funzionali, degli alloggiamenti e della loro disposizione dellespansione futura prevedendo una percentuale di ricchezza, per esempio nelle canalizzazioni prevedere uno spazio libero per futuri cavi, nei conenitori per i distributori ulteriore spazio per altri elementi Distributori I distributori di edificio e di campus si dipongono, se posibile, in sale apparati 65 (Equipment Room ER). La sala apparati ER particolare vano tecnico che dovrebbe essere uno spazio appositamente progettato e realizzato per contenere un distributore di tipo CD o BD, gli apparati attivi (server, switch, router), i sistemi di alimentazione ausiliari, i sistemi antincendio e il controllo degli accessi. Nel caso di dimensioni di una certa rilevanza (media e grande azienda, un call center) la stanza deve anche essere acclimatata per mantenere un ambiente idoneo per le apparaecchiature. I distributori di piano si posizionano normalmente in un locale generico o in uno spazio opportuno (per esempio in un corridoio). I telai e gli armadi non devono essere posti: o Nei servizi igienici e cucine o Nei percorsi di uscita di emergenza o Nelle intercapedini dei soffitti o dei pavimenti o Nei contenitori per sistemi di antincedendio I distributori, comunque, si dispongono in spazi che devono permettere un facile accesso per linstallazione di ulteriori cablaggi.
65 E opportuno almeno una sala apparati in un edificio, soprattutto se nuova costruzione da posizionare nel punto di arrivo delle linee telefoniche pubbliche.
figura 58 ER Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 63 Prese utente Le prese utente si trovano nelle aree di lavoro che sono spazi in locali destinati a una o pi persone e la normativa non specifica un limite 66 fisico alestensione di queste aree. La disposizione delle prese utente TO dipende in primo luogo dalle prescrizioni di prestazione del canale che limitano la lunghezza dei cavi WAC tra la presa e lapparato attivo e in linea generale, se possibile, le prese utente TO si dispongono con lobiettivo di minimazzare la lunghezza dei cavi dellarea di lavoro. In secondo luogo il posizionamento delle TO dipende dalla distribuzione delle aree di lavoro allinterno del piano (piani) che spesso dipende dalloccupazione proposta dei locali e in alcuni casi pu dipendere da normative locali che specificano lo spazio minimo per ogni persona. In mancanza di una proposta si pu assumere come valore di riferimento 67 , quello gi proposto, di 10m 2 per area di lavoro WA.
figura 59 Layout cablaggio di una agenzia bancaria
66 Alcuni regolamenti locali o nazionali possono stabilire limiti. 67 Non fa parte della normativa EN. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 64 Cavi I cavi si posizionano nelledificio considerando le limitazioni sulla lunghezza dei cavi, quindi cercando di limitare la loro lunghezza per raggiungere i diversi elementi funzionali del cablaggio. Il posizionamento deve tener conto di alcune zone escluse, come il pozzo dellascensore e gli spazi per i parafulmini, e i cavi devono essere posizionati evitando sorgenti di calore, di umidit o di vibrazione che aumentano il rischio di danneggiamenti al cavo o alla prestazione del cavo stesso. Infine i cavi non si dovrebbero posizionare affiancati alle linee di potenza (energia elettrica) e quando questo non sia possibile devono essere collocati in alloggiamenti 68 che permettono una separazione. La normativa prevede per la distribuzione orizzontale di un distributore di piano FD la suddivisione dellarea del cablaggio orizzontale in zone adiacenti, in funzione dei limiti di distanze previste (100 metri canale e 90 metri lunghezza massima del cavo fisso). Ogni zona dovrebbe essere servita da un fascio di cavi unico (cavo multicoppia) e servito da un unico alloggiamento nel distributore allo scopo di permettere una pi facile installazione e manutenzione e anche per ridurre la diafonia supplementare causata da cavi che scorrono in parallelo. Zona 1 Zona 2 WA WA Fascio cavi zona 2 Fascio cavi zona 1 PP zona 1 PP zona 2 WA WA Zona 1 Zona 2 WA WA Fascio cavi zona 2 Fascio cavi zona 1 PP zona 1 PP zona 2 WA WA
figura 61 Distribuzione orizzontale in zone
68 Maggiori informazioni a pagina a pagina 79.
figura 60 Canaline a parete con netta separazione tra energia e cablaggio strutturato Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 65 . Alloggiamenti degli elementi funzionali In un impianto di cablaggio strutturato gli elementi (cavi, prese, distributori) sono alloggiati in specifici alloggiamenti o contenitori: o I distributori sono alloggiati in telai o armadi o Un distributore alloggiato in uno o pi telai o armadi (il numero limitato dalla lunghezza dei cavi flessibili) o I cavi sono allogiati in canalizzazioni: Canaline Condotte Tubi Conduttore di altro tipo o TO sono alloggiate in contenitori modulari compatibili con lalloggiamento dei cavi orizzontali oppure in torrette anchesse modulari o in altri sistemi modulari Telai ed armadi Il telaio si differenzia dallarmadio per essere aperto (quindi un armadio un telaio allinterno di un contenitore chiuso) e questa caratteristica lo rende utilizzabile esclusivamente in sale apparati e non in altri spazi non dedicati ove si utilizzano invece gli armadi. La normativa prevede un telaio 19 (482,6 mm di larghezza) detto rack corredato da due montanti laterali a doppia foratura con un passo multiplo di 44,45 mm pari allunit di misura 1U, cio il telaio o larmadio si misurano in U: 9U, 12U, 24U, 44U, 54U
figura 63bis Telaio o rack
figura 62 Alloggiamenti
figura 63ter Armadio da terra
figura 63 Installazione di una unit Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 66 Telai ed armadi contengono: o Permutatori o Apparati attivi di rete (modem, router, switch, hub, firewall) o Cavi flessibili o Server o Elementi energia o Elementi di supporto per gli apparati (UPS) Nelle sale apparati, e in particolare nella sala ER, solitamente ci sono pi alloggiamenti affiancati. Larmadio di permutazione pu essere: o Da terra aperto o chiuso o Da parete (box)
figura 63quater Box da parete misura 9U (Vimar)
Larmadio oltre agli elementi funzionali del cablaggio e agli eventuali apparati attivi o di sicurezza contiene: o Sistema di ventilazione o Porte laterali o Porta frontale in lastra di cristallo temperato trasparente o Unit di alimentazione orizzontale o verticale o Pannello passacavo (1U o 2U) o Pannello cieco (1U o pi) che serve per coprire spazi vuoti Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 67 o Piano apparati 19 o Cassetto portaoggetti
figura 64 Mensola apparati attivi misura 2U
figura 64bis Passacavi e pannello cieco misura 1U
figura 64ter Pannello cieco misura 3U
figura 64quater Spazio per sistema di ventilazione per armadio
figura 65 Unit di alimentazione (Legrand)
Telai ed armadi devono essere riempiti dagli elementi funzionali e di supporto permettendo la separazione del cablaggio dellenergia elettrica e di quello del cablaggio per le applicazioni e per questo opportuno concentrare gli elementi che necessitano di energia verso il basso e i permutatori e quindi il cablaggio verso lalto. E buona pratica disporre gli elementi sempre nello stesso ordine separando i pannelli del cablaggio dati (o prese TO) dai pannelli della fonia, distribuendo gli spazi vuoti tra le varie sezioni oltre ad utilizzare una chiara identificazione (iconica o colore). Una disposizione (EIA) prevede partendo dal basso lalimentazione, UPS, cassetto portaoggetti, apparati attivi, pannelli di permutazione dati, pannelli permutazione fonia, ripiani. In alcuni casi larmadio contiene server che possono essere in formato rack oppure nel Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 68 formato tradizionale e nel caso di utilizzo di pi server utile luso di dispositivi di condivisione della tastiera/mouse e del video, come per esempio i sistemi KVM in unit 1U/2U su cassetto. In merito agli UPS, il cui ruolo fondamentale, la dimensione e loccupazione dipendono dal numero di apparati attivi presenti e nel caso di grandi dimensioni, gli UPS costituiscono un sistema separato su strutture apposite.
