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CABLAGGIO STRUTTURATO

(EN 50173-1 e non solo)


































Nicola Ceccon
Classe VIA as 2005/2006
Laboratorio di Sistemi

. Indice
Il cablaggio pag. 3
Perch il cablaggio strutturato? pag. 3
Il cablaggio strutturato pag. 5
Cos il cablaggio strutturato pag. 6
Vantaggi del cablaggio strutturato pag. 6
Fasi del cablaggio strutturato pag. 7
Progettazione pag. 7
Normative pag. 8
Cosa specificano le normative pag. 9
Specifiche degli standard pag. 9
Norme EN/CEI pag 10
Mezzi trasmissivi pag. 11
Cavi in rame bilanciati pag. 11
Fibra ottica pag. 16
Connettori pag. 17
Struttura generica di un sistema di cablaggio strutturato pag. 22
Sottosistemi del cablaggio pag. 24
Work Area e TO pag. 28
Componenti del distributore pag. 29
Dorsali pag. 36
Cablaggio orizzontale pag. 37
Canale pag. 41
Classi pag. 42
Applicazioni pag. 42
Prestazioni del canale pag. 43
Lunghezze massime del canale pag. 45
Canale combinato pag. 51
Strutture di cablaggio pag. 56
Struttura distribuita pag. 56
Struttura centralizzata pag. 59
Disposizione degli elementi funzionali pag. 62
Distributori pag. 62
Presa utente pag. 63
Cavi pag. 64
Alloggiamenti degli elementi funzionali pag. 65
Telai ed armadi pag. 65
Canalizzazioni pag. 69
Cablaggio e reti dati pag. 71
Criteri di progettazione pag. 82
Progettazione pag. 84
Identificazione pag. 88
Documento di progetto pag. 89
Installazione pag. 91
Test pag. 98
Esempio pag. 101
Sistema 110 pag. 104
Note autore pag. 105
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
3

. Il cablaggio
Il cablaggio una infrastruttura per la trasmissione di segnali (ed energia) in uno o pi
edifici che pu essere proprietaria oppure strutturata, cio conforme a standard nazionali ed
internazionali (normata da leggi o regolamenti).
Perch il cablaggio strutturato?
Oggi (e domani) lesigenza di poter comunicare in modo sempre pi rapido ed affidabile,
attribuisce al settore delle comunicazioni un ruolo primario nel panorama socio-economico.
Infatti, il continuo e repentino perfezionarsi della tecnologia dellinformazione
1
e la
diffusione e nascita di piattaforme multimediali (testo, immagini, audio, video) nonch, per
esempio, applicazioni di diversa natura (ecommerce, videosorveglianza) sono solo alcuni
degli indicatori pi rappresentativi di questo fenomeno.
Si pu affermare che la necessit di poter condividere dati, informazioni, risorse alla base
di attivit professionali che prevedono un radicale cambiamento del concetto stesso di
lavoro.
Allo stesso tempo anche in altri settori quali, controlli di impianti tecnologici, si avuta una
notevole proliferazione di computer diversi tra loro, riservati ad applicazioni dedicate, che
cominciano ad avere analoghe necessit di comunicazione e di gestione.
In queste condizioni si rende necessaria la realizzazione di infrastrutture aziendali di
comunicazione, vale a dire di sistemi di trasporto delle informazioni e di condivisione delle
risorse comuni (dati, fonia, immagini....) che forniscano connessioni ad alta velocit tra
apparecchiature di tipo diverso, all'interno di aree limitate, per mezzo di cablaggi e di
protocolli di comunicazione standard. Quindi, disporre di un efficiente sistema di
comunicazione perci una risorsa di primaria importanza, sia come ottimizzazione del
lavoro sia come valorizzazione dellimmobile stesso, in cui lattivit
commerciale risiede.
In questo panorama, la rete di comunicazione il mezzo utilizzato per collegare utenti a
risorse e servizi centralizzati, resi tali per contenere i costi e per agevolare lo scambio di
dati.
Il concetto di comunicazione si
modificato parallelamente alla
diffusione dellinformatica e della
comunicazione telematica, mentre
in passato con il termine di sistema
di comunicazione ci si riferiva
unicamente alle reti telefoniche
oggi questa classificazione non
pi veritiera dato che alla fonia si
aggiunta la trasmissione di dati.
Lufficio, e pi in generale
l'azienda, di oggi sostanzialmente
differente da quello di un tempo e le

1
Informatica, telematica, telecomunicazioni.

(1) Velocit:
Trasmissione dei dati calcolata in numero di bit per secondo (bit/s).
(2) Banda:
Capacit di convogliare, con un unico mezzo, diversi segnali allo stesso tempo (Hz).

figura 1
Fonia e dati
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
4
caratteristiche fondamentali sono la dinamicit, cio la
necessit di dati (ed energia) che variano nel tempo, e la
eterogeneit, cio la presenza di diversi elementi che
trasmettono e ricevono segnali di tipo diverso:
o Fonia
o Dati
o Antincendio
o Allarmi (sicurezza e controllo)
o Video
o Impianti tecnologici (controllo macchine)
Fino ad un recente passato, ma spesso ancor oggi, la risposta a questo processo evolutivo
tecnologico e applicativo stata laggiunta agli impianti tecnologici esistenti, di altri
impianti con una moltitudine di cablaggi utilizzati in modo esclusivo, cio separati.
E cos ledificio appare come una nervatura di cavi per la trasmissione di segnali diversi
senza integrazione: il cablaggio per la fonia, il cablaggio per i dati, il cablaggio per
lallarme il tutto sembra una moltitudine piste di diverse canalizzazioni (a soffitto, a
parete) che collegano strutture separate tra loro.
Questo si traduce in alcuni svantaggi facilmente intuibili
2
:
o Cablaggio rigido al tipo di applicazione e/o prodotto,
quindi un vero e proprio vincolo per lutente finale
o Richiesta di considerevoli spazi
o Difficolt nella gestione
o Difficolt nella manutenzione
o Difficolt nellaggiornamento
o Costi elevati
evidente che focalizzando lattenzione su fonia e dati, i due
principali segnali, lintegrazione risulta fondamentale anche se
sono differenti le caratteristiche di trasmissione
3
.
Ieri e oggi il modello di integrazione si basato su una
integrazione fisica comune grazie alladozione del cablaggio
strutturato inteso, appunto, come integrazione di segnali diversi
in un'unica rete di trasmissione. Domani lintegrazione,
secondo molti naturale, sar basata su una integrazione fisica comune e su un protocollo
comune come nel caso del VoIP
4
(voice over IP). Lo stesso per altre tipologie di

2
Si pensi ad un semplice esempio: la dotazione in un posto di lavoro di un telefono. In alcuni casi linstallazione di un
prodotto diverso pu richiedere il ricablaggio non solo della tratta area di lavoro, ma anche dellintero edificio.
3
La fonia prevede un flusso continuo, mentre i dati prevedono una velocit elevata per brevi periodi.
4
Voice over IP (Voce tramite protocollo Internet), acronimo VoIP, una tecnologia che rende possibile effettuare una
conversazione telefonica sfruttando una connessione internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP,
anzich passare attraverso la normale linea di trasmissione telefonica. Ci consente di eliminare le relative centrali di
commutazione e di economizzare sulla larghezza di banda occupata. Vengono instradati sulla rete pacchetti di dati
contenenti le informazioni vocali, codificati in forma digitale, e ci solo nel momento in cui necessario, cio quando
uno degli utenti collegati sta parlando.
PABX LAN
Cablaggio strutturato
Fonia Dati
PABX LAN
Cablaggio strutturato
Fonia Dati
LAN
Cablaggio strutturato
Fonia Dati
LAN
Cablaggio strutturato
Fonia Dati


figura 3
Evoluzione di fonia e dati



figura 2
Pubblicit del VoIP
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
5
applicazioni analogiche, come la videosorveglianza che utilizzano anchesse il protocollo
IP.
Il problema che le caratteristiche di veicolazione dei dati (velocit, affidabilit,
sicurezza...), sostanzialmente differenti dalla pura telefonia, prevedono reti di
comunicazione ad alte prestazioni realizzate con riferimento agli standard esistenti.
Gli aspetti peculiari di queste reti di comunicazione possono essere riassunti nei seguenti
punti:
1. Fornire una soluzione versatile e riconfigurabile, in funzione degli ambienti
2. Fornire un cablaggio che possa rispondere ad esigenze
attuali e future
La soluzione il cablaggio strutturato, rispondente a standard
e certificabile.
. Il cablaggio strutturato
Il cablaggio strutturato un insieme di componenti passivi
standard (cavi, connettori, prese) posti in opera per poter
supportare diverse applicazioni
5
di telecomunicazione, come:
o 100Base-TX (Fast Ethernet)
o 1000Base-T (Gigabit Ethernet)
o Centralina telefonica digitale o analogica
importante sottolineare che le apparecchiature attive
6
, come
lo Switch o lHub, e gli apparecchi terminali
7

dellapplicazione, come il telefono, non fanno parte del
cablaggio strutturato: il cablaggio strutturato, infatti, si pone
al livello fisico, cio al primo livello del modello ISO/OSI.

Fra gli altri vantaggi rispetto alla telefonia tradizionale si annoverano:
minore costo per chiamata, specialmente su lunghe distanze;
minori costi delle infrastrutture: quando si resa disponibile una rete IP nessun'altra infrastruttura richiesta;
nuove funzionalit avanzate;
l'implementazione di future opzioni non richieder la sostituzione dell'hardware.
Le conversazioni VoIP non devono necessariamente viaggiare su internet, ma possono anche usare come mezzo
trasmissivo una qualsiasi rete privata basata sul protocollo IP, per esempio una LAN all'interno di un edificio o di un
gruppo di edifici. I protocolli usati per codificare e trasmettere le conversazioni VoIP sono solitamente denominati
Voice over IP protocols.
Interessante il caso di Skipe (http://www.skype.com/intl/it/).
Skype un software di instant messaging e VoIP, introdotto nel 2002, capace di unire caratteristiche presenti nei client
pi comuni (chat, salvataggio delle conversazioni, trasferimento di file) ad un sistema di telefonate basato su un
network simile a quello di una rete Peer-to-peer. Gli sviluppatori sono gli stessi che hanno realizzato il popolare client
di file sharing Kazaa, ossia la Sharman Networks. La possibilit di registrarsi ad un abbonamento a pagamento,
SkypeOut, che permette chiamate sulla rete telefonica tradizionale, rendono il programma utilizzabile con grossi
risparmi nel campo delle chiamate internazionali e soprattutto intercontinent ali.
Skype utilizza una implementazione proprietaria del protocollo VoIP (Voice Over IP) per trasmettere le chiamate.
Questo protocollo permette di commutare una trasmissione analogica in una digitale e di poterla quindi trasmettere nella
rete sotto forma di pacchetti di dati. I dati trasmessi vengono crittografati a 128 bit rendendone cos molto difficile il
riconoscimento e la decifrazione da parte di agenti esterni alla comunicazione. [contributo da it.wikipedia.org]
5
Un sistema, il cui metodo di trasmi ssione supportato da un cablaggio per telecomunicazione.
6
Indicano con il termine EQP.
7
Indicano con il termine TE.
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete (L3)
Dati (L2)
Fisico (L1)
Applicazione
Presentazione
Sessione
Trasporto
Rete (L3)
Dati (L2)
Fisico (L1)

figura 4
Cablaggio e modello ISO/OSI
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
6
Cos' il cablaggio strutturato
Il cablaggio strutturato una rete tecnologica che consente di trasportare fonia, dati, segnali
video e pi in generale varie tipologie di segnali di tipo differente, quindi nel caso di una
LAN il cablaggio strutturato linsieme di tutti i componenti passivi (cavi, connettori,
prese) necessari alla realizzazione di una rete informatica, cio computer, server,
stampanti
Si distinguono due principali categorie: sistemi proprietari
8
e sistemi strutturati (cio
conformi a standard nazionali ed internazionali). La caratteristica del cablaggio strutturato
di non essere vincolato ad una sola tipologia di protocollo dati o pi genericamente ad
unapplicazione la principale differenza tra un sistema di tipo strutturato ed un sistema non
strutturato, cio proprietario. Il vantaggio della rispondenza ad uno standard permette di
gestire un sistema aperto multi prodotto e multimarca, garantendo nel contempo requisiti
prestazionali prestabiliti. Risulta pertanto il cablaggio strutturato una soluzione definitiva ed
universale, indipendente dallubicazione, dal tipo di utenze, dal numero delle utenze e dal
protocollo trasmissivo che si utilizza.
Vantaggi del cablaggio strutturato
Il cablaggio strutturato presenta i seguenti vantaggi:
o Un sistema integrato (polivalente) di comunicazione indipendente dagli elementi di
trasmissione (computer, telefono, videocamera, sensore) e dal tipo di segnale (fonia,
dati)
o Un sistema pronto a futuri utilizzi (dinamica dellutilizzo dellufficio), cio aperto
alle espansioni
o Un sistema flessibile che permette rapidamente di portare servizi ai posti di lavoro o
spostarli senza opere murarie e/o elettriche aggiuntive
o Un sistema con un design riconosciuto a livello mondiale e verificabile da un ente
esterno grazie alladozione di uno standard internazionale di
progettazione/realizzazione, cosa che permette ladozione di prodotti di fornitori
diversi
o Disponibilit di interfacce internazionali standard, quindi la presa di
telecomunicazione (a livello utente) sempre la stessa, quindi lo stesso il cavo e la
scheda di rete (NIC)
o Riduzione dei costi di manutenzione
o Applicabilit a diversi ambienti:
Uffici
Centri direzionali e commerciali
Ambienti industriali
Ospedali
Scuole e universit
Strutture militari
Banche e assicurazioni

8
IBM Cabling System.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
7




figura 6
Intelligent building
Fasi del cablaggio strutturato
Nella realizzazione di un impianto di
cablaggio strutturato si possono
definire le seguenti fasi, a cui
corrispondono anche diverse figure
professionali (progettista, elettricista,
collaudatore, responsabile della rete o
sistema informativo):
1. Progettazione, cio la scelta dei
componenti e loro
configurazione in base alle
dimensioni dellimpianto e delle
applicazioni veicolabili
2. Specifica dettagliata
dellimpianto (dove installare,
come installare, qualit dei
componenti in termini di
prestazioni che devono
garantire)
3. Installazione in base alle specifiche
4. Collaudo in base ai criteri stabiliti dallo standard scelto
5. Esercizio, cio la gestione e manutenzione
Ogni fase viene corredata da una
opportuna documentazione di
riferimento, comprendente per esempio
lo schema dellimpianto e
certificazione.
Progettazione
La progettazione, fondamentale, si
basa sul concetto di pensare il
sistema di comunicazione durante la
progettazione delledificio
prescindendo dalla conoscenza
dellutilizzo, cio dalle applicazioni
richieste, e del numero degli utenti.
Inoltre, deve tener conto del processo
evolutivo delle tecnologie hardware e
software, cio il cablaggio deve essere
visto dalla propriet (committente) e
dal progettista non in termini di
necessit di oggi, ma soprattutto in
termini di futuro prevedibile, nel pieno
rispetto degli standard internazionali.
Progettazione
Installazione
Progettista
Elettricista
IT Administrator
Specifica
Esercizio
Progettazione
Installazione
Progettista
Elettricista
IT Administrator
Specifica
Esercizio

figura 5
Fasi del cablaggio e professioni
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
8
Questo cablaggio, nel limite del possibile, deve essere valutato gi in fase di costruzione
dello stabile, cio deve nascere con la struttura stessa delledificio, e per importanza deve
essere paragonato allimpianto elettrico, idraulico... questo evidenzia come la progettazione
del sistema di cablaggio deve essere presa in seria considerazione poich il sistema
realmente una entit delledificio stesso, che cos diventa un edificio intelligente (intelligent
building). Ledificio intelligente ledificio che prevede lintegrazione dei vari sistemi
tecnologici mediante lutilizzo di ununica infrastruttura di comunicazione, costituita dal
cablaggio strutturato, il Data Network, al servizio di tutti gli elementi che necessitano di
comunicare.
La situazione ottimale quella in cui c una integrazione in una unica infrastruttura
dell'energia e dei servizi ottenendo un edificio precablato.
Spesso, per, l'intervento deve essere effettuato in un edificio gi presente: in questo caso
l'intervento deve essere il pi possibile compatibile con ledificio, garantendo anche il
rispetto dei vincoli architettonici.
. Normative (standard)
Le norme che riguardano il cablaggio strutturato sono:
o La norma EIA/TIA 568A (e 568B dal 2002)
9
lo standard americano per il
cablaggio per telecomunicazioni in edifici commerciali; in questo standard si
definisce un generico sistema di cablaggio per le telecomunicazioni che dovr
supportare un ambiente multiprodotto e multifornitore installato in edifici
commerciali. Poich questa norma stata la prima normativa sul cablaggio
strutturato pur essendo americana stata e continua ad essere utilizzate anche in altri
paesi.
o La norma ISO/IEC 11801
10
, ultima versione del 2002, lo standard internazionale
per il cablaggio per telecomunicazioni; in questo standard si definisce un generico
sistema di cablaggio che indipendente dal tipo di applicazione e compatibile con i
componenti di cablaggio (di differenti costruttori) rispondenti a tale standard.
o La norma EN50173
11
, dal 2002 EN50173-1, lo standard Europeo per un generico
cablaggio per telecomunicazioni per uffici, ma applicabile anche nei suoi principi
generali agli ambienti industriali e gli edifici residenziali. Questo standard deriva
dalla norma ISO/IEC 11801 e ad essa correlata ma non identica.
E' importante sottolineare che, in Italia, oltre si devono rispettare anche altre normative non
comprese nella EN, come:
o Sicurezza 626
o Antincendio
o Privacy
o Eventuali normative ambientali


9
Semplificando EIA.
10
Semplificando ISO.
11
Semplificando EN.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
9
Cosa specificano le normative
Le normative che regolano i sistemi di
cablaggio sono applicabili ad un singolo
edificio privato o ad un gruppo di edifici
facenti parte della stessa area privata
(insediamento o comprensorio o campus) e
definiscono i requisiti minimi o specifiche
tecniche per il cablaggio.
Inoltre le normative definiscono i limiti
geografici e temporali:
o Estensione geografica (3000m/EIA
2000m/EN
12
)
o Superficie massima edifici
(1.000.000m
2
/EIA).
o Popolazione massima di un edificio
(50.000/EIA)
o Validit impianto anni (10/EIA pi
a lungo possibile/EN)
Si noti, quindi, che la normativa EN non
stabilisce limiti di utenza e di validit.
Specifiche degli standard
o Caratteristiche dei mezzi trasmissivi
o Struttura di un sistema di cablaggio generico, cio elementi e topologia
o Prestazioni degli elementi del cablaggio e del cablaggio in termini di prescrizioni
13

o Norme per linstallazione
o Norme per lidentificazione egli elementi e componenti del cablaggio
o Norme per la documentazione del progetto e dellimpianto
o Norme per il collaudo dellimpianto di cablaggio
In particolare nella normativa EN:
o I sistemi di cablaggio sono costituiti da punti di interconnessione collegati tra loro da
sottosistemi di cablaggio ben definiti e situati allinterno di una struttura definita di
tipo commerciale, anche se i principi possono essere applicati anche ad installazioni
per ambienti industriali e residenziali
o Il cablaggio in rame bilanciato
14
o in fibra
o La distanza massima per i servizi da distribuire 2000 metri
o Non si occupa della sicurezza e della compatibilit elettromagnetica EMC
15


12
I principi possono essere applicati anche ad installazioni di maggiore dimensione.
13
Norme, regole, precetti, requisiti obbligatori.
14
Cavo composto da uno o pi elementi conduttori simmetrici (coppie intrecciate).
15
E la capacit di un dispositivo, apparecchiatura o sistema a funzionare in modo soddis facente nel suo ambiente
elettromagnetico senza introdurre disturbi elettromagnetici intollerabili per tutto ci che si trova in quellambiente.


figura 7
Campus
Cablaggio strutturato
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10
Progettazione
Pianificazione
Implementazione
Esercizio


figura 8
Norme EN e fasi
Norme EN/CEI
o EN 50173-1
CEI
16
306-6, fascicolo 6956 del 6/2003
Tecnologia dellinformazione Sistemi di cablaggio generico
Parte 1: Requisiti generali e uffici.
o EN 50174-1
CEI 306-3, fascicolo 5958 del 3/2001
Tecnologia dellinformazione - Installazione del cablaggio strutturato
Parte 1: Specifiche assicurazione della qualit.
o EN 50174-2
CEI 306-5, fascicolo 6033 del 5/2001
Tecnologia dellinformazione Installazione del cablaggio strutturato
Parte 2: Pianificazione e criteri di installazione allinterno degli uffici.



