Massimo Scaligero - Dallo Yoga Alla Rosacroce
Massimo Scaligero - Dallo Yoga Alla Rosacroce
Massimo Scaligero - Dallo Yoga Alla Rosacroce
DELL,UOMO INTERIORE Lineamenti di una tecnica dell esperienza sorrasenstbll* (Sansoni - Finrote. 1959) TRATTATO DEL PENSIERO VIVENTE
AVVENTO
MASSIMO SCALIGERO
LA VIA DELLA VOLONT SOLARE fenomenologia dell< Uomo Interiore (PRESSO LIBRERIA
TOMBOUNI - Roma. 1962) DELL,AMORE
(TiLUPA - Roma, 1963)
IMMORTALE
SEORETI
LA
DELLO
Dallo Yoga
alla Rosacroce
IL MARXISMO ACCUSA
(TlLOPA Roma, 196-1)
MAGIA SACRA Una ria ter la reintegrazione nell uomo (TlLOPA Ruma - 1966) LA LOGICA CONTRO L'UOMO . // mito nella scienza e la ria del pensiero ' TlLOPA Rum. 1967
LOTTA
1970
DI CLASSE
PERSEO - ROMA
1972
Per informazioni bibliografiche, rivolgersi al dott. Alfredo Rubino. Via Rubicone 42 - Roma
Folgore-luce del Sacro Amore il tuo continuo risorgere la risposta degli Dei alla tua donazione senza fine. Ma solo oltre l antico cerchio
,
'
claustrale della natura e della psiche, il tuo essere libero pu conoscere il linguaggio degli Dei,
il pensiero che fa di s folgore-luce.
LA MEDIAZIONE ORIGINARIA
Della serie degli stadi che 9 seguono nel tempo a costituire la storia umana dello Spirito, l ultimo quello nel
,
'
Senza l'ultimo stadio, rispondente all,epoca della razionatila. la connessione esisterebbe, ma come valore tra-
scendente. non sperimentabile dal Soggetto: come non esistesse. Il difetto di tale connessione, tuttavia, il non trarre coscienza dal fondamento sovrarazionale, bens dal livello sensibile che suscita la forma razionale, e il suo proiettare
il limite di questa agli stadi precedenti: che appunto il limite dell attuale ricerca del s a c r o e della sua storia umana.
,
La storia dello Spirito pu invece venir ripercorsa dal Soggetto, ove esso tragga coscienza dal fondamento sovrarazionale. La connessivit razionale, come forma logica del
Senza la possibilit di connettere forma a forma, momento a momento, epoca a epoca, la storia dello Spirito esisterebbe come connessione metafisica fuori della coscienza:
giustificatamente negabile dalla cultura razionalistica e collettivistica. Non potrebbe congiungersi con il Soggetto uma-
La presenza dell,elemento solare nell,anima, rende possibile la congiunzione individuale con quel processo, onde l individuale ricapitola la connessione cosmica, ma la riconosce dapprima come connessione di pensieri, in quanto il pensiero cosciente, come ultimo anello della catena, riper,
corre ogni passaggio e lo riassume in s. La presenza attuale di questo pensiero pu dar conto di una continuit so-
scersi per quello che : vivere di una Luce riflessa, o lunare, sia pure inesauribile, ma non conoscibile alla sua fonte e perci di continuo implicante l assenso impotente di lui
,
La Scienza di questo pensiero e della sua ricongiunzionc con la corrente cosmica da cui scaturisce come conti-
Cercare peraltro l,elemento spirituale nella storia tradizionale sagacemente allestita, e nel correlativo sistema rituale, parimenti rinunciare alla mediazione originaria e
tuttavia servirei delle forze del conoscere che la presuppon-
nuit pura, e parimenti la storia essenziale dell anima umana e della sua vicenda terrestre in rapporto al Cosmo sovrasensibile. implicante il passaggio dalla Tradizione come contenuto di conoscenza al suo processo cosmico, la Scienza
>
gono. Queste vengono usate in modo che sia ignorato il loro potere attuale di afferrare se stesse epper sia sempre
meno possibile mediante esse giungere al soggetto operante,
ad essa, grazie allo svolgimento rigoroso dei temi della Tradizione epper dei sistemi orientali, consumando di questi l elemento formale-dialettico, per ritrovare l essenza
,
perenne. e come questo giungere ad essa per iniziativa cosciente, superando le barriere dell autorit del passato, sia
,
'
del Principio che unifica secondo perennit, recando in s la virt della riconnessione. La presenza segreta di tale Principio nell,anima, epper nel mondo, si riflette nella Tradizione: la quale, come concatenazione intemporale nel tempo, forma di un processo trascendente, cosmicamente preparato, grazie alla cooperazione degli Iniziati con le Gerarchie operanti nelle strutture dell anima e del suo veicolo vitale sulla Terra. La Tradizione riflette un processo cosmico: al quale l asceta antico poteva elevarsi, sciogliendosi dal, '
dell esperienza e in qualche modo gli indispensabile il testimone da lui pi direttamente controllabile. la trattazione dovr necessariamente, per taluni aspetti servirsi della forma autobiografica.
,
za l esemplificazione
,
Altro giungere alla Scienza dello Spirito, essendo passati attraverso l esperienza
,
di orientali, altro pervenirvi attraverso i sentieri della medianit. Se si stati spiritisti, difficile cessare di esserlo nella medesima vita: un impronta che nella medesima vita pu essere cancellata soltanto dalla decisione dell assoluta
, ,
solare per via rituale contemplativa, sino alla estasi o al samadhi, grazie alla mediazione di entit so,
l elemento
fedelt all,ascesi solare, epper dalla capacit di superare in s l impulso a deviare in ogni punto del sentiero, o a tradire il proprio Maestro. Mentr? l,esperienza della Tradizione e in particolare dello Yoga rigorosamente svolta, non pu non sboccare in una coscienza della mediazione originaria, o del moto noetico che veicola l operare interiore, quale che
, , ,
Oggi nei cercatori dello Spirito l,antica anima lunare quella che si oppone all,elemento solare nascente come inrima forza dell,individualit: si oppone con l,impulso a
ripetere l antico movimento di ricerca dell elemento solare fuori di se: perci nell,attitudine spiritistica inconscia, come
,
,
L asceta
,
la, lo Yoga nulla. Per la scienza di questa dynamis, non v testo tradizionale o metodo yoghico che aiuti, perch si tratta di quella presenza dell Io nella corrente del pensiero, che l asceta tradizionale attingeva piuttosto che alla propria
,
, ' ,
normalmente inconscia, perch gli diviene cosciente soltanto nella forma dialettica, nella quale si annienta ogni
anima
il puro moto noetico, in tali strutture non pu che incontrare le correnti inferiori dell,umano: dalla cui elaborazione
pu anche trarre energie; ma energie dell Io degradate. Queste energie dell Io, invece egli oggi ha la possibilit di sperimentare l dove sorgono come pure forze della coscienza:
, ,
astratto, o morto: che la vera ragione dell errore umano. Se l,asceta intende giungere a quel mondo che cerca mediante la Tradizione e lo Yoga, e perci svolge le istanze di questi sino alla coscienza della mediazione originaria, come dell assoluto immediato dell anima, allora egli avverte
,
'
Il cercatore di questo tempo pu trarre la pura dynamis noetica unicamente dalla propria interiorit coscien-
lo stato di morte dei concetti e scorge nella mediazione originaria la magia mediante cui essi invece sorgono viventi
nell anima e perci pu ridestarli dalla dialettica, come dalla loro tomba. Per tale via incontra le reali forze dell,Io.
,
te, cio dalla propria individualit. Pu trarla dalla essenza di s e tuttavia inizialmente non conoscerla e, per via di questo non conoscerla, contraddirla, sino a perderla: che respingere con le forze dell antica interiorit lunare l elemento solare affiorante in lui come impulso d Autocoscienza.
, , ,
Se questo avviene, egli non pu non incontrare il Maestro il cui compito stato donare al cercatore di questo tempo
la scienza della mediazione pura, ossia della via diretta, o
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per di comprendere in una visione unitaria della storia dello Spinto, le sue passate esperienze: il passaggio dalla rappresentazione della Tradizione alla sua perennit indipendente dalle forme del passato, ossia indipendente dalle rappresentazioni attuali, o moderne , di tali forme.
iMIc, come complemento immediato: che pertanto non m ili i| sdiva di vivere quella nella sua obiettiva naturalezza
Il fondamento sovrasensibile del reale durante la fandul
,
l.Ai
"
rlln fascinosa veste della favola e del mito, per poi grado
,
. i-rudo trasformarsi e sorgere come genesi dei concetti: nel l.i quale, in realt dalle profondit dell,anima doveva riaf Murare architettonica, epper logica, la luce della favola t imnciai presto a sentire pi verit che non nella tram analitica della storia, in questa luce, movente dall anima da
,
tal tu, meglio che dal loro apparire. Risparmio al lettore la serie dei segni di una disposi /Ione al Soprannaturale comunque inseparabile da una vocali me di chiarezza e di sanit dell esperienza quotidiana, che aratterizz la mia adolescenza, naturalmente nella forma
,
" "
14
15
dall'Amati
.
logico, affior in me sin da quando fanciullo potevo essere testimone di lunghe conversazioni sul sovrasensibile, sul
magico, sull occulto, nell ambito familiare in cui vivevo
, ,
intenso
presso mio zio, Pietro Scabelloni, studioso di dottrine esoteriche, asceticamente adamantino come un patriarca
dagli altri: parlava con solennit, come se conoscesse molti segreti: era autore di un grosso libro intitolato La salute un fatto morale di contenuto autobiografico, ma non rie,
del
loro contenuto dalla ricchezza di sentimento e d imaginazione di aii erano capaci quei cercatori.
zio Pietro: io, che avevo poco pi di 12 anni sgattaiolavo in quella stanza e me ne stavo in un angolo affascinato ad ascoltare i loro discorsi, che avevano per me il potere
,
os-
in particolare: Daniele Amati, un ebreo aitante, biondo-rossiccio, con un bel volto cordiale e una particolare carica
di della
sia dei dialettici, ma personalit che davano la sensazione di possedere viventi i contenuti che evocavano. Questo io percepivo con nettezza e sentivo come una forza magica: me ne stavo immobile e silenzioso nel mio angolo cercando
,
Guerra mondiale e fondatore di truppe di assalto comuniste chiamate Arditi del Popolo , simpaticissimo, di piccola statura ma tutto scatto e fuoco; il prof. Umberto (?)
Nigrone, un giovane grinde invalido dell allora recente Guerra mondiale, maestro d'ipno-magnetismo, del quale mio
'
La consuetudine delle riunioni si protrasse regolarmente in giorni fissi della settimana di pomeriggio, per mesi
,
dominio, che era stato dilaniato da 14 schegge di granata e, malgrado fosse stato spacciato dai medici, era riuscito a guaire mediante la forza della volont: era pieno di cicatrici sotto il vestito, ma, dritto come un fuso, si moveva con r
e credo poter dire per anni: nei tardi pomeriggi estivi poi,
,
il gruppo - al quale io avevo acquisito il diritto di unirpasseggiando per le vie del vecchio allora silenziose e libere di traffico, continuava la conversazione sino a che giungeva al Bar di Saro Da,
mi - usciva di casa e
,
Trastevere
,
grone a un fuoco di fila di domande su come si rafforza la volont, come diviene potente il pensiero ecc. Il Nigrone rispondeva come poteva ma a un certo punto doveva essere
,
delle mie questioni e un giorno si lasci sfuggire che mi avrebbe portato un libro. Non Io avesse
mai fatto: da quel momento non gli detti pi pace mi sentivo spinto da un anelito verso qualcosa che mi si prospettava come un dono magico, e ogni volta che il Nigrone veniva alle riunioni io gli andavo incontro chiedendogli: E il libro? : finch fu costretto a portarmelo.
,
Avere discepoli per me era una disposizione naturale: persino a 8-10 anni, avevo qualcosa da insegnare ai fanciulli della mia et: regole, o regolette di vita o nozioni che apprendevo dalle conversazioni dei grandi. Ma ricordo che alla
mia disposizione a insegnare rispondeva normalmente la disposizione degli altri a riunirsi presso di me.
Verso i quindici anni cominciai a interessarmi dello Yoga, appunto grazie ai libri di Ramacharaka, che per melilo degli editori Bocca e Carabba, erano in buona parte tradotti in italiano. II Ramacharaka (in realt l,americano
done un aiuto prezioso. Ripenso con gratitudine a quel libro. A distanza di anni dovevo apprendere dalla lettura di una conferenza di Steiner che egli considerava Feuchtersleben un
,
WAV. Atkinson) era un personaggio notevole, perch aveva presentato le dottrine orientali, mediante un elaborazione e una capacit di semplificazione che rendevano accessibili al moderno occidentale alcuna principi dello Yoga. Era eviden(<. che egli aveva convcrtito in i d e e le dottrine dello Yoga,
,
opera non disadatta alla mia et: dovevo allora avere tra
i quattordici e i quindici anni.
Gli autori che pi tardi per me si aggiunsero a fiancheggiare il testo dominante, e di cui ho un ricordo che potrei dire beatifico tanto era il calore che ne ricevevo, furono
,
gia morale, della quale alcuni insegnamenti e persino talune frasi risonarono nella mia anima per tutta la vita - Smiles,
di cui ricordo l,aureo libro II dovere, e Pascal. A questi si
sarebbe prezioso per la giovent, La legge del Nuovo Pensiero - pubblicato sotto il nome di Atkinson - in cui egli
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diante disciplina del pensiero: una via che io sentivo essenzialmente vera, ma che da quell autore
* ,
miche con amici loquaci, capaci di scrivere lunghe lettere in ini parlavano del Sovrasensibile, in modo da trarmi in inumo, facendomi credere a effettive esperienze, che da essi
.nino
sem
1 evitare l esperienza
,
Nella sua opera lo Atkinson poteva suggerire soltanto del potenziamento di determinati pensieri o di determinati contenuti di pensiero, ma non il modo di afferrare
,
l arte
,
ne spirituale: non potevano percepire lo Spirituale oltre quanto consentiva loro il limite dialettico: che dire il limite sensibile.
rk
di una sconosciuta vita del pensiero senza cui il pensiero una irrealt, la continua fonte dell,errore uma,
Brahmachary, anch>egli teosofo e occidentale, di cui un libro di tecnica dello Yoga mi fu particolarmente utile, soprat-
re animico, identificabile unicamente, ove nella dialettica si riesca a ravvisare non solo la forma discorsiva, ma anche
la struttura del rappresentare che si estrinseca in tale forma. Il rappresentare, infatti, anche quando libero dalla struttura dicorsiva, rimane improntato alla forma sensibile. Avrei pi tardi compreso che l esperienza interiore esige la radicale conversione (metnoia) del rappresentare, ma altres
'
bisso , che dava efficacemente l idea dell,inganno da cui mosso radicalmente l,uomo, di continuo scambiarne per
,
che tale esigenza non pu essere sentita se non da una minima parte di cultori dello Spirituale, n pu evitare di essere respinta come irreale da chi non disponga di un ade-
per me un mondo di magiche meraviglie al quale guardavo sempre affascinato, finch cominciai ad attingere ad essa anche nascostamente, in quanto lo zio esigeva da me un ordinato sistema di letture e di volta in volta mi forniva lui
guato organo di percezione metafisica. Il credere ingenuamente che un tale organo fosse normale a ogni cercatore del Sovrasensibile mi doveva procurare nell avvenire non pochi equivoci e interminabili pole, ,
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charaka rimanevano gli ispiratori della disciplina interiore, ma da Nietzsche attingevo una visione del mondo e il senso
del valore ultimo della cultura. A Nietzsche naturalmente,
per connessione qualitativa, dopo qualche tempo si aggiunse Stimer, il quale a sua volta mi introdusse a un contatto con autori della sinistra hegeliana, come Feuerbach e Bauer: ma non fui preso da questi ultimi, anche se sentivo fortemente il fascino delle loro posizioni anti-mistichc e antimitiche.
qualcosa di estremamente facile, ma al tempo stesso di semplicistico, come un esercitazione per ingenui: francamente
'
mi respingeva tutto quel giuoco di equivalenze formali, a f scinoso per l ingegnosit dei suoi nessi, ma manchevole di
,
uno spirito al tempo stesso epico e filosofico: riesaminando il mio rapporto con essi, debbo dire che non era il contenuto della loro filosofia ad attirarmi, bens la sensazione
qualcosa come un valore che pur veniva presupposto. Pi tardi avrei compreso che questo valore sarebbe dovuto
essere un contenuto interiore indipendente dalla forma matematica stessa e assumente questa come suo veicolo: mediante un simile contenuto, il docente avrebbe dovuto ac-
in me una forza ogni volta l,intuire che questi autori vivevano intensamente quanto affermavano, e dalla magia del
compagnare il suo insegnamento della matematica: un contenuto che egli avrebbe dovuto attingere alla propria interiorit. La matematica mancava - e manca oggi pi che
liceale, con la prima applicazione della Riforma Gentile, l aver portato Nietzsche e Stirner come miei autori prefe,
mai - del suo venir presentata come simbologia di una iniziale penetrazione nei segreti della matematica dell Univer,
riti - era facolt del candidato scegliere due opere filosofiche, come riferimenti della propria preparazione - mi
valse la bocciatura all esame di filosofia, mentre venivano
,
trovavo la filosofia un fascinoso giuoco della ragione, al quale mi dedicavo volentieri: ci mi consentiva di insegnare
Sino ai quattordici anni ero stato un ragazzo singolarmente mite, invero incapace di ira o di cattiveria. Alla scuola elementare dei Salesiani presso la Chiesa di Santa
Maria Liberatrice, a Testaccio, ricordo che i miei compagni
i sistemi pi complessi, come quelli di Kant e di Hegel, ai miei compagni che non riuscivano a capirli dai professori.
Avevo invece un,avversione istintiva verso la matematica,
bilit alla violenza. Tuttavia, simultaneamente per simpatia si form intorno a me un corpo di guardia di altrettanti
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Ma il ricordo aureo che serbo di quel periodo connesso alla figura di un sacerdote Don Torello, tutto semplicit
.
e fervore di devozione, dotato di una particolare intuizione del cuore nel rapporto con il singolo scolaro capace con l insegnamento e la paziente amorevolezza di suscitare il senti,
mento della religiosit innato nel fanciullo: l,impressione che di lui mi ha accompagnato tutta la vita stata la potenza della bont, come realt basale dell anima: realt senza
,
tali molto pi di ci che esse normalmente mi accordassero. Questo in pi sapevo che mi veniva da una immediata sorgente metafisica, con la quale potevo a volont entrare in contatto grazie alla disciplina interiore.
,
l,incapacit
ad adirarmi e a reagire con la violenza mi si present d un tratto come una manchevolezza sul piano
, , ,
Malgrado l,adolescenza si andava formando in me, per intuizione spontanea il quadro di un,impresa interiore ne,
della mia et. Scoprii cos che per me la cosa pi facile era
agire come se la violenza altrui non potesse comunque nulla su me: mi accorsi che bastava una calma opposizione
,
Sentivo il pericolo
cos con facilit un disarmatore di prepotenti e a buon mercato mi feci la fama di coraggioso rispettabile: al tempo
stesso cominciai a praticare scherma corsa e nuoto. Ma le
,
esperienze pi rispondenti alla mia richiesta interiore in tale periodo dovevano essere quelle della montagna, dell ascesa
,
vo un rapporto immediato con il reale, che mi rendeva insofferente di ogni dialettica che non recasse l"eco dell,elemento originario della natura. Questa insofferenza mi condusse
che potrei dire epico: la montagna la disciplina fisica, l,affermazione di una autonomia rispetto a certe forme di collettivismo cui era inevitabile partecipare erano modi di misurare la presenza della vita interiore presso alla capacit
, , ,
spesso a situazioni difficili, che resero drammatico in qualche modo il mio terzo settennio.
di adattazione al giuoco esistenziale e alle mutevolezze di esso: costituivano per me una fascinosa polarit esteriore mentre silenziosamente coltivavo la preliminare ascesi del pensiero e leggevo Nietzsche e Platone. Fu un periodo movimentato della mia vita talora agi,
A quindici anni ebbi una singolare esperienza della dimensione eterica, trovandomi in Sardegna. Mi ero recato per una breve gita a Tempio Pausania ed essendo rimasto
senza denaro, mi risolsi a percorrere a piedi i 45 e pi chilometri della strada verso Palau, per recarmi a uno stazzo in vetta a un colle detto Barrabisa, al cospetto del mare, presso una patriarcale famiglia di amici pastori, il cui capo era una sorta di gigante tranquillo e generoso, Ciboddo, det25
tato
24
to Bioddo
del quale ero ospite. I 45 chilometri dovevano divenire pi di 50 allorch lasciata la strada maestra qual,
guardandomi intorno, mi parve di essere circondato da entit e da archetipi: sentii la gioia di ravvisare in me il fluire della Luce come una forza operante in tutto l essere, e di un tratto constatai che il mio corpo perdeva peso. Non osai forzare l*esperienza una prudenza mi tratteneva, ma sapevo bene che se avessi insistito nella percezione della forza-luce, avrei potuto sollevarmi da terra: il mio passo divenne veloce e privo di sforzo: quasi correndo percorsi i rimanenti chilometri di quella solitaria strada della Gallura. Dovevo poi
, , , ,
Qualche anno dopo, ancora in Sardegna, una terra meravigliosa in cui lo Spirito sembra presentarsi nella sua immediatezza creatrice l dove non ancora intervenuto l,arti,
la prima esperienza del pensiero vivente. Procedendo a passo veloce ma uguale e lieve andavo facendo una sintesi della mia vita e del suo significato quando sentii al centro di essa, resasi quasi visibile, la forza del pensiero come una luce che tendeva a penetrare nell,anima e che mi avrebbe rivelato nel tempo il senso di tutto ci che per ora semplicemente mi appariva: percepii la connessione di questa luce con l essenza delle cose, dell uomo e dell Universo. Guardandomi intorno, vedevo la realt segreta della natura, magica nella sua purezza, che mi veniva incontro: mi appariva
,
zione pericolosa con una barca carica di reti da pesca, nel tratto di mare tra Porto San Paolo, presso Terranova Pausania, e l Isola di Tavolata. Le reti appartenevano ai pescatori, che le avevano accumulate su quella barca come su
,
un appoggio provvisorio.
<
'
Io e un mio coetaneo avevamo preso la barca, senza togliere le reti, essendo un operazione delicata e difficile, e ci eravamo recari a remi verso il largo lungo la costa per approdare a un insenatura all'altezza dello stazzo di Vaccileddi dove era l'ufficio postale.
, , ,
essendo le forze molteplici e diverse. Ricordo nettamente che le impressioni interiori destantisi in me non erano soltanto imagini, ma simultaneamente
percezioni di forze. Non ne ero per sorpreso: sapevo benissimo che quella era la realt. Vi fu un momento in cui,
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di scogli, tutta pietre e lastroni: faticosamente togliemmo le reti, le raccogliemmo entro un cavo di roccia, nascondemmo i remi e poi tornammo a piedi lungo una costa interrotta da scogliere, foci di torrenti, boscaglie ecc.. A piedi, a guado a
,
Ne avanzavo di un centimetro, n sapevo dove ero e che cosa dovessi ancora fare, mentre intorno a me il mug-
gito si accresceva con la furia dei flutti. Capii che non avrei potuto resistere a lungo, in quello sforzo senza senso, e quando cominciai a provare la sensazione che stavano per
abbandonarmi le forze, ebbi d un tratto la sintesi della mia
,
nuoto, infine giungemmo a Porto San Paolo, dove trovammo i pescatori infuriati per le reti portate via. Il mio amico mangi e poi si butt inerte su una
branda e non volle pi sapere di muoversi: io non potendo sopportare l,accusa di aver perduto le reti decisi a un
,
,
tratto di ritornare da solo. I pescatori mi guardarono increduli perch, dato il mare agitato, essi avevano rinunciato a uscire, ma non mi impedirono di ripartire solo a tentare
,
un
pre dovevo poi constatare che mi sollecitava. Ripercorsi il tragitto guadi boscaglie ecc., confidando nel calmarsi del
vento e del moto ondoso verso le ore della sera. Ma proprio quella sera ci non avvenne, anzi, il vento and sempre pi
rafforzandosi: intanto era sceso il crepuscolo.
Ritrovai l,insenatura, disseppellii i remi, rifeci l,operazione paziente del trasferimento delle reti sulla poppa del-
mare calmo: non sapendo come vi fossi rientrato. Ero salvo: anche se qui fui sbalzato in acqua nel tentativo di manovrare la barca tra gli scogli dell approdo, tutto
,
la barca, poi misi la brrca in mare, compiendo un,operazione che era stata gi faticosa in due Comunque uscii dall insenatura, e sbito dopo mi trovai in una situazione disperata:
,
,
massi e oscurit e rigurgito di flutti. Furono ancora abrasioni, ammaccature: nuovamente il lavoro di tirare la barca a terra, nascondere i remi, togliere le reti e collocarle pazientemente, capo per capo, nel cavo della roccia, in una
oscurit quasi fitta. In me c era per qualcosa di nuovo:
'
sapevo ormai che esisteva un grido, o una parola, che partendo dalle radici profonde dell anima, ha il potere di evo,
bero sommerso: tendevo con tutte le forze i remi per mantenere l equilibrio, ma le loro pale al vertice delle onde, che
'
'
III. J. EVOLA
amica
che sentivo di poter incontrare confidenzialmente nel segreto di me. Le situazioni problematiche sorgevano quando
dimenticavo la mia connessione con l,Essenza amica: ma in-
la sensazione di trovarmi di fronte a una personalit eccezionale. La figura di Evola era la pi ideale che io avessi
fino allora incontrata- egli mi si presentava come un modello di potere intcriore di coraggio e di capacit di sottile umorismo: perci gli fui amico e per diversi anni poi lo seguii come discepolo. Con il susseguirsi degli anni dovevo scoprire in lui come valore lo splendore della forza che incarnandosi in una detcrminata natura, a questa aveva potuto
,
sottomettere l espressione
,
tre il mio impulso gradualmente doveva rivelarsi l'opposto: trovare la conoscenza che mi superasse e mediante questa
superare la mia personale natura ossia realizzare l essere
,
interiore. 30
31
Strada facendo capii che di Evola cc ne poteva essere uno solo valido, e non delle copie: tutto il suo insegna-
una forza congeniale alla sua personalit: capace di concepire la liberazione, ma non il proprio moto autonomo come
inizio della liberazione medesima, in quanto identico con
mento, il suo yoga, il suo Tantrismo, il suo Grande Veicolo , presuppongono la qualit interiore originaria, la magia imaginativa. che per il cercatore moderno un punto
d arrivo.
,
la propria forma dialettica: dialettica eccezionale, ma non per questo capace di essere pensiero fuori della sua imperiosa forma. In Evola ha agito un sagace istinto di conser-
Anche se questa qualit interiore e presente prenatalmente, o karmicamente, nel cercatore, per potersi estrinsecare e realizzare, le occorre la conoscenza, ossia un metodo noetico. A me, invero, la facolt imaginativa era familiare: su essa avevo sin allora fondato il mio lavoro intc-
vazione della dynamis pensante, o di una non messa in questione del valore metafisico di essa, essendogli sufficiente il suo uso per la sua peculiare dialettica e, dal punto di
vista noetico-ascetico, essendo essa per lui perfettamente
riore, per impulso spontaneo, ma strada facendo dovevo rendermi conto che questa facolt, come fulcro dell,opera, andava conquistata mediante un metodo preciso. Essendo la coscienza imaginativa la condizione per la coscienza magica, l arte del discepolo ritrovare dietro il pensiero riflesso la luce imaginativa. Questa soprattutto fu la mia esigenza e la ragione per cui a un certo momento seguii altri sentieri,
,
tare alla ricerca, rispondendo perfettamente alla funzione richiestagli. Il non valere di tale pensiero in s, come universale contemplabile, ma solo come espressione di un potere personale, e in sostanza il senso ultimo della Teoria e della Fenomenologia dell'Individuo Assoluto.
'
non-
Per me l espe-
rienza del pensiero vivo non si era mai identificata con la espressione dialettica: il sistema dell Evola mi parlava secondo il mondo di forze a cui attingeva e questo mondo di forze era importante per me realizzare, di l dalla visione delle cose che la sua dialettica come espressione personale com-
bile a chi sia privo del potere noetico accennato, ossia della conversione del pensiero riflesso in pensiero vivente: che
e appunto la via rosicruciana .
Della conversione del pensiero riflesso, invero, Evola non si mai dovuto preoccupare, perch non ne ha avuto
dialettico ne possibile una opposta. Oltre la dialettica la Tradizione dovrebbe essere l,impulso pi moderno perch
,
il pi antico. In verit d che decadente del mondo moderno appartiene al passato, ossia a ci che morto, disanimato, inattuale, del passato.
Ove si ammetta una direzione discendente o di ca,
subiscono lo stesso limite, e il mondo delle idee-forza sfugge all asceta incapace di scorgerlo di l dal discorso tradi,
Tradizione con la spiritualit incapace di arrestare il decorso verso P et oscura . Un Potere che sia veramente originario non decade, non pu non dominare il proprio processo, anche quando questo assume la forma di mondo moderno: non pu non volere ancora se stesso mediante
tale mondo. Perci un cercatore dell Originario non rifiuta il mondo moderno ma cerca come mediante questo operi
,
ancora l Originario:
,
che cosa veramente l'Originario abbia voluto attraverso la pi bassa esperienza del sensibile. Il vero
elemento di caduta o di oscurit la rinuncia a tale compito, in nome dell assunto tradizionale.