Alimentazione Router ADSL Firewall Switch UPS Rete Alimentazione KVM Server UPS Server Cassetto fibra Alimentazione Router ADSL Firewall Switch UPS Rete Alimentazione KVM Server UPS Server Cassetto fibra Alimentazione Switch Patch panel UPS Server Patch panel Alimentazione Switch Cassetto fibra Patch panel UPS Server Patch panel Alimentazione Router ADSL Firewall Switch UPS Rete Alimentazione KVM Server UPS Server Cassetto fibra Alimentazione Router ADSL Firewall Switch UPS Rete Alimentazione KVM Server UPS Server Cassetto fibra Alimentazione Switch Patch panel UPS Server Patch panel Alimentazione Switch Cassetto fibra Patch panel UPS Server Patch panel
figura 67 Esempio di un armadio CD e uno di piano FD
Unaltra considerazione interessante per quanto riguarda gli armadi, data dallutilizzo dei pannelli ciechi (o fittizi). Contrariamente a quanto si possa pensare il loro utilizzo migliora il raffreddamento allinterno di un armadio poich, studi dimostrano, che lo spazio verticale inutilizzato nei rack aperti e negli armadi rack crea un ricircolo libero di aria calda che provoca un surriscaldamento non necessario delle apparecchiature. Infatti, se uno degli spazi verticali del rack non viene riempito da componenti, gli spazi compresi tra i componenti stessi possono modificare il flusso dell'area attraverso il rack e tra i componenti stessi. figura 66 NAS server
figura 66bis Sistema KVM 1U
figura 66ter Sistema UPS 1U APC(c)
figura 68 Ricircolo aria senza pannelli ciechi Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 69 Canalizzazioni Sono gli elementi che permettono il passaggio dei cavi che si traducono in interventi edilizi costosi nel caso di ristrutturazione o semplice inserimento nella struttura esistente. Le canalizzazioni sono di tipo metallico, da usare in caso di problemi di EMC, oppure in materiale plastico, che costituisce la soluzione pi utilizzata. Le canalizzazioni si distinguono in: o Canalizzazione della stanza Canaline con parete di separazione interna e larghezza tale da contenere i supporti per placche ad innesto rapido le prese o Canalizzazione corridoi Canaline agganciate al soffitto Canaline nel controsoffitto o Canalizzazione dorsali di edificio costituite da canalizzazioni verticali dal piano terra al soffitto dellultimo piano o Canalizzazione area di lavoro dellutente che prevede lutilizzo della canalizzazione della stanza se la postazione adiacente al muro oppure: Canalizzazione sotto il pavimento con torrette sopra il pavimento Canalizzazione sopra il pavimento con pedana con torrette Canalizzazione con vaschetta sotto il pavimento Dal soffitto tramite colonna porta cavi Le canalizzazioni per il cablaggio orizzontale, generalmente, rappresentano uno dei fondamentali problemi in fase di realizzo dellimpianto; lincongruenza tra le predisposizioni normalmente realizzate e le necessit di posa, secondo larchitettura di rete voluta, sono solo alcuni dei problemi pi frequenti. Infatti il principale problema che si incontra normalmente nella realizzazione di un cablaggio strutturato la inadeguatezza delle canalizzazioni per il cablaggio orizzontale che
Figura 69 Canalina area di lavoro (Bochiotti)
Figura 69bis Torretta a pavimento (Bochiotti)
Figura 69ter Colonna da soffitto (Bochiotti) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 70 devono poter ospitare un numero di cavi crescente man mano che ci si avvicina all'armadio di piano. Un efficace coordinamento tra lavori edili e predisposizione strutturato risolve sul nascere questo genere di problematiche. La figura che segue rappresenta una schematizzazione delle canalizzazioni di un edificio.
ER Vano distributore piano Sala apparati ER Canalizzazione dorsale campus Canalizzazione servizi esterni Canalizzazione dorsale edificio Placca utente Canalizzazione Orizzontale (piano) ER Vano distributore piano Sala apparati ER Canalizzazione dorsale campus Canalizzazione servizi esterni Canalizzazione dorsale edificio Placca utente Canalizzazione Orizzontale (piano)
Figura 69quater Sistema delle canalizzazioni
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 71 . Cablaggio e rete dati Il cablaggio strutturato costituisce la parte passiva di una rete di distribuzione di applicazioni, costituisce cio la topologia fisica, che stellare, di una rete dati intesa come insieme dei percorsi passivi della rete dati. La topologia fisica,in questo contesto, diversa dalla topologia logica di una rete dati, se per topologia logica si intende la forma o descrizione dei collegamenti tra i terminali (il percorso delle informazioni). Ci sono tre principali topologie logiche: o Bus, documentata dalla IEEE 802.3 o Stella, utilizzata dalle reti appartenenti alla famiglia nota con il semplice nome di Ethernet, documentata dalla IEEE 802.3 o Anello, utilizzata dal sistema IBM Token ring, documentato dallIEEE 802.5 In particolare nella topologia logica a: o Bus il cablaggio consiste di un cavo unico con le estremit libere (fisicamente terminate), condiviso da tutti gli apparati attivi o Stella il cablaggio consiste di collegamenti punto-punto isolati, ciascuno dedicato al collegamento tra una coppia di apparati attivi o Anello, come per la topologia a bus, ma con le due estremit raccordate tra di loro a formare un anello
Lo standard di cablaggio strutturato degli edifici riconduce tutte le reti ad una topologia sostanzialmente stellare, in cui i cavi collegano le stazioni a dei concentratori o switch che fungono da centro stella, come schematizzato nella figura 70ter. In altri termini la differenza 69 tra topologia fisica a stella e logica non corrisponde a topologie fisiche specifiche per le diverse soluzioni di rete, poich la topologia fisica a stella si utilizza per implementare tutte le topologie logiche con un mapping logico-fisico.
