Discussione:Girifai

Ultimo commento: 10 mesi fa, lasciato da Pinnasalvatore80 in merito all'argomento Bandiera? De che?

Salve. Vorrei un chiarimento. Da dove si traggono notizie certe sulla franca di jurifai? in quali opere è in particolare trattato l'argomento? così come è presentato mi sembra tutto ok, tuttavia visti i notevoli risvolti storici e le implicazioni, mi sembra che la cosa debba essere ben approfondita e provata. ad esempio, secondo quanto a me risulta sulla base di testi pubblicati, i cistercensi arrivaronono in sardegna solo con gonario II di torres, dopo il 1140, ma invece quì sembra che il giudice parta per le crociate grazie ai cistercansi già presenti a gonone, dorgali e ortobene chissà da quando. qual'è il testo principale da cui trai queste informazioni tra quelli messi nella bibliografia? la cosa mi interessa tantissimo e la vorrei approfondire.

in particolare da dove risulta l'atto del 1060 di Costantino di gallura che crea il salto di Jirifai (atto mai annullato che risultava ancora vigente nel XVI Secolo quanto fu nuovamente perimetrata una parte del Salto di Jurifai chiamata “Biriddo” e poi successivamente quando queste aree ecclesiali furono cedute nel XVII ai gesuiti)???

grazie per la disponibilità Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Max.oppo (discussioni · contributi).

P.S. tra l'altro suggerisco di dare maggiore scientificità alle cose scritte altrimenti potrebbe sembrare l'ennesimo tentativo di creare un ministato truffa (micronazioni), come già successo per tanti creduloni e tante altre volte. Se invece esistono fonti storiche e altre basi certe, bisogna citarle in modo corretto, altrimenti il tutto può sembrare un giochetto furbetto che nuoce alla storiografia ed alla cultura delle zone interessate. Poi non capisco perchè fare pubblicità ad un negozio di adesivi. --Max.oppo (msg) 15:46, 3 set 2009 (CEST)Rispondi


Caro Max, la voce è stata lasciata nelle condizioni attuali da alcuni utenti anonimi che hanno lavorato rapidissimamente negli ultimi giorni, introducendo moltissime informazioni e non leggendo i suggerimenti rivolti loro. Io non ho idea di come fare a procurarmi quelle fonti e aiutare la voce, e probabilmente nessun altro oltre a te ha preso l'iniziativa di migliorare sensibilmente questa voce.
Sarebbe molto utile che tu aiutassi questa voce secondo gli standard di Wikipedia (che trovi nelle pagine di aiuto e nella guida alla formattazione). Se hai testi a disposizione verifica le informazioni già inserite e cita le tue fonti anche utilizzando note ben formattate (al contrario delle false note che gli autori originali hanno inserito).
A proposito della tua perplessità sull'adesivo: ovviamente non è enciclopedico, semmai può rimanere l'immagine in una posizione laterale e senza una sezione intera a corredo, ma credo sia forzata anche essa stessa.
Spero che, aiutato se serve dal Progetto:Sardegna, tu riesca a eliminare il motivo dell'avviso {{W}} che è nella voce!
Grazie. · ··Quatar···posta····· 16:06, 3 set 2009 (CEST)Rispondi

Ciao Quatar. Grazie per i suggerimenti anche se gli standard di wikipedia li conosco. Guarda ad esempio la pagina su Gonario II di Torres da me formata penso correttamente. Dunque, questo argomento della Franca di Jurifai è molto interessante anche perchè servirebbe per puntare un raggio di luce sui secoli X-XII in una Sardegna caratterizzata da pochissime fonti. Tuttavia non ho l'assoluta certezza sulle cose quì scritte. Non vorrei che fosse una manovrina per creare microstati virtuali che sono alla base di truffe su passaporti, esenzioni sulle multe e giù di lì. Ma ti posso rassicurare su una cosa: ho inviato messaggi a molti di coloro che quì hanno scritto (identificati da codici). Non mi hanno risposto. Tuttavia ho in programma di contattare Mons. Otorino Alberti (ex Arcivescovo di Cagliari), citato tra le fonti, che vive nella mia città ed ha la più profonda conoscenza delle dinamiche di quel periodo. pertanto ti farò sapere. Tuttavia spero che in realtà chi quì scrive abbia buone fonti alla base di quanto scritto. Forse sono persone solo poco pratiche di wikipedia. Tuttavia un avviso a tutti. Bando ai mitomani che non abbiamo tempo da perdere... ciao--Max.oppo (msg) 18:32, 3 set 2009 (CEST)Rispondi

Il salto di Biriddo fu perimetrato nel XVI secolo si legga il libro dell'Alberti La Diocesi di Galtellì, prima edizione dove vi è il documento scritto in catalano che riporta la perimetrazione. I gesuiti, basta leggersi il libro di Putzu, I gesuiti nel nuorese, per la parte dove vengono elencati i beni che avevano a Dorgali, erano i proprietari nel XVII secolo del salto di Biriddo. Il documento di Costantino de Lacon lo si trova integrale nelle due versioni trascritte, la prima del Besta, la seconda del Boscolo, nel libro dell'Architetto Francesca Chessa "Loculi". Solo che il Panedda che cita la Chessa diceva che esistevano due Locoe il che non è affatto vero, di Locoe ce ne era solo una. I confine del salto sono descritti nelle trascrizioni bene ed interessanno Su Rivu Mannu e cioè il Cedrino e Su Rivu de sa Vithe cioè il Sologo. Non c'è nessun tentativo di creare microstati ma solo di riportare la storia del nostro territorio cancellata scientemente prima dai pisani e poi dagli spagnoli che ci hanno ridotto a non conoscere nemmeno le vicissitudini della nostra terra dimenticando addirittura i nomi e le ubicazioni dei paesi del 1300. Girifai è esistito ed era un territorio gestito da abbazie nullius e quindi esterno anche politicamente alle giurisdizioni giudicale ed era soprattutto una zona franca e questo ha permesso lo sviluppo dell'economia articolata che oggi esiste a Dorgali e a Oliena.

  • Benissimo viste le migliori intenzioni, coincidenti con le mie, sono pronto a collaborare per il miglioramento della voce verso cui nutro grande interesse (è per questo che suggerisco rigore, fonti e certezze, altrimenti si rischia di sembrare poco "scientifici" e svalutare ancora una volta una storia importante). Anche io sto procurando materiale interessante e presto pubblicherò cose utili in merito. P.S. conviene firmare gli interventi in modo da interagire nel bene di wikipedia. A tal fine nel menù della modifica della discussione (la fila di 12 quadratini) vi è il terzo quadratino da destra che se premuto indica ora e soggetto scrivente. --Max.oppo (msg) 13:29, 4 set 2009 (CEST)Rispondi

Questione di stile...