, ,
di Evola uno stimolante energico del metafisico: suscita l,esigenza della correlazione dell,Io con s. Ma una simile esigenza, nei discepoli, non va oltre il limite di un sentimento ingenuo, anche se eroico o epico, dell Io. Non pu divenire istanza della volont, per l,ostacolo che ad essa costituisce proprio la correlazione con l opera di lui:
" , ,
L opera
ginazione di cui non potr che cibarsi misticamente piuttosto che magicamente. Non vale osservare che Evola fornisce
abbondantemente il metodo dallo Yoga Tantrico, alla Ma,
Evola e Gunon parlano della Tradiun mondo ben diverso da quello che
gia come Scienza dell Io : quello che invero egli non pu dare in quanto a lui non necssita, la connessione del,
,
l,Io
spettare che con ci essi sfuggono al compito di realizzare la Potenza allusa: la sognano, la amano, ma non la realizzano. Per realizzarla dovrebbero afterrare le forze del mito
,
di cui vivono, l'imagine della Tradizione: ma ci non possono, perch segretamente non le vogliono: non scorgono le forze che vivono nei pensieri la cui espressione dialettica
li avvince.
per i tradizionalisti uscire da un simile miraggio, e comprendere il meccanismo delle idee-forza a cui
E, difficile
della
Potenza. la quale invece fa appello ad una scienza della volont, che non pu muovere dal sentimento, bens dal
pensiero, ma non dal pensiero dialettico, sia pure esoterico
la bens a un meccanicismo ripetitivo della dialettica evoKana, priva del mordente originario si pu scorgere un tiepido amore per la verit, una tenuit di dedizione e di volont sacrificale un indecisione a porsi, come cercatori rigo,
,
l ele-
ne interiore
non pu a un deteiminato momento non passare all,aziocome alla pratica sostanzialmente presuppo, ,
dello Steiner e, come pu, volge ad esso una critica che, da un punto di vista essenziale, ha solo una connessione discorsiva con il suo oggetto,
e sembra volerlo rendere valutabile secondo significazione
sta: ma proprio tale azione ove sia condotta innanzi con decisione porta inevitabilmente fuori della dialettica mediante cui sorta: delinea un,esperienza dello Spirito che
, ,
meramente psicologica, eludendone il contenuto metafisico: contenuto la cui esperienza non pu essere garantita da un
non pu non lasciare dietro di s le rappresentazioni che l*hanno stimolata: le rappresentazioni tradizionali risultano
come la barca del discorso di Buddha che non ha senso che
,
Liberia.
l asceta
,
si detto, ma si deve aggiungere insufficiente slancio di generosit verso gli esseri travolti dall errore, ossia insufficiente
,
un
Non ve
azione pura invero, inconsciamente rifiutata da chi perviene al sistema di Evola come a un fortilizio sicuro per convivervi
, ,
do oltre le rappresentazioni o le imagini della Potenza, non disponendo del canone della liberazione del loro rappresentare: il cui vincolo alla cerebralit e l'impedimento reale
alla Potenza.
L avvicinamento
,
imperturbabile, che Evola manifesta quando parla di coloro che si dicono suoi seguaci. In verit questi non sono consa36
le pi logiche. Nel,imminente futuro il dominio dell,anima razionale creer il vero fronte delle forze contro Io Spirito
,
della
Materialismo: un fronte vasto che congiunger molti il suo vero livello essendo politico.
,
di Evola pu divenire strumento di una tale scelta. Chi si lascia impressionare dalla critica di Evola formulata in particolare in Maschera e volto dello Spirituali-
smo contemporaneo, non maturo per conoscere l insegnaSi pu dire che un essere cos eccezionalmente autentico e forte come J. Evola abbia trovato la sua connessione
,
mento dello Steiner e da tale opera in realt pu venir aiutato ad aspettare: la destata avversione per Steiner pu essere appena l inizio di una relazione con lui, che avr un
,
pro-
quelli frontali a quelli "insidiosi e inconsci (ho persino accennato ad attacchi dall interno medesimo della cittadella ad
,
media-
cosciente:
zialmente dialettico
epper dialetticamente reversibile. Ma una replica dialettica proprio ci di cui Steiner non ha
,
loro neces-
tempo il discepolo deve anch,egli nella forma attuale superare le sue prove: forse per Evola la prova specifica appunto l Antroposofia, mentre per altri la critica di Evola
,
sit psichica. Come si vede, un risultato non molto diverso da quello derivante dall,accettazione della critica evoliana,
e riconoscibile come fenomeno che Io stesso Evolismo pati-
io personalmente
38
sce, allorch la popolazione degli incapaci di anima cosciente, epper popolazione medianica, s infatua, come si visto,
,
39
sentimentalmente delle sue dottrine della Potenza e il proprio sentimento scambia per volont o forza. In Evola viene prima la forza e poi la conoscenza: realmente in lui la conoscenza e espressione della forza Questa
.
ma dello
.
prima di conoscerla.
L esperienza
,
questa natura che si esprime quale forza spirituale ma, come natura personale in lealt opposia alla direzione originaria. Perci l esperienza di Evola non ripetibile:
,
zione o la trasformazione di questa. Prima viene la conoscenza, la quale se autentica, diviene poi trasformazione della forza secondo la sua origine e persino lotta contro la propria forza in quanto impulso della natura. L ovvia obiezione che la conoscenza non pu non essere
,
volont che, comunque, sollecitata, si mover e mostrer la sua obiettiva forza. Anche l uomo pi debole e pi sopraffatto dagli istinti pu, volendo, ricongiungersi, in relazione
,
al proprio livello, con il filo della originaria Forza: l impedimento pi serio a questo invero la mancanza della consapevolezza della propria debolezza. Lo sprezzo per il
debole, per colui che erra, recita, tradisce, esso stesso una
debolezza: esso stesso sentimentalismo.
sopra, perch si tratta di una forza che va fatta scaturire o a cui occorre aprire noeticamente il varco come a qualcosa
, .
di superiore all,abituale natura Parimenti, l,obiettare che tale conoscenza non possibile se non in base a un superamento della personale natura o della medianit cade dinanzi
,
.
pu ignorare la missione del Bodhisattva Maitreya, che e accompagnare gli uomini nella sfera della maya, prendendo
parte alle loro debolezze e alle loro prove, per recare ad
,
di reci-
solo astratto pensiero: su questo nella concentrazione, si insiste intensificando l,impersonale suo movimento fluente non veduto dalla sfera indipendente dalla natura. La via verso la liberazione la vii verso l,equilibrio e l,espansione
, ,
40
41
Chi mediti il contenuto originario dello Yoga, in quanto Raja-yoga, avverte che ha realmente tale senso. Non v'
conoscere che non si attui come determinazione: ma la
dato momento, non pu avere altra misura che il dato sensibile. Quell originario conoscere doveva un giorno misurarsi
,
perseguivo sin dalle prime ricerche: ancor prima che incontrassi tale via infatti, mi era familiare Pesperien2a della dimensione eterica del pensiero come di una luce mentale,
, ,
oggetto della determinazione: non l oggetto fisico, ma il pensiero stesso determinatosi mediante l oggettivit fisica.
,
Del resto, quello che dallo Yogadarshatia di Patanjal.i sarebbe dovuto derivare come una sorta di dottrina organica, non
movevo regolarmente
,
era lo Yoga originario che affiora nei Brahmana, nel Veda, nelle Upanishad, Il presentire dietro quell insegnamento uno
,
accolto
-
un rapporto dell uomo moderno con lo Yoga, che non poteva essere una ripetizione dell antico. Mi era chiaro che l, uomo tradizionale poteva accogliere Io Yoga e donarsi alle sue discipline con una imme,
del mentale inteso a organizzare in s le radicali forze cosmiche, in senso strutturale piuttosto che intellettuale, per poter un giorno sostenere spiritualmente il peso del Materialismo: una preparazione delle potenze del conoscere che si
,
diatezza non ripetibile nell'uomo moderno, se non a condizione di un ulteriore movimento puramente volitivo, riguardante la sua attuale costituzione e non attingibile allo Yoga, bens a un'attuale relazione con s del pensiero, sconosciuta allo Yoga. Un cercatore moderno che potesse sprofondarsi nelle pratiche dello Yoga con la stessa immediatezza dell antico
,
ma al di sotto del livello della coscienza: queste forze astralivitali, evocate e tuttavia estraniate all Io, creerebbero in lui
43
42
coscienza l atto
,
lo sperimentatore moderno pu perseguire lo Yoga, in quanto lo assume non con la presa diretta, bens mediante
In trafila del pensiero: ma non ne consapevole. Il moderno yoghista non si accorge di ridurre anzitutto lo Yoga a un suo sistema di concetti, che poi traduce in una attivit yoghica.
Questa naturalmente ha ben poco a che fare con ci che
ner - pu dar modo al moderno sperimentatore di percepire che cosa doveva essere la presa diretta per lo yogi tradizionale: una comunione innata, recata da lui, in quanto
intendevano gli antichi Maestri dello Yoga: i quali si rivolgevano non a un tripo umano concettuale e raziocinante, ma al tipo originario, non moderno, ancora spontaneamente dotato
della presa diretta. Gradualmente mi diveniva chiaro che questa presa diretta ci che il moderno occidentale porta gi in s come
posseduta come una natura spirituale. Era per lui un punto di partenza immediato, una potenza che tendeva al suo atto e giungeva a realizzarsi per via dello Yoga. Tale potenza in realt voleva se stessa mediante lo yogi, il cui Io (purusba) ascendeva alle sfere sovrasensibili, in quanto diveniva strumento di essa, sino a una identificazione con essa fuori della
sfera individuale.
di presa della coscienza su s: riconoscevo in ci un potere, una siddhi pura, o una presenza pi profonda della Shakti
superiore nell uomo: della quale egli per non ha coscien,
un
di quello dello yogi: dall, atto compiuto, il moderno deve passare alla esperienza della correlativa potenza, come alla conquista delle forze a
za. in quanto la volge al sensibile: la dualzza, in quanto la esplica nel sensibile, identificandola tanto con questo da ritenere realt il suo apparire. Lo Steiner mi avrebbe fornito la chiave di questo processo dell,autocoscienza nel sensibile,
producente dapprima la Scienza e in un secondo tempo la civilt tecnologica, sostanzialmente portata a realizzare, nel
suo iniziale oscuro moro, un inferiore mondo magico, persino con i suoi miti e le sue superstizioni Nel frattempo
cui deve la sua individualit. In altre parole, quella presa diretta, che per lo yogi era un punto di partenza immediato
epper non cosciente, per lo sperimentatore moderno un punto di arrivo della autocoscienza.
L autocoscienza dell
, '
sensibile, in quanto a tale livello muove presupponendola e al tempo stesso contraddicendola. N Io Yoga pu darle
modo di realizzarla
,
al proprio livello sensibile mancando della presa diretta: la quale in sostanza la presa di cui essa rispetto alla
44
Ravvisare il potere originario della mediazione pensante, riguardo a opni determinazione interiore e in parti45
colare riguardo ai processi dell ascesi, i quali proprio nella forma pura della mediazione conseguono il loro reale contenuto, sia che volgano alla conoscenza sia che volgano alla
,
devozione, o si esprimano come essenziale attivit magicoimaginativa, in sostanza era per me gi un seguire la via
mana sono tarde segnature in un epoca in cui l elemento originario gi patisce la propria alterazione dialettica Compren.
devo che andava fatta, meglio che una distinzione di strati diversi, la distinzione temporale del processo di un medesimo
strato.
Non ve asceta d,Oriente o d,Occidente che nel suo operare interiore quale che sia la via, tradizionale o non tradizionale, facente appello all anima senziente, o all anima
,
,
,
Riconoscevo come essenza originaria dello Yoga l,esigenza di un operazione radicale del mentale volta al supe, ,
razionale, o non presupponga la mediazione pura. Il problema reale il rapporto del suo
,
grado di veglia con tale mediazione. Poich il grado di veglia pi elevato nel tipo umano attuale quello dell,autocoscienza razionale mi era chiaro che l istanza
, ,
zazione, e che l asceta avvertiva drammaticamente, come inizio di un deterioramento anche se si presentava come veicolo necessario all esperienza sensibile. La concentrazione aveva senso in rapporto a un simile assunto: nei nuovi tempi la forma dell assunto non poteva non mutare del rutto,
, ,
pensiero astratto.
prevalere. Nei nuovi tempi l elemento individuale consegue la propria redenzione divenendo il supporto stesso dell,ope,
razione mentale
su s.
metafisico, in sostanza la sentivo come forma di una fedelt a ci da cui lo Yoga originario mosse. Nella forma tradizionale lo Yoga non ha pi nulla da dare all uomo vera,
mente moderno
La percezione della essenza informale dello Yoga, mi avrebbe condotto un giorno direttamente nel cuore della rtoesis rosicruciana. Rispetto all,assunto antico intatta permanendo la fedelt originaria l,identico opus
,
ascetica, per me esso diveniva la negazione di s ossia della propria forma risorgendo metafisicamente, rispetto
alla situazione attuale della coscienza, come impulso di ricerca dell Io lungo la serie inversa del pensiero o la percezione di quella che, molti anni dopo nel mio libro La Tra, , ,
bens l,immanenza: atto avrebbe incontrato il Logos nel moto del puro pensiero, sperimentato in un ottava pi alta, laddove l antico yogi doveva eliminare ogni determinazione pensante
,
l,identico
,
Indagatori dell,aspetto storico dello Yoga come J. Evola, Mircea Eliade, Jacques Masui Andr Migot ecc., hanno serie ragioni di ritenere che il filone originario dello Yoga
46
ricorrendo al pi potente tapas per fondersi fuori dell"individuale con il Logos o con la Shakti, o con Brahman. L unione con il Logos un vero asceta, oggi, pu realizzarla grazie a volont sacrale, entro la propria individualit
, ,
, ,
47
diante forze ehc Io yogi non conosceva: deve bens realizzare la direzione originaria che a quel tempo dette luogo
allo Yoga, ma secondo una tecnica e un sadbana che lo Yoga
non pu contenere. Lo Yoga tradizionale anzi, rispetto
,
Occorre che il pensiero abbia se stesso come dato puro: ma perch possa questo, deve prima avere come dato
ci che gli si contrappone, l oggetto, interiore o esteriore,
,
all attuale
,
esigenza del pensiero astratto, diviene un impedimento. L,asceta deve giungere a costruirsi lui con le forze autonome di tale pensiero l,oggetto della propria
, ,
sando. Il pensiero si d sempre, senza necessit di presupporre un essere fuori di s, ma per riconoscersi come dato,
con la quale
deve prima sperimentare che cosa il darsi fuori di s. Il suo provvisorio identificarsi con il dato, il trarre il senso
di s da esso e tuttavia non saperlo e fissare il dato come
esistente in s e contrapposto, appunto produce l,essere.
sensibile in tal modo cessa di condizionare la coscienza formatasi appunto mediante l oggettivit sensibile.
,
Ma il dato cessa di essere il limite onde si costituisce l essere, allorch viene esso stesso costruito mediante il pensiero,
non pu non essere il simbolo della derealizzazione del pensiero: l alterit del dato, proiettandosi all interno. diviene oggetto del sapere che perci non pu non
,
*
mediato
Viene per tale via penetrato il magico mondo della percezione sensoria. Ove si abbia allo stato puro, come
stato di contemplazione profonda, la percezione sensoria
rivela l unit dell Io con il mondo, antecedente ogni coscienza cognitiva. L unit dell1Io con il mondo gi rea' , ,
lizzata nel percepire, ma rispetto ad essa la coscienza ordinaria in stato di sonno, onde la potenza magica dell,atto
percettivo le sfugge. Di questo ogni volta la coscienza ordinaria accoglie unicamente l impressione sensoria coincidentale con ,il correlativo rappresentare: il quale in realt dua'
forza.
Ma
l identit
"
diante l"osservazione intensiva assurgente a contemplazione Il segreto della volont magica nel percepire diviene a lui
contemplabile in quanto la corrente dell,Io fluente nel
vita del volere l tere deteriorantcsi come tere elettrico
,
polo alla penetrazione del mistero della Materia, come di una conduzione di morte dello Spirito che funzionando
,
giunzione che reca in se il potere della resurrezione: l,intimo impulso del Logos.
visione di questo compito metafisico mi forniva una preziosa autonomia rispetto alle discipline formali dello Yoga. Vedevo questo cmpito affacciarsi attraverso le prime esperienze del mentale umano, come iniziale virt awiatrice
della formazione del pensiero, tendendo a un suo preciso compimento: si trattava invero della tecnica propria a un
precedente comunit di asceti o di iniziati: la cui influenza giunger pi tardi a essere allusa nei primi testi tramandati. L esigenza originaria dello Yoga, che mi era dato scorgere, risultava tuttavia postulare un compimento del pen,
che un sadhana provvisorio. Per il ricercatore importante oggi riconoscere la diversit sostanziale della corrente iniziatica dell Estremo Oriente da quella dell>Asia Centrale: si
,
51
forze
ma
fu il Brahmanesimo ad agire come veicolo dello Yoga originariamente ano, ben diverso da quello dell>Estremo Orien-
del mentale, il cui cmpito sar congiungersi con la Natura, in Occidente: prepara metafisicamente l esperienza del pensiero che si determiner per l oggetto e perci esprimer la concreta attivit della sostanza mentale: ceno, la forma pi bassa, quella dell astratta quantit. E, importante scoprire che l assunto originario dello
,
,
medesimo ceppo il senso di una occulta opposizione, in funzione del cmpito asiatico di ciascuna in rapporto alla incedente esperienza mentale dell,uomo Si
,
.
deter-
una avr il cmpito di preparare mediante la millenaria elaborazione yoghica la niscita del concetto in Occidente, eppcr la presenza concreta dell Io nel pensiero; l,altra avr
, ,
"
minazione del mentale. L estrinsecazione pu essere ripercorsa, ascendendo dalla obicttivazione del pensiero alla
il cmpito di contraddire la prima soprattutto nei tempi moderni, come alterazione dello Yoga e degenerazione dello
,
sua scaturigine. Quando una simile possibilit si d, tuttavia, il cmpito preparatorio del Rajayoga, cui si accennato. esaurito: lo Yoga ormai sopravvive, come sistema
se si
formale, solo per un tipo umano ritardatario e ritardante: che si presenta come tradizionalista, o come avvenirista, in
Tempo,
Schuon.
Nel mondo antico, come espressione del mentale yoghico, in effetto, il pensiero evita la determinazione per l oggetto: il mondo oggettivo, sensibile, non pu essere incontrato dall, idea, ossia dal pensiero che a quegli asceti si d solo in quanto s impegna nel Sovrasensibile.
* ,
chiaro che l'arresto delle attivit non significa eliminabens possibilit dell,esperien,
Nella cultura indiana tradizionale, per esempio, anche le espressioni pi determinate, dialettiche logiche e scientifiche, risentono della inconcretezza di tale pensiero, come
l oggetto
,
In sostanza il Rajayoga mentre sviluppa le forze dell*idea indeterminata occultamente ne prepara la capa,
di un*incapacit di sintesi. N il pensiero ha un vero problema della libert: questo problema sorger soltanto quan-
In realt il pensiero yogbico che oggi viene coltivato interiore c il germe del Ma,
rito. Mi dovevo rendere conto pi tardi perch lo Steiner, nel suo commento al Vangelo di Giovanni, afferma che esoterista dei nuovi tempi colui che riesce a ricongiungere la storia dello Spirito che ha come scena l,Occidente, con
quella che ebbe come sceiia l Oriente, s da compiere una
sintesi delle vie.
,
percorso una simile via ci che per anni mi ha procurato una sorta di messa all*indice da pane di una
inattesa centrale formalistica. Solo contraddicendo il Mae-
L,aver
Il discepolo potr
giungere mediante forze dell Io all,origine dell,anima: manas sar da lui conseguito la sostanza mentale sperimentata.
,
la ripresa di un sentiero che in definitiva menava dalle discipline della coscienza magica all esperienza delle forze di co,
Questo trapasso mi era chiaro come una percezione obiettiva: pi tardi avrei capito che la Scienza dello Spirito di Steiner aveva il compito di condurre a compimento la
missione del pensiero il cui preliminare movimento era stato appunto lo Yoga originario al cui livello in Occi, ,
della determinazione del pensiero doveva divenire contenuto della filosofia. Quando il processo di una
simile direzione entrato nella sua fase conclusiva il tempo
,
comunque il pensiero. N<5 v, pensiero dietro cui non sia ritrovabile il Soggetto, l Io, o il Sopramentale. Mi accorsi che ancor pi radicalmente che Aurobindo, Ramana Maharshi rappresenta in Oriente una via attuale e
,
resurrezione metafisica della sua perennit. Egli viveva questa nuova via nella forma contemplativa, ossia nella forma
55
che gli era richiesta dalla consuetudine della sua tradizione: ma per me il riferimento assoluto al Soggetto dell,ascesi da lui affermato e iassumente tutti i processi della elevazione
, ,
interiore
Avrei potuto altres comprendere l>attuale funzione dell antica corrente occulta estremo-orientale, operante come
'
in quanto anima razionale, sul piano religioso, etico, politico, sociale, contrasta l incedere dell*anima cosciente. In so*
corrente di Kundalini,
Vedevo questa possibilit come un potenziale privilegio dell,uomo occidentale in quanto possibilit di possedere in un unico movimento la sintesi dei movimenti che l,uomo tradizionale analiticamen
,
-
La funzione reale dei grandi asceti dello Yoga era la mediacosmico per l,Ordine umano, quale preparazione dell,epoca dell,Autocoscienza. L,avvento dell Autocoscienza
,
o mediata,
implica una crisi della struttura formale di tale mediazione, in quanto questa si rende necessaria al di-
scepolo come esperienza cosciente di una identit sperimentabile mediante pensiero individuale liberato: che implica non un attenuazione, ma una intensificazione della co,
Sapevo che nella interna corrente del pensiero cosciente era possibile sperimentare la sintesi delle forze originarie del sentire e del volere purch il pensiero afferrasse il suo articolarsi nella prakriii inferiore ossia nella natura fi,
,
sica
Il pericolo della presente civilt la perdita della cordine gerarchico, che condizione
,
una
,
della restituzione della realt umana: rutti gli attuali problemi umani vi sono connessi, dallo spirituale all"economico. Non v costruzione che non implichi l'obbedienza di
un elemento inferiore a un elemento superiore, in quanto
scaturigine originaria vasta e di una tale potenza, per cui rispetto ad essa il reale sforzo consisteva nel conseguire
,
' ,
volto: a questo i n p i della fona individuale davo il no me di Io Superiore o di Shakti. Pi tardi lo Steiner mi
,
56
zi a una Legge pi alta superiore al semplicemente umano: i segni della quale si colgono come in simboli, nei feno, ,
meni di ci che obiettivamente trascende l attuale umano: la nascita la vita, il sonno, il dolore, la morte.
,
sione della gerarchia realizzata mediante le forze deviate dell Autocoscienza: l anima, l anima
,
, ,
che un tempo fu
missione dello Yoga oggi missione degli asceti della Rosafunzione occulta dello Yoga e
,
lo spirito libero che venga sopraffatto dalche venga sopraffatta dagli istinti, l Io afferrato al livello sensibile dalle potenze ahrimaniche che
,
in particolare dalle deviazioni delle correnti estremo-orientali Taoismo e Buddhismo Zen. Ogni opposizione al sentiero
della Rosacroce, opera indirettamente come un,apertura al potere del Caos, i cui segni terrestri sono la rivolta contro ogni forma di ordine e di gerarchia onde con tragica ottu,
iin alto, tutti i deboli di volont e i decadenti psichici trovano a buon mercato un energia esaltante, che scambia,
sua dipendenza ed obbedienza. La disciplina, come azione dello Spirito sull,elemento istintivo, prepara il destarsi di una coscienza pi alta: la
giore assume il comando sugli altri, imponendo la costrizione assoluta in nome di quella eliminazione della costrizione da cui aveva preso le mosse.
libert consiste nel conseguimento di una tale coscienza. La dipendenza e l,obbedienza sono funzioni dello Spirito libero: sono un dipendere dal proprio Io un obbedire al
,
proprio Io. Esse divengono creative, in quanto giungano ad essere espressione dell atto libero di chi riconosca il pro,
per il conseguimento da poteri estranormali, secondo l esigenza di un eccentrico egoismo. In realt; l assunto
,
,
dello
presenza strutturante. Certo il caos necessario al cosmos, in quanto serve al suo giuoco ordinatore ma in tal senso
,
59
ne della natura
le Gerarchie. Della crisi dell,ordine della natura i segni di aumentata frequenza sono le catastrofi naturali, i terremoti, le bufere, le inondazioni lo scompaginamento del ritmo delle stagioni ma simultaneamente, su un altro pia, ,
VI.
ANTROPOSOFIA
incoercibilit attivistico-eversiva e della necessit di un correlativo incessante drogaggio politico erotico, dialettico.
,
Yoga, di congiungimento dell,umano con le Gerarchie da secoli entrata in crisi, abbia trovato
,
Esiste
bens la Scienza del Sacro dei nuovi tempi sia pure non
riconosciuta da coloro che credono seguire la Tradizione
,
ma probabilmente essa non trova gli operatori rituali qualificati per il congiungimento dell,umano con le Gerarchie
che sostengono l,intima architettura dell umano. Tale con-
penetrare noeticamente quanto mi stava accadendo, prima di procedere oltre: intuivo preferibile contentarmi di stare sulla soglia di questo mondo di potenze, piuttosto che penetrarvi privo della conoscenza di ci che esso voleva da me. Mi trovavo presso le forze, la visione, i retroscena delle
cose visibili, ma sentivo che mi mancava qualcosa di essenziale rispetto ad essi: il loro senso per me.
Cominciai a consultare personalit che ritenevo autorevoli nel campo delle scienze esoteriche, ma ben presto mi
,
accorsi che non riuscivano a capire l esperienza da me descritta e che esse, tentando di interpetrarla, ricadevano negli schemi esplicativi dei noti libri d Occultismo: percepivo la
,
Rilessi Evola, Gunon, Aurobindo Ramana: cominciai a richiedere libri a destra e a manca, e non solo a leggere, ma altres a pratic-ire quanto mi era ulteriormente possibile penetrare dello Yoga tibetano, come del Taoismo e dello Zen: ricominciai a sondare la Magia e l Alchimia oc, '
il De signatura rerum di Jacob Boehrne: nulla. Soprattutto l ascesi Zen mi si dischiuse nella sua trascendente compiutezza, come qualcosa di familiare gi presente in me, sve-
precedente appartenenza alla Myriam. Da Colazza sarei andato pi tardi. Riaccostai Giulio Parise, Arturo Reghini, taluni valorosi amici della Myriam come Ciccio Modugno e Salvatore Merg, ebbi una corrispondenza con Gunon, che a quel tempo si trovava in Egitto, scrissi ad Aurobindo, ma gi
,
landomi un segreto sostanzialmente rispondente al principio del puro moto noetico del pensiero occidentale, ma in s
ermetico e al massimo sollecitante l originario
,
lettera gli sia mai pervenuta o la sua eventuale risposta sia andata perduta. Comunque io tendevo a conseguire coscienza di non trascurare alcun possibile ammaestramento. Simulta-
informale
stato questo il periodo della mia vita in cui io, che sono un parsimonioso lettore, ho letto come non mai, con
l ansia
'
E,
spiritualistica ma per urgenza pratica, conobbi a fondo quelle fascinose dottrine, scoprendone l originario elemento aureo e quello attuale ingannevole da esso difficilmente distinguibile e operante come un sottile potere di opposizione
alle nascenti forze dell anima cosciente. Nel momento in cui
,
ancora pi intense le esperienze: erano percezioni di mondi e di gradualit di forze che mi sovrastavano: che mi suggerivano persino qualcosa, che io non capivo, o meglio capivo, ma senza possibilit di tradurre in organico sistema cognitivo, malgrado seguissi una via del pensiero, attingendo il sopraindividuale appunto col risalire la corrente del pensiero. In questa operazione avevo conseguito particolare sagacia, anche perch ne ricevevo energie vitali ineusauribili e guaritrici: la fenomenologia in cui ci si manifestava l avrei
'
vivere il principio
dell Io
,
per il sensibile. Lo Zen invero potenzia, o rarefa questo imaginare, ma non ne conosce la liberazione, perch non pu svolgersi fuori di esso. Pi tardi avrei compreso che, fuori di un,assunzione imaginattva di tipo solare, lo Zen, nelle forme attuali, ha il cmpito, come altre seducenti dottrine,
di impedire che il cercatore moderno riconosca i segni at-
pressionante, nelle cosiddette Lezioni di Classe con cui Rudolf Steiner aveva impartito alcuni suoi insegnamenti esoterici a particolari gruppi di discepoli.
Non mancai di consultare ancora una volta i maestri
esigenza: n antichi n moderni, n tradizionali n estratradizionali: n tanto meno amici con cui potessi confidarmi.
63
Minimamente che ebbi ancora l'ingenuit di farlo ne ricevetti nuovamente la reazione di una incapacit a intendere
,
dalla sfera sovrasensibile mi giungessero impulsi di conosi enza i r guardo alle Forze affioranti nelle accennate espci lenze: sentivo che non potevo far nulla con tali Forze,
M ilza che io conoscessi la loro entit. Pi tardi avrei capito
mica, ma proprio il senso della maest della Tradizione che sentivo affiorare in me quasi come un organo di conoscenza,
,
mi rendeva insofferente per rulli gli schemi logici e fisiologici che presumevano inquadrarla e distinguere criticamen
te in essa - ma ad uso di chi? - l,essenziale dall'inessen-
ziale: soprattutto non potevo sopportare o?rti pigri cercalori. incapaci di disciplina operante che tendevano a compensare la loro inerzia, infarcendosi di considerazioni criti,
a riconoscere.
Sentivo che alla gran parte dei seguaci di Evola e di Gunon era sufficiente il sapere esoterico piuttosto che l operare: in fondo temevano l,agire metafisico implicito
,
,
nelle opere dei maestri e non potevano ammettere che uno agisse o che non agisse secondo gli schemi previsti nei libri
, ,
letti. Di continuo mi sorgevano coniro avversari non perch vi fossero reali ragioni di dissenso ma in quanto ero veduto da costoro come uno che non si comporta secondo
, ,
lismo cerimoniale e filologico: e se pi tardi nei miei libri ho avuto espressioni critiche riguardo a tale atteggiamento,
esse in sostanza non si riferivano alla Tradizione, ma alla
64
rienze, in modo da poter in qualche modo farle entrare nel la veste del pensiero e giungere cos minimamente a obicttivarle: pensavo che, di notazione in notazione quotidiana, avrei piano piano tracciato qualcosa di riconoscibile, come
-
pagine, quaderni di appunti, descrizioni e interpretazioni, cercando di percepire un filo unitario: mi avvidi ben presto
che tale filo esisteva e talora riuscivo a intrawederlo, ma esigeva ulteriore paziente lavoro.
ner: non conosco nessuno che, dopo aver accettato tale critica, abbia poi avuto la forza di ricredersi e di riconoscere
Capii dunque d'un tratto che forse mi attendeva un lavoro nuovo di verifica dei valori sui quali mi ero sino ad
Cos avvenne che un giorno io avessi la risposta dalla direzione che meno mi aspettavo. Era un pomeriggio di primavera e stavo seduto su una comoda sedia per leggere
qualcosa di semplice - giornale o rivista - prima di rimet-
allora appoggiato. Mi sprofondai nella lettura della Scienza occulta, per avere conferma di una precisa impressione interiore: di pagina in pagina cominciai a riconoscere il paesag-
Rudolf Steiner. L'opera mi era stata donata dall,amico prof. Gislero Flesch, psicologo e criminologo, in un momento in cui egli si andava disfacendo, per un trasloco, dei libri non
direttamente connessi con il suo ordine di studii.
idea di cui la serie delle imagini era il linguaggio o l alfabeto: e tale significato, nel libro medesimo, rimandava a
,
parimenti per me a essere come un riconoscere, o un ricordare, qualcosa che gi avevo realizzato con i miei
mezzi, facendo dello yoga il mio yoga.
