Morte di Mahsa Amini
Mahsa Amini, conosciuta anche come Zina o Jîna Emînî (in persiano مهسا امینی; Saqqez, 21 settembre 1999 – Teheran, 16 settembre 2022), fu arrestata il 13 settembre 2022 dalla polizia religiosa nella capitale iraniana (dove si trovava con la sua famiglia in vacanza), a causa della mancata osservanza della legge sull'obbligo del velo, in vigore dal 1981 (poi modificata nel 1983) per tutte le donne nel Paese, sia straniere che residenti. Dopo essere stata arrestata per aver indossato l'hijab in modo sbagliato (considerato troppo allentato[2]) e condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, suscitando l'indignazione dell'opinione pubblica.[3]
Omicidio di Mahsa Amini omicidio | |
---|---|
Memoriale funerario per la ragazza. | |
Data | 16 settembre 2022[1] |
Stato | Iran |
Provincia | Teheran |
Shahrestān | Teheran |
Conseguenze | |
Morti | 1 |
Feriti | 0 |
La ragazza presentava ferite riconducibili a un pestaggio, nonostante le dichiarazioni della polizia affermassero che fosse deceduta a seguito di un infarto.[4] Testimoni oculari affermarono che era stata picchiata e che aveva battuto la testa. L'incidente avrebbe causato un'emorragia cerebrale.[5] La morte di Mahsa Amini è diventata un simbolo della condizione femminile e della violenza esercitata contro le donne sotto la Repubblica islamica dell'Iran. Il presidente Ebrahim Raisi ha chiesto al ministro dell'Interno Ahmad Vahidi di aprire un'indagine sull'accaduto.
La morte di Amini ha provocato una serie di proteste che sono state descritte dalla CNN come più diffuse di quelle del 2009, 2017 e del 2019,[6] mentre il New York Times le ha definite come le più imponenti nel paese almeno dal 2009.[7] Alcune manifestanti donne si sono provocatoriamente tolte l'hijab o si sono tagliate pubblicamente i capelli come atti di protesta. Iran Human Rights ha riferito che entro dicembre 2022 almeno 476 persone erano state uccise dalle forze di sicurezza che attaccavano i manifestanti in tutto il paese.[8][9] Amnesty International ha sostenuto che le forze di sicurezza iraniane, in alcuni casi, avevano sparato contro gruppi con proiettili veri e in altri casi avevano ucciso manifestanti picchiandoli con manganelli.[10]
Il retroscena
modificaL'Iran ha introdotto un codice di abbigliamento obbligatorio per le donne, in conformità con la loro interpretazione degli standard islamici, poco tempo dopo la rivoluzione iraniana del 1979. Il 7 marzo, meno di un mese dopo la rivoluzione, il leader supremo Ruhollah Khomeini ha decretato l'hijab (velo islamico) obbligatorio per tutte le donne sul posto di lavoro. Ha inoltre decretato che alle donne non sarebbe più stato permesso di entrare in nessun ufficio governativo senza l'hijab, poiché sarebbero state "nude" senza il velo.[11][12] Khomeini ha detto che le donne non devono comunque indossare una copertura integrale e che possono scegliere qualsiasi tipo di abbigliamento preferito purché le copra adeguatamente e abbiano un hijab. Il suo successore Ali Khamenei ha affermato che l'hijab non impedisce affatto le attività sociali, politiche o accademiche.[13]
Violenze e molestie contro le donne che non indossavano l'hijab secondo gli standard del governo iraniano erano state segnalate dopo la rivoluzione, sia da parte del personale delle forze dell'ordine che da vigilantes filogovernativi.[14] Dal 1980, le donne non potevano entrare negli edifici governativi o pubblici o frequentare il posto di lavoro senza il velo. Nel 1983, nel codice penale è stato introdotto l'hijab obbligatorio in pubblico, affermando che "le donne che si presentano in pubblico senza l'hijab religioso saranno condannate fino a 74 frustate". In pratica, tuttavia, un certo numero di donne, come Saba Kord Afshari e Yasaman Aryani, sono state condannate a pesanti pene detentive.[12]
Negli anni 2010 e 2020, l'abbigliamento nella società iraniana ha subito cambiamenti significativi e le giovani donne in particolare hanno iniziato a essere più liberali riguardo alle regole dell'hijab. Ciò ha spinto la Polizia Morale iraniana a lanciare campagne intermittenti per ammonire verbalmente o violentemente,[15][16][17][18][19][20] arrestare e "rieducare" le donne che consideravano indossare l'hijab in modo errato. In circostanze di routine, le detenute vengono portate in un centro dove vengono nuovamente istruite sulle regole dell'abbigliamento, prima di essere costrette a firmare un impegno a rispettare tali regole e quindi essere autorizzate a rientrare nelle loro famiglie.[21][22]