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Se mi consentite, vorrei fare una piccola osservazione... Chi interviene sulle voci, in questa come in tutte le altre, farebbe bene a dare un'occhiata QUI e QUI, per evitare che il lavoro che si compie (su ogni voce!) sia reso scadente da uno stile non conforme allo standard. Non vorrei che si intendesse questa mia affermazione come attacco; è solo un promemoria per evitare di compiere grossolani errori che potrebbero compromettere un buon lavoro. Grazie. --Fabio (msg) 12:58, 4 set 2009 (CEST)Rispondi

Magari occorrerebbe congiuntamente correggere le sviste di ortografia e migliorare la forma.

Sullo stendardo di Girifai non poteva non essere che la croce rossa cistercense diffusa nel medioevo. Il giglio "su lillu" è quello di San Giovanni. Anche in botanica San Giovanni ha dato il nome al giglio. Dove c'è il culto di San Giovanni Battista, a Firenze, c'è il giglio. Altrettanto nell'Isola del Giglio dove c'era per gli studiosi locali al posto dell'attuale rocca aldobrandesca la chiesa e il monastero di San Giovanni, che erano collocati nell'attuale Giglio Castello nella punta più alta dell'isola ed avevano nel medioevo un'imponenza simile a quella descritta nel nome della rosa che era anch'essa cistercense. Nell'oreficeria di Dorgali il giglio toscano di San Giovanni Battista, "su lizu de Santu Juanni", è il simbolo più ricorrente in "sas loricas" de oro e in "sa zoiga" de oro. E' un chiaro simbolo araldico di un periodo di floridezza economica che ha preceduto le conquiste straniere (pisani, spagnoli ecc.) come scive Bazama in Storia di Una Grande Sardegna. E questo simbolo non è affatto casuale. In Fb k Jirifai ci sono molte foto di pubblico domino e simboli del salto che chi lo sa fare potrà riportate in Wikipedia (l'autore è Bovore che scrive questo messaggio e autorizza l'utilizzo in Wikipedia delle foto a chi lo sa fare, io non lo so, va citato per l'utilizzo Bovore come autore in Wikipedia). Occorre rimettere a posto lo specchietto iniziale e reinserire lo stendardo e l'immagine dell'automobile non so chi è che le toglie. Non sono d'accordo con chi lo ha fatto. L'operazione di cancellare lo croce rossa cistercense non mi sembra un'operazione giusta anche dal punto di vista storico. L'autore delle notizie storiche su Girifai è Bovore. Chiedo a chi li ha tolti di recuperare questi dati su Girifai in Fb K.Bovore

  • gentile Bovore, quanto tu affermi sullo stendardo è verosimile e di buon senso. Tuttavia bisognerebbe far capire che si tratta di una conclusione soggettiva e non storica (infatti non abbiamo tracce grafiche o visive di alcun stendardo, come invece avviene per i Giudicati di Arborea e Torres). Pertanto a mio parere su wikipedia si dovrebbe scrivere ...lo stendardo probabilmente era..., poi si indica in una nota la motivazione che spinge a tale conclusione... OK? --Max.oppo (msg) 07:33, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

come fare le note

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Scusate ma vorrei dire che come sono fatte le note non va bene. Le note servono per 2 finalità:

  • dare ulteriori spiegazioni a voci di provata veridicità
  • ricostruire le fonti della veridicità per notizie non certe

Occorre CORREGGERE TUTTE LE NOTE INCOMPLETE da questo punto di vista!!! --Max.oppo (msg) 07:26, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

nota che va bene

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nota n. 24: "Nel Secolo XII un atto[24]..." - ^ L'atto è conservato nell'Archivio di Stato ed è del 1160 ed è firmato dal Giudice di Gallura Costantino de Lacon. In quest'atto si decrive il salto di Girifai ceduto al Monastero di San Giovanni "Su Lillu" (Dorgali) e a "Santa Maria di Gultudofe" (Nuoro). L'atto è stato trascritto dal Besta e dal Boscolo con due versioni differenti ed è riportato integralmente nel libro dell'Architetto Francesca Chessa Loculi da pagina 78 anche se non è condivisibile l'ubicazione a Loculi del Salto e del paese di Goltofe, addirittura citando il Panedda si parla di due Locoe il che è inverosimile, infatti Locoe era una sola quella che tutti sappiamo esisteva a Orgosolo, il caso del paese di gadu è solo omonimia toponomastica quella qui riportata in realtà il paese è quello di gadu-Giumpattu a Oliena. Il salto era molto più esteso ed era compreso tra Su Rivu Mannu, il Cedrino, e Su Rivu de Sa Vithe il Sologo da cui la località ancora esistente di Vittitai. Nel libro dell'Alberti, prima versione, il Vescovado di Galtellì ritroviamo la trascrizione di un documento in catalano del confine di un salto che era quello di "Biriddo", in agro di Dorgali, che come si deduce dalle località citate è una porzione dell'antico Salto di Girifai ancora ecclesiale nel 1500. Poi queste proprietà come risulta dal libro di Putzu sui gesuiti nel nuorese quando stila l'elenco dei beni gesuitici in agro di Dorgali passò ai gesuiti che lo persero con il loro scioglimento ai primi del 1800

Questa nota va bene perchè consente a chi volesse farlo di trovare le fonti della notizia, verificarle e trovare ulteriori elementi per arricchire la notizia riportata. --Max.oppo (msg) 07:20, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

nota che non va bene

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nota n. 30: "...il Barone Vescovo di Nuoro[30]..." - ^ Le chiese urbane e campestri, le abitazioni di servizio e le loro pertinenze dislocate a Girifai sono passate tutte al patrimonio vescovile

Questa nota non è sufficiente a ricostruire la veridicità dell'affermazione. Dove trovo le fonti per affermare che il Vescovo di Nuoro è un barone??? --Max.oppo (msg) 07:20, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

  • Nel libro Dionigio Scano Francesca Zatrillas Biblioteca della Nuova Sardegna che riporta le vicende del marchese di Laconi e l'uccisione del vicerè di Camarassa a pagina 242 c'è l'elenco di tutti i feudi sardi tra cui anche il Vescovo di Nuoro che è Barone di Biriddo e Pranos ed omette Iloghe presente invece nell'elenco della consulta araldica. Riguardo allo stendardo è sicuro che il simbolo dei cistercensi fosse la croce rossa di Mantova con la coda a forca o a coda di rondine e la si ritrova comunemente nell'iconografia nmedioevale. Mentre per esempio non c'è affatto certezza per i giudicati per esempio gallura in sardo era gaddulu o baddulu che significa vallivo.

