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Teatro 2009 - 2016: 7 anni di Drammaturgia
Teatro 2009 - 2016: 7 anni di Drammaturgia
Teatro 2009 - 2016: 7 anni di Drammaturgia
E-book331 pagine2 ore

Teatro 2009 - 2016: 7 anni di Drammaturgia

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Info su questo ebook

Una raccolta di testi teatrali scritti da Luigi Passarelli fra il 2009 e il 2016, molti dei quali andati in scena e alcuni premiati in festival e rassegne. Un insieme di testi variegati, dalla commedia al dramma, dal grottesco allo sperimentale.
LinguaItaliano
Data di uscita7 gen 2017
ISBN9788822885906
Teatro 2009 - 2016: 7 anni di Drammaturgia

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    Anteprima del libro

    Teatro 2009 - 2016 - Luigi Passarelli

    Luigi Passarelli

    TEATRO 2009 - 2016

    Luigi Passarelli

    Teatro 2009-2016

    Sette anni di scrittura teatrale

    Prima edizione - Gennaio 2017 - Roma

    Copyright 2017 Luigi Passarelli

    .

    www.mikrofilm.it

    UUID: e4ec0326-d4f2-11e6-9696-0f7870795abd

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Ringraziamenti

    RINGRAZIAMENTI

    Si ringraziano i tanti festival, le rassegne, i teatri per la sempre gentile ospitalità.

    I registi, gli attori, i membri tutti delle varie compagnie, i tecnici, gli uffici stampa nonché gli spettatori che hanno assistito alle repliche.

    I colleghi, gli amici e tutti coloro che hanno seguito da vicino o da lontano questi sette anni di attività.

    Un ringraziamento al CENDIC e alle sue attività e proposte.

    Un grazie a tutti coloro che col loro sapere e il loro essere permettono la nascita di sempre nuove storie.

    www.mikrofilm.it

    Testi Teatrali

    Ringraziamenti

    CORTI TEATRALI

    Loro Sanno

    Nel Silenzio

    Ladri e Mendicanti

    Il Segreto di Pulcinella

    Sdramma

    Buona Condotta

    Evasione

    Menage

    MEDIA DURATA

    Bike Sharing

    Fuori Onda

    Panacea

    Il Segreto di Pulcinella

    SPETTACOLI COMPLETI

    Pappa Reale

    Sarcasmo

    In Fondo Dolce

    La Sorpresa

    La Drogheria

    Quel Paese

    CORTI TEATRALI

    Loro Sanno

    In scena presso Teatro Tor di Nona per la Regia di Andrea Teodori

    Una poltrona. Su di essa seduto Lui. In piedi e  di spalle al pubblico Lei.

    Silenzio

    LUI

    Bussano

    LEI

    Non aprire, ti prego

    Silenzio

    LUI

    Loro sanno

    LEI

    Nooooo! Stai zitto! Ti sentono!

    Silenzio

    LUI

    Bussano

    LEI

    Non aprire, ti prego

    Silenzio

    LUI

    Loro sanno

    LEI

    Noooo! Stai zitto! Ti sentono!

    Silenzio

    LUI

    Bussano

    LEI

    Non aprire, ti prego

    Silenzio

    LUI

    Loro sanno

    LEI

    Noooo! Stai zitto! Ti sentono!

    LUI

    Bussano

    LEI

    Ah, sono loro finalmente

    LUI

    Vado io

    LEI

    No stai tranquillo, sto in piedi

    LUI1

    E’ permesso?

    LEI1

    La porta era aperta! Ciaoooo!

    Lui su alza dalla poltrona e raggiunge gli altri che rimangono in silenzio. I 4 uno di fronte all’altro si scambiano un inchino

    LUI1

    Il gatto è nella cesta

    LUI

    Il cane è in soffitta

    Ridono sommessamente e sottovoce

    LEI

    Che ore sono?

    Risate di sottofondo

    LEI

    Forse non dovevo essere qui?

    LUI

    Tu eri anche qui

    LEI1

    Anche io

    LUI

    Anche loro

    LUI1

    No, io no

    LEI

    Tu menti. Tu vuoi che io...

    LUI

    Ma tu mi ami?

    LEI

    Perchè lo vuoi sapere di fronte a loro?

    LUI

    Loro lo sanno

    LEI

    Io non lo so, non è amore questo!

    LEI1

    E’ solo una domanda, tu sai la risposta

    Silenzio. Lei sconfortata

    LEI

    Perchè non vi sedete?

    LUI1

    Ti piace il caviale?

    LUI

    No, sono stanco, mi siedo.

    Lui si siede

    LUI1

    Ti piacciono le uova?

    LUI

    Mi sono sporcato la camicia

    Lei1 corre ad abbracciare LEI

    LEI1

    Aspetto un figlio!