Trassi dunque dalla libreria La Scienza occulta, proprio per leggere qualcosa di semplice come una favoletta o
un racconto sensazionale
,
Steiner si celasse la personalit del Maestro che molti affannosamente cercano in Oriente o nei recessi della Tradizione.
Mi trovavo dinanzi a una prova decisiva: lo Steiner rispondeva a interrogativi radicali dell,esperienza dell,anima, ri-
a quello che mi attendevo da tempo. Sulla scorta di UR, avevo bens gi letto e apprezzato volumi dello Steiner come
delmente Evola e Gunon
Europa. Della materia di cui io avevo tentato con i miei mezzi una penetrazione, giovandomi dei diversi insegnamenti, con appena affioranti risultati, egli era l assoluto
,
Iniziazione e Coscienza d<iniziato, ma in quanto seguivo feavevo accettato da questi autori una critica severa e riserve riguardo all insegnamento dello
, ,
padrone: gli altri la ignoravano, anzi mostravano sprezzare per esempio quell esperienza dell tere mentale, a cui lo
, '
sofica, rendevano a confondere questo suo insegnamento con i contenuti di quella letteratura. A pag. 137 il lettore pu trovare la spiegazione del perch la terminologia sanscritoteosofica venisse minimamente adottata dallo Steiner, del
Iin anglo-indiana. Il Gunon giunge a parlare di teosoI i m o. Ma quelle barriere, se da una parte scoraggiano il
cercatore superficiale, dall altra sono veramente ci che de,
resto obiettivamente riguardando i temi ;i cui si riferiva, di l dal loro peculiare uso teosofico: in tutto serte o otto termini: manas, buddhi, a/man, akasha. maya, karma,
chakra.
In effetti a me risultava clic di quel grado di coscienza poteva parlare con tanta sicurezza soltanto qualcuno che movesse con dimestichezza nella sfera di force operanti a
tale grado: a un livello invero superumano. Nel leggere
mio pensiero, ma mio in realt il movimento, non il contenuto. La identificatone di movimento e contenuto lo
L espressione
compiuto sul piano del linguaggio non per brillare o persuadere mediante le parole ma per aiutare il discepolo a superare la barriera delle parole la dialettica. Mentre gli autori esoterici normalmente si riferiscono all altrui espe,
*
alla propria esperienza. Gli altri comunque si appellano ai Maestri del passato, Egli invece si presenta come il Maestro: ma, appunto come dicevo, il pi difficile ad accostare.
guardo alle dottrine dello Steiner. Invero, superando simili barriere, io avrei potuto nell,avvenire riconoscerle quando mi sarebbero state prospettate da altri e dar modo loro di superarle, in quanto costoro si rivolgessero a me: e ci
mi sembrava un dovere, soprattutto trattandosi di giovani. Del resto, non avrei mai polemizzato sulla Tradizione, se
Maestro e quale positiva funzione in fondo esercitassero due poderose personalit come Evola e Gunon, erigendo
68
tradizionalista
mente. Non ho mai propagandato lo Steiner perche ci contrasta con lo spirito della sua dottrina che non ha bisogno di propaganda bens di azione interiore. Questa azione
,
Come il lettore avr notato, vado narrando eventi della mia vita, utili a ravvisare sin dai primi settenni, nella vocazione naturale . o prenatale, al Sovrasensibile, presso la regolarit della vita sensibile, ossia secondo immunit assoluta rispetto a fenomenismi psichici, una disposizione originaria verso il tipo solare di Scienza dello Spirito.
In relazione a tale disposizione, soprattutto caratterizzata dal senso dell,animazione dei ritmi della segreta luce della
muovere un collegamento che risponda a verit Molti cercatori fuggono non dinanzi allo Steiner
ma
natura, e da una rispondente formazione della ideazione imaginativa, mi dato parlare delle esperienze interiori che in sguito si sono svolte come momenti sopramentali della liberazione del pensiero. Ix> stesso per comprensibile non mi sia dato rispetto alle esperienze sovrasensibili medesime che hanno orientato la mia vita e che si collegano
bens a un principio di libert e di volont messo in atto appunto mediante la via del pensiero, ma hanno un carattere intimamente indicibile, epper non ha senso parlarne. II cercatore dello Spirito, quando abbia determinate esperienze
,
che agisca con il potere della norma vera, persecondo un volere che non ha pre,
In una di queste esperienze mi doveva venir reso evidente, mediante precisa comunicazione, la traccia del lavoro avvenire: un cmpito veniva indicato, il cui realizzarci
si sarebbe verificato attraverso una concatenazione obiettiva di eventi: si tratt d: una direttiva trascendente e tuttavia
esoterico esigente in tal senso uno specifico compito, avrebbe coinciso pienamente con tale direttiva e, quale retroscena occulto della storia di Rudolf Steiner, della connessione di lui con i Rosacroce e in un altra direzione con il
,
verso l
terminazione, e in sguito al riconoscimento di identit delle accennate esperienze con la fenomenologia sovrasensibile da lui descritta: il mio primo contatto con gli Antro-
Movimento Antroposofico, sarebbe stato confermato e integrato di ulteriori elementi dalla esperienza trascendente di una elevata personalit operante nel mio gruppo, a me connessa da intangibile concordia e da identit di dedizione
verificatesi secondo tipici caratteri preannunciati dallo Steiner e da me rigorosamente controllate, si avvivato il nostro
lavoro.
tuttavia appariva giustificato curare che questa, con la sua vastit, non le sopraffacesse o le arrestasse a una elaborazione discorsiva dell insegnamento:
,
La serie di tali elementi trascendenti, accolti per via sovrasensibile riguardo al senso del cmpito assunto del
,
dagli esercizi praticati, e una consonanza sentimentale tendente ad assurgere a Esoterismo. Forse con ingenuit e
la con-
della correla-
di generale attenuazione spirituale. Da allora ho sempre saputo che cos. Ed stato un vero peccato che taluni responsabili dell orientamento non solo non abbiano ricono,
dello Steiner ma siano stati presi dallo spirito dell alterazione della verit nei confronti
,
dui - ma quanto a clima spirituale, o a correlazione ieratica con i temi. Capii die anche in tale ambiente si verificavano invisibilmente gradazioni diverse di conoscenza, rispetto all insegnamento, per cui ciascuno assimilava quel che rispondeva al proprio dharma, ossia alla propria legge
,
di essa.
litivo dell,elemento inconscio insito nella loro pratica e una correlativa alchimia interiore volta alla percezione dell elemento solare del pensiero epper a preparare la conoscen, ,
A me sembrava
,
livello ten-
73
In un gruppo che cominciai a frequentare sulla via Aurelia, un simile lavoro veniva guidato da una dirigente
,
conoscenza per divenire presupposto di una determinazione della disdplina, in rapporto alle esigenze individuali della
nord-europea di (indubbio valore e da altre persone parimenti qualificate intorno a lei die svolgevano un,organica opera di chiarimento spirituale. Tra esse circolavano tutta,
losit di un simile procedimento di valutazione delle persone, soprattutto per il suo alibi metafisico.
sioni dei singoli popoli e riferentcsi a una struttura di fondamento die pone all,Io individuale compiti diversi a seconda che caratterologicamente prevalga l,anima senziente
,
,
rigorosa verifica interiore. Le cose per si deteriorarono quando assistetti a una lettura con commento orale di Filosofia della Liberia: ascoltai interpretazioni che malgrado la loro regolarit, esigevano una integrazione d ordine noerico: a un determinato momento soprattutto perch consigliato
, '
,
essere una condizione trascendente per l,Io - altrimenti tutto il lavoro intcriore la Filosofia della Libert e la liberazione del pensiero sarebbero una contraddizione - que,
,
da persona di rango spirituale, Marco Spaini, che lo riteneva un dovere, decisi di intervenire. Ma avvenne che, mentre
alcuni giovani mostravano genuino consenso ai mid chiarimenti. altri e in part-colare taluni ottimati non riuscissero a dissimulare un forte disappunto. Non avevano torto: solo dei santi potevano ammettere di ricevere chiarimenti da uno che riassumeva tre condizioni negative: conoscere
ste persone tendevano alla determinazione categoriale del rapporto dell individuo con la propria anima di popolo : rapporto in verit in s metafisico, che risponde a una specifica natura, solo in relazione all individuale compito spi, ,
rituale.
La tipologia interiore dei popoli data dallo Steiner una verit sovrasensibile e in tal senso un germe della esperienza solare che non pu essere utilizzato sul piano umano come criterio di un giudizio particolare inevitabilmente espressione di stato d animo, riguardo a valori indi,
, , ,
una certa terminologia sanscrita, appartenere al tipo previsto dell anima senziente ed essere uno appena entrato nel gruppo. Ma io, purtroppo, ho sempre presuntuosamente
'
non astratto, lo Spirito. Ne nacquero discussioni, che si complicarono per il fatto che non potevo non sentire risorgere l,originario impulso a non adirarmi e a lasciar correre: purtroppo, per, dinanzi
a una opposizione che tendeva a divenire regolare, mediante affermazioni categoriche, non riusdvo a rinunciare a un certo spiritello umoristico, anche se dietro ad esso in verit
senza nazione ,
agiva soltanto una tendenza conciliativa. Ma questa probabilmente io non riuscivo a renderla operante, malgrado la migliore volont. Quelle brave persone non abbondavano
75
74
teriore libero.
tica con cui ogni volta mi accoglievano: per esempio credettero vero che io ipnotizzassi i fattorini del tram per
non pagare il biglietto e che mi dilettassi a fare l incantatore di serpenti. (Questa era l,eco di un modo monellesco a cui soggiacevo quando recandomi a studiare alla Sala B della
,
,
Tutto questo, che al momento non veniva da me preso molto sul serio, somigliando molto a un equivoco che gi ini ero abituato a giustificare negli ambienti intellettuali del
nel registro delle generalit alla voce professione talora non resistevo appunto
, ,
tempo: qualcosa come la normale opposizione a un tipo di pensiero, giudicato, indubbiamente a ragione, contro corrente, o intransigente, e perci regolarmente riesaminato da
me, che ero ogni volta disposto a dimenticare e a ripropor-
Cominciarono cosi a credere che io fossi Lucifero altri Ahrimane: ma ne avevano pi di una ragione ed io invero li
giustificavo, dal loro punto di vista. Si formarono cos due partici: quello che mi riteneva Lucifero, e quello che mi riteneva Ahrimane: confesso che io dapprima ne fui sorpreso ma sbito dopo decisi di prenderla allegramente: a un certo pumo, intuita la situazione non facevo nulla per disingannarli, fiducioso in uno
, ,
re di nuovo il colloquio: era invece da quelle persone preso molto sul serio e and gradualmente a formare un complesso
di giudizi, che, venendo trasmesso regolarmente ai dirigenti,
divenne ben presto il contenuto di una centrale della informazione nei miei riguardi: che per anni doveva funzionare e funziona tuttora, come una vera e propria tradizione,
non verificata da chi la accetta, salvo rari casi di studiosi autonomi che, intendendo direttamente controllare la ve-
nuti alla logica dello Spirito, perch non hanno voluto giudicarmi in base a informazioni - secondo il deca-
travo nella saletta, notavo ammiccamenti e colpetti di gomito di talune signore tra loro seriamente discordi circa la
,
teggiamenti di remissivit e di pacifica ascoltazione riuscivano ormai a far mutare il parere di quegli amici: ero stato
giudicato una volta per tutte. E da questo giudizio doveva scaturire, come tradizione una categoria nella quale sarei stato immesso definitivamente senza possibilit di appello:
, ,
guarmi a ci che la Scienza dello Spirito diveniva nel pensiero e nella parola d: taluni espositori: i quali non ammettevano che si intervenisse con una interpretazione formalmente diversa da quella convenuta. Purtroppo oggi io rievocando quella situazione con serenit, ritengo poter scorgere quale fosse l interpretazione giusta: ma la questione vera
,
non
sempre con lo spirito pronto a in tessere daccapo il ben sapendo, dal punto di vista pi valido, che dietro un simile giuoco di parvenze mi si poneva .il compito
,
rapporto
di ravvisare le forze reali sino alla visione di una metafisica fraternit: perci realmente non avevo risentimento solo un minimo umorismo mentre effettivamente mi sentivo cir,
,
tura ecica di tipo spiritualistico aggiunta alla natura reale: comunque un segno di buona volont
,
aveva per lui particolare stima, certamente la pi elevata che egli accordasse a un valore altrui. Questo per me
un consapevole ricordo. A distanza di anni, manifestando
io gratitudine a Evola per avermi procurato un simile incontro, egli ebbe umoristicamente a dire: Bell affare che
,
Tuttavia
ho fatto! .
ero un decaduto
ro che per ragioni personali cessavo di frequentare il gruppo, ma che ritenevo utile per la loro formazione interiore
Per Evola giustamente io ero una promessa mancata: non perch mi collegassi con Colazza, ma
, ,
che conoscevano il gusto d un,atmosfera d chiara coscienza e libert pian piano cessarono di recarvisi, con qualche mio disappunto Si verific allora che alle note accuse se ne aggiungesse un,altra: clic dietro mia influenza i ragazzi
,
.
tifichi con un organismo formale comportante una determinata dialettica. In tal senso Steiner in sostanza non l,An,
modo di riconoscerlo in ci rispondendo alla sua nobile funzione. La forma dicibile di un contenuto indicibile, non tale
,
contenuto, ma soltanto un simbolo: die occorre perci destare a vita, perch sia legittimo l assumerlo.
,
qualcosa necessariamente indipendente dal clich formale: essendo ci con riferimento lato, la ragione stessa per cui
,
si, oltre al compito della continuit sovrasensibile, pu esa far rispondere l atto alla sua originaria intenzione spirituale: tale intenzione tuttavia esige per non alterarsi una costante verifica sovrasensibile, ma altres la fisere l esercizio
,
Ove in-
ducia verso chi abbia la capacit della verifica: fiducia che presuppone un riconoscimento. Condizioni, come si vede, non facili. Vero discepolo colui che realizza liberamente
il riconoscimento di un modello della verifica spirituale. Il
coincidere necessariamente con una forma soggetta a deterioramento. L umano deve conformarsi a ci che lo trascende: l inverso appunto il deterioramento dell,umano
, ,
.
mio rispetto per Colazza si doveva a questo: il far parte del suo gruppo non mi costava, anzi lo ritenevo un dono, perch in lui riconoscevo la presenza dello Spirito, secondo la ascesi dell Iniziato Solare. Non sono un inassociabile per
,
Tuttavia
fu la determinazione simbolica di una deferenza essenziale verso Rudolf Steiner: un atto di connessione con lui valido
nit spirituale di Rudolf Steiner, aspirando a servirla, mediante ordine interiore. Quando il destino, senza che io fa-
perci la nostra amicizia, e al tempo stesso la mia considerazione per lui come personalit eccezionale, malgrado la
mia adesione allo Steiner, continu intatta, per me spiritualmente doverosa, dato che tra l altro egli era stato il primo
,
r menti a riconoscere un'associazione in quanto un valore i spirituale in atto giustifichi il suo organismo secondo la ri,
Io ) la figura di Steiner era stata presentata con qualche fedelt alla sua grandezza: vari brani che si riferivano a un tale apprezzamento dovevano venir tolti nelle edizioni successive e parimenti modificate talune parti degli articoli
l
,
80
81
di collaboratori che erano discepoli dello Steiner: in sostanza i massimi calibri di UR: Leo, Oso, Krur ecc. Negli ultimi miei incontri con Evola il dissenso non
, ,
affiorava se non >in battute umoristiche. Una capacit profonda di umorismo oltre tutto, manteneva intatto un rap,
prio impegno interiore epper indipendente da miti dalcttici o poliuioi o da uno semplicemente animato di buona
,
porto interiore, che del resto permane tuttora, malgrado da tempo sia entrato in fase di silenzio. La discordanza tra noi
non
hanno a che vedere con questo. Dietro la storia d Evola c un enigma spirituale, che solo Colazza conosceva, ma
di cui non ha senso parlare, avendo un significato puramente metafisico, non riducibile in termini di comprensione razionale. senza rischiare di ingenerare equivoci invero non necessari in epoca in cui gi ve n a sufficienza.
, ,
volont e dotato di mestiere. Cos Viscador pu guarire il cancro, se la sua preparazione e la sua manipolazione passano attraverso l opera di illuminati offerenti la propria vita a tale compito, non condizionando all elemento economico o tecnologico la realizzazione di esso. Cos la pedagogia, cos l euritmia. Cos il recupero dei bambini psichicamenie mi' ,
,
Chi possa comprendere in profondit la figura di Giuliano imperatore pu afferrare il senso della figura di Evola.
,
dedizione sacrificale dei terapeuti e dei loro assistenti: dedizione che la reale misura del contenuto spirituale, di cui sono quotidianamente capaci, ad esempio, le suore di carit
o i missionari che curano i lebbrosi: in omaggio al principio
Giuliano
in realt, anelava a d contro il cui apparire umano inadeguato, violentemente combatteva: il Logos Cosmico. Quello che un giorno riunir i v?ri combattenti dello Spirito.
,
che la Scienza dello Spirito dovrebbe essere l arte di far rivivere nella sua potenza creatrice la religiosit e qualcosa
,
pi che essa.
La forma, la regola. Io statuto ecc. debbono essere la conseguenza della dedi>/none alla Scienza dello Spirito, ossia
alla Societas come ente sovrasensibile, secondo il canone in-
dicato per questi secoli da Elias Arrsta. Non possono veniNell,intento della fedelt all'insegnamento di Rudolf
Steiner, l,appartenenza al suo Movimento diviene reale, proprio grazie all autonomia nel collegamento con la Societ,
che in definitiva la forza della Societ, essendo l apparte* ,
regolarit: occorre non dimenticare per che quelle norme sono espressione di un particolare periodo dal quale tra,
non pronti, ma aspiranti a esserlo, per formare un gruppo spirituale. Ed plausibile che a ci sia sufficiente una percentuale minima di persuasi coscienti . purch siano essi
l astratto riferimento alla Societ occulta ossia senza reale relazione con essa epper forte del retaggio formale e di
,
, ,
tutta la sua organizzazione necessitante del continuo riferimento alla regolarit tradizionale per possedere la persuasione di un elemento iniziatico che sfuggito, coloro che
, ,
ciet Antroposofica. Cito solo gli scomparsi: indimenticabile Marco Spaini, personalit molto pi elevata di quello che apparve ai suoi beneficaci delusi, quando cess di dare loro aiuti e sembr seguire una via mitica, che fu soltanto
- c
he
la massima forma possibile della loro fedelt e in tal senso indubbiamente positiva per la loro futura evoluzione non possono non considerare pericolosi coloro che non rinunciano alla connessione metafisicamente primaria epper alla dimora sacra originaria: possono rivolgere a costoro la
la cui pura fiamma di continuo consum l"eventuale errore: chi lo osservasse alla luce dell insegnamento dello Steiner, poteva invero scorgere in lui la realt luminosa di l dalla
parvenza. Cos indimenticabili sono Mario Viezzoli, il cui
fervore scientifico e l'abnegazione di orientatore hanno laduratura nel nostro gruppo di studio; Peppino Federici, saggio sperimentatore dell>agricoltura biodinamica e animatore di studi e dibattiti sulla Tripartizione dell,organismo sociale; Paolo Gentilli, con cui ho avuto solo
brevi incontri
,
sciato un impronta
,
sere orientalisti o di appartenere a una corrente politica (che naturalmente sia la pi invisa del tempo: altrimenti,
,
un
intatto
formale della Societ, che deve rimanere ma solo l esigenza di una circolazione del,
apertura della sua anima e la saldezza della sua fedelt al Dottore; la baronessa de Grunewald Vero Lamarque, Vittoria Wollisch, ecc.
la L u c e :
sembrerebbe suggerire come avvenuto da parte di amici dirigenti, rinuncia a posizioni per cos dire eretiche e connessione collaboratrice con la Societ. Questa connessione
invero
, ,
Secondo la testimonianza di Olga de Grunewald Giovanni Colazza non solo era il discepolo pi caro a Rudolf Steiner, ma la figura pi elevata dopo di lui. La de Grune,
wald, sin dall infanzia amica di Maria von Sivers - che do,
secondo Io spirito di circolazione della luce, non pu mancare. Ma, in realt, la sostituzione o il mutamento di un contenuto non pu essere esso stesso un fatto formale: un evento metafisico che non pu essere misurato da manifestazioni esteriori: riguardando anzitutto ci che deve essere mutato, esige esso stesso la propria forma. Se si ammette l efficacia dell azione, come azione pura, allora
,
, '
veva divenire pi tardi moglie dello Steiner - era discepola strettamente connessa con il Dottore . La testimonianza di lei fondamentale: ella mi narrava che la evidente
fiducia di Steiner in Colazza, suscitava a questi non poche invidie, perch la sua figura non rispondeva al clich del discepolo compito dotato della conformit richiesta, onde giungevano a Dornach contro di lui accuse di vario ge,
nere: che perseguiva lo Yoga e la Magia, che non brillava per regolarit organizzativa, ecc., ma soprattutto si consen85
tiva un tipo non platonico di relazioni femminili. Coloro che lo accusavano, si aspettavano di vederlo escludere dalla cerchia intima del Dottore: perci rimanevano sconcertaci ogni
volta che recandosi Colazza a Dornach a visitare lo Steiner,
,
conoscere Colazza
sovrasensibile ve,
questi allorch lo vedeva, lasciava tutti per andargli incontro ed evidentemente lo accoglieva con gioia come qualcuno a cui tenesse un particolare. Ci naturalmente accresceva la
,
cui ac-
vette al fatto che la dirigente del gruppo pi rappresentativo di quel tempo, dn un incontro avuto con me al Giancolo
- incontro che sarebbe dovuto essere di riconciliazione -
cenno a pag. 72, potei accertare che lo Steiner era venuto in Italia tra l altro, per incontrare Colazza previa conoscenza del grado della sua personalit in previsione di ima opera da compiere in senso rituale e trascendente con un ristretto numero di discepoli esotericamente qualificati La opera avrebbe avuto funzione simultaneamente cosmica umana e storica epper si sarebbe svolta grazie al concorso
, ,
.
mo-
l,Europa
centrale.
, ,
Doveva essere il compimento di un rito la cui entelebeia necessaria al fatidico momento della storia umana
,
sta , di perseguire la potenza magica e di essere un donnauolo: al che io reagii non tanto per un sentimento di fedelt all1amico e al maestro quanto perch sapevo che tutte quelle accuse non rispondevano a verit e la loro non
,
derivare da fatti, il cui apparire poteva giustificarle ma aveva ben altro contenuto e tale contenuto non doveva sfuggire a chi presume distinguere la realt dalla parvenza. Il diverbio appunto degener provocando nel personaggio
, ,
,
esigeva dai discepoli partecipi un trascendimento assoluto dell*elemento umano epper un atto di coraggio per superare la Soglia del Mondo Spirituale e stabilire un incontro l dove instaurabile come veicolo di visione, la pax profumili. Erano gli anni 1913-14. Che l insufficienza di uno
,
'
dei Dodici abbia causato il fallimento del rito e che da tale fallimento sia nata come diversa ratio di un medesimo decorso karmico la I. Guerra mondiale, con tutte le conse, ,
femminile dn questione un tale concitato sentimento nei miei riguardi che essa, tornando a casa, lo *fog dipingendo il
,
un
la natura mentale
,
Se ne pu trarre solo un insegnamento: certi limiti delepper della civilt umana, non possono
,
,
lo
87
non semplicemente al livello in cui possibile in rapporto ai valori vigenti bens pi profondamente, l dove il supe,
si attua come fronteggiamento di una prova equivalente all esperienza della Morte: la reale Ini,
Colazza apparteneva appunto alla minima schiera di questi rappresentanti dell umanit: perci era naturale che
>
recavo con un gruppo di giovanissimi amici a me connessi, la cui presenza rallegrava Colazza: che ebbe poi a conoscerli uno per uno. Le riunioni avvenivano dapprima in una saletta al pianterreno della sua abitazione in Corso di
Italia, a Roma, indi si trasferirono a via Boncompagni e
il suo reale valore sfuggisse ai soci della comunit, anzi fosse da essi avversato nelle forme non convenzionali in cui si presentava: forme nelle quali era attaccabile secondo le regole invalenti come ortodossia formale, ossia come ci che diviene
sempre veicolo della disanimazione del movimento spirituale. In uno dei primi colloqui avuti con lui, dopo l,avvenuta conoscenza grazie ad Evola, ebbi a dirgli, parlando di me - con la determinazione di comunicargli soprattutto ci che ritenevo una mia vocazione personale, probabilmente esigente rettificazione - che ero portato al Sovrasensibile per via di rituale ascesi noetica, secondo una interna conversione del pensiero nella propria luce. Ricordo che
Colazza ebbe un momento di gioia e mi disse: Ma questa
del 1946: Colazza, prima di cominciare un nuovo corso di studio, chiese a me il parere circa il tema da
trattare, ed io gli suggerii la Fisiologia Occulta secondo Steiner, ossia l,argomento che egli poteva svolgere con la
prerogativa di un sondaggio essenziale. Egli accett e comin-
ci questo corso, che dur quasi un anno e che io disertai completamente, perch proprio in quel tempo fui assorbito
del tutto da un*esperienza intcriore d,ordine eccezionale, che mi impegn ogni giorno senza soluzione di continuit. Colazza fu alquanto amareggiato da questa mia assenza, ogni volta vedendo vuoto il mio posto di ascoltatore riguardo
a un tema di cui io stesso avevo sollecitato la trattazione:
b la via! . Mi chiar qualcosa di cui ero intimamente convinto, ma rispetto a cui mi erano rimaste minime riserve autocritiche, che egli mi dette modo di dissipare. Cominci cosi un colloquio tra noi, per me prezioso, non tanto perche
n ricevette da me elcuna giustificazione. Egli gi recentemente aveva subito un disinganno non Keve dalla defezione di un discepolo, che per un momento egli aveva creduto possibile continuatore della sua opera e su cui aveva riposto tutta la sua fiducia: probabilmente pens che con me si
stesse per ripetere la stessa spiacevole esperienza. Qualche giudizio che dn proposito egli dovette pronunciare in quella
occasione nei miei riguardi, fu fissato da qualcuno che pi
tardi lo avrebbe reso utilizzabile da elementi collegati con
la centrale di cui a pag. 77. A un anno di distanza, io decisi di riprendere contatto con Colazza e da quel mo89
mento feci dei tutto per fargli dimenticare quella pausa, superando un primo clima di freddezza nei mici riguardi. Non aveva torto, ma da quel momento - era il 1947 sino al giorno della sua morte nel 1954 io fui l unico discepolo e amico con cui egli si aprisse: dalla serie di ,incontri
'
l in-
"
tesa per il lavoro avvenire, la possibilit che egli trasmettesse una connessione non dialettica con l intimo contenuto della missione del Dottore sulla Terra che altrimenti non
'
,
La sera della morte di Colazza, fui presente in un ambiente portato a lasciarsi prendere ib eccessi di cordo-
prendendo chiunque non fosse capace di un rapporto di verit con me. Narro questa minima cronistoria, non tanto per ristabilire la verit, la quale cammina per propria virt trascendente, quanto per un dovere verso i giovani che cercano con slancio puro e hanno diritto a non essere fuorviati da propagande, nel processo del loro orientamento. In fondo, le calunnie di cui sono stato oggetto e l,in-
terpretazione del contenuto capovolto dei mici libri, ondemi si faceva dire il contrario di quello che dicevo - per
e di tale compito si occupassero persone talmente poco adatte, che lasciarono finire sud carrettini non solo libri esote-
esempio un mio libro contenente una serrata critica del moderno spiritualismo orientale e usante per necessit di
argomentazione una minima terminologia sanscrita, veniva
giudicato <in base alla prima occhiata gettata su simile terminologia e considerato un espressione della mia presunta
,
L initiation - l"edizione
'
umano che assume Io spirito sul piano delle parole e della regolarit razionale, ma in realt vive nella specie, secondo impulsi che difficilmente la dimostrazione, l,evidenza dei fatti, il corretto pensiero, possono modificare, appartenendo
essi al dominio meno differenziato del karma.
Vili.
LA
MAYA
POLITICA
Non politico, anzi apolitico per temperamento, tuttavia, giovanissimo, nel periodo fascista credetti poter immettere nella forma politica la mia visione del mondo: questo spiega la categoria in cui qualcuno ancora oggi tenta
non porrei esserlo. Se dovessi definire me stesso mediante un opposto, potrei dire che sono il contrario di quel che un uomo politico. Perci ho sempre ammirato coloro che sono capaci di donarsi alla politica, di esaurire se stessi come politici: sono persuaso che essi assumono su s la parte pi grave del peso umano, compiendo un sacrificio
che divora la loro esistenza, insieme con la loro stessa vanit e la relativa sete di vita. Strada facendo salvo rare ecce,
impedito di essere quello che realmente volevo. Tanto e vero che sono stato sempre un isolato, ospitato dalla stampa del tempo solo grazie alla validit etica degli argomenti che proponevo. Quello che ho scritto in quel periodo lo potrei ripubblicare oggi su qualsiasi giornale, di sinistra, di destra, o di centro, solo sostituendo alla parola Fascismo , per esempio, l espressione visione sociale , o istanza mo,
I miei scritti del tempo stanno 11 a testimoniare che io volevo allora quello che voglio tuttora: sottolineare, come senso ultimo dei problemi, l esigenza della reintegrazione dell uomo. Soltanto una via morale pu garantire
"
con l essere.