Infatti Gallura potrebbe essere un ingentilimento di un estensore italiano di un termine di uso comune sardo appunto baddulu o gaddulu. Allora come faceva ad esserci il gallo nel simbolo della Gallura? Quindi è più sicura la croce di Mantova per i cistercensi che non il gallo per la gallura. Comunque si può dire quello tu affermi ecioè per le ragioni in premessa e probabile che lo stendardo di Girifai fosse: .... Bovore ore 08.15 del 05.09.09.


  • si ma allora nella nota 30 potresti scrivere "Il Vescovo di Nuoro è citato come Barone nell'opera di - cognome e nome dell'autore - titolo opera - editore - città - anno". A volte basta digitare su google il nome dell'autore ed il titolo e vengono fuori tutte le altre informazioni... --Max.oppo (msg) 07:38, 5 set 2009 (CEST)Rispondi
  • Ho dato per scontato che lo si sappesse ma vedo che non è così Bovore.
  • Bovore se scrivi correttamente le fonti dai anche a me la possibilità di studiare e trovare cose che magari sono interessanti e che a te sono sfuggite, oltre a dare evidenza che ciò che scrivi è basato su fonti storiche in via diritta o indiretta. Quando poi si tratta di racconti tradizionali occorre specificarlo, così come per le deduzioni personali.

firmare gli interventi

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  • conviene firmare gli interventi in modo da poter interagire tra utenti nel bene di wikipedia e della voce. A tal fine nel menù della modifica di ogni discussione (la fila di 12 quadratini quì sopra) vi è il terzo quadratino da destra (con una firmina stilizzata) che, se premuto, indica ora e soggetto scrivente. --Max.oppo (msg) 07:24, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Denominazione ufficiale

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Cosa dicono, rispettivamente, le fonti sulla denominazione ufficiale? Qualcuno può gentilmente verificare? --Fantasma (msg) 08:10, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Saltu de Jirifai a pagina 78 del libro Loculi di Francesca Chessa. Nelle carte medioevali c'è Salt Jurifai o Salt Jirifai. Bovore ore 08.15 del 05.09.09.

"salto ecclesiale" lo usa l'Aberti? --Fantasma (msg) 08:19, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Si Bovore ore 08.25 del 05.09.09

Dato che c'è da scegliere il titolo corretto fra i tanti che sono stati indicati, Saltu de Jirifai o Salto ecclesiale di Girifai? --Fantasma (msg) 08:23, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Io metterei solo Girifai. Poi nel testo aggiungere Salto Ecclesiale di Girifai nella documentazione medioevale sarda Saltu Jurifai o Salt Jirifai in quelal nella versione catalana. Bovore ore 08.30 del 05.09.09

giusto. Allora se non verranno a breve delle obiezioni io sposterei tutto a girifai, unendo con Salto di Jirifai; servirà un admin per conservare le cronologie. --Fantasma (msg) 08:28, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Ok. Caru Pantama ti chiedo di inserire dal facebook "Jirifai" lo stendardo dei cistercensi, la cartina geografica, e le foto, io ne sono l'autore "Bovore" e quindi sono di pubblico dominio. Grazie. Bovore ore 08.35 del 05.09.09

veramente stavo appunto guardando File:Bandiera della Franca di Jirifai.jpg. E' una scansione, vero? --Fantasma (msg) 08:32, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

E' stato fatta con una fotocamera Canon mentre lo stendardo con la scritta jirifai in gotico è una scannerizzazione e l'autore sono sempre io. Le trovi tutte nel gruppo facebook Jirifai. Comunque erano stati registrati in Wikipedia. Anche l'adesivo dell'automobile se lo trovi fai la cortesia di riportarlo. Grazie. Bovore ore 08.30 del 05.09.09

per questioni di copyright, non è sufficiente il fatto che tu fai la scansione, i diritti sono sempre dell'autore del disegno scannerizzato. Provo a rifare l'immagine ex-novo, quello non dà problemi. --Fantasma (msg) 08:43, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Bello e di fattura fine lo stemma! Per la bandiera basta mettere questo stemma su uno sfondo bianco di forma rettangolare Bovore ore 09.45 del 05.09.09.

Grazie, ora ci provo :-) --Fantasma (msg) 10:18, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Per fare in una cartina il confine del salto occorre seguire il corso del rio Sologo dal ponte di Marreri, sotto Nuoro, fino alla confluenza del Sologo sul Cedrino. Poi da questa confluenza si segue il corso del Cedrino controcorrente fono al ponte di Badu è Cherchi della strada provinciale 38 direzione Oliena - Nuoro. Da qui il confine continua per circa 500 metri sulla s.p.38 fino all'incrocio di Pranu Idda e poi si cambia strada e si usa come confine la bretella che dalla provinciale 38 conduce, salendo, alla Statale 129 e da qui il confine corre lungo la località Caparedda sulle pendici dell'Ortobene e lungo la statale 129 fino alla chiesa della Solitudine (più in alto della solitudine occorre riportare il centro di Gultudofe-Gortodobè(ne) ). Dalla Solitudine il confine corre sulla provinciale Nuoro Orune e arriva seguendo la strada al ponte di Marreri sul Sologo e si chide il cerchio. Poi occorre riportare il confine dell'enclave di Gonarium e Thorpeia che erano collocate nell'attuale cinta urbana di Dorgali e riportare all'interno del perimetro dell'enclave i centri di Gonarium (parte Nord-Est del centro urbano di Dorgali) e di Thorpeia (parte a Est-Sud del centro urbano di Dorgali ). Questa cartina potrebbe chiamarsi "Cartina Geografica di Girifai".Bovore ore 10.30 del 05.09.09

Bella la bandiera però non si vede il margine inferiore ho notato che lo fa spesso.Bovore ore 10.30 del 05.09.09

di solito non si mette il bordo anche se lo sfondo della bandera è tutto bianco, credo di ricordare che sia una convenzione di commons (comunque se serve non ci vuol molto, eh).
per la piantina, che fonte c'è su questo perimetro? (posto che riesca a trovare una mappa così di dettaglio da lavorare, la fonte va indicata) --Fantasma (msg) 10:49, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