La norma europea EN 50173-1 del 2003 sostituisce le norme EN 50173 del
1995 e del 2000 e risulta essere strettamente legata alla norma internazionale
ISO/IEC 11801 del 2002.
I cambiamenti fondamentali riguardano:
o Inserimento del cablaggio centralizzato
o Nuovi modelli per il cablaggio orizzontale
o Nuove classi E ed F per il doppino
o Classificazione per i canali in fibra ottica

Norma EN Argomento
EN 50174-3 Cablaggio esterno edifici
EN 60794-1-1 Cavi fibra ottica
EN 60794-1-2 Cavi fibra ottica metodi di prova
EN 50288 Cavi rigidi doppino e cavi flessibili doppino
EN 61073-1 Giunti meccanici per fibra ottica
EN 50346 Testing cablaggio strutturato

Tabella 1
Panoramica altre normative

Poich il cablaggio strutturato costituito da soli componenti passivi non soggetto a questa normativa, a differenza
delle parti passive. Per maggiori informazioni la Direttiva Compatibilit Elettromagnetica 89/336/CEE (EMC) e
successivi aggiornamenti.
16
Fondato nel 1909, tra i primi Enti normatori al mondo, il CEI Comitato Elettrotecnico Italiano, l'Ente is tituzionale
riconosciuto dallo Stato Italiano e dallUnione Europea, preposto alla normazione e all'unificazione in Italia del settore
elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni.
Cablaggio strutturato
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11
. Mezzi trasmissivi
Il mezzo trasmissivo il canale fisico su cui
veicolare i segnali, da cui dipendono le
caratteristiche stesse dellintero cablaggio
strutturato.
La scelta del tipo di mezzo trasmissivo deve
permettere di:
o Ottenere le prestazioni richieste
o Supportare standard attuali e futuri
o Garantire unaffidabilit prolungata nel
tempo (il pi a lungo possibile)
o Garantire le dovute protezioni
nellambiente di utilizzo
I tipi di mezzi utilizzabili nelle normative sono il
rame e la fibra ottica in forma di cavo fisso
(rigido o posato) o flessibile (anche detto
volante).
Le normative stabiliscono le caratteristiche di un
cavo certificato, cio i requisiti minimi che il
cavo deve soddisfare come limite superiore o
inferiore
17
di alcune misurazioni sui parametri
fondamentali del cavo:
o Rame: attenuazione, next, ACR
o Fibra: attenuazione
Per questo motivo all'atto dell'acquisto fondamentale la certificazione indipendente dal
fabbricante, cio i cavi devono essere certificati da organismi indipendenti (come SGS,
ETL, UL) che attestano che i cavi utilizzati rispettano la normativa di riferimento.
Cavi in rame bilanciati
Sono mezzi trasmissivi elettrici che prevedono doppini in rame con impedenza
18
100 e
quelli normalmente utilizzati nel cablaggio strutturato sono di tipo a 4 coppie ritorte (twisted
pair o TP).
Il doppino il tipo di cavo che ha successo nel cablaggio strutturato perch facile da
installare, ha costi contenuti ed ed era molto diffuso.

17
Questo non impedisce ai fabbricanti di progettare e realizzare cavi al di sotto dei requisiti minimi richiesti, cavi detti
performanti.
18
Limpedenza del cavo un parametro elettrico caratteristico che deve rimanere costante lungo tutta la lunghezza del
cavo, variazioni dimpedenza comportano riflessioni di segnale, attenuazione ed interferenze.
Le cause che possono modificare limpedenza del cavo possono essere quasi interamente da imputare ad una cattiva
installazione, stiramenti e schiacciamenti con conseguente modifica della geometria del cavo.


figura 9
Cavi e cablaggio in rame e fibra
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
12
Pi in dettaglio il doppino un cavo costituito da una o pi coppie (pair) di conduttori di
rame isolati separatamente e ritorti mediante binatura e il doppino base, con solo due
coppie, costituisce una linea di comunicazione singola.



figura 10
Doppino TP

La binatura del cavo quel procedimento per cui le coppie di conduttori vengono ritorte tra
loro: i conduttori componenti la singola coppia sono ritorti e le coppie vengono ritorte tra
loro con passi di twistatura variabile.
Con la binatura eventuali disturbi di natura elettromagnetica vengono indotti sui singoli
conduttori in modo uguale e contrario, favorendo cos leliminazione stessa del disturbo.

figura 11
Binatura
Solitamente si utilizzano fasci di doppini, che possono essere costituiti da una coppia o
centinaia di coppie, solitamente in gruppi di 25 coppie.
I formati di doppini pi utilizzati sono 24 o 22 AWG
19
per il cavo rigido ed in genere 24
AWG per i flessibili ed ad ogni incremento di AWG corrisponde una diminuzione del
diametro.

Tabella 2
Conversione AWG/mm

Le normative considerano alcuni parametri
20
del doppino tra i quali:
o Attenuazione (perdita di inserzione o insertion loss)
o Diafonia (crosstalk)

19
AWG (American Wire Gage) una scala per misurare la dimensione di ogni singolo conduttore.
20
Per informazioni complete e approfondite si rimanda alla disciplina Elettronica e Telecomunicazioni di quinta.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
13
o Next (paradiafonia)
o ACR (rapporto di attenuazione/paradiafonia)
Attenuazione (perdita di inserzione)
E la riduzione dampiezza del segnale di uscita rispetto a quello in ingresso al cavo, quindi
pi bassa lattenuazione migliore la prestazione.
Il valore di attenuazione (in dB
21
) cresce linearmente con la lunghezza del cavo e con la
radice quadrata della frequenza. La modalit di contenimento dellattenuazione dei cavi
quella di usare isolanti espansi; in questo modo la presenza di aria ne riduce la capacit e
quindi il livello di attenuazione.

figura 12
Attenuazione
Diafonia (crosstalk)
Due circuiti elettricamente separati ed adiacenti, si possono influenzare per effetto di mutua
induzione, creando cos un disturbo al segnale trasmesso. La diafonia la misura di questo
disturbo.

figura 13
Diafonia
Next (perdita di paradiafonia)
Il next un segnale di disturbo che si induce allinizio di una coppia quando viene generato
un segnale allinizio della coppia adiacente.
ACR
Rapporto tra il segnale ricevuto e il rumore indotto per diafonia e maggiore il rapporto
migliore la prestazione.

21
Misura della potenza di un segnale relativamente ad un altro segnale.

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
14
Tipi doppino
I tipi di doppini utilizzati nel cablaggio strutturato, in materiale
22
contro esalazioni nocive o
la propagazione della fiamma, si distinguono in non schermati e schermati:

o UTP (Unshielded Twisted Pair) non schermato, cavo che esiste in differenti formati,
e precisamente:
A una e due coppie per utilizzo telefonico
A quattro coppie per utilizzo nel cablaggio strutturato
A multicoppie per dorsali fonia o dorsali dati a media/bassa velocit

o FTP (Foiled Twisted Pair), cavo con schermo in foglio di alluminio, cavo che esiste
in due differenti tipologie:
A quattro coppie per utilizzo nel cablaggio strutturato
A multicoppie generalmente utilizzato per le dorsali fonia



figura 14
Cavo FTP
o S-FTP (Shielded-Foiled Twisted Pair), cavo a quattro coppie singolarmente
schermate in foglio di alluminio pi schermo globale in calza di rame. Questo tipo di
cavo pur offrendo ottime protezioni di schermatura e di diafonia, presenta un costo
elevato e difficolt ad essere inserito sui connettori

figura 14bis
Cavo S-FTP

I cavi schermati si utilizzano allo scopo
23
di avere:
o Una maggiore immunit ai disturbi elettromagnetici
o Una riduzione dellemissione di radiodisturbi
o Una riduzione della diafonia (se applicato a singole coppie)

22
CEI 20-35 non propagazione della fiamma, CEI20-22II non propagazione dell'incendio, CEI20-37/2 ridotta emissione
di gas corrosivi, CEI Progetto C694 - Norma costruttori AICE cavi che non contengono piombo, LSZH o altro.
23
Principio applicabile anche per altri componenti.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
15


figura 14tris
Cavo coassiale
Il cavo coassiale
Che fine ha fatto il cavo coassiale per lungo
tempo diffuso nelle reti locali?
Oggi caduto in disuso, sostituito dalle fibre
ottiche nella fascia ad alte prestazioni e dal
doppino in quella a media prestazioni. Nel
caso di presenza di parti di rete in coassiale
nella normativa EN si elimina, mentre in EIA
si integra.
Categoria dei cavi
Ogni tipo di cavo si distingue in categoria la quale attesta le caratteristiche trasmissive del
cavo di appartenenza, escludendo il contesto installativo cio considerato isolatamente, a
seconda delle prestazioni in:

o Cat. 1 fino a 100 KHz
o Cat. 2 fino a 1 MHz
o Cat. 3 fino a 16 MHz
o Cat. 4 fino a 20 MHz
o Cat. 5 fino a 100 MHz
o Cat. 5e
24
fino a 100 MHz
o Cat. 6 fino a 250 MHz
o Cat. 7 fino a 600 MHz




Tabella 3
Comparazione tra tipi di cavo


24
Categoria 5 e 5e americane non sono equivalenti, infatti la categoria 5e da privilegiare per rispondere alle attuali (e
anche a medio termine) necessit di trasmissione dati permettendo il Gigabit Ethernet (1000Base-T). Nella normativa
EN la categoria 5 la categoria 5e americana.
Cablaggio strutturato
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16
Fibra ottica
La fibra ottica un filo vetroso minuscolo e flessibile, utilizzato per la propagazione della
luce che viene contraddistinta da due numeri n/m, dove n il diametro della parte
conduttrice di luce ed m il diametro della parte esterna; per cui la classificazione 50/125
identifica una fibra ottica con 50m di parte conduttrice e 125m di diametro esterno, dove
indica il micron pari a 10
-6
.



figura 15
Fibra ottica

Allinterno delle fibre ottiche la luce viene propagata per successive riflessioni e in funzione
nel tipo di trasmissione esistono fibre ottiche:
o Multimodali (MMF), utilizzate per brevi distanze, in cui la luce si propaga seguendo
diversi percorsi o modi mediante diversi raggi (di luce).
Nel cablaggio strutturato si utilizzano fibre da 62,5/125m oppure da 50/125m
o Monomodali (SMF), utilizzate per lunghe distanze, la propagazione avviene in un
solo modo utilizzando un singolo raggio di luce.
Nel cablaggio strutturato si utilizzano fibre nellintervallo da 8/125m a 10/125m
Le differenze tra le due tipologie sono di ordine tecnico ed economico: nelle fibre
multimodali si trasmette con led che sono poco costosi, sulle monomodali si trasmette con
laser, che sono pi costosi dei led, ma permettono di coprire distanze e velocit maggiori.
La fibra ha prestazioni migliori rispetto ai cavi di rame:
o Velocit e quantit dati potenzialmente trasmissibili
o Trasmissione su lunga distanza senza bisogno di ripetitori
o Immune da interferenze elettromagnetiche
o Non genera disturbi, cosa che la rende preferibile, se non indispensabile, in alcuni
ambienti di utilizzo come ospedali
25
, settore militare, aziende
importante sottolineare il numero delle fibre per cavo, cio quante fibre si utilizzano per
cavo?


25
Negli ospedali le principali problematiche relative alle reti di segnale sono linfluenza sulle apparecchiature mediche
(terapia intensiva, dispositivi di monitoraggio, pacemaker) e linfluenza dei segnali delle apparecchiature mediche sui
segnali di tecnologia (microonde).
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
17
Si utilizzano:
o Coppia di fibre, cavo bifibra, poich per la
sua struttura fisica la fibra monodirezionale
e quindi il collegamento tra due apparati
realizzato con una coppia di fibre:
Una fibra per la trasmissione
Una fibra per la ricezione
o Multiplo di 2, cio cavi multifibra
26
per future
espansioni (e miglioramento della affidabilit)
o per tratte comuni.
Categorie dei cavi:
o OM1 per MMF
o OM2 per MMF
o OM3 per MMF
o OS1 per SMF
Connettori per cablaggio su doppino
Nel caso del cablaggio su doppino
esistono due tipologie di connettori, che
devono essere della stessa categoria o
categoria superiore del cavo:
o Connettori che sono spinotti
(plug) con contatti (pins) di tipo
maschio, nella versione schermata
e non con cappuccio, come per
esempio il connettore RJ45
o Prese che sono moduli (jack) con
contatti di tipo femmina, in
versione schermata o non, come
per esempio la presa RJ45
E utile precisare che la normativa non
specifica un tipo particolare di
connettore, ma stabilisce le
caratteristiche elettriche, come la
massima attenuazione di 0,40 dB per la
categoria 5, e meccaniche, come il
numero di conduttori pari a 8 per le prese
utilizzate dallutente per la fruizione dei
servizi e un multiplo di 2 per altri tipi di
prese, lutilizzo di connessioni a spostamento di isolante IDC, come appunto lRJ45.

26
Oppure altre tecnologie di costruzione (slotted core, loose).

Figura 18bis
Connettori RJ (disegni)





figura 18bis
Contatti e dimensioni USOC RJ11, RJ12 e RJ45

rivestimento
nucleo
mantello
guaina
rivestimento
nucleo
mantello
guaina

figura 17
Sezione di un cavo a 4 fibre ottiche
(non in proporzione)
Cablaggio strutturato
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18
Questo significa che fare riferimento al connettore RJ45 come unico connettore a 8 contatti
per le prese utente TO scorretto, come del resto fare riferimento alla presa RJ11 come
lunica presa del telefono.
Correttamente si deve fare riferimento allo standard USOC che definisce le misure e i
contatti delle prese di cui RJ45, RJ11 ed altri formati fanno parte.
In questa dispensa si far da questo punto in poi riferimento solamente al connettore RJ45,
anche quando non specificato, che quello utilizzato nella grande maggioranza delle reti
dati.
RJ45
In questo tipo di connettore il collegamento pin-
to-pin, cio dritto, e i cavi devono essere collegati
al jack o al plug RJ45 secondo standard rigorosi
che stabiliscono:
o Coppie
o Colorazione delle coppie
27

o L'ordine dei fili
o Modalit di posatura
Esistono due assegnazioni dei piedini e
raggruppamento delle coppie della presa a 8
posizioni universalmente utilizzate:
o EIA 568A, obbligatoria USA e soluzione
preferita
28

o EIA 568B, soluzione alternativa
fondamentale che lo schema dei colori in uno
stesso cavo sia lo stesso, altrimenti (cio uno di
tipo 568A e uno di tipo 568B) si ottiene un
incrocio che impedisce la trasmissione.
Questa soluzione viene per utilizzata per la costruzione di cavi incrociati (cross) per la
connessione fra porte di apparati attivi, per esempio due switch
29
o due schede di rete.
Lo schema 568A, considerando le coppie e la colorazione, il seguente:
1. bianco-blu/blu
2. bianco-arancio/arancio
3. bianco-verde/verde
4. bianco-marrone/marrone

27
Colorazione dellanima dei fili.
28
E la soluzione preferita perch compatibile con il sistema USOC che vede la coppia 1 partire dal centro e le altre
coppie aprirsi ai lati della prima (si veda figura 20).
29
Quando non disponibile una porta specifica per il collegamento detta di Uplink oppure il dispositivo non permette
automaticamente il riconoscimento del collegamento effettuando in automatico lincrocio.

figura 19
RJ45 femmina e maschio (disegni)


figura 19bis
Jack RJ45



figura 19ter
Plug RJ45




Cablaggio strutturato
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19
La figura che segue rappresenta in modo efficace gli standard di accoppiamento.






Figura 20
EIA 568A e 568B

Nella normativa EN non vi la specifica sulla colorazione delle coppie, ma solo
lassegnazione dei piedini e il raggruppamento delle coppie.


Figura 20bis
EN
Cablaggio strutturato
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20
Connessioni per cablaggio in fibra
Le fibre ottiche sono difficili da connettere, cio difficile laccoppiamento ottico o
allineamento, a causa delle loro esigue dimensioni, che impongono precisioni notevoli. Tale
difficolt aumenta al diminuire delle dimensioni del nucleo e quindi pi sentita nelle fibre
ottiche SMF, cosa che fa privilegiare, quando possibile, lutilizzo delle fibre MMF.
La connessione pu essere non permanente oppure permanente e in questultimo caso si ha
una connessione stabile con una bassa attenuazione delle fibre ottiche.
In generale, le tecniche di connessione per fibre ottiche sono:
1. Nel modo pi semplice, i loro
estremi vengono terminati in
connettori meccanici inseriti in
apposite prese fisse (bussole)
per connettori standard, cosa
che semplifica di molto la
riconfigurazione del sistema
qualora ce ne sia la necessit.
E la bussola che garantisce il
corretto allineamento in linea
delle fibre
2. Le fibre possono essere unite
meccanicamente mediante
giunzione: le giunzioni
meccaniche consistono
nellallineare le due estremit
delle fibre una vicina allaltra
allinterno di manicotto di
protezione, detto giunto
meccanico, e nello stringerle
insieme per attrito oppure
utilizzando dei leganti adesivi
alla fibra
3. Giunzione per fusione di due estremit di fibra con lutilizzo di un manicotto di
protezione, detto giunto a fusione, per formare un'unica connessione solida. La
giunzione a fusione trattenuta allinterno del manicotto per attrito oppure
utilizzando dei leganti adesivi alla fibra. Con la fusione le prestazioni risultano molto
buone solo quando il percorso della fibra rettilineo.
Allatto pratico, pi difficile connettorizzare le fibre che giuntarle, per cui molto spesso la
connettorizzazione viene effettuata esclusivamente in laboratorio, mentre invece in campo ci
si limita ad effettuare giunture con apposite macchine giuntatrici.
Data la difficolt di effettuare giunzioni e connettorizzazioni tra fibre, nelle reti locali si
privilegia l'adozione di fibre multimodali, pi semplici da posare in opera, anche perch
normalmente le ridotte distanze di una rete locale rendono meno rilevanti i vantaggi delle
fibre monomodali rispetto alle multimodali.
SC duplex ST duplex
SC simplex ST simplex
SC duplex ST duplex
SC simplex ST simplex


figura 21
Connettori meccanici fibra
per connessione non permanente



figura 21bis
Bussola SC
Cablaggio strutturato
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21
L'alto costo di connettorizzazione limita inoltre l'impiego delle fibre ottiche alla
realizzazione di dorsali di rete, mentre per collegare il singolo posto di lavoro il doppino di
rame ha ancora
30
un miglior rapporto
prestazione/prezzo.
La connessione meccanica utilizza
connettori meccanici che devono avere
specifiche caratteristiche tali da
minimizzare le perdite della connessione,
essere facili da installare ed avere un
costo contenuto.
La normativa EN prevede i seguenti tipi
di connettori:
o SC (push-pull) per nuove
installazioni di tipo Simplex (SC)
o Duplex
31
(SC-D)
o ST (a baionetta) ammesso per le
installazioni esistenti di tipo
Simplex (ST) o Duplex (ST-D)


figura 22bis
Connessione meccanica SC-D (ingresso) e due SC in una presa utente SC
La normativa prevede, anche, un utilizzo dei colori dei connettori per identificare i diversi
tipi di fibra e quindi per impedire il collegamento di fibre diverse.
Nel caso di connettori SC si utilizza:
o Colore beige o nero per MMF
o Blu per SMF

