Teheran

capitale dell'Iran
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Teheran (AFI: /teeˈran/[2]; scritto anche Tehrân, تهران AFI: /tehˈɾɒːn/ in persiano) è la capitale dell'Iran. Situata nel nord del paese, ai piedi dei monti Elburz, la città dà anche il nome alla provincia di cui è capoluogo. Teheran ha visto la sua popolazione aumentare progressivamente da quando è diventata capitale, in seguito al cambio della dinastia nel 1786, e con 14 410 000 abitanti stimati nel 2020 è la più grande città dell'Iran e di tutta l'Asia occidentale.[1] La popolazione dell'area metropolitana contava 12 183 391 abitanti al censimento del 2011.[3] La crescita demografica è dovuta principalmente al miglioramento delle condizioni di vita e all'azione d'attrazione esercitata sulla popolazione delle province limitrofe. Essa ha subito una forte accelerazione a partire dal 1974, a seguito dell'aumento dei prezzi del petrolio nel corso della prima crisi petrolifera, quando la periferia della città si è estesa molto velocemente. Teheran ospita quasi la metà delle attività industriali del paese, soprattutto legate al settore automobilistico, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle armi, del tessile, dello zucchero, del cemento e dei prodotti chimici.

Teheran
città
(FA) تهران
Teheran – Bandiera
Teheran – Veduta
Teheran – Veduta
Localizzazione
StatoIran (bandiera) Iran
ProvinciaTeheran
ShahrestānTeheran
CircoscrizioneCentrale
Amministrazione
SindacoAlireza Zakani (SPIR) dal 2-9-2021
Territorio
Coordinate35°41′N 51°25′E
Altitudineda 1 120 a 1 670 m s.l.m.
Superficie13 692 km²
Abitanti14 410 000[1] (2020)
Densità1 052,44 ab./km²
Altre informazioni
Linguepersiano
Cod. postale13ххх-15ххх
Prefisso021
Fuso orarioUTC+3:30
Cartografia
Mappa di localizzazione: Iran
Teheran
Teheran
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Territorio

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Teheran si trova in una pianura che digrada verso sud, ai piedi dei monti Elburz. La città è posta ad un'altitudine di 1 100 metri sul livello del mare nella parte sud, a 1200 m nel centro e a 1700 m nel nord. La città e i suoi sobborghi coprono una superficie di 86 500 ettari.[4].

La fondazione della città era stata inizialmente limitata a due zone che possedevano le caratteristiche di pianura: la superiore, composta di ghiaia grossolana e permeabile, e la zona inferiore, composta da depositi alluvionali sottili e più impervia. La regione in cui è stata costruita Teheran è un luogo di transizione tra il deserto sterile (kavir) e la catena montuosa di Elburz.[5]

La città non dispone di importanti risorse idriche, e si trova equidistante da due bacini che raccolgono l'acqua proveniente dalle montagne più a monte. Questi due bacini sono quelli di Karaj, ad ovest, e Jājerud, una trentina di chilometri ad est, che alimenta Varamin e villaggi circostanti. Tra le zone urbane di Karaj e Varamin esisteva in passato una sola grande città, Ray, posta sulla strada tra i due bacini.[5]

Il centro di Teheran si sviluppa intorno alla piazza Imam Khomeini e allo sterminato bazar. La zona intorno al centro è composta principalmente da quartieri popolari, mentre le zone più benestanti si trovano a nord, assieme alla maggior parte delle ambasciate straniere. L'urbanizzazione degli ultimi anni ha portato ad un'espansione incontrollata fino alle pendici dell'Alborz, complice anche la tarda promulgazione di leggi che proteggessero il delicato ecosistema montuoso.

Di rilevante importanza è anche la Torre Milad, situata al centro-nord della metropoli, che è tra le più alte torri autoportanti del mondo, ed è parte dello skyline di Teheran.

 
Panorama della città.
 
Veduta di Teheran di notte.
 