,
Peraltro sono convinto, con lo Steiner, epper con Mario Viezzoli, autore di un saggio inedito sull,argomento, che l ra della politica finita e che ha inizio, facendosi faticosamente strada attraverso la scorza degli impulsi politici esauriti, l ra sodale, o l,ra dell"impulso morale. Sono convinto che la politica e la sopravvivenza di un autentico oscurantismo mentale che impedisce di prendere con, , ,
disce per via d precostituita assunzione ideologica, di ravvisare nei problemi situazioni che non esigono interpreta-
strano
attesi al varco una rivista che mi impegnasse per poche ore al giorno; e questa fu L Italia Marinara organo della Lega Navale Italiana, di cu fui redattore-capo per dodici
93
anni, ossia dal 1932 al 1944. Si dava il caso che la Lega Navale fosse un ente del Partito fascista e che a quell,epoca
per la rivista, mi dedicavo agli studi che soprattutto mi interessavano: ricevevo amici presiedevo riunioni che quasi
,
il segretario del Partito fosse Achille Starace. Cos, automaticamente Achille Starace era Presidente della Lega Navale e Direttore dell'Italia Marinara: onde, senza minima-
sempre si formavano spontaneamente. Quel luogo divenne ben presto meta di incontri intel-
mente provocarlo, io apparvi un personaggio di rilievo: ma non lo ero affatto -in quel senso, perch in realt non ho mai partecipato a una cerimonia ufficiale, non ho mai accostato personalmente Starace, non ho avuto il minimo rapporto con lui, anche se io avevo per lui una particolare ammi-
giusta causa. Avvenne persino che qualcuno mi sottraesse una certa quantit di quella carta e che a mio nome circolas-
dere tempo ed energie, per essere pi utile al prossimo in altra sede. Le messe in scena delle cerimonie politiche le conosco bene, oltre i legittimi motivi nobili e sacri a cui si
r feriscono: avendole riconosciute allora, non posso non ricoi noscerle ora, identiche, anche se di segno mutato: sempre
Quando scoppi il razzismo, non nego che fui preoccupato, perch intravvidi sbito gli sviluppi assurdi di si-
lata, con un,ampia terrazza che dava sul Pantheon - attraverso la funzione che regolarmente disimpegnavo, divenne
via via un luogo di ritrovo d' amici esoteristi e un centro
quel grosso errore fosse il meno nocivo possibile. In tal senso feci uno sforzo invero immediato ed energico tentando di dare a quell iniziativa un contenuto che la dominasse, un contenuto etico e simbolico, capace di far sfociare il tutto in serie di provvedimenti educativi e formativi della giovent. Ma il mio tentativo venne sopraffatto dal solito politicismo fanatico: lo stesso che sotto altro segno e altre forme oggi impedisce le iniziative libere in ogni zona della
,
Terra. Tuttavia
sali argomento a quel tempo, non pu non avvertire il contenuto che io intendevo sostanzialmente far valere. Avven-
sibili
ne persino che un osservatore assai fine, sulla rivista Augustea, analizzasse le mie tesi e mi accusasse di antirazzismo mascherato .
Quello che pensavo allora del razzismo, lo penso tuttora: lo ritengo un errore mentale dovuto alla incapacit
di distinguere nella coscienza l,elemento interiore indipendente dalla razza. Che siano razzisti inconsapevoli, popoli ancora immersi nel proprio elemento etnico, non grave
11 materialista conseguente non pu non essere razzista, in quanto non vive fuori della categoria biologica, non va oltre il limite della specie: perci gli inevitabile altres credere alle origini animali dell uomo e di conse,
quanto il razzismo dei popoli che recano le forze dell anima cosciente. Razzismo insidioso peraltro quello a cui si d
guenza non poter concepire la moralit come valore indipendente dalle strutture fisiologiche. Il materialista finisce
necessariamente con l essere razzista, malgrado le premesse
,
impulsi della razza a cui appartiene. Coopera cos al formarsi di una situazione contraddittoria, dalla quale sempre meno i politici sapranno districarsi, essendo essi costretti
a sviluppare forme sempre pi complicate di strategia che
con l idea
'
alimentato dagli astratti intellettuafcsmi, incapaci di penetrare il fenomeno e di comprendere il senso delle diversit
delle razze e di trovare che cosa veramente unisca gli uomini malgrado le diversit: cmpito questo a cui sono
La stanza redazionale dell'Italia Marinara funzion
venute meno le religioni e le Chiese, di cui talora l antirazzismo la forma necessaria agli impulsi di un razzismo
inconscio. Nel mio libro Lotta di classe e Karma, in so-
veramente per anni come un centro di studi e incontri spiituali: Adriano Tilgher, J. Evola, Marco Spaini, Gislero
Flesch, P. M. Vinio, Francesco Modugno, Domenico Scifoni, Oreste Guido, Eleuterio Strifizza, Edoardo Anton,
controparte ideologica, una facies sociale a esigenze estranee alla realt dell uomo: tali esigenze per vengono rese plau96
Piero Scanziani, Gigetto Picrgcntili, Mario Varagnoli, ecc. vi si succedevano, dando luogo a riunioni che talora raggiungevano un plenum inaspettato. Tra i colleghi dell ,Italia Marinara, ebbi la ventura dell; vicinanza di una figura di eccezionale elevatezza, Giovanni Savelli, scrittore di una tale virt di stile e di pen97
siero
come uno
dei massimi valori della letteratura italiana contemporalindubbiamente a causa della sua assoluta
.
indipendenza da gruppi o correnti Veniva tra gli altri a trovarmi un simpatico scavezzacollo Guglielmo Longo, ex-ardito della 1" Guerra Mon,
principi da equit e umanit. Egli era dotato di una memoria ferrea che gli consentiva di non portare con s alcun taccuino - ci che si sarebbe rivelato in seguito
diale. generoso, poota inventore, sempre pronto a una sonora risata e sul punto di proporre uno spuntino o una allegra gita in comitiva Egli mi parl un giorno di un suo proposito di mutare corso al Regime, non per instaurare
, ,
.
sommamente provvidenziale - inoltre credeva alle forze magiche: elementarmente io gli avevo parlato delle forze
con il simbolo, secondo mens primitiva, egli si allenava a fissare il Sole sin oltre venti minuti. Realizzando punto
che il sistema sociale su basi spirituali di cui io gli parlavo, divenisse una realt organica
,
.
per punto il suo programma, ebbe modo di accostare personaggi-chiave della Cultura e delie Forze Armate: alcuni
ili loro aderirono intenzionalmente , ossia rifiutando una
mente mi limitavo a suggerirgli una disciplina interiore e dargli modo di portare a un tenore morale la sua personalit: non potevo imaginare che dopo qualche giorno,
,
partecipazione diretta all azione, ma accettando di assumerla, ove altri fossero capaci di realizzarla.
,
Nel tracciare di quadro dei dirigenti estra-politid del nuovo regime, che avrebbe dovuto realizzare la tripartizione dell organismo sociale, ossia l assoluta autonomia della cultura, del corpo giuridico e dell attivit economica dalla
,
'
delle tre forze e della loro ohiettiva correlazione, il Longo e i suoi collaboratori progettarono l assegnazione di compiti
,
Riuscii
-
cos a fargli intendere l,importanza della esclusione asso luta della violenza e del porre al suo luogo l,obiettivo funzionamento della legge l'uguaglianza di tutti rispetto
,
di responsabilit a detcrminate personalit della Scienza e della Cultura, valide di l da qualsiasi tendenza di parte, le quali, invero, ignare di tutto, vennero coinvolte, ma senza conseguenze. II movimento cospiratorio raggiunse una tale
ad essa.
98
finanziari. Fino al momento dell,iniziativa per il finanziamento della cospirazione, io sentivo che essa si svolgeva secondo un interna coerenza, cos come un"idea che domini la propria espressione logica: ma nel momento in cui il
,
seguito alla conoscenza del retroscena interiore della mia esistenza, fu per quegli inquirenti inspiegabile, si da destare il sospetto che io fossi un abilissimo agente segreto di chiss quale Potenza: non riuscivano a capacitarsi della modestia
del mio tenore di vita in rapporto a un,attivit culturale privata, che risult vasta. La vera ragione per cui io venni arrestato dagli Alleati
fu il ritrovamento di tracce di due mie visite all,Ambasciata
un
tedesca negli ultimi mesi: in realt io mi ero recato come giornalista presso personaggi dell Ambasciata ambedue le volte sostanzialmente per perorare il rilascio rispettivamente
,
,
affari di un suo cliente, ebbi soltanto un pedinamento di qualche mese da parte della Polizia. Negli archivi della Questura di Roma c, un grosso incartamento su questa storia: quando, a distanza di qualche anno, caduto il Fascismo, io fui imprigionato dagli Alleati, avrei potuto giovarmi di tale precedente per uscire facilmente da quella situazione, ma preferii non farlo perch un alibi del genere
rispetto ad accuse che in s dovevano risultare insostenibili come del resto avvenne, mi repugnava.
,
di due Antroposofi fermati dalla Polizia: il primo era un giovane che conoscevo. Ero riuscito, grazie a slancio immediato e ad un,azione diplomatica ad hoc presso quei personaggi a farlo rilasciare dopo una retata : ne avevo
.
avuto ringraziamenti e benedizioni dai dirigenti il gruppo di via Aurclia. Dopo qualche giorno questi stessi mi implorarono perch intervenissi per uno di loro, che io non conoscevo, arrestato per accertamenti: anche qui io, non
1944 e rinchiuso a Regina Coeli, terzo braccio, cella 322, e rilasciato con scuse e riaccompagnamento in macchina a casa il 16 novembre dello stesso 3nno, dopo che gli ufficiali inquirenti dell'In/elligetice Service avevano sondato minutamente la mia vita trovandosi dinanzi a qualcosa che disorientava i loro schemi: una vasta attiwt mistico-esoterica
,
operato a sottrarre a una pericolosa situazione due personaggi, di cui uno a me sconosciuto, del gruppo antroposofico romano.
Regime, e uno stipendio che non superava le ottocento lire 100 A/,
V a*
V r
101
mento: perci ebbi tutta la cella 322 del terzo braccio a mia disposizione. Potei cominciare ad attingere alle forze
della solitudine e del silenzio, per ritrovarmi, come rara-
mente mi era stato possibile prima, con il mio vero essere. Ravvisando in quella prigionia formalmente un sopruso Illirico, ma in realt un occasione spirituale, decisi di non
,
Naturalmente la mia detenzione nel braccio politico di Regina Coeli , le circostanze che mi vi condussero, la
labile gratitudine degli amici spirituali a cui tali circo-
occasione in quel modo offertami dal destino . In tale direzione, nei primi giorni fui soccorso, in un
momento di serie difficolt fisiche, da qualcosa che potrei
stanze erano state umanamente utili, potei sbito considerarle come gi mi era stato possibile per altri avvenimenti
di rilievo della vita, forme del karma, o del destino ,
ossia di una direzione prenatale, identificabile come decisione dell Io e mutabile solo per zione che perci, gran ventura
,
come una forza di folgore, di colpo mi tolse febbre, dolor di gola, sfinimento. I.'essere solo, senza programmi umani,
senza limitazione di orari, mi dava la sensazione di potermi
abbandonare a un esperienza
,
conto dell
l anima,
,
importanza della discriminazione sottile e tuttavia pragmatica onde l Io distingue se stesso dalle forze del'
,
Debbo a quella detenzione la messa a punto di una disciplina funzionale della meditazione, che trasform profondamente la mia vita: fu soprattutto la possibilit di
Tutta
l opera
,
giungere mediante pure connessioni di pensiero, o di forzepensiero, alle radici dell insegnamento dello Steiner, secondo
,
siero logico, ma essenzialmente muovono da un livello superiore a quello logico, afferrabili dalla logica solo astrattamente. Queste connessioni sono il senso segreto di tale
Libert
anche la pi esatta, un primo passo, indubbiama non conduce oltre il mentale, anzi pu divenire paralisi razionalistica di tutto il lavoro se non si
,
mente utile,
con -il processo obiettivo dell opera. La connessione suscita l elemento libero del pensiero: l inizio di una partecipa' ,
tema sostanziale della Filosofia della Libert, secondo il quale non ha senso porre in questione se un pensiero sia
pretazione di tale opera, sino alla evidenza delle connessioni sovrarazionali non passa al mentale altrui che come mero costrutto razionale con la serie non pertinente di
, ,
giusto o no, in quanto la sua realt non il suo significato, bens di suo essere attivo, e tale suo essere attivo, per via di una serie fitta di gradi di coscienza, varia da individuo
a individuo. Onde l assunto
,
implicazioni discorsive se il commentatore non abbia in s desto il potere delle connessioni capace di stabilire la correlazione con di mentale altrui simultaneamente a cia, ,
porre in relazione il pensiero con s, cos da muovere dal punto in cui ha inizio la intensivtt della sua Autocoscienza.
plicemente un introduzione e si traduce in un ostacolo interiore quando si creda di poterlo afferrare mediante elabo,
razione dialettica.
congela in correlazioni di proposizioni l,organicit del costrutto originale del pensiero Che ha bisogno di essere ripercorso pi che spiegato, o commentato. Per anni avrei tentato di far capire l,ottusit di quell,assunto ossia della
.
comprensione dell opera strutturalmente filosofica ed esigente essere liberata da tale forma come dalla sua necessit naturale piuttosto che proiettata in una nuova struttura
,
opera, come di ogni altra opera di contenuto logico-intuitivo il segno di un discostamento dal senso originario di essa, rispondente a una solidariet nella debolezza del pensiero, secondo la persuasione di poter possedere, a tale livello, quel contenuto. Non deve trarre in inganno la soddisfazione intcriore suscitata dalle spiegazioni, dovendosi essa al pensiero che comunque si muove dal suo stato d inerzia e si moverebbe ugualmente per spiegazioni del tutto diverse.
, ,
Salvo che non sia il commento di un iniziato - possibilit rara e dificile a identificare - ogni spiegazione e
in definiva un ingenuit perch non risponde a ci che veramente esige la Filosofia della Libert a ogni livello di pen, ,
Un simile tentativo non l,aspirazione di uomini liberi, il cui lavoro in comune sia consentito solo a patto di essere un apporto essenzialmente individuale, ma di personaggi che non vogliono compiere da s il lavoro occor-
adeguato ma riguardo allo studio accennato pu avvenire che proprio le spiegazioni dell orientatore paralizzino per
,
>
la quale quello non potrebbe darsi, di colpo come per un trapasso logico fui immesso dal puro moto del pensiero in un mondo vasto di forze fuori di me, a cui tuttavia partecipava totalmente l essere interiore in me.
*
Fu per me come un articolarmi nella trama delle forzepensiero dello spazio: l imagine che mi venne sbito dopo fu: come se si sciogliesse dalla forma spettrale, la luce dello spazio fisico . Fu l'impressione di un,autocoscienza
,
individualmente: ma occorre che il tema di questo meditare sia posto soltanto in quanto venga in qualche modo suscitato. a ogni livello in ordine alla singola correlazione
,
trasparenti, ciascuno al centro di una pluralit di forze convergenti secondo una organicit -trascendente che si estendeva all,intero Cosmo. Cercai con tutte le forze di non essere abbandonato
responsabilit dello Spirito come da un superiore centro del suo costituirsi come gruppo. Ma dificile che un reale istruttore assuma la responsabilit di interpretare razionalmente l opera la cui istanza ultima l esperienza del pensiero come estrarazionale. Lo potrebbe soltanto a un patto: eli farne non uno studio didascalico, ma un commento esoterico per pochi qualificati: un esercizio di medi,
,
tazione in comune.
nell esperienza
,
ad essa come a un contenuto segreto e ultimo, tutto in me Tra le esperienze che io debbo a quel periodo di detendecisiva per la penetrazione dei contenuti della Scienza dello Spirito fu la connessione tra l,ascesi del pensiero e la percezione del mondo eterico. Questa percezione appunto mi risult possibile come moto intuitivo scaturente
zione
,
,
sarebbe mutalo:
dall'incontro del puro elemento imagin?.rivo-spaziale insito nel percepire, con le forme spaziali medesime secondo una
,
relazione indicata dallo Steiner nella Filosofili della Libert. Nello scorgere contemplativamente l,elemento interiore che connette l atto percettivo con la coscienza grazie alla presenza dell Io nel dato precedente l atto medesimo e senza
,
, , *
nuto in quel mare di vita e tuttavia operante in esso secondo la centralit di una Forza di cui non era consapevole e che
106
mento, perch capii la fraternit come realt scaturente da una percezione di fatto, non sostitubile da atteggiamenti etici o politici. Taccio la serie di percezioni cui si accompagn quello stato interiore, che riuscii a far durare intatto
umano .
del suo insegnamento e tuttavia non tanto dialetticamente definito, quanto affidato a un polivalente contesto gnoseologico, fondato nelle opere filosofiche, ove sa integrato
dagli esercizi di Iniziazione e in sguito della Scuola Esoterica in sostanza la via per una distruzione-riedificazione
,
per andare a rifornirmi di acqua potabile. La guardia acconsent e senza minimamente esitare mi apr la cella. Ricordo che lungo il corridoio passando davanti a ogni cella, ebbi la percezione di accogliere uno splendore dall,interno di ciascuna di esse come se la luce dello stesso Io nel quale
, ,
ema-
Capii che chi consegue quello stato di coscienza, pu tutto sul piano fisico: ma il suo potere privo di senso,
se egli non lo connette con il suo Principio, per trarne il senso umano. Egli pu divenire un pericoloso egoista se si
ferma a met strada l dove pu cogliere le manifesrazioni
,
mento, quanto come delineazione pratica del metodo del pensiero implicito, onde non vada perduta la pi preziosa
essenzialit d ordine
,
vitali della forza. Allorch sbocca nella percezione dell Io, si delinea il compito vero della Forza, che operare come veicolo di ci che la irradia per la redenzione del,
non edifica umano secondo gli impulsi che ora lo sostengono bens
,
appunto alla ricerca di tale essenzialit e da principio ritenga ritrovarla nei metodi orientali. I miei libri perci costituiscono dapprima un ponte tra il cercatore moderno
e la Scienza dello Spirito: in un secondo tempo sono una
come tale lo distrugge ogni volta, per riedificarlo. La perfezione delle forze pi elevate distruttiva per l'organiz-
Nell,attuale epoca dell,anima cosciente, si pu dire che il pensiero logico ha esaurir la sua funzione spirituale: esso vale solo per la vita fisica. A evitare di divenire veicolo
,
il pensiero logico deve farsi veicolo della sua pi intima forza di cui non che la proiezione astratta. Ma proprio ci viene impedito mediante il potenziamento delle strutture formali della logica scientifica la quale, se indubbiamente utile sul
,
,
simo connessioni di connessioni, per provvedimenti invero ignoranti la dimensione di profondit. Sul piano sociale si tenta di supplire a tale assenza di profondit programmando >i provvedimenti secondo una loro portata avvenire che non riguarda affatto il presunto avvenire ma solo l esigenza della presente immediatezza logica proiettata nel tempo. L immediatezza della ottusit logica divenendo ideologia, d l,illusione dell,intelligenza e della mobilit dell intelligenza, ma preclude la penetrazione intuitiva. Dietro la connessione con gli ambienti di studio della
, , ,
di questa penetrazione e persino di una compensazione dell,atrofia in chiave dialettica, con espressioni tipologicamente politiche, a un certo momento della mia vita avrei
cabile alla natura inferiore, poich accoglie senza sforzo gli impulsi che fanno di questa lo strumento dello Spirito. Potei intendere quale tipo di forza rechi spontaneamente la
virt del trascendimento, che d alla concentrazione e alla
trovato doveroso dedicarmi alla disciplina restitutiva della penetrazione, sulla base della esperienza diretta, non senza
tuttavia obbedire a una obicttiva necessit trascendente
come a
,
meditazione il loro reale compimento, mediante il semplice contemplare le imagini della storia dello Spirito.
tasi con
presenta-
Non v" esperienza impersonale dello Spirito che non debba darsi nella forma personale, la cui arte perci permanere, attraverso il proprio regolare trascendimento. L altrui elemento personale inferiore e quello che si scatena contro tale forma personale, vista nella sua astratta parilo
Ili
l,arte dell,espositore di esprimerlo in un linguaggio che lo renda simultaneamente riconoscibile a chi aspira alla stessa esperienza, esoterica, e accessibile agli altri
trascendente
,
un sistema di parole quella esperienza, che era anzitutto adialettica, tutta forza, chiarore, palpito di vita. Avrei potuto
ricorrere al linguaggio delle imagini e dei simboli, ma sentivo che ne sarebbe venuto fuori qualcosa di mitico, inadatto alla sede dn cui vedeva la luce. Ricorsi perci al lin-
A un giovane amico, indagatore autonomo che mi seguiva con fiducia avevo narrato taluni risultati dell esperienza interiore tra cui la percezione della struttura eterica del reale conseguita mediante l animazione inten,
, , ,
guaggio speculativo: per un sentimento di riservatezza, preferii quest,ultimo. Combinai cos una sorta di componimento filosofico, dotato indubbiamente di organicit e di
una sua dinamica, ma a base di termini come Io, non-Io,
soggetto, oggetto, alterit, identit immanenza, trascendenza, ecc. Il titolo fu Appunti per una ricerca dell Io . II mio
,
,
dell,Io:
L amico
,
contatto ini-
ziale con quel fondamento che normalmente nominalistico oggetto del filosofare o del disquisire esoterico.
avevo la consapevolezza di aver fatto in modo di lanciare un richiamo utile a qualcuno che cercasse seriamente in quella direzione: comunque non potevo non provare un
di tale esperienza della quale io confidenzialmente potevo parlargli, essendo egli una personalit particolarmente consapevole e integra: veniva scossa in lui l abitudine alla
" ,
.
astrattezza in cui
si smorzava il palpitare di vita della mia esperienza. Dopo qualche giorno, giungeva al mio amico un ritaglio, tra altri,
dell*Ero della Stampa, in cui una rivista milanese si occupava del mio articolo. Era la breve nota eli un apprezzato
scossa agiva in lui beneficamente Avvenne dunque che avendo egli fondato un settima,
nale di pensiero e d,azione - che doveva avere breve vita proprio per il suo carattere autonomo - mi pregasse
,
psicanalista, che sostanzialmente elogiava la mia trattazione, per l abilit dialettica con cui aveva affrontato un vecchio
,
di parlare della mia esperienza in un articolo: il che dapprima mi sembr non lecito n attuabile, dato il carattere
di ineffabilit del tema. Ma egli mi convinse con una considerazione inoppugnabile: che ogni costruttiva esperienza si ha il dovere di consegnarla agli altri e se il suo contenuto
,
sofia idealistica.
del113
112
l,Idealismo,
ormai come un mondo lontano e diverso Mi chiesi: Che cosa ho a che fare io con l,Idealismo? Ma, sbito dopo,
non
f .unit di percezione eterica del mondo: facolt di cui naturalmente non vi fu alcuno dei discepoli che fosse dotato,
onde ciascuno di essi in definitiva eredit dal maestro il
soprattutto per
-
di fare una singolare scoperta: che gettava una luce inatalmeno per me, su tutto il problema della filosofia
moderna.
qui mi occorse
mi av-
Naturalmente passai alla revisione degli altri idealisti .ino a Gentile, che mi apparve il filosofo pi vivo dopo
Hegel, preso tuttavia dalla necessit di tutelare dialetticamente contro la mareggiarne opposizione realistica -
del tessuto pensante del mondo una effettiva visione sovrasensibile in forme-pensiero ma incapace di scinderai dalla
dallo pseudo spiritualismo, o dal misticismo, al materialismo - la sua intuizione del pensiero pensante:
presentava. G
mi poneva il problema di comprendere se egli fosse cosciente della sua facolt e in tal caso se giungesse a distinguere l tere mentale dagli teri costituenti il vivente
,
della natura.
perce,
non aveva ritenuto pi importante descrivere una simile esperienza e lavorare alla formulazione di un metodo per
piuttosto che servirsi di essa per costruire una interpretazione filosofica del mondo? Qualche tempo dopo,
nella
r trovare nello Steiner un mio intimo pensiero: che il sii stema hegeliano e in sostanza il Veanla in termini di filosofia occidentale. Non a caso altra volta lo Steiner aveva
accennato a lui come al pi grande filosofo del mondo Purtroppo la forma filosofica separata dall esperienza interiore che la giustifica per il razionalista incapace di muove, , ,
In un,epoca di confusione come la presente, ormai tutti possibile acciocch sia deviata la ricerca spirituale. <}uulcuno ritiene che Aurobindo sia un sannyasiti, ossia
,
foyj nel senso originario del termine, epper uno yogi che
pu parlare ad asceti ci questo tempo mossi da genuina
vocazione e tuttavia ancora incapaci di percepire >il messagesoterico dell Occidente. A un dato momento, il presentisi della sua dottrina sotto forma di una sintesi dello
,
dell,equivoco dialetticamente necessario a confermare tale limite iguardo alla ricerca della verit.
,
di tema della liberazione del pensiero e della tecnica da esso richiesta non come uno yoga ma come una esigenza tratta dall osservazione del processo pensante medesimo, non pu essere affrontato senza che venga posto in
, ,
Invero,
dano del Rajayoga. In ci la originalit di Aurobindo: riconoscendo a Hegel la sua solitaria grandezza, si pu guardare i un altra zona dell orizzonte dello Spirito e scorgere l intoc, ,
, ,
naria pu evitare di incorrere in coincidenze con il linguaggio della filosofia, epper dell Idealismo pur contemplando un contenuto assolutamente diverso.
, ,
oggi lo
osservatore superficiale pu credere di ravvisare da assonanze terminologiche contenuti affini allo Hegelismo o al Neo-hegelismo. A tale equivoco del resto, non si era sot,
,
Proprio in ordine allo Spirito di Verit, che a fondamento della Scienza dello Spirito, si pu dare a Cesare quel che di Cesare: riconoscere ci che spetta a Hegel e quello i he spetta a Gentile, o a Shri Aurobindo, e rischiare di essere accusati di deviazionismo dai rigorosi custodi del formalismo gnostico.
ma anche perch mi sono riconosciuto in un,ancora pi attuale compagnia constatando che un orientalista , invero
radicalmente estraneo non solo alla tematica ma all anima sressa dell Oriente, e tuttavia autoritario nello stabilire cate,
,
Cos, riguardo alla dynamis del pensiero e della sua liberazione, per prevenire la confusione con <i temi dello Idealismo, nei miei libri ho quasi sempre curato la distinzione tra processo dialettico, che quello entro cui muove l Idealismo, pre-hegeliano, hegeliano e neo-hegeliano, e processo vivente del pensiero, che ho caratterizzato con l at"
116
Nel Trattato del pensiero vivente prospettando una minima fenomenologia dell ascesi noetica insita nella Filosofia della Libert, ho precisato come la positiva intuizione
, ,
il pensante
r i estingue al pensiero, e questo estinguersi viene chiamato lcnsiero pensante. Mentre l arte dell uomo estinguere ci
con l esperienza
del pensiero pensante di Gentile non abbia a che vedere liberatrice del pensiero anzi, per la sua
, ,
assonanza dialettica, potrebbe costituire un impedimento ad essa. Avevo infatti notato spesso come della disciplina
della concentrazione e della meditazione s'impossessassero
pensiero pensante per Gentile furono positive intuizioni: anche se afftte dal limite speculativo, esse furono essenzialmente esperienze personali dai loro autori: divenute
meglio individui del tutto digiuni di filosofia. In particolare nel Tratta/o del pensiero per prevenire l equivoco, facevo notare: 11 vero pensare non pu essere il pensiero rifles, , ,
so. fissato -in parole ma neppure il pensiero riflettentesi, o pensante, comunque condizionato dalla forma del suo esprimersi . La forma del suo esprimersi naturalmente l oggetto, o il tema.
,
Successivamente nel volume La luce in un capitolo appositamente dedicato al pensiero pensante, scrivevo: (Dall idealista) il momento del pensiero pensante non mai sperimentato se non a posteriori, quando gi pensato in quanto si attua non per il proprio movimento, bens per l oggetto pensato. Importa l oggetto, non il pensiero nel momento pensante. Del pensiero in atto l idealista sa soltanto, in quanto Io ha come pensato non mentre pensa:
'
,
Spirito equivoca, anzi destituita di realt. Il pensiero pensante o un e sperienza, o un nulla. Per l idealista il pensiero pensante soltanto una rappresentazione che, in quanto pensata, diviene astratta, ossia, secondo lo schema
, ,
lativo, mai afferrato, e pretesto per ulteriori astratte rappresentazioni. D altro canto, ancora una volta mi appariva in
'
tutta la sua pesantezza l impotenza del razionalista, filosofo o esoterico, a cogliere fuori delle categorie del dialettismo
,
la dynamis del pensiero: soprattutto l,impossibilit a penetrare lo spirito della Filosofia della Libert.
non possesso
del pensiero che pensa. Mentre, per l,ascesi del pensiero, ci che importa non l oggetto, bens il pensiero. Si tratta di capire che v' un autentico salto, un autentico trapasso
qualitativo dallo speculare - sia pure il pi esatto e onesto - all esperienza vivente del pensiero. [...] Chi crede
,
del porre, che nella nuova connessione attua sinteticamente l estinzione onde all Io si
'
,
o da un qualsiasi filosofare si possa passare all esperienza interiore, sbaglia: pu ritardare la propria
,
se filosofa su essa [...] Il presunto atto pensante di continuo l esperienza per cui non si d mai
,
formazione interiore
d come veicolo originario un,attivit mediatrice, immediata. Questa attivit mediatrice, per, solo teoreticamente s
,
118
perch non percepita. Non viene percepita per quello che realmente : una forza primordiale Intuirla non realizzarla: il perenne equivoco di spiritualisti e filosofi credere di realizzare qualcosa solo per il fatto di capirla.