30
I prezzi sono in costante avvicinamento e in determinate condizioni il costo per dati trasferiti risulta essere inferiore a
quello del doppino.
31
Possibile utilizzo anche di connettori a minimo ingombro che alloggiano due fibre nello spazio di uno mediante una
clip di accoppiamento.
figura 22
Dettaglio connettore SC (Vimar)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
22
. Struttura generica di un sistema di cablaggio strutturato
Un sistema di cablaggio generico costituito da elementi funzionali del cablaggio e gruppi
di elementi funzionali tra loro interconnessi formano dei sottosistemi del cablaggio.
Gli elementi funzionali, tutti passivi, con lutente alla fine del sistema, sono i seguenti:
1. CD Campus Distributor (distributore di campus)
2. Cavo di dorsale campus (cavo per il cablaggio tra edifici)
3. BD Building Distributor (distributore di edificio)
4. Cavo di dorsale edificio (cavo per il cablaggio delledificio)
5. FD Floor Distributor (distributore di piano)
6. Cavo orizzontale (cavo per il cablaggio del piano)
7. Opzionali
a. CP Consolidation point (punto di transizione)
b. Cavo CP Cavo del punto del consolidation point
c. MUTO Assieme prese multiutente
8. TO Telecommunications Outlet (presa di telecomunicazioni, cio la presa utente a
cui si collega una apparecchiatura terminale TE)
Nella normativa EIA gli elementi funzionali hanno nomi diversi pur svolgendo lo stesso
ruolo, la tabella seguente illustra le differenze tra i principali elementi.
EN EIA
CD - Campus Distributor MC Main Cross Connect
BD Building Distributor IC Intermediate Cross Connect
FD - Floor Distributor HC -Horizontal Cross Connect
CP Consolidation point CP Consolidation point
MUTO Assieme prese multiutente MUTOA Assieme prese multiutente
TO Telecommunications Outlet TO Telecommunications Outlet
Tabella 4
EN e EIA
I diversi elementi funzionali, apparati attivi e i terminali sono collegati da elementi di
connessione o connessione. Un elemento di connessione costituito da un dispositivo o da
una combinazione di dispositivi usati per connettere cavi o elementi di cavo (un esempio i
connettori RJ45 oppure i giunti per fibra).
Prima di passare ad un esame dettagliato, con lintroduzione dell'esatta terminologia,
possiamo rappresentare il cablaggio strutturato di un campus come una rete
32
la cui
topologia fisica stellare gerarchica (ormai quasi universalmente utilizzat a in ambito
industriale e commerciale, su tre livelli:
1. Centro stella di comprensorio CD
2. Centro stella di edificio BD
3. Centro stella di piano FD

32
Per rete si intende il complesso di cavi e di collegamenti necessari per permettere a vari utenti di condividere
informazioni e risorse informatiche.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
23
La comunicazione con lesterno avviene in una sala apparecchiature ER, ove sono anche
contenuti gli apparati di telefonia (il centralino telefonico) e da cui dipartono cavi
multicoppia o fibre ottiche verso gli altri edifici, dove presente un distributore di edificio,
e da questi verso i piani degli edifici mediante una dorsale di edificio.
Ad ogni piano, tipicamente, c il distributore di piano dal quale si diramano i cavi
(cablaggio orizzontale) che distribuiscono fonia e dati alle varie postazioni di lavoro.
I cavi si terminano nelle postazioni di lavoro a loro volta attrezzate con connettori standard
modulari (TO) ai quali allacciare le apparecchiature mediante opportuni cavi volanti con
connettori alle estremit.

figura 23
Struttura generica di un sistema di cablaggio strutturato

Il cablaggio, quindi, consiste di collegamenti
punto a punto isolati, ciascuno dedicato al
collegamento tra una coppia di apparati
attivi, come due computer per esempio. I
dati passano tra i diversi distributori e gli
altri elementi del cablaggio secondo un
percorso ad albero gerarchico (come nella
figura 23bis).
Il distributore
Il distributore
33
un punto di configurazione
del cablaggio, cio un punto di
interconnessione tra i sottosistemi del
sistema generico, e quindi costituisce un
punto nevralgico del cablaggio.

33
Nella normativa EN termine usato per le funzioni di una serie di componenti (per esempio pannelli, bretelle) utilizzati
per realizzare le connessioni.
BD BD
FD FD
TO
CD
BD
TO
FD
BD BD
FD FD
TO
CD
BD
TO
FD


figura 23bis
Computer e cablaggio strutturato
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
24
Nel distributore escono e/o entrano cavi che collegano altri distributori
oppure, nel caso del distributore di piano FD, le prese di
telecomunicazione TO dellutente.
Il distributore, in sintesi, un concentratore di connettori per il mezzo
trasmissivo utilizzato, doppino e fibra, che permette la distribuzione
del cablaggio e la connessione tra apparati attivi (switch con
computer, centralino con il telefono).

c c c c c c c c c c c c


figura 25
Schema di un distributore generico con 12 connettori

Sottosistemi del cablaggio
Gruppi di elementi funzionali del cablaggio sono connessi assieme per formare i
sottosistemi di cablaggio.
I sottosistemi di cablaggio, interconnessi tra loro con cavo e connessioni (connettori),
formano la struttura di un cablaggio generico (come in figura 26) e un cablaggio generico
contiene fino a 3 sottosistemi del cablaggio:
o Dorsale di campus, comprendente distributore di campus e cavo di dorsale di campus
o Dorsale di edificio, comprendente distributore di edificio e cavo dorsale di edificio
o Cablaggio orizzontale, comprendente distributore di piano, cavo orizzontale e TO


BD FD TO
Sistema di cablaggio generico
Sottosistema del
cablaggio di
campus
Sottosistema
del cablaggio
di edificio
Sottosistema del
cablaggio
orizzontale
CP
CD
TE
BD FD TO
Sistema di cablaggio generico
Sottosistema del
cablaggio di
campus
Sottosistema
del cablaggio
di edificio
Sottosistema del
cablaggio
orizzontale
CP
CD
TE
BD FD TO
Sistema di cablaggio generico
Sottosistema del
cablaggio di
campus
Sottosistema
del cablaggio
di edificio
Sottosistema del
cablaggio
orizzontale
CP
CD
TE


figura 26
Schema cablaggio generico

Gli elementi funzionali del sottosistema di cablaggio sono interconnessi per formare la
topologia gerarchica fondamentale a stella in cui ogni centro stella un distributore di
segnali/applicazioni (servizi).


figura 24
Simbolo distributore
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
25
In particolare nella normativa ISO/EN la topologia un albero, con collegamenti orizzontali
opzionali per permettere la ridondanza
34
, come nella figura seguente:

BD BD
FD FD
TO TO TO
Non sono sviluppati gli altri rami e ------- elemento opzionale
CD
BD
CP
Sottosistema
dorsale campus
Sottosistema
dorsale edificio
Sottosistema
cablaggio
orizzontale
Area lavoro
E
l
e
m
e
n
t
i

d
e
l

c
a
b
l
a
g
g
i
o

s
t
r
u
t
t
u
r
a
t
o
BD BD
FD FD
TO TO TO
Non sono sviluppati gli altri rami e ------- elemento opzionale
CD
BD
CP
Sottosistema
dorsale campus
Sottosistema
dorsale edificio
Sottosistema
cablaggio
orizzontale
Area lavoro
E
l
e
m
e
n
t
i

d
e
l

c
a
b
l
a
g
g
i
o

s
t
r
u
t
t
u
r
a
t
o


figura 27
Schema cablaggio
I collegamenti orizzontali, che formano un collegamento diretto tra gli FD o tra i BD, se
presenti, devono essere di riserva e supplementari a quelli per la topologia base costituita da
un albero gerarchico. Questi collegamenti costituiscono una ridondanza implementata per
motivi di sicurezza e affidabilit allo scopo di fornire una certa protezione contro rischi.
La figura che segue una dei possibili collegamenti di elementi funzionali per fornire
questo tipo di protezione.
FD
FD
TO TO TO TO
FD
FD
TO TO TO TO


figura 28
Ridondanza a livello di piano

34
Quindi un grafo. Mentre in EIA la topologia un albero, senza collegamenti orizzontali tra i centri stella.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
26
Il tipo dei sottosistemi che possono essere implementati dipende:
o Dalla conformazione e grandezza del campus o delledificio, che incide sulle
lunghezze del cablaggio (un ufficio o un centro commerciale?)
o Dalle applicazioni e servizi che lazienda utilizza e utilizzer per generare ulteriori
vantaggi (gestionale o videoconferenza?)
o Dalla strategia dellutilizzatore (contenimento dei costi o struttura scalabile?)

Ad esempio:
o In un solo edificio il ruolo del centro stella di comprensorio CD svolto dal centro
stella di edificio BD e quindi non necessario il sottosistema di dorsale di
comprensorio, cio si uniscono le funzioni di pi distributori
o In grande edificio ledificio pu essere trattato come un campus, quindi con un centro
stella di comprensorio CD, con un sottosistema di dorsale di campus, e diversi centri
stella di edificio BD
o In un edificio con spazi sullo stesso piano con un numero elevato di apparati attivi
(molto popolato) si hanno pi centri stella di piano FD su un piano, come nel caso di
laboratori
o In un edificio su pi piani con alcuni piani con un numero ridotto di apparati attivi
distribuiti tra i piani (poco popolato) i centri stella di piano FD servono anche i piani
poco popolati adiacenti
o In un edificio si centralizza il cablaggio portando direttamente alle prese utente il
collegamento, quindi si uniscono le dorsali di edificio e il cablaggio di piano. Il
centro di campus BD svolge funzione di CD e dei vari FD
A parte queste diverse implementazioni, da scegliere in fase di progettazione, in ogni
campus dovrebbe essere installato:
o Un distributore CD per il campus
o Un distributore BD in ogni edificio
o Un distributore FD in ogni piano
Apparati e attivi e distributori
E importante sottolineare che le connessioni tra i sottosistemi possono essere attive, cio
utilizzare apparecchiature specifiche per una applicazione, come per esempio uno switch
Ethernet Gigabit
35
, oppure passive, cio i distributori possono essere costituiti
esclusivamente da componenti passivi.
Nel caso di utilizzo di apparati attivi questi si posizionano alle fine di ogni sottosistema di
cablaggio, quindi in ogni distributore pu essere presente un apparato attivo (EQP) mentre
questo non possibile in un punto di transizione CP, come schematizzato nella prossima
figura.
Gli apparecchi attivi possono fare parte del distributore, ma non sono parte della normativa
del cablaggio strutturato, questo significa che le prestazioni dellimpianto di cablaggio
strutturato non tengono conto delle performance dei dispositivi.

35
Velocit 1000Mbps (bit per secondo).
Cablaggio strutturato
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27
TE
BD FD
CP
CD
EQP c EQP c EQP c
TO
Sistema di cablaggio generico
TE
BD FD
CP
CD
EQP c EQP c EQP c EQP c EQP c EQP c
TO
Sistema di cablaggio generico

figura 29
Apparati attivi e distributori

Schema del cablaggio
Riassumendo con uno schema la topologia di un campus con la terminologia di base della
norma EN si ha:
Distributore
di
Campus
CD
TO
Distributore
di piano
FD
Cavo
dorsale
di edificio
Distributore
di edificio
BD
CP
Cavo CP
Cavo orizzontale fisso CP
Cavo orizzontale fisso
MUTO
Distributore
di
Campus
CD
TO
Distributore
di piano
FD
Cavo
dorsale
di edificio
Distributore
di edificio
BD
CP
Cavo CP
Cavo orizzontale fisso CP
Cavo orizzontale fisso
MUTO



figura 30
Schema cablaggio
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
28
Work Area e TO
Partiamo dallutente, cio dalla postazione
di lavoro (PDL), anche definita Work Area
(WA), in cui si trovano i diversi
apparecchi terminali (TE) ognuno
collegato ad una presa utente TO.
La presa TO una presa telematica, su
supporto modulare, che pu essere attivata
per erogare un qualsiasi servizio
(applicazione) il cui design deve essere
compatibile, se non uguale, alle placche
dellimpianto elettrico.
In sede di progettazione si devono
distribuire le postazioni di lavoro WA in
base alla superficie utilizzabile cercando di
ottenere una elevata densit di TO con
lobiettivo di aumentare la capacit del
cablaggio di adattarsi ai cambiamenti
36
.
Si pu considerare come unit di densit,
universalmente riconosciuta, un posto di lavoro ogni
10m
2
dedicati agli uffici, come specificato nella
normativa EIA.
Nella normativa EN ogni WA deve essere servita da
almeno due prese utente TO, tipicamente dati e fonia,
per il collegamento di apparati attivi che dovrebbero
essere:
1. Presa con 8 contatti, tipicamente RJ45 per
doppino categoria 5 o 6
2. Presa con 8 contatti, tipicamente RJ45 per doppino categoria 5 o 6 oppure una presa
SC-D (o due SC singole compattate in una duplex) per cavo bifibra
Inoltre, ogni presa deve essere identificata e qualsiasi altro dispositivo deve essere esterno
alla presa (come gli adattatori
37
, per esempio).
Il collegamento tra TE e TO assicurato da un cavo dellarea di lavoro
38
non permanente di
tipo flessibile, che indichiamo con WAC, che pur essendo utilizzato per collegare i
terminali non considerato parte del sottosistema di cablaggio essendo specifico di una
applicazione.
Il contributo prestazionale, comunque, di questo cavo di lavoro deve essere considerato
nella realizzazione della struttura di cablaggio.

36
Si pensi al caso di un laboratorio di informatica di una scuola che inizialmente prevede 15 computer: sicuramente
opportuno prevedere 20 prese dati piuttosto di 15 per poter soddisfare eventuali potenziamenti.
37
Detti anche baluns servono per interconnettere apparecchi per laudio, video, allarmi utilizzando il doppino. Questi
elementi non sono certificati dalla normativa.
38
Nella normativa EN il nome preciso cordone dellarea di lavoro.



figura 32
Placca con prese RJ45 (Vimar)
Presa TO
Presa TO
WA
Cavo fisso
Cavo fisso
wac
wac
Presa TO
Presa TO
WA
Cavo fisso
Cavo fisso
wac
wac


figura 31
WA
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
29
La tipologia del cavo WAC nel caso di dati :
o Doppino con plug RJ45 ad entrambe le
estremit
o Cavo bifibra con terminazione SC-D ad
entrambe le estremit
Nelle TO entra il cablaggio orizzontale, il
sottosistema di cablaggio pi vicino allutente,
costituito da un cavo fisso che nel caso del
doppino pu essere anche di due coppie, mentre
nel caso della fibra un cavo con le
terminazioni.
Dimensionamento
Il dimensionamento consiste nello stabilire il
numero di postazioni, di TO e cavi dellarea di
lavoro WAC in base alle superfici da servire e
alle eventuale indicazioni sul numero dei servizi
da attivare.
Consideriamo il seguente esempio/esercizio: un
edificio su 3 piani con 100m
2
per il primo, 120m
2
per il secondo e 80m
2
per il terzo piano
di superficie per larea di lavoro.

Utilizzando le formule, con i valori di default, dello schema a fianco si ottengono 30 posti
di lavoro WA
n
con 60 prese utente TO
n
e 60 cavi di collegamento WAC
n
tra le prese e i
terminali (30 computer e 30 telefoni).
Componenti del distributore
Il distributore svolge la funzione di connessione
grazie ai suoi componenti, che sono:
1. Pannello di distribuzione (detto anche
permutatore o patch panel) per alloggiare
connettori per le connessioni alle dorsali o al
cablaggio orizzontale, composto da prese di
connessione per il mezzo trasmissivo inserite
in un alloggiamento tipicamente metallico.
Sul retro della presa con una tecnica di
innesto entrano i cavi fissi provenienti dalle
TO o dai permutatori, come da figura 33 e
33ter.
Sul davanti la presa permette la possibilit di
collegare con cavi volanti apparati attivi o
altri permutatori, come da figura 33bis e
33ter.
WA
n
= SUPT /SUPWA
TO
n
= WA
n
x S
n
WAC
n
= TO
n

WAC
n
= TO
n
= (SUPT /SUPWA) x S
n

WA
n numero postazioni lavoro

SUPT superficie totale
SUPWA superficie area lavoro (10m
2
)
TO
n numero prese utente

S
n numero servizi per area lavoro (2)
WAC
n numero cavi area di lavoro


Schema 1
Dimensionamento WA


figura 33
Permutatore per rame (retro)



figura 33bis
Permutatore per rame (davanti)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
30
2. Cavi volanti flessibili con connettori alle estremit compatibili con le prese per collegare
altri pannelli o apparecchi attivi, e in particolare si definiscono:
Patch cord
39
(PC) per i permutatori
40

Equipment cord
41
(EC) per collegare gli apparecchi attivi al permutatore





figura 33ter
Sezione di un permutatore
Modelli di interconnessione
La connessione alle apparecchiature specifiche per una applicazione (uno switch per i dati)
e le connessioni passive tra sottosistemi di cablaggio possono utilizzare il modello di
interconnessione diretto oppure indiretto.
Qualsiasi distributore, quindi, pu usare interconnessioni appartenenti al modello:
o Diretto (interconnect model) senza lutilizzo di patch cord, jumper o bretelle di
connessione, quindi un unico connettore per collegare due sottosistemi di cablaggio
o Indiretto (crossconnect model) con lutilizzo di patch cord, jumper o bretelle di
connessione, quindi due connettori per collegare due sottosistemi di cablaggio

Sottosistema
di cablaggio
c c
EQP c c
EC
c
PC
c
Sottosistema
di cablaggio
Sottosistema
di cablaggio
EQP
c c
EC
Sottosistema
di cablaggio
c c
EQP c EQP c c
EC
c
PC
c
Sottosistema
di cablaggio
Sottosistema
di cablaggio
EQP
c
EQP
c c
EC

figura 34
Modello di interconnessione diretto
figura 34bis
Modello di interconnessione indiretto

39
Nella normativa EN indicato con il termine bretella di connessione.
40
E possibile utilizzare anche del cavo senza connettori detto Ponticello (Jumper) per collegare permutatori tra loro.
41
Nella normativa EN indicato con il termine cordone dellapparecchiatura.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
31


Switch (EQP)
Equipment cable (A)
Patch panel (B)
Cavo fisso orizzontale verso TO (C)

figura 35
Modello interconnessione diretto
su un distributore di piano

Switch (EQP)
Equipment cable (A)
Patch panel (B)
Cavo fisso orizzontale verso TO (C)
Patch cord (D)
Patch panel crossconnect (E)

figura 35bis
Modello interconnessione indiretto
su un distributore di piano


Focalizzando sul permutatore e considerando larea di lavoro dellutente gli schemi dei
modelli di connessione sono i seguenti:

Equipment cord EC
Presa TO Switch
Patch panel
(prese TO)
Cavo fisso WAC
WA
Equipment cord EC
Presa TO Switch
Patch panel
(prese TO)
Cavo fisso WAC
WA


figura 35ter
Interconnessione diretta tra FD e cablaggio orizzontale
(esempio di distributore per doppino con apparato attivo e un patch panel)






Retro
Davanti
Retro
Davanti
Cablaggio strutturato
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32
Presa TO
Patch panel
Cavo fisso
WAC
WA
Equipment cord EC
Patch panel
Patch cord
Switch
Presa TO
Patch panel
Cavo fisso
WAC
WA
Equipment cord EC
Patch panel
Patch cord
Switch


figura 35quater
Interconnessione indiretta tra FD e cablaggio orizzontale
(esempio di distributore per doppino con apparato attivo e due patch panel)

Tipologie di distributori
I distributori utilizzano tecnologia per il doppino e/o
per fibra:
o Doppino
Permutatore che contiene prese RJ45 in
blocchi tipicamente da 12 24 36 48 -
96
Innesto con i morsetti del retro della presa e
i fili del doppino
Cavo volante TP per permutare tra
permutatori (PC) o per permutare tra
permutatore e apparato attivo (EC)

o Fibra
Cassetto ottico
42
che contiene bussole che
servono ad allineare meccanicamente due
connettori doppi (SC-D)
Innesto sul retro indiretto mediante
connettori meccanici
Cavo volante bifibra, detta bretella ottica,
per permutare tra permutatori o per
permutare tra permutatore e apparato attivo
dotato di almeno una porta ottica

42
Si possono anche usare connessioni ai distributori utilizzando giunzioni, il cassetto quindi allinterno effettua la
giunzione e allesterno presenta un pannello di bussole fisso o removibile.
Retro
Davanti
Retro
Davanti

figura 36
Presa RJ45



figura 36bis
Schema di una bussola

figura 36ter
Cassetto ottico (Vimar)

Cablaggio strutturato
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33


figura 37
Cassetto ottico chiuso, aperto davanti e aperto dietro (Siemon)