Vista Panoramica.

Il clima di Teheran è in gran parte definito dalla posizione geografica della città, con le alte montagne a nord e il deserto a sud. Il clima può essere generalmente descritto come mite in primavera, caldo e secco in estate, temperato in autunno, e freddo in inverno. Essendo una grande città, con significative differenze altimetriche tra i vari distretti, è da segnalare come il tempo sia spesso più fresco lungo le pendici collinari a nord, rispetto alle zone pianeggianti del sud. L'estate è generalmente calda e secca con pochissime precipitazioni, con un'umidità relativa generalmente bassa, anche se le notti sono fresche. La maggior parte della precipitazioni si verificano nel periodo compreso tra il tardo autunno e la metà della primavera. Il mese più caldo è luglio (la media della temperatura minima è di 23 °C, la temperatura media massima è di 36 °C), mentre il mese più freddo è gennaio (la temperatura media minima −1 °C, temperatura media massima di 8 °C).[6]

Dati meteo[7] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 811162228333635312415109,72234,723,322,4
T. media (°C) 3510162228313025181154,31629,71817
T. min. media (°C) −11510152023221812510,31021,711,710,9
Precipitazioni (mm) 3734372815331114213610780736230

Origini del nome

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L'origine del nome Tehran è ancora in fase di discussione e sono disponibili diverse interpretazioni. Un'etimologia popolare è che il nome della città derivi da Tah + rān, che significa "coloro che cacciano o sparano"[8] Per il generale Albert Houtum-Schindler, è una derivazione del termine Tir-ān, basato sull'elemento Tir che ha il significato di "pianura, piana desertica", che è rapportato a Shemrān da Schindler.[9] Lo storico e linguista Kasravi Ahmad ha la stessa opinione e contrappone Tahrān ("luogo caldo") a Shemrān ("luogo fresco").[10] L'orientalista Vladimir Fëdorovič Minorskij propone a sua volta un'altra spiegazione basata sul significato di tah, che significa "fondo, profondità" in alcuni dialetti in Iran, che potrebbe essere associato con il nome della città di Ray, il che significherebbe che con Teheran si intende "dietro Ray".[11] Xavier de Planhol, professore emerito di geografia, sottolinea nell'Encyclopædia Iranica che queste proposte sembrano congetture ed è inutile cercare l'origine del nome della città. Anche l'ortografia del suo nome è cambiata, poiché prima del XX secolo, Teheran era scritto con una , mentre ora con , che si suppone meglio rappresenti la pronuncia dei suoi abitanti.[5]

Origini

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Teheran nacque come villaggio a sette o otto chilometri dalla storica città di Ray. Fu uno dei primi villaggi a nord-est di questa città in cui gli abitanti si rifugiavano nella Shemiran, Qasran e ai piedi del Alborz per sfuggire al calore del deserto del sud. Tracce di insediamento risalente al neolitico e anche periodi precedenti (come rinvenuto nel sito di e-Cheshma Ali, situato nel centro di Ray).

Il nome di Teheran è citato in scritti storici, come quelli di Yāqūt, che cita la città nel 1220, e di Zakariyyā Mohammad Qazvini, risalenti al 1275. Entrambi la descrivono come una "città commerciale" (qurā) e persino come "città commerciale importante (qariya kabira), suddivisa in dodici distretti (mahaleh).

L'economia della città a quel tempo era basata sul commercio di frutta e verdura che crescevano nei giardini della città, irrigati con sistemi tradizionali (come qanat e kariz) con le acque provenienti dalle montagne vicine.

Emergere delle funzioni urbane

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Teheran si avvia a diventare più importante dopo la distruzione di Ray da parte dei Mongoli nel 1228. Teheran stessa soffre l'invasione, ma il declino di Ray spinge i suoi abitanti a trasferirsi nella città, che offre maggiori opportunità con i suoi giardini e canali di irrigazione. Nel 1340, Hamd-Allah Mostawfi descrive Teheran come una "piccola grande città". Nel XIV secolo, Varamin è la più grande città della provincia che consiste di quattro dipartimenti, tra cui Teheran. Ray entra a far parte del distretto di Teheran, e la superiorità di Teheran su Ray sembra datata in questo periodo.

