Manuele di Castiglia

Manuele Giovanni di Castiglia (Carrión de los Condes, 1234Peñafiel, 25 dicembre 1283) fu un principe castigliano, signore di Villena, Escalona e Peñafiel[1].

Stemma personale dell'infante Manuele di Castiglia

Biografia

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Era figlio del re Ferdinando III di Castiglia e Beatrice di Svevia.

Nel 1259 si recò a Roma da papa Alessandro IV come ambasciatore del fratello Alfonso X di Castiglia. La sua missione consisteva nel cercare l'appoggio del papa riguardo all'intento di Alfonso di divenire Imperatore del Sacro Romano Impero.

Nel 1260 sposò a Soria Costanza d'Aragona dalla quale ebbe due figli:

Dopo la morte di Costanza sposò Beatrice di Savoia, figlia di Amedeo IV di Savoia, dalla quale ebbe un solo figlio:

Ebbe inoltre alcuni figli illegittimi:

  • Sancho Manuel (1283 - 1345);
  • Fernando Manuel;
  • Enrique Manuel;
  • Blanca Manuel.

Il 25 aprile 1262 Alfonso X gli diede le città di Elche, Crevillente, Aspe, Elda, e la valle di Elda.

Durante la rivolta dei nobili aragonesi nel 1272 contro il fratello Alfonso X, aiutò il re a negoziare con i ribelli e gli consigliò di trovare un accordo con loro.

Nel 1275 morì l'Infante Ferdinando de la Cerda, erede di Alfonso X. Iniziò quindi una disputa sulla nomina del nuovo erede al trono. Manuele fece di nuovo consigliere del fratello suggerendo suo figlio Sancho.

Nel 1277 pronunciò la sentenza di condanna a morte nei confronti del fratello Federico, reo di aver organizzato un complotto contro Alfonso X.

Partecipò all'Assemblea di Valladolid, tenutasi il 20 aprile 1282, durante la quale Sancho si autoproclamò re.

Ascendenza

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