69 Problematica rilevante in passato, quando le topologie ad anello e a bus erano frequenti.
figura 70 topologia a Bus
figura 70bis Topologia ad Anello
Figura 70ter Topologia a Stella
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 72 Nel caso della topologia logica a stella risulta connaturale alla topologia fisica a stella, si ha cio un mapping naturale. Per esempio in una tipica topologia con pi stelle (stella gerarchica o albero), costituita da topologie a stella collegate ad un centro stella principale, come in figura 71, che pu rappresentare la topologia logica di una rete dati di un edificio con tre piani, il mapping alla topologia fisica del cablaggio strutturato vede i centri stella costituiti da switch diventare i distributori di campus/edificio e di piano, come in figura 71bis.
Figura 71 Topologia con pi stelle CD/BD FD FD FD CD/BD FD FD FD
Figura 71bis Mapping Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 73 La struttura del cablaggio pertanto diventa: FD FD TO TO TO CD/BD TO FD FD FD TO TO TO CD/BD TO FD
Figura 71ter Schema del cablaggio strutturato dellesempio
Si sottolinea che la struttura del cablaggio ottenuta quella classica e che sono comunque possibili strutture diverse a seconda delle scelte progettuali, come canali combinati, centralizzazione del cablaggio oppure combinazione nelle funzioni dei distributori. Per quanto riguarda, invece, la topologia logica ad anello e quella a bus la figura 71quater illustra la topologia fisica con centro stella. Centro stella Centro stella Centro stella Centro stella Centro stella Centro stella
Figura 71quater Anello e Bus Si noti, quindi, che il percorso delle informazioni in una rete Token Ring ad anello, ma il cablaggio tra le stazioni ed il concentratore, facente funzione di centro stella, a stella (cosa che aumenta anche laffidabilit).
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 74 Standard LAN Nella realizzazione della struttura passiva di una rete dati, quindi del cablaggio di tipo strutturato, fondamentale la scelta dellapplicazione di rete, cio dello standard di rete. Questa scelta legata a diversi fattori tra i quali la larghezza di banda della rete o in altri termini le prestazioni della rete legate alle risorse software e hardware utilizzate e utilizzabili. Altri fattori sono laffidabilit, i costi (diminuzione) e la tipica scelta progettuale di sovradimensionare la rete. In questa sezione ci si occupa delle reti locali Ethernet a stella che utilizzano come centro stella uno Switch, dette anche reti Switched Ethernet, al posto di un Hub (pi esattamene per Switched Ethernet si intende una rete Ethernet con Collapsed Backbone, il cui centro stella costituito da switch). Abbiamo altres visto come gli standard relativi al cablaggio strutturato degli edifici abbiano ricondotto tutte le LAN ad una topologia sostanzialmente stellare, in cui i cavi collegano le stazioni a dei concentratori (HUB) che fungono da centro stella. La topologia stellare non introduce benefici in termini di capacit trasmissiva globale della rete se i concentratori si comportano come ripetitori (nel caso di Ethernet) o semplici centro stella (nel caso di reti ad anello): infatti in tali casi il concentratore continua ad avere una capacit trasmissiva totale pari a quella del singolo cavo.
figura 72 Evoluzione delle reti cablate (S.Gai)
figura 72bis DallHub allo switch (S.Gai)
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 75
figura 72 Disegno originale di Metcalfe dello standard Ethernet 10Base5 Nella topologia stellare per possibile sostituire i concentratori con switch caratterizzati da una capacit trasmissiva globale molto superiore a quella dei singoli cavi dato che la caratteristica dello switch di creare un segmento punto-punto (microsegmentazione) con ogni singola stazione (computer, server, stampante di rete) consente di utilizzare in modo unidirezionale due canali Ethernet tradizionali half duplex in parallelo, ottenendo complessivamente un canale Ethernet dedicato full duplex, sotto la condizione di utilizzare mezzi trasmissivi full duplex (nel caso del 1000Base-T si utilizzano tutte e quattro le coppie di un cavo di categoria 5). Poich ogni stazione ha a disposizione lintera banda e ha la capacit di trasmettere e ricevere simultaneamente e senza interferenze non esistono pi problemi di contesa del mezzo trasmissivo (non esiste la collisione). La tabella seguente rappresenta un paragone fra gli indici di prestazione delle reti swiched Ethernet prendendo come riferimento lindice di prestazione della Ethernet classica a bus (shared Ethernet), posto per convenzione uguale a 1. Tipo Velocit Indice di prestazione Bus 10 Mbps 1 10Base-T 10 Mbps 10 100Base-TX 100 Mbps 100 100Base-FX 100 Mbps 100 1000Base-T 1 Gbps 1000 10G 10 Gbps 10.000
Tabella 8 Indici di prestazione
Un'altra caratteristica delle reti Ethernet da considerare il diametro della rete, inteso come la distanza pi grande tra due dispositivi e anche la lunghezza del segmento. Il diametro di una rete dipende dallo standard di rete, come illustrato nella tabella seguente. Applicazione Standard IEEE Nome supplementare Distanza massima (metri) Doppino 10Base-T 802.3i Ethernet 4000 100Base-TX 802.3u Fast Ethernet 200 (200+5) 1000Base-T 802.3ab Gigabit Ethernet 200 Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 76 Applicazione Standard IEEE Nome supplementare Distanza massima (metri) Fibra MMF 50 MMF 62,5 100Base-FX 802.3u Fast Ethernet 2000 2000 MMF 50 MMF 62,5 1000Base-SX 802.3z Gigabit Ethernet 500 275
Il diametro della struttura di cablaggio quella specificata nei capitoli precedenti e cio 2000 metri al massimo comprensivi dei 100 metri per il cablaggio orizzontale e la classe del canale dipende dallapplicazione che il cablaggio deve supportare, considerando anche che il canale pu supportare diverse applicazioni e i canali di una classe supportano tutte le applicazioni di una classe inferiore. La figura che segue illustra la problematica delle distanze: CD/BD 5000 metri 2000 metri 200 metri fibra doppino 100 metri fibra Dominio EN CD/BD 5000 metri 2000 metri 200 metri fibra doppino 100 metri fibra Dominio EN
Figura 73 Schema delle distanze
70 La famiglia dellapplicazione 10Gigabit appartiene alla famiglia 10Gbase-X in cui la X indica diverse lettere a seconda della tecnologia utilizzata e in realt le distanze variano da 35 metri a 40.000 metri. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 77 Esiste una stretta relazione tra progetto del cablaggio e progetto della rete, nel senso che le prestazioni della rete dati dipende dalla bont di entrambi i progetti che non devono essere progettati separatamente. Nel progetto logico della rete si sceglie lapplicazione o le applicazioni, gli apparati di rete (hub, switch, router, firewall), la posizione degli apparati, la tipologia dei server e la loro posizione e molte altre cose Nel progetto del cablaggio si cerca la miglior infrastruttura per trasportare le applicazioni e raggiungere gli obiettivi finali del progetto che consistono (teoricamente) in una rete ad alta affidabilit e performance. Consideriamo il seguente progetto di una azienda di servizi costituito da due dipartimenti (A e B), un magazzino, un firewall di protezione della rete dallesterno, un server in zona non protetta con funzioni di web server, e server dipartimentali ed aziendali. Il numero degli host pari a 100. La rete inoltre costituita da una parte wireless con access point. Ledificio posto su due piani presenta al piano terra uno spazio che consente la localizzazione di una sala apparati e del centro elaborazione dati con i server aziendali, il magazzino e il dipartimento A. Al secondo piano il dipartimento B.