Per il bordo potreste cortesemente iserirlo è più bello graficamente. Sulla carta basta stampare una copia di google-earth e citarne l'utilizzo. Su questa ti realizzi il dettaglio e la scala che vuoi. Per i confini ho fatto riferimento alle strade perchè è la cosa più semplice e rintracciabile sul terreno per separare Gutuofe (Gortodobè(ne) e cioè L'Ortobene, inserito in Girifai, da Nugor (Santu Predu) non inserito in Girifai. Se sei di Nuoro o di un centro vicino dovresti essere pratico dei luoghi. Sul perimetro occorre ricordare che nel documento del 1160 si parlava dei due Rii "Sa Vithe" che sarebbe il Sologo, resta ancora la località Vittitai, e Su Rivu Mannu, Il Rio Grande, che sarebbe il Cedrino. Poi sempre nello stesso atto si cita il guado di Badu è Cherchi e quello vicino di Su Crastu (Ponte de Su Crastu vicinissimo a Badu è Cherchi) che attraversavano gli abitanti di Nothule (che poi sarebbe diventato Locoe) oggi Dule in agro di Orgosolo e di Oliena per andare a Gultudofe e cioè oggi L'Ortobene. E poi da qui si tornava a Su Rivu de Sa Vithe (Il Sologo). Quindi la cosa più semplice è far riferimento alle strade esistenti e ai punti che ho citato precedentemente. Quindi la fonte sono le località citate per definire il confine così come riportate negli "Atti di Cessione di Costantino de Lacon Giudice di Gallura ai Monasteri di Santa Maria di Gultudofe e di Santu Juanni "Su Lillu" custoditi presso l'Archivio di Stato. Grazie.Bovore ore 11.10 del 05.09.09

purtroppo le ragioni per cui si fanno senza bordi è la precisione: non importa se il risultato non è bello, deve solo essere fedele a come le fonti lo descrivono.
per le fonti una precisazione: se in una piantina indico un perimetro, devo citare come fonte l'autore che ha detto precisamente che il territorio andava da a poi da lassù a laggiù. Specie se poi il percorso è così dettagliato. Quindi io posso - come dire - unire i punti indicati, magari con qualche arrotondamento, ma non posso "dedurre" che seguissero il percorso di strade di oggi, a meno che una delle fonti in bibliografia non me lo dica. --Fantasma (msg) 11:12, 5 set 2009 (CEST)Rispondi

La Fonte è L'atto di donazione delle vaste terre di Jurifai fatta da Costantino de Lacon ai monasteri sopramenzionati ed è riportato anche nel: (P. Tola Codex Diplomaticus. vol. I, doc. CI. Il tratto dei rii è sicuro. Qui si potrebbe mettere una linea continua che risponderebbe alla leggenda confini del salto. Per il restante confine, quello sulla terra ferma da Badu è Cherchi alla Solitudine e poi a Marreri, si potrebbe riportare un tratto diverso, stesso colore ma tratteggiato e la leggenda confine indicativo da precisare. Questo confine è quello che il documento cita come "sa via" che porta gli abitanti di Nothule (Dule e Locoe) a Gultudofe (Gortodobene-Ortobene). Quindi c'è una starda indicata coem confine anche se non coincideva con l'attale che può essere presa a riferiemnto indicativamente. Infatti riportarlo punto per punto è molto impegnativo e occorrerebbe un impegno notevole lavorando su una carta 1:25.000. Tieni conto che molti dei siti riportati nel documento del 1160 non esistono più o a volte hanno nomi con lo stesso significato ma oggi si usano parole diverse, sono passati mille anni, il sardo è logudorese non esiste il rotacisno ma c'è la elle, non esistono certi dittonchi per cr di cresia è cheja per esempio. Per esempio Perumas de moro non esiste più ma esiste nel catasto del 1846 pira pinta c'è ancora, su crastu de su lidone oggi è su lidone ecc. ecc. Bovore ore 11.30 del 05.09.09

Accorpare la voce salto di Jirifai con Girifai. Ho inserito tutti i dati più importanti riportati nella voce salto di Jirifai nella nota 1 della voce Franca di Juirifai o Girifai. pertanto Salto di Jirifai, che ora una mera ripetizione della vone on line, può essere cortesemente tolta da un amministratore. E' opportuno che cortesemente un amministratore cambi il nome della voce da franca di Jurifai in, molto più semplicemente, Girifai. Grazie. Bovore ore 10.30 del 06.09.09

Richiesta inversione redirect, dopo questa intanto uniamo con Salto di Jirifai, poi vediamo il resto --Fantasma (msg) 15:42, 6 set 2009 (CEST)Rispondi
Spostamento eseguito. --Fantasma (msg) 19:42, 6 set 2009 (CEST)Rispondi

Elenco dei nomi

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Ora che la voce è stata spostata, possiamo provare ad abbozzare (prima qui, poi lo mettiamo in voce) un elenco dei nomi con rispettive fonti? --Fantasma (msg) 19:46, 6 set 2009 (CEST)Rispondi

E' un lavoro molto laborioso. Bovore ore 22.30 del 06.09.09

E' un lavoro necessario, la voce contiene molti nomi, che vanno raccolti e riferiti ciascuno a chi li ha rintracciati. Non possiamo dare l'impressione che stiamo andando per deduzioni personali. --Fantasma (msg) 10:52, 7 set 2009 (CEST)Rispondi