    LEI

    Oh-mio-dio! E’ fantastico!

    LUI1

    A quale mese sei?

    Risate di sottofondo

    LUI

    Tu menti!

    LEI

    Io cerco la verità

    LUI1 E LEI1:

    La verità è dentro di noi!

    LUI

    Dovrai morire per scoprirla

    LEI

    Sono già morta! Sono già morta!

    LEI1

    Perchè non ti siedi?

    LEI

    No, ti ringrazio. Anzi siediti tu! Pensa al bambino!

    LEI1

    Ma no... Io...

    LEI

    Alzati, verme!

    LUI

    LUI1

    Sì, siediti. Pensiamo al bambino

    LEI1 si siede al posto di LUI

    LEI1

    Aaaah! E’ fantastico!

    Silenzio

    LUI1

    Portiamo un bimbo dentro di noi! Pesa!

    Risate di sottofondo

    LUI

    Nelle viscere

    LEI

    Mi farai l’autopsia? La farai? Voglio che tu scriva!

    LUI1

    E’ già scritto?

    LEI1

    Cosa è scritto?

    LUI

    E’ nel suo interno

    Silenzio

    Lei 1 si alza di scatto

    LEI1

    Ma avete appeso un quadro? Cos’è?

    LUI

    E’ di un pittore

    LEI

    L’ha fatto lui

    Lui1 ride meccanicamente

    LUI

    Non ti piace?

    LUI1

    No. Ma fa ridere.

    LEI1

    Che tristezza! A me fa venire una tristezza!

    LEI

    Non è nominato...

    LUI

    Dove? Perchè sta fuori.

    LEI1

    Si sta fuori... Si vede

    LUI

    Se stesse fuori... Vuol dire che è scomparso

    LEI

    Volete qualcosa da mangiare?

    LUI1

    No, io sono gonfio

    LEI1

    No! Grazie...

    LUI1 e LEI1 cominciano a girovagare per la scena usando le mani come se andassero a tentoni. I due poi si incontrano e si abbracciano l’uno con l’altra e vanno verso LUI e LEI che sono rimasti nel frattempo immobili

    LUI1

    Dov’è l’uscita?

    Risate di sottofondo

    LEI

    Caro, ci lasciano, vieni a salutare

    LUI

    Eccomi, vi accompagno alla porta

    Lui e Lei escono di scena

    LUI1 e LEI1 restano in scena

    Lui1 si siede

    Silenzio

    LEI1

    Non posso farcela

    LUI1

    Torneranno

    Silenzio

    Nel Silenzio

    In scena presso Teatro Tor di Nona per la regia di Alessandro Cappelli

    Sul limite del palco La Voce, attore vestito  come un pagliaccio. Scuote le spalle parlando.

    LA VOCE

    Sono qui. Sto qui. Mi trovo qui.

    Entra in scena l’uomo che si scruta attorno, mentre la Voce sbuffa.

    UOMO

    Sei qui?

    L’uomo si mette seduto sulla sedia

    LA VOCE

    Ora dirà: sta arrivando il mio...

    UOMO

    Sta arrivando il mio amico, sta arrivando il mio amico....

    LA VOCE

    L’hai già detto!

    UOMO

    Ah! Ci sei allora! Ci sei!

    Contemporaneamente, l’uomo agitato e la voce, piano.

    UOMO E LA VOCE:

    Questa volta viene, è sicuro!

    LA VOCE

    Sì, questa volta verrà... Mia moglie...

    UOMO

    Mia moglie è fuori! Non c’è mai, quando...

    LA VOCE

    Quando serve...

    UOMO

    Ah, questo l’hai detto tu, mostro! Mostro...

    LA VOCE

    Sta arrivando il tuo amico...

    Silenzio

    LA VOCE

    Ohohohoho!!!

    UOMO

    Ohohohoho!!! Non mi sembra che sia arrivato! Non mi sembra proprio! Anzi, penso che non arrivi!!

    Entra in scena l’amico

    AMICO

    Scusami... Ma cos’erano quelle urla?

    UOMO

    Oh, ma sei... Venuto! Sei venuto veramente!

    La Voce sbuffa

    AMICO

    Sì, ma... stavi urlando!

    UOMO

    Urlando? Ma che dici?

    AMICO

    C’è tua moglie? Stavate litigando?

    UOMO

    No, ma perchè... Non ti avvicini?

    AMICO

    Sì...

    LA VOCE

    Ora si siederà e dirà: Sei sicuro che va tutto bene?

    L’uomo si agita mentre l'amico si siede

    AMICO

    Sei sicuro che va tutto bene?

    UOMO

    Mi vedi... Strano?

    AMICO

    No, bè... Non ti sei nemmeno alzato!