Magazzino Dipartimento A Dipartimento B CED Direzione Magazzino Dipartimento A Dipartimento B CED Direzione
Figura 74 Azienda Schema della rete dati. internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino
figura 75 Progetto logico della rete Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 78
internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino
figura 75bis Progetto fisico
FD FD TO TO TO BD Max 90 metri Max 5 metri Max 2000 metri FD FD TO TO TO BD Max 90 metri Max 5 metri Max 2000 metri
figura 75ter Progetto fisico
Unalternativa lutilizzo di un unico distributore di piano per servire tutti e due i dipartimenti. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 79
internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale internet Server su DMZ Server NAS Server principale Server dipartimentale Server dipartimentale Dipartimento A Dipartimento B Magazzino
figura 75quater Progetto fisico alternativa
Assegnazione dei pins (piedini) Le applicazioni supportate dai cablaggi su doppino utilizzano specifiche assegnazioni dei pins al connettore modulare. Si riporta i pins utilizzati nel cablaggio su doppino nelle diverse applicazioni e lassegnazione dei pin alla trasmissione (TX), alla ricezione (RX) e alla ricezione/trasmissione (Bi). Pins Applicazione 1 - 2 3 - 6 4 - 5 7 - 8 ISDN Energia TX RX Energia Voce analogica - - TX/RX - 10Base-T 802.3 TX RX - - Token Ring 802.5 - TX RX - 1000Base-T 802.ab Bi Bi Bi Bi 100Base-TX 802.3u TX RX - - 10Gbase-T 802.3an Bi Bi Bi Bi
tabella 10 Assegnazione pins principali applicazioni
Si noti, quindi, che per le applicazioni dati sono necessari cavi a 4 coppie (da categoria 5 o superiore) solamente per il Gigabit Ethernet e il 10Gigabit Ethernet, mentre per la classica Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 80 applicazione Ethernet e la Fast Ethernet sufficiente un cavo a 2 coppie, per la fonia invece da 1 a 3 coppie. E evidente che nel caso di utilizzo di cavi a 4 coppie sufficiente rispettare laccoppiamento pin a pin secondo le coppie previste dalla normativa EN e EIA T568A, mentre nel cablaggio a 2 coppie necessario fare attenzione nel crimpaggio con il connettore RJ45. Il problema, comunque, non si pone per il cablaggio orizzontale che deve almeno essere di classe D e quindi utilizzare componenti di categoria 5. Si conclude questa sezione con la problemativa dellincrocio o crossover per ottenere un cavo incrociato per il collegamento diretto tra due computer o switch su porta dati: lincrocio si ottiene invertendo su una terminazione la coppia 1-2 con la coppia 3-6 (T658A e T658B).
figura 76 Assegnazioni principali Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 81 Concludiamo con un utile diagramma che riassume le possibilit progettuali delle LAN cablate.
figura 77 Esempio di pianta di un piano di edificio
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 82 . Criteri di progettazione Il tipo di progetto dipende dagli elementi della gerarchia implementati in base a: o Layout, cio dalla disposizione topologica 71 dello spazio da cablare: Stanza Ufficio su un piano con pi stanze Edificio Campus o Dalla strategia dellutilizzatore: Riduzione costi Altre motivazioni o Dallapplicazione di rete che la struttura di cablaggio deve trasportare, che dipende dalla larghezza di banda necessaria a sua volta dipendente dalle risorse hardware e software che si utilizzano (office automation, database, CAD, video digitale) o Lambiente, presenza o meno di problemi di EMC o Espansione futura della struttura, variazioni di impiego e/o potenziamento delle utenze, aumento della banda e innovazione tecnologica o Limitazione dellaccesso non autorizzato agli armadi e al cablaggio, conformemente alle indicazioni dellutente finale Partendo dal presupposto che il concetto stesso di cablaggio strutturato prevede una predisposizione nelle opere edili, la progettazione della rete (alla pari dellimpianto elettrico, idraulico, tecnologico etc.) dovr integrarsi con ledificio e nel caso di nuova costruzione, questo lavoro risulta relativamente semplice Espansione futura E una specifica del cablaggio strutturato e che non deve essere sottovalutato, molte stime prevedono per i prossimi anni una affermazione del 10Giga Ethernet su cavo e fibra e il Giga Ethernet come standard di rete di base poich, come si gi verificato in passato la richiesta di larghezza di banda aumenta con laumentare del numero di connessioni e delle risorse richieste dalle applicazioni di rete. Pertanto, la capacit dellinfrastruttura di supportare un numero maggiore di funzionalit e velocit pi elevate diventa di fondamentale importanza per garantire la qualit del servizio: oggi non pi concepibile pensare alle reti in termini di soli servizi di file e stampa. Il protocollo IP consente attualmente di fornire servizi vocali, servizi di telefonia, comandi hardware di archiviazione, controllo dellautomazione per edifici e una serie vastissima di altri servizi in forma nativa oppure integrati in una struttura pacchettizzata.
71 Distribuzione nello spazio.
figura 78 Esempio di pianta di un piano di edificio Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 83 Tutto questo comporta che la larghezza di banda in passato impegnata dalle richieste utente stata ora suddivisa per consentire servizi aggiuntivi, lasciando allutente finale una larghezza di banda minore di quella necessaria. La velocit effettiva della maggior parte delle connessione di rete in genere da 1/3 a 1/2 della velocit di connessione della porta in base al numero di utenti, ad esempio una porta a 100Mbs pu fornire solo da 30 a 50 Mbs di trasmissione dati effettiva. Oggi a fronte di un aumento della larghezza di banda disponibile, le tecnologie pi recenti quali video fullmotion, convergenza di sistemi vocali, di dati, di protezione e di controllo dellautomazione per edifici, data center e backbone hanno gi raggiunto la soglia dei Gigabit.
