Insegnare Il Calcio Moderno
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Questo libro è una bussola per aiutare ogni allenatore moderno ad insegnare il calcio
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Anteprima del libro
Insegnare Il Calcio Moderno - Salvatore Pappalardo
Salvatore Pappalardo
Insegnare il calcio moderno
©2022 - Salvatore Pappalardo
Traduzione a cura di Sabrina Bonetta
Sommario
Introduzione
1. Metodologia
1.1 Caratteristiche di un allenamento
1.2 Competenze applicate
2. Principi del gioco
2.1 Principi del possesso palla
2.2 Principi del non possesso
2.3 Transizioni
3. Metodi
3.1 Situazionale
3.1.1 1 vs 1
3.1.2 2 vs 1
3.1.3 2 vs 2
3.1.4 3 vs 2
3.1.5 3 vs 3
3.1.6 3 vs 2 + 1
3.1.7 4 vs 3
3.1.8 4 vs 2 + 1
3.1.9 4 vs 4
3.1.10 4 vs 3 + 1
3.1.11 Particolare attenzione alla fase di possesso palla
3.1.12 Particolare attenzione alla fase di non possesso palla
3.1.13 Transizioni
3.2 Esercitazioni funzionali e analitiche
3.2.1 Croci
3.2.2 Quadrati-rombi
3.2.3 Triangoli
3.2.4 Altre
3.3 Rondos e giochi di possesso
3.4 Giochi posizionali
3.5 Small sided games e partite a tema
4.Pianificazione e realizzazione
Credits
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Introduzione
Il calcio è un gioco situazionale. Ciò significa che ogni partita ha una storia a sé e, inoltre, che nella stessa partita si possono vedere situazioni molto (davvero molto) diverse. Partendo da questa considerazione si potrebbe pensare, come posso insegnare qualcosa che è sempre diverso? Buona osservazione. Be’, nel calcio alcuni allenatori hanno cercato di ridurre le variabili dicendo: quando succede questo, fai questo
, e usano questa frase cercando di prevedere tutte le situazioni che pensano possano accadere. È un approccio che non lascia al giocatore nessuna opzione tranne quella indicata dall’allenatore, quindi il giocatore sarebbe come un robot che non sceglie ed ubbidisce alle istruzioni. Inoltre, un allenatore non può prevedere tutto, perciò ci sarà sempre qualcosa che non ha predetto.
Al giorno d’oggi il calcio moderno viene giocato da giocatori sceglienti che, avendo appreso dei principi, sono in grado di leggere una situazione e giocarla. Per usare un parallelismo, si può pensare a una persona che vuole imparare una lingua (magari l’inglese): può imparare alcune frasi e le userà sempre, è facile e veloce, ma cosa succede se la conversazione diventa più complessa? Inoltre molte parole possono cambiare di significato in base al contesto, le frasi saranno sempre le stesse? Bene: questo sarebbe come giocare a calcio secondo la vecchia scuola. Invece, una persona che passa molto tempo ad imparare le parole e la grammatica, ad esercitarsi nel contesto, impiegherà di più e inizialmente affronterà maggiori difficoltà, ma a lungo termine comprenderà ogni conversazione e sarà in grado di parlare utilizzando e combinando parole diverse. Questo è il calcio moderno.
È un gioco di squadra, perciò collaborare è necessario per giocare a calcio. Ma per collaborare, ogni giocatore deve sapere cosa fare, dove andare, quando e come. Da ultimo, ma non per importanza, il calcio è ovviamente giocato usando i piedi, perciò controllare la palla è fondamentale per essere in grado di giocare. Insegnare il calcio è quindi qualcosa di complesso considerando la tendenza che questo sport ha seguito.
L’orientamento nel calcio, come in tutti gli aspetti del mondo, è di una maggiore complessità col passare degli anni e delle stagioni. Se nei decenni passati era sufficiente essere bravo con la palla, essere forte senza la palla e, in gran parte, seguire le regole
dettate dalla posizione tenuta in campo, oggi si devono padroneggiare anche altre abilità.