Switch
Cassetto
Bretella ottica
Cavo fibra
Porta ottica Porte rame
Switch
Cassetto
Bretella ottica
Cavo fibra
Porta ottica Porte rame


figura 38
Permutatore in fibra con apparato attivo rame/fibra


Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
34
Fonia e dati
Il patch panel e i cavi volanti sono i due componenti che
permettono la permutazione
43
, cio la possibilit di commutare
le tratte di cablaggio per assegnare le applicazioni alle TO
senza opere murarie e/o elettriche aggiuntive.
E attraverso lesempio del telefono che si comprende e si
valorizza la flessibilit ed efficacia di un impianto strutturato:
1. Per esempio una TO assegnata ad un computer pu
essere riassegnata ad un telefono semplicemente
spostando un cavo volante sul distributore
2. Per esempio un dipendente che cambia ufficio
allinterno dellazienda pu conservare il proprio
numero agendo sul distributore spostando un cavo
volante
Quindi, il cablaggio strutturato permette, grazie alle
permutazioni, una rapida configurazione o riconfigurazione
della distribuzione di dati e fonia (o altri segnali) alli nterno
delledificio.
Il cablaggio strutturato permette un unico cablaggio per dati e fonia, ma a livello apparati e
applicativo i servizi sono amministratati generalmente in modo autonomo. La voce per lo
pi governata da un PABX (comunemente noto come centralino telefonico), mentre le
comunicazioni dati sono trasmesse mediante apparati di networking.
Il PABX (Private Branch Exchange), la centralina privata di commutazione ed una
centralina telefonica digitale o analogica che fa da interfaccia tra la rete telefonica interna e
la rete telefonica esterna, nata con lo scopo di collegare alla rete pubblica un certo numero
di apparecchi telefonici mediante un centralino privato.
In un sistema di cablaggio per servizi dati e servizi fonia il cablaggio orizzzontale dal
distributore di piano FD alle prese TO unico, mentre il cablaggio di dorsale prevede due
cablaggi separati, uno per i dati e uno per la fonia e la connessione tra orizzontale e dorsale
avviene con una interconnessione indiretta. Si utilizza, infatti, un patch panel
44
per le prese
TO e un patch panel per la fonia (RJ45 o sistema 110), detto di appoggio, in cui entra il
doppino, che pu essere un cavo multicoppia
45
con centinaia di coppie, proveniente da altro
distributore (livello superiore) oppure dal direttamente dal PABX.
E necessario:
o Patch panel per le TO, cio per il cablaggio delle WA degli utenti
o Patch panel di appoggio di fonia per le linee provenienti dal centralino telefonico,
con un numero di connettori pari a met del numero di TO
o Cavo EC per i dati
o Cavo PC per la fonia
o Cavo WAC per i dati
o Cavo WAC per la fonia

43
Funzione caratteristica e fondamentale del cablaggio strutturato.
44
O pi a seconda delle prese TO.
45
Si utilizzano normalmente 2 pin del connettore: il 4 e 5, per la fonia.


figura 39
PABX
Cablaggio strutturato
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35
La flessibilit del sistema data dallutilizzo dei permutatori e dei cavi volanti:
lassegnazione di una presa TO in precedenza assegnata ad un apparecchio dati si ottiene
agendo a monte, sul distributore, spostando i cavi volanti (operazione 1 e 2 in figura 40bis).
Le figure 40 e 40bis che seguono illustrano l'esempio con un distributore di piano FD, una
presa per i dati e una per la fonia per ogni WA.
Switch
Patch panel
(prese TO)
Patch panel
(fonia)
Cavo
Centralino
telefonico
P
B
X
Equipment cord
Patch cord
Presa TO
Retro
Davanti
Cavo volante
Connettore
Connettore
Innesto cavo nel connettore
Presa TO
Linea
telefonica
pubblica
Switch
Patch panel
(prese TO)
Patch panel
(fonia)
Cavo
Centralino
telefonico
P
B
X
Equipment cord
Patch cord
Presa TO
Retro
Davanti
Cavo volante
Connettore
Connettore
Innesto cavo nel connettore
Presa TO
Linea
telefonica
pubblica


figura 40
Fonia e dati con PBX diretto al distributore FD
Presa TO
Switch
Patch panel
(prese TO)
Patch panel
(fonia)
Cavo
Centralino
telefonico
P
B
X
Equipment cord
Patch cord
Presa TO
1
2
3
Retro
Davanti
Cavo volante
Connettore
Connettore
Innesto cavo nel connettore
Linea
telefonica
pubblica
Presa TO
Switch
Patch panel
(prese TO)
Patch panel
(fonia)
Cavo
Centralino
telefonico
P
B
X
Equipment cord
Patch cord
Presa TO
1
2
3
Retro
Davanti
Retro
Davanti
Cavo volante
Connettore
Connettore
Innesto cavo nel connettore
Linea
telefonica
pubblica


figura 40bis
Fonia e dati flessibilit del cablaggio strutturato
Cablaggio strutturato
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36
In alternativa allo schema precedente basato su un permutatore di appoggio per la fonia si
possono utilizzare due permutatori di appoggio con lo scopo di separare il permutatore dati
da quello di fonia. In questo caso il permutatore dati collega met TO e il cablaggio tutto
su doppino a 4 coppie (per la flessibilit).
Switch
Equipment cord
Patch cord
Patch panel
(prese TO)
Patch panel
(fonia)
Cavo
centralino
telefonico
P
B
X
Presa TO
Presa TO
Linea
telefonica
pubblica
Cavo orizzontale fisso
Switch
Equipment cord
Patch cord
Patch panel
(prese TO)
Patch panel
(fonia)
Cavo
centralino
telefonico
P
B
X
Presa TO
Presa TO
Linea
telefonica
pubblica
Cavo orizzontale fisso

figura 41
Fonia e dati con doppio permutatore per la fonia

Sottosistemi di cablaggio di dorsale (dorsali)
Sono la parte del cablaggio che permette la connessione tra i distributori dei primi due
livelli:
o Dorsale di campus da CD ai diversi BD
o Dorsale di edificio dal BD ai diversi FD
Sottosistema dorsale di campus
Il cablaggio di campus si estende dal distributore di campus CD ai distributori di edificio
BD e il collegamento va terminato ad un permutatore sia dal lato CD che dal lato BD.
Quando presente il sottosistema include:
o Distributore di campus CD con prese, PC o jumper o bretelle
o Cavi dorsale di campus che permettono il cablaggio tra il distributore di campus CD
e i vari distributori BD dell'edificio, in fibra ottica (preferibilmente SMF per esterno)
o in doppino (soluzione per brevi ditanze)
o Terminazione dei cavi di dorsale di insediamento
Il cablaggio di dorsale campus pu fornire un collegamento diretto tra i distributori di
edificio BD che deve essere supplementare a quello della topologia gerarchica.
Cablaggio strutturato
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37
Sottosistema dorsale di edificio
Il cablaggio di edificio si estende dal distributore di edificio BD ai distributori di piano FD
e il collegamento va terminato ad un permutatore sia dal lato BD che dal lato FD.
Quando presente il sottosistema include:
o Distributore di edificio BD con prese, PC o jumper o bretelle
o Cavi dorsale di edificio che permettono il cablaggio tra il distributore di edificio BD
e i vari distributori di piano FD dell'edificio, in doppino o fibra ottica (tipicamente
MMF)
o Terminazione dei cavi di dorsale di edificio
Il cablaggio di dorsale edificio pu fornire un collegamento diretto tra i distributori FD che
deve essere supplementare a quello della topologia gerarchica.
Cablaggio orizzontale (sottosistema)
Il sottosistema di cablaggio orizzontale si estende da un
distributore di piano FD alle prese utente TO permettendo
la distribuzione di piano con cavi di collegamento
permanenti tra FD e TO terminati alle prese.
Include:
o Cavi orizzontali fissi in doppino o anche se poco
usata in fibra (MMF)
o Consolidation point
o Distributore di piano FD con prese, PC o jumper o
bretelle
o Prese associate alle prese utente TO

Patch cord (A) Patch panel (B) Cavo fisso (E) Consolidation point (D)
Cavo Consolidation point (C) TO (F)

figura 42bis
Cablaggio orizzontale


figura 42
Il cablaggio orizzontale
Cablaggio strutturato
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38
I cavi orizzontali devono collegare il disributore di piano FD alle prese TO, a meno che non
sia installato un punto di transizione CP.
I cavi dellapparecchiatura e dellarea di lavoro non fanno parte del sottosistema orizzontale.
Le prese di telecomunicazione possono presentarsi singolarmente o a gruppi e si possono
utilizzare doppini a due coppie anche se questo, per, comporta una riassegnazione delle
coppie e non tutte le applicazioni sono supportate (come per sempio il Gigabit Ethernet che
utilizza tutte le quattro coppie).
Quindi, ad ogni presa, per esempio RJ45, posizionata vicino ad una postazione di lavoro
WA, deve corrisponderne una di analoga nel distributore di permutazione di piano; le prese
sono collegate tra loro mediante un cavo fisso, twistato a 4 coppie per le prese RJ45, e
qualsiasi presa installata potr essere utilizzata indifferentemente come presa telefonica o
dati mediante: il cavo del terminale WAC e linterconnessione al permutatore di fonia con
cavo patch cord .
Consolidation Point
Il Consolidation Point (CP) un sistema passivo di prese (praticamente un permutatore su
un alloggiamento in alcuni casi appositamente progettato) posto tra FD e TO, che si utilizza
negli open space (dove richiesta flessibilit nello spostamento delle TO) e rappresenta un
punto di connessione intermedio sul cavo orizzontale.
Lutilizzo prevede i seguenti vincoli:
o Non sono ammesse connessioni dirette tra apparecchi attivi, quindi non posibile
collegare direttamente al CP un computer per esempio
o Massimo 12 aree di lavoro servite
o La distanza minima da un didtributore FD deve essere di 15 metri
o Ammesso un solo CP tra FD e qualsiasi TO servita dal distributore
o Posizionato in unarea accessibile allutente


Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (E) Consolidation point (D)
Cavo Consoli dation point (C) TO (F) - Work area cable (G)

figura 43
Cablaggio orizzontale con CP
Cablaggio strutturato
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39
MUTO
Un altro elemento funzionale opzionale il
MUTO: un punto di terminazione del cablaggio
orizzontale ed formato da un insieme di TO
situate in uno spazio comune. Si ricorre all'utilizzo
del MUTO se i posti di lavoro cambiano spesso di
posto o di numero come negli open space e sale
riunioni (per servire pi di unarea di lavoro)
oppure quando un utente ha necessit di molte
prese di telecomunicazione (per servire ununica
area di lavoro).
Lutilizzo prevede i seguenti vincoli:
o Massimo 12 aree di lavoro servite
o Non deve essere installato in un
controsoffitto o sottopavimento
o Posizionato in unarea accessibile allutente
o Il cavo che va dalla stazione di lavoro al
MUTO non pu superare i 20 metri





Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) MUTO (D) Work area cable (E)

figura 43ter
Cablaggio orizzontale con MUTO




figura 43bis
MUTO (Siemon)
Cablaggio strutturato
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40
La differenza sostanziale tra un CP e un MUTO data dal fatto che in un MUTO collego
direttamente gli apparecchi terminali, cosa non possibile con il CP, per questo spesso al CP
abbinato un MUTO.



Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) Consolidation point (D)
Cavo Consolidation point (E) - MUTO (F) Work area cable (G)

figura 43quater
Cablaggio orizzontale con CP e MUTO


Focalizzando sui permutatori e considerando lo switch e larea di lavoro lo schema del
MUTO il seguente:

MUTO
Patch panel
Cavo fisso
WAC
WA
Equipment cord EC
Consolidation point
Patch cord
Cavo consolidation point
Switch
MUTO
Patch panel
Cavo fisso
WAC
WA
Equipment cord EC
Consolidation point
Patch cord
Cavo consolidation point
Switch

figura 43quinquies
Cablaggio orizzontale con CP, MUTO e apparato attivo

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
41
. Canale
Come si visto lo scopo del cablaggio realizzare una infrastruttura passiva per creare dei
percorsi di trasmissione tra una apparecchiatura attiva EQP e una apparecchiatura terminale
TE, per esempio uno switch sul distributor di paino e un computer sullarea di lavor
dellutente.
Nella normativa EN questo percorso si definisce come canale e questi gioca un ruolo
fondamentale dato che lapplicazione trasportabile con il cablaggio dipende esclusivamente
dalla prestazione (performance) del canale, cio dalla capacit di trasportare il segnale senza
significative perdite di capacit.
Il canale (individuato in rosso nella figura 44) composto esclusivamente da elementi
passivi, cio da:
o Tratte passive di cavo
o Connessioni alle estremit senza le connessioni delle apparecchiature, quindi le
maggiori prestazioni delle apparecchiature non sono considerate
o WAC (area di lavoro)
o EC (distributore)
o PC (distributore)

cavo orizzontale fisso
EQP C TE C
canale trasmissivo
FD
TO
C C
EC WAC
cavo orizzontale fisso
EQP C TE C
canale trasmissivo
FD
TO
C C
EC WAC



C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura - WAC cavo apparecchiatura area lavoro
Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) TO (D) - Work area cable (E)

figura 44
Modello canale trasmissivo orizzontale con una interconnessione diretta a una TO e schema

Cablaggio strutturato
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42
I canali sono realizzati utilizzando:
o Solo cablaggi orizzontali
o Solo cablaggi di dorsale di edificio
o Solo cablaggi di dorsale di campus
o Combinazioni dei canali precedenti
Classi e Applicazioni
La normativa con lo scopo di poter correlare il canale alle applicazioni ha introdotto una
suddivisione del canale in classi, caratterizzata dalla classe dellapplicazione che il canale
deve supportare.
Le classi e le applicazioni per il doppino sono
46
:
o A
PBX (centralino telefonico privato)
V.11 (modem)
o B
Accesso Base ISDN
o C
CSMA/CD 10Base-T
o D
CSMA/CD 100Base-T
CSMA/CD 100Base-TX
Token Ring 100Mbits
CSMA/CD 1000Base-T
o E
47

CSMA/CD 1000Base-T
Le classi e le applicazioni per la fibra
sono
48
:
o OF200
10GBase-LX4
o OF500
1000Base-LX
1000Base-SX
o OF2000
1000Base-LX
100Base-FX
10GBase-LX4
Quindi, le prestazioni del canale sono suddivise in classi per doppino e fibra ottica sono:
o Classi doppino:
Classe A fino a 100 KHz
Classe B fino a 1 MHz
Classe C fino a 16 MHz
Classe D fino a 100 MHz (cavi categoria 5, sono gli ex cavi categoria 5e i
parametri corrispondono alla categoria 5e americana)
Classe E fino a 250 MHz (cavi categoria 6)
Classe F fino a 600 MHz (cavi categoria 7)
o Classi fibra:
Classe OF-300 (Cavi categoria OM1/2/3 e OS1)
Classe OF-500 (Cavi categoria OM1/2/3 e OS1)
Classe OF-2000 (Cavi categoria OM1/2/3 e OS1)


46
Elenco parziale.
47
Classe E utilizza cavo categoria. 6 a 250Mhz, ma la velocit di trasmissione consentita dalla categoria 6 quindi
teoricamente uguale a quella della categoria 5e: la differenza sostanziale sta nelle maggiori prestazioni che garantiscono
un rendimento maggiore per leliminazione di errori, e conseguenti ritrasmissioni, causati da interferenze.
48
Elenco parziale.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
43
Canale e classe
Per il doppino un canale di classe A, la pi bassa, specificato in modo da fornire la
prestazione minima di trasmissione per essere utilizzato da una applicazione di classe A, un
canale B per applicazioni di classe B, un canale C per applicazioni C, un canale D per
applicazioni D, un canale E per applicazioni E, un canale F per applicazioni F.
Inoltre:
o I canali di una classe supportano tutte le applicazioni di una classe inferiore
o Il cablaggio orizzontale deve essere installato almeno per supportare prestazioni
di classe D
Componenti e classe
La scelta dei componenti determinata dalla classe delle applicazioni che i cablaggi devono
trasportare e in base alla normativa EN i componenti di categoria 5 forniscono prestazioni di
cablaggio di classe D, i componenti di categoria 6 forniscono prestazioni di cablaggio di
classe E ed, infine, i componenti di categoria 7 forniscono prestazioni di cablaggio di classe
F.
Da notare che la normativa elemina i componenti di categoria 4.
I cavi ed elementi di connessione delle diverse categorie possono essere utilizzate
allinterno del canale, ma le prestazioni sono quelle della classe del componente inferiore,
ad eccezione della fibra nel caso in cui si hanno due tratte di fibra diversa (monomodale e
multimodale)
Prestazioni del canale
Le prestazioni del canale non devono superare le prescrizioni (requisiti minimi) alle
estremit del cablaggio previsti dalla normativa.
Le prestazioni di un canale dipendono:
o Dalla lunghezza del cavo
o Dalle prestazioni dei componenti del canale, che sono date dai parametri
(attenuazione, Next)
o Dal numero di connessioni, infatti pi sono le connessioni maggiori sono i
connettori e maggiori i cavi flessibili utilizzati e peggiore la prestazione del canale,
per esempio il cavo di connessione (WAC, PC e EC) presenta una attenuazione
maggiore rispetto al cavo fisso e i gli stessi connettori utilizzati comportano una
perdita sempra dovuta allattenuazione (per esempio il connettore di categoria 5 per
doppino a 100 MHz deve avere un attenuazione massima di 0,4 dB, un connettore per
fibra deve avere una attenuazione massima di 0,5 dB o 0,75dB, una giunzione invece
di 0,3 dB)
o Dalla lunghezza complessiva di tutti i cavi flessibili, maggiore la lunghezza e
minore la prestazione del canale a causa di una maggiore attenuazione dei cavi
flessibili
o Dalle teniche di installazione utilizzate, fattore spesso trascurato
Cablaggio strutturato
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44
Classe
Parametro
D
100MHz
E
250MHz
F
600MHz
limite miglioramento
Perdita di ritorno
49
(dB) 10 8 8 minimo alzare
Attenuazione (dB) 24 35,9 54,6 massimo abbassare
Next (dB) 30,1 33,1 51,2 minimo alzare
ACR (dB) 6,1 -2,8 -3,4 minimo alzare
Ritardo di
propagazione
50
(S)
0,548 0,546 0,545 massimo abbassare

Tabella 6
Requisiti minimi (prescrizioni) di alcuni parametri per i canali bilanciati su doppino

Categoria
Parametro
5
100MHz
6
250MHz
7
600MHz
limite
Connettore doppino (dB) 0,4 0,32 0,49 massimo
PC, WAC, EC (dB) attenuazione flessibile/attenuazione fisso = 1,5 massimo
Cavo fisso (dB 90 metri) 20,4 30,7 46,6 massimo
Parametro OM1 OM2 OM3 limite
Connettore fibra (dB) 0,75 sul 100% massimo
Giunzione (dB) 0,3 massimo
Cavo fibra (dB/Km) 1,5 o 3,5 massimo
Parametro OS1 limite
Cavo fibra (dB/Km) 1,0 massimo

Tabella 7
Attenuazione di alcuni elementi
Prestazioni equivalenti per lunghezze maggiori si possono ottenere:
o Utilizzando un numero minore di connessioni diminuendo pertanto lattenuazione
complessiva
o Utilizzando componenti con prestazioni pi elevate, cio di maggiore qualit, quindi
un cavo fisso con attenuazione di 20 dB fornisce prestazioni maggiori di uno con 21
dB pur rientrando anchesso nei limiti previsti dalla normativa (21,3 dB)