    UOMO

    Vuoi...

    UOMO E LA VOCE:

    Gradisci...

    UOMO

    Gradisci qualcosa?

    AMICO

    No, grazie, sul serio, ho già...

    VOCE

    Il caffè

    AMICO

    Ho preso un caffè qui sotto, stavo in anticipo... Ma sicuro che tua moglie non c’è?

    UOMO

    Come mai ti interessa sempre mia moglie?

    AMICO

    Non... Non penserai che... E’ solo... Stavi url...

    Stavi, prima...

    UOMO

    No, non c’è... Lavora... Scusami...

    LA VOCE

    Eccola...

    Da un quinta entra la moglie

    MOGLIE

    Oh! Che sorpresa! Che sorpresa!

    AMICO

    Salve... Signora...

    MOGLIE

    Ma quale signora, ma quale signora! Comodo, comodo!

    La moglie va a baciare la fronte dell’uomo

    UOMO

    Ma tu non hai un orario?

    LA VOCE

    Oh!

    MOGLIE

    Oh! La solita polemica! Vi disturbo? Stavate?

    VOCE

    Oh, no!

    AMICO

    Oh, no! Anzi, se...

    UOMO

    Scherzi? Puoi restare!

    MOGLIE

    Ma certo caro! Io... Sto uscendo!

    UOMO

    Ci vediamo stasera...

    LA VOCE

    Sono qui!

    La moglie esce di scena

    Silenzio

    LA VOCE

    Sono qui. Stai tranquillo... Sono qui con te...

    UOMO

    Di... Di cosa volevi parlare?

    AMICO

    Io... Vedi... Bè... Sono tuo amico e... Il fatto è...

    A dire il vero, forse oggi non è il caso... Mi sembri strano e molto distratto!

    LA VOCE

    Ma io ti ascolto!

    UOMO

    Ma io ti ascolto!

    LA VOCE

    Non te lo dirà mai...

    Silenzio

    AMICO

    Bè, senti... Io dovrei andare...

    UOMO

    Non me lo dirai mai, vero?

    LA VOCE

    Fallo andare... Forse te lo dirò io... Fallo andare...

    UOMO

    Ti accompagno...

    AMICO

    Ti chiamo io! Al più presto...

    L’amico esce di scena

    Silenzio

    UOMO

    Allora?

    LA VOCE

    Io, ti ascolto 

    Ladri e Mendicanti

    In scena preso Teatro Lo Spazio per la regia di Alessandro Cappelli

    Una ragazza in pigiama dorme su un materasso. La  luce è fioca.

    MENDICANTE

    Oddio, che è?

    La ragazza si sveglia agitata. Poi si riaddormenta.

    Silenzio

    MENDICANTE

    Oddio, che è?

    Si sveglia di nuovo. Poi si riaddormenta subito.

    Silenzio.

    Si sentono martellate, tonfi e vetri rotti.

    Poi un salto e dei passi.

    LADRO

    Ammazza quanto era duro sto vetro

    Nel buio della scena si accende una torcia

    LADRO

    Come al solito, non mi ha sentito nessuno. Vediamo un po’

    Il ladro con la maschera guarda nel buio con la luce accesa. Poi si avvicina alla ragazza che dorme, varcando una porta inesistente. Il ladro illumina tutto senza accorgersi del letto.

    Accende la luce della stanza.

    Il ladro si spaventa.

    LADRO

    Oddio, ma che è un cadavere?

    Spegne la luce e fa per allontanarsi furtivamente

    La ragazza si sveglia accendendo la luce

    MENDICANTE

    Oddio, che è?

    I due si guardano terrorizzati

    MENDICANTE

    Oddio, sono paralizzata! Non mi muovo!

    LADRO

    Scusi, scusi, vado via signora!!

    La mendicante lo guarda immobile

    Il ladro si gira

    LADRO

    Ma, tu?

    MENDICANTE

    Che c’è?

    LADRO

    Ma sei veramente paralizzata?

    MENDICANTE

    Dal bacino in giù, non mi muovo...

    LADRO

    Ma veramente?

    MENDICANTE

    Eh, sì

    LADRO

    E come è successo?

    MENDICANTE

    Incidente, di moto

    LADRO

    Ma va? E quando?

    MENDICANTE

    Due anni fa... Stavo dietro al mio wx...

    LADRO

    E lui?

    MENDICANTE

    Niente. Mi ha lasciata...

    LADRO

    Infame! Non ci si crede!

    MENDICANTE

    Mi fa la cortesia di andare?

    LADRO

    Sì... ma lei, non... Non prova più niente?

    MENDICANTE

    Non sento niente...

    LADRO

    Per lui, dico...

    MENDICANTE

    Ah! No... No...