La spiegazione dei nuovi bisogni risiede nella storia e nell’evoluzione del gioco. Volendo qui essere brevi, possiamo riassumere le tappe fondamentali in questo modo:
-Olanda ’74: la posizione data all’inizio della partita non è un ruolo fisso, ma cambia insieme all’evolversi della situazione; usando un parallelismo letterario: è come la società liquida
(concepita da Bauman, 1999) in cui non ci sono più punti di riferimento fissi. Perciò, dando per scontato che tutti i giocatori sappiano cosa devono fare, ognuno di loro si adatta in base alla situazione specifica. Da questa innovazione derivano due implicazioni: 1) un giocatore dovrebbe sapere come giocare in ogni posizione, cambiando di funzione per la squadra 2) ogni giocatore deve leggere
la situazione per agire/reagire;
- Sacchi, anni ‘80: la velocità di gioco accelera, la squadra resta corta
utilizzando tre tattiche principali: pressing offensivo, marcatura a zona e fuorigioco;
- Regola del retropassaggio, ’92: ulteriore accelerazione del gioco, da questo momento con ancora meno pause;
- Guardiola, 2008-12: possesso, riaggressione su transizione difensiva e dominio del gioco sono la nuova svolta;
- 2015-oggi: fluidità di sistema di gioco, si comincia a parlare più di funzioni che di ruoli. Le squadre possono attaccare con un sistema e difendere con un altro, per esempio già Paulo Sousa con la Fiorentina nel 2015/16, non ultima la Nazionale italiana campione d’Europa del 2021. Inoltre si comincia ad impostare la fase di non possesso secondo una tattica uomo contro uomo (vedi per esempio l’Atalanta di Gasperini). Per cui la priorità non viene più data alla difesa collettiva di una linea con la collaborazione delle altre, ma alla scelta individuale del giocatore che marca il proprio avversario.
Il giocatore moderno è, pertanto dal punto di vista tecnico/tattico, un calciatore scegliente nella maniera più rapida possibile. Che sappia adattarsi continuamente alle varie situazioni di gioco e, per questo, che abbia nel suo bagaglio gli strumenti necessari per interpretare e dirimere le varie situazioni di gioco. Non si vedono più attaccanti che partecipano solo alla fase offensiva. L’organizzazione di gioco ha raggiunto livelli molto elevati, e lo spostare le pedine nel campo può essere l’arma per destabilizzare l’organizzazione avversaria.
L’incremento della velocità emerge con evidenza come il file rouge della tendenza nel calcio, insieme a una maggiore complessità di strategia, tattiche e, di conseguenza, metodologia di insegnamento e metodi di allenamento. Per soddisfare le nuove esigenze dei giocatori è comune trovare in uno staff tecnico numerosi professionisti, ognuno deputato ad un’area specifica di sviluppo: scienze dello sport, della nutrizione e della prestazione fisica, comfort psicologico, specifica attenzione tecnica e tattica. Se la tua società non ha la possibilità di fornire queste figure professionali è dovere dell’allenatore conoscere, almeno in parte, questi ambiti e non trascurare nessuno di questi aspetti.
Oggi tutte le migliori squadre sanno esattamente cosa fare quando sono in possesso della palla, cosa fare se perdono il possesso palla e quindi cosa fare senza la palla, e infine cosa fare quando la riconquistano.
L’obiettivo di questo libro è quello di fornire strumenti per pianificare un processo di apprendimento e di sviluppo che consenta ad ogni giovane giocatore di crescere e di assimilare le competenze per giocare il calcio moderno, in altre parole: l’abilità di leggere
una situazione e di agire/reagire di conseguenza. In breve: di formare giocatori sceglienti
.
Metodologia
L’insieme delle teorie e delle basi che permette di scegliere tra diversi tipi di metodo è ciò che viene denominato metodologia; parliamo di metodologia perché abbiamo bisogno di conoscere: 1) le basi su cui si fonda l’insegnamento, 2) le linee teoriche da seguire per delineare e offrire esercitazioni efficaci.
Insegnare ed apprendere sono due facce della stessa medaglia, perciò un po’ di conoscenza dell’apprendimento è necessaria per iniziare a conoscere come insegnare.
L’apprendimento è quel processo che permette a una persona di aggiungere o modificare qualcosa in sé stessa (conoscenza, comportamento, abilità o valori), e ci sono diversi modi di apprendere: guardando e imitando, facendo e ripetendo, esplorando e riflettendo. Per esempio: è possibile apprendere semplicemente guardando una persona che esegue un movimento o un gesto (il cosiddetto mirroring, Rizzolatti et al., 1995), basti pensare a come i bambini imparano a parlare; oppure è possibile acquisire più abilità/velocità/forza compiendo e ripetendo un’esercitazione; talvolta è possibile scoprire qualcosa di nuovo esplorando e ragionandoci.
Il calcio moderno si presenta in tutta la sua complessità per via del lascito di anni e anni di conoscenza. Inoltre una tendenza ormai incontrovertibile è il sempre maggiore aumento della velocità di gioco. Pertanto, essendo la complessità e la velocità le due caratteristiche principali del calcio di oggi, occorre predisporre strumenti atti alla finalità di allenare a questo contesto. Si consideri che la complessità perde la propria caratteristica principale nel momento in cui se ne smonta un pezzo per semplificarla: l’insieme è maggiore della somma delle singole parti. L’insegnamento alla complessità necessita di una metodologia integrata, plurima e pianificata in maniera flessibile, che abbia alla base la pazienza della riflessione dall’errore e, quindi, l’esplorazione dell’esperienza che divenga significativa. Si utilizza il