.
le dall idealista
,
in realt viene soltanto rappresentato, in . luanto a lui interessa il processo formale del porre, la dia-
Irtfica, onde il porre stesso s,identifica col rappresentare: J U.t cui soggettivit non ha potere di uscire, anzi non
.t
Nella Filosofia della Libert lo Steiner rileva che il pensiero non si pu dire n soggettivo ne oggettivo, essendo
, ,
Intende affatto uscire, perch vi si trova bene. Ben altra la via dinamica del pensiero. Con l'indi-
da oggetto, lo Steiner rileva la realt di una sfera originaria verso la quale occorre che il cercatore trovi di potere del pensiero: tale sfera originaria oltre la soggettivit e l,ogiiettcvit, le quali, come categorie formulate dal pensiero,
sono relazioni provvisoriamente speculative, e in tal senso indecisi ve ai fini della conoscenza. Ad esse si arresta normal
-
scendenza ha senso solo se venga sperimentata come l,originaria presenza dell Io nel pensiero ossia come l attivit
,
.
dalla profonda interiorit giunge sino al fisico infatti esige essere realista sul piano delle potenze dell esistere, in quanto l attivit del puro mediare sia portata
,
,
che La sintesi,
incontro al puro percepire: puro mediare e puro percepire conseguibili nella misura in cui l,Io realizzi l,indipendenza dalla propria mediazione medesima: dal percepire dal pen,
un brillante pensiero, che non va oltre l espressione speculativa: tutto l. In effetto cela un grande segreto, cui
sare.
l Alchimia
,
chiama Grande Opera. Un abisso con la astratta speculazione idealistica: che tuttavia ancra ieri,
attraverso la drittura interiore di docenti ormai sempre pi
valore di esso al suo Principio che il principio stesso della mediazione. A questo livello la conoscenza azione: l,azio, ,
L,intuizione
dello Steiner apre il varco a un conoscere che operare nel mondo secondo la sintesi originaria, non
,
,
perch esso appunto li qualifica, il cmpito non e speculare mediante il pensiero sulla correlazione tra soggetto e og-
correlazione:
120
spezione gerarchica dei valori. Cos, allorch l,Idealismo afferma l,assoluta soggettivit dell"esperienza del reale, di cui sopra si detto, onde anche l obiettivit in definitiva spe,
s pi concreto della forma in cui si presenta come negazione: inanimato e astratto come discorso ma animato e poten,
tivit, dice qualcosa di esatto, ma, all atto pratico, utilizzabile solo esotericamente. Fuori dell,esperienza sovrasensibile, un tale concetto diviene patologico.
L,Idealismo
te come forza della sopranatura prima di cadere nell atto onde si qualifica dialetticamente per il soggetto o l,oggetto
, ,
.
ogni posizione o negazione di s o del mondo: di ogni percezione di se e del mondo come dell identit con ogni altro
, ,
vit.
'
facendolo esprimere nel puro pensiero, mediante la concentrazione, cos che sia l intensificazione intcriore dell ego a superare l ego. La forza dell ego, portata fuori della sfera
, ,
Le similarit preliminari o dialettiche riguardo alla Via del Pensiero non possono trarre in inganno il cercatore sagace, ma solo colui che ancora ha bisogno dell,effimero
mondo della dialettica
,
L assoluta
,
dei nuovi
tempi, un pensiero come un altro: egli considera il penattivit, data a lui come Soggetto, allo stesso titolo che ogni altro ente del mondo, o attivit interiore. Di questo
siero un
,
sia pure della pi nobile, la idealistica, per giustificare l incapacit a passare all,azione ossia all esperienza della dynamis del pensiero
,
' ,
.
L,Idealismo
non avere bisogno di uscirne in quanto consegua la persuasione di attuare l interezza del processo dialettico. L,ascesi del pensiero invece, si pone unicamente come esperienza
,
,
gettivo, come non ha senso decretare che oggettivo. Si deve invece convergere verso quella delle attivit date, che si presenta come originaria, il decretare medesimo, risultando
sere conosciuto, ma muove direttamente attivit il pensiero.
esso un dato che non sta inerte innanzi a noi in attesa di esda noi come rela-
con s: tale
muove nel pensiero e mediante il pensiero stabilisce il rapporto con ogni altro dato intcriore o esteriore:
123
122
con il pensiero l>Io sa di se stesso, o dubita di s, o si ravvisa centro del mondo. L idealista capace di riconoscere
,
'
imente possiamo impostare e discutere il metodo della spelimentazione noetica, ovvero la tecnica della percezione in-
ma
non
va
non entra nel sistema di forze del pensiero. In sostanza non distingue il pensiero dall Io epper non vede nel pensiero un dato percepibile, ossia pari, quanto al darsi,
'
tcriore: se possediamo il movimento, possiamo indicare diale! licamcnte l,idea di esso e fare di questa indicazione la
lorma dialettica del movimento medesimo, ma non possiamo
capace di parlare solo a chi abbia la corrispondente esperienza interiore, o le premesse sia pure ancora non coscienti per
questa. Infatti, della spettacolare astrazione che e il sistema hegeliano, ciascun discepolo cap quello che credette trovarvi e che era necessario alla propria posizione mentale.
In realt una teoretica esoterica, ove sia possibile, rischia di essere confusa con l Idealismo solo da ottusi ricer'
tante di mediazione la correlazione deve essere posseduta nella sua dinamica unitiva per poter dar conto del conoscere
,
'
catori, dovendo essa necessariamente essere l unica immune da astrattezza, in quanto forma della concretezza sperimentale a cui si riferisce. Teoretica della concretezza e concretezza sono inscindibili. L idealismo
,
ascetico
pu sperimentarla come il
,
che gli invero interiore: privo del quale appunto, il mondo gli si presenta
come dato o come oggettivit. Certo, va sottolineato che
,
Cos il pensiero pensante di Gentile, non il pensiero vivente, bens l intuiznone del momento dinamico del'
L,idealista
la riflessiti : non il pensiero puro, perch il pensiero che non viene concepito fuori del suo muoversi per l oggetto: mentre la via del pensiero indicata dalla Scienza dello Spirito ha come scopo l,esperienza del pensiero in s, in quanto dynamis pura, indipendente dall oggetto. In quanto
, ,
contingente, la relazione dinamica trova il suo vero oggetto: diviene relazione del pensiero puro con s. ossia con il proprio moto vivente: ma tale tessuto iden-
In realt il movimento vero prima dell,essere riflesso come pensiero: perch non perda la sua verit deve essere sperimentato come dynamis. E questa dynamis il mondo
,
Filosofi-
tico a quello onde strutturato etericamente il mondo. Onde il pensiero puro il ricostitutore del rapporto dell,uomo con il reale. Il pensiero pensante di Gentile il momento del riflettersi del pensiero, positivamente intuito, che autorizza
il suo Autore a contrapporgli tutto il mondo della raziona125
lit astratta
esso possa essere sperimentato direttamente e che tale esperienza sia possibile come percezione di una dimensione non
filosofica del pensiero: la dimensione eteriica E un"esperienza confermata da serie di casi il fatto che l esercizio della dialettica indebolisce il pensiero. Colui che persegue l,ascesi del pensiero, ossia l,esperienza delle forze cosmiche fluenti alla base del pensiero pu avere un aiuto
. 1
limitato dalla filosofia e questo minimo aiuto pu utilizzare a condizione che egli giunga a vedere il piano della concet,
tutto
La mia simpatia per Shri Aurobindc si dovette sopratall essermi egli apparso uno sperimentatore della
,
se non avverso, a
presa diretta, sia pure entro -il limite della forma tradizionale ind: presa diretta da cui egli fa scaturire una
direzione univoca vedico-vedantico-tantrica dell,ascesi, im-
quanto questo risponda a un,esigenza della natura mentale, legata alla psiche in profondit respingente i mutamenti ri,
In fondo, i sistemi filosofici - salvo il caso di pensatori isolati come solitarie vette - sono stati sempre codificazioni di posizioni di una personale natura umana in quanto
,
apertura perci anche del mentale. Ma questa del mentale e un apertura che viene alquanto messa in rilievo da Aurobindo nel suo insegnamento, non posta al centro. L,elemento positivo della presa diretta affiora, anche se non determinatamente, nella funzione metafisica del mentale: ma Aurobindo non l,assume come coscienza della propria sintesi, ne
natura mentale. Indubbiamente in tale codificazione si esprime Io Spirito come Universale che ad ogni livello opera a superare la naitura mentale onde i livelli, come espressioni
,
garsi reciprocamente.
che
,
La ribellione a una simile codificazione spiega Nietzspiega Stirner: i quali, come Hegel e come Gentile, tut,
i discepoli l,avvertono. In realt il valore di un detcrminato livello spiegabile con quello ad esso superiore, ma saggio non accedere ad esso prima del tempo. Ed comprensibile: Aurobindo ha studiato a Oxford, conosce la filosofia e i classici d Occidente, ha un,esperienza
'
ossia il
,
per-
ch essi scessi identificati mediante la ribellione - Nietzsche e Stirner - o mediante la idei freazione del mondo
me-
sentimento, cui cooperino il pensiero e la volont: accetta il suo Yoga, senza avvertire la priorit della pi sottile forza della Shakti: quella appunto della mediazione pura. Che esigerebbe essere identificata e resa cosciente, acciocch la disciplina della devozione si svolga indipendente dall,insidia del sensualismo prendente il luogo della conoscenza. Ma,
il discepolo all,ascesi del Pensiero Solarc; che schiude il sentiero alla reale esperienza del sentire e del volere cosmico.
Lo stesso Aurobindo sente il richiamo di tale ascesi e com-
ma
la liberazione viene rappresentata come un evento che riguarda la testa dell"uomo ossia il rapporto del
pensiero con l organo cerebrale: ha inizio in tale sede ed
,
rosicruciana
pone un inno al Pensiero-Paracleto. Nella lettera a un discepolo si esprime in questi termini: ...L Io separato dal mentale pensante. In tal senso, il sentimento io sono e una sopravvivenza dell antica coscienza. Nel pieno silenzio, ci che si sente : il pensiero si produce in
, '
invero la centrale
Purusha: per l,inevitabile natura yoghica egli non rimanda al valore originario di quella anzi la identifica con il moto
,
naria e l
,
La consapevolezza della priorit della mediazione origiimportanza che essa ha per il moderno occidentale,
'
o della sottomissione,
,
non
samarpana: non pu metterla al centro del suo sistema per impossibilit costituzionale ma soprattutto in ordine alla ne,
La concen,
trazione nel centro del cuore o nei centri della testa da lui
del pensiero liberato: non muove dall,e s s e n z a indipendente dell,anima, ma dall,anima anche se a tale essenza fa appello: essa infatui al vertice della Via del Pensiero in
,
spiriti, che in Oriente e in Occidente muove a tale grado. Certamente qualcuno deve conoscere tale grado per superarlo ma ci gli possibile nella misura in cui il superarlo sia possederlo come forza per l ulteriore grado.
,
e Pe v e n t o terrestre che le corrisponde: essi possono essere avviati a scorgerla, ma pi facilmente a operare inconsciamente in opposizione ad essa. L insegnamento di Auro,
129
..
titudine
spirituale dell Io, l,epoca della confusione dei valori La esperienza della Sbakti priva del riferimento centrale dell Io
*
ili-io. 11 sentire, per quanto sublimato, non va oltre la corin.reit salvo il caso di uno scioglimento consapevole del vincolo cerebrale: che appunto la Vda del Pensiero. Ma, come si accennava, questa risponde al conseguimento di un , r.ido che esige non venga saltato quello che lo precede, si
,
sarebbe stata possibile in Asia una restituzione dell originario senso sacrale dello Yoga, soprattutto mediante il sentiero della bhakti, n il riconoscimento della Shakti divina,
'
in- il Tantrismo, epper il fiorire di figure come Ramali nshna, Vivekananda, Aurobindo, Ramana Maharshi, Yoganunda Paramahamsa, un intuizione rara, rispondente a una effettiva realt sovrasensibile: una intuizione possibile il limite della forma tradizionale che quelle dottrine e quegli asceti, malgrado l originalit del loro impulso, hanno il crn,
ei io di mantenere.
Tale retroscena metafisico tuttavia costituisce non tan-
La devozione pura indubbiamente il pi alto conseguimento dell,asceta, la forza di tutta l'Opera, ma per di
discepolo della Scienza dello Spirito che deve poter riconoscere le forze dietro i nomi, ossia i contenuti spirituali
dei fenomeni, secondo il senso della indagine appresa: non
ni restarsi ai confini di un mondo su cui pone un etichetta ed
,
dentale, il suo non poter uscire dalla immediatezza ordinaria del sentire per quanto volto alla comunione con il
,
grazie a subitanea persuasione: il suo permanere inconsciamente vincolato alla prakriti inferiore per via del pensiero, la cui liberazione dalla cerebralit non pu venire
dall?. bhakti. Tale seguace sulla buona strada
, ,
Divino,
evita di gettare lo sguardo per timore di errare. Certo, questo non compito del discepolo in formazione, ma per il discepolo che presume possedere i pensieri-chiave, un dovere
conoscere le situazioni attuali dello Spirito sulla Terra: conseguire coscienza dell Impulso da cui muove, comprenden'
ma sempre
130
sti, per lui il fallimento dello spirito scientifico-spirituale da cui ritiene muovere, in quanto viene da lui assunto come reale un opposto che e solo una categoria del pensiero un limite del pensiero alla propria libert. L ascesi che io perseguivo in base alla sintesi delle diverse tecniche, orientali ed occidentali, e la conseguente percezione della mediazione originaria, mi faceva scorgere la reale posizione di Aurobindo e mi confermava come la apertura al Sopramen tale non possa non passare per il puro
, , ,
riguardo alla Scienza dello Spirito e ai pericoli dello Yoga: sto leggendo lo Steiner, ma per ora insisto acciocch lei mi suggerisca qualche espositore autentico dello Yoga, in quanto intendo rendermi conto di che cosa lo Yoga , secondo i mici osservatori io dovrei farisaicamente e sagrestana-
mentale. Una scelta autonoma in tal senso, appunto, mi avrebbe congiunto con il Maestro che esprime la sintesi originaria nella forma richiesta dal tempo: perci da quel mo-
mente risentito, rispondere: Vadc retro, Satana , o qualcosa di simile: che sarebbe l abdicazione all atto intcriore
, ,
mento avrei avuto spesso occasione di collegare un cercatore dello Yoga con la via che conduce dal mentale al suo trascendimento, ossia oltre lo Yoga.
Sono stato sempre persuaso che non ha senso consigliare questo o quell autore a chi cerca orientamento, ma oc,
corre anzitutto comprendere clic cosa egli realmente chieda, l animus da cui muove, per stabilire un rapporto con il suo
,
non obbediente alla fissit di una regola. La paralisi e la decadenza di tutti i movimenti spirituali stata sempre, invero, l avvento dei rigorosi custodi della forma, ossia dei portatori della serie di nozioni, norme, regolette e analisi prefabbricate dell insegnamento, tendente 1 sostituire l atto dello spirico, anzi a escludere come peri'
" ,
.
zione interiore, per karma. Tuttavia si e dato il caso che qualcuno scartasse qualsiasi suggerimento del genere e non
volesse saperne affatto di Scienza dello Spirito e insistesse
con me perch io suggerissi una via voghica: nel qual caso sentivo che l unico mezzo per rendere innocuo l uso moderno inevitabilmente non pertinente, dello Yoga, era quello di suggerire Shri Aurobindo, come il pi attuale rettificatore dello Yoga e possibile introduttore a un presentimento del Logos, proprio in virt della sua via della pura devozione. Mi stato talora possibile suggerire Aurobindo grazie
, " ,
ralmente sui pi deboli. E appunto questa la prova dei deboli: essere dominati da un medium inconsapevole mascherante la propria inadeguatezza con la serie delle nozioni rego,
Tenendo conto della personalit, della costituzione interiore e del retroscena karmico di colui che ci chiede orientamento,
di una necessit spirituale esigente la sua forma, solo in apparenza contrastante con il suo contenuto.
132
torc. c alla sua esigenza intellettuale in senso dialettico. Ma, come si visto, non con l automatico suggerire il nome di un
'
XII
lui. Occorre amare l,insegnamento e assimilarlo realmente, per apprendere da esso che nessun meccanismo e nessuna osservanza formale possono sostituire la conquista indivi-
duale della Verit che esso addita, epper la possibilit dell,effettiva comunicazione di essa: la connessione nostra ed altrui con la sua fonte.
i!Ia richiesta di questo o quel cercatore, soprattutto di giovimi che necssatano di orientamento: essi vengono talora
da scuole di cui sentono -insufficiente il contenuto noetico,
o da ambienti dello Spiritismo, o dello Yoga, o del Freudismo. Ho potuto comprendere che in tal caso non si tratta
'
di
mezzi di autoconoscenza che gli consentano di preparare la propria autonomia rispetto alle dottrine e ai sentieri pre-tracciati, cos che egli a un determinato momento scelga
da s la propria via. Se il discepolo capace di afferrare il senso di questo metodo e di giovarsene, egli stesso comincer a liberarsi dell errore in cui eventualmente procedeva e chieder ulteriore orientamento.
,
Non mi sono mai sottratto a un cimile cmpcto, per un senso di dovere verso generazioni a cui gli educatori
hanno fatto ben poco per schiudere il varco verso gli ideali
superiori della vita, il disinteresse e la possibilit di conce-
pire un mondo valido oltre quello della necessit quotidiana. N nell aderire a questo dialogo con i giovani, ho
mai fatto distinzione tra corrente e corrente, tra una voca-
134
135
consapevole che la professione politica dei giovani non risponde a una persuasione cosciente ma semplicemente a impulsi di dedizione a ideali, la cui immediatezza d ad essi la illusione della loro verit e della loro immediata realizza,
impulso di una scelta cosciente, ove egli ne rechi minimamente in s la vocazione. Accade raramente, ma, a chi deve
zione.
del 1949
nel chiarimento di questo senso del mente io consegnai loro un contenuto della Scienza dello
rio questo (incontro era stato sollecitato da alcuni di loro ed a o avevo aderito volentieri. Sotto il bel pergolato del
Spirito, di cui qualcuno di loro, come in sguito dovevo constatare pot giovarsi: un contenuto sperimentato ed
,
Bar Gianicolo
tempo il Bar Gianicolo ospitava regolarmente le mie riunioni, grazie a un antico vincolo d,amicizia con il suo gestore
,
Mediante questo contenuto verificabile, mi stato possibile collegare molti giovani con la Scienza dello Spirito. di Steiner. Mi rendevo conto che l'arte dell,occultista non.
ore a quei giovani, esortandoli a ridurre l,attivismo quale che fosse, se non ad eliminarlo e a curare soprattutto la formazione interiore in omaggio al principio che solo l,uomo
,
di fare propaganda, obbedendo a regolette della comunicazione esoterica, ma di stabilire anzitutto un contaitto della.
Chiesi
lasciandosi suggerire dall ascoltatore ci che dal profondo richiede, e la forma che gli necessaria. I>a forma pu essere yoghica, filosofica, psicologica, mistica.
.
ad essi se praticassero l,ascesi contenuta nelle opere esoteriche ad essi note e poich come appunto supponevo, nessuno di loro la praticava il mio discorso fu in sostanza un rimprovero e un invito alla pratica della disciplina: mostrai ad essi come ogni testo della Gnosi tradizionale a cui erano
,
Questo mi d occasione di chiarire un aspetto del rapporto che lo Steiner ebbe, in un certo momento della sual
vita, con i seguaci della Teosofia blavatskiana: rapporto che: fu dottrinariamente una breve coincidenza formale, sostanzialmente un apporto radicale da parte di lui alla formazione interiore di molti fra quegli ascoltatori. Sollecitato ai parlare nelle sedi della Societ Teosofica, egli aveva accettato a condizione di esporre, riguardo ai temi dello Spirito, unicamente i risultati della propria personale espe-
dottrina-
Societ Teosofica, lo Steiner s trov dinanzi a un pubblico il cui orecchio si era formato secondo il linguaggio blavatskiano e una ricorrente terminologia sanscrita ad hoc: egli si serv di questo linguaggio, rivestendone il proprio contenuto: sapeva che soltanto in tal modo poteva stabilire un rapporto con coloro che in quell mbito erano per sostanziale vocazione suoi discepoli.
,
relazione alle esigenze del rempo essa ebbe vita tra i Neoplatonici.
Quando, dopo qualche anno, dietro personale esperienza delle discipline, io ebbi a parlare del metodo dello Steiner, in particolare rivolgendomi a giovani gi edotti delle vie orientali, per superare le loro eventuali difficolt,
parlai ad essi nel linguaggio che era loro familiare: cos nei
miei libri ho spesso fatto ricorso, ai fini di una pratica intesa, alla terminologia sanscrita, del resto spesso usata dallo stesso Steiner, a cominciare da termini frequentissimi
'
ed esige perci il linguaggio che gli conforme. Sono convinto che se Rudolf Steiner invece che dinanzi a un pubblico di teosofi, si fosse trovato dinanzi a gruppi di cultori
,
dello Yoga, o ad induisti avrebbe usato il linguaggio dello Yoga o dell'Induismo. Lo Steiner, dunque nelle conferenze e lezioni tenute ai membri della Societ Teosofica forn a costoro conoscenze il cui contenuto implicava nei pi consapevoli la revisione dei presupposti della Teosofia. Osservatori super, , ,
nella sua opera, come karma, maya, mantram, chakra, ecc. Nessun antroposofo si sognerebbe di recludcre lo Steiner nella categoria dell orientalismo , per il fatto che
"
alle parvenze della relazione di lui con quegli ambienti che egli fosse teosofo: nulla di pi contrastante con la verit. Lo Steiner sapeva che molti ricercatori per personale predestinazione - ossia per karma - chiamati ad essere suoi discepoli, erano, grazie ad una temporanea interpretazione
, ,
ai noti presupposti e, ci che pi curioso, con particolare impegno da parte di discepoli che, dopo anni di tirocinio formativo, ignorando l,opera Iniziazione dello Steiner e le relative discipline, avevano per la prima volta appreso da
mie comunicazioni l,esistenza
della propria vocazione, entrati 2 far parte della Societ Teosofica: egli non poteva non parlare per questi. Furono gli stessi che. quando egli ebbe 3 lasciare la Societ Teosofica,
lo seguirono deliberatamente. Ad uso dei cercatori volti al perenne contenuto dello Spirituale, - detto occulto , perch celato all ordinaria conoscenza razionale - egli pub'
rimento circa l,arte del meditare data dallo Steiner: essi medesimi me ne avevano dato atto, assicurandomi di ci pe-
renne gratitudine. Certo, l allenamento interiore rende pi autocoscienci e pi forti, ma diviene un pericolo, se non si accompagna alla moralit, che consiste, tra l altro, nel giu, ,
139
chiedevano orientamento e verso i quali sentivo Li responsabilit di porgere i risultati di una personale esperienza
.
mcntesi come insofferenza delle condizioni attuali della civilt e come tendenza a liberarsi dal meccanicismo che queM:i impone: d onde il loro credere ingenuamente di poter
,
come trapasso da una scienza gnostico-tradizionale alla Scienza dell'Autocoscienza Il mio colloquio si svolgeva e si svolge tuttora - non pi al Bar Gianicolo ma sempre
, ,
identificare in un determinato attivismo la forma rispondente al loro impulso: perci, talora, accettazione della forma eversiva e delle sue regole. Proprio avvertendo le estreme
conseguenze di un tale attivismo, nei pi consapevoli sorge il dubbio circa la rispondenza di questo all ideale da cui muo'
nell,i zona gianicolense che una tradizione vuole sia custodia di un antico tempio di Mitra presso via Cadolini,
, ,
le crisi e la sana tendenza a riconquistare la normalit: che essi non avrebbero mai perduta, se avessero
,
vono: d onde
dove frattanto un angelo in veste umana aveva preparato una nuova sede per i miei incontri - con cercatori
liberi e che in quanto liberi sono gi edotti della letteratura esoterica che sulla piazza: mi stato sempre agevole
proprio per :I fatto che avevo sperimentato le posizioni da cui essi movevano e conosceun rapporto con costoro,
non casuale, n maii provocato da me, determinava il compimento della crisi e l iniziale conversione del loro attivismo in attivit interiore formatrice della personalit: d on, ,
Ma non soltanto dagli ambienti spiritualistici provenivano coloro che si rivolgevano a me: stato inevitabile che
tonomo. onde essi potevano ormai riconoscerlo come esigenza di un opera di autoformazione morale. Cos, in un
,
si rivolgessero a me anche giovani il cui interesse spiritualistico colludeva stranamente con un attivismo politico di
sinistra o di destra,
lore - io scrissi il volumetto Rivoluzione, col sottotitolo Discorso ai giovani , per un senso di dovere nei loro ri-
Ove
guardi: di orientamento cognitivo della loro vocazione. Non sono mai stato un politico, non potrai esserlo mai, per costituzione, per visione delle cose, per aspirazione etica e spirituale: tuttavia qualche volta
cessario immettere nella forma discorsiva
mi stato nepolitica il contenu-
ficilmente rimediabili
to di idee estrapolitico, anzi decisamente anti-politiico, compiendo un vero e proprio sacrificio, in omaggio al senso del
dovere accennato, soprattutto nei riguardi dei giovani: che og-
Cominciai a capire che v' tra i giovani un impulso alla ricerca spirituale non ravvisato dalla coscienza ed espri140
gi vengono assediati dovunque, nelle fabbriche e nelle scuole. dai loro persuasori ideologici, che, anche se in buona fede,
141
sono in realt gli attentatori della loro libert Contrasta infatti con l,ideale di libert il far accettare al giovane un,ideo.
gli la retta via : che dire la forza di procedere coraggiosamente secondo lo Spirito in un mondo organicamente rifiutante lo Spirito. Ma una simile opera di bonifica e di ri-orientamento
logia, prima che egli si sia formato l,organo del pensiero che gli consenta di scegliere da s: soprattutto in un,epoca in cui
il sentimento non e pi il sentimento della verit come an cora all epoca dei volontari garibaldini. Non sono possibili or mai manifestazioni politiche giovanili che non siano ma novrate. Il ragazzo in verit, non ha bisogno di ideologie
, , , ,
ma solo di preparazione alla disciplina delle pure idee: proprio ci che le ideologie inculcate anzitempo rendono impossibile. Nel libretto Rivoluzione il cui titolo talora inizialmente
,
predisposte eversioni, mi doveva costare non pochi equivoci, non poche accuse e pi di un evento spiacevole, non
escluse denunce anonime volte a mettermi in difficolt e a
far cadere una falsa luce sulla mia attivit, n la solita cor-
accennata,
formale che esso necessariamente cela in s: invitavo i giovani a ritrovare questa idea, a penetrarla intuitivamente con
,
forza in s, fuori della sua proiezione dialettica epper politica, sino a ritrovarla come slancio di generosit e fraternit. Dimostravo come sia possibile ritrovare l idea quale potere interiore vivente, e sperimentarla, s da avere in essa la forza che realmente rinnova il mondo, essendo la forza
,
smarrita della moralit e della religiosit. Per il discepolo la Rivoluzione in realt un intimo evento dell anima individuale, un processo ascetico che si riflette all,esterno anzitutto come rispetto delle leggi quale
,
'
mutare livello, non abbattere le leggi. Occorre meritare che nuove leggi siano concepibili ed enunciabili, cos che aiutino il cammino dell,uomo. Mi risulta che questo libretto ha avuto il potere di raddrizzare pi di un giovane e di restituir142 143
La concentrazione pertinente al tipo umano moderno, < Ikt procede nella via come un avanguardia spirituale, a
,
prescindere dalle catastrofi che la mancata coscienza di tale funzione provoca, una concentrazione dinamica. 1 x* tecniche indiane, tibetane ed estremo-orientali, in-
vece, giustamente esigevano una concentrazione di tipo stanco, esprimente la saggezza di un epoca in cui il reale sfor,
Yoga
autonomi desidero di
,
ossia Yekagrata, o il tapasya e la concentrazione proposta dalla Scienza dello Spirito alla quale io mi riferisco
,
.
il tipo antico di concentrazione significa aprirsi non alla corrente brahmica o shaktica della Forza, ma alla sua forma al-
terata, divenuta subconscia corrente psicofisica, ovvero personale natura. Il fatto che l uomo sia divenuto un essere
,
individuale
tipo
ha consentito attuarsi. Lo Spirito il Soggetto che cos entra in azione, recando all,umano la possibilit della Forza originaria.
trazione statica
L'inerzia
concentrazione
,
tico
, ,
il subconscio uomo asiatico che trova nel tipo di concentrazione dello Yoga la sua naturale espressione Parimenti l
"
.
pio. E
tcrista occidentale l,avversario delle dottrine orientali in nome di una presunzione di averne superato il limate: limi
,
.
Nell,epoca dell,anima cosciente, la concentrazione risponde al suo assunto, solo se attua come propria dynamis la continuit pura della Forza: che non implica arresto in alcun punto, anzi esige ininterrotta fluenza del movimento. La proiezione inferiore di tale continuit del fluire riconoscibile nel pensiero ordinario, che non cessa mai di pensare: onde, quando il suo fluire non controllato, diviene ossessivo e patologico. Il pensiero non cessa mai di pensare, ma appunto il
metodo recato da Rudolf Steiner ai cercatori di questo tem-
po, consiste nel liberare la continuit scorrente del pensiero dal vincolo all oggettivit sensibile o alla sua eco astrat,
145
ta, cos che torni ad essere il fluire della Luce: recante l ini,
r<
-
mondo di incessante creativit ma profondamente posante in s: ha in s la pace abissale del fondamento la scatu, ,
Spirito: Immaginare viene destato dal suo rivivere come movimento nelle imacini silenziosamente accolte, come nel mestare: sino alla contemplazione.
rigine della calma inalterabile Come essere estraspaziale e intemporale essa viene accolta da un Soggetto che al livello
.
sensibile
misura l
,
temporale da momento a momento del tempo da punto a punto dello spazio. sperimentalmente accertabile che Yekagrala tradiziooggi solo illusoriamente metafisico come in antico, in quan
>
a un elemento individuale die .i esprime praticamente come lealt e fedelt, coraggio del-
giustifichi con di suo slancio la stessa ricerca intcriore e nella Mia semplicit si manifesti come un attitudine, che l assoluto opposto di quella dominante: l,attitudine politica ,
, '
man-
i semplicit, traduca la relazione pura in spontaneit machiavellismo, o recitazione. Il tipico uomo di questo temcontatto personale con colui che reca la pura lealt, sentire
colato
sioni metafisiche
tipo medianico pu essere anche la concentrazione del discepolo della Scienza dello Spirito che non consegua come
non tro,
pensiero con s,
lo reca in s ed essendo identico ad esso non ha possibilit di vederlo In realt la relaziooc pura non tanto un
,
,
.
si steineriana come pensiero puro onde si d il caso che egli avversi al tipo interiore asiatico proprio perche egli
,
sione di vita di tale correlazione, l unica possibile allo Spinto: non ritrovabile mediante le sapienti distinzioni termi-
conseguimento tecnico quanto un attitudine intuitiva fondata sul puro sentimento del Sacro: possibile perci a un"in, ,
mente dialettica
146
Il senso ultimo dell *ascesi mentale la liberazione del pensiero dalla sua necessit di operare come mera relazio-
paratoria: forma che deve estrinsecarsi nel sensibile per essere posseduta sino a poter stare obiettiva dinanzi alla coscienza meditante
,
vita di una unit originaria fluente dal Cosmo, da fuori del tempo nel tempo perci mai nrrestantesi: mentre l,attuale
,
pria essenziale immobilit giunga a contemplare il moto eterico spontaneamente compenetrante il dato fisico: pu contemplarlo in quanto egli muove dal fondamento di s, attuando una relazione diretta con il percepire, che
asceta tradizionale
per avere la sensazione di estraniarsi al tempo. Ma vi rimane con il suo insistere meccanicamente su un tema: vuole evitare lo sforzo di essere di artimo in attimo vivo di attimo
,
in attimo nuovo
stificata dal fatto che tin un punto l,uomo intcriore si ricongiungeva con l Universale,
interiorit.
