Pozzo dei desideri
Il pozzo dei desideri (o, in alternativa, la fontana dei desideri) è una tipologia di pozzo, presente nel folklore europeo, che farebbe avverare i desideri espressi presso di lui. Questa tradizione ha probabilmente origine dall'idea che l'acqua sia la dimora di divinità o comunque un dono degli dei, in quanto prezioso e, in alcuni casi, rara.
Pozzi e sorgenti erano considerati sacri dalle popolazioni germaniche; era usanza presso di esse gettare armi e armature dei nemici sconfitti nelle paludi e negli altri posti dove si pensava vivessero le divinità, come offerta[1]. All'acqua erano inoltre attribuiti poteri curativi[2], e i pozzi divenivano spesso ritrovo di persone raccolte per bere, lavarsi o semplicemente pregare. La gente credeva che, in cambio di un'offerta, lo spirito abitante del pozzo avrebbe garantito il realizzarsi di un desiderio. Questo è un tema ricorrente anche in diverse tradizioni: Mímir, un dio della mitologia norrena, possedeva una fonte magica, Mímisbrunnr, che garantiva l'onniscienza. Per ottenerla, Odino dovette cedere in cambio uno dei suoi occhi.
È inoltre importante notare che la presenza delle monete, generalmente fatte in rame o argento, produceva una reazione chimica che impediva all'acqua di diventare acida (ad esempio bloccando le emissioni di sostanze quali l'acido solfidrico da parte dei batteri).
Ad oggi i pozzi dei desideri sono utilizzati perlopiù per raccogliere fondi per le cause più disparate; la tradizione comunque persiste, e sono noti diversi pozzi e fontane in cui la gente è solita lanciare monetine; un esempio famoso in Italia è la fontana di Trevi. I richiami sono molto numerosi della cultura popolare, specie in romanzi, film e videogiochi di ambito fantasy.
Note
modifica- ^ The Strongbow Saga Viking Site: Viking Use of Archery Archiviato il 23 agosto 2007 in Internet Archive.
- ^ Magic and Holy Wells Archiviato il 26 aprile 2006 in Internet Archive.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pozzo dei desideri