Casa d'altri
()
Info su questo ebook
Letteratura - romanzo breve (53 pagine) - Fate in modo di non prendere impegni, di avvertire amici e parenti che per qualche ora sarete irraggiungibili, di avere a portata di mano cibo e bevande, perché quando si attacca a leggere questo breve romanzo è impossibile smettere.
Un’intensa riflessione sul silenzioso dialogo tra vita e morte. Un’asciutta indagine sulle increspature più recondite dell’animo umano, in perfetto contrasto con l’umido borgo appenninico in cui si dipana la vicenda. La noia, la solitudine e la fatica del sopravvivere, immortalate senza mezzo cedimento al registro patetico, stringono la gola del lettore impedendogli di sottrarsi a domande solo apparentemente banali, domande che fanno paura a tutti… perché nasciamo? perché moriamo? che senso ha il nostro passaggio sulla terra? Un anziano prevosto di montagna non cerca nemmeno di rispondere o forse lo fa mettendo in dubbio le misere certezze racimolate dentro un’esistenza fatta di niente… Dai costoni dei monti e dai pascoli veniva giù il color blu della notte. Non c’era più grama compagnia di quell’ora. Vi sorprendono certi pensieri, e i ricordi v’entrano in corpo: “Tutto qui?” vi vien fatto di chiedere: sicché un uomo non è più neanche un uomo.
Silvio D’Arzo, pseudonimo di Ezio Comparoni, (Reggio Emilia, 6 febbraio 1920 – ivi, 30 gennaio 1952) fu scrittore dalla vita breve e povera di avvenimenti esteriori, ma intensissima dal punto di vista intellettuale. Si interessò di glottologia nonché di letteratura inglese e scrisse opere molto diverse tra loro per genere e stile. Spaziò, infatti, dalla poesia (Luci e penombre, 1935) al romanzo (All’insegna del Buon Corsiero, 1942; Casa d’altri, 1953; Essi pensano ad altro, 1976), dalla letteratura per l’infanzia (Penny Wirton e sua madre, 1978; Il pinguino senza frac e Tobby in prigione, 1983) ai racconti (Maschere, racconti di paese e di città, 1935; L’aria della sera e altri racconti, 2002). Diede alle stampe anche saggi, d’argomento perlopiù letterario. La maggior parte dei suoi scritti uscì dopo la sua morte, avvenuta a soli 32 anni a causa di una grave forma di leucemia.
Leggi altro di Silvio D'arzo
L’uomo che camminava per le strade Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCasa d’altri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAll’insegna del “Buon corsiero” Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEssi pensano ad altro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPenny Wirton e sua madre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Casa d'altri
Ebook correlati
Il conte de Guiche. Oltre l’ombra di Cirano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScialle nero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe sette picche doppiate: Edizione Integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mio cadavere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDue Vite Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl coperchio del diavolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVento d’Estate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti inverisimili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLascia che le cose accadano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFinestre alte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cimitero delle macchine Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSilvester Dago e l’era dello Spirito Santo - VOL. 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAmedeo, il disegnatore cieco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl custode del cimitero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’alba dopo me Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLike Me: 100 Mosse Per Piacere A Tutti Sui Social e In Società Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVersi sparsi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI magnifici 7 capolavori della letteratura francese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiù che giallo color can che scappa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl ritratto del morto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSotto la terra qualcosa campa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSuperman non muore mai Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il giardino delle statue che ridono Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn giorno tutto questo dolore mi sarà utile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe sette picche doppiate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa versione di Abbondio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI decaduti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Castelli della Valle di Oenpell Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn giorno senza data Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCabala bianca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa generale per voi
La coscienza di Zeno Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La luna e i falò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni1984 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vendetta delle Muse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChi cerca trova Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl maestro e Margherita Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I fratelli Karamazov Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl libro dell'inquietudine Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Io sono due Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFaust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Corso pratico di memoria - Metodologie di studio e apprendimento pratico - Illustrato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCuore di tenebra e altri racconti d'avventura Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le 120 giornate di Sodoma Valutazione: 3 su 5 stelle3/5I romanzi maledetti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Divina Commedia: edizione annotata Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Justine ovvero Le disgrazie della virtù Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Confessioni di uno psicopatico Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutte le fiabe Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I magnifici 7 capolavori della letteratura erotica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i romanzi e i racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Vita Nuova Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il Dio dei nostri padri: Il grande romanzo della Bibbia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa signora delle camelie Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniYouthless. Fiori di strada Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTradizioni di famiglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa sull'abisso Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il Piccolo Principe Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Al Paradiso delle Signore Valutazione: 4 su 5 stelle4/5
Categorie correlate
Recensioni su Casa d'altri
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Casa d'altri - Silvio D'Arzo
Introduzione
Milena Contini
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d’accordo
con gli uomini e con me stesso.