Fantasma Ok per le osservazioni anche se ci vuole tanto lavoro ma si può fare. Non sono pratico di Wikipedia e non so però come si può fare a inviarti un e mail con alcune immagini tra le quali un'originalissima croce cistercense del 1400 appartenuta all'antico monastero di Gonare e custodita nel monastero trappista di Dorgali della quale sono venuto a conoscenza solo oggi e che mi sono subito premunito di fotografare. Ho verificato nel panegirico del santo dove l'unica simbologia che a me pare connessa con questa consultando in internet nel sito:

http://www.google.it/url?q=http://festamadonnadellaneve.spaces.live.com/blog/cns!3634E89B41605006!1110.entry&ei=DVulSu3iD5WMsAb33-XSBA&sa=X&oi=spellmeleon_result&resnum=1&ct=result&usg=AFQjCNHWwWsVIAgrtRRcbrn5IcZcx3HaEA

sembrerebbe quella che risulta apparsa a Sant'Umberto, protettore dei cacciatori, discepolo ed erede di San Lamberto di Liegi, che quando partecipava ad una battuta di caccia tra le corna di un cervo che voleva ababttere le sia apparsa una croce (cistercense nella rappresentazione) attravesata da una fulvida luce (dipinta di indaco) che formava quattro raggi di luce. E' molto probabile che questa croce sia la croce cistercense luniscente citata nei panegirici dei due santi. Bovore ore 19.10 del 07.09.09

inutile dire che sono curiosissimo :-)
tu sei già abilitato a caricare direttamente le immagini (non trovi più le altre solo perché non erano formalmente a posto come dichiarazioni sul copyright), quindi per prima cosa controlla che le foto le hai fatte proprio tu con la tua macchina, e che ciò che ritrai non sia un disegno o un'altra opera protetta di terzi.
Poi scegli con quale licenza libera vuoi rendere disponibile il file (tieni conto che è necessario che tu acconsenta al riutilizzo ed alla eventuale modifica dell'immagine da parte di chiunque e per usi anche commerciali - nello scegliere la licenza, perciò, è inutile riservarsi clausole come "uso non commerciale o "divieto di opere derivate" perché poi la foto non la possiamo usare)
scelta la licenza, carica l'immagine inserendo il template della licenza che hai scelto: se ad esempio la rilasci in pubblico dominio (è solo un esempio), dopo la descrizione ({{Informazioni file |Descrizione = |Fonte = |Data = |Autore = |Licenza = |Detentore copyright = |EDP = |Altre versioni = }}) seleziona dal menu a tendina "Pubblico dominio, rilascio tutti i diritti, sono io l'autore" oppure aggiungi direttamente a mano {{PD-Utente}}. Dopo un paio di volte vedrai che sarà semplicissimo. :-)
Se hai lo stesso qualche problema o necessità di chiarimenti, chiedi tranquillamente :-) Seguirò i tuoi contributi, come vedo che carichi immagini controllerò perciò se è tutto a posto. (E intanto grazie :-)--Fantasma (msg) 21:29, 7 set 2009 (CEST)Rispondi

Dopo vari tentavi per caricare le immagini per stasera desisto. Non è semplice. Bovore ore 23.30 del 07.09.09

ma sto vedendo delle immagini che saranno molto utili :-) Sui dettagli di alcune ti scriverò in dettaglio nella tua pagina di discussione più tardi, per ora ti ringrazio :-) --Fantasma (msg) 00:14, 8 set 2009 (CEST)Rispondi

Fantasma: sono riuscito a caricare la croce patente cistercense e luminescente di San Lamberto di Liegi che mi ha sorpreso notevolmente per l'originalità, non mi è mai capitato di vedere una cosa simile nella simbologia araldica, ed è un'immagine simbolo documentata e documentabile ed effettivamente presente nel territorio. Per cui come simbolo è più affidabile della genericissima croce patente cistercense rossa di Mantova standard alla quale a questo punto preferisco quella originalissima di San Lamberto di Liegi. A questo punto è opportuno sostituire quella generica di Mantova rossa con questa di San Lamberto nella stemma della voce. La croce di Mantova rossa può essere lasciata all'interno del testo come immagine dotandola di una leggenda (croce patente cistercense rossa di Mantova comune simbolo cistercense). Tieni conto che San Lamberto di Liegi (Santu Lumbertu) è il santo squisitamente cistercense più importante di Girifai collegato all'antico monastero di Gonare ed alla tradizione francese. I franchi a cavallo dell'anno mille garantivano la neutralità della Sardegna nello scacchiere meditterraneo, l'isola cristiana allora era una sorta di Svizzera in mezzo la mare (dal 800 d.C. al 1100) rispetatta sia dai correligionari che dai mussulmani. Bellissimi ed insoliti i colori usati in questa croce luminescente che sono il marrone-amaranto, l'indaco e l'aranciato (che poi sono i colori delle terre e del cielo, colori tradizionali usati in Sardegna negli intonaci delle case). A questo punto questi colori della croce cistercense luminescente di San Lamberto potrebbero essere presi come lo stendardo o bandiera di Girifai nella voce. Ho inserito varie foto in "i miei contributi" ti chiedo la cortesia di inserirle nella voce. Ho riportato una cartina con il confine non di dettaglio di Girifai di grande scala desunta da Google Earth che ti chiedo di inserire nella voce. Grazie. Bovore ore 07.30 del 07.09.09

Paragrafo Foto

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Ho rimosso il paragrafo foto, che risultava essere troppo ingombrante. Sarebbe meglio intercalare le immagini nel corpo della voce, senza esagerare. A presto. --Fabio (msg) 08:01, 20 nov 2009 (CET)Rispondi

Grande confusione

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Questa voce è cun completo disastro. Si mescolano informazioni prese dai testi con deduzioni assolutamente personali di chi ha scritto la voce (chi, non è dato sapere...). Sto studiando un po' l'argomento e, per quanto possa non piacere, nessuno storico tra coloro che trattano l'argomento collocano Gultudolfe sull'Ortobene. Ho corretto lo stile di alcune note (non si può leggere, su un'enciclopedia, una frase del tipo "Locoe era una sola quella che tutti conosciamo"!), ma veramente c'è da fare un lavoro di ripulitura laborioso. La voce è assolutamente priva di scientificità: si prendono in considerazione solo quegli aspetti che supportano la tesi Goltodolfe-Ortobene, trascurando quelle che la rendono un'ipotesi inaccettabile, fra l'altro portando informazioni che non trovano riscontro nelle pubblcazioni (in nessun libro tra quelli da me consultati ho trovato la grafia Gortobè o Gortove)... anche a me, da nuorese, farebbe piacere che uno dei villaggi (fra l'altro provvisto di un probabile monastero) stesse a Nuoro, ma finora non vi sono prove, solo qualche debolissima illazione. Il fatto poi che la tesi della Chessa (il salto limitato all'area di irgoli e di Loculi) sia incosistente (si basa esclusivamente su assonanze in toponimi distanti temporalmente 1000 anni, peraltro neppure così stringenti) non supporta affatto l'altra tesi. L'esistenza di una Locoe in territorio della bassa Baronia è assolutamente credibile, e questo mette in discussione la collocazione di Gultudolfe alle pendici della montagna nuorese, perché la comproprietà di un salto fra Locoe e quella di Filluri, e di un salto fra Filluri e Siniscola, colloca Gultudolfe vicino a Siniscola e troppo lontana da Nuoro. Infine, si riporta un improbabilissimo cambio di nome da Santa Maria di gultudolfe a Santa Maria e san Giacomo di Lugula collocandoli a Sa Itria e Santu jacu nuoresi, quando è arcinoto e dimostrato che Lugula/Luula è l'attuale Lula, nel cui territorio è attestata fin da tempi remoti una chiesa dedicata a San Giacomo. Forse la pagina è totalmente da riscrivere, vedrò cosa fare. --Pinnasalvatore80 (msg) 01:12, 11 nov 2018 (CET)Rispondi