,
sino alla tangenza intemporale derivava che l,Universale strutturalmente operante in lui fluisse realmente nella sua
muove: giunge persino a dubitare dell esistenza di tale fondamento. Ma anche quando giunge a porsi il problema, ancora non conosce il punto di s da cui muove, n il suo muovere pu afferrare tale punto, perch sempre estraniato a es,
so. L
proprio movimento, se riesce a scorgerlo nella pura percezione sensoria, ove il suo potere originario presente come
ne. Fissarsi in un punto bloccare la dynamis fluente della Luce, cadere nell,automatismo inerte del corpo che pu indubbiamente giungere a dare le sue sensazioni estranormali
, .
identit con l'essere: apprende da esso la potenza spontanea della concentrazione, che gli innata, in quanto incontra il moto puntuale della Luce, donantesi come tangenza continua dell attimo intemporale con di sensibile. In sostanza la
,
la sua medianica fenomenologia allo stesso modo che la droga introduce in un mondo di spettri dello Spirituale In realt l,immobilit la conquista dell,Io che giunga
,
.
concentrazione la spontanea presenza dell Io realizzata. Nella percezione sensoria, l Io incontra una primordialit iniatta che l"anima, usa a rispondere mediante sensazione e rappresentazione, non conosce.
' ,
Quella continuit identica a s, malgrado il suo apparente divenire, realizza l immobilit trascendente dell,Io:
'
Tale coin-
cidenza viene ogni volta inconsciamente attuata e simultaneamente smarrita dall Io nella percezione sensoria: l,ascesi
,
ce, illudendosi di ripetere l antico moto puro dell ascesi Zen, o mahayanica, o vedanrica, l Io invero preso, tende esso
"
" '
149
a muovere qualcosa fuori di s - come chi tentasse spingere un veicolo dall interno - secondo un'artificiosa identit con s mediata dall inerzia del corpo: meno che Io
' ,
il sonnecchiare dell"Io in un punto di riferimento inferio re. certamente la concentrazione o la meditazione pi facile, perci pi attraente perch pu alimentarsi di simbo-
della sua trascendenza, immerso come Io immanente nella natura, appena distinguendosi da essa come astratto Io razionale: che assume come reale la dualit provocata dalla
lismi tradizionali e condurre a una fenomenologia psicosomatica appagante la brama di sensazioni estranormali. Ma
sua limitatezza. Rispetto a questo astratto Io razionale, le rimanenti inconscie forze dell Io sono orientate dall,attivit di
,
o gno-
Lucifero e Ahrimane: perci sono di continuo portate a identificarsi con di pensare, con il sentire e con il volere, impronvisione duale. In tal senso l Io non pu nulla mediante il pensare il sentire e il volere, che non sia
tati all illusoria
* ,
Sia per la concentrazione come per la contemplazione come per la percezione del differenziato moto eterico del
,
le tecniche rosicruciane
'
che
di lui mi stato possibile leggere - ma fornisce un metodo che conduce (inevitabilmente a un tale conseguimento Natu-
Perch l,Io possa essere autonomo sperimentatore delle forze, deve realizzare la propria immobilit rispetto
ad esse, ossia rispetto al proprio inconscio fluire in esse.
L,Io
non avverte di proprio muovere continuo con le forze astrali-etcriche: finch fluisce in esse, identico a esse, non pu dominarle entro la sfera della natura, ed esso stesso, l dove
la sua indipendenza solo astratta e dialettica, subisce la natura, ossia l inconsapevole servaggio ai Dominatori della
'
dersi da essa e questa scissione inizialmente la reale funzione dell atto razionale che per si produce a condizione
,
,
autorit a quelli: Lucifero e Ahrimane. Dei quali si pu dire che sono deit dominanti! ci che gi compiuto della
e animsco-fisico.
gra-
151
di realizzare l,indipenden-
p igo del livello in cui esiste: rifiuta ascendere al livello in mi l agire dell Io invero il suo non agire, che si pone
' ,
astrali-eteriche. Ove attui la propria immobilit metafisica l Io ha etericamente dinanzi a s questo fluire nella sua inin
terrotta mobilit: non pu averlo in una concentrazione
.
ti sepolcreti del pensiero. (Esse mancano invero drammaticamente di tale elemento vivente: l,cspcrimentatore oggi sa che
non vi pu essere socialit, n economia restitutiva delle forale presenti nella produzione, n intesa tra i popoli, n mo,
fis-
sa, che ritenga di arrestarlo in un punto Nel fluire della forza, l'Io vede fuori di s la propria forza ma, essendo al
,
te del pensiero liberato: comincia cos a vedere l,anima nella quale prima era ottusamente immedesimato: cessa di essere
Ielle comunit spirituali dei singoli popoli). Avere dinanzi a s fluente la corrente di vita, l esperienza a cui introduce il pensiero liberato, in quanto pensiero donante alla immobile centralit dell>Io la propria mobilit ll*orpura, epper l essenza della mobilit della natura, o de
,
mosso dagli Ostacolatori manovranti l,anima e scorge di questa le libere forze delle quali egli stato sempre al centro
senza avvertirlo. Ora pu ritrovare nel profondo di se la sca
l Ordine
,
-
pure Forze estracorporee di essere trasformatrici piuttosto sempre ci che nell umano si organizza secondo la
'
bilit dell,andina. Ogni correlazione in tal senso per una determinata fase della via iniziatica gli mediata dal fluire
della Luce
,
ostacoli tali processi, sino a che essa medesima divenga veieducata a risonare nel suo mbito secondo il Soggetto del movimento, os-
Il
stesse, quale che sia la situazione ani m: co-corpo rea dell,asceta, quale che sia l asperit delle difficolt. L azione del Su153
Nella imagine di questo trascendente equilibrio di connessioni umano-cosmiche, il cui mantenimento o la cui rottura dipendono dall atto libero dell uomo, il segreto di tutta
, "
che dire secondo la sua illimitata spontaneit: ignora le barriere quali che siano, della inferiore natura. La sua presenza comunque riconoscibile nei momenti tragici quando
,
icenda terrestre e dell'impresa iniziatica. Come si polito chiarire negli ultimi capitoli del libro m I radzione Solare, l,elemento interiore dell,uomo, per quanto liberato, non
l.i
v
esce dal limite mentale, ove non venga investito da una For/.i pi alta, d,ordine estraumano. Il discepolo pu subire la
tere ai discepoli lo Steiner scrive: Se la libert deve vivere veramente nell azione umana ci che nella luce della
, ,
libert viene attuato non deve affatto dipendere dall organismo fisico ed eterico dell uomo. L azione libera pu com, , , ,
s un azione
'
piersi solo movendo dall Io, e il corpo astrale deve poter vibrare all,unisono con il libero agire dell,Io per poterlo trasmettere al corpo fisico e al corpo eterico Questo per un
, ,
.
mediata dalla Gerarchia portatrice del Principio Solare. Peraltro quel limite gli occorre come misura della sua liberazione dalla natura, la quale, come si accennato, pu
venir restituita alla sua funzione di veicolo di una immanente
spontaneit.
La direzione rosicruciana non tanto una tecnica, quan-
L altro
bert l*uomo sperimenta non deve agire in alcun modo sul suo corpo fisico n sul suo corpo eterico. Se ci si verificasse, l uomo dovrebbe completamente deviare da quel che divenuto lungo le fasi della sua evoluzione sotto l influs,
,
mento. Il senso di questo insegnamento sfugge anche quando ne conosciuta l espressione dottrinaria, grazie all invisibile
so dell Entit
potere dei Rosacroce di donare la conoscenza solo a chi abbia realizzato la fedelt e la continuit.
L insufficienza
,
del Divino-spi rituale. Quello che l*uomo sperimenta attraverso ci che meramente creato di vino-Spiri tu ale intorno a
cipio nell>Entit e nella manifestazione del Divino-spirituale non si continua nella corrente evolutiva, nel mondo che cir,
umana,
l attitudine
,
come
dall,uso egoistico delle forze della concentrazione Ove invece esso si compia nella sua purit il rinnovarsi di una
,
tale
correlazione originaria con le Gerarchie mediata da quella tra Esse recante all,intelligenza umana come misura e come impulso primordiale la virt dell,Intelligenza Celeste: alla quale l intelligenza umana nasce opponendosi secondo una
, ,
,
,
profondo dell anima, immettendo un potere originario della volont nel volere, capace di giungere sino alla mineralit
fisica: cos da preparare come trasformazione dell umana natura qualcosa che va oltre gli intenti dell antico Yoga.
,
L,atteggiamento
dine individuale ma simultaneamente fa appello alla diazione dell,atto individuale libero Sotto tale apparente
,
.
in comune
le tecniche attuali dello Yoga, guscio veicolante al livello razionale-senziente la corrente Iuciferico-ahrimanica, in real-
traddizione
mecon-
di muovere di l dall'antica mediazione lunare un tempo necessaria all uomo per accogliere le forze solari o forze superiori dell Io. Il valore ultimo dell,atto libero non in se stesso ma essenzialmente nel suo determinare la schiusu,
, , * ,
cruciano volto a realizzare il principio solare dell intima mineralit della Terra nella segreta struttura delle ossa. Tuttavia tale atteggiamento e il suo movimento legato al sistema
,
ra dell individuale
,
al Potere originario La connessione cosmica opera dell Arcangelo Solare, la cui mediazione pos.
Riguardo alla possibilit di una utilizzazione attuale delle tecniche respiratorie tradizionali, occorre dire che oggi esse conseguono l effetto opposto a quello perseguito un tem,
a compimento la mediazione in tale zona ove l anima sd lasci permeare dalle forze superinolividuali dell,Io grazie al
,
vocava un
L elemento che esigerebbe il continuarsi dell,atto interiore nell,eterico-fisico sostanzialmente quell"elemento per,
e della corrente nervosa sul sangue nel momento dell espiro. Ci gli era possibile perch egli moveva naturalmente dall elemento metafisico del san,
ritmo del
sonale che nei momenti dell ascesi viene taciuto ma non an*
Nel-
b volont nel respiro. Una simile possibilit non esiste pi per il discepolo moderno, data la sua mutata costituzione: al
diantc la corrente del sangue su quella nervosa ma movendo non dal sangue metafisico bens da quello fisico: in sostanza egli consegue un minimo di meccanica energizzazione psicofisica a prezzo di un potenziamento degli istinti fluenti
,
ta solo corporea, ossia istintiva e materialistica. anche quando egli si pone con esso obicttivi spirituali. Non pu con-
seguirli, se non consegue coscienza della mediazione originaria che gii consente pensare, se non ritrova dietro il pensiero morto, il pensiero vivo. Cos un discepolo della Scien-
gue, eppcr poteva agire sull elemento spirituale del sistema nervoso e attraverso questo sul sangue fisico oggi l asceta
, ,
operante secondo la disciplina rosicruciana lo ritrova direttamente nel moto del pensiero, rivivendo di questo l,origi,
rente interiore del percepire. Il percepire sensorio contemplato, gli si rivela come un processo musicale, normalmente
,
originaria: la cui esperienza per via della concentrazione e della meditazione, il senso ultimo della Scienza dello
Spirito. Non difficile rendersi conto che, se nella Scienza del-
lo Spirito di Steiner si esprime l,Impulso Solare del tempo, gli autentici attacchi degli Ostacolatoti non sono tanto quel-
Normalmente nella percezione sensoria un contenuto interiore si presenta come dato fisico: dapprima ve un,azione dominante del dato fisico sull elemento eterico dell orga, ,
li che vengono da fuori, quanto quelli che muovono dall,interno della cittadella, epper difficilmente identificabili. In ogni movimento spirituale, i portatori dell impulso lucifc,
r co-ahrimanico finiscono quasi sempre col prevalere come i attivisti o dialettici Iella organizzazione esteriore. Essi sono
riconoscibili dalla solerzia con cui intendono applicare la
sto per come tale sfugge alla coscienza ordinaria, che soltanto ove sia eterica mente rafforzata pu riconoscerlo. Il tragitto inconscio del percepire un momento musicale, tendente a riarmonizzare secondo cosmos il caos della terre-
teoria dello Sparito al mondo, secondo un trapasso invero impossibile al pensiero meramente razionale: trapasso di cui, peraltro, il pensiero vivente non ha bisogno, essendo
percettivo.
cupato unicamente del procedimento esteriore, ossia del dimostrare che l ideale sovrascnsibile si realizza: dimostrazio,
se non ad impedire l,azione pura, ossia l operare sul piano delle cause: l attivismo vuoto di anima, in cui si esplica l,azione degli Ostacolatoti malgrado le spirituali intenzioni degli zelatori.
, ,
ove
"
e uno sguardo scintillante di luce che non sorge dal segreQuesta situazione connessa con la perdita dell,arte vera della concentrazione. N pi n meno che come nello
Yoga mesumato, la concentrazione che permanga esercizio
gliori che si vedono brillare da sguardi spirituali e dolciastri, pi che da calmi sguardi spirituali, in realt sono ingannevoli, non vengono dalla realt dell anima, o dalla cor,
mentale, al mentale circoscrivendo le forze del pensiero attua il potere del pensiero non diversamente da come possibile a un qualsiasi intellettuale che ad esempio intensifichi la propria attivit mentale, concentrandola sull,ideologia marxista o sulle operazioni della logica matematica. Certo, l,intensificazione della forza-pensiero il presupposto, che a un determinato momento giova separare dall,oggetto mediante cui si manifestato. L,operazione essenziale tuttavia separare la forza-pensiero dalla personale natura, mediante un atto di connessione impersonale con la Sorgente della forza, onde sia essa a condurre a compimento il movimento: evitando naturalmente la coscienza di questo
, , ,
valore delle cariche psichiche conseguenti agli esercizi. Non sufficiente la serie delle nozioni riguardanti il Mistero dell Arcangelo
,
coscienza della struttura cosmica dell umano: nella quale l anima, ritrovando l elemento solare, ritrova se medesima.
,
attinge alla potenze radicali della vita: scende nella profondit minerale, per ascendere come pensiero che muove oltre
il limite individuale, non per sforzo, ma per qualit e risonanza, libero di velleit umane, capace di immergersi nelle
congelatrice non giunge. Non sufficiente disporre segnamento giusto: occorre farlo risorgere dalla forma dia"
dell in-
della
Certo, un
rischiare di operare come avversari di Colui di cui si presume essere discepoli: per esempio, col suscitare mediante la propria insufficienza il giudizio del mondo su di Lui.
L arte donata dallo Steiner la concentrazione che, me,
pensiero che viene donato dagli Dei, ma in quanto il discepolo aspiri ad esso, secondo la logica della fedelt e della gratitudine: un pensiero che non ha bisogno del circoscritto potere mentale, per essere potere della volont, secondo
l ascesa
'
bito mentale per attingere alle forze profonde che sorreggono l organismo
'
questo volere cosmico, fluente come oscura potenza di movimento della natura, che risorge cosciente come potere di
tempi, di l dalla barriera delle parvenze, dei pregiudizi, delle infide informazioni, ma soprattutto di l dall,assunzione discorsiva dell,insegnamento, impresa rara. Altra la relazione dialettica con il suo insegnamento, altra la correla-
La via rosicruciana si attua come passaggio dalla fase di preparazione mediante imagini del Sovrasensibile, all,esperienza diretta delle forze evocate per le strutture imaginative. Allorch tale passaggio possibile al discepolo, per lui
muta la fisionomia di tutto l insegnamento: questo viene per,
zione con la sua forza vivente: che non pu essere decisa dal fatto che si disponga del maximum quantitativo delle sue opere pubblicate. Pu essere estremamente lontano da
corso da un significato univoco, che opera come forza orienta tnice. La connessione con la corrente dei Rosacroce non
la conseguenza di tale passaggio, bens ne la causa. La connessione non decisa dal discepolo, ma dai Maestri della Rosacroce: essi conoscono il reale grado di lui, di l dai
clicbs culturali e dalle terrestri valutazioni esoteriche, ep-
lettiche, n ad opinione pubblica, o ad opinione di maggioranze: non obbedisce alla decisione delle gerarchie formali della Terra, ma coincide solo con gli intenti di verit e con
gli impulsi di moralit degli esseri: mediante \ quali costruisce la essenziale trama della storia umana.
per stabiliscono con lui una connessione che egli a un detcrminato momento avverte e sa che non gli rende pi agevole il cammino: ne riceve un aiuto puramente metafisico, che lo porta a uno stato di definitiva responsabilit di tutta la vita. Il capitolo del libro Iniziazione, dedicato al Guardiano della Soglia, pu dare l idea del senso di un simile stato
,
Mistero cosmico del Cristo, ossia con ci che di Cristo e oltre dello Steiner presenta due aspetti: antroposofico , l altro rosicruciano . Nella sua opera quesiti due aspettd non vengono formalmente separati, essendo l uno la continuazione dell altro, o l uno la prel uno
, ' , ,
,
L insegnamento
dello Steiner pu essere annientato, quando sia abbassato al livello politico o medianico, cos avviene che attuali sentieri gnostici sedicenti cristiani abbiano solo il compito di condurre in zone di op,
che non pu riuscirgli, essendo egli chiuso non solo nel clich
163
162
tradizionalista, ma soprattutto nella problcmarica della morfologia comparala delle mistiche di cui pedante studioso.
Egli avverso a Evola c a Gunon, ma specialmente di quest
sa ecc. Tutto ci, per quanto religiosamente nobile, non lealmente vivo nello Spirito, non pi suficiente ad afferrare il Cristo: il cercatore del Logos oggi deve superare i
vachi limiti, anzi i temporanei limiti, che sembrano ma non sono la Tradizione perenne.
ultimo subisce il paradigma morfologico-metafsieo, per una carenza d vita del pensiero. Si crede indipendente dai
"
in profondit: non riesce a vedere nel Cristo qualcosa di pi di oi che imposto dallo schema gnostico e dalla mistica
tradizionale: ossia vede ci che il Cristo non pi, o non
Nelle forze sovrasensibili del Sole che splende, dei della natura che crea, del pensiero che pensa, del sentire che seme, del volere che vuole, va incontrata la presenza del Logos, perch tale presenza possa
ritmi dell Universo,
'
mai stato, e che va superato come una medianit di cui il cristiano tradizionale aveva bisogno, non avendo egli altro modo per accogliere forze che trascendevano la sua coscienza. Quel rapporto antico invero non ha pi nulla da dare all uomo: il revivificarlo nei tempi attuali non pu che dare luogo a introversione sensuaJe-mistica, e n una mania del
,
divenire comunione dell,anima con il proprio Principio e perch l anima conseguendo in tal modo la sua reale luce, ili venga forza operante nel mondo. Altrimenti essa si sot'
nominalismo
sacrale,
facciano nell,uomo che hanno il compito di incontrare viventemente il Cristo: un vero csoterista sa che le nuove forze
della volont e dell,autocoscienza dell,uomo moderno non
hanno altro senso, e che tali forze, prive del loro vero sog-
Yoga tradizionale, gli schemi della Gnosi non riescono ad afferrare e perci neppure a orientare. Il fallimento dell Esoterismo un appuntamento mancato con il Logos, ossia con il fulcro trascendente di tutto ci che si presenta come
pria natura conservatrice spirituale, si deve questa incapacit di riconoscere il Logos vivente. Allo gnostico cristiano interessa trovare il Logos nelle meditazioni oranti, nelle giaculatorie e nelle letture tradizionali: rigorosamente
164
165
Conoscendo le leggi che occultamente vincolano l,uomo agli Ostacolatori, la religione tradizionale ha sempre considerato demoniache le pratiche magiche o esoteriche, e sempre tenuto in sospetto le forme individuali dell ascesi in
,
tessa di avere di contenuto metafisico che la giustifica, degenera in una sorta di ortodossia in continua tensione legaliIl cercatore spirituale di questo tempo non pu supe-
stica e persecutoria contro le eresie, nella forma delle quali in realt il pi delle volte tenta riaffiorare l,autentico Spirituale. In tale tensione gi agisce Ahrimane, l Ostacolatore
,
'
non pu uscire dal guscio della soggettivit, finch la funzione umana della soggettivit gli mediata dai Due. Cos,
gico. Ma quando allo stesso livello si manifestano movimenti opposti che si ritengono innovatori in quanto combat,
quando egli comincia a operare al superamento della soggettivit, riconoscendone la forma egoistica, senza avvertirlo
muove mediante le forze stesse che lo vincolano alla sog-
gettivit. Solo se non si lascia paralizzare dai disastri a cui periodicamente tale contraddizione lo conduce, anzi ne cerca il senso celato, pu scoprire il retroscena delle fora? e operare in accordo con esse: realizzare il senso reale della soggettivit.
dell,anima senziente.
I Due alla superficie sembrano combattersi e in verit sono radicalmente opposti l uno all altro, in una sfera per cosi dire prcumana, dove la lotta tra Essi immane. Ma nella sfera umana un patto originario li unisce: pratica, ,
Se volge allo Spirituale, il primo suo moto gli dato da Lucifero, se volge alla Forza o all,acquisizione dei Poteri, il suo moto appartiene ad Ahrimane. Ma dire che l,influenza luciferica o ahrimanica, come dire ogni volta clic simultaneamente lueiferico-ah rimanica, con prevalenza di uno dei
Due. In origine avversi l,uno all,altro, l,uno operando dallo spirituale, l altro dal sensibile, ma ambedue nell intimo dell anima umana, essi sono uniti in un patto contro l uomo, dall,epoca della formazione originaria dell,anima cosciente,
* , ,
vie mediante cui lo yogi, o il mystes, si sottraeva all influenza degli Ostacolatori, in un,epoca in cui l,Io era ancora per lui
*
un
166
167
geva il Supcrindividuale non per virt di forze individuali, bens mediante specifiche tecniche di annientamento dell elemento individuale, nel quale appunto delle Forze vincolanti alla terrestrit.
,
operava l influenza
'
ha inizio la prima esperienza dell,Io nel pensiero e l,elemento individuale si prepara ad essere portatore dello Spirito
,
del soggetto: la cui salvezza, dal punto di vista sovrasensibile, appunto il costituirsi di situazioni per lui insostenibili che lo portino a chiedersi che cosa di radicalmente
sbagliato c nella sua vita. La conoscenza della tecnica dei due Ostacolatoti, per
'
l Io opera, credendo di
,
la tensione yoghica e ascetica, scindendo la ricerca dei poteri e delle gioie dello Spirito dal presuppposto sacrale originario,
ossia dalla offerta al Divino, diviene subconsciamente
il veicolo medesimo delle correnti luciferica e ahrimanica.
riconosce come gli vengono sottratte da Essi: pu parimenti riconoscere il punto della sua presenza nell anima, in cui la
Nella continuit delle pratiche dello Yoga o dell,ascesi gnostica, tuttavia, il reale protagonista comincia a essere l Io
,
loro influenza non giunge. La sottrazione delle forze possibile in quanto i Due
lealmente abitano nell ami ma e la loro azione talmente
,
individuale: che, in realt, mediante tali pratiche, rispondenti a una necessit interiore trascorsa, .inavvertitamente
compie qualcosa che si attua bens come un volere pi profondo, ma contro il proprio reale dominio su s: a beneficio
dell,uomo istintivo.
inerente al pensare, al sentire e al volere, che l,uomo crede di essere lui a pensare, a sentire e a volere, mentre in realt Essi svolgono la loro azione. Non v, per lui possibilit di
scorgerla: l osservare, il percepire, l agire interiore, sono
,
,
pensiero, ma tutto sotto l ispirazione di una brama che vincola pensiero, sentimento e volont ai valori corporei e ai
corrispettivi riferimenti spirituali.
reali cause. Ma, anche in tale caso, si pu al massimo scoprire il tipo di errore, non superarlo, in quanto non se ne
ravvisa l origine
, '
La conseguenza ultima di ci naturalmente un rafforIo, ma un rafforzamento sempre afferrato dalla psiche e dal corpo, secondo una sottile opposizione all Io. Il conzamento dell appena nascente che l Io non possiede venendo
' , , '
prio egoismo , la propria discontinuit, la serie delle deficienze interiori, e si prende la risoluzione cfc un mutamento
169
168
determinato tenore di esistenza. Ma il sentimento, o Io stato d animo che ispirano tale risoluzione sono essi stessi radi, ,
Se l'ingiusto, o il malvagio, non avesse la possibilit di impossessarsi di forze spirituali, le Potenze del male non potrebbero contrastare la nascita dell uomo interiore sulla
,
in realt riprende rinnovcllata forza l,azione di Lucifero e nella tematica dei correlativi valori pratici quella di Ahri,
Terra. Il vero male appunto il potere spirituale in mano chi non serve lo Spirito. Questo potere naturalmente sfugge all Io del prevaricante, che tuttavia continua a provocarlo e a produrlo a beneficio degli Ostacolatoti, i quali in realt
,
a quella sede pura di s nell anima, in cui il suo pensaresentire-volere non afferrato dagli Ostacolatoti.
Perci la lotta contro il male, non pu essere lotta conno uomini, bens contro limiti dell anima: contro pregiu'
dizi e superstizioni in veste etica, contro idolatrie ideologiche, contro forze trascendenti: in definitiva, contro Entit
appartiene all Io, fuori dell,influenza degli Ostacola tori. La disciplina della ripetizione e del ritmo di tali esercizi porta
Questo dono oggi viene respinto con inusitata virulenza dall'umanit, in quanto le anime possedute dagli Ostacolatori divengono ulteriori forze avverse al Logos, dopo la
morte. Non immediatamente collegabili con il Logos dopo
che non sia simultaneamente forza morale. La conoscenza scissa dalla moralit il dominio di Ah rimane,
la moralit
la morte, esse sono costrette a permanere per lungo tempo nella sfera della Terra, legate alla terrestrit, prima di ascen-
spirituale, epper di moralit. Esse agiscono direttamente come impulsi lucifero-ahrimanici dotati di anti-solarit gi
organizzata, mediante le correnti occulte gnostiche, spiritualistiche e neo-spiritualistiche, il cui scopo inconscio far
il periodo del pericolo per il discepolo comincia quando ha inizio in lui il rafforzamento del corpo eterico-astrale.
170
trale dell
i loro scopi: per non cedere alla tentazione della brama del
terrestre, dell odio e della perversione etica della verit.
,
Chi riesca minimamente a gettare lo sguardo nel retroscena sovrasensibile degli eventi, s avvede die inevitabile
,
la deviazione continua dell,operare dell,uomo, in senso Iucifewco-ahrimanico, perch le due Potenze veicolano il pensare, il sentire e il volere: i quali scaturiscono bens come
sviluppo spirituale, non per lo Spirito ma secondo l impulso di Lucifero. Ma pu scoprire che questo introduttivamente inevitabile e che egli non avrebbe intrapreso il cammino, se
inizialmente non avesse obbedito a un moto interiore di
force impersonali da metafisiche Potenze cosmiche, ma s,individuano nella coscienza per il determinarsi dell,Io e in
ma le facolt spirituali ove realmente si attuino, finiscono col dominare Lucifero: perci questa entit tende a sviluppare nell uomo le facolt spirituali nella misura in cui obbe,
1
mane. Il quale permane in basso l ispiratore della fondamenta li t dei valori fisici, riguardo alla legittimit degli ideali perseguiti, epper il suggeritore della organizzazione di tali
'
La descrizione data dallo Steiner, risponde all*istanza ultima della via dei Rosacroce, nella essenzialit delle sue assunzioni cognitive: implicando il riconoscimento degli innumerevoli surrogati del cammino spirituale nell epoca del"
Io. E, vero che esistono diversi gradi della verit, epper serie di vie necessariamente erronee verso lo Spirito, comunl
"
il metodo perch sia egli a scoprirla in s. Lo scoprirla e il ritrovare in s il punto in cui non soggiace alla loro influenza, anzi pu fare di essa un veicolo dell Io libero, l,inizio del reale cammino spirituale: fino alla identificazione di quel
,
que volgenti ad Esso, ma una simile pluralit genera la confusione globale dell,umano, ove non sia dominata da una invi1
sihile correlazione gerarchica ad opera dei cercatori capaci di realizzare l,univocit, grazie all>assoluta inidipcndenza dal173
172
l azione
,
Superiore nell,anima.
L
,
occorre scoprire che si sollecita lo Spirituale e si lavora a una organizzazione etica della propria vita con l intento
,
cosmicamente li ha gi vinti. L uomo reca invero in s trascendente la Forza che vince Lucifero, la Forza che vince
profondo di star meglio nella vita. Certo, occorre stare il meglio possibile nella vita ma non per sete di vita, bens per consacrazione di essa. Occorre scoprire la verit dell<intento profondo da cui si muove: che non la ricerca dello Spirito, bens la spirituale espressione del proprio ego
,
Ahrimane, ma perch questa non entri in azione, esistono le vie similari verso lo Spirito, le imitazioni, le riduzioni
razionalistiche e accademiche delle varie ascesi e persino
necessaria e inevitabile
,
per un
tempo pi o meno lungo. Dalla conquista di un pi elevato grado di coscienza, dipende l uscita del discepolo da tale fase di approssimazione o di finzione spirituale.
Non v, movimento dell,anima che non sia dominato
Io, egli reca il Principio che vince i due Ostacolatoli: iin sostanza la loro presenza nell'anima ha
come senso ultimo la sollecitazione di tale Principio vincitore.