Don Ruy González de Clavijo, un ambasciatore castigliano, fu probabilmente il primo europeo a visitare Teheran, soggiornando nel luglio 1404, durante un viaggio verso Samarcanda (allora capitale mongola). La descrisse come una grande città con una residenza reale. Ray venne descritta invece come una città abbandonata.

A partire dal periodo timuride, la città di Teheran inizia a svilupparsi a nord.

Trasformazione in capitale

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Ritratto di Muḥammad Khān Qājār, conservato al Victoria and Albert Museum

Shah Tahmasp I, secondo sovrano della dinastia dei Safavidi, fece costruire tra il 1553 e il 1554 un bazar e una cinta muraria con 114 torri (a seconda del numero di sure del Corano).[5] La scelta dei Safavidi ricadde su Teheran per molteplici ragioni: il fatto che un antenato dei Safavidi, Sayyed Hamza fosse stato sepolto a Ray, e che Teheran per diversi secoli fosse stato un rifugio per gli sciiti sono stati sicuramente elementi importanti, ma furono soprattutto situazioni storiche che portarono alla fortificazione della città. Shah Tahmasp era stato costretto a spostare la sua capitale da Tabriz a Qazvin a causa della minaccia ottomana. La città fortificata di Teheran, 150 km a est di Qazvin, quindi, forniva un rifugio in caso di pericolo.[5] Xavier de Planhol sottolineò come la cinta muraria fosse eccessiva e sproporzionata rispetto alle esigenze di una piccola città: era estesa per oltre 8 km di lunghezza, circondo una regione di 4,50 km², mentre la popolazione non superava i 15-20000 abitanti.

Durante l'epoca safavide, Teheran era il centro amministrativo regionale, ospitando un beğlerbeği e un governatore provinciale. Tuttavia, la città non disponeva né di moschee, ne altri elementi di urbanizzazione dei Safavidi.

Shah Abbas II risiederà un paio di volte a Teheran, facendosi costruire una residenza conosciuta come Chāhār bāgh. Shāh Suleymān fece erigere un segretariato imperiale (Divān Khāneh) nel centro della città (Chenārestān). Fu in questo luogo che l'ambasciatore del sultano ottomano Ahmed III incontrò nel 1721 Sultan Husayn, ultimo sovrano della dinastia Safavide prima dell'invasione dell'Afghanistan. Alla fine del XVIII secolo, Teheran non era più una piccola città di provincia, ma aveva già guadagnato importanza per i governanti persiani.

Nel 1722 le truppe di Mir Mahmoud Hotaki invasero Esfahan e tutta la Persia entrò in un periodo di disordini, che colpì anche Teheran e la sua regione.

Sotto la dinastia Zand Teheran divenne un centro militare mentre le dinastie Qadjar e Zand lottavano per prendere il potere nel paese. Tra il 1755 e il 1759 Muhammad Karim Khan volle fare di Teheran la capitale del paese, e fece costruire degli edifici entro le mura cittadine (Khalvat-e Karim Khan, per esempio). Il quartiere reale acquisisce tutte le caratteristiche dell'Arg, quartiere reale fortificato.[12] Infine, Karim Khan preferì porre la capitale a Shiraz.

Alla morte di Karim Khan nel 1779, Teheran viene disputata tra Qafur Khan (fedele agli Zand) e Agha Mohammad Khan Qajar. La città cadde nelle mani di un alleato dei Qajar nel 1785, e Agha Mohammad Khan Qajar, il primo re della dinastia, entra in città il 12 marzo 1786 e ne fa la sua capitale.[12] Lo status di capitale della Persia era conseguente ad una preoccupazione di tipo geostrategica: con i russi a minacciare il confine settentrionale e i turkmeni nel nord-est. Teheran godeva di una posizione privilegiata, al crocevia tra est ed ovest, ai piedi degli Alborz e lungo le strade che portavano alle oasi della Persia centrale e ai bacini di Fars.

