Dissertation thesis by Stefano Calò
Tesi Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici "Dinu Adamesteanu" dell' Università del Sale... more Tesi Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici "Dinu Adamesteanu" dell' Università del Salento.
Anno accademico 2011-2012
Tesi Laurea Specialistica, Università degli Studi di Roma La Sapienza.
Anno accademico 2009-2010
Papers by Stefano Calò
S. CALÒ, D. CARAGNANO, Il complesso ipogeo di S. Antonio abate a Massafra (TA), in, G. FIORETTI, C. CAMPOBASSO (a cura di), BENI CULTURALI IN PUGLIA Il patrimonio culturale pugliese. Ricerche, applicazioni e best practices, Atti del II convegno, Bari, 28-30 settembre 2022, Bari 2023, pp. 66-71, 2023
Volume pubblicato grazie al finanziamento di Levigas SpA Tutti i contributi pubblicati in questo ... more Volume pubblicato grazie al finanziamento di Levigas SpA Tutti i contributi pubblicati in questo volume sono stati sottoposti a revisione del comitato scientifico Tutti i diritti sono riservati
S. CALÒ, D. CARAGNANO, La cripta del Padre Eterno o di Santa Maria della Grotta a Otranto, in M. MILANESE (a cura di), Archeologia Postmedievale, 26, 2022, Sesto Fiorentino 2022, pp. 69-78., 2022
M. Milanese (a cura di), Atti del IX Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, II, Firenze 2022, pp. 231-236, 2022
Archeologia rurale, ambientale e del paesaggio La valli di Ravenna nel Medioevo tra cartografia s... more Archeologia rurale, ambientale e del paesaggio La valli di Ravenna nel Medioevo tra cartografia storica, fonti scritte e geoarcheologia Michele Abballe "Fu chiesa rovinata dal fiume": luoghi di culto e fenomeni alluvionali nella Liguria Orientale Fabrizio Benente (a cura di), testi di
M. Milanese (a cura di), Atti del IX Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, II, Firenze 2022, pp. 237-242 , 2022
Archeologia rurale, ambientale e del paesaggio La valli di Ravenna nel Medioevo tra cartografia s... more Archeologia rurale, ambientale e del paesaggio La valli di Ravenna nel Medioevo tra cartografia storica, fonti scritte e geoarcheologia Michele Abballe "Fu chiesa rovinata dal fiume": luoghi di culto e fenomeni alluvionali nella Liguria Orientale Fabrizio Benente (a cura di), testi di
I convegno BENI CULTURALI IN PUGLIA Dialoghi multidisciplinari per la ricerca, la tutela e la valorizzazione. Bari, 16-17 settembre 2020, 2021
Arte contemporanea negli spazi pubblici a Bari: il cortocircuito tra conoscenza, tutela e valoriz... more Arte contemporanea negli spazi pubblici a Bari: il cortocircuito tra conoscenza, tutela e valorizzazione Lucrezia Naglieri ARCHEOMETRIA E DIAGNOSTICA Le pitture della cripta del Gonfalone a Tricase (Lecce): problematiche storicoartistiche e contributo alla identificazione dei pigmenti attraverso FRX portatile
FACTA A Journal of Late Roman, Medieval and Post-Medieval Material Culture Studies, 14-2020, Pisa-Roma, 2021, pp. 53-83, 2021

IL RUPESTRE E L'ACQUA NEL MEDIOEVO: RELIGIOSITA', QUOTIDIANITA', PRODUTTIVITA', di E. De Minicis, G. Pastura (a cura di), 2020
Il Salento è caratterizzato da un eccezionale sviluppo litorale e, seppur solo in tempi recenti, ... more Il Salento è caratterizzato da un eccezionale sviluppo litorale e, seppur solo in tempi recenti, la ricerca archeologica sui paesaggi costieri è ormai orientata ad osservare il fenomeno insediativo con un duplice punto di vista: quello strettamente marittimo, concentrato sulle evidenze materiali sommerse o comunque più legate all’acqua, ed uno terrestre che ricorre maggiormente all’analisi dei caratteri geografici e topografici dei luoghi d’entroterra.
A questa osservazione globale e diacronica si offre ora un contributo sul fenomeno rupestre costiero presente del vasto litorale salentino attraverso l’analisi di siti costieri caratterizzati da un’evidente specificità: la presenza di cavità artificiali di evidente origine antropica che si ritrovano disseminate nel territorio e talvolta costituiscono dei veri e propri nuclei insediativi.
