Costanza di Castiglia (1354-1394)

duchessa di Lancaster

Constanza Perez o Constanza di Castiglia. Constanza in spagnolo, in asturiano e in galiziano, Constança, in portoghese e in catalano, Gonstanza in aragonese, Konstantza in basco, Kostanze in tedesco e Constance in francese, in fiammingo e inglese (Castrojeriz, 1354Leicester Castle, 24 marzo 1394), principessa della casa reale di Castiglia, fu duchessa consorte di Lancaster, dal 1371 e duchessa consorte d'Aquitania, dal 1390 fino alla sua morte. Fu pretendente alla corona di Castiglia, dopo la morte della sorella Beatrice.

Costanza di Castiglia
Duchessa di Lancaster
Stemma
Stemma
In carica21 settembre 1371 –
24 marzo 1394
PredecessoreBianca di Lancaster
SuccessoreKatherine Swynford
Altri titoliContessa di Richmond, Leicester, Lincoln e Derby
NascitaCastrojeriz, 1354
MorteLeicester Castle, Leicester, 24 marzo 1394
Luogo di sepolturaChiesa dell'Annunciazione di nostra Signora di Newarke, Leicester
DinastiaAnscarici
PadrePietro I di Castiglia
MadreMaria di Padilla
Consorte diGiovanni Plantageneto, I duca di Lancaster
FigliCaterina
Giovanni
ReligioneCattolicesimo

Figlia secondogenita del re di Castiglia e León, Pietro I il Crudele[5] e della sua seconda moglie (in stato di bigamia), Maria di Padilla[6]

Biografia

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Nel 1362, suo padre il re Pietro I fece dichiarare legittimi i figli avuti dalla moglie segreta (considerata però bigama), Maria di Padilla ed il figlio maschio Alfonso fu riconosciuto dalle Cortes, erede al trono[1].

Suo padre, il re, Pietro I, la sera del 22 marzo 1369, fu sopraffatto[1] e ucciso dal fratellastro, Enrico di Trastamara, che gli succedette sul trono, come Enrico II[1].

Sua sorella Beatrice, suora nel monastero di Santa Clara di Tordesillas, che era erede di Pietro I divenne, per pochi mesi, pretendente al trono di Castiglia. In quello stesso 1369, alla morte della sorella, Costanza divenne pretendente al trono[1] (regina de jure).

Il 21 settembre (1371), Costanza sposò a Roquefort, Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster[1], figlio quartogenito maschio del re d'Inghilterra e duca d'Aquitania Edoardo III e di Filippa di Hainaut[7]. Per Giovanni erano le seconde nozze, essendo vedovo, dal 1369, di Bianca di Lancaster.

Il marito di Costanza, Giovanni Plantageneto, pretendente al trono di Castiglia, in nome della moglie, si alleò col re del Portogallo, Ferdinando, ma fu sconfitto nella battaglia navale di La Rochelle (1372).

Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster, marito di Costanza e zio del re d'Inghilterra, Riccardo II, che aspirava sempre al trono di Castiglia[1], alla notizia della battaglia di Aljubarrota[1][8], decise di difendere con le armi le sue rivendicazioni al trono di Castiglia; dopo che, il 9 maggio 1386, era stato firmato il Trattato di Windsor tra Portogallo e Inghilterra, il duca di Lancaster, a luglio sbarcò a La Coruña, invase la Galizia[1], e si incontrò col re del Portogallo, Giovanni di Aviz.

 
Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster.

La campagna anglo-portoghese fu poco proficua e, dopo un secondo tentativo di invasione, del 1387, fu accettata la proposta di pace dei castigliani: il trattato di pace siglato, a Bayonne, nel luglio 1388[1], stabiliva, oltre a una tregua col Portogallo della durata di tre anni, un cospicuo indennizzo al duca di Lancaster, per le spese sostenute, ed il matrimonio tra Caterina, figlia di Giovanni e Costanza (nipote quindi di Pietro I di Castiglia), e l'erede al trono di Castiglia, Enrico[1], ristabilendo così la legittimità della dinastia dei Trastámara, sul trono di Castiglia, mettendo fine alle pretese al trono di Castiglia di Costanza.

Costanza morì nel Castello di Leicester, nel 1394, dopo aver visto la figlia Caterina, salire sul trono di Castiglia dopo il matrimonio con Enrico III di Castiglia, avvenuto a Madrid, nel 1393.

Costanza fu inumata nella abbazia di Newark a Leicester.

Costanza a Giovanni ebbero due figli:

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ferdinando IV di Castiglia Sancho IV di Castiglia  
 
Maria di Molina  
Alfonso XI di Castiglia  
Costanza del Portogallo Dionigi del Portogallo  
 
Isabella d'Aragona  
Pietro I di Castiglia  
Alfonso IV del Portogallo Dionigi del Portogallo  
 
Isabella d'Aragona  
Maria del Portogallo  
Beatrice di Castiglia Sancho IV di Castiglia  
 
Maria di Molina  
Costanza di Castiglia  
García de Padilla  
 
 
Juan García de Padilla, I Signore di Villagera  
Leonor de Vera  
 
 
Maria di Padilla  
Fernán González de Henestrosa, I Signore di Alcañices  
 
 
María Fernández de Henestrosa  
Aldonza Ramírez de Silva  
 
 
 

Onorificenze

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  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Reali di Castiglia
  2. ^ (EN) Casa d'Ivrea- genealogy
  3. ^ a b (EN) Costanza di Castiglia PEDIGREE
  4. ^ (DE) Pietro I di Castiglia genealogie mittelalter Archiviato il 27 aprile 2006 in Internet Archive.
  5. ^ Pietro I il Crudele era figlio del re di Castiglia e León, Alfonso XI il Giustiziere e di Maria di Portogallo, figlia primogenita del re del Portogallo Alfonso IV e della Principessa di Castiglia, Beatrice di Castiglia.
  6. ^ Maria di Padilla era figlia di Giovanni Diego García de Padilla, primo Signore di Villagera, e di María Fernández de Henestrosa, parente di Giovanni Fernández de Henestrosa.
  7. ^ Filippa di Hainaut era figlia di Guglielmo I, conte di Hainaut e di Giovanna di Valois, pronipote di Luigi IX, il Santo, nipote di Filippo IV, il Bello, sorella del re di Francia Filippo VI di Valois.
  8. ^ La battaglia di Aljubarrota fu combattuta da un esercito di 32.000 uomini, di castigliani e francesi cui si opponevano solo 6500 uomini (inclusi 200 arcieri inglesi), tutti appiedati, condotti da Nuno Álvares Pereira; lo scontro avvenne il 14 agosto del 1385 vicino a Alcobaça (Portogallo) e la vittoria fu così netta che i portoghesi entrarono in Castiglia ed, il 15 ottobre, sconfissero i castigliani anche a Valverde.
  9. ^ (EN) Reali d'Inghilterra
  10. ^ (EN) Angioini d'Inghilterra- genealogy Archiviato il 22 agosto 2017 in Internet Archive.

Bibliografia

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A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (fino al 1380), in «Storia del mondo medievale», vol. VI, 1999 pp. 608–641.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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