figura 79 La progressione delle velocit dati nel corso degli ultimi anni
A conclusione di questa tematica si consideri il seguente esempio riferito ad un recente passato: dato che la trasmissione 100Base-TX era possibile con il cavo di categoria 5 o con il cavo di categoria 5e, di costo pi elevato, talvolta stato scelto il cavo di categoria di costo minore impedendo poi il passaggio al 1000Base-T a meno di un totale ricablaggio. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 84 . Progettazione Il progettista dellimpianto di cablaggio strutturato deve effettuare la scelta migliore, considerando i criteri di progettazione, allinterno di un dominio di scelta che agli estremi prevede: o Cablaggio tutto in rame (doppino) o Cablaggio tutto fibra e allinterno della fibra tra: Struttura distribuita Struttura centralizzata rame fibra Dorsale campus Dorsale edificio Cablaggio orizzontale b s CD BD FD Centralizzata Distribuita rame fibra Dorsale campus Dorsale edificio Cablaggio orizzontale b s CD BD FD Centralizzata Distribuita rame fibra Dorsale campus Dorsale edificio Cablaggio orizzontale b s CD BD FD Centralizzata Distribuita
figura 80 Dominio del progettista Spesso la soluzione scelta la distribuita ibrida: o Dorsali in fibra o Server con necessit di banda su fibra o Cablaggio orizzontale in doppino La progettazione una procedura in pi passi: 1. Scelta dello standard di riferimento tra EIA ed EN 2. Rispetto dello standard con particolare attenzione alle prestazioni del canale e alle prescrizioni 3. Scelta del modello di cablaggio Gerarchico ad albero Gerarchico con ridondanza Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 85 Combinato, cio facendo svolgere funzioni di distributore CD al distributore di edificio BD oppure le funzioni di FD al BD oppure ad un FD la funzione di pi FD Centralizzato, cio saltando uno o pi distributori (BD o FD) 4. Definizione del cablaggio orizzontale, partendo dalla planimetria del locale, individuando: La densit di popolazione, prevedendo una postazione di lavoro WA ogni 10m 2
di spazio utilizzabile, considerando di servire almeno dati e fonia (2 prese TO) La distanza massima dei TE (computer, stampante, telefono) dalle prese TO minimizzando la lunghezza dei cavi dellarea di lavoro WAC se possibile La posizione delle prese utente TO Rispetto della lunghezza massima del canale pari a 100 metri e del cavo fisso pari a 90 metri Canale orizzontale almeno di classe D nel caso di utilizzo del doppino Utilizzo di una presa ad 8 contatti nelle TO (RJ45) 5. Definizione del distributore FD Definizione del numero dei distributori, per ogni piano dovrebbe essere previsto un distributore di piano a meno che un piano o pi non siano poco popolati o al contrario un piano sia molto popolato. Comunque la normativa prevede un distributore almeno ogni 1000 m 2 di spazio utilizzabile Posizionamento del distributore di piano FD in modo pi centrale possibile per ridurre la lunghezza dei cavi dellapparecchiatura. Nella distribuzione del distributore si deve anche considerare la posizione degli altri distributori di piano e la posizione del distributore di edificio BD e della dorsale e si deve ridurre la lunghezza dei cavi volanti sul distributore Rispetto della lunghezza massima del canale pari a 100 metri e del cavo fisso pari a 90 metri Dimensionamento del distributore FD in termini di numero di permutatori e tipologia, prese, cavi permutazione PC e cavi apparecchiatura EC rispettando la lunghezza massima del canale e considerando anche un certo grado di espansione per futuri utenti Dimensionamento dellarmadio considerando apparecchiature attive, supporti e un certo grado di espansione futura Tipo di cavo del cablaggio orizzontale
figura 81 Distanze massime Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 86 6. Definizione della dorsale di edificio Posizionamento della dorsale considerando la posizione dei distributori di piano FD e di edificio BD e la miglior strada della dorsale Dimensionamento considerando la dimensione della rete, la larghezza di banda di ogni piano evitando colli di bottiglia, la posizione dei server che hanno un impatto sulla banda utilizzata della dorsale, lespansione della rete in futuro Tipo di cavo della dorsale Fissare la lunghezza massima dei cavi flessibili, dato che la lunghezza massima del cavo di dorsale dipende dalla lunghezza totale dei cordoni nel canale Rispetto della distanza massima di 2000 metri con uso della fibra ottica per la struttura di cablaggio 7. Definizione del distributore di edificio BD Posizionamento del centro stella di edificio BD il centro stella di piano (FD) deve essere posizionato in modo pi centrale possibile per ridurre la lunghezza dei cavi orizzontali e comunque si deve tener conto dellesistenza di un piano utilizzato per la distribuzione dei servizi Dimensionamento del distributore BD in termini di numero di permutatori e tipologia, prese, cavi permutazione PC e cavi apparecchiatura EC rispettando la lunghezza massima del canale Dimensionamento dellarmadio considerando apparecchiature attive, supporti e un certo grado di espansione futura Tipo di cavo della dorsale di edificio 8. Definizione del distributore di campus CD Posizionamento del centro stella di comprensorio CD considerando il punto di arrivo delle linee telefoniche pubbliche, le considerazioni topologiche, centralit rispetto agli altri edifici cio deve essere posizionato nella zona pi centrale possibile, in modo da ridurre la dimensione delle dorsali di edificio ed i costi ad esse legati, considerazioni logiche, posizionamento del centro di calcolo ed elaborazione dati Dimensionamento del distributore CD in termini di numero di permutatori e tipologia, prese, cavi permutazione PC e cavi apparecchiatura EC rispettando la lunghezza massima del canale Dimensionamento dellarmadio considerando apparecchiature attive, supporti e un certo grado di espansione futura Rispetto della distanza massima di 2000 metri per la struttura di cablaggio Tipo di cavo della dorsale di campus 9. Definizione della dorsale di campus Posizionamento della dorsale considerando la posizione dei distributori di piano FD e di edificio BD e la miglior strada della dorsale Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 87 Dimensionamento considerando la dimensione della rete, la larghezza di banda di ogni piano evitando colli di bottiglia, la posizione dei server che hanno un impatto sulla banda utilizzata della dorsale, lespansione della rete in futuro Tipo di cavo della dorsale Fissare la lunghezza massima dei cavi flessibili, dato che la lunghezza massima del cavo di dorsale dipende dalla lunghezza totale dei cordoni nel canale Rispetto della distanza massima di 2000 metri con uso della fibra ottica per la struttura di cablaggio 10. Scelta dei componenti e dei cavi in funzione delle prestazioni dichiarate tali da garantire e delle condizioni ambientali del locale. In ambienti con elevati livelli di interferenza elettromagnetica (EMI) si consiglia lutilizzo di componenti schermati. In questo caso sono determinanti i collegamenti della schermatura a terra, dato che la mancanza di una cattiva connessione, oltre a rendere nullo leffetto della schermatura, pu introdurre problemi aggiuntivi dovuti alleffetto di captazione di disturbi elettromagnetici da parte dello schermo metallico. Il cavo schermato meno bilanciato a causa della presenza dello schermo, quindi sono dimportanza vitale lintegrit e la messa a terra dello schermo. Per ottenere una pi sicura certificazione dellimpianto auspicabile utilizzare componenti del medesimo costruttore, in questo modo si eliminano problemi di compatibilit o di eventuali declassamenti dovuti a differenze prestazionali. 