Il lavoro propone, attraverso l’apporto metodologico delle nuove tecnologie di restituzione, un primo contributo alla catalogazione, alla possibile definizione cronologica e alla lettura delle architetture “in negativo” nell’area del Salento costiero, soprattutto per le fasi medievali. Partendo dalla relazione con gli insediamenti “costruiti” e procedendo con l’analisi delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato il litorale nei secoli centrali del Medioevo, si cercherà di contestualizzare la presenza di questi insediamenti “scavati” in un territorio che, almeno apparentemente, non presenta caratteristiche morfologiche particolarmente favorevoli allo sviluppo di articolati sistemi in rupe, ma che conserva ancora un patrimonio rupestre diffuso ancora in gran parte da conoscere.
Rivista di topografia antica XXIX, 2019
S. CALO’, Viabilità antica e insediamenti rupestri nel Basso Salento. Alcuni casi di studio nella... more S. CALO’, Viabilità antica e insediamenti rupestri nel Basso Salento. Alcuni casi di studio nella provincia di Lecce, in Journal of Ancient Topoghaphy. Rivista di Topografia Antica XXIX 2019, Galatina 2020, pp. 285-308, ISBN 9788867662449.
HYPOGEA2019, 2019
PROCEEDINGS OF INTERNATIONAL CONGRESS OF SPELEOLOGY IN ARTIFICIAL CAVITIES
HYPOGEA2019
Dobr... more PROCEEDINGS OF INTERNATIONAL CONGRESS OF SPELEOLOGY IN ARTIFICIAL CAVITIES
HYPOGEA2019
Dobrich, Bulgaria, 20-25 May 2019
pp. 1-6
E. CARNABUCI, F. M. ROSSI, S. CALÒ , E. SANTUCCI, Privata Traiani domus. Elaborazioni 3D, ricerca... more E. CARNABUCI, F. M. ROSSI, S. CALÒ , E. SANTUCCI, Privata Traiani domus. Elaborazioni 3D, ricerca e fruizione, in F. BOZZANO, E. DI LORETO, S. NISIO, M. PARISE, Cavità di origine antropica, modalità d’indagine, aspetti di catalogazione, analisi della pericolosità, monitoraggio e valorizzazione. Atti del convegno nazionale, Roma, 1 dicembre 2017, Geologia dell’Ambiente Periodico trimestrale della SIGEA Società Italiana di Geologia Ambientale, Supplemento al n. 4/2018, Roma 2019, ISSN 1591-5352, pp. 356-362.
S. CALÒ, D. LONGO, Gli ipogei di San Dana (Le). Un sistema rupestre marginale nel Salento meridio... more S. CALÒ, D. LONGO, Gli ipogei di San Dana (Le). Un sistema rupestre marginale nel Salento meridionale, in F. BOZZANO, E. DI LORETO, S. NISIO, M. PARISE, Cavità di origine antropica, modalità d’indagine, aspetti di catalogazione, analisi della pericolosità, monitoraggio e valorizzazione. Atti del convegno nazionale, Roma, 1 dicembre 2017, Geologia dell’Ambiente Periodico trimestrale della SIGEA Società Italiana di Geologia Ambientale, Supplemento al n. 4/2018, Roma 2019, ISSN 1591-5352, pp. 348-355.
VIII congresso nazionale di archeologia medievale, 2018
VIII congresso nazionale di archeologia medievale. , 2018
SALENTO SOTTOTERRA, 2018
Capitolo sull' habitat rupestre di Salve (Le).
In SALENTO SOTTOTERRA a cura di Nicola Febbraro e... more Capitolo sull' habitat rupestre di Salve (Le).
In SALENTO SOTTOTERRA a cura di Nicola Febbraro e Marco Piccinni, pp. 88-103, anno 2018.

