Collegamenti Bullonati e Saldati
Collegamenti Bullonati e Saldati
Collegamenti Bullonati e Saldati
Ciro SANTUS
Indice
1 2 Collegamenti bullonati con schema complesso Collegamenti saldati 1 4
` stato affrontato il problema di determinare le forze che agiscono in corrisponIn precedenza e denza dei bulloni, per ange con schemi simmetrici, Fig.1(a). In questo caso le direzioni principali sono ovviamente gli assi di simmetria dello schema dei bulloni. Anche nel caso di un solo ` principale (quindi il suo perpendicolare e ` a sua volta principale). asse di simmetria, tale asse e
y Y
Y y
h2 h1
Mf
h2 h1
Mf
Mt
G
xX
Mt
G
b N.12 bulloni
b N.8 bulloni
Figura 1: (a) Flangia bullonata con schema a doppia simmetria. (b) Flangia bullonata con schema non simmetrico. Nel caso di schema non simmetrico, le direzioni principali non sono immediatamente evidenti, Fig.1(b). Presi due assi baricentrici generici x, y, gli assi principali X , Y sono ruotati di un angolo
, in genere, non nullo. Inizialmente si possono calcolare i momenti secondi rispetto agli assi x, y: Ix = y2 i
i 2 Iy = xi i
Ixy = xi yi
i
in cui xi , yi sono le coordinate delle posizioni dei bulloni (ad esempio, nello schema di Fig.1(b): i = 1 . . . 8). Successivamente si determina langolo di rotazione invertendo la relazione: tan(2 ) = Ixy Ix Iy
+ Ixy
2
IY =
+ Ixy
Ovviamente, qualora fosse Ixy = 0, le direzioni x, y sarebbero gi` a le principali, per denizione. ` simmetrico, dato che x, y sono sempliceTale situazione pu` o accadere anche se lo schema non e mente direzioni qualsiasi. Le direzioni principali e i momenti secondi principali sono necessari per la determinazione delle azioni normali generate da una sollecitazione di essione (Mf in Fig.1). Nel caso in cui il vettore Mf sia allineato con una delle direzioni principali, si ha essione retta. Invece, nel caso in cui non sia allineato con nessuna direzione principale si ha essione deviata. In questultimo caso ` necessario scomporre Mf nelle componenti secondo X e Y , eseguire i due calcoli di essione e rette ed applicare il principio di sovrapposizione degli effetti. Determinare le azioni che agiscono sui bulloni (sia tangenziali che normali), per effetto dei momenti Mf e Mt , dello schema di Fig.1(a). In particolare determinare la massima azione normale e la massima azione tangenziale. I dati del problema sono: Mt = 1 200 N m Mf = 3 500 N m = 20 h1 = 75 mm h2 = 20 mm b = 50 mm
(1)
Soluzione: Un bullone dello schema di Fig.1(a) subisce sia la massima azione normale Nmax sia la massima azione tangenziale Tmax : Nmax = 6 501 N Tmax = 1 179 N Dimensionare il bullone pi` u sollecitato, scegliendo fra le dimensioni (diametro esterno e passo) riportate in Tab.1, classe SAE 5.8, Sp = 380 MPa, e coefciente di attrito statico fs = 0.2. [ mm ] 5 6 7 8 10 p [ mm ] 0.8 1.0 1.0 1.25 1.5 [ mm ] 12 14 16 18 20 p [ mm ] 1.75 2.0 2.0 2.5 2.5
Soluzione: La combinazione = 10 mm, p = 1.5 mm, garantisce la condizione di aderenza, con un margine di sicurezza superiore a 2: (Fi Nmax ) fs = 2 581 N Tmax = 1 179 N.
Si supponga che le due coppie di bulloni laterali vengano eliminate, ottenendo la congurazione di Fig.1(b). Determinare azione normale massima e tangenziale massima, e vericare se il dimensionamento fatto in precedenza garantisce anche in questa congurazione laderenza fra le piastre. Suggerimento: Notare che la posizione del baricentro non cambia, individuare le nuove direzioni principali, inne, scomporre la sollecitazione di essione nelle due componenti di essione retta e applicare ` circa la stessa il principio di sovrapposizione degli effetti. Notare inoltre che la direzione di Mf e del nuovo asse principale. Sfruttare tale semplicazione.