Nel 1797 Teheran ha ancora l'aspetto di una città nuova, e con pochi abitanti. Un viaggiatore europeo, G.E. Olivier parla di una città con 15 000 abitanti, 3 000 soldati, e che ricopre una superficie di 7,50 km² di cui solo per metà edificati, il resto è ancora occupato da giardini e frutteti.[13].

 
Mappa di Tehran nel 1857

Fath Ali Shah (1797-1834) è il principale costruttore di Teheran. Abbellisce l'Arg, e fa costruire l'Emarat Bādgir e il Takht-e Marmar ("trono di marmo") all'interno di esso. Costruì molti altri importanti edifici come la moschea dello Scià (Masjed-e Shah) e il palazzi di Negarestan e di Lalezar. La città attira un numero sempre maggiore di abitanti e la popolazione raddoppia in 20 anni. Tuttavia, nel 1834, alla fine del suo regno, molte costruzioni non sono ancora completate.[12]

Sotto Muhammad Shah Qajar (1834-1848) hanno luogo le prime edificazioni al di fuori delle mura. Le residenze reali sono costruite nel nord della città.

Nasser al-Din Shah Qajar (1848-1896) fa diventare realmente Teheran da capoluogo di provincia a capitale. Nel 1868 la città ha di 155 736 abitanti, concentrati nei quartieri più vecchi.[14] Nel 1870-1871 distrusse l'antica fortificazione per la costruzione di una nuova. Il nuovo muro presentava la forma di ottagono irregolare di 19,2 km di circonferenza, e punteggiato da 12 porte monumentali con ceramiche decorate. Nasser al-Din Shah ristruttura molti edifici e i qanat per l'approvvigionamento dell'acqua. Alla fine del regno di Shah Nasser al-Din, Teheran si estendeva su 18,25 km².

Nei primi anni del XX secolo, Teheran conta quasi 250 000 abitanti, la maggior parte dei quali si trovavano al di fuori delle mura.

XX secolo e capitale dei Pahlavi

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La Conferenza di Teheran del 1943. Da sinistra, Stalin, Roosevelt e Churchill.

Con l'avvento al potere di Shah Reza Pahlavi nel 1925, lo Stato diventa un attore importante nell'architettura di Teheran, dove la modernizzazione è una parte integrante del programma voluta dal nuovo re per il suo paese.[15] Le mura costruite da Shah Nasseredin vengono distrutte nel 1932 e sostituite da ampi viali rettilinei. Una sola delle porte rimane. Lo Shah Reza fa appello ad architetti stranieri e iraniani per la costruzione di molti edifici durante gli anni 1930. Tra essi Marcoff Nikolai che costruì il liceo Alborz, André Godard che costruì il Museo Nazionale d'Iran, Maxime Siroux per alcune facoltà dell'Università di Teheran, Mohsen Forugh per la Banca e-Melli e la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Teheran, Vartan Avanessian per il complesso residenziale Reza Shah e la Scuola per gli orfani Vartan. Fra gli altri edifici costruiti in quegli anni vi furono l'ufficio postale, l'ufficio di polizia, il Ministero degli Affari Esteri, la stazione, e così via.

Con l'espansione e la modernizzazione della città, la sua superficie raggiunse i 46 km², undici volte la dimensione durante Fath Ali Shah. Le nuove strade della città consentono il traffico veicolare e trasformano il tessuto urbano.

Nel 1943 la città ospita la conferenza di Teheran, in cui si riunisce il Presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt, il capo di Stato sovietico Iosif Stalin e il Primo ministro britannico Winston Churchill. Questa conferenza prefigura le decisioni che saranno prese alla Conferenza di Jalta. Essa garantirà l'indipendenza e l'integrità territoriale del paese.