Ma dire questo facile: e un retroscena metafisico teoricamente conosciuto da tutti i lettori di Rudolf Steiner. La
perch mosso da Lucifero: volge alla ricerca del potere magico, dell efficienza fisica della sicurezza psichica, perch mosso da Ahrimane. Ahrimane e Lucifero, attraverso la ricerca
spirituale, tendono ad afferrare lo spirito. Perci oggi v un sovrabbondare di vie verso l,estrasensibile. L unicit della via dello Steiner consiste nel fatto che egli
, ,
di questo dato iniziale, consente al discepolo cmpiti che esigono bens la inerente attivit dei Due, ma secondo un
obiettivo posto, fuori del loro influsso, da una pura determinazione volitiva: indi gli accennati esercizi del pensare
d una descrizione dell'azione degli Ostacolatori, da cui il discepolo pu trarre il pensiero-forza del Principio che in lui li domina. Tale pensiero-forza penetra il senso della loro presenza in lui soprattutto riguardo al percepire sensorio e al
,
la loro presenza: che tuttavia possibile unicamente in relazione alla presenza centrale dell,Io. Occorre realizzare tale
presenza. Normalmente, l Io, pur essendo al centro del movi175
,
mento ignora se stesso in quanto s,identifica con il proprio spurio movimento e crede di essere libero perch pensa e
, ,
vuole, ma non avverte che nel pensiero gi subisce l,influenza degli Ostacolatori. Mentre crede di scegliere da s
in sostanza sceglie secondo la spinta di quelli: tuttavia
sempre lui l autore del movimento. Non ha che a prendere
,
coscienza delle fonte che usa: deve scoprire di averne l,originario dominio in quella parte di s alla quale non ha l,abitudine di volgere lo sguardo.
binomiale solo il Graal accende. La deficienza profonda del sentire dominato da Lucifero, si rivela
mediante un simbolo: l abbandono dell altro, onde si ha il senso di un venir meno dell essere eterno dell altro, che si
,
>
"
riteneva avere con s unito e amante, mentre in realt non Quando l,anima s,esalta per gioia o dolore, attrazione
o repulsione, entusiasmo o malinconia subisce il dominio
,
di Lucifero. Quando un essere viene preso da tragica disperazione, perch si sente venir meno l amore
* '
,
della creatura
.
amata, l inganno di Lucifero che muove il suo sentire come se ad esso corrispondesse la comunione con l*essere eterno dell altro, che invece non c E, questa la causa della
,
.
abbandono. Nel
epper fosse
,
Che, se si guarda, in tal senso l,avvisatore del proprio inganno: mediante l acuto dolore dell anima. Questo acuto
dolore il dolore dell,anima che manca del proprio elemento d eternit e lo cerca disperatamente, ma ancora illusoriamente, fuori di s: se lo avesse dn s, il suo rapporto sarebbe con un essere amato che non potrebbe mai perdere.
,
non potrebbe essere questione di perdita o di conquista n di esaltazione o di depressione: le quali intervengono in
quanto invero manca al centro il moto dall,eterno, ossia
dall,Io, perci parimenti manca la comunione con l,essere eterno dell altro: che appunto soltanto il simbolo della manchevolezza interiore del soggetto sofferente un venir meno in lui della realt superiore del sentire il non rispon'
'
dere del reale sentire a ci che lucifcricamcnte si costruisce del valore dell,altro La ragione vera della disperazione il
.
nuovamen-
in altre esperienze, ripetendo l,effimero rapporto, sino alla prova del dolore, in cui affiori ogni volta
nasse.
_
176
Qualsiasi forma dell,alternanza umana esaltazione-depressione. gioia-dolore, ha internamente il tipico processo dell,azione di Lucifero nell,anima: ma per verificarsi ha bisogno del concorso dell elemento ahrimanico, che alimenta la serie delle parvenze del sensibile e la suggestione delia assoluta valenza fisica del reale necessarie ad alimentare il
' ,
tticntc -in cerca gli esoteristi occidentali: lo cercano per tutta l i viin, ma raramente qualcuno di essi lo riconosce, essendo
itili abilmente nascosto in un libro alla portata di tutti, me-
.(Utilmente manovrata
co, per tradursi in sensazione di conquista o di perdita: di soddisfazione o di compiacimento per il potere acquisito, o di odio, ira, angoscia paura, per il bene fisico perduto.
,
I <>/wv rosicruciano. Non facile riconoscere la via centrale . l II.i Iniziazione, nella reintegrazione secondo il Mistero del
Affrontando di continuo l,inganno dei Due, l'uomo dicerca la sostanza dell essere
,
rire nlla corrente dello Steiner, o coltivare lo studio della uni opera, per afferrare il segreto di tale via: che appunto l.i consapevolezza della indipendenza dell,essere originario del-
ignorando l>essere puro da cui originariamente muove: il proprio centrale essere. Ahrimane e Lucifero cessano di essere suscitatori dell errore, anzi divengono mediatori del,
una chiave graduale, che funziona secondo la verit della nm csi corrispettiva: opera liberatoriamente a ogni livello,
rpper di grado in grado, s da far ravvisare l,azione dei Due nella forma individuale, collettiva e mondiale: che la chiava ilei retroscena della storia presente dell,uomo, altrimenti
puntuale dell ego. Chi riconosca l,azione degli Ostacolatori dn s, la riconosce nella storia quotidiana dei popoli: soprattutto nella politica. Riconosce l ispirazione di Lucifero e di Ahrimane
,
nei provvedimenti che, sotto forma etico-sociale, determinano una sempre pi costruttiva dipendenza dell,individualit
singola dal meccanismo di norme prodotte
in nome di un
179
collettivo sempre rimandata al futuro - Ahrimane attraverso la persuasione di un progresso umano attuabile mediante il dominio matematico-fisico numcrico-quantitativo del reale.
,
Cos vince ambedue gli Ostacolatori, chi conosca in s un esperienza che equivalga alla morte di s. L alimento di Alrimane infatti bens la vita, ma nel veicolo dell*ego. I .<rio l"Io che si vincola con l,assoluta forza dello Spirito ll i struttura della terrestrit, opponendosi allo Spirito che
, ,
veda definitivamente ai bisogni esteriori e interiori dell uomo: Lucifero suscita l imagine di una integrazione spirituale
, "
lMrregge la terrestrit.
.
di tale mondo, in quanto provvede alla controparte etica, religiosa, sociale, della situazione materialistica o ahrimanica. Ambedue operano acciocch n il progresso n l,attivit interiore siano espressione dell uomo libero, o dell uomo reale, in quanto entit sovrasensibile.
, ,
l>ll
'
Nella mia non breve esperienza di ambienti e tendenze FEsoterismo, ho conosciuto serie di personaggi elettrizzati
estremo-orientale e delle sue combinazioni con il
S ix-si
'
sa : imagne che si pu dire riassuma il senso di tutta dello Steiner, avevo sondato tutto il sonda-
Iole di quelle dottrine, ma con il risultato di trarne un cmIlieo di metafisica liberazione non dissimile a quello di altre ..cesi, anche se poeticamente e aforisticamente pi essendole.
senziale purit: la luminosa geometria dei pensieri che fugano le nebbie retoriche dell anima. Ahrimane viene fugato
,
Qualche anno pi tardi, nel mio nrincontrare questi cvrettori percepivo la potenza dell elemento luciferico della
,
dalla capacit dell,uomo di sentire il dolore, di essere veritiero con s di intuire il senso della Morte: subisce Tinsopportabilit dell esperienza umana della Morte e fugge dallo
, '
. II"
Occorre dire che vincere radicalmente uno degli Ostacola tori. significa vincere anche l"altro. Chi abbia l,esperienza
del conceno articolante dall,essenza, vince Lucifero, ma
i privata per effetto di quel giuoco, sfuggente alla coMi era difficile far intendere che in realt la presa ap-
scienza.
con ci anche Ahrimane: perch i Due manovrano l uomo mediante il guscio astratto del concetto. Altro, infatti, il concetto astratto della bont, o della giustizia, o della fede,
180
lurtiene agli Ostacolatori e che solo la forza impegnata in e >.i appartiene all uomo: il quale tuttavia non la possiede,
,
181
non avendo connessione cosciente con essa: se la possedesse, non avrebbe bisogno di lasciare la presa. II mantenere o il laciare la presa non muta nulla, se non si riconosce in essa il
conosce una pace abissale in cui non deve temere di sprofondare, superando l,iniziale senso del morire, che semplicemente morire della retorica interiore.
Tale dimensione metafisica egli consegue, in quanto rea-
giuoco dei Due. La presa di Lucifero e di Ahrimane sull uomo, deve bens essere lasciata da lui, ma a condizione che
egli conosca come veramente la tenga e mediante quali forze e chi sia il Soggetto che pu realmente lasciarla. Non v, possibilit di lasciare la presa senza lo svincolamento del pensiero dall,organo mediante cui di continuo esso assume come proprio il contenuto luoifcrico-ahrimanico, di cui si fa forma la presa. Il compito e appunto sperimentare il pensiero come forma pura, estinguendo ci che appare contenuto ed invero nulla. Dinanzi a questo nulla, sorge la pura forza della forma-pensiero, creatrice di un nuovo
essere.
lizza l,elemento di morte del pensiero astratto, che il pensiero ahrimanico, temporaneamente annientatore del pensie-
interiorit vincolata alla psiche, o alla cerebralit. Tale elemento di morte viene utilizzato come veicolo di purit, dalla metafisica forza dell'Io, presso la soglia mentale: come veicolo delle potenze incorporee, o non cerebrali, del pensiero.
11 discepolo, mediante l,ascesi rosicruciana, conosce la morte del pensiero in quanto pensiero astratto: con questo conoscere gi muove al livello vivente della Luce. Egli rea,
lizza l,elemento di purit insito in quella astrattezza, in quanzione di un vuoto necessario all elemento
,
Ahrimane in profondit opposto a Lucifero, e viceversa: cmpito spagirico e micaelita, epper insegnamento
degli istruttori della Rosacroce, rendere funzionante questa opposizione basale, quale varco dinamico allo Spirito nell anima.
,
te morto, in quanto astratto: il segno del pensiero, non il pensiero. Il discepolo utilizza questa dimensione di morte, in quanto la realizza come tale, iportandola al limite della r
vita, con l afferrare il puro pensiero astratto: giovandosi della sua apsichica, amistica e impersonale dimensione, acquisisce il potere di sperimentare la vita dell anima. Sperimenta uno zero della tensione psichica, una sorta di morte
, ,
tuie concordia, epper la scompagina: utilizza la forza dell uno per neutralizzare l eccesso dell incalzare dell,altro, re,
Questa, nvero, non pu essere sperimentata, senza la percezione dell attuale simultaneit concorde dei Due.
,
L ermetico
,
oggi egli pu realizzare mediante la spagiria del pensiero vivente: onde nell anima l,elemento
, ,
solare (Logos) separa Io elemento lunare (Lucifero) dall elemento terrestre (Ahrima183
182
ne), per operare su essi secondo il Potere originario: sorgente dal segreto essere della Terra, come dall,essenziale scaturigine solare
.
o via
tuie pensiero.
Allo stesso modo che una sostanza come la dinamite
o
energia come l elettricit possono essere pericolose nelle mani di chi non le conosca, ma divengono preziose per
un
, ,
nervoso. I disastri dell,anima dipendono sempre dal suo lasciarsi afferrare da tali forze che da strumentali divenendo dominatrici in funzione ahrimanica sovvertono l interno or, ' ,
male tutto ci che contraddica la propria posizione personale: il senso ultimo del male il suo venir trasformato nella
forza di cui esso la distorsione.
N si deve credere che i produttori del male siano LuciQuesti brevi accenni alla funzione dei due Ostacolatori
non possono che essere allusivi E, (impossibile che lo sperimentatore faccia molta strada ove non si liberi dell,illusione
.
'
di aver compreso tale funzione in base a semplice apprendimento o riflessione sia pure attenta, dei contenuti della
,
di Ahrimane. non distinguendo da esse la propria inalterabile forza: quella insita nell'Io. Posso rimandare il lettore
a un chiaro discorso di Marco Spaini, pubblicato sulla rivi-
Occorre liberarsi dell,idea che il capire sia l,operazione fondamentale: 'indubbiamente fondamentale: ma in
ra Antroposofa (I, 1946, p. 195) con il titolo La funzione del male nel problema della libert , dove il profiilo dei
Due viene tratteggiato con linearit limpida, di particolare efficacia, dovuta alla personalit dell Autore, eccezionalmente caratterizzata da uno spirito di pura praticit dell ascesi: ma anche qui inevitabile che rimanga fuori l essenziale.
, ' ,
quanto si attui come un superiore volere. Riguardo alla funzione degli Ostacolatori giova andare oltre i preliminari
,
lo traggono di continuo nella loro sfera d,azione di continuo tendendo a sottrarlo alla direzione di centro che gli propria: onde egli scambia per propri i loro impulsi. In tal modo per, egli le ha sempre a portata di mano e proprio per questo ha la facolt di capovolgere la situa,
la centralit del-
opera la corrente prenatale del Buddha, come facolt di af francamento dai pi sottili vincoli della brama, mediante cui gli Ostacolatoci tengono l uomo. L essere che si svincola l,Io: di perfetto svegliato l Io sono nell,anima. In
, , ,
ma non fisico, e non in rapporto ad avversari visibili bens, invisibili. Le forze del Buddha preparano sempre la via al
,
Logos: cos anche nei nuovi tempi. Ma perci oggi invale come Buddhismo Mahayanismo, via dello Zen, qualcosa che la corruzione delle originarie forze del Buddha: originarie epper oggi pi che mai essenziali all esperienza della liberazione. Naturalmente parliamo di forze del Buddha o del Buddhismo non del Buddhismo in quanto specifica corrente ascetica, o religiosa. V> un intima Forza nell,Io non afferrabile dalla in, , , , ' ,
non si tratta del Buddhismo o delle sue tecniche ascetiche, bens del suo impulso cosmico.
du-
Even-
to del Golgotha, posto da Lui al centro dell evoluzione dell uomo. Nn v bisogno di contrapporsi a Lucifero e ad
'
Essi per estrinsecarsi e attuare la propria profondit nello umano. E la forza mediante cui egli pu fare di ci che di continuo prepara le sue catastrofi ni veicolo della sua ascesa spirituale il veicolo dell,Alta Magia, o Magia Divina. Questo il senso dell,insegnamento rosicruciano: le Entit che riescono a indurre l uomo alla perpetrazione dei massi, , , ,
Ahrimane: suficiente contemplarne la presenza. Non ha senso combatterli: essenziale sorprendere in s la loro
forza, distinguendo da questa la Forza dell,Io: ma ci esige quella conoscenza della loro radicale inerenza alla vita dei-
egli pu realizzare il pi alto ideale umano: creare secondo lo Spirito. A ci il discepolo - anche se non sa nulla
186
non 187
pu essere afferrato n da Ahrimane ne da Lucifero: l,Io in realt il loro dominatore. L,Io deve soltan-
l,Io dell
la coerenza profonda con l,intima Forza Solare, la decisione secondo l assoluta connessione con l essenza del mondo: ancora una volta l arte dell Io afferrare e usare il potere
, ,
gi possiede, ma non sa di possedere, comportandosi come se ne fosse privo. L Io non ha che a essere: non deve compiere sforzi, solo essere se medesimo, secondo un movimen,
to che gi possiede perch il suo originario movimento. Gli Ostacolatoli, in definitiva, stanno II a sollecitare tale
,
movimento:
dcll,Impeditore, per operare all,estinzione ulteriore della produzione demoniaca, il debito karmico umano. Il potere dcll,Impeditore e in realt il simbolo del potere che l Io
bene. Sbito incontra come prima materia da elaborare -il karma il proprio e l,altrui, dei suoi fratelli umani. Si avvede
,
velazione dello Steiner: una rivelazione vasta come un universale, in cui c lavoro per tutti, a ogni grado: onde a
l*asse
ne uno che non debba essere pagato: la remissione dei debiti bens possibile, ma in quanto vi sia qualcuno che se li accolli. Una volta scoperta la Forza la via della libera,
zione e della Magia Solare il credere di pensare a se stessi un non senso: una contraddizione in cui pu cadere solo chi non ha compreso la via e ancora la concepisce sotto l in, '
flusso luciferico-ahrimanico.
Questa gerarchia esiste nella sfera astrale superiore, ed il rapporto vero tra i singoli e tra gruppo e gruppo ma pu
essere contraddetta nella sfera fisica, anai, avversata, pro-
spirituali e a un immane mondo di entit demoniache prodotte dall,uomo, esigenti da lui il loro sussistere. Comincia un opera di preparazione dei compiti interiori necessari al futuro, pnimo fra i quali quello che dia modo all uomo di cessare di produrre il demoniaco. E vero che i due Ostacola tori portano l,uomo alla produzione dei massimi mali ma
,
,
dine giuridicamente costituito: e che perci vengano avversati senza esclusione di colpi, resi plausibili dalla pi sottile funzione lucifcrico-ahrimanica sollecitata: la regolatila
in ci va riconosciuta l,azione di un potere progressivo dell,Io, che, corrompendosi in rapporto al proprio processo,
gerarchia invisibile, ai fini di una conoscenza pi esatta della tecnica degli Ostacolatoli e del processo della reale regolarit, che esige bens una sua forma esteriore ma a condizione che questa nella sua vuota fisicit non assurga a presupposto metafisico: l inverso della gerarchia. Onde per i portatori delia gerarchia, ispirati dalia invisibile fraternitas dei Rosacroce l,attacco da parte dei cultori della par, , ,
ulteriore cattiveria, sia pure giustificata, non viene afferrato da risentimento: egli contempla e comprende, non in base a un mistico sentimento non sempre chiaro e inalterabile, o a regole etiche, ma soltanto per il fatto che il risentimento o la condanna, secondo la rtoesis del pensiero liberato, non hanno senso in se, ma solo come veicoli di cono-
non ha altro senso che di istanza all azione rettificatrice, grazie alla conoscenza delle forme sottili dell influenza degli Ostacolatori.
,
venza,
pevole, perch si sente corresponsabile della sua situazione: vede l azione malvagia muovere bens da lui, ma dalla sfera
,
condo la luce del Logos, pu scorgere nell anima l azione radicale degli Ostacolatoci, che sembra giungere da fuori. Tutto ci che giunge da fuori non che simbolo di tale azione: nell anima profonda, in quanto sia sperimentata la azione radicale degli Ostacolatori, viene liberata l azione
'
,
La saggezza a tale livello porta l,operatore bens a separare l Io del colpevole dalla influenza che lo induce nello
,
dalla obicttiva necessit del suo aspetto etico, giuridico, politico. Non v'
temporaneamente irrealizzabile come valore interiore, e usabile solo come strumento tattico o propagandistico.
degli Ostacolatori, resta a dire che l,assunto della compassione, dell amore per il prossimo, della comprensione dell altro, della fraternit, pu uscire infine dal limite della re,
,
ca, o della strumentazione politica, per divenire forza operante, in quanto muova dalla percezione del retroscena occulto dell,egoismo umano.
190
191
il distacco, perch si trova dinanzi a una forza solo apparentemente obiettiva: in realt si trova dinanzi alla propria
lale scorgere. Il fallimento di tutte le magie sessuali si deve all,equivoco di questa radicale e non posseduta identificazione dell,Io con la natura, onde la natura comunque
l azione
,
a sperimentarla.
zioni pratiche sul senso ultimo della spagina epper in particolare in rapporto al sesso. La pi sottile forza la pi elevata mediante cui Essi operano nell,uomo, risulta appunto il sesso la cui sublimazione, per quanto assurga a rare,
, , ,
ascoltano il nostro sapere affascinati e talora al loro livello invero aiutati, epper inclini a proclamarci guide spirituali. Malgrado i conseguimenti, il principio che nell,iro; manifesta la pi alta potenza dell,uomo, permane gravido di possibilit, come una chiave rara a far funzionare, perch in
Dalla meditazione sulla relazione tra le Gerarchie e le correnti pure del pensare del sentire e del volere, secondo
,
il canone rosicruciano
spirituale. Nei libri Dell'Amore Immortale e Graal, quest,ultimo col sottotitolo Saggio sul Mistero del Sacro Amore , in conformit a un obiettiva ispirazione, rispetto alla quale il Graal pi che un simbolo, ho tentato tracciare un sentiero verso la spagiria solare: ma, riguardo all uso magico delle forze dell"ir;, che in sostanza la sua redenzione, tutto
, ,
,
equivoco.
ambiguit dell,ir; e la sua inafferrabilit dipendono dal suo presentarsi come una potenza unitaria: dinanzi alla
quale invano l Io tenta porsi come dominatore ed esercitare
,
Di sostanziale pu essere detto questo: riconoscere contemplativamente l azione delle Gerarchie nelle correnti libe,
rate del pensare sentire volere, la prima fase di una elevazione che dipende solo in parte dal discepolo. Una volta per193
192
a distinguere la superiore corrente unitaria del pensare-sentire-volerc dalla sfera in cui entra in collusione con le influenze di Lucifero e Ahrimane per la sua determinazione
,
Quaderni esoterici , conduce a una simile possibilit: essa comunque fa appello a una volont centrale che sin
dall'inizio rechi in s un,esigenza di assoluto e la consacra-
egoica. Egli pu (iniziare un opus spagirico dapprima mediante attivit imaginativa volta ai moti dell'eros che si presen, ,
imagini l>elemento aureo-solare del volere vitale dalia sua alterazione bramosa. La brama una continua formazione
,
cruciana: non la lotta contro gli istinti, ma la loro penetrazione e trasformazione. La misura della coscienza inizia-
appunto, in quanto il suo ulteriore svolgimento permanendo necessari lo sforzo e la disciplina viene accordato dal mondo
,
Spirituale.
Non si tratta di distacco n di rifiuto ma di qualcosa
,
persuasione di poter trasformare in bene il male del mondo. E, difficile trovare 'in Steiner chiarimenti sul problema del sesso: n mi risulta esistere una sua specifica trattazione
sull argomento. Tuttavia, se si osserva, tutto il suo insegna,
di pi sottile di azione pura nell,azione, grazie alla tecnica dell"imaginare liberato: un intervenire nel movimento inferiore, cos da incorporare solo il suo darsi originario l dove
,
,
mento e un
non prospettarle in uno schema determinato psicologicamente e secondo tecniche di tipo tradizionale, bens realizzabile dall,individuo libero, in quanto sia capace di impossessarsi da s delle 'iniziali forze di coscienza richieste a intuire
altro veicolo rispetto alla coscienza. In sostanza il moto originario proprio al soggetto, si congiunge volitivamente con il movimento spontaneo dominato dagli Ostacolatoci e lo assume ponendo occultamente la premessa di un diverso
,
namica delle forze in atto: in alto le Gerarchie regolari governanti tutto ci che strutturalmente e funzionalmente ritmico nell,Universo edn particolare sulla Terra: in basso, presso la determinazione individuale, l azione delle Entit
,
rapporto con l azione di Essi. Di questo un giorno, l uomo che si congiunga con il proprio Principio Solare o con il
, ' , ,
Cristo
determiner la funzione. Sin dall'inizio, tale Principio opera come un potere pi alto e assolutamente impersonale, che sia pure non ancora riconosciuto, s'impossessa del
, ,
194
Onde egli pu scoprire che una sressa forza in lui sorge come coraggio, mentre, alienata, gli ritorna contro come paura: cos l ira, cosi l,eros, cos ogni altro istinto: con cui
"
il rapporto ordinario, etico, mentale, scientifico, in particolare psicanalitico, non che soggezione traslata dialetticamente.
Perch divenga potenza di s, l,indipendenza del principio soggettivo deve anzitutto divenire coscienza di s. Lo Steiner infatti d come primo orientamento dell*ascesi la / ilosofia della Libert: ma tutta la sua opera verge alla sparii li solare come al suo coronamento. La storia cosmica e un alta traccia siderea dell impresa restauratrice dell,andro*
,
gine metafisico. Come dalla sintesi originaria Sole-Terra-Luna, dapprima il Sole si scinde dalla Terra-Luna, indi la Luna dalla Terra, onde possibile l,opera solare direttamente verso
la Terra e indirettamente mediante la Luna: cos il principio
volare dell anima, l
, ,
"
lunare, nella corporeit, per operare redentortamente nella profondit di esso, sino alla ricongiunzione radicale con esso.
Il senso ultimo dell,opera, infatti, la recostituzione della sintesi originaria sotto il segno del principio solare. Paura, odio, brama, ira, eros, sono espressioni della sintesi inversa: occorre che Fio dapprima separi alchimicamcnte gli elementi innaturalmente mescolati, indi ne ricostituisca la sintesi. Questa operazione inizialmente l evento
,
In realt l>uomo caduto l,uomo scisso: che si presenta come una dualit dominata dalle forze della scissione,
ossia secondo una unit che non appartiene all"uomo bens agli Ostacolatori: gli istinti sono la sintesi recostituita contro l uomo, perci il simbolo della
, ,
sua reale impresa. Solo l uomo spirituale pu affrontare radicalmente gli istinti: non l ego, ma l Io Superiore.
, ,
del pensiero liberato. Nel mentale, costituzionalmente generatore della scissione, l Io deve dapprima ricostituire il po,
dello Steiner, per me fu decisivo scorgere il senso reale c tuttavia non esplicitamente enunciato, dell,ascesi data da lui: la redenzione dell,eroi come restituzione della sua dynamis
pura. L impresa spagirica di cui conoscevo la fondamentalit attraverso le varie indagini alchimiche, mi risultava connessa con l esperienza del principio centrale della coscienza, attuante l indipendenza non solo dalla sintesi inferiore, dovuta al concorso con gli Ostacolatori, ma anche dal,
11
sostarla l elemento sintetico originario, in quanto recostituito fuori dell influenza dell,istinto, in asso,
corporei. In
zione d amore,
'
all Io
'
prima che all anima senziente, appartiene secondo la virt di un originario accordo cosmico.
,
luta indipendenza da esso, pu operare in esso. Per realizzare se stesso in profondit, ossia per attuare la propria reale forza, l,elemento sintetico originario deve
discendere nella profondit dell,organizzazione corporea. Lo
del Sacro Amore il paradigma metafisico della coppia umana percorrente le vie della Iniziazione, ma c parimenti verso la realizzazione androginica, l ascesi imaginativa del singolo, capace di attuare nell anima la sintesi
>
,
L esperienza
delia dualit: sintesi costituzionalmente potenziale in essa, indipendentemente dalla possibilit dell,incontro con l,altro componente la coppia. Il singolo asceta pu preparare imaj?inativamente l esperienza del Sacro Amore, epper il pre,
stre, grazie al sacrificio del Logos, pu, nel veicolo di questo pensiero, operare redentoriamente sull elemento lunare-tcr'
rcstre dell
,
della coppia, viene da lui gi realizzato nell*ascesi imaginativa, metafisicamente, e non ha senso la subordinazione di
Il senso ultimo dell,insegnamento la spagiria micaelita. Questo il discepolo pu scoprire, ove tenda alla Inizia-
zione, piuttosto che alla dialettica delle cose iniziatiche. Rudolf Steiner non parla del sesso e tanto meno di tecniche
del sesso, nella sua opera: ma tutto il suo insegnamento un'istanza all, a z i o n e pura, come all,azione rcintegratrice, il cui corollario finale la redenzione dell impulso radi,
non pu nulla su simile relazione, quando essa si svolga secondo la regola del Sacro Amore: l Ostacolatore ne viene soggiogato il suo potere d"incantamento, non trovando pre' ,
peramento della scissione originaria. L a n d r o g i n e, infatti, il simbolo della primordiale integrit dell,uomo, recante il germe dell Amore creatore: che per attuarsi deve alterarsi. Deve perdere il proprio stato originario, per divenire potere (individuale, onde esige dapprima la scissione dell,uno in due, indi la serie delle alterazioni della correla,
cale della natura animale dell uomo, ossia dell ero*. La cop" '
199
di
trovare il Paradiso perduto: che non ha nulla a che vedere con l atto sessuale, anche se questo, su un certo piano vale
' ,
della
come simbolo e veicolo del ritrovamento Fuori di questa sacra funzione di valere come simbolo, che l,esaurimento del suo servire alla esaltazione della brama l,atto sessuale
.
La resurrezione del sentire affranca la corrente dell eroi dal calore bramoso, cine ritorna cos vita autonoma del
concepibile solo come veicolo della continuit della specie ossia degli esseri che recheranno di segno dell,identica scis,
centro so-
lare, essa pu venir nuovamente collegata, ove sia necescon l atto sessuale medesimo: che ne viene penetrato
,
reintegrazione
originario dell,anelito che si esprime come eros questo contenuto pu essere ritrovato fuori dell,eroi e perci ove si
,
luciferico-ahrimanica, normalmente dominante di suo processo. L anelito che si esprime come eros pu essere trasformato,
,
ha ori-
Sostanzialmente, in alto come in basso, ci che muove spagiricamente l attivit pura della coscienza, libe,
tire una sterile soggettivit: la parvenza dotata d,un potere impersonale di realt che dal di fuori non offre presa Io: solo il pensiero liberato pu divenire il veicolo dell,Io all interno del sentire. Il cmpito dell,Io entrare nel
,
luciferico-ahrimanico. Il pensiero scorre normalmente in un puro elemento eterico, immune dalla corruzione luciferico-ahrimanica, ma non ha coscienza di si a tale livello, onde perde l,immunit l dove,
all
del
discepolo conquistare il livello reale del pensiero come pensiero solare, o vivente: la dimensione della purit origina-
nale del sentire, che reca come potere universo l,impulso del
Sacro Amore. Egli incontra la zona segreta dell anima in cui splende come Sole il Logos: prima di questo incontro,
,
201
ogni luce, ogni forza, ogni ispirazione vengono sempre alteratamente mediate dallo sforzo dalie discipline, dalla ten,
sione morale.
La purit assoluta, come veicolo della castit originaria del sesso, la condizione della magia se-
resto, necessitano gli Ostacolatoti per paralizzare il contenuto vivente dell opera, onde sagaci espositori, come al servizio di tale piano, si fanno interpreti di essa presso disce,
poli avidi di dipendenza dialettica, piuttosto che di conoscenza. Ci spiega l attuale stato di pericolo del mondo: in realt viene resa inefficiente l unica conoscenza che pu resti, ,
il discepolo realizza l,indipendenza dagli influssi di Lucifero e Ahrimane. E la purit di cui egli
, '
lui data e posta al centro della sua opera senza clic appaia
determinatamente sia l ascesi del pensiero. Questa non
,
certo l elaborazione
,
accendersi come potere di vita indipendente da tale forma, ossia come dynamis della libert, di cui quella filosofia
l,istanza.