Proposta di nuovo testo

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Propongo di modificare la pagina così come segue. Se qualcuno vuol fare aggiunte o modifiche, parliamone pure. --Pinnasalvatore80 (msg) 19:22, 19 feb 2020 (CET)Rispondi

Girifai è la denominazione medioevale di una vasta porzione di territorio facente parte del regno di Gallura, donata dal Giudice Costantino III de Lacon-Gunale al monastero livornese di San Felice di Vada, intorno al 1060[1].

Il Salto[2] di Jurifai o Jirifai presenta assonanze con odierni toponimi come Durithai a Loculi[3], Ghirivai (oggi pronunciato 'Iriai) a Dorgali e Ghiriai a Galtellì.

Delimitare il territorio della donazione non è semplice, a causa della scarsità di toponimi nel documento, i quali possono accostarsi ora a un territorio ora a un altro, a causa di assonanze e somiglianze grafiche. Tuttavia, sono ormai diversi gli studi che localizzano il territorio fra i paesi di Irgoli, Loculi, Onifai, Siniscola e Posada[4][5][6].

Nel Salto si insediarono i cistercensi (nella seconda metà del XII secolo), probabilmente nei monasteri di Santa Maria di Gultudolfe e di San Giovanni, detto di "Osililli" o "Sulilli". I due monasteri sardi risultano infatti affiliati al cenobio cistercense di Aquas Salvias o abbazia delle Tre Fontane di Roma dedicata a sant'Anastasio Persiano[7]. Secondo il Panedda, essi vanno entrambi localizzati nei territori dei paesi soprascritti: d'altra parte, nelle Rationes Decimarum si trova il villaggio di Gultudolfe, erede della corte monastica della chiesa di Santa Maria di Gultudolfe, come canonicato insieme al villaggio di Locchoe o Lothoe, quest0'ultimo da localizzare nei pressi della chiesa di San Marco in territorio di Loculi[8], o di San Lussorio a Irgoli[5].

La Franca di Jirifai Il territorio del salto era posto dunque nella bassa Gallura, fra le curatorie di Posada e Galtellì: il villaggio di Locchoe compare infatti nel Liber Fondachi, un registro pisano delle rendite delle due divisioni amministrative dell'ex giudicato gallurese[9]. La donazione del salto è contenuta in due documenti di poco successivi l'uno all'altro: ll primo risale ad un periodo compreso tra il 1150 e il 1160, intervallo temporale in cui regnò Costantino III di Gallura[10], mentre il secondo è la conferma della donazione da parte di Barisone, figlio del precedente, databile al 1173[11]. La donazione fu probabilmente il frutto di accordi diplomatici internazionali volti ad impedire che vasti possedimenti sardi e la stessa Sardegna tornassero nell'orbita religiosa bizantina (cioè alla Chiesa greco-ortodossa ed all'Impero d'Oriente)[12].

La localizzazione del villaggio di Gultudolfe e della sua "gemella" ecclesiastica Locchoe Del monastero di Santa Maria di Gultudofe non si hanno notizie successive alla donazione, tuttavia un villaggio con lo stesso nome o con nomi riconducibili a esso si ha traccia in diversi documenti medievali. Il primo, come già detto, è il Liber Fondachi, in cui si cita la villa Gutuoffe: essa era costituita da dieci fuochi fiscali, ossia famiglie (delle quali sono elencati i capofamiglia). Il Comune Pisano possedeva i due salti di Cucchianchi e Concha Nigella, ricadenti nel territorio del villaggio[9]. Il secondo documento sono le rationes Decimarum, il registro delle decime che ogni chiesa titolare di canonicato era tenuta a versare presso la curia romana. Nelle decime del 1341-42, 1346 e 1350, si trova il villaggio di Godolfe o Goltodolfe costituente un'unica rettoria con Locoe/Lotcoe, che si è già visto è da ascrivere ai territori di Loculi o Irgoli[13]. Il terzo documento è il Compartiment de Sardenya, un registro feudale aragonese redatto nel 1358 sulla base di una statistica Pisana del 1322: in esso si trova il villaggio di Goltove[14], erroneamente trascritto Golcone da diversi studiosi[15] e per questo spesso associato a un non documentato villaggio distrutto presso Su Gologone a Oliena.

L'omonimia tra la Locoe gallurese e il villaggio spopolato nei pressi di Orgosolo, ha portato fuori strada diversi storici, facendo traslare il territorio di Girifai più a sud-ovest rispetto alla sua collocazione reale[16].

Il secondo era il monastero di San Giovanni Ossililli o Sulilli, di incerta localizzazione, ma da riferire comunque alla bassa Gallura[17].

I monasteri fruivano certamente dello scambio di merci e beni attraverso i locali porti medievali, fra cui sono da ricordare il porto di San Giovanni Portu Nonu (deformazione di Portu Novo, l'attuale San Giovanni di Posada) e lo scalo di Santa Lucia. Nel territorio del salto ecclesiale erano presenti anche altri piccoli cenobi[18].

I centri scomparsi

 
La valle del Cedrino vista dal monte Ortobene

Il territorio del salto era caratterizzato, come tutta la Sardegna medievale, da una serie di piccolissimi villaggi, spesso nati come "corte" di un insediamento ecclesiastico. I nomi di questi centri sono desumibili dai documenti medievali precedentemente elencati. Essi sono:

  • Gultudolfe;
  • Locchoe;
  • Filluri e Stellaya in territorio di Siniscola;
  • Gadano;
  • Ossie;
  • Iloe (da non confondere con Iloghe)[4];
  • Bibisse o Bithe, presso Orosei.