    Silenzio

    MENDICANTE

    Sono tanto povera... Non ho niente qui, lo giuro...

    LADRO

    Ma non l’aiuta nessuno?

    MENDICANTE

    La famiglia, la famiglia...

    LADRO

    E’ tanto triste la vita. Guarda me, come sono ridotto! Non si senta sola! Io vado! ma forse ci vedremo ancora, e...

    MENDICANTE

    Come ancora?

    LADRO

    Sì, la voglio aiutare! Io devo aiutarla, io...

    MENDICANTE

    Ma non sia sciocco!! E verrebbe con la maschera? Non posso darle niente in cambio, proprio un bel niente!!

    Il ladro fa per girarsi e andare

    LADRO

    Io... Io... Non posso andare così!! Non tornerei!!

    Il ladro si toglie la maschera. Si da un tono e poi si gira.

    LADRO

    Maria!!! Sono io!!! Baldo!!!

    MENDICANTE

    Baldo??

    Il ladro le si avvicina

    LADRO

    Sì Maria! Ti ho sempre amata!!

    La mendicante fa uno scatto dal letto.

    Si alza in piedi e urla

    MENDICANTE

    Ma mo te la do una pizza!!

    Il Segreto di Pulcinella

    In scena presso vari teatri per la Regia di Marianna Galloni - Premio Miglior Regia Schegge d'autore 2013

    Luci.

    Pulcinella è seduto su una sedia al centro del palco. Tiene una chitarra classica e indossa un borsello. Davanti a lui una scodella di coccio.

    PULCINELLA

    Questo è il concerto di un uomo che non sa...

    Non sa cantare, non sa suonare, non sa recitare, non sa parlare, non sa vedere, non sa fare un cazzo!!

    Pulcinella da’ qualche pennata. Poi si ferma e fa il gesto tipico di mangiare gli spaghetti con le mani. Rimane bloccato. Poi prende una moneta dal borsello e la getta nella ciotola.

    PULCINELLA

    Non è sempre Carnevale, no ma...

    Ve lo ricordate quando tutti si mascheravano da

    Arlecchino, Pantalone e... e gli altri chi erano?

    Oggi non se ne vede uno. Per trovare questo costume!

    Ah, non sai le storie! Era l’ultimo, solo in

    affitto... Chissà gli altri che fine hanno fatto... Oggi... Ma

    anche ieri... Tutti vestiti da super eroe! ma tu lo sai perchè?

    Questo è il concerto di un uomo che non sa fare un

    cazzo...

    Pulcinella da’ qualche pennata. Poi si ferma e fa il gesto tipico di mangiare gli spaghetti con le mani. Rimane bloccato. Poi prende una moneta dal borsello e la getta nella ciotola.

    PULCINELLA

    Io lo so perchè... Perchè non c’è più mistero... Non c’è più il segreto... Pulcinella non ha più segreti, solo dolore... Come me... Ci si diventa tardi ormai... Quando stai fuori dai giochi... Quando i giochi sono fatti... Quando tutto torna.

    Questo è il concerto di un uomo che non sa fare un cazzo...

    Pulcinella da’ qualche pennata. Poi si ferma e fa il gesto tipico di mangiare gli spaghetti con le mani. Rimane bloccato. Poi prende una moneta dal borsello e la getta nella ciotola.

    PULCINELLA

    Il mangiare non mi sazia. Questo cibo è amaro, ma io non mi sazio mica. E’ per questo che sto qui. Mi ristoro. Un poco alla volta. Un poco alla volta. Un poco alla volta.

    Ma fra l’affitto del costume e la moneta del ristoro... Che fine farò?

    Questo è il concerto di un uomo che non sa fare un cazzo...

    Pulcinella da’ qualche pennata. Poi si ferma e fa il gesto tipico di mangiare gli spaghetti con

    le mani. Rimane bloccato. Poi prende una moneta dal borsello e la getta nella ciotola.

    PULCINELLA

    La chitarra non è mia, è pure scordata... Però ho trovato un buon compratore... Pare sia speciale... Ma prima... Con un po’ di aiuto... Musica Maestro!!

    Parte un brano di musica da definire. Pulcinella  fa finta di suonare appassionato, poi si alza e  fa qualche passo di danza buffa. La musica cala  sul finire. Pulcinella è al centro del palco.

    PULCINELLA

    Fra me e la maschera c’è un rapporto stretto... Io sono il corpo e lei l’anima... Solo che... Solo che ogni tanto lei parte e va... Mi lascia solo con i miei problemi... E va in giro a chiacchierare dall’alto della sua immortalità, della sua eternità... Eppure così sciocca e ingenua, si fa prendere da mille tentazioni... Ma quando è così lontana da me, quando sebra non tornare più...  Io! E lei! Si,

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