Nâzım Hikmet
Non è un caso che sia stato un poeta, di nome Eugenio Montale, a definire quest’opera un racconto perfetto
perché – pur in assenza di enjambement, paronomasie o altri artifici retorici – quello che si legge dalla prima all’ultima sillaba di Casa d’altri è autentica poesia. D’Arzo, infatti, si dimostra un abile dosatore di vuoti e pieni, riuscendo a creare un andamento al contempo fluido e aspro, capace di imprigionare il lettore dentro le pagine senza concedergli nemmeno l’ora d’aria. In verità, il riassunto della storia in sé farebbe sbadigliare anche un insonne: un disincantato prete ultrasessantenne arranca nella propria insulsa esistenza cercando di fare il proprio dovere in un paesino sperduto tra le malinconiche nebbie dell’Appennino emiliano, finché non incontra un’anziana signora che vuole (e insieme non vuole) chiedergli qualcosa. Sì, ma cosa?… Ecco, non propriamente un concentrato di adrenalina… eppure la sapiente penna dell’autore riesce a trasformare l’annoiato prevosto in una sorta di investigatore dei corridoi più oscuri dell’animo umano e la sfatta lavandaia in una donna misteriosa da seguire con la coda dell’occhio in ogni suo gesto. Risultato: si resta col fiato sospeso fino alle ultime pagine come se si trattasse di un romanzo giallo, anche se nessun delitto è stato commesso e nessun diamante è stato rubato. Un instant s’il vous plaît: uno dei difetti di molte detective story è quello di essere, diciamo così, one shot, dato che raramente vengono rilette… una volta scoperto che l’assassino è il maggiordomo che senso ha ricominciare dal primo capitolo? E ci tengo a ribadire ‘molte’, non ‘tutte’ (ad esempio, io ho letto tre volte The Murder of Roger Ackroyd). Bene, nel caso di Casa d’altri (e la paronomasia qui è voluta!) questo è un rischio che non si corre affatto, perché lo svelamento finale non appaga solo la nostra curiosità, ma ci spinge a riflessioni che esulano dalla storia in sé, portandoci nel campo della riflessione filosofica e, per i più temerari, religiosa. Il pregio del romanzo quindi non è quello di stupirci (una volta sola), ma di farci riflettere attraverso la bellezza e la bellezza, si sa, non basta mai.
Ciò che conquista immediatamente è la disarmante semplicità dello stile. Non preoccupatevi se vi capiterà di starnutire quando vi aggirerete per le fradice lande immortalate nei rapidi capitoli: è un effetto collaterale senza conseguenze a lungo termine (a parte quella di non accontentarvi più di prose ordinarie). Del resto, in autunno il sole da quelle parti si concede raramente e, anche quando lo fa, si tratta giusto di una comparsata: Diedi un’occhiata dai vetri; il sole era lì per sparire: nubi blu gli ronzavano attorno
. La luna, invece, appare non rotonda come in agosto, s’intende, ma più furba, e più lucida e fresca come l’avessero tolta da un secchio
. Non meno ficcante la fotografia del panorama umano, sempre inadeguato, spurio, arrugginito… così le due oneste galline se ne andarono via sgambettando. L’ultima cosa che vidi di loro furono quattro magrissimi stinchi e due cappelli con frutta di stoffa, e mi parvero offesi anche quelli
. Sembra di aver già conosciuto questa coppia di beghine rinsecchite, vero? E, visto che siamo in vena di domande retoriche, che dire della sensazione di vana nonché trepidante attesa di cui è pervasa tutta la narrazione? Solitudini con gli occhi sbarrati dietro a una finestra aspettando qualcosa di imprecisato e al contempo inevitabile che non arriva mai… persino gli animali scrutano la penombra cercando un accenno di futuro: Le capre s’affacciano agli usci con degli occhi che sembrano i nostri
.
Non c’è un barlume di speranza in Casa d’altri: un lento e insieme cadenzato scivolare verso la disperazione pervade ogni atomo del testo, scritto da un Silvio D’Arzo ancora ventenne che riesce a penetrare in modo magistrale nelle vene di individui sul viale del tramonto (lui che la vecchiaia non la conoscerà mai, stroncato da una feroce leucemia a trentadue anni), contaminati dal travaglio quotidiano e annientati dal vuoto pneumatico che vibra inesorabile intorno alle loro vite da spaventapasseri senza cappotto. Il mondo agreste è, infatti, spogliato di ogni paludamento idilliaco e vagheggiamento nobilitante: restano solo il fango, la lama algida del vento, l’isolamento, l’angoscia… Mi guardai un po’ d’intorno. Stava per venire la morta stagione, gli sterpi secchi, le passere uccise dal freddo, la notte che arriva alle sei, i fossi ghiacciati, i vecchi che se ne muoiono in fila e la Melide li cuce dentro il lenzuolo e io li porto al cimitero di monte, e i bambini che per l’intera stagione se ne stanno dentro le stalle a scaldarsi col fiato dei muli… Un inverno di cinque o sei mesi. E lei cosa avrebbe fatto, la vecchia? Nelle ossa sentivo l’inverno vicino. Guardai un momento le nuvole che adesso eran più grandi di un prato, e poi mi avviai alla parrocchia. Le nuvole mi venivano dietro. Sempre dietro, come se qualcosa sapessero
. In questo contesto anti bucolico sarebbe riduttivo identificare la felicità come un miraggio irraggiungibile, perché i personaggi che popolano il romanzo non si permettono nemmeno il lusso di aspirarvi… tutt’al più la felicità può essere assimilata a un concetto teorico dai contorni chimerici quanto fantastici, una sorta di unicorno arcobaleno, buono giusto