Soluzione: Le azioni che agiscono sul bullone pi` u sollecitato sono: Nmax = 5 772 N Tmax = 1 851 N 3
Utilizzando le stesse dimensioni del bullone trovate per il caso precedente, la verica di aderenza viene soddisfatta anche se con margine ridotto. Osservazione: ` lo stesso vericato. Tale Nonostante siano stati eliminati due bulloni il margine di sicurezza e situazione pu` o sembrare paradossale. Da notare che i bulloni eliminati hanno allineato lasse di sollecitazione (ossia lasse perpendicolare allasse neutro) con la diagonale contente gli altri bulloni rimasti. Invece, eliminare i bulloni dellaltra diagonale avrebbe prodotto un effetto molto negativo.
Collegamenti saldati
Analogamente ai collegamenti bullonati una soluzione dello stato di tensione, nella sezione di saldatura, si pu` o ottenere assumendo il cordone molto pi` u cedevole rispetto ai due elementi saldati fra loro, ed imponendo lequilibrio, Fig.2.
N = A
=
T
y
T A
d
Mt
Mf
Mt d I0
A
Mf y Ix
A
I 0 = d 2 dA
I x = y 2 dA
Figura 2: Stato di tensione nella sezione di saldatura, generato dalle varie caratteristiche di sollecitazione. Anche per il calcolo delle tensioni nella sezione di saldatura si presentano le eventuali difcolt` a di essione deviata e sezione non simmetrica. ` quella del cordone proiettata sul piano della saldatura, e I0 , Ix (Iy ) sono i momenti seLarea A e condi di area rispettivamente polare ed assiale. Nel caso di giunto saldato a cordone dangolo, si individua come sezione resistente il ribaltamento dello spessore di gola sul piano della sezione della saldatura, Fig3. Analogamente ai collegamenti bullonati, le differenti componenti della tensione nel cordone hanno ruoli diversi. Per il caso di cordone dangolo, considerando la direzione del cordone, si individuano le componenti di tensione: (tensione normale perpendicolare), (tensione tangenziale perpendicolare), || (tensione tangenziale parallela). ` importante sottolineare che la componente non esiste secondo la teoria dello stato di solleE citazione della trave, dato che implica uno stato di tensione su un bordo libero. Nella trattazione ` ammessa in quanto della sollecitazione della saldatura a cordone dangolo invece tale tensione e ` una media di uno stato di tensione fortemente variabile. Nel caso di cordone a piena penetrae ` lo stesso di quello nella sezione di una trave, ed zione fra due lembi, lo stato di sollecitazione e 4
Si pu assumere:
||
a=
2 s 2
a a s
Figura 3: Giunto a cordone dangolo, componenti di tensione. ` presente. infatti la componente non e La procedura di calcolo descritta nella norma italiana CNR 1001197, permette di valutare la resistenza del giunto saldato a cordone dangolo sulla base dei valori di , , || , della qualit` a della saldatura e della tensione ammissibile del materiale.
d
s
F L
Figura 4: Mensola saldata sollecitata da una forza normale allestremit` a. ` ricavata allinterno di un foro, ed e ` sollecitata a trazione e a essione. La sezione di saldatura e ` presente solo la componente . Notare che in corrispondenza della sezione di saldatura e
Determinare lo stato di sollecitazione nel cordone della saldatura, in particolare determinare la massima tensione normale .
(2)
Soluzione: `: Nella sezione della saldatura la massima tensione normale e (max) = 139 MPa ` mostrata una mensola sollecitata da unazione tangenziale posta allestremit` In Fig.5 e a.
h
s
L
Figura 5: Mensola saldata sollecitata da una forza tangenziale allestremit` a. ` su due cordoni ed e ` sollecitata a torsione e a taglio. Nel cordone agiLa sezione di saldatura e scono soltanto tensioni tangenziali normale e parallela , || .
Determinare lo stato di sollecitazione nella sezione della saldatura di Fig.5, in particolare indi2 + 2 e viduare il punto in cui || ` maggiore, e i valori di , || in tale punto. I dati del problema sono: F = 1.8 kN L = 1300 mm b = 120 mm h = 200 mm s = 2 mm Soluzione: Nel punto pi` u sollecitato della saldatura le componenti di tensione tangenziale sono: = 146 MPa || = 20 MPa 6
(3)
Inne, si pu` o eseguire la verica statica del punto pi` u sollecitato del collegamento. Secondo la ` necessario vericare che: normativa CNR e
2 + 2 + 2 0.70 adm ||
nel caso si utilizzi Fe 510, per il quale adm = 240 MPa. Considerando lo stato di sollecitazione dellesempio precedente:
2 + 2 + 2 = 147 MPa < 0.70 adm = 168 MPa ||