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In punta di piedi. Oltre l’autismo
In punta di piedi. Oltre l’autismo
In punta di piedi. Oltre l’autismo
E-book152 pagine59 minuti

In punta di piedi. Oltre l’autismo

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Info su questo ebook

Un prezioso e puntuale vademecum su come intervenire con metodologie moderne e accattivanti con i bambini interessati da difficoltà attinenti allo spettro autistico. Tanti gli esercizi pratici corredati da foto che ben illustrano gli strumenti di cui avvalersi. Una ricca bibliografia propone inoltre gli studi più rilevanti sull’argomento.
L’autrice ci tiene a sottolineare più di una volta che espone le diverse problematiche unicamente per poter indicare con chiarezza le azioni da mettere in atto. 
Per lei non esistono divisioni e ogni essere vivente è unico e irripetibile e per questo stupendo nelle sue peculiarità.

Giulia Zannoni è Psicologa al secondo anno della scuola di specializzazione in psicoterapia a indirizzo Junghiano AION di Bologna. 
Da dieci anni svolge interventi educativi in ambito scolastico e domiciliare per bambini e adulti autistici nel territorio di Ravenna.
È formatrice all’interno dell’Associazione Psicologia Urbana e Creativa APS e conduce i Corsi Io Mi Sento sulla prevenzione e il contrasto del maltrattamento psicologico.
Svolge laboratori nelle scuole primarie sull’educazione alla Pace e alla Non Violenza.
LinguaItaliano
Data di uscita3 mar 2024
ISBN9788830696884
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    Anteprima del libro

    In punta di piedi. Oltre l’autismo - Giulia Zannoni

    Zannoni-Giulia_LQ.jpg

    Giulia Zannoni

    IN PUNTA DI PIEDI

    Oltre l’autismo

    © 2024 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - [email protected]

    ISBN 978-88-306-9332-6

    I edizione aprile 2024

    Finito di stampare nel mese di aprile 2024

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    IN PUNTA DI PIEDI

    Oltre l’autismo

    Nuove Voci – Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    A Giancarla Tisselli, Laura Guardigli,

    Elisa Castellari, Elisa Mocanu che mi hanno ispirata dal punto di vista umano e professionale.

    Alla mia famiglia ed in particolare a mamma, papà e nonna, a Salvo e alla famiglia Murolo che sono stati il mio più grande supporto.

    A Eleonora, Federica e Chiara.

    Alla mia illustratrice Mara Sorrentino per la passione che mette in ogni suo disegno

    PREFAZIONE

    Con il seguente elaborato intendo fornire consigli pratici, partendo da esperienze vissute, affinché sia possibile, per tutti coloro (genitori, educatori, insegnanti…) che entrano in contatto con persone appartenenti allo spettro autistico ad alto, medio o basso funzionamento, far breccia nel loro mondo e comprendere le strategie migliori per cooperare in modo efficace.

    Essere autistici è come vivere in una bolla nella quale le percezioni appaiono in modo del tutto diverso da come le vivono le altre persone.

    I rumori troppo forti possono spaventare, le luci troppo intense dare fastidio agli occhi, le diverse consistenze del suolo compromettere la sensibilità tattile e portare a camminare sulla punta dei piedi, le emozioni possono essere espresse attraverso stereotipie, ovvero movimenti ripetuti e sempre uguali a sé stessi.

    I sentimenti non sono sempre di facile comprensione e le emozioni più complesse, come ad esempio la sorpresa o il disgusto, difficilmente vengono riconosciute.

    Particolarmente difficile risulta essere l’afferire queste emozioni a persone differenti dal sé, in quanto in questa operazione entrano in gioco complessi meccanismi di Teoria della Mente¹ che gli autistici difficilmente riescono ad introiettare, ma che possono essere allenati attraverso appositi

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