Atti del III Convegno Regionale di Speleologia - Campania Speleologica 2017 2 - 4 giugno 2017, Napoli, pp. 191-201, Jun 2017
Caratterizzato da una morfologia piatta ed omogenea interrotta solo da rialzi rocciosi isolati ch... more Caratterizzato da una morfologia piatta ed omogenea interrotta solo da rialzi rocciosi isolati che raggiungono appena i 44 m. s.l.m., il territorio compreso tra la città di Lecce e la vicina costa adriatica conserva ancora alcune evidenze ipogee a testimonianza della straordinaria capacità produttiva di un‟area rurale che è stata, per molti aspetti, di difficile gestione. Bassi affioramenti rocciosi discontinui ed estesi, ampie aree paludose e un sistema di collegamento incerto non hanno, nei secoli impedito alle comunità locali l‟utilizzo delle risorse disponibili e la continuità insediativa nei borghi rurali, negli insediamenti isolati e in piccoli contesti rupestri. Il lavoro offre, impiegando anche metodologie di rilievo fotogrammetrico per la costruzione di modelli tridimensionali, un primo contributo allo studio del fenomeno rupestre nel Tavoliere di Lecce, area che non presenta caratteristiche morfologiche particolarmente favorevoli allo sviluppo di articolati sistemi in rupe, ma che conserva ancora un patrimonio rupestre diffuso e spesso nascosto.

The remarkable phenomenon of cave living represents a housing trend found in many regions of sout... more The remarkable phenomenon of cave living represents a housing trend found in many regions of southern Italy, with significant cultural links with other countries of the Mediterranean basin. In Salento (southern Apulia) there are cave settlements of different types, ranging from simple and limited settlements composed of few small caves, to churches-crypts or even wide cave villages characterized by some elements related to sub-divo settlements. Cave settlements of Salento
developed with significant cultural expressions that can be seen both in the area of Serre Salentine (the western part of Salento) and in eastern areas. Some of these artificial undergrounds and cavities are characterized by a specific shape, while the presence of elements, such as cells and niches, allows to exclude a strictly residential use and to recognize productive or cultural purposes. A campaign of exploratory survey for the study of several cave settlements of southern Apulia has allowed us to deepen the knowledge on underground productive sites, such as dovecotes (colombai), exploited for doves breeding, an activity frequently practiced in medieval Apulia.
L’associazione tra Uomo e grotta trova le sue origini nella notte dei tempi. Esempio di come l’es... more L’associazione tra Uomo e grotta trova le sue origini nella notte dei tempi. Esempio di come l’essere umano è riuscito a sfruttare a proprio vantaggio l’ambiente naturale, la grotta ha sempre rappresentato per gli uomini, sia nell’immaginario che nella realtà oggettiva, un luogo in cui rifugiarsi e in cui vivere ma non solo; la caverna è stata usata nel corso dell’evoluzione sia come dimora, che come rappresentazione simbolica di culti e misticismi, per poi assolvere a funzioni sempre più complesse ed articolate, fino a portare alla creazione di vere e proprie città scavate nella roccia e complessi religiosi che ben poco hanno da invidiare alle cosiddette architetture costruite . In virtù di questo non stupisce come la stessa caverna sia stata usata anche come luogo legato all’aspetto funerario e come spazio dedicato a quella dimensione ultraterrena identificata come “aldilà”.
L'applicazione delle tecnologie 3D nei contesti archeologici è un importante passo avanti nel set... more L'applicazione delle tecnologie 3D nei contesti archeologici è un importante passo avanti nel settore dei Beni Culturali. Tuttavia, molto spesso, nonostante le sue applicazioni, questo metodo è ancora considerato più come strumento di diffusione per il pubblico che come una tecnica innovativa che può produrre nuove informazioni. Questo articolo supporta l'idea che la terza dimensione non deve essere considerata soltanto come strumento di comunicazione, anche se molto spesso sembra servire questo scopo; è, invece, un nuovo modo di considerare l'archeologia, particolarmente utile per la conservazione e il ripristino di beni archeologici.
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Dissertation thesis by Stefano Calò
Anno accademico 2011-2012
Papers by Stefano Calò
A questa osservazione globale e diacronica si offre ora un contributo sul fenomeno rupestre costiero presente del vasto litorale salentino attraverso l’analisi di siti costieri caratterizzati da un’evidente specificità: la presenza di cavità artificiali di evidente origine antropica che si ritrovano disseminate nel territorio e talvolta costituiscono dei veri e propri nuclei insediativi.