Le proteste contro l'hijab obbligatorio sono comuni dal 1979. Una delle più grandi proteste si è svolta tra l'8 e il 14 marzo 1979, a partire dalla Giornata internazionale della donna, un giorno dopo l'introduzione delle regole dell'hijab da parte della Repubblica islamica.[12] Le proteste contro le regole obbligatorie dell'hijab sono continuate, come nel 2019-2020, quando i manifestanti hanno attaccato un furgone della Polizia Morale e liberato due donne detenute.[23]
Nel 2020, due rappresentanti del leader del governo iraniano Ali Khamenei hanno affermato separatamente che le donne velate in modo improprio dovrebbero sentirsi "insicure". I rappresentanti in seguito hanno fatto marcia indietro e hanno affermato che i loro commenti erano stati fraintesi.[24] Tra la popolazione generale, un sondaggio indipendente condotto nello stesso anno ha mostrato che il 58% degli iraniani non credeva del tutto nell'hijab e il 72% era contrario alle regole obbligatorie del velo. Solo il 15% ha insistito sull'obbligo legale di indossarlo in pubblico.[25][26]
La vittima
modificaMahsa Amini era nata il 21 settembre 1999[27][28] da una famiglia curda a Saqqez, nella provincia del Kurdistan, nell'Iran nordoccidentale.[29] Mentre Mahsa era il suo nome ufficiale persiano, il suo nome curdo era Jina, e questo era il nome usato dalla sua famiglia.[30][31] Suo padre è un impiegato in un'organizzazione governativa e sua madre una casalinga.[29] Aveva frequentato il liceo femminile Taleghani a Saqqez, diplomandosi nel 2018. Al momento della sua morte, Amini era appena stata ammessa all'università, con l'obiettivo di diventare avvocata.[32][33]
Circostanze della morte
modificaMahsa Amini si era recata in vacanza a Teheran con la sua famiglia, dove venne arrestata il 13 settembre all'ingresso dell'autostrada Haqqani dalle "Pattuglie dell'Orientamento" (in persiano گشت ارشاد, gašt-e eršād), la polizia per la morale iraniana, mentre era in compagnia di suo fratello Kiaresh. Durante il trasporto alla stazione della polizia fu detto loro che la giovane sarebbe stata condotta in un centro di detenzione per essere sottoposta a un "breve corso sul hijab" e rilasciata entro un'ora.
Dopo due giorni di coma all'ospedale Kasra di Tehran, la ragazza è deceduta in seguito alle ferite riportate.[34] Il giorno del decesso, la clinica dove era stata ricoverata Amini diffuse un post sulla sua pagina Instagram dove si affermava che la giovane era già cerebralmente morta quando è stata ricoverata. In seguito però il post di Instagram è stato cancellato.[35] Il fratello Kiaresh, durante il ricovero, aveva notato dei lividi sulla testa e le gambe della sorella. Un certo numero di medici ha ritenuto che Mahsa avesse subito una lesione cerebrale, tra cui sanguinamento dalle orecchie e lividi sotto gli occhi, con fratture ossee, emorragia ed edema cerebrale.[36]
Conseguenze
modificaDopo la morte di Mahsa Amini, si sono scatenate diverse proteste in Iran. Amnesty International ha chiesto un'indagine sulla sua morte. Il 22 settembre il gruppo informatico Anonymous ha interrotto diversi siti web controllati dal governo iraniano e affiliati allo Stato come simbolo di sostegno delle proteste, alle quali si sono uniti anche diversi personaggi influenti: Javaid Rehman, relatore speciale delle Nazioni Unite, ha espresso il suo rammarico riguardo la vicenda affermando che questa è "segno di diffusa violazione dei diritti umani in Iran". Anche il ministero degli Esteri francese e il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken hanno condannato la vicenda. L'ayatollah iraniano Bayat-Zanjani ha affermato che la Guidance Patrol "non è solo un organismo illegale e anti-islamico, ma anche illogico. Nessuna parte delle leggi del nostro Paese assegna alcuna missione o responsabilità a questa forza di vigilanza. Quest'organo di polizia commette solamente atti di repressione e immorali".
