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La stessa età di Mina
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La stessa età di Mina
E-book59 pagine40 minuti

La stessa età di Mina

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Info su questo ebook

La stessa età di Mina è la biografia di una donna coraggiosa che in comune con la cantante ha solo la data di nascita e l’amore per la musica. La sua vita attraversa gli anni più difficili, dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, adeguandosi ai cambiamenti del tempo con ironia e coraggio. Questo libro è una promessa che devo mantenere. La nostra amicizia è eterna .
LinguaItaliano
Data di uscita3 lug 2020
ISBN9788831672979
La stessa età di Mina

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    La stessa età di Mina - Silvana Foccillo

    lucida.

    1

    Rosalia aveva vent’anni quando scoppiò la prima guerra mondiale. In Italia comandava ancora il re e la maggior parte degli Italiani non aveva ancora scoperto le fabbriche. Viveva a Bisceglie, in Puglia, e restò incredula come tutte le altre donne a vedere partire tutti gli uomini migliori, che lasciavano i campi e le loro donne per andare a combattere un guerra che non capivano.

    Erano uomini semplici, molti non sapevano né scrivere né leggere, alcuni sapevano parlare solo nel loro dialetto e restavano meravigliati e imbarazzati quando sentivano qualcuno che si rivolgeva a loro parlando in italiano. Per la prima volta furono costretti a uscire dal loro paese per scoprire com’era grande e crudele il mondo fuori dalla loro terra.

    Fra questi c’era anche Vincenzo, il grande amore di Rosalia. Loro si parlavano, come si diceva allora, già da un po’ e avevano progettato di legarsi per tutta la vita. Lei era bellissima con lunghi capelli neri mossi e occhi allungati che le davano un aspetto esotico.

    Per lui era andata a farsi ritrarre da fotografo del paese. Si era fatta accompagnare da un’amica perché la gente non pensasse male.

    Aveva speso i suoi risparmi ed era stata in posa senza nemmeno respirare perché la foto non venisse mossa e perché lui potesse averla sempre con sé.

    Anche lui era andato dal fotografo, quando aveva scoperto di dover partire soldato, si era fatto fotografare in divisa. Aveva un’aria spaventata e fiera nello stesso tempo.

    Poi alla stazione si erano salutati in mezzo alla folla di madri e mogli piangenti. Anche Rosalia piangeva.

    «Non partire, non lasciarmi… ho un brutto presentimento…»

    «Vorrei restare amore mio, non so nemmeno perché devo combattere, ma devo partire, vedrai, dicono che sarà una guerra lampo! Tornerò presto e staremo sempre insieme, ora lasciati abbracciare, approfittiamone che alla stazione è permesso…»

    Fu in quella triste occasione che si scambiarono il primo vero bacio. Non si sarebbero più staccati, ma il treno fischiò…

    Il soldatino partì con nello zaino da guerra la foto del suo amore e lei tornò a casa, mise la foto sul comò, dove rimase per sempre e incominciò ad aspettare… ad aspettare… ad aspettare…

    Quando arrivò la notizia della sua morte, sentì che qualcosa era morto anche in lei! Rimase inerte e passiva per qualche mese. Ora si direbbe che era caduta in depressione, allora si prendevano provvedimenti drastici, senza ricorrere ai medici che venivano chiamati solo per i moribondi insieme al prete.

    A scuoterla da quell’apatia pericolosa ci pensò la mamma di Vincenzo, una donna forte e sbrigativa:

    «Figlia mia,» le disse, «i morti sono morti. Tu sei viva e giovane e io tengo tanti figli, sposati Francesco ed entra in casa mia.»

    Rosalia non voleva, lei aveva giurato amore eterno… ma le due famiglie si coalizzarono.

    La costrinsero a frequentarlo, forse pensando di guarirla dalla sua tristezza, forse perché ormai entrambe le parti si conoscevano e si stimavano o più probabilmente perché avevano anche degli interessi in comune.

    Inoltre, a quei tempi, i genitori comandavano e i figli, e specialmente le figlie femmine, dovevano obbedire! La rivoluzione del 68 non era nemmeno immaginabile.

    Pressata da genitori e suoceri, finalmente lei cedette.       Sposò Francesco, ma la foto di Vincenzo non la tolse mai.

    2

    Da quest’amore obbligato nacque Francesca, la prima di cinque figli… Era il 1920 quando venne al mondo. In Italia comandava

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