Una buona parte di questi paeselli scomparve nella seconda metà del secolo XIV in concomitanza con l'inizio della dominazione aragonese per via del peggioramento delle condizioni generali (soprattutto fiscali) ed all'assimilazione da parte dei centri che si rafforzavano demograficamente.

Note

  1. ^ Pasquale Tola, Codex Diplomaticus Sardinie, vol. 1, doc. LXXII, p. 225
  2. ^ In Sardegna il Saltus generalmente era un terreno di tipo latifondistico lasciato incolto per il libero pascolo o per la gestione forestale.
  3. ^ Francesca Chessa, Loculi : storia e sviluppo di un territorio, 1997.
  4. ^ a b Dionigi Panedda, Il giudicato di Gallura: curatorie e centri abitati, Dessì, Cagliari, 1978.
  5. ^ a b Laura Lai, Archeologia dell’architettura e tecnologie per lo studio dell’insediamento umano medievale e post-medievale: le chiese rurali della bassa valle del Cedrino (Sardegna), Università degli studi di Ferrara, http://annali.unife.it/iuss/article/view/1623
  6. ^ Ottorino Pietro Alberti, La diocesi di Galtellì dall´unione a Cagliari (1945) alla fine del sec. XVI, 2D, 1994.
  7. ^ Abbazia delle tre fontane, su www.sotterraneidiroma.it. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  8. ^ Pietro Maria Marcello, Pacificazione e comunione, Atti del bicentenario diocesi di nuoro (1779-1979), Sassari, 1978, p. 263.
  9. ^ a b Francesco Artizzu, Liber Fondachi, p. 299.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Panedda, p. 50
  11. ^ Il contenuto è riportato integralmente nel libro di Francesca Chessa Loculi e nel testo di Alberto Boscolo La Sardegna Bizantina e Giudicale
  12. ^ Mohamed M. Bazama Declino di una grande e ricca Sardegna, Edes
  13. ^ Pietro Sella, rationes Decimarum Italiae: Sardiniae, pp. 76, 167.
  14. ^ Carlo Livi, Villaggi e popolazione in Sardegna nei secoli XI-XX, Carlo Delfino, Cagliari, 2014, p. 308. L'originale del Compartiment è visibile sul sito dell'Archivo de la Corona de Aragón, visibile al link http://pares.mcu.es/ParesBusquedas20/catalogo/show/6995005
  15. ^ Próspero de Bofarull, Colección de documentos inéditos del Archivo de la Corona de Aragón, tomo IX (Repartimiento de Cerdeña), Barcelona, 1856.
  16. ^ Salvatore Mele, Gallura Felix, Isola, sassari, 2009. Il mele, fra le altre cose, localizza Gultudolfe sul Monte Ortobene, proponendo una derivazione di Ortobene da Gortobene, a sua volta derivante da Goltove ossia Gultudolfe, senza peraltro fornire alcun riferimento documentale. Il nome della montagna nuorese è riportato, sin dal XIX secolo, sempre come Ortovene, senza traccia di una G iniziale. Si veda a tal proposito l'archivio >Storico Comunale "Salvatore Satta", in cui è contenuto il processo verbale di tracciamento dei confini comunali.
  17. ^ Dionigi Panedda lo colloca nella stessa area in cui è da localizzare Gultudolfe, mentre John Day lo riferisce alla curatoria mnedievale di Offilò (odierno Ovilò, in comune di Loiri-Porto San Paolo).
  18. ^ Santa Felicita di Vithe (forse deformazione di Bibisse, villaggio distrutto presso Orosei), Santa Maria e San Giacomo di Lugula (odierna Lula), e la corte o domo di Gisalle (Isalle), citata in un accordo del 1173 tra il vescovo di Civita, bernardo, e l'Opera di Santa Maria di Pisa.

Bibliografia

  • Alberto Boscolo, Aspetti della Società e dell'Economia in Sardegna nel Medioevo, EDES, Cagliari 1979.
  • Alberto Boscolo, La Sardegna bizantina e alto-giudicale, Chiarella, Sassari 1978.
  • Alberto Boscolo, Le fonti della Storia Medioevale, Cappelli, Bologna 1983.
  • Francesco Artizzu, La Sardegna pisana e genovese, Chiarella, Sassari 1985.
  • Francesco Artizzu (a cura di), Liber Fondachi Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia e Magistero dell'Università di Cagliari vol. XXIX, pp. 215–299, Cagliari 1966.
  • Francesco Artizzu, Studio dei Vittorini in Sardegna, in “La Sardegna nel primo Medioevo”, CEDAM, Padova 1963.
  • John Day, I villaggi scomparsi della Sardegna, Parigi 1973.
  • Ottorino Alberti, La Diocesi di Galtellì. 2D editrice mediterranea, Sassari 1994.
  • Pròspero de Boffarull, Collecciòn de documentos ineditos del archivo general de la Corona de Aragona, XI, Oliveres y Monmany, Barcellona 1856.
  • Pietro Maria Marcello, L'Antica Diocesi di Galtellì, Stamperia Artistica, Sassari 1983.
  • Salvatore Mele, Gallura Felix. Il sud del Giudicato di Gallura e il territorio del Castro nel Medioevo, Isola editrice, Dorgali 2009.
  • Dionigi Panedda, Il Giudicato di Gallura, Dessì, Sassari 1978.

Voci correlate

Forma di governo/amministrativa

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Ho rimosso il template "stato storico" e cambiato in "provncia storica", che è quello che più si avvicina a quello che era una "secatura de rennu" nella Sardegna medievale. --Pinnasalvatore80 (msg) 14:15, 23 ago 2022 (CEST)Rispondi

Rirtrutturazione della pagina

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Sto ristrutturando la pagina, eliminando la marea di informazioni non documentate, illazioni senza fonti e conclusioni fuorvianti che portavano a pensare all'esistenza di una Franca in Sardegna. Non so che interesse enciclopedico possa avere così la voce, dal momento che si trattava di una banalissima donazione (una secatura de rennu, una sdemanializzazione) a un monastero, come ce ne sono a decine nella Sardegna medievale. Ma almeno non si fanno illazioni su un presunto "staterello extragiudicale" , per il quale ho il forte sospetto che l'obiettivo fosse quello di richiedere o rivendicare una zona franca dallo Stato Italiano.

Ho cercato, per quanto possibile, di ripristinare la quantità di bytes cancellati, per non attirare l'accusa di vandalismo della pagina. Vandalismo che, a parer mio, è stato compiuto nello scriverla, inzuppandola di un mucchio di inesattezze, voli pindarici e illazioni basandosi su pochissimi dati storici.