Durante le proteste innescate dalla morte di Mahsa Amini, il cantante Shervin Hajipour ha pubblicato il brano Baraye... (in persiano برای, Per... o A causa di...) in cui ha inserito tweet di protesta che iniziano con la parola Baraye.[37]
Nel dicembre 2022 viene classificata come una delle 100 donne più potenti al mondo secondo Forbes.[38]
L'11 Agosto 2024 l'Iran rilascia su cauzione le reporter che seguirono caso Amini.[39] Elaheh Mohammadi, 37 anni, e Niloufar Hamedi, 31 anni, sono libere su cauzione dopo più di un anno nella prigione di Evin a Teheran per la loro copertura della morte in custodia nel settembre 2022 di Mahsa Amini, un decesso che aveva scatenato proteste a livello nazionale. Due distinte corti d'appello di Teheran hanno deciso di assolverle dall'accusa di collaborazione con gli Stati Uniti, hanno detto gli avvocati ai quotidiani Shargh e Ham Mihan.
Note
modifica- ^ È stata detenuta, assaltata ed è entrata in coma tre giorni prima, il 13 settembre.
- ^ Iran, il cugino di Mahsa Amini: "Torturata e insultata", su Rai News. URL consultato il 26 settembre 2022.
- ^ Blog | Iran in 'pre-rivoluzione': la morte di Mahsa Amini e la salute di Khamenei sono gli elementi decisivi, in Il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2022. URL consultato il 21 settembre 2022.
- ^ La Società iraniana di neurochirurgia: «Mahsa Amini era in cura dopo un intervento per un tumore al cervello» - I video, su Open, 21 settembre 2022. URL consultato il 21 settembre 2022.
- ^ Pierre Haski, La giovane morta per un capello fuori posto fa esplodere i giovani iraniani, su Internazionale, 20 settembre 2022. URL consultato il 21 settembre 2022.
- ^ (EN) A barrier of fear has been broken in Iran. The regime may be at a point of no return, in CNN, 5 ottobre 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
- ^ (EN) Farnaz Fassihi, Iran Protests Surge to Dozens of Cities, in The New York Times, 24 settembre 2022. URL consultato il 3 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2022).
- ^ (EN) At Least 100 Protesters Facing Execution, Death Penalty Charges or Sentences; At Least 476 Protesters Killed, su iranhr.net. URL consultato il 28 dicembre 2022.
- ^ (EN) Women Students Tell Iran's President to 'Get Lost' as Unrest Rages, in VOA News, ottobre 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
- ^ (EN) Amnesty: Iran Ordered Forces to 'Severely Confront' Protests, in VOA News, 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
- ^ (EN) The Stolen Revolution: Iranian Women of 1979, in Canadian Broadcasting Corporation (CBC), 8 marzo 2019. URL consultato il 24 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2022).
- ^ a b c (EN) Thirty-five Years of Forced Hijab: The Widespread and Systematic Violation of Women's Rights in Iran (PDF), in Justice for Iran, marzo 2014. URL consultato il 24 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2022).
- ^ (EN) Part 4: Khomeini & Khamenei on Women, su iranprimer.usip.org, 8 dicembre 2020.
- ^ (EN) Yaghoub Fazeli, Video: Man attacks woman in Iran for being a 'bad hijab', in Al Arabiya, 11 marzo 2020. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2022).
- ^ (FA) خشونت گشت ارشاد به زنان ایران؛ موضوعی ادامهدار, su radiozamaneh.com. URL consultato il 27 settembre 2022.
