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La ballata di Rosamunde: I Gioielli di Kinfairlie, #4
La ballata di Rosamunde: I Gioielli di Kinfairlie, #4
La ballata di Rosamunde: I Gioielli di Kinfairlie, #4
E-book62 pagine1 ora

La ballata di Rosamunde: I Gioielli di Kinfairlie, #4

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Info su questo ebook

Intrappolata nel Regno delle Fate, Rosamunde può essere liberata solo dal vero amore...ma l'uomo che lei amava è morto.
Padraig vorrebbe che la loro amicizia si trasformasse in qualcosa di più...riuscirà a conquistare il cuore di Rosamunde per sempre?

LinguaItaliano
Data di uscita3 feb 2022
ISBN9781071589588
La ballata di Rosamunde: I Gioielli di Kinfairlie, #4

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    Anteprima del libro

    La ballata di Rosamunde - Claire Delacroix

    Capitolo 1

    Galway, Irlanda

    Aprile 1422

    L'ora era piuttosto tarda e la taverna era affollata.

    Seduto accanto al focolare, Padraig guardava la luce del fuoco giocare sui volti degli uomini, mentre la birra gli forniva il calore che il sole mediterraneo, così lontano, non poteva dargli.

    Avrebbe dovuto vendere la nave e il suo contenuto e andarsene a sud, come Rosamunde gli aveva consigliato. Invece, dopo la tragedia, era tornato a Galway, dov'era cresciuto, dove si trovavano la tomba della madre e la taverna gestita dalla sorella e dal marito. Quel posto lo aveva sempre affascinato, con il suo porto brulicante, le strade acciottolate, i ricordi, eppure lo avrebbe scambiato senza pensarci due volte con un viaggio per mare insieme a Rosamunde.

    Ma Rosamunde era perduta per sempre.

    Qualcuno stava cantando e Padraig, che aveva sempre amato la musica, si concentrò sulla canzone, dimenticando per un attimo le sue preoccupazioni.

    Un'altra! gridò Declan, l'oste Chi ha un'altra canzone?

    Padraig! esclamò la sorella, una donna graziosa ma determinata, al punto che Padraig sospettava che fosse più temuta del marito. Proprio come la loro madre, in effetti Perchè non canti quella che ho sentito l'altra notte? Era così triste....

    Ci sono voci migliori della mia provò a protestare lui, ma, quando i presenti cominciarono ad incitarlo, fu costretto ad accettare. Bevve un sorso di birra e si alzò in piedi.

    "Rosamunde era dei pirati la regina

    dai capelli rossi e gli occhi verdi.

    In reliquie commerciava

    e profumi e sete

    la sua nave trasportava.

    Ma il gioiello più prezioso

    era lei, bella e intelligente

    veloce con la lama

    e con la mente.

    Un tesoro

    che conquistava cuori

    in ogni porto".

    Ah! sospirò un uomo dall'altra parte del tavolo Si può perdere il cuore per una donna del genere.

    Tutti annuirono concordi e attesero impazienti che Padraig continuasse. Anche sua sorella smise di servire e si appoggiò al bancone, sorridendo.

    "Ha sconfitto nemici su ogni mare,

    poi ha perso il cuore per un uomo

    e dai suoi desideri si è fatta abbindolare.

    Arrendersi non era nella sua natura,

    eppure ha detto addio alla vecchia vita

    per vedere la sua speranza esaudita.

    Ma, ahimè, nella dimora del suo amato

    Rosamunde ha trovato la morte

    Colui che amava non valeva un tale fato..."

    Padraig esitò: non riusciva a trovare una rima adatta. Ripensò alla scogliera e alle caverne di Ravensmuir che crollavano in rovina, alla polvere, ai suoi uomini che lo trattenevano con la forza per impedirgli di lanciarsi alla ricerca di Rosamunde tra quelle macerie fumanti. Mise giù il boccale, ripetendo a voce bassa l'ultimo verso, ma di nuovo non gli venne in mente niente. Aveva composto centinaia, se non migliaia, di ballate, tuttavia questa in particolare lo toccava troppo da vicino.

    Ma il destino ha svolto la sua parte suggerì la sorella.

    Il marito fece una smorfia.

    Nelle tue vene non scorre un'oncia di musica, questo è certo borbottò.

    E con lei il bambino avuto in sorte azzardò un anziano seduto al tavolo.

    Non c'era nessun bambino disse Padraig, scuotendo la testa.

    Però avrebbe potuto esserci insistette l'uomo Dopotutto è solo una storia.

    Tutti scoppiarono a ridere.

    Non era solo una storia. Era la realtà. Rosamunde, bella e intelligente, era esistita davvero, era stata la regina dei pirati, aveva attraversato i mari in lungo e in largo, comprando e vendendo reliquie sacre. E adesso era perduta per sempre a causa della slealtà di colui al quale aveva donato tutta se stessa.

    Padraig l'avrebbe pianta ogni giorno e ogni notte della sua vita. Maledisse mentalmente Tynan Lammergeier, l'uomo che gliel’aveva

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