49
La perdita di ritorno (Return Loss) una misura della qualit del collegamento che consiste nella somma di tutti i
segnali riflessi nel canale, e riduce lampiezza del segnale allestremit ricevente (10dB il cavo pessimo, 20dB
ottimo, cio un basso valore significa una buona qualit.
50
Il ritardo di propagazione (Propagation delay) il tempo impiegato dal segnale per attraversare il canale trasmissivo
ed molto importante per le reti Ethernet che si basano sul tempo che impiega un frame per ad attraversare la rete. Pi
basso il ritardo migliore la prestazione.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
45
Tipologie di canali
I canali si distinguono a seconda del tipo di mezzo (rame e fibra) e
si possono utilizzare canali misti, tipicamente fibra per le dorsali e
rame per il cablaggio orizzontale.
Nel caso di utilizzo di canale misto il collegamento tra i due canali
avviene attraverso un convertitore fibra ottica-cavo rame costituito
da unapparecchiatura con porte optolettroniche e porte rame, come:
o Switch fibra-rame con porte in fibra native oppure inserite mediante moduli (GBIC o
altro)
o Switch rame e un Media converter collegati con un cavo EC attraverso le porte in
rame
Lunghezze massime del canale trasmissivo
Un parametro fondamentale di un canale la distanza massima
51
:
o Canale orizzontale
52
: 100 metri
o Canale orizzontale + dorsale di campus + dorsale di edificio: 2000 metri
Da notare che non tutte le applicazioni sono supportate per le lunghezze massime
utilizzando un unico tipo di cavo, per esempio su un doppino non possibile Fast Ethernet
per 1000 metri.
Canale orizzontale
Il canale orizzontale costituito dal distributore di piano, dal cablaggio orizzontale e dalle
prese utente TO.
La scelta dei componenti del canale dipende dalla classe delle applicazioni che i cablaggi
devono trasportare e quindi, per esempio, con i componenti di categoria 5 per il doppino si
forniscono prestazioni di classe D trasportando dati in Fast Ethernet oppure in Gigabit
Ethernet.
Si distinguono nella normativa 4 modelli di interconnessione nel canale orizzontale:
1. Interconnessione diretta TO
2 connettori, cio un permutatore e una presa TO
2. Interconnessione indiretta TO
3 connettori, cio due permutatori e una presa TO
3. Interconnessione diretta - CP TO
3 connettori, cio un permutatore, un consolidation point e una presa
4. Interconnessione indiretta - CP -TO
53

4 connettori, cio due permutatori, un consolidation point e una presa

51
Le lunghezze sono ottenute da equazioni per il canale sulla base di modelli di canale considerando il numero massimo
di connessioni, cio il caso peggiore.
52
Distribuzione di piano.
53
Il modello utilizzato per definire i limiti di prestazione del canale.

figura 45
Media converter (Dlink)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
46
La figura che segue rappresenta tutti e quattro i modelli di canale orizzontale, il singolo
modello si ottiene considerando gli elementi opzionali.
canale trasmissivo max 100m
cavo orizzontale fisso
max 90m
EQP C TE C C
FD
CP TO
C C C
EC PC WAC CCP
canale trasmissivo max 100m
cavo orizzontale fisso
max 90m
EQP C TE C C
FD
CP TO
C C C
EC PC WAC CCP
cavo orizzontale fisso
max 90m
EQP C TE C C
FD
CP TO
C C C
EC PC WAC CCP

C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore WAC cavo apparecchiatura area lavoro
WA area di lavoro CP consolidation point - CCP cavo CP - Tratteggio elemento opzionale


figura 46
I modelli di canale orizzontale

Quale il migliore?
La risposta dipende dal parametro di valutazione considerato, nella tabella che segue si
confrontano i modelli considerando i parametri costo, flessibilit e prestazione.
Modello Costo Flessibilit Prestazione
Interconnessione diretta TO Basso Bassa Alta
Interconnessione indiretta TO Medio Media Media
Interconnessione diretta - CP TO Medio Media Media
Interconnessione indiretta - CP -TO Alto Alta Bassa

Tabella 8
Confronto tra i modelli

Gli schemi dei modelli considerando un MUTO come una TO sono sotto riportati.





Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) - MUTO (D) Work area cable (E)

figura 46bis
Interconnessione diretta - TO (MUTO)

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
47


Equipment cable (A) Patch panel (B) Patch cord (C) Patch panel cross (D) Cavo fisso (E)
MUTO (F) Work area cable (G)

figura 46ter
Interconnessione indiretta - TO (MUTO)







Equipment cable (A) Patch panel (B) Cavo fisso (C) Consolidation point (D)
Cavo Consolidation point (E) - MUTO (F) Work area cable (G)

figura 46quater
Interconnessione diretta - CP - TO (MUTO)






Equipment cable (A) Patch panel (B) Patch cord (C) Patch panel cross (D)
Cavo fisso (E) - Consolidation point (F) Cavo Consolidation point (G)
MUTO (F) Work area cable (I)

figura 46quinquies
Interconnessione indiretta - CP - TO (MUTO)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
48
La normativa EN stabilisce le seguenti restrizioni:
o La lunghezza fisica del canale non pu superare i 100 metri
o La lunghezza fisica del cavo orizzontale (L2) fisso non deve superare i 90 metri
54

o La lunghezza del cavo PC
55
(L1) non deve superare i 5 metri
o Se si utilizza un MUTO il cavo WAC non deve superare i 20 metri
o Se si utilizza un CP il cavo dal distributore di piano al CP, detto cavo CP, dovrebbe
essere posto ad almeno 15 metri dal distributore di piano
o La lunghezza massima dei cavi WAC (L3) ed EC la differenza tra la massima
lunghezza di canale (100 metri) e la lunghezza dei cavi PC
56

Si ricava che la lunghezza massima del cavo orizzontale fisso dipende dalla lunghezza totale
del cavo CP e dei vari cavi volanti da inserire nel canale (e anche dalle caratteristiche dei
cavi) e ne consegue limportanza fondamentale della riduzione della lunghezza totale (L1 +
L2) dei cavi flessibili.
Se il cavo fisso pari alla lunghezza massima allora la somma dei cavi volanti non deve
superare i 10 metri, cio EC+PC+WAC = 10 metri e si ricava anche che non tutte le prese
utente possono essere servite allinterno di una zona.
E comunque opportuno per le prestazioni del canale che la lunghezza dei cavi flessibili, in
particolare i cavi dellarea di lavoro sia la minore possibile.

figura 47
Lunghezza massima del canale orizzontale

54
Le distanze effettive si possono calcolare applicando le equazioni per il canale orizzontale di pag. 50 della normativa
EN 50173-1.
55
o dei Jumper.
56
o dei Jumper.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
49
Il canale orizzontale pu essere su doppino o su fibra e le distanze da rispettare sono sempre
le stesse.



Bretella EC (A) Cassetto (B) Cavo fisso fibra (C) Bretella WAC (D)

figura 47bis
Canale orizzontale in fibra ottica
Canale di dorsale
Il canale di dorsale costituito dal sottosistema di dorsale, cavi di apperecchiatura EC e cavi
di permutazione PC.
La lunghezza massima del cavo di dorsale dipende dalla lunghezza totale dei cavi volanti
da inserire nel canale di dorsale, dalla categoria del cavo, dalla classe del canale, dal tipo di
applicazione e dal tipo di dorsale
57
.
Dorsale in doppino:
o Per la classe A la lunghezza fisica del cavo di dorsale non deve superare i 2000 metri
o Per la classe B la lunghezza fisica del cavo di dorsale non deve superare i 240 metri
o Per la classe C la lunghezza fisica del cavo di dorsale non deve superare i 160 metri
o Per le classi D, E ed F la lunghezza
58
del cavo di dorsale non deve superare i 100
metri


57
Maggiori informazioni a pag. 52 della EN 50173-1.
58
Le distanze possono anche essere leggermente superiori (ed essere calcolate con esattezza) come dalle equazioni per
il canale di dorsale di pag. 52 della EN 50173-1.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
50
Dorsale in fibra
59
MMF (cavo OM1, OM2 e OM3 , OS1) e SMF (OS1):
o Classe OF-300 la lunghezza fisica del cavo non deve superare i 300 metri
o Classe OF-500 la lunghezza fisica del cavo non deve superare i 500 metri
o Classe OF-2000 la lunghezza fisica del cavo non deve superare i 2000 metri
Il modello di canale di dorsale ottimale
60
prevede solo connessioni dirette in entrambi i
distributori, come nella figura che segue:
cavo dorsale
campus
EQP C C EQP C
CD
canale trasmissivo
C
BD
EC EC
cavo dorsale
campus
EQP C C EQP C
CD
canale trasmissivo
C
BD
EC EC


C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore


figura 48
Modello canale di dorsale di campus

Il modello del canale di dorsale peggiore
61
indiretto in entrambi i distributori, come nella
figura che segue:

cavo dorsale
edificio
EQP C C C EQP C C
BD
canale trasmissivo
C
FD
EC PC PC EC
cavo dorsale
edificio
EQP C C C EQP C C
BD
canale trasmissivo
C
FD
EC PC PC EC


C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore

figura 48bis
Modello canale di dorsale di edificio


59
Le distanze effettive si possono calcolare applicando le equazioni per il canale in fibra ottica di pag. 55 della EN
50173-1.
60
Prevede solo due connessioni.
61
Prevede 4 connessioni e in questo caso la lunghezza minima del cavo di dorsale dovrebbe essere di almeno 15 metri
nel caso di utilizzo di doppino.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
51
Canale combinato
I modelli visti in precedenza si applicano al
doppino e alla fibra ottica, ma nel caso di
utilizzo delle fibre ottiche queste possono
essere portate alle prese utente TO senza
lutilizzo di apparecchiature di
trasmissione nel distributore di piano FD,
a meno che le fibre del cablaggio orizzontale
non siano diverse da quelle della dorsale.
Questo tipo di canale si definisce canale
combinato dorsale/orizzontale ed possibile
realizzarlo in tre modi:
1. Con lutilizzo di bretelle ottiche
(connessioni) nel distributore di piano
FD, che diventa un punto di
permutazione esclusivamente passiva
2. Con lutilizzo di giunzioni (splices) nel
distributore di piano FD
3. Senza lutilizzo di un distributore di
piano FD, cio con un collegamento
diretto, realizzando il Fiber to the desk
(comunemente noto come FTTD)
I modelli di canale combinato con bretelle di connessione e giunzione possono essere
applicati per implementare un canale combinato di dorsale campus/edificio o un canale
combinato campus/edificio/orizzontale.
Modello con bretelle
canale trasmissivo
EQP C C C
BD
EC PC
FD
PC
TE C C
CP TO
C
WAC CCP
C C
Cavo
dorsale
Cavo orizzontale
fisso
canale trasmissivo
EQP C C C
BD
EC PC
FD
PC
TE C C
CP TO
C
WAC CCP
C C
Cavo
dorsale
Cavo orizzontale
fisso


C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore CP consolidation point CCP cavo CP
S giunzione Tratteggio opzionale


figura 50
Modello canale combinato con bretelle di connessione per un punto di
permutazione passiva nel distributore FD
BD BD
TO TO TO
CD
BD
Max
2000 metri
BD BD
TO TO TO
CD
BD
Max
2000 metri


figura 49
Canale combinato dorsale/orizzontale
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
52

Chiusura sicura (A) Spazio cavi fibra per raggio di curvatura corretto (B) Uscita cavi fibra verso TO (C)
Pannello bussole (D) Etichettatura (E) Cavi multifibra in ingresso da BD
Cavi uscenti fibra verso TO (G)


figura 50bis
Cassetto ottico (Siemon) per canal e combinato con bretelle

Modello giunzione (splice)
EQP C C C
BD
EC PC
FD
TE C C
CP TO
C
WAC CCP
S
Cavo
dorsale
Cavo orizzontale
fisso
canale trasmissivo
EQP C C C
BD
EC PC
FD
TE C C
CP TO
C
WAC CCP
S
Cavo
dorsale
Cavo orizzontale
fisso
canale trasmissivo


C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore CP consolidation point CCP cavo CP
S giunzione - Tratteggio opzionale


figura 51
Modello canale combinato con giunzione nel distributore FD

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
53
Nel caso di utilizzo della giunzione, meccanica
o per fusione, di tratte di fibra, il cassetto ottico
non semplicemente un pannello di bussole, ma
contiene anche un alloggiamento per la
giunzione, detto splice tray.
In questo vano, protetto, il cavo multifibra viene
aperto e le fibre uscenti sono giunte con giunti
alloggiati in slot di inserimento allinterno dello
splice tray.
Le fibre entrano, dal distributore di edificio BD, e qui le estremit non terminate sono
giunte con il cavo in fibra delle prese utente, che deve anchesso essere terminato per con
connettore sulla presa.
Cavo multifibra dorsale
edificio
Splice organizer
giunto
WA
Cavo multifibra dorsale
edificio
Splice organizer
giunto
WA


figura 51ter
62

Canale combinato con distributore FD passivo con giunzione


E importante sottolineare che luso di canali a
giunzione permanente e diretti come mezzo per
ridurre lattenuazione del canale o centralizzare
la distribuzione delle applicazioni costituisce
per una riduzione della flessibilit
dellimpianto.
In alcuni casi si utilizza un sistema che prevede
la giuntura dei cavi provenienti da un
distributore con cavi monofibra con una
estremit gi preconnettorizzata con un
connettore SC simplex detto pigtail.

62
Negli schemi che contengono splices i cavi per motivi illustrativi confluiscono ad angolo retto, nella realt la
disposizione ellittica per rispettare il raggio di curvatura.



figura 51bis
Splice tray e giunto meccanico (Siemon)

figura 52
Cassetto (Siemon) del distributore FD
Cablaggio strutturato
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54
I pigtails sono accoppiati sulle bussole del cassetto ottico. Tramite cavi fissi in fibra con
connettori SC-D si collegano le prese utente TO.

Presa TO
WA
Presa TO MC
Cavo orizzontale in fibra
(bifibra)
Cavo multifibra dorsale
edificio
Splice
organizer giunto
Connettore singolo pigtail
Presa TO
WA
Presa TO MC
Cavo orizzontale in fibra
(bifibra)
Cavo multifibra dorsale
edificio
Splice
organizer giunto
Connettore singolo pigtail






figura 52bis
Canale combinato con distributore FD passivo con giunzione e giunto
(schema e foto parte posteriore cassetto)
Cablaggio strutturato
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55
EQP C C C
BD
EC PC
TE C C
CP TO
C
WAC CCP
canale trasmissivo
Cavo
dorsale/orizzontale fisso
EQP C C C
BD
EC PC
TE C C
CP TO
C
WAC CCP
canale trasmissivo
Cavo
dorsale/orizzontale fisso


C il connettore EQP lapparecchiatura di trasmissione TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura PC cavo permutatore CP consolidation point CCP cavo CP
S giunzione - Tratteggio opzionale


figura 53
Modello canale combinato diretto senza distributore di piano

Il canale combinato, con lunione dei sottosistemi di dorsali e del sottosistema orizzontale,
permette la realizzazione di un sistema di cablaggio centralizzato in cui il distributore di
campus o di edificio diventa il centro del sistema.
Cablaggio strutturato
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56
Strutture di cablaggio
I modelli di canale visti in precedenza permettono al progettista dellimpianto di cablaggio
e/o al progettista della rete lan la scelta tra due strutture:
1. Struttura distribuita
2. Struttura centralizzata
Struttura distribuita
E la struttura tipica che come si visto consiste nella distribuzione del cablaggio in
diversi centri di distribuzione.
Il canale tipico prevede in un progetto di cablaggio distribuito tradizionale, che il cavo di
dorsale sia in fibra ottica, con il cablaggio orizzontale in doppino o in fibra. I cavi di dorsale
di edificio viaggiano dal permutatore principale, quello di edificio BD, ad uno o pi
permutatori orizzontali FD, allinterno di spazi appositi situati in ogni piano, che
contengono apparati attivi come hub e switch.
Quando il cablaggio orizzontale in doppino e le dorsali in fibra il collegamento con il cavo
di dorsale in fibra avviene nel distributore di piano FD con unapposita apparecchiatura
attiva (switch rame/fibra o un media converter).
Nellesempio che segue si presenta il modello e gli schemi di due canali trasmissivi, un
canale in fibra e uno su doppino, con il distributore di edificio BD che non contiene
apparati attivi, e un distributore di piano FD contentente lapparecchiatura di collegamento
tra fibra e doppino, indicata con il termine OE EQP.
Canale a fibra ottica
OE
EQP
C
FD
TO
C
PC
EC
C C TE C
C C
EQP
C C C
BD CD
EC
EC WAC
Canale doppino TP
Canale a fibra ottica
OE
EQP
C
FD
TO
C
PC
EC
C C TE C
C C
EQP
C C C
BD CD
EC
EC WAC
Canale doppino TP
OE
EQP
C
FD
TO
C
PC
EC
C C TE C
C C
EQP
C C C
BD CD
EC
EC WAC
Canale doppino TP

C il connettore - EQP lapparecchiatura di trasmissione - TE lapparecchiatura terminale
EC cavo apparecchiatura - PC cavo permutatore - OE EQP lapparecchiatura optolettronica
WAC cavo apparecchiatura area lavoro - WA area di lavoro

figura 54
Canali fibra e doppino senza apparati attivi nel distributore BD
Cablaggio strutturato
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57

Switch
Patch panel
Cassetto
Equipment cable
Bretella ottica
Router /ADSL
Equipment cable
Linea telefonica
Server
Server
Presa TO
Switch
Patch panel
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale
edificio (verso BD)
Equipment cable
Bretella ottica
WA
Cavi fibra dorsale campus (verso BD) CD
BD
FD
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale campus
Bretella ottica
Cavo dorsale edificio (verso FD)
Cassetto
ottico
Switch
Patch panel
Cassetto
Equipment cable
Bretella ottica
Router /ADSL
Equipment cable
Linea telefonica
Server
Server
Switch
Patch panel
Cassetto
Equipment cable
Bretella ottica
Router /ADSL
Equipment cable
Linea telefonica
Server
Server
Presa TO
Switch
Patch panel
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale
edificio (verso BD)
Equipment cable
Bretella ottica
WA
Cavi fibra dorsale campus (verso BD) CD
BD
FD
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale campus
Bretella ottica
Cavo dorsale edificio (verso FD)
Cassetto
ottico
Presa TO
Switch
Patch panel
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale
edificio (verso BD)
Equipment cable
Bretella ottica
WA
Presa TO
Switch
Patch panel
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale
edificio (verso BD)
Equipment cable
Bretella ottica
WA
Cavi fibra dorsale campus (verso BD) CD
BD
FD
Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale campus
Bretella ottica
Cavo dorsale edificio (verso FD)
Cassetto
ottico

figura 51
Schema del canale senza apparati attivi nel BD

Switch
Patch panel
Cassetto
Cavi fibra dorsale
campus (verso BD)
Equipment cable
Bretella ottica
Router /ADSL
Equipment cable
Linea telefonica
Server
Server
Switch
Patch panel
Cassetto
Cavi fibra dorsale
campus (verso BD)
Equipment cable
Bretella ottica
Router /ADSL
Equipment cable
Linea telefonica
Server
Server


figura 54bis
Distributore CD con cassetto ottico, switch fibra/rame e patch panel doppino
per il collegamento verso una Server farm e un Router ADSL
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
58

Nel caso di una struttura dati e fonia si affianca la dorsale di fonia e si aggiunge nei
distributori di piano FD i patch panel aggiuntivi per la fonia.
Presa TO
Switch
Patch panel
(prese TO)
Cassetto
Patch panel
(fonia)
Doppino
Verso BD
Cavo fibra dorsale
edificio (verso BD)
Equipment cable
Patch cord
Bretella ottica
Presa TO
WA
Presa TO
Switch
Patch panel
(prese TO)
Cassetto
Patch panel
(fonia)
Doppino
Verso BD
Cavo fibra dorsale
edificio (verso BD)
Equipment cable
Patch cord
Bretella ottica
Presa TO
WA


figura 55
Distributore FD con cassetto ottico, switch rame/fibra, patch panel doppino per prese dati e fonia



Cassetto
ottico
Cavo fibra dorsale campus (verso CD)
Bretella ottica
Cassetto
ottico
Equipment cable
Patch cord
Doppino verso CD
Doppino verso FD
Cavo dorsale
edificio
Patch panel
(fonia)
Patch panel
(fonia)


figura 55bis
Distributore BD con cassetto ottico e patch panel doppino per dorsale telefonica
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
59
Una variante della struttura distribuita la distribuzione a zona. Spostamenti, aggiunte o
cambiamenti in ambienti di ufficio open space possono essere gestiti in modo rapido ed
efficiente mediante consolidation points o MUTO che combinano il cablaggio permanente
con cavi di estensione associati allarea di lavoro. Fornendo il collegamento pi in
prossimit degli utenti non solo si aumenta la flessibilit, ma si riducono i tempi di fermo
della rete e i bisogni di ricablaggio, consentendo quindi notevoli risparmi in termini di costi.
Nel caso di cablaggio di un edificio con lunghezza massima inferiore ai 200 metri
valutabile, se non preferibile, lutilizzo di una dorsale di edificio su doppino.