11. Scelta dei sistemi di contenimento dei cavi e degli elementi (canali, tubi, locali particolari) 12. Definizione del sistema di fonia scegliendo tra permutatori RJ45 oppure 110 o altro 13. Definizione del sistema di identificazione (etichettatura e colorazione) 14. Predisposizione del documento del progetto Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 88 . Identificazione Come stabilisce la noma EN 50174-1 nessun sistema di cablaggio pu essere gestito in modo corretto senza una strategia di identificazione e una di registrazione delle identificazioni chiara, logica e pertanto senza un sistema di gestione del tutto. Il sistema di gestione pu essere su carta, per progetti piccoli, ma in generale deve essere computerizzato attraverso lutilizzo di un DBMS che pu essere generico, cio utilizzando uno dei prodotti tipicamente utilizzati, oppure specifico, costruito ad hoc. La normativa EN non specifica un particolare sistema di gestione, cio non specifica il tracciato record delle registrazioni (numero dei campi, nome dei campi, tipo di dato e range), ma fissa dei principi di base dal quale ottenere un sistema di gestione, sempre con lobiettivo comunque della chiarezza, cio la normativa EN non specifica un preciso schema di identificazione 72 , ma definisce che il sistema di identificazione deve prevedere per tutti gli elementi funzionali: o Identificatore unico o Etichetta alfanumerica o Posizionamento dellidentificatore sullelemento mediante etichetta, quando non fanno parte dellelemento stesso. Talvolta letichettatura viene applicata su di un elemento pi di una volta (per esempio su un cavo ad entrambe le estremit) o Propriet delletichetta che deve essere chiaramente leggibile, facilmente interpretabile e durare 73 per tutta la vita del progetto La normativa EN prevede lutilizzo del colore come sistema di codifica entrando nel dettaglio solamente per i connettori per la fibra ottica, senza quindi attribuire colori agli altri elementi del cablaggio a differenza della normativa EIA 606-A, che per esempio, prevede il colore rosso per la fonia (su PC e presa utente mediante etichette colorate in rosso oppure icone rosse) e il blu per i dati (su PC e presa utente mediante etichette colorate in rosso oppure icone blu). Si consiglia comunque lutilizzo del colore, associato anche ad icone quando possibile. Il sistema di identificazione deve riguardare tutti gli elementi del cablaggio, compresi gli spazi serviti e per ogni elemento si devono comprendere il disegno e/o le informazioni collegate con lelemento (per esempio nel caso dello spazio si considera il tipo di spazio).
72 TIA/EIA 606-A fornisce degli schemi e per esempio anche la dimensione delle etichette per le prese utente. 73 Si consiglia lutilizzo di etichette di 15,5mm x 8,4mm.
figura 82 Patch cord con colorazione diversa
figura 82bis Patch panel con colorazione
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 89 Si identifica: o Canalizzazioni o Spazi o Cavi o Distributori o Consolidation point o Prese utente Una possibile (proposta) di sistema di identificazione pu essere il seguente: o Canalizzazioni ( IDCanalizazione, Tipo, Capienza massima cavi, Cavi inseriti, Spazi attraversati) o Spazi (IDSpazio, Tipo di spazio, Ubicazione, Canalizzazioni entranti, Canalizzazioni uscenti) o Cavi ( IDCavo, Tipo di cavo, Lunghezza, Numero cavi, Presa utente, Canalizzazioni utilizzate, Funzione del cavo) o Distributore (IDDistributore, Tipo, Unit, Edificio, Piano) o Consolidation (IDConsolidation, Distributore) o TO (IDPresa, Tipo presa, Tipo connettore, Spazio, Area di lavoro, Spazio, Applicazione, Cavo fisso, Distributore, WAC) o Patch panel (IDPannello, Distributore, Numero prese, Tipo pannello, Applicazione) o Presa patch panel (Numero presa, Presa utente, Applicazione) Letichettatura di ogni elemento fondament ale e la sintassi pu utilizzare la separazione dei campi associati ad ogni elemento identificato mediante il carattere punto. Per esempio lidentificazione di un a presa 44.D.5.2.1.1000BaseT.34.A1.3 identifica la presa dati numero 44 tipo RJ45 categoria 5 posizionata nellarea di lavoro 2 dello spazio 1 per lapplicazione Giga Ethernet. La presa servita dal cavo fisso 34, collegata allarmadio di piano A1 e il collegamento al computer avviene con il cavo 3. . Documento di progetto Il documento del progetto contiene: o Descrizione o Schema logico cablaggio con simbologia standard o Planimetrie con cavi e armadi o Tabella dorsali contenente tipologia e tragitto delle dorsali o Tabella di permutazione, tramite cui possibile ricostruire il percorso del cavo che, partendo da una certa posizione del permutatore, raggiunge il posto di lavoro (vanno inoltre indicate le coppie attive ed il loro utilizzo). Certificazione del cablaggio o Documentazione originale dei componenti utilizzati forniti dal produttore al fine dellaccettazione dei componenti del cablaggio. 10 2 10 2 10 2 figura 83 Identificazione permutatore Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 90 Laccettazione dei componenti consiste nella verifica delle specifiche dei componenti in base alle norme e alle specifiche dei costruttori. In alcuni casi (per lavori particolarmente complessi o su richiesta specifica del committente) necessario effettuare delle prove a campione delle prestazioni di trasmissione.
figura 84 Dati forniti da un fornitore di un cavo UTP categorie 5e
o Collaudo Riassunto materiali o Dimensionamento WA o Materiali WA o Dimensionamento pannelli permutazione o Materiali pannello o Dimensionamento armadio o Materiali armadio Formato della documentazione o Cartaceo o Digitale o Applicazione (foglio calcolo, database, CAD)
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 91 . Installazione Per la realizzazione di un cablaggio strutturato ad elevate prestazioni, oltre alla qualit propria dei componenti, indispensabile garantire una corretta installazione di tutti i componenti: una cattiva installazione pu pregiudicare il funzionamento del sistema di cablaggio, riducendo anche in modo rilevante le prestazioni. Si pensi ai connettori e alle prese che saranno sottoposti centinaia se non migliaia di volte di inserimenti e disinserimenti, una errata installazione, pur essendo i connettori di buona qualit, sono la causa principale di guasti e malfunzionamenti nelle reti cablate. Nellinstallazione si devono seguire le procedure e le tecniche previste dal costruttore e si deve sempre effettuare una installazione tale da garantire una facile accessibilit ai contenitori degli elementi per la manutenzione o aggiornamento. Lidentificazione con etichettatura deve essere fatta durante linstallazione in corso, evitare per esempio di installare il cablaggio orizzontale e il distributore di piano per poi passare alla etichettatura dei cavi, in mancanza delle etichette definitive utilizzare etichette temporanee di identificazione. Le principali linee guida di installazione sono sotto riportate. Gli schermi dei cavi, gli apparati e gli armadi di piano devono essere collegati all'impianto di terra dell'edificio che deve essere realizzato in conformit alle vigenti normative sulla sicurezza degli impianti elettrici. Gli armadi se possibile devono essere installati in spazi appositi ed devono essere separati dai cavi di energia se presenti. Le canalizzazioni non dovrebbero essere collocate negli spazi previsti per i parafulmini, pozzi degli ascensori, vicino a fonti di calore, di umidit o vibrazione. Le canalizzazioni se costruite con componenti modulari, come sempre avviene in pratica, e devono utilizzare curve preformate per formare il cambio di direzione. Canaline, condotti o tubi devono terminare in spazi (scatole di derivazione) sufficientemente ampi da permettere la posa dei cavi senza curvarli troppo (non si devono realizzare curve il cui raggio interno sia inferiore a 6 volte o 10 volte per diametri superiore ai 50 mm, il diametro interno del tubo). I cavi non devono essere sottoposti a raggi di curvatura troppo accentuati 74 . La forza massima di tiro dei cavi, durante la fase di posa, non deve superare i valori forniti dal costruttore. Lo spazio utilizzabile allinterno di una canalizzazione deve essere il doppio di quello necessario per alloggiare la quantit iniziale dei cavi.