- ^ (FA) گشت ارشاد و تجاوز به زنان ابزارهایی برای کنترل, su تریبون زمانه. URL consultato il 27 settembre 2022.
- ^ (FA) آمریکا "پلیس امنیت اخلاقی" ایران را بهدلیل "خشونت علیه زنان" تحریم کرد, in رادیو فردا, 22 settembre 2022. URL consultato il 27 settembre 2022.
- ^ (FA) The harsh treatment of the Irshad patrol endangers the hijab, in Tabnak, 2022.
- ^ (FA) حقوق شهروندی | پرت شدن یک زن از ون گشت ارشاد؛ متهم شدن سپیده رشنو به تشویق فساد و فحشا, su صدای آمریکا. URL consultato il 27 settembre 2022.
- ^ (EN) Attacks of Islamic guidance patrols on the streets and naked violence against women, in Keyhan London, 2022.
- ^ (EN) Mahsa Amini's death sparks anger towards Iran's morality police, in Al Jazeera, 23 settembre 2022. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2022).
- ^ (EN) IRAN Criminal procedures and documents (PDF), dicembre 2021, p. 20,63,108. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2022).
- ^ (EN) Tamara Qiblawi, Iranians attack police after women detained for wearing hijabs 'improperly', in CNN, 20 febbraio 2019. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2022).
- ^ (EN) Yaghoub Fazeli, 'Improperly veiled' women should be made to feel unsafe, say Iran supreme leader reps, in Al Arabiya, 5 ottobre 2020. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2022).
- ^ (EN) Ammar Maleki e Pooyan Tamimi Arab, IRANIANS' ATTITUDES TOWARD RELIGION: A 2020 SURVEY REPORT (PDF), in The Group for Analyzing and Measuring Attitudes in IRAN (GAMAAN), agosto 2020. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2022).
- ^ (EN) The Observer view on the backlash in Iran following the death of Mahsa Amini, in The Guardian, 25 settembre 2022. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2022).
- ^ (EN) Iran: Mahsa Amini's father accuses authorities of a cover-up, in BBC News.
- ^ (EN) Exclusive: Family Confirm the Regime's Claims About Mahsa Amini are Lies, in Iran Wire.
- ^ a b (DE) Inga Rogg, Who was Mahsa Amini, the face of mass protests in Iran, in Neue Zürcher Zeitung, 29 settembre 2022. URL consultato il 2 ottobre 2022.
- ^ (EN) Iran protests: Mahsa Amini's family receiving death threats, cousin says, in BBC News, 10 ottobre 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
- ^ (EN) Meral Çiçek, Jîna 'Mahsa' Amini Was Kurdish And That Matters, in Novara Media, 4 ottobre 2022. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ (EN) Woman Who Died After Arrest By Iran's Morality Police Buried Amid Chants Of 'Death to the Dictator', in RadioFreeEurope/RadioLiberty. URL consultato il 10 ottobre 2022.
- ^ (EN) Mahsa Amini's family files complaint in Iran over her arrest, in Alarabia, 29 settembre 2022.
- ^ (EN) KHRN, Iran: Kurdish woman dies after arrest and tortutre by morality police in Tehran | Kurdistan Human Rights Network, su KHRN, 16 settembre 2022. URL consultato il 26 settembre 2022.
- ^ (DE) Deutsche Welle (dw.com), Landesweite Proteste nach Tod von Mahsa Amini | DW | 19.09.2022, su DW.COM. URL consultato il 26 settembre 2022.
- ^ (EN) Mahsa Amini’s medical scans show skull fractures caused by ‘severe trauma’: Report, su Al Arabiya English, 19 settembre 2022. URL consultato il 26 settembre 2022.
- ^ Iran: si infiamma la protesta per Masha, morta per una ciocca di capelli
- ^ Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni, Rihanna: chi sono le 100 donne più potenti del mondo, su forbes.it, 6 dicembre 2022. URL consultato il 15 settembre 2024.
- ^ L'Iran rilascia su cauzione le reporter che seguirono caso Amini - Ultima ora - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 11 agosto 2024. URL consultato il 2 novembre 2024.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla morte di Mahsa Amini