L'ultimo paragrafo, tuttavia, a mio parere è da cancellare tout court, poiché è il più ascientifico di tutti: è impossibile ripristinarne l'enciclopedicità solamente modificandolo. --Pinnasalvatore80 (msg) 18:56, 25 ago 2022 (CEST)Rispondi

Un mese passato a riscrivere la pagina secondo criteri scientifici, e arriva chi la vandalizza riempiendola nuovamente di dati senza fonti, di "secondo me" e ccetera. vedo che è stata blindata, chiedo scusa per l'edit war però ho fatto una fatica immane per scriverla. L'ultimo paragrafo "status giuridico" è ora coe si trovava precedentemente alla mia ultima modifica, è completamente farlocco dall'inizio alla fine. Suggerisco di modificarlo. --Pinnasalvatore80 (msg) 11:38, 17 nov 2022 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni interrotti

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Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 13:41, 7 nov 2022 (CET)Rispondi

Segnalazione di neutralità dubbia rimossa

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Ho rimosso l'avviso di neutralità dubbia, avendo riportato la voce a dati scientifici. La neutralità era stata messa in dubbio a causa della "dorgalicentralità" della voce, peraltro senza apportare i riferimenti necessari. Ritengo che la voce ora sia abbastanza corretta ed enciclopedica, salvo ovviamente ulteriori dati che possano scaturire da nuovi studi.

--Pinnasalvatore80 (msg) 13:51, 11 nov 2022 (CET)Rispondi

Protezione pagina

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La voce è stata protetta dalle modifiche per una guerra di modifiche. Naturalmente è stata scelta la versione sbagliata :-) Gac (msg) 11:34, 17 nov 2022 (CET)Rispondi

L'ultimo paragrafo è assolutamente non enciclopedico. Chiederei il ripristino di quello che avevo modificato io, se possibile. --Pinnasalvatore80 (msg) 11:40, 17 nov 2022 (CET)Rispondi

Caro Gac, capisco tutta la questione della versione sbagliata. Non pretendo che la mia sia quella giusta o definitiva, tuttavia ti chiedo di prendere in considerazione l'ultimo paragrafo (status giuridico) così come lo avevo modificato io, rispetto alla versione attuale. Quantomeno, valutare quale delle due rispetta di più le regole di Wikipedia rispetto alle fonti. Grazie e ancora scusa per l'atteggiamento scorretto che è sfociato in una edit war. --Pinnasalvatore80 (msg) 17:12, 18 nov 2022 (CET)Rispondi

Status giuridico - nuovo paragrafo

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Ho modificato il paragrafo "status giuridico", adattandolo alla pagina così com'è ora: il vecchio paragrafo continuava sulla linea del microstato della vecchia pagina (senza fonti), mentre il nuovo testo (con fonti) mostra come fosse una semplice sdemanializzazione come altre nella Sardegna giudicale. --Pinnasalvatore80 (msg) 16:52, 31 dic 2022 (CET)Rispondi

Bandiera? De che?

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Ho eliminato la "bandiera di Girifai" che era stata inserita. Non ha senso in quanto: 1) come specificato, Girifai NON ERA uno stato ma semplicemente una donazione a un monastero; 2) NON ci sono fonti storiche che giustifichino l'attribuzione della Croce patente cistercense che presenta al centro il fiordaliso araldico o giglio di Francia.

Per favore, atteniamoci alle vicende storiche.

--Pinnasalvatore80 (msg) 13:55, 30 ott 2023 (CET)Rispondi

Ma cosa non è chiaro in "atteniamoci alle notizie storiche"? Non esiste alcuna bandiera di Girifai.--Pinnasalvatore80 (msg) 16:53, 1 nov 2023 (CET)Rispondi

@Pinnasalvatore80
Buongiorno, sono io che ho caricato originariamente lo stemma e la bandiera. Entrambi provengono da Araldicacivica, principale riferimento per gli stemmi degli enti locali italiani su Wikipedia. Se serve potrei provare a contattare l'admin del sito in questione per poter conoscere le fonti.Betelgeuse2003 (msg) 14:25, 25 gen 2024 (CET)Rispondi
Buongiorno @Betelgeuse2003, se scorri questa discussione vedrai che questo argomento è stato usato a scopo politico per elevare certi luoghi a importanza non documentata. Studio l'argomento da anni e ti posso assicurare che quella bandiera non ha alcun senso, è stata attribuita sulla base della presunta influenza templare sull'area, non documentata e assolutamente congetturale. Chiedi pure, ma vedrai che ti rispponderanno citando o questa stessa pagina di Wikipedia o ppubblicazioni dubbie e non rigorose dal punto di vista scientifico. Finché non avremo una prova concreta, ti chiedo di non inserire quella bandiera, poiché Girifai non era uno stato ma una parte del territorio del Giudicato di Gallura. Se dovesse proprio avere una bandiera, andrebbe messo il gallo di Gallura, ma anche qui stonerebbe in quanto tale stemma fu introdotto dai visconti solo nel XIII secolo, mentre la storia di Girifai è precedente di un secolo.
--Pinnasalvatore80 (msg) --Pinnasalvatore80 (msg) 10:52, 26 gen 2024 (CET)Rispondi
@Pinnasalvatore80 Va bene, grazie, forse ho capito cosa vuoi dire parlando di scopi politici, mi viene in mente la leggenda di Seborga.Betelgeuse2003 (msg) 10:58, 26 gen 2024 (CET)Rispondi
Temo che lo scopo primario fosse proprio quello. Sicuramente fu smorzato anni fa, ma comunque si continua a leggere una serie di castronerie su questo territorio. A breve uscirà l'articolo di un mio amico che lo localizza definitivamente nella zona di Irgoli/Loculi, per cui andrebbe modificata anche la pagina "Storia di Dorgali", ma non ho tempo di occuparmene.
Ti ringrazio per la comprensione. --Pinnasalvatore80 (msg) 12:10, 26 gen 2024 (CET)Rispondi
Comunque sia, la persona che sta ripetutamente caricando la bandiera non sei tu ma un altyro utente che, a differenza tua, evidentemente non conosce il funzionamento di Wikipedia e non si prende manco la briga di cercare nella discussione il perché venga ripetutamente tolta.
--Pinnasalvatore80 (msg) --Pinnasalvatore80 (msg) 10:54, 26 gen 2024 (CET)Rispondi
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