74 Non deve mai essere inferiore al raggio minimo previsto dalla normativa del prodotto.
figura 85 Canalizzazione modulare (Bocchiotti) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 92 Numero massimo dei cavi che possono passare in una tubatura in funzione dei diametri (EIA).
Tabella 11 Numero massimo dei cavi
I cavi per usi diversi non dovrebbero essere nello stesso fascio e se lo sono si deve prestare attenzione alla distanza dei cavi di segnale da impianti di potenza. Le distanze minime che i cavi per trasmissione dati devono mantenere dai cavi energia, onde minimizzare gli effetti dovuti a disturbi elettromagnetici, sono in funzione del tipo di cavo, della potenza trasportata e del tipo di canalizzazione utilizzata. Nel caso di cablaggio orizzontale con cavi schermati se il cablaggio inferiore a 35 metri non si applica separazione, negli altri casi alla tratta con esclusione degli ultimi 15 metri.
Tabella 12 Distanze minime da linee elettriche di alimentazione (EN 50174-2)
Per evitare declassamenti delle prestazioni del sistema, tutti i componenti passivi devono essere almeno della stessa categoria del cavo o superiore. Attenzione nella operazione di connettarizzazione, cio di innesto del cavo nel plug, mediante la pinza crimpatrice-spellafili, e nella presa, con eventuale strumento di inserimento. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 93 Limitare sulla terminazione la parte del cavo non ritorta (allontanamento tra conduttori di ogni coppia) entro i 13mm per evitare la diminuzione di affidabilit nella trasmissione.
Nelle prese RJ45 con inserimento nei morsetti di tipo semiautomatico, cio senza lutilizzo di un attrezzo di inserimento prevedere per i cavi UTP e STP una terminazione accettabile, per esempio 50mm.
figura 87 Limitazione terminazione
figura 87bis Presa RJ45 semiautomatica (Legrand)
figura 86 Limitazione terminazione
figura 86bis Crimpatrice
figura 86ter Insertore (Krone) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 94 Nel caso dei cavi S-FTP prevedere oltre alla terminazione accettabile anche una sguainatura di circa 40mm.
figura 87ter Limitazione terminazione
In particolare possibile che nei plug i fili spellati o il cavo sia sottoposto a pressioni a causa della crimpatura. Le prese utente si inseriscono in placche utente poste nelle canalizzazioni o in loro prossimit utilizzando moduli secondo gli standard dellimpiantistica civile ed essere compatibile con il design gi presente. Su questo punto ormai tutte le aziende che forniscono strutture per il cablaggio civile o materiale elettrico hanno in catalogo anche elementi per le prese utente (come per esempio il supporto per incastrare su un modulo una presa RJ45). Lalternativa utilizzare materiale di aziende specializzate in materiale per il cablaggio strutturato che mettono a disposizione moduli e placche standard per lItalia e compatibili con il design delle principali marche.
figura 88 Pressione da crimpaggio
figura 89 Placca per 2 RJ45 e spazio etichettatura (Siemon) Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 95 Nella costruzione delle placche utente si deve tener presente che il materiale impiantistico da utilizzare deve prevedere anche i supporti di fissaggio dei moduli 75 , come rappresentato nelle figura che segue. canalina placca utente 2 prese TO cavo fisso canalina placca utente 2 prese TO cavo fisso
supporto per moduli (3) presa RJ45 su modulo copriforo placca staffe per canalina supporto per moduli (3) presa RJ45 su modulo copriforo placca staffe per canalina
figura 89bis Componenti di una placca utente con 2 TO
75 Le soluzioni possono variare. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 96 Nelle operazioni di posa dei cavi, si devono seguire delle regole fondamentali per evitare di rovinare il cavo (e quindi variare le sue caratteristiche elettriche) con delle manovre: o Cavo si srotola con uno srotolatore o Evitare di strozzare il cavo con il collare di fissaggio o Evitare spigoli vivi o Cavo in eccesso si arrotola con un diametro interno della spira non inferiore ad 1 metro 76
o Cavo con guaina lesa si cambia o Evitare di fare pressioni sul cavo per non danneggiare linterno
figura 90 Regole di posa
Ambienti industriali particolari 77 necessitano di connettori particolari, come quelli in figura:
figura 91 Presa e plug RJ45 (Siemon)
76 Spesso per i cavi WAC si assiste a cavi pi lunghi del necessario e ad un arrotolamento per diminuire lingombro che comporta una degradazione del cavo e del canale. 77 Il tema dellutilizzo del cablaggio strutturato e delle reti in ambienti industriali particolari deve essere approfondito. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 97 Prestare attenzione alla posa della fibra ottica e allinterconnessione.
figura 92 Interconnessione di due fibre ottiche
Prestare attenzione nella operazione di giunzione di tratte di fibre ottiche poich eventuali errori comportano un peggioramento dellattenuazione.