Canale doppino
OE
EQP
C
FD
TO
C
EC
C C TE C
EQP
C C
C
CD/BD
EC
EC WAC
Canale doppino
Canale doppino
OE
EQP
C
FD
TO
C
EC
C C TE C
EQP
C C
C
CD/BD
EC
EC WAC
Canale doppino


figura 56
Modello edificio su doppino

Struttura centralizzata
La struttura centralizzata si basa sul combinare le dorsali con il cablaggio orizzontale e
nellutilizzare la fibra ottica per tutto il canale trasmissivo, portando allutente finale la
fibra sul posto di lavoro
63
, permettendo al progettista di sfruttare la maggior banda e le
maggiori distanze rispetto al cablaggio distribuito
I vant aggi principali sono:
o Elevata banda, fino a 10Gbps su fibra multimodale
o Immunit alle interferenze, non suscettibile a disturbi RFI e EMC
o Sicurezza, molto difficile da intercettare
o Ridotte dimensioni fisiche, il diametro di un cavo in fibra per sei utenze ha lo stesso
diametro di un cavo in rame categoria 5
o Elevate distanze di collegamenti, potendo realizzare canali con lunghezze superiori a
100 metri
o Eliminazione dei permutatori di piano FD
o Semplificazione della manutenzione
o Creazione di switch farms in abbinamento con server farms

63
Se i terminali sul posto di lavoro non hanno linterfaccia in fibra si utilizza un media converter per linterfacciamento
che esterno alla struttura di cablaggio.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
60
o Massimizzazione della banda a disposizione dellutilizzatore
o Espansione futura, utilizzabile nel futuro per supportare le applicazioni pi evolute
Gli svantaggi sono:
o Minore flessibilit
o Maggior costi
In merito ai costi attualmente la componentistica in fibra presenta costi superiori rispetto al
doppino anche se la differenza costantemente in diminuzione.
E per importante considerare che il semplice confronto tra i costi dei componenti non
riflette la realt. Poich le reti sono progettate per garantire agli utenti una certa banda,
indipendentemente dallutilizzo del sistema, una buona misura dovrebbe essere il confronto
tra il costo per Mbps e in questo caso al crescere della banda larchitettura centralizzata
diventa sempre pi economica.
Si possono individuare sulla base dei modelli combinati
64
tre strutture centralizzate:
o Centralizzazione diretta con un cavo in fibra che collega tutte le postazioni utente
direttamente dal permutatore di edificio
o Centralizzazione con distributore passivo di piano (con bretelle), un punto di
permutazione passiva localizzato in un distributore di piano
o Centralizzazione con giunzione, come sopra, ma introducendo una giunzione tra il
cavo multifibra di dorsale e i cavi orizzontali a due fibre


figura 57
Cablaggio centralizzato


64
Riferimento da pagine 51 a 55.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
61
Cassetto
ottico
Edificio
Cavo fibra dorsale edificio
Bretella ottica
Cassetto
ottico
TO
Presa TO
WA
Cavo orizzontale in fibra
Presa TO MC
Cassetto
ottico
Edificio
Cavo fibra dorsale edificio
Bretella ottica
Cassetto
ottico
TO
Presa TO
WA
Cavo orizzontale in fibra
Presa TO MC


figura 57bis
Cablaggio centralizzato con bretelle ottiche sul distributore FD
e area di lavoro con utilizzo di media converter MC per fibra/rame

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
62
. Disposizione degli elementi funzionali
La normativa EN 50174-2 specifica la disposizione (ubicazione) e lalloggiamento degli
elementi funzionali del cablaggio strutturato.
In linea generale gli elementi si alloggiano in contenitori e nelle posizioni che devono tener
conto degli aspetti ambientali delledificio (fisico, climatico, elettromagnetico permettendo
anche linstallazione e la futura manutenzione (misure, riparazioni, espansioni) facile e in
condizioni di sicurezza.
La normativa consiglia anche la regola di buon senso di prevedere nel dimensionamento
degli elementi funzionali, degli alloggiamenti e della loro disposizione dellespansione
futura prevedendo una percentuale di ricchezza, per esempio nelle canalizzazioni prevedere
uno spazio libero per futuri cavi, nei conenitori per i distributori ulteriore spazio per altri
elementi
Distributori
I distributori di edificio e di campus si dipongono, se posibile, in sale apparati
65
(Equipment
Room ER).
La sala apparati ER particolare vano
tecnico che dovrebbe essere uno spazio
appositamente progettato e realizzato
per contenere un distributore di tipo
CD o BD, gli apparati attivi (server,
switch, router), i sistemi di
alimentazione ausiliari, i sistemi
antincendio e il controllo degli accessi.
Nel caso di dimensioni di una certa
rilevanza (media e grande azienda, un
call center) la stanza deve anche
essere acclimatata per mantenere un
ambiente idoneo per le
apparaecchiature.
I distributori di piano si posizionano normalmente in un locale generico o in uno spazio
opportuno (per esempio in un corridoio).
I telai e gli armadi non devono essere posti:
o Nei servizi igienici e cucine
o Nei percorsi di uscita di emergenza
o Nelle intercapedini dei soffitti o dei pavimenti
o Nei contenitori per sistemi di antincedendio
I distributori, comunque, si dispongono in spazi che devono permettere un facile accesso per
linstallazione di ulteriori cablaggi.

65
E opportuno almeno una sala apparati in un edificio, soprattutto se nuova costruzione da posizionare nel punto di
arrivo delle linee telefoniche pubbliche.


figura 58
ER
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
63
Prese utente
Le prese utente si trovano nelle aree di lavoro che sono spazi in locali destinati a una o pi
persone e la normativa non specifica un limite
66
fisico alestensione di queste aree.
La disposizione delle prese utente TO dipende in primo luogo dalle prescrizioni di
prestazione del canale che limitano la lunghezza dei cavi WAC tra la presa e lapparato
attivo e in linea generale, se possibile, le prese utente TO si dispongono con lobiettivo di
minimazzare la lunghezza dei cavi dellarea di lavoro.
In secondo luogo il posizionamento delle TO dipende dalla distribuzione delle aree di lavoro
allinterno del piano (piani) che spesso dipende dalloccupazione proposta dei locali e in
alcuni casi pu dipendere da normative locali che specificano lo spazio minimo per ogni
persona.
In mancanza di una proposta si pu assumere come valore di riferimento
67
, quello gi
proposto, di 10m
2
per area di lavoro WA.

figura 59
Layout cablaggio di una agenzia bancaria

66
Alcuni regolamenti locali o nazionali possono stabilire limiti.
67
Non fa parte della normativa EN.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
64
Cavi
I cavi si posizionano nelledificio
considerando le limitazioni sulla
lunghezza dei cavi, quindi cercando di
limitare la loro lunghezza per raggiungere
i diversi elementi funzionali del cablaggio.
Il posizionamento deve tener conto di
alcune zone escluse, come il pozzo
dellascensore e gli spazi per i
parafulmini, e i cavi devono essere
posizionati evitando sorgenti di calore, di
umidit o di vibrazione che aumentano il
rischio di danneggiamenti al cavo o alla prestazione del cavo stesso. Infine i cavi non si
dovrebbero posizionare affiancati alle linee di potenza (energia elettrica) e quando questo
non sia possibile devono essere collocati in alloggiamenti
68
che permettono una separazione.
La normativa prevede per la distribuzione orizzontale di un distributore di piano FD la
suddivisione dellarea del cablaggio orizzontale in zone adiacenti, in funzione dei limiti di
distanze previste (100 metri canale e 90 metri lunghezza massima del cavo fisso).
Ogni zona dovrebbe essere servita da un fascio di cavi unico (cavo multicoppia) e servito da
un unico alloggiamento nel distributore allo scopo di permettere una pi facile installazione
e manutenzione e anche per ridurre la diafonia supplementare causata da cavi che scorrono
in parallelo.
Zona 1
Zona 2
WA WA
Fascio cavi zona 2
Fascio cavi zona 1
PP zona 1
PP zona 2
WA
WA
Zona 1
Zona 2
WA WA
Fascio cavi zona 2
Fascio cavi zona 1
PP zona 1
PP zona 2
WA
WA

figura 61
Distribuzione orizzontale in zone

68
Maggiori informazioni a pagina a pagina 79.


figura 60
Canaline a parete con netta separazione
tra energia e cablaggio strutturato
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
65
. Alloggiamenti degli elementi funzionali
In un impianto di cablaggio strutturato gli elementi
(cavi, prese, distributori) sono alloggiati in specifici
alloggiamenti o contenitori:
o I distributori sono alloggiati in telai o armadi
o Un distributore alloggiato in uno o pi telai
o armadi (il numero limitato dalla lunghezza
dei cavi flessibili)
o I cavi sono allogiati in canalizzazioni:
Canaline
Condotte
Tubi
Conduttore di altro tipo
o TO sono alloggiate in contenitori modulari compatibili con lalloggiamento dei cavi
orizzontali oppure in torrette anchesse modulari o in altri sistemi modulari
Telai ed armadi
Il telaio si differenzia dallarmadio per essere aperto (quindi un armadio
un telaio allinterno di un contenitore chiuso) e questa caratteristica lo
rende utilizzabile esclusivamente in sale apparati e non in altri spazi non
dedicati ove si utilizzano invece gli armadi.
La normativa prevede un telaio 19 (482,6 mm di larghezza) detto rack
corredato da due montanti laterali a doppia foratura con un passo
multiplo di 44,45 mm pari allunit di misura 1U, cio il telaio o
larmadio si misurano in U: 9U, 12U, 24U, 44U, 54U

figura 63bis
Telaio o rack



figura 62
Alloggiamenti

figura 63ter
Armadio da terra



figura 63
Installazione
di una unit
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
66
Telai ed armadi contengono:
o Permutatori
o Apparati attivi di rete (modem, router, switch, hub, firewall)
o Cavi flessibili
o Server
o Elementi energia
o Elementi di supporto per gli apparati (UPS)
Nelle sale apparati, e in particolare nella sala ER, solitamente ci sono pi alloggiamenti
affiancati.
Larmadio di permutazione pu essere:
o Da terra aperto o chiuso
o Da parete (box)


figura 63quater
Box da parete misura 9U (Vimar)

Larmadio oltre agli elementi funzionali del cablaggio e agli eventuali apparati attivi o di
sicurezza contiene:
o Sistema di ventilazione
o Porte laterali
o Porta frontale in lastra di cristallo temperato trasparente
o Unit di alimentazione orizzontale o verticale
o Pannello passacavo (1U o 2U)
o Pannello cieco (1U o pi) che serve per coprire spazi vuoti
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
67
o Piano apparati 19
o Cassetto portaoggetti


figura 64
Mensola apparati attivi misura 2U



figura 64bis
Passacavi e pannello cieco misura 1U


figura 64ter
Pannello cieco misura 3U




figura 64quater
Spazio per sistema di ventilazione per armadio



figura 65
Unit di alimentazione (Legrand)

Telai ed armadi devono essere riempiti dagli elementi funzionali e di supporto permettendo
la separazione del cablaggio dellenergia elettrica e di quello del cablaggio per le
applicazioni e per questo opportuno concentrare gli elementi che necessitano di energia
verso il basso e i permutatori e quindi il cablaggio verso lalto.
E buona pratica disporre gli elementi sempre nello stesso ordine separando i pannelli del
cablaggio dati (o prese TO) dai pannelli della fonia, distribuendo gli spazi vuoti tra le varie
sezioni oltre ad utilizzare una chiara identificazione (iconica o colore).
Una disposizione (EIA) prevede partendo dal basso lalimentazione, UPS, cassetto
portaoggetti, apparati attivi, pannelli di permutazione dati, pannelli permutazione fonia,
ripiani.
In alcuni casi larmadio contiene server che possono essere in formato rack oppure nel
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
68
formato tradizionale e nel caso di utilizzo di pi server utile
luso di dispositivi di condivisione della tastiera/mouse e del
video, come per esempio i sistemi KVM in unit 1U/2U su
cassetto.
In merito agli UPS, il cui ruolo fondamentale, la dimensione e
loccupazione dipendono dal numero di apparati attivi presenti
e nel caso di grandi dimensioni, gli UPS costituiscono un
sistema separato su strutture apposite.


Alimentazione
Router ADSL
Firewall
Switch
UPS Rete
Alimentazione
KVM
Server
UPS Server
Cassetto fibra
Alimentazione
Router ADSL
Firewall
Switch
UPS Rete
Alimentazione
KVM
Server
UPS Server
Cassetto fibra
Alimentazione
Switch
Patch panel
UPS Server
Patch panel
Alimentazione
Switch
Cassetto fibra
Patch panel
UPS Server
Patch panel
Alimentazione
Router ADSL
Firewall
Switch
UPS Rete
Alimentazione
KVM
Server
UPS Server
Cassetto fibra
Alimentazione
Router ADSL
Firewall
Switch
UPS Rete
Alimentazione
KVM
Server
UPS Server
Cassetto fibra
Alimentazione
Switch
Patch panel
UPS Server
Patch panel
Alimentazione
Switch
Cassetto fibra
Patch panel
UPS Server
Patch panel


figura 67
Esempio di un armadio CD e uno di piano FD

Unaltra considerazione interessante per quanto
riguarda gli armadi, data dallutilizzo dei pannelli
ciechi (o fittizi).
Contrariamente a quanto si possa pensare il loro
utilizzo migliora il raffreddamento allinterno di un
armadio poich, studi dimostrano, che lo spazio
verticale inutilizzato nei rack aperti e negli armadi
rack crea un ricircolo libero di aria calda che provoca
un surriscaldamento non necessario delle
apparecchiature. Infatti, se uno degli spazi verticali
del rack non viene riempito da componenti, gli spazi
compresi tra i componenti stessi possono modificare il
flusso dell'area attraverso il rack e tra i componenti
stessi.
figura 66
NAS server


figura 66bis
Sistema KVM 1U

figura 66ter
Sistema UPS 1U APC(c)

figura 68
Ricircolo aria senza pannelli ciechi
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
69
Canalizzazioni
Sono gli elementi che permettono il passaggio dei
cavi che si traducono in interventi edilizi costosi
nel caso di ristrutturazione o semplice
inserimento nella struttura esistente.
Le canalizzazioni sono di tipo metallico, da usare
in caso di problemi di EMC, oppure in materiale
plastico, che costituisce la soluzione pi
utilizzata.
Le canalizzazioni si distinguono in:
o Canalizzazione della stanza
Canaline con parete di separazione
interna e larghezza tale da contenere i
supporti per placche ad innesto rapido
le prese
o Canalizzazione corridoi
Canaline agganciate al soffitto
Canaline nel controsoffitto
o Canalizzazione dorsali di edificio
costituite da canalizzazioni verticali dal
piano terra al soffitto dellultimo piano
o Canalizzazione area di lavoro dellutente
che prevede lutilizzo della canalizzazione
della stanza se la postazione adiacente al
muro oppure:
Canalizzazione sotto il pavimento con
torrette sopra il pavimento
Canalizzazione sopra il pavimento con
pedana con torrette
Canalizzazione con vaschetta sotto il
pavimento
Dal soffitto tramite colonna porta cavi
Le canalizzazioni per il cablaggio orizzontale,
generalmente, rappresentano uno dei
fondamentali problemi in fase di realizzo
dellimpianto; lincongruenza tra le
predisposizioni normalmente realizzate e le
necessit di posa, secondo larchitettura di rete
voluta, sono solo alcuni dei problemi pi
frequenti.
Infatti il principale problema che si incontra normalmente nella realizzazione di un
cablaggio strutturato la inadeguatezza delle canalizzazioni per il cablaggio orizzontale che


Figura 69
Canalina area di lavoro (Bochiotti)




Figura 69bis
Torretta a pavimento (Bochiotti)




Figura 69ter
Colonna da soffitto (Bochiotti)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
70
devono poter ospitare un numero di cavi crescente man mano che ci si avvicina all'armadio
di piano.
Un efficace coordinamento tra lavori edili e predisposizione strutturato risolve sul nascere
questo genere di problematiche.
La figura che segue rappresenta una schematizzazione delle canalizzazioni di un edificio.


ER
Vano distributore piano
Sala apparati ER
Canalizzazione dorsale campus
Canalizzazione servizi esterni
Canalizzazione dorsale edificio
Placca utente
Canalizzazione
Orizzontale (piano)
ER
Vano distributore piano
Sala apparati ER
Canalizzazione dorsale campus
Canalizzazione servizi esterni
Canalizzazione dorsale edificio
Placca utente
Canalizzazione
Orizzontale (piano)




Figura 69quater
Sistema delle canalizzazioni

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
71
. Cablaggio e rete dati
Il cablaggio strutturato costituisce la parte passiva di
una rete di distribuzione di applicazioni, costituisce
cio la topologia fisica, che stellare, di una rete dati
intesa come insieme dei percorsi passivi della rete dati.
La topologia fisica,in questo contesto, diversa dalla
topologia logica di una rete dati, se per topologia
logica si intende la forma o descrizione dei
collegamenti tra i terminali (il percorso delle
informazioni).
Ci sono tre principali topologie logiche:
o Bus, documentata dalla IEEE 802.3
o Stella, utilizzata dalle reti appartenenti alla
famiglia nota con il semplice nome di Ethernet,
documentata dalla IEEE 802.3
o Anello, utilizzata dal sistema IBM Token ring,
documentato dallIEEE 802.5
In particolare nella topologia logica a:
o Bus il cablaggio consiste di un cavo unico con
le estremit libere (fisicamente terminate),
condiviso da tutti gli apparati attivi
o Stella il cablaggio consiste di collegamenti
punto-punto isolati, ciascuno dedicato al
collegamento tra una coppia di apparati attivi
o Anello, come per la topologia a bus, ma con le
due estremit raccordate tra di loro a formare un
anello

Lo standard di cablaggio strutturato degli edifici
riconduce tutte le reti ad una topologia sostanzialmente
stellare, in cui i cavi collegano le stazioni a dei
concentratori o switch che fungono da centro stella,
come schematizzato nella figura 70ter. In altri termini
la differenza
69
tra topologia fisica a stella e logica non
corrisponde a topologie fisiche specifiche per le
diverse soluzioni di rete, poich la topologia fisica a
stella si utilizza per implementare tutte le topologie
logiche con un mapping logico-fisico.


69
Problematica rilevante in passato, quando le topologie ad anello e a bus erano frequenti.







figura 70
topologia a Bus





figura 70bis
Topologia ad Anello





Figura 70ter
Topologia a Stella

Cablaggio strutturato
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72
Nel caso della topologia logica a stella risulta connaturale alla topologia fisica a stella, si ha
cio un mapping naturale.
Per esempio in una tipica topologia con pi stelle (stella gerarchica o albero), costituita da
topologie a stella collegate ad un centro stella principale, come in figura 71, che pu
rappresentare la topologia logica di una rete dati di un edificio con tre piani, il mapping alla
topologia fisica del cablaggio strutturato vede i centri stella costituiti da switch diventare i
distributori di campus/edificio e di piano, come in figura 71bis.



Figura 71
Topologia con pi stelle
CD/BD
FD FD
FD
CD/BD
FD FD
FD


Figura 71bis
Mapping
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
73
La struttura del cablaggio pertanto diventa:
FD FD
TO TO TO
CD/BD
TO
FD FD FD
TO TO TO
CD/BD
TO
FD


Figura 71ter
Schema del cablaggio strutturato dellesempio

Si sottolinea che la struttura del cablaggio ottenuta quella classica e che sono comunque
possibili strutture diverse a seconda delle scelte progettuali, come canali combinati,
centralizzazione del cablaggio oppure combinazione nelle funzioni dei distributori.
Per quanto riguarda, invece, la topologia logica ad anello e quella a bus la figura 71quater
illustra la topologia fisica con centro stella.
Centro stella Centro stella Centro stella Centro stella Centro stella Centro stella

Figura 71quater
Anello e Bus
Si noti, quindi, che il percorso delle informazioni in una rete Token Ring ad anello, ma il
cablaggio tra le stazioni ed il concentratore, facente funzione di centro stella, a stella (cosa
che aumenta anche laffidabilit).


Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
74
Standard LAN
Nella realizzazione della
struttura passiva di una rete
dati, quindi del cablaggio
di tipo strutturato,
fondamentale la scelta
dellapplicazione di rete,
cio dello standard di rete.
Questa scelta legata a
diversi fattori tra i quali la
larghezza di banda della
rete o in altri termini le
prestazioni della rete legate
alle risorse software e
hardware utilizzate e
utilizzabili. Altri fattori
sono laffidabilit, i costi
(diminuzione) e la tipica
scelta progettuale di
sovradimensionare la rete.
In questa sezione ci si
occupa delle reti locali
Ethernet a stella che
utilizzano come centro
stella uno Switch, dette
anche reti Switched
Ethernet, al posto di un
Hub (pi esattamene per
Switched Ethernet si
intende una rete Ethernet
con Collapsed Backbone, il
cui centro stella costituito
da switch).
Abbiamo altres visto come
gli standard relativi al
cablaggio strutturato degli
edifici abbiano ricondotto
tutte le LAN ad una
topologia sostanzialmente stellare, in cui i cavi collegano le stazioni a dei concentratori
(HUB) che fungono da centro stella. La topologia stellare non introduce benefici in termini
di capacit trasmissiva globale della rete se i concentratori si comportano come ripetitori
(nel caso di Ethernet) o semplici centro stella (nel caso di reti ad anello): infatti in tali casi il
concentratore continua ad avere una capacit trasmissiva totale pari a quella del singolo
cavo.


figura 72
Evoluzione delle reti cablate (S.Gai)


figura 72bis
DallHub allo switch (S.Gai)

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
75

figura 72
Disegno originale di Metcalfe dello standard Ethernet 10Base5
Nella topologia stellare per possibile sostituire i concentratori con switch caratterizzati da
una capacit trasmissiva globale molto superiore a quella dei singoli cavi dato che la
caratteristica dello switch di creare un segmento punto-punto (microsegmentazione) con
ogni singola stazione (computer, server, stampante di rete) consente di utilizzare in modo
unidirezionale due canali Ethernet tradizionali half duplex in parallelo, ottenendo
complessivamente un canale Ethernet dedicato full duplex, sotto la condizione di utilizzare
mezzi trasmissivi full duplex (nel caso del 1000Base-T si utilizzano tutte e quattro le coppie
di un cavo di categoria 5).
Poich ogni stazione ha a disposizione lintera banda e ha la capacit di trasmettere e
ricevere simultaneamente e senza interferenze non esistono pi problemi di contesa del
mezzo trasmissivo (non esiste la collisione).
La tabella seguente rappresenta un paragone fra gli indici di prestazione delle reti swiched
Ethernet prendendo come riferimento lindice di prestazione della Ethernet classica a bus
(shared Ethernet), posto per convenzione uguale a 1.
Tipo Velocit Indice di prestazione
Bus 10 Mbps 1
10Base-T 10 Mbps 10
100Base-TX 100 Mbps 100
100Base-FX 100 Mbps 100
1000Base-T 1 Gbps 1000
10G 10 Gbps 10.000







Tabella 8
Indici di prestazione

Un'altra caratteristica delle reti Ethernet da considerare il diametro della rete, inteso come
la distanza pi grande tra due dispositivi e anche la lunghezza del segmento.
Il diametro di una rete dipende dallo standard di rete, come illustrato nella tabella seguente.
Applicazione Standard IEEE Nome supplementare Distanza massima (metri)
Doppino
10Base-T 802.3i Ethernet 4000
100Base-TX 802.3u Fast Ethernet 200 (200+5)
1000Base-T 802.3ab Gigabit Ethernet 200
Cablaggio strutturato
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76
Applicazione Standard IEEE Nome supplementare Distanza massima (metri)
Fibra
MMF 50 MMF 62,5
100Base-FX 802.3u Fast Ethernet
2000 2000
MMF 50 MMF 62,5
1000Base-SX 802.3z Gigabit Ethernet
500 275

MMF 50 MMF 62,5 SMF
1000Base-LX 802.3z Gigabit Ethernet
550 550 5000
MMF 50 MMF 62,5 SMF
10GBase-X
70
802.3ae 10Gigabit Ethernet
300 35 40.000

Tabella 9
Applicazione e distanze

Il diametro della struttura di cablaggio quella specificata nei capitoli precedenti e cio
2000 metri al massimo comprensivi dei 100 metri per il cablaggio orizzontale e la classe
del canale dipende dallapplicazione che il cablaggio deve supportare, considerando anche
che il canale pu supportare diverse applicazioni e i canali di una classe supportano tutte le
applicazioni di una classe inferiore. La figura che segue illustra la problematica delle
distanze:
CD/BD
5000 metri
2000 metri
200 metri
fibra
doppino
100 metri
fibra
Dominio EN
CD/BD
5000 metri
2000 metri
200 metri
fibra
doppino
100 metri
fibra
Dominio EN

Figura 73
Schema delle distanze

70
La famiglia dellapplicazione 10Gigabit appartiene alla famiglia 10Gbase-X in cui la X indica diverse lettere a
seconda della tecnologia utilizzata e in realt le distanze variano da 35 metri a 40.000 metri.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
77
Esiste una stretta relazione tra progetto del cablaggio e progetto della rete, nel senso che le
prestazioni della rete dati dipende dalla bont di entrambi i progetti che non devono essere
progettati separatamente. Nel progetto logico della rete si sceglie lapplicazione o le
applicazioni, gli apparati di rete (hub, switch, router, firewall), la posizione degli apparati,
la tipologia dei server e la loro posizione e molte altre cose
Nel progetto del cablaggio si cerca la miglior infrastruttura per trasportare le applicazioni e
raggiungere gli obiettivi finali del progetto che consistono (teoricamente) in una rete ad alta
affidabilit e performance.
Consideriamo il seguente progetto di una azienda di servizi costituito da due dipartimenti (A
e B), un magazzino, un firewall di protezione della rete dallesterno, un server in zona non
protetta con funzioni di web server, e server dipartimentali ed aziendali. Il numero degli
host pari a 100. La rete inoltre costituita da una parte wireless con access point.
Ledificio posto su due piani presenta al piano terra uno spazio che consente la
localizzazione di una sala apparati e del centro elaborazione dati con i server aziendali, il
magazzino e il dipartimento A. Al secondo piano il dipartimento B.

Magazzino
Dipartimento
A
Dipartimento
B
CED
Direzione
Magazzino
Dipartimento
A
Dipartimento
B
CED
Direzione

Figura 74
Azienda
Schema della rete dati.
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino


figura 75
Progetto logico della rete
Cablaggio strutturato
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78

internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino

figura 75bis
Progetto fisico

FD FD
TO TO TO
BD
Max 90 metri
Max 5 metri
Max
2000 metri
FD FD
TO TO TO
BD
Max 90 metri
Max 5 metri
Max
2000 metri


figura 75ter
Progetto fisico

Unalternativa lutilizzo di un unico distributore di piano per servire tutti e due i
dipartimenti.
Cablaggio strutturato
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79

internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
internet
Server su DMZ
Server
NAS
Server
principale
Server
dipartimentale
Server
dipartimentale
Dipartimento A
Dipartimento B
Magazzino


figura 75quater
Progetto fisico alternativa

Assegnazione dei pins (piedini)
Le applicazioni supportate dai cablaggi su doppino utilizzano specifiche assegnazioni dei
pins al connettore modulare. Si riporta i pins utilizzati nel cablaggio su doppino nelle
diverse applicazioni e lassegnazione dei pin alla trasmissione (TX), alla ricezione (RX) e
alla ricezione/trasmissione (Bi).
Pins
Applicazione
1 - 2 3 - 6 4 - 5 7 - 8
ISDN Energia TX RX Energia
Voce analogica - - TX/RX -
10Base-T 802.3 TX RX - -
Token Ring 802.5 - TX RX -
1000Base-T 802.ab Bi Bi Bi Bi
100Base-TX 802.3u TX RX - -
10Gbase-T 802.3an Bi Bi Bi Bi

tabella 10
Assegnazione pins principali applicazioni

Si noti, quindi, che per le applicazioni dati sono necessari cavi a 4 coppie (da categoria 5 o
superiore) solamente per il Gigabit Ethernet e il 10Gigabit Ethernet, mentre per la classica
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
80
applicazione Ethernet e la Fast Ethernet sufficiente un cavo a 2 coppie, per la fonia invece
da 1 a 3 coppie.
E evidente che nel caso di utilizzo di cavi a 4 coppie sufficiente rispettare
laccoppiamento pin a pin secondo le coppie previste dalla normativa EN e EIA T568A,
mentre nel cablaggio a 2 coppie necessario fare attenzione nel crimpaggio con il
connettore RJ45.
Il problema, comunque, non si pone per il cablaggio orizzontale che deve almeno essere di
classe D e quindi utilizzare componenti di categoria 5.
Si conclude questa sezione con la problemativa dellincrocio o crossover per ottenere un
cavo incrociato per il collegamento diretto tra due computer o switch su porta dati:
lincrocio si ottiene invertendo su una terminazione la coppia 1-2 con la coppia 3-6 (T658A
e T658B).


figura 76
Assegnazioni principali
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
81
Concludiamo con un utile diagramma che riassume le possibilit progettuali delle LAN
cablate.

figura 77
Esempio di pianta di un piano di edificio


Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
82
. Criteri di progettazione
Il tipo di progetto dipende dagli elementi
della gerarchia implementati in base a:
o Layout, cio dalla disposizione
topologica
71
dello spazio da cablare:
Stanza
Ufficio su un piano con pi
stanze
Edificio
Campus
o Dalla strategia dellutilizzatore:
Riduzione costi
Altre motivazioni
o Dallapplicazione di rete che la struttura di cablaggio deve trasportare, che dipende
dalla larghezza di banda necessaria a sua volta dipendente dalle risorse hardware e
software che si utilizzano (office automation, database, CAD, video digitale)
o Lambiente, presenza o meno di problemi di EMC
o Espansione futura della struttura, variazioni di impiego e/o potenziamento delle
utenze, aumento della banda e innovazione tecnologica
o Limitazione dellaccesso non autorizzato agli armadi e al cablaggio, conformemente
alle indicazioni dellutente finale
Partendo dal presupposto che il concetto stesso di cablaggio strutturato prevede una
predisposizione nelle opere edili, la progettazione della rete (alla pari dellimpianto elettrico,
idraulico, tecnologico etc.) dovr integrarsi con ledificio e nel caso di nuova costruzione,
questo lavoro risulta relativamente semplice
Espansione futura
E una specifica del cablaggio strutturato e che non deve essere sottovalutato, molte stime
prevedono per i prossimi anni una affermazione del 10Giga Ethernet su cavo e fibra e il
Giga Ethernet come standard di rete di base poich, come si gi verificato in passato la
richiesta di larghezza di banda aumenta con laumentare del numero di connessioni e delle
risorse richieste dalle applicazioni di rete.
Pertanto, la capacit dellinfrastruttura di supportare un numero maggiore di funzionalit e
velocit pi elevate diventa di fondamentale importanza per garantire la qualit del servizio:
oggi non pi concepibile pensare alle reti in termini di soli servizi di file e stampa. Il
protocollo IP consente attualmente di fornire servizi vocali, servizi di telefonia, comandi
hardware di archiviazione, controllo dellautomazione per edifici e una serie vastissima di
altri servizi in forma nativa oppure integrati in una struttura pacchettizzata.

71
Distribuzione nello spazio.


figura 78
Esempio di pianta di un piano di edificio
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
83
Tutto questo comporta che la larghezza di banda in passato impegnata dalle richieste utente
stata ora suddivisa per consentire servizi aggiuntivi, lasciando allutente finale una
larghezza di banda minore di quella necessaria.
La velocit effettiva della maggior parte delle connessione di rete in genere da 1/3 a 1/2
della velocit di connessione della porta in base al numero di utenti, ad esempio una porta a
100Mbs pu fornire solo da 30 a 50 Mbs di trasmissione dati effettiva.
Oggi a fronte di un aumento della larghezza di banda disponibile, le tecnologie pi recenti
quali video fullmotion, convergenza di sistemi vocali, di dati, di protezione e di controllo
dellautomazione per edifici, data center e backbone hanno gi raggiunto la soglia dei
Gigabit.



figura 79
La progressione delle velocit dati nel corso degli ultimi anni

A conclusione di questa tematica si consideri il seguente esempio riferito ad un recente
passato: dato che la trasmissione 100Base-TX era possibile con il cavo di categoria 5 o con
il cavo di categoria 5e, di costo pi elevato, talvolta stato scelto il cavo di categoria di
costo minore impedendo poi il passaggio al 1000Base-T a meno di un totale ricablaggio.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
84
. Progettazione
Il progettista dellimpianto di cablaggio strutturato deve effettuare la scelta migliore,
considerando i criteri di progettazione, allinterno di un dominio di scelta che agli estremi
prevede:
o Cablaggio tutto in rame (doppino)
o Cablaggio tutto fibra e allinterno della fibra tra:
Struttura distribuita
Struttura centralizzata
rame
fibra
Dorsale campus Dorsale edificio Cablaggio orizzontale
b
s
CD BD FD
Centralizzata
Distribuita
rame
fibra
Dorsale campus Dorsale edificio Cablaggio orizzontale
b
s
CD BD FD
Centralizzata
Distribuita
rame
fibra
Dorsale campus Dorsale edificio Cablaggio orizzontale
b
s
CD BD FD
Centralizzata
Distribuita

figura 80
Dominio del progettista
Spesso la soluzione scelta la distribuita ibrida:
o Dorsali in fibra
o Server con necessit di banda su fibra
o Cablaggio orizzontale in doppino
La progettazione una procedura in pi passi:
1. Scelta dello standard di riferimento tra EIA ed EN
2. Rispetto dello standard con particolare attenzione alle prestazioni del canale e alle
prescrizioni
3. Scelta del modello di cablaggio
Gerarchico ad albero
Gerarchico con ridondanza
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
85
Combinato, cio facendo svolgere funzioni di distributore CD al distributore di
edificio BD oppure le funzioni di FD al BD oppure ad un FD la funzione di pi
FD
Centralizzato, cio saltando uno o pi distributori (BD o FD)
4. Definizione del cablaggio orizzontale, partendo dalla planimetria del locale,
individuando:
La densit di popolazione, prevedendo una postazione di lavoro WA ogni 10m
2

di spazio utilizzabile, considerando di servire almeno dati e fonia (2 prese TO)
La distanza massima dei TE (computer, stampante, telefono) dalle prese TO
minimizzando la lunghezza dei cavi dellarea di lavoro WAC se possibile
La posizione delle prese utente TO
Rispetto della lunghezza massima del canale pari a 100 metri e del cavo fisso pari
a 90 metri
Canale orizzontale almeno di classe D nel caso di utilizzo del doppino
Utilizzo di una presa ad 8 contatti nelle TO (RJ45)
5. Definizione del distributore FD
Definizione del numero dei
distributori, per ogni piano
dovrebbe essere previsto un
distributore di piano a meno
che un piano o pi non siano
poco popolati o al contrario
un piano sia molto popolato.
Comunque la normativa
prevede un distributore
almeno ogni 1000 m
2
di
spazio utilizzabile
Posizionamento del distributore di piano FD in modo pi centrale possibile per
ridurre la lunghezza dei cavi dellapparecchiatura. Nella distribuzione del
distributore si deve anche considerare la posizione degli altri distributori di piano
e la posizione del distributore di edificio BD e della dorsale e si deve ridurre la
lunghezza dei cavi volanti sul distributore
Rispetto della lunghezza massima del canale pari a 100 metri e del cavo fisso pari
a 90 metri
Dimensionamento del distributore FD in termini di numero di permutatori e
tipologia, prese, cavi permutazione PC e cavi apparecchiatura EC rispettando la
lunghezza massima del canale e considerando anche un certo grado di espansione
per futuri utenti
Dimensionamento dellarmadio considerando apparecchiature attive, supporti e
un certo grado di espansione futura
Tipo di cavo del cablaggio orizzontale


figura 81
Distanze massime
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
86
6. Definizione della dorsale di edificio
Posizionamento della dorsale considerando la posizione dei distributori di piano
FD e di edificio BD e la miglior strada della dorsale
Dimensionamento considerando la dimensione della rete, la larghezza di banda di
ogni piano evitando colli di bottiglia, la posizione dei server che hanno un impatto
sulla banda utilizzata della dorsale, lespansione della rete in futuro
Tipo di cavo della dorsale
Fissare la lunghezza massima dei cavi flessibili, dato che la lunghezza massima
del cavo di dorsale dipende dalla lunghezza totale dei cordoni nel canale
Rispetto della distanza massima di 2000 metri con uso della fibra ottica per la
struttura di cablaggio
7. Definizione del distributore di edificio BD
Posizionamento del centro stella di edificio BD il centro stella di piano (FD) deve
essere posizionato in modo pi centrale possibile per ridurre la lunghezza dei cavi
orizzontali e comunque si deve tener conto dellesistenza di un piano utilizzato
per la distribuzione dei servizi
Dimensionamento del distributore BD in termini di numero di permutatori e
tipologia, prese, cavi permutazione PC e cavi apparecchiatura EC rispettando la
lunghezza massima del canale
Dimensionamento dellarmadio considerando apparecchiature attive, supporti e
un certo grado di espansione futura
Tipo di cavo della dorsale di edificio
8. Definizione del distributore di campus CD
Posizionamento del centro stella di comprensorio CD considerando il punto di
arrivo delle linee telefoniche pubbliche, le considerazioni topologiche, centralit
rispetto agli altri edifici cio deve essere posizionato nella zona pi centrale
possibile, in modo da ridurre la dimensione delle dorsali di edificio ed i costi ad
esse legati, considerazioni logiche, posizionamento del centro di calcolo ed
elaborazione dati
Dimensionamento del distributore CD in termini di numero di permutatori e
tipologia, prese, cavi permutazione PC e cavi apparecchiatura EC rispettando la
lunghezza massima del canale
Dimensionamento dellarmadio considerando apparecchiature attive, supporti e
un certo grado di espansione futura
Rispetto della distanza massima di 2000 metri per la struttura di cablaggio
Tipo di cavo della dorsale di campus
9. Definizione della dorsale di campus
Posizionamento della dorsale considerando la posizione dei distributori di piano
FD e di edificio BD e la miglior strada della dorsale
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
87
Dimensionamento considerando la dimensione della rete, la larghezza di banda di
ogni piano evitando colli di bottiglia, la posizione dei server che hanno un impatto
sulla banda utilizzata della dorsale, lespansione della rete in futuro
Tipo di cavo della dorsale
Fissare la lunghezza massima dei cavi flessibili, dato che la lunghezza massima
del cavo di dorsale dipende dalla lunghezza totale dei cordoni nel canale
Rispetto della distanza massima di 2000 metri con uso della fibra ottica per la
struttura di cablaggio
10. Scelta dei componenti e dei cavi in funzione delle prestazioni dichiarate tali da
garantire e delle condizioni ambientali del locale. In ambienti con elevati livelli di
interferenza elettromagnetica (EMI) si consiglia lutilizzo di componenti schermati.
In questo caso sono determinanti i collegamenti della schermatura a terra, dato che la
mancanza di una cattiva connessione, oltre a rendere nullo leffetto della
schermatura, pu introdurre problemi aggiuntivi dovuti alleffetto di captazione di
disturbi elettromagnetici da parte dello schermo metallico. Il cavo schermato meno
bilanciato a causa della presenza dello schermo, quindi sono dimportanza vitale
lintegrit e la messa a terra dello schermo. Per ottenere una pi sicura
certificazione dellimpianto auspicabile utilizzare componenti del medesimo
costruttore, in questo modo si eliminano problemi di compatibilit o di eventuali
declassamenti dovuti a differenze prestazionali.
11. Scelta dei sistemi di contenimento dei cavi e degli elementi (canali, tubi, locali
particolari)
12. Definizione del sistema di fonia scegliendo tra permutatori RJ45 oppure 110 o altro
13. Definizione del sistema di identificazione (etichettatura e colorazione)
14. Predisposizione del documento del progetto
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
88
. Identificazione
Come stabilisce la noma EN 50174-1 nessun sistema di
cablaggio pu essere gestito in modo corretto senza una
strategia di identificazione e una di registrazione delle
identificazioni chiara, logica e pertanto senza un sistema
di gestione del tutto.
Il sistema di gestione pu essere su carta, per progetti
piccoli, ma in generale deve essere computerizzato
attraverso lutilizzo di un DBMS che pu essere
generico, cio utilizzando uno dei prodotti tipicamente
utilizzati, oppure specifico, costruito ad hoc.
La normativa EN non specifica un particolare sistema di
gestione, cio non specifica il tracciato record delle
registrazioni (numero dei campi, nome dei campi, tipo di
dato e range), ma fissa dei principi di base dal quale
ottenere un sistema di gestione, sempre con lobiettivo
comunque della chiarezza, cio la normativa EN non
specifica un preciso schema di identificazione
72
, ma
definisce che il sistema di identificazione deve
prevedere per tutti gli elementi funzionali:
o Identificatore unico
o Etichetta alfanumerica
o Posizionamento dellidentificatore sullelemento
mediante etichetta, quando non fanno parte
dellelemento stesso. Talvolta letichettatura
viene applicata su di un elemento pi di una volta
(per esempio su un cavo ad entrambe le
estremit)
o Propriet delletichetta che deve essere
chiaramente leggibile, facilmente interpretabile e
durare
73
per tutta la vita del progetto
La normativa EN prevede lutilizzo del colore come sistema di codifica entrando nel
dettaglio solamente per i connettori per la fibra ottica, senza quindi attribuire colori agli altri
elementi del cablaggio a differenza della normativa EIA 606-A, che per esempio, prevede il
colore rosso per la fonia (su PC e presa utente mediante etichette colorate in rosso oppure
icone rosse) e il blu per i dati (su PC e presa utente mediante etichette colorate in rosso
oppure icone blu). Si consiglia comunque lutilizzo del colore, associato anche ad icone
quando possibile.
Il sistema di identificazione deve riguardare tutti gli elementi del cablaggio, compresi gli
spazi serviti e per ogni elemento si devono comprendere il disegno e/o le informazioni
collegate con lelemento (per esempio nel caso dello spazio si considera il tipo di spazio).