Il lavoro propone, attraverso l’apporto metodologico delle nuove tecnologie di restituzione, un primo contributo alla catalogazione, alla possibile definizione cronologica e alla lettura delle architetture “in negativo” nell’area del Salento costiero, soprattutto per le fasi medievali. Partendo dalla relazione con gli insediamenti “costruiti” e procedendo con l’analisi delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato il litorale nei secoli centrali del Medioevo, si cercherà di contestualizzare la presenza di questi insediamenti “scavati” in un territorio che, almeno apparentemente, non presenta caratteristiche morfologiche particolarmente favorevoli allo sviluppo di articolati sistemi in rupe, ma che conserva ancora un patrimonio rupestre diffuso ancora in gran parte da conoscere.
HYPOGEA2019
Dobrich, Bulgaria, 20-25 May 2019
pp. 1-6
In SALENTO SOTTOTERRA a cura di Nicola Febbraro e Marco Piccinni, pp. 88-103, anno 2018.
developed with significant cultural expressions that can be seen both in the area of Serre Salentine (the western part of Salento) and in eastern areas. Some of these artificial undergrounds and cavities are characterized by a specific shape, while the presence of elements, such as cells and niches, allows to exclude a strictly residential use and to recognize productive or cultural purposes. A campaign of exploratory survey for the study of several cave settlements of southern Apulia has allowed us to deepen the knowledge on underground productive sites, such as dovecotes (colombai), exploited for doves breeding, an activity frequently practiced in medieval Apulia.
Anno accademico 2011-2012
A questa osservazione globale e diacronica si offre ora un contributo sul fenomeno rupestre costiero presente del vasto litorale salentino attraverso l’analisi di siti costieri caratterizzati da un’evidente specificità: la presenza di cavità artificiali di evidente origine antropica che si ritrovano disseminate nel territorio e talvolta costituiscono dei veri e propri nuclei insediativi.
Il lavoro propone, attraverso l’apporto metodologico delle nuove tecnologie di restituzione, un primo contributo alla catalogazione, alla possibile definizione cronologica e alla lettura delle architetture “in negativo” nell’area del Salento costiero, soprattutto per le fasi medievali. Partendo dalla relazione con gli insediamenti “costruiti” e procedendo con l’analisi delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato il litorale nei secoli centrali del Medioevo, si cercherà di contestualizzare la presenza di questi insediamenti “scavati” in un territorio che, almeno apparentemente, non presenta caratteristiche morfologiche particolarmente favorevoli allo sviluppo di articolati sistemi in rupe, ma che conserva ancora un patrimonio rupestre diffuso ancora in gran parte da conoscere.
HYPOGEA2019
Dobrich, Bulgaria, 20-25 May 2019
pp. 1-6
In SALENTO SOTTOTERRA a cura di Nicola Febbraro e Marco Piccinni, pp. 88-103, anno 2018.
developed with significant cultural expressions that can be seen both in the area of Serre Salentine (the western part of Salento) and in eastern areas. Some of these artificial undergrounds and cavities are characterized by a specific shape, while the presence of elements, such as cells and niches, allows to exclude a strictly residential use and to recognize productive or cultural purposes. A campaign of exploratory survey for the study of several cave settlements of southern Apulia has allowed us to deepen the knowledge on underground productive sites, such as dovecotes (colombai), exploited for doves breeding, an activity frequently practiced in medieval Apulia.
(Giancarlo Pastura - Università della Tuscia)
https://www.arborsapientiae.com/libro/23524/paesaggio-di-pietra-archeologia-del-rupestre-nelle-serre-salentine-iraw-17-stefano-cal.html
In questa seconda fase si comincia altresì a riconoscere il carattere civile dei villaggi e dei sistemi insediativi in rupe, che nel Salento si mostrano sotto molteplici forme: semplici insediamenti, composti da poche grotticelle, chiese cripte, veri e propri villaggi rupestri.
Questa tendenza abitativa, diffusa non solo in Puglia, ma anche in molte altre aree dell’Italia meridionale e dell’intero bacino del Mediterraneo, assume un carattere particolare all’interno della zona delle Serre salentine, ove gli insediamenti rupestri si riferiscono sia all’epoca preistorica e medievale che alle fasi post-medievali, nelle quali il fenomeno, benché sempre più marginale, continua ad esistere, associato talvolta ad architetture costruite (sub-divo).
Questa indagine archeologica mira alla ricostruzione dell’evoluzione di questi particolari insediamenti umani attraverso un’adeguata contestualizzazione degli elementi e degli indizi raccolti all’interno del paesaggio indagato.