Ricordare di invertire la polarit nei collegamenti con bretelle ottiche (la normativa EIA rende obbligatorio lutilizzo delle etichette A e B)
figura 92bis Etichettatura fibra Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 98 . Test Lo scopo della fase di test quello di pervenire alla certificazione del cablaggio verificando la conformit delli ntero sistema agli standard. La normativa EN specifica i criteri di testing definendoli in modo pi stringente rispetto al passato. In passato le prove di connettivit e ispezione visiva erano ritenute sufficienti per verificare un cablaggio installato. Oggi le procedure di certificazione prevedono lesecuzione di test di prova sullimpianto completamente installato con lobiettivo di stabilire la classe dellimpianto. necessario scegliere il test di riferimento in funzione delle caratteristiche dei materiali impiegati. Nel testing la normativa fa riferimento al concetto di collegamento permanente e non di canale, in cui il collegamento permanente costituito esclusivamente da cablaggio fisso.
cavo orizzontale fisso EQP C TE C canale trasmissivo FD TO C C EC WAC CP Collegamento permanente cavo orizzontale fisso EQP C TE C canale trasmissivo FD TO C C EC WAC CP Collegamento permanente
figura 93 Differenza tra canale orizzontale e collegamento permanente orizzontale
Gli strumenti di misura da utilizzare per queste verifiche sono generalmente in formato palmare, composti da due parti: lelemento ricevente e la parte trasmittente. Il testing consiste nel verificare la conformit con i parametri elettrici dello standard di cablaggio utilizzato con procedure separate per cavo e fibra: o 100% dei cavi e prese o Strumenti appositi o Field tester
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 99
figura 94 Testing
Nel testing si rilevano anche gli eventuali errori nel cablaggio, come 78 : o Errori di continuit dovuti ad uno o pi pins aperti, causati da un accoppiamento connettore filo che non combacia oppure spina difettosa o filo interrotto, pin corto, causato dal cavo danneggiato oppure dal contatto di un filo su un connettore, pin scambiati, causa fili invertiti nel connettore o Errori di lunghezza del cablaggio o Errori di Next, causati da connettori non adeguati o di scarsa qualit, troppi connettori, terminazioni scadenti o Errori di impedenza, causati da danni al cavo per compressione, stiramento o eccessiva piegatura Al termine dei lavori linstallatore, a tutela del committente rilascia una dichiarazione (chiamata generalmente certificazione) in cui attesta che limpianto realizzato risponde ai requisiti definiti nelle norme tecniche. Lesito positivo dei test garantisce che limpianto soddisfa i requisiti di trasmissione di una determinata categoria, condizione necessaria dato che le certificazioni dei singoli componenti sono una condizione necessaria ma non sufficiente. In
78 Elenco incompleto.
figura 95 Collegamenti corretti ed errori di connessione Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 100 altri termini calcolare per esempio lattenuazione del canale considerando i dati dei costruttori dei componenti non garantisce che lattenuazione effettiva rientri nei parametri anche perch possono essere stati commessi degli errori di installazione.
figura 96 Tester
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 101 . Esempio Titolo progetto Azienda su un unico piano
Descrizione Azienda di servizi ubicata su un piano di una palazzina delle dimensioni di 30m x10m per una superficie totale di 300m 2 , di cui 240m 2 sono dedicati ad uffici in open space. Limpianto di cablaggio deve fornire trasporto dati e fonia.
Planimetria
30m 30m
Ipotesi o Un posto di lavoro ogni 10m 2
o Lunghezza dei cavi per il cablaggio orizzontale 79 pari a 30 metri per ogni TO
Soluzione Cablaggio centralizzato su doppino, un distributore di edificio BD con funzione di distributore di piano FD. Dorsale non presente. Prese allarea di lavoro e patch panel RJ45. Modello di interconnessione orizzontale: diretto TO. Modello di interconnessione distribuzione di piano: diretto.
79 Dato nazionale che tiene conto delle installazioni tipiche nel terziario fonte www.vimar.it. BD/FD TO TO Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 102 Area di lavoro S n = 2 WA n = 240 / 10 = 24 TO n = WA n x S n = 24 x 2 = 48 WAC n = TO n = 48 TOD n = TO n / S n = 48 x 2 = 24 TOF n = TO n / S n = 48 x 2 = 24 Cablaggio orizzontale LMTO = 30 LCO = LMTO x TO n = 30 x 48 = 1440m BC n = Arrotondamento(1440 / 305) = 5 BD/FD PPP n = 24 PPFDTO n = TO n / PPP n = 48 / 24 = 2 PPFFD n = PPFDTO n / 2
= 2 / 2 = 1 PPFD n = PPFDTO n + PPFFD n = 2 + 1 = 3 SWITCH P = TOD n = 24 SWITCH n = 1 PC n = PPP n x PPFFD n = 24 x 1 = 24 EC n = SWITCH n = 24 Cablaggio fonia LCF
= 24 metri (ipotesi un metro di cavo per ogni presa fonia dal PBX al patch panel) Armadio BD/FD DA n = 9U Patch panel = PPFD n da 1U
= 3U Ripiano switch = 1 da 1U = 1U Alimentazione = 1 da 1U = 1U UPS = 1 da 1U = 1U Pannelli ciechi = 3 da 1U = 3U LMTO
lunghezza media cavo orizzontale LCO lunghezza cavo orizzontale BC n numero bobine (305m) TO n numero prese utente S n numero servizi per area lavoro WAC n numero cavi area di lavoro
TOD n numero prese utente TOF n numero prese utente
WA n numero postazioni lavoro SUPT superficie totale SUPWA superficie area lavoro PPP n prese per patch panel PPFDTO n numero patch panel TO PPFD n numero pach panel PPFFD n numero patch panel fonia SWITCH n numero switch SWITCH p porte switch PC n numero patch cord EC n numero equipment cable LCF
lunghezza cavo fonia DA n dimensione armadio (U)
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 103
Lunghezza canale orizzontale Si ipotizza 50 metri la lunghezza massima del cavo fisso, 1 metro la lunghezza dei cavi EC e PC e 5 metri la lunghezza massima del cavo dellarea di lavoro WAC. La lunghezza massima del canale orizzontale di 56 metri.
Lunghezza totale del cablaggio Lunghezza del cablaggio orizzontale, quindi 56 metri. Dorsale edificio Non presente. Dorsale campus Non presente. Canalizzazioni Canaline modulari lungo le pareti. Prese utente area di lavoro Modulo 3 posizioni con a sinistra presa dati, al centro tappo cieco e a destra presa telefono. Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 104 . Sistema 110 Il sistema 110 un sistema che utilizza connettori 110 per impianti di grande dimensioni con componentistica di categoria 5. Il patch panel costituito da morsetti per coppie di cavo in dimensione di centinaia di coppie. I cavi flessibili PC sono cavi a 1, 2 o 4 coppie con terminazione 110 ad entrambe le estremit per le dorsali oppure 110 ad una estremit ed RJ45 ad unaltra per la permutazione con il permutatore orizzontale.
Permutazione dorsale con PC 110/110
Permutazione orizzontale con PC 110/RJ 45
figura 97 Sistema 110
Cablaggio strutturato Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 105 . Note Questa dispensa fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di qualsiasi tipo. In ogni caso essa soggetta a cambiamenti senza preavviso. Lautore non assume alcuna responsabilit per il contenuto di questa dispensa, la correttezza, completezza, applicabilit, aggiornamento dellinformazione. In ogni caso non pu essere dichiarata conformit allinformazione contenuta in questa dispensa. Si prega di comunicare eventuali errori. Eventuali citazioni di autori non specificate saranno rimosse su richiesta. Eventuali immagini di autori, organizzazioni, web saranno rimosse su richiesta.
Ottobre 2005
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005 106
CABLAGGIO STRUTTURATO (EN 50173-1 e non solo)
Nicola Ceccon Classe VIA as 2005/2006 Laboratorio Sistemi ITIS Euganeo Este (pd)