La città si sviluppa fortemente dopo la Seconda guerra mondiale, in particolare a partire dagli anni 1960. Nel 1966 la famiglia reale abbandona il distretto reale del centro di Teheran per spostarsi a Niavaran. Rey e Shemiran diventano periferia di Teheran, alla quale città vengono amministrativamente raggruppate nello stesso anno.

Trasformazione in metropoli

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Seguendo la tendenza iniziata nel XIX secolo, la parte sud continuò ad accogliere le classi più povere, la parte nord quelle più ricche, e la parte orientale le classi medie. La zona industriale di Karaj si sviluppò molto rapidamente lungo la prima autostrada costruita in Iran. L'espansione economica che seguì il boom petrolifero del 1974 accelerò lo sviluppo urbano di Teheran.

Durante il periodo della rivoluzione iraniana si espansero ulteriormente le periferie, anche con la costruzione di nuove abitazioni senza licenza, o edificazioni su terreni acquistati senza formalità. Nel maggio 1985 Teheran venne colpita per la prima volta dall'inizio della guerra tra Iran e Iraq. Altri attacchi avvennero nel 1988[16].

La città è stata oggetto di vari attentati terroristici nel corso degli anni, l'ultimo dei quali è avvenuto nel giugno 2017.

Società

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La città è segregata e polarizzata: i quartieri settentrionali, in particolare Niavaran, Zafaraniyeh, Darrous, Sa'adat Abad e Shahrak-e Gharb sono principalmente altoborghesi e hanno un'anima laica e liberale; i quartieri meridionali sono invece più popolari e tendenzialmente più tradizionalisti, religiosi e conservatori.[17][18]

Cultura

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Istruzione

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L'entrata dell'Università di Teheran

Università

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A Teheran hanno sede le seguenti università:

Biblioteche

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A Teheran ha sede la Biblioteca nazionale dell'Iran

Monumenti e luoghi d'interesse

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Economia

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Suddivisione amministrativa di Teheran

Teheran è il centro economico dell'Iran.[21] La città concentra il 30% della forza lavoro del settore pubblico e il 45% delle grandi imprese industriali dell'intero paese. La maggior parte della restante forza lavoro si distribuisce fra commercio e settore dei trasporti. Fra le principali industrie si includono quelle del settore elettronico, delle armi, dei tessuti, dello zucchero, del cemento e dei prodotti chimici. Teheran è un importante centro per la vendita di tappeti e mobili. A sud della città, nei pressi di Ray, è presente una raffineria di petrolio.

La città dispone di quattro aeroporti, tra cui l'Aeroporto di Mehrabad, l'Aeroporto Internazionale Imam Khomeini, il Ghal'eh Morghi e il Doshan Tapeh.

 
Panorama notturno della città.

Infrastrutture e trasporti

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La capitale è dotata di una rete metropolitana composta da sei linee (più una ferroviaria) e attualmente in espansione. I due aeroporti internazionali che servono la città sono il Mehrabad e l'Imam Khomeyni. A Teheran ha sede la compagnia aerea di bandiera Iran Air.

Amministrazione

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L'ex presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad, è stato sindaco di Teheran prima di occupare quell'incarico. Il sindaco di Teheran, Mohammad Bagher Qalibaf, è stato rieletto per un secondo mandato nel maggio 2007.

Qalibaf, appartenente al partito conservatore islamico, si è fatto notare per la sua opposizione al compagno di partito Ahmadinejad, e ne ha sottolineato le difficoltà in politica interna.

Gemellaggi

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Lo Stadio Azadi

La città di Teheran possiede due importanti squadre calcistiche che militano nella massima serie: Persepolis F.C., ed Esteghlal F.C. Vi è inoltre l'Azadi Sports Complex, che oltre ad ospitare diversi impianti sportivi di vario genere, comprende anche lo Stadio Azadi, che è il più grande in Iran e nel Medio Oriente, ed è utilizzato dalle squadre calcistiche della città.