Senza una simile ascesi, qualsiasi elevazione alla coscienza eterica mediante la serie dei motivi esoterici delle
,
dal rappresentare sensibile. L,esperienza finisce con lo scadere in un medianismo raffinato: soprattutto in relazione ai tempi, la cui oscurit sotto taluni aspetta supera ci che
202 203
XVI.
SECRETUM
INVIOLABILE
della presente epoca consiste appunto nel fatto che lo Spirito si risveglia cosciente, dopo una millenaria conformit alla regola della propria trascendenza. Ma si risve-
del suo sonno. Che oggi siano ripercorribili i sentieri della Tradizione, per il fatto che si possano studiare e intuire e Sembra che questa epoca abbia rotto le dighe con Io
Spirituale, come non mai: si cerca ad ogni livello e in tutte
le direzioni qualcosa oltre il limite: che l,identico limite
, ,
e tuttavia quello relativo a ciascuno. I sentieri le scuole, i metodi, gli Yoga, sono innumerevoli. Ma non si pu dire che ci che si riversa dalle di-
ghe rotte sia lo Spirituale. Come gli animosi magliari napoletani partono ancora alla conquista del mondo e tra l,altro
giungono ad affibbiare partite di seta fasulla ai tradizionali
produttori della seta, ai Cinesi, considerati peraltro commercialmente i pi dritti del mondo: allo stesso modo partono come yogi dall,India personaggi che forse sono men estrosi dei magliari napoletani e tuttavia riescono a diventare maestri di molti discepoli in America e in Occidente Non e escluso tuttavia che se si grattasse la scorza di qualcuno dei pi famosi swami in circolazione con rispettabile sguito di discepoli si giungerebbe a identificare un ex-scugnizzo napolitano. Del resto non la prima volta che un caso del genere si verifica. Un simile swami merita veramente
,
.
si fa che una preliminare strada e questa preliminare strada diviene l,immobilit, o il guasto, di tutta la vita, se non
si avverte la necessit di una Scienza cosciente dello Spirituale, secondo l esperienza attuale delle forze immediate della coscienza sollecitate nella ricerca: forze esprimentisi
,
nel pensare, nel sentire, nel volere, nel percepire, prima che
nella dialettica della Tradizione.
avere discepoli, perche ha qualcosa da trasmettere per esempio un suono ancestrale, esprimente la perennit partenopea. Che questa sia l,epoca della ripresa dello Spirito pre,
,
spirituale capace di volere lo Spirito bens con la potenza dell individualit, ma oltre l,individuale. Chi sia privo di tale anelito, ama gnosricamente rappresentarsi il superamento dell,individuale, conoscendolo sotto le dizioni tradizionali,
,
205
pur di evitare di realizzarlo, perch il realizzarlo implica la presa diretta delle forze del rappresentare, del sentire e del
volere, chiamate in causa: un lavoro invero faticoso. Ai calli-
grafi della Tradizione piace muovere in un mondo di distinzioni formali, nell analisi raffinala della ortodossia, riducente lutto a una metodologia terminologica persino con il suo
, ,
del proprio destarsi, intende comunicarlo ai fratelli dormienti sia da costoro considerato privo di connessione con la
,
darizzare contro di lui, malgrado i loro dissensi di superficie. Il vero occultista conosce questa situazione: la sua arte
muovere nel retroscena di essa, perch questo gli rivela ci che gli viene essenzialmente richiesto. La visione di tale re-
Occorre dire tuttavia che quell,anelito e una virt prenatale, ossia un impulso del karma: chi ama rimuginare
l antico con le forze attuali, affissandosi al contenuto anti,
co e ignorando le forze che gli danno vita, in sostanza manca di tale impulso: perci giustificabile. In definitiva, tutti
sono giustificabili. Gli unici a non essere giustificabili sono
coloro che recano in s l impulso
,
sciente nei soggetti solidali, la cui intesa il potere di una anima di gruppo: egli pu invero muovere mediante la forza che emana da essa, sino a riconsacrarla.
zionale
a uscire dal sonno tradiper ritrovare l elemento reale della perennit, e tut,
Gli attacchi contro la Via Solare si susseguiranno da ogni parte, nessuna esclusa, compresovi perci anche quello
di coloro che da essa hanno avuto sostegno e aiuto.
tavia non sono capaci di coscienza del loro impulso. La pluralit delle vie giusta: ogni individuo una via
secondo l imagine
,
della Bbagavadgita.
a mancare sulla scena il filo che li congiunga gerarchicamente, se manca l azione invisibile degli operatori essenziali: subentra in tal caso la presenza di guide comunque perma,
dagli apparenti avversari, che appunto partecipano al sacrifido, per lui riconoscere la via all,esperienza del Principio
In quanto lo Spirito va destandosi dal sonno milleprivo di coscienza del livello per, ,
duto, i Deviatori sono all,opera perch la ricerca spirituale sia deviata, venendo asservita, al livello attuale, all uomo dominato dalla terrestrit
millenario sonno. 206
,
rona di Spine alla Flagellazione: cos assunta, pu a un determinato grado divenire la Forza che libera dal male.
Il discepolo a questo punto pu intendere il senso del Batkol - di cui lo Steiner parla nel "Quinto Vangelo" -
a cui egli pu elevarsi grazie a un analisi supcriore evocante il Principio della sintesi: realizza l'anima come la struttura
g i n a z i o n i date dallo Steiner, perch sorga nell anima vivente l imagi ne della loro azione. L'uomo la mta delle
,
'
avver-
che
,
in quanto veicolo di conoscenza, per il fatto che essere che si sottragga all,impulso dell"odio privo di ragione e perci in cerca di ragioni. E per il discepolo
un aiuto
,
sono accaniti avversari tra loro, riescono ad andare d accordo. La considerazione del senso occulto dell avversione
non v
ne di salvazione che sorge in lui come sta sostanziale dell ego: ove egli stesso
, '
solidale del mondo contro la Scienza dello Spirito, il contenuto meditativo che conduce dal senso metafisico del Batkol, alla visione della convergenza dell azione delle Gerarchie
,
nell entit
"
le leggi dell'ego. Quella solidariet e occulta, ancora non ha l,infero potere magico di essere una solidariet sul piano cosciente e operativo. In determinate circostanze e quando risponda all assunto rosicruciano, al discepolo consentito regolarsi rispetto ad essa secondo il senso segreto della opposizione radicale
,
testimone, sono il contributo recato dai fratelli umani al compito della contemplazione. Questa avversione si pre-
contro l uomo
,
la conseguenza di un accordo pattuito tra Essi, di l dal loro reciproco conflitto originario. Egli sa che
non ha senso dolersi dell avversione del mondo o di lottare
,
del contenuto del Batkol, integrata ogni volta dalla imagine della sua controparte cosmica ossia del suo rovesciamento, veicolo della comunione con il coro delle Gerarchie ope,
del Pater
debitori , la risposta spirituale all avversione umana, che non avversione contro detcrminate personalit, bens con>
sione: grazie alla quale pu evocare in s come controparte cosmica restitutrice dell Ordine originario, la sintonia delle
,
,
tro il contenuto del rito solare della Comunit Spirituale. Il contenuto solare naturalmente il contenuto cristico, che
209
208
pu essere presente nell anima del cercatore, per virt intcriore diretta anche se non sa nulla del Cristo cosmico. La
,
mente nella Filosofia della Libert: l anima pu essere presa compiutamente dagli Ostacolatori, - che del resto la
situazione normale dell uomo di questo tempo - e tuttavia
,
non appar,
tiene a colui che la professa ma agli Ostacolatori che lo manovrano: un evento positivo per colui che la professa perch prepara la determinazione del suo debito, o del sacrificio, ch,egli in profondit vuole offrire ma ancora non sa
,
la contempla, sollecita la visione della convergenza delle forze delle Gerarchie: l,elevazione decisiva per l,anima di lui. L,uomo la mta delle Gerarchie: la potenza di queste
trascende illimitatamente il debole e incerto volere individuale dell,uomo: che tuttavia reca in s celata la virt di
Il momento potenziale della libert viene realizzato in s nella consumazione del pensiero dialettico. Nell esperienza diretta del pensiero, in quanto pura dynamis, la dialettica
*
pensiero realizza in tal modo una coerenza pura con s, operante magicamente a rendere viva la zona in cui l Io
,
l Universo.
,
ossia della parte di s consonante con la corporeit: pu decidere con la massima autonomia, perci con essenziale moralit, indipendentemente dalle deficienze morali
sima
,
accennata, ha inizio la conoscenza reale di tali deficienze: viene preparata la separazione della forza autonoma dell>Io
dalla sfera in cui si corrompe. E, la sfera degli impulsi pro-
di vita. E, difficile che il discepolo conosca il reale contenuto di una sua operazione interiore prima della pratica conoscenza della manovra degli Ostacolatori: conoscenza che una tappa inoltrata del cammino
,
.
La percezione di essere al centro dell,avversione da una parte e della convergenza delle Gerarchie dall altra, porta il discepolo a una pace profonda con l umano, per cui non pu non rispondere alle avversioni, calunnie, aggressioni,
"
amore
211
versione in se stessa: perci, dal punto di vista della direzione cosmica, le necessaria la guerra.
stica, ma frutto della conoscenza. Chi giunga a questo amore, fondato sulla conoscenza e sulla pace con gli esseri, pu
tutto: non ha nulla da bramare, perche ha tutto e dinanzi a s il cammino del Superumano, implicante l assumere come materia prima da elaborare, gli strati profondi dell umano.
,
,
dente la possibilit che l,avversione venga afferrata in pcnsieri-forza trasformatori, dalle personalit responsabili. Allor-
L avversione
,
ch una tale possibilit viene meno, la guerra diventa inevitabile. Essa potrebbe essere evitata, ove fosse convertita
in confronto reale di conoscenze, ossia di forze della sag-
epper in sostanza la patisce, realmente, un sacrificio, cui deve rispondere come terapia, da parte dell,asceta, la conoscenza di tale retroscena sacrificale. A un determinato mo-
mento, egli conosce la prova dell essere al centro delle varie umane lotte come veicolo di rettificazione e di equilibrio:
,
,
non gli toglie il venir colpito o ferito: gli d modo, invece, di rispondere col sentimento dell,amore. Egli supera la necessit di rispondere egli stesso con timento appartiene alla sfera dell anima, non alla sfera dello Spirito che non ha bisogno di combattere. Stando al centro, l asceta non pu essere toccato, malgrado l inevitabile alleanza di profondit degli ingiusti. La sua forza non conside' ,
*
l avversione:
*
il combat-
poter fare i conti nella propria interiorit con l impulso dell*avversione, di l da ogni demoniaca recitazione di
alleanza, o finzione di pace.
L
,
rarli ingiusti, ma soccorrerli senza essere afferrato non offrendo presa: die in fondo non offrire presa a ci che
,
presso una sottile volont di guerra, impedisce che l,impulso dell,avversione sia affron,
per evitare Io scontro tra loro. Il loro impulso anti-umano gi pago della possibilit di estrinsecazione totale in un sistema organico, politicamente soggiogante i singoli mediante la sottile e sempre pi finta rete degli obblighi civici.
In tal caso, Lucifero e Ahrimante giungono a realizzare mondialmente la loro alleanza sotto l egida della pace tra
'
tato nella sua vera sede, ossia nella scena della coscienza:
mazione di giuridicit e di necessit. Ideale intoccabile esso diviene il mito che pu costituire all,organismo formalmente
,
religioso la base della buona coscienza: di aver infine attuato la missione della pace sulla terra: sostanzialmente vendendo
l
Uomo all,oscuro potere della politica: incatenando i singoli al sistema astratto della societ senza Spirito: riducendo tutto, n pi n meno che come il Materialismo, a una visione economica del problema dell uomo. Visione economica, per, senza possibilit di perce,
N una sola opera, o un minimo numero di opere, del resto, sufficiente a dare l,idea della vastit e della unidt di un insegnamento che non riguarda una corrente in particolare o imo specifico aspetto della cultura, ma tutto
umano, epper il presupposto superumano: insegnamento del quale, chi l abbia conosciuto dopo aver pra, ,
l essere
sovrasensibile del processo economico, che non pu venire dall'attuale scienza del fatto economico: ove si coglie l,animus
del sistema che, pur di respingere la conoscenza della tri-
lismo.
*
La terapia recata da colui che riesca a portarsi al centro delle forme dell,avversione, secondo un rito che ogni giorno esige essere rinnovato appunto il suo esprimere come
,
cante si verifica nei mici riguardi, mi conforto al pensiero di essere in s nobile compagnia: ricordando appunto la storia dello Steiner. Quando mi accade di sapere che intellettuali di questo tempo sprezzano o detestano la mia opera
senza averne letto una riga, o avendo letto le ultime tre
virt di i r conciliazione originaria indipendente dai contrasti terreni l,impulso dell,anima a muovere dalla essenza di s:
,
,
La comprensione di tale retroscena gi un agire spirituale in esso. La serie dei pensieri delle precedenti pagine
scaturisce dali osservare non solo la storia terrena di Rudolf
,
anzi sento per loro simpatia, pensando che taluni cultori di Scienze Spirituali, moralmente impegnati con s a formulare
giudizi solo in base a obiettiva conoscenza, si comportano
allo stesso modo: mi giudicano senza leggermi o leggendo
Steiner, ma anche il tipo attuale di reazione riguardo alla sua figura, o alla sua opera: istintivamente detestate da per214
d animo.
,
Nei momenti della meditazione, pu apparire particolarmente chiaro come la percezione dell elemento personale inferiore che reagisce, sia lo scopo vero di simili esperienze, in quanto possono condurre, cos come l'intensa sofferenza
,
care in chi presume conoscere la Filosofia della Libert o l esercizio della spregiudicatezza o l assunto del pensiero vivente. Certi amici dello Spirito dovrebbero chiudere per un momento i libri di saggezza di continuo compulsati e realizzare, sia pure per pochi minuti un minimo di ci che leggono: mettere in moto il pensiero oltre il pensato: pen, , , , , ,
trasfigurante o la meditazione stessa, a intravvedere le forze della reintegrazione dietro Io scatenamento dell,avversione,
come dietro l attuale rottura delle dighe dello Spirituale: la
'
convergenza delle Forze delle Gerarchie nell anima umana, per virt di una mediazione non semplicemente umana, ritualmente evocata.
"
sare da s, oltre l>abitudine cerebrale e il giudizio accolto. Pochi minuti di correttezza mentale almeno una volta la
,
Il segreto di questa mediazione sorge come senso di profondit della visione cosmologica rosicruciana. E una
mediazione che non pu svolgersi fuori dell anima
,
superindividuale, in quanto azione delle Gerarchie. La mediazione tale in quanto si svolge simultaneamente nell umano e nel Superumano, non avendo altra funzione che la congiunzione originaria dai due mondi.
Se non ci fosse un,attivit metafisica intima all uomo,
,
vimento spirituale non ha mezzo pi idoneo che penetrarvi come organizzatore o come assertore di intransigenze formali.
, ,
Per quanto si possa venir colpiti da certe deformazioni della verit e dalla loro persistente trasmissione sotto il segno della Scienza dello Spirito importante riuscire a
, ,
nella quale l elemento superumano sia presente, o immanente, non avrebbe senso parlare di mediazione. Deve potersi
'
identificare una stessa forza, che si svolge in basso come in alto: deve essere riconosciuta un attivit che appartiene
,
n mancare di gratitudine per chi fornisce elementi di conoscenza del retroscena spirituale di determinati ambienti:
putabile ad essi.
216
profondit del sentire e del volere. Mediante la logica umana, questo pensiero muove regolarmente a un determinato livello, ma al tempo stesso, rispetto ai livelli superiori contraddice normalmente la logica del Logos: soltanto ove sia logico secondo il reale,
ossia forma di un contenuto intcriore, esso risuona simultaneamente nell animico
,
movimento, indipendente dalle forme luciferiche dell intelligenza sia pure abbagliante della testa, per non essere paralizzato dai vincoli o dalle barriere personali. Questo accordo
,
ii pensiero, in quanto in s solare, Io reca originariamente, ma di continuo smarrito dal discepolo che se ne serve
che non si libera solo per il fatto che si rafforzi. A questo punto ha inizio l,impulso rosicruciano dell ascesi. La pura continuit del moto-pensiero, accordando
"
moto libero dal sistema della testa, reca una potenza d impersonalit che, a sua volta evocata, scopre gli ostacoli della natura personale. Tale potenza d impersonalit appartiene
,
Ma il pensiero cosciente nella testa, dove normalmente, come moto dialettico, perde la connessione con il Logos: il ricostituire deliberatamente questa connessione, realizzando il moto formale, e l esperienza del pensiero
,
all,Io vero.
Tutta una prima fase della disciplina rosicruciana consiste nel realizzare il potere, insito nel pensiero, di mani-
festarsi secondo proprie leggi, malgrado i limiti dell,umana personale natura. In sostanza questo potere d impersonalit
,
astratto come pensiero puro. Il veicolo mediante cui il pensiero originario ordinariamente muore, diviene veicolo della vita: la via pi lucida allo Spirituale.
L accordo dell elemento
'
viene inizialmente realizzato dalla Scienza, a un gradino elementare, in quanto l indagatore deve dimenticare se stesso, mettere veramente da parte l ambigua psiche, per l obiettiva
, , ,
non
d impersonalit
,
dell,anima. La Scienza andrebbe riconosciuta come disciplina il cui vero senso l iniziale formazione
,
sibilit del pensiero di attingere, di l dal mentale cerebrale, alle forze profonde sorreggenti dal Cosmo la vita fisica. Dal superamento del limite fluisce nell,umano la Forza attesa: che pu tutto. La connessione della corrente pura del pensiero con la sua scaturigine cosmica un evento iniziatico: viene accordata dal Mondo Spirituale. Prima di tale evento,
219
il discepolo giunge spesso a un a tu per tu con se medesimo, che Io prepara: pu contemplarlo pu sperimentarne
,
'
come nei momenti severi delle prove. In tali momenti il discepolo sa che il contatto con quella
Forza tutto: senza quella non pu procedere oltre il punto
invece indipendente, pur entrando nella sfera di Lucifero e Ahrimanc: obbliga questi a servire la sua forma. Tale azione
soltanto redime il male del mondo, secondo l impulso del
Redentore.
L
, ,
delle discipline, ha ben scarse possibilit di rendere pratica la sua intuizione: nell,esclusivo prevalere della tecnica o del
sapere, come nell esclusivo o soggettivo sentimento del Logos, sono ravvisabili rispettivamente le influenze dei due
Ostacolatoti.
,
del coraggio dell,azione: blocca le forze della volont operatrice, non s immerge nella realt del mondo, impedisce al
,
Principio di fluire nella realt del mondo. Il Principio della Forza fluisce in un volitivo donarsi
dell"anima, grazie al quale ogni volta la dualit viene superata. L ispirazione
'
del discepolo conseguire tale equilibrio tra Conoscenza e Devozione, da ritrovare nell,una l,empito
creativo dell altra.
,
L arte
,
A questo punto la connessione con il Principio della Forza insito nell,anima e tuttavia ignoto
moto diretto del cuore nella volont. Non deve essere inter-
ad essa, diviene operante, s da lasciarsi percepire. L anima razionale comincia a risonare secondo il Logos in quanto
,
si conforma alla sua vita superiore l,anima cosciente. Ha inizio una prova continua della chiarezza di coscienza del
,
rotta la spontaneit dell azione e della comunione umana, ai fini del ricordo: questo deve essere presente come ispirazione evocabile, ossia come presenza stessa del Principio dell,azione, o della comunione, nell,anima. Perch questa
discepolo, chiamato a operare secondo il Principio della Forza, dalla serie incalzante degli eventi del giorno ormai
,
presenza sia immediatamente evocabile, occorre preparare per lungo tempo la presa diretta: in particolare in alcuni
casi in cui
,
non
, ,
intui-
l OstacoIatore.
,
un operare secondo l Io connesso con il proprio Archetipo. Verr il momento in cui il segreto della vita consister
nella presenza della ispirazione di tale Archetipo. In taluni casi si potr parlare di presenza di Spirito, ma nor220
quel segreto dell affidamento alla Forza espresso nell,imagine: Non Io, ma il Cristo in me . Che non c rinuncia all Io, ma attuarsi della sua assoluta immediatezza
,
.
ma
perci inconcepibile all anima razionale-affettiva, ossia praticamente impossibile ad afferrare all intelletto. Il problema appunto questo, per l anima, e in tal senso diviene problema
"
"
nel fatto che quelle force sostanzialmente appartengono Io, cio al suo Principio: al Principio presente nell,Io
, ,
si raccoglie in s indi-
concentrazione e le meditazione, perch risorga purificata la sua forza. Questa risorge, per, nella misura in cui venga restituita del suo Principio, connessa con esso, fluendo da esso. Appunto, il discepolo deve apprendere tale connessione: altrimenti egli la sfrutta e la ignora, usa la forza contro il suo Principio, rendendo pi pesante il karma della
collettivit e preparando le ulteriori catastrofi dell umano.
E,
,
per solito non se medesimo come entit pura, ma l Io immedesimato nell,anima: l,Io che si sente si pensa
, , ,
L,Io
Nell,anima
'
quello che avviene ogni giorno: il deterioramento della generale storia umana, conseguente al fallimento delle imprese spirituali e alla sempre pi fitta organizzazione delle scuole occulte ahrimaniche, cui partecipano discepoli poco
coscienti, persuasi di servire lo Spirito. Chi riesca minimamente a contemplare il paesaggio sovrastaisibile, non vede ormai riuscire alcuna di tali impre-
se: tutte patiscono la stessa paralisi centrale, dovuta al prevalere di un elemento personale di profondit: onde Rudolf
Steiner conclude il suo libro Iniziazione ( Come si consegue la conoscenza dei mondi superiori ) con l imagdne am'
in essa,
,
L esperienza
che, per un riattizzarsi dell"ego, cade dal pi alto vertice conseguito. Questa caduta salutare,
correttrice, un dono dello Spirito, ma un,opera spirituale rimandata, un debito che attende nel futuro, debito
oltre ogni limite concepibile all,anima esso la Forza che non conosce gli ostacoli dell anima, ed ha di conseguenza la
,
>
222
porto con la Forza: questa invero decide dell impresa iniziatica. Ma appunto in tal senso questione di conoscenza:
perche la stessa Forza che solleva al Sovrasensibile, pu trarre verso la distruzione dello Spirito, ove non sia ricongiunta con la sua scaturigine e accordata con l esigenza origi,
nire dell
nario, dando a questo il nome che non pu pronunciare se non per se medesimo e che nessuno dal di fuori pu dargli: Io. Questo potere l,asceta Io nomina, ma in realt lo ignora.
Alla conoscenza di tale Archetipo non si giunge, se
non ricostituendo la sua unit originaria, mediante il ritrovamento degli archetipi degli elementi in cui esso appare a se scisso: perci l uomo parte dal pensiero che realizza in
,
della indipendenza dalla natura inferiore e dalle sue persistenti risonanze. Il discepolo realizza il senso reale della
basso l,iniziale opera di sintesi, il concotto. La natura, il mondo, il cosmo, rimandano a una pluralit di forze recanti
ciascuna in s la propria forza archetipica, ma ciascun archetipo rimanda alla sintesi superiore di una forza archetipica
univoca.
essa accoglie una ispirazione che, trascendendo la soggettivit, ricrea la vita, afferra la natura pi riottosa, divenendo
corrente trasmutatrice dell
,
in cui tutto fuso e indifferenziato, e in cui aspiri a dissolversi. Una simile universalit un illusione Iucifcrica. Alla
,
umano-terrestre.
qualcosa a cui si ribellano taluni persuasi di una via dell autoaffermazione magica e della necessit di veruna passivit rispetto a correnti trascendenti, mentre a tale passivit sono pronti pronamente a concedersi, se alla Forza possono dare il nome di Kundalini, o di Tao, o di Bodhi.
"
unit superiore si giunge come a un mondo organicamente costituito degli elementi della pluralit, che perci vanno conosciuti singolarmente e sperimentati archetipicamente, perch possano esprimere la loro virt costitutiva, venendo superati come elementi analitici. Occorre conoscere la concretezza delle distinzioni, per poter giungere alle unifica225
224
ginative, alla contemplazione degli archetipi. Cos la struttura dell,Archetipo umano, l,Io, va conquistato attraverso un analisi rigorosa in cui soltanto vive il suo
,
con ci svolgendo l assunto iniziatico, presso le discipline di formazione: ascesi in movimento, non schematizzata in un discorso, ma compiuta nella sua unit trascendente come
ferreo potere unificatore: tanto pi teso alla sfera armonica epper celeste e radiante della sua unit, quanto pi ferreo il suo rigore analitico. E, la ragione per cui il Maestro dei
nuovi tempi prospetta l analisi degli elementi costituenti cos che si proceda con sicurezza verso la sintesi, in quanto di ciascuno si sperimenti l archetipo: che e essenzialmente l opera del pensiero, il concetto percepito nella
"
come nel seme di una pianta si ha tutta la sua storia, o nella foglia l,imagine dell,intera struttura o nel fiore l apice del processo eterico, o nel tronco la percezione della forza strut,
l,Archetipo,
'
espressioni della sua interna relazione, e che perci sfugge al discepolo incapace di ricostruirla in s, come dinamica
del Logos nell,anima. Proprio il discepolo incapace di rico-
concentrazione.
L asceta
,
dalla frantumazione della molteplicit visibile intorno come natura e non si lascia ingannare dalle universalit va-
ghe anche se rappresentabili come metafisiche, con cui facile contrapporre il monismo vedantico, o mahayanico, o
sufico, o gnostico, all analisi della morfologia occulta dello
,
oppure a quanto gli appare inosservanza formale, essendo in effetto il simbolo del suo limite men,
uomo e della struttura del Cosmo, data dal Maestro dei nuo-
tale. Del resto, l anima razionale, tendente a comportarsi come anima cosciente, trova connessioni intellettuali tra ele,
mento ed elemento
Secretum inviolabile il senso di questa muraglia discorsiva all interno come all,esterno, verso il senso auten' ,
tico del cammino rosicruciano, malgrado esso sia stato indicato con una messe generosa di insegnamenti. Come il castello del Graal invisibile agli abitanti delle contrade vicine, o come lo splendore metafisico del Sole appare buio a chi si muova fisicamente nello spazio - e in realt non si
muove fuori della dimensione della Terra - cos l opera
,
La via dello Steiner cos si presenta come un sistema di ascesi universa, correlata a ogni grado dell,umano e tuttavia avente al centro l istanza al superamento dell,umano:
,
del Maestro dei nuovi tempi sfugge sia a chi crede di possederla, come a chi da fuori la combatte. Pu incontrarla
solo colui che cerca con cuore puro, subordinando alla ri227
226
L opera
,
germe di una ricerca diretta dello Spirito per la vita successiva, ma questo non ha che un senso limitato rispetto alla funzione che le propria in relazione all,urgenza dei tempi. E, la funzione cui ho inteso riferirmi, chiamando in questione alcuni aspetti della mia esperienza personale, capaci
di fornire chiarimento su essa.
non permanere inconoscibile, ma rivelarsi come la forza medesima del conoscere, a cui sia assicurato il puro svolgersi nell anima, dall umano al cosmico.
, '
di superare la recitazione umana delle qualit spirituali, per l"azione che le renda ricreatrici dell,umano. Solo a tale condizione possibile dndicare la Via e
ricordare con Lao-tze che non la via ordinaria . ma pro-
prio per questo la meno accessibile, o difficilmente accessibile a coloro che sembrano accettarla anzi volerla e tuttavia
le sono estranei per costituzione interiore, e con il loro non conoscerla, hanno il cmpito di renderne pi difficile la conoscenza ad altri
,
se non a nasconderla.
garla dialetticamente, ossia facendone un linguaggio tra i linguaggi del tempo, cos da farla valere come appartenente a tale livello, che il livello della sua morte. Mentre
dente di ogni forma visibile o invisibile di vita: livello a cui pu ascendere chi realizza la morte di tutto ci che ha parvenza di vita: a cominciare dalla dialettica. La quale,
sulla base dei testi e dei cicli letti, pu, con il suo po-
tere di analisi, rielaborare la materia sino a nuove analisi volte a divenire nozione corrente, sapere discorsivo fornente
l
,
228
I La mediazione originaria.
.
III. J. Evola.31
IV. Il sentiero della Rosacroce.42 V
.
VI. Antroposofa.61
VII. Giovanni Colazza.79
.102
112
la Libert
XI. Shakti e Logos.127 XII. Del comunicare la Scienza dello Spirito . . 135
235
233
W. W., 19, 20 Aurobindo, Shri, 55 62, 63, 117, 127, 129, 131, 132
,
Gboddo (Bioddo), 25, 26 Colazza, Giovanni, 63, 71, 79 sgg. Damiani, Saro, 17 De Guaita, Stanislao, 17 De Plano, Giovanni, 136
Dominici, Nello, 136 Eliade, Mircca, 46 Elias Artista, 83
Julius, 31 sgg., 46, 62, 64, 66, 68, 69, 79, 81, 82,
97, 164
235
Reghini Arturo, 63
,
Imperatore, 82
Schuon, Frithjof, 52
Scifoni, Domenico (Deimo), 97
Kant, Emanuele, 22
Lamarque Vero, 85
,
Secondari, Argo, 16
Sivers, Maria von, 85
Lao-tze, 228 Levi, Eliphas Longo Guglielmo, 97-100 Lupi Roberto, 90, 91
, ,
Smiles, Samuele, 18
Spaini, Marco, 75, 85, 97, 185 Starace, Achille, 94, 95 Steiner, Rudolf, 11, 17, 18, 20, 35, 37-40, 43, 45, 49, 54,
Maccari, Anacleto, 16
Marx, Carlo, 115
56, 62, 66-73, 79-82, 85, 86, 89, 92, 102, 103, 106, 111, 116, 120, 121, 133, 137-139, 145, 150, 154, 162, 169. 170, 173, 174, 178, 179, 181, 189, 194, 196-198,
207, 209, 210, 215, 223, 226
Masui, Jacques, 46
Merg, Salvatore, 63
Migot Andr, 46 Modugno, Ciccio, 63 97
, ,
Piergentili, Gigetto, 97
Platone, 24