72
TIA/EIA 606-A fornisce degli schemi e per esempio anche la dimensione delle etichette per le prese utente.
73
Si consiglia lutilizzo di etichette di 15,5mm x 8,4mm.

figura 82
Patch cord con colorazione diversa





figura 82bis
Patch panel con colorazione

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
89
Si identifica:
o Canalizzazioni
o Spazi
o Cavi
o Distributori
o Consolidation point
o Prese utente
Una possibile (proposta) di sistema di identificazione pu essere il seguente:
o Canalizzazioni ( IDCanalizazione, Tipo, Capienza massima cavi, Cavi inseriti,
Spazi attraversati)
o Spazi (IDSpazio, Tipo di spazio, Ubicazione, Canalizzazioni entranti,
Canalizzazioni uscenti)
o Cavi ( IDCavo, Tipo di cavo, Lunghezza, Numero cavi, Presa utente,
Canalizzazioni utilizzate, Funzione del cavo)
o Distributore (IDDistributore, Tipo, Unit, Edificio, Piano)
o Consolidation (IDConsolidation, Distributore)
o TO (IDPresa, Tipo presa, Tipo connettore, Spazio, Area di lavoro, Spazio,
Applicazione, Cavo fisso, Distributore, WAC)
o Patch panel (IDPannello, Distributore, Numero prese, Tipo pannello, Applicazione)
o Presa patch panel (Numero presa, Presa utente, Applicazione)
Letichettatura di ogni elemento fondament ale e la sintassi pu utilizzare la separazione
dei campi associati ad ogni elemento identificato mediante il carattere punto.
Per esempio lidentificazione di un a presa 44.D.5.2.1.1000BaseT.34.A1.3 identifica la
presa dati numero 44 tipo RJ45 categoria 5 posizionata nellarea di lavoro 2 dello spazio 1
per lapplicazione Giga Ethernet. La presa servita dal cavo fisso 34, collegata
allarmadio di piano A1 e il collegamento al computer avviene con il cavo 3.
. Documento di progetto
Il documento del progetto contiene:
o Descrizione
o Schema logico cablaggio con simbologia standard
o Planimetrie con cavi e armadi
o Tabella dorsali contenente tipologia e tragitto delle dorsali
o Tabella di permutazione, tramite cui possibile ricostruire il percorso del cavo che,
partendo da una certa posizione del permutatore, raggiunge il posto di lavoro (vanno
inoltre indicate le coppie attive ed il loro utilizzo).
Certificazione del cablaggio
o Documentazione originale dei componenti utilizzati forniti dal produttore al fine
dellaccettazione dei componenti del cablaggio.
10 2 10 2 10 2
figura 83
Identificazione permutatore
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
90
Laccettazione dei componenti consiste nella verifica delle specifiche dei componenti
in base alle norme e alle specifiche dei costruttori. In alcuni casi (per lavori
particolarmente complessi o su richiesta specifica del committente) necessario
effettuare delle prove a campione delle prestazioni di trasmissione.


figura 84
Dati forniti da un fornitore di un cavo UTP categorie 5e

o Collaudo
Riassunto materiali
o Dimensionamento WA
o Materiali WA
o Dimensionamento pannelli permutazione
o Materiali pannello
o Dimensionamento armadio
o Materiali armadio
Formato della documentazione
o Cartaceo
o Digitale
o Applicazione (foglio calcolo, database, CAD)

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
91
. Installazione
Per la realizzazione di un cablaggio strutturato ad elevate prestazioni, oltre alla qualit
propria dei componenti, indispensabile garantire una corretta installazione di tutti i
componenti: una cattiva installazione pu pregiudicare il funzionamento del sistema di
cablaggio, riducendo anche in modo rilevante le prestazioni. Si pensi ai connettori e alle
prese che saranno sottoposti centinaia se non migliaia di volte di inserimenti e
disinserimenti, una errata installazione, pur essendo i connettori di buona qualit, sono la
causa principale di guasti e malfunzionamenti nelle reti cablate.
Nellinstallazione si devono seguire le procedure e le tecniche previste dal costruttore e si
deve sempre effettuare una installazione tale da garantire una facile accessibilit ai
contenitori degli elementi per la manutenzione o aggiornamento.
Lidentificazione con etichettatura deve essere fatta durante linstallazione in corso, evitare
per esempio di installare il cablaggio orizzontale e il distributore di piano per poi passare
alla etichettatura dei cavi, in mancanza delle etichette definitive utilizzare etichette
temporanee di identificazione.
Le principali linee guida di installazione sono sotto riportate.
Gli schermi dei cavi, gli apparati e gli armadi di piano devono essere collegati all'impianto
di terra dell'edificio che deve essere realizzato in conformit alle vigenti normative sulla
sicurezza degli impianti elettrici.
Gli armadi se possibile devono essere installati in spazi appositi ed devono essere separati
dai cavi di energia se presenti.
Le canalizzazioni non dovrebbero essere
collocate negli spazi previsti per i parafulmini,
pozzi degli ascensori, vicino a fonti di calore, di
umidit o vibrazione.
Le canalizzazioni se costruite con componenti
modulari, come sempre avviene in pratica, e
devono utilizzare curve preformate per formare il
cambio di direzione.
Canaline, condotti o tubi devono terminare in
spazi (scatole di derivazione) sufficientemente
ampi da permettere la posa dei cavi senza curvarli
troppo (non si devono realizzare curve il cui
raggio interno sia inferiore a 6 volte o 10 volte
per diametri superiore ai 50 mm, il diametro interno del tubo).
I cavi non devono essere sottoposti a raggi di curvatura troppo accentuati
74
.
La forza massima di tiro dei cavi, durante la fase di posa, non deve superare i valori forniti
dal costruttore.
Lo spazio utilizzabile allinterno di una canalizzazione deve essere il doppio di quello
necessario per alloggiare la quantit iniziale dei cavi.

74
Non deve mai essere inferiore al raggio minimo previsto dalla normativa del prodotto.


figura 85
Canalizzazione modulare (Bocchiotti)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
92
Numero massimo dei cavi che possono passare in una tubatura in funzione dei diametri
(EIA).


Tabella 11
Numero massimo dei cavi

I cavi per usi diversi non dovrebbero essere nello stesso fascio e se lo sono si deve prestare
attenzione alla distanza dei cavi di segnale da impianti di potenza. Le distanze minime che i
cavi per trasmissione dati devono mantenere dai cavi energia, onde minimizzare gli effetti
dovuti a disturbi elettromagnetici, sono in funzione del tipo di cavo, della potenza
trasportata e del tipo di canalizzazione utilizzata. Nel caso di cablaggio orizzontale con cavi
schermati se il cablaggio inferiore a 35 metri non si applica separazione, negli altri casi
alla tratta con esclusione degli ultimi 15 metri.



Tabella 12
Distanze minime da linee elettriche di alimentazione (EN 50174-2)

Per evitare declassamenti delle prestazioni del sistema, tutti i componenti passivi devono
essere almeno della stessa categoria del cavo o superiore.
Attenzione nella operazione di connettarizzazione, cio di innesto del cavo nel plug,
mediante la pinza crimpatrice-spellafili, e nella presa, con eventuale strumento di
inserimento.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
93
Limitare sulla terminazione la parte del cavo non ritorta
(allontanamento tra conduttori di ogni coppia) entro i
13mm per evitare la diminuzione di affidabilit nella
trasmissione.

Nelle prese RJ45 con inserimento nei morsetti di tipo
semiautomatico, cio senza lutilizzo di un attrezzo di
inserimento prevedere per i cavi UTP e STP una
terminazione accettabile, per esempio 50mm.


figura 87
Limitazione terminazione




figura 87bis
Presa RJ45 semiautomatica (Legrand)


figura 86
Limitazione terminazione





figura 86bis
Crimpatrice




figura 86ter
Insertore (Krone)
Cablaggio strutturato
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94
Nel caso dei cavi S-FTP prevedere oltre alla terminazione accettabile anche una sguainatura
di circa 40mm.



figura 87ter
Limitazione terminazione

In particolare possibile che nei plug i fili
spellati o il cavo sia sottoposto a pressioni a
causa della crimpatura.
Le prese utente si inseriscono in placche utente
poste nelle canalizzazioni o in loro prossimit
utilizzando moduli secondo gli standard
dellimpiantistica civile ed essere compatibile
con il design gi presente.
Su questo punto ormai tutte le aziende che
forniscono strutture per il cablaggio civile o
materiale elettrico hanno in catalogo anche
elementi per le prese utente (come per esempio
il supporto per incastrare su un modulo una
presa RJ45).
Lalternativa utilizzare materiale di aziende specializzate
in materiale per il cablaggio strutturato che mettono a
disposizione moduli e placche standard per lItalia e
compatibili con il design delle principali marche.




figura 88
Pressione da crimpaggio


figura 89
Placca per 2 RJ45 e spazio
etichettatura (Siemon)
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
95
Nella costruzione delle placche utente si deve tener presente che il materiale impiantistico
da utilizzare deve prevedere anche i supporti di fissaggio dei moduli
75
, come rappresentato
nelle figura che segue.
canalina
placca utente
2 prese TO
cavo fisso
canalina
placca utente
2 prese TO
cavo fisso

supporto
per
moduli (3)
presa RJ45
su modulo
copriforo
placca
staffe
per
canalina
supporto
per
moduli (3)
presa RJ45
su modulo
copriforo
placca
staffe
per
canalina

figura 89bis
Componenti di una placca utente con 2 TO

75
Le soluzioni possono variare.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
96
Nelle operazioni di posa dei cavi, si devono seguire delle regole fondamentali per evitare di
rovinare il cavo (e quindi variare le sue caratteristiche elettriche) con delle manovre:
o Cavo si srotola con uno srotolatore
o Evitare di strozzare il cavo con il collare di fissaggio
o Evitare spigoli vivi
o Cavo in eccesso si arrotola con un diametro interno della spira non inferiore ad 1
metro
76

o Cavo con guaina lesa si cambia
o Evitare di fare pressioni sul cavo per non danneggiare linterno



figura 90
Regole di posa

Ambienti industriali particolari
77
necessitano di connettori particolari, come quelli in figura:

figura 91
Presa e plug RJ45 (Siemon)


76
Spesso per i cavi WAC si assiste a cavi pi lunghi del necessario e ad un arrotolamento per diminuire lingombro che
comporta una degradazione del cavo e del canale.
77
Il tema dellutilizzo del cablaggio strutturato e delle reti in ambienti industriali particolari deve essere approfondito.
Cablaggio strutturato
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97
Prestare attenzione alla posa della fibra ottica e allinterconnessione.

figura 92
Interconnessione di due fibre ottiche


Prestare attenzione nella operazione di giunzione di tratte di fibre ottiche poich eventuali
errori comportano un peggioramento dellattenuazione.

Ricordare di invertire la polarit nei collegamenti con bretelle ottiche (la normativa EIA
rende obbligatorio lutilizzo delle etichette A e B)





figura 92bis
Etichettatura fibra
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
98
. Test
Lo scopo della fase di test quello di pervenire alla certificazione del cablaggio verificando
la conformit delli ntero sistema agli standard.
La normativa EN specifica i criteri di testing definendoli in modo pi stringente rispetto al
passato.
In passato le prove di connettivit e ispezione visiva erano ritenute sufficienti per verificare
un cablaggio installato.
Oggi le procedure di certificazione prevedono lesecuzione di test di prova sullimpianto
completamente installato con lobiettivo di stabilire la classe dellimpianto.
necessario scegliere il test di riferimento in funzione delle caratteristiche dei materiali
impiegati.
Nel testing la normativa fa riferimento al concetto di collegamento permanente e non di
canale, in cui il collegamento permanente costituito esclusivamente da cablaggio fisso.

cavo orizzontale fisso
EQP C TE C
canale trasmissivo
FD
TO
C C
EC WAC
CP
Collegamento permanente
cavo orizzontale fisso
EQP C TE C
canale trasmissivo
FD
TO
C C
EC WAC
CP
Collegamento permanente


figura 93
Differenza tra canale orizzontale e collegamento permanente orizzontale


Gli strumenti di misura da utilizzare per queste verifiche sono generalmente in formato
palmare, composti da due parti: lelemento ricevente e la parte trasmittente.
Il testing consiste nel verificare la conformit con i parametri elettrici dello standard di
cablaggio utilizzato con procedure separate per cavo e fibra:
o 100% dei cavi e prese
o Strumenti appositi
o Field tester

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
99

figura 94
Testing

Nel testing si rilevano anche gli eventuali errori nel
cablaggio, come
78
:
o Errori di continuit dovuti ad uno o pi pins
aperti, causati da un accoppiamento
connettore filo che non combacia oppure
spina difettosa o filo interrotto, pin corto,
causato dal cavo danneggiato oppure dal
contatto di un filo su un connettore, pin
scambiati, causa fili invertiti nel connettore
o Errori di lunghezza del cablaggio
o Errori di Next, causati da connettori non
adeguati o di scarsa qualit, troppi
connettori, terminazioni scadenti
o Errori di impedenza, causati da danni al
cavo per compressione, stiramento o
eccessiva piegatura
Al termine dei lavori linstallatore, a tutela del
committente rilascia una dichiarazione (chiamata
generalmente certificazione) in cui attesta che
limpianto realizzato risponde ai requisiti definiti
nelle norme tecniche.
Lesito positivo dei test garantisce che limpianto
soddisfa i requisiti di trasmissione di una
determinata categoria, condizione necessaria dato
che le certificazioni dei singoli componenti sono
una condizione necessaria ma non sufficiente. In

78
Elenco incompleto.


figura 95
Collegamenti corretti
ed errori di connessione
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
100
altri termini calcolare per esempio lattenuazione del canale considerando i dati dei
costruttori dei componenti non garantisce che lattenuazione effettiva rientri nei parametri
anche perch possono essere stati commessi degli errori di installazione.

figura 96
Tester

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
101
. Esempio
Titolo progetto
Azienda su un unico piano

Descrizione
Azienda di servizi ubicata su un piano di una palazzina delle dimensioni di 30m x10m per
una superficie totale di 300m
2
, di cui 240m
2
sono dedicati ad uffici in open space.
Limpianto di cablaggio deve fornire trasporto dati e fonia.

Planimetria

30m 30m

Ipotesi
o Un posto di lavoro ogni 10m
2

o Lunghezza dei cavi per il cablaggio orizzontale
79
pari a 30 metri per ogni TO

Soluzione
Cablaggio centralizzato su doppino, un distributore di edificio BD con funzione di
distributore di piano FD.
Dorsale non presente.
Prese allarea di lavoro e patch panel RJ45.
Modello di interconnessione orizzontale: diretto TO.
Modello di interconnessione distribuzione di piano: diretto.

79
Dato nazionale che tiene conto delle installazioni tipiche nel terziario fonte www.vimar.it.
BD/FD
TO TO
Cablaggio strutturato
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102
Area di lavoro
S
n
= 2
WA
n
= 240 / 10 = 24
TO
n
= WA
n
x S
n
= 24 x 2 = 48
WAC
n
= TO
n
= 48
TOD
n
= TO
n
/ S
n
= 48 x 2 = 24
TOF
n
= TO
n
/ S
n
= 48 x 2 = 24
Cablaggio orizzontale
LMTO = 30
LCO = LMTO x TO
n
= 30 x 48 = 1440m
BC
n
= Arrotondamento(1440 / 305) = 5
BD/FD
PPP
n
= 24
PPFDTO
n
= TO
n
/ PPP
n
= 48 / 24 = 2
PPFFD
n
= PPFDTO
n
/ 2

= 2 / 2 = 1
PPFD
n
= PPFDTO
n
+ PPFFD
n
= 2 + 1 = 3
SWITCH
P
= TOD
n
= 24
SWITCH
n
= 1
PC
n
= PPP
n
x PPFFD
n
= 24 x 1 = 24
EC
n
= SWITCH
n
= 24
Cablaggio fonia
LCF

= 24 metri (ipotesi un metro di cavo per ogni presa fonia dal PBX al patch panel)
Armadio BD/FD
DA
n
= 9U
Patch panel = PPFD
n
da 1U

= 3U
Ripiano switch = 1 da 1U = 1U
Alimentazione = 1 da 1U = 1U
UPS = 1 da 1U = 1U
Pannelli ciechi = 3 da 1U = 3U
LMTO

lunghezza media cavo orizzontale
LCO lunghezza cavo orizzontale
BC
n
numero bobine (305m)
TO
n
numero prese utente
S
n
numero servizi per area lavoro
WAC
n
numero cavi area di lavoro

TOD
n
numero prese utente
TOF
n
numero prese utente

WA
n
numero postazioni lavoro
SUPT superficie totale
SUPWA superficie area lavoro
PPP
n
prese per patch panel
PPFDTO
n
numero patch panel TO
PPFD
n
numero pach panel
PPFFD
n
numero patch panel fonia
SWITCH
n
numero switch
SWITCH
p
porte switch
PC
n
numero patch cord
EC
n
numero equipment cable
LCF

lunghezza cavo fonia
DA
n
dimensione armadio (U)

Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
103

1U Patch panel TO
2U Patch panel TO
3U
4U Patch panel fonia
5U
6U Switch
7U
8U UPS
9U Alimentazione

Lunghezza canale orizzontale
Si ipotizza 50 metri la lunghezza massima del cavo fisso, 1 metro la lunghezza dei cavi EC
e PC e 5 metri la lunghezza massima del cavo dellarea di lavoro WAC.
La lunghezza massima del canale orizzontale di 56 metri.

Lunghezza totale del cablaggio
Lunghezza del cablaggio orizzontale, quindi 56 metri.
Dorsale edificio
Non presente.
Dorsale campus
Non presente.
Canalizzazioni
Canaline modulari lungo le pareti.
Prese utente area di lavoro
Modulo 3 posizioni con a sinistra presa dati, al centro tappo cieco e a destra presa telefono.
Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
104
. Sistema 110
Il sistema 110 un sistema che
utilizza connettori 110 per impianti
di grande dimensioni con
componentistica di categoria 5.
Il patch panel costituito da
morsetti per coppie di cavo in
dimensione di centinaia di coppie.
I cavi flessibili PC sono cavi a 1, 2
o 4 coppie con terminazione 110 ad
entrambe le estremit per le dorsali
oppure 110 ad una estremit ed
RJ45 ad unaltra per la
permutazione con il permutatore
orizzontale.



Permutazione dorsale
con PC 110/110


Permutazione orizzontale
con PC 110/RJ 45

figura 97
Sistema 110





Cablaggio strutturato
Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
105
. Note
Questa dispensa fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in
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Ottobre 2005




Nicola Ceccon ITIS Euganeo ottobre 2005
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CABLAGGIO STRUTTURATO
(EN 50173-1 e non solo)

Nicola Ceccon
Classe VIA as 2005/2006
Laboratorio Sistemi
ITIS Euganeo Este (pd)

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