  1. ^ a b Principali città del mondo ordinate per popolazione residente, su world-gazetteer.com. URL consultato il 21 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2010).
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Teheran", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ Tehran, su amar.org.ir, Statistico center of Iran.
  4. ^ (FR) Ahmad Mehdipour Ataie, « La foresterie urbaine et périurbaine au proche-orient. Une étude de cas sur Téhéran » in La foresterie urbaine et périurbaine. Études de cas sur les pays en développement, FAO, Roma, 2001
  5. ^ a b c d e (EN) Xavier de Planhol, «TEHRAN, a persian city at the foot of the Alborz»,, su iranicaonline.org, Encyclopædia Iranica. URL consultato il 23 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
  6. ^ Clima di Teheran, su irantour.org. URL consultato il 25 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2003).
  7. ^ Teheran Climate & Temperature ClimaTemps.com
  8. ^ .È l'etimologia suggerita dai testi di Yāqūt nel suo repertorio geografico del Muʿjam al-buldān (L'insieme delle contrade), ed. Wüstenfeld, Beyrouth, III
  9. ^ A. Houtum Schindler, Eastern Persian Irak, Londres, John Murray, 1897, p. 131
  10. ^ Ahmad Kasravi, Kārvand-e Kasravi, ed. Yahyā Dokā, Téhéran, 1973. pp. 273-83.
  11. ^ Vladimir Minorsky, «Teheran», Encyclopædia Iranica, IV, pp. 713-20
  12. ^ a b c Reza Moghtader, « Téhéran dans ses murailles (1553 - 1930) », in Téhéran, capitale bicentenaire, pp. 40-49
  13. ^ G. E. Olivier, Voyage dans l'empire ottoman, l'Égypte et le Perse, Paris, 1807, t.3, p. 50
  14. ^ N. Pakdaman, « Premier recensement de l'Iran », Farhang-e Iranzamin, 20, 1974, p. 324 - 395
  15. ^ (EN) Mina Marefat, « The protagonists who shaped modern Tehran », in Teheran, capitale bicentenaria
  16. ^ (EN) Iran-Iraq War 1980-1988, Iran Chamber Society
  17. ^ (EN) Nafiseh Sharifi, Female Bodies and Sexuality in Iran and the Search for Defiance, Springer International Publishing, 2018, p. 18, ISBN 9783319609768.
  18. ^ (EN) Farzaneh Haghighi, Is the Tehran Bazaar Dead? Foucault, Politics, and Architecture, Cambridge Scholars Publishing, 2018, p. 89, ISBN 9781527517790.
  19. ^ (EN) Allameh Tabataba'i UNIVERSITY, su atu.ac.ir. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  20. ^ http://www.petromuseum.ir/content/4/%D9%85%D8%AD%D8%AA%D9%88%D8%A7%DB%8C-%D8%AB%D8%A7%D8%A8%D8%AA/955/%D9%85%D9%88%D8%B2%D9%87-%D9%87%D8%A7%DB%8C-%D9%86%D9%81%D8%AA-%D8%AA%D9%87%D8%B1%D8%A7%D9%86
  21. ^ Teheran, su britannica.com, Enciclopedia britannica. URL consultato il 26 giugno 2009.
  22. ^ Info sul gemellaggio dal sito di Los Angeles Archiviato il 4 gennaio 2007 in Internet Archive.
  23. ^ Notizie sul gemellaggio, su payvand.com. URL consultato il 6 settembre 2007 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2020).
  24. ^ Info sul gemellaggio dal sito di Pretoria
  25. ^ Info sul gemellaggio su irna.ir Archiviato l'8 marzo 2006 in Internet Archive.
  26. ^ Notizie sul gemellaggio su danwei.org, su danwei.org. URL consultato il 6 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2005).

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Collegamenti esterni

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