Pietro Todaro
Pietro Todaro is an archeo-hydrogeologist and geoengineering geology, independent researcher. He conducted studies as expert for the underground traditional water systems “qanat” in the Palermo plain, in the mediterranean area and in the Algerian Sahara. Consultant expert in improvement of traditional water techniques and providing draining galleries. UNESCO advisor (2011) for “foggara” water systems in Algeria (Gourara-Touat). In these last areas he carried out studies and interventions to increase drainage efficiency of foggaras for the Italian Ministry of the Environmental (2002-2004). From 2016 untill present day he is Vice-President of SIGEA Sicily (Italian Society for the Environmental Geology). Winner in 1992 of the 1st prix ex-aequo of historiography established by the Regional Province of Palermo, for his book "Il sottosuolo di Palermo" (Palermo underground). He published about eighty scientific and popular books and articles, focused on the topic of recovery, promotion and enhancement of the historical and geological heritage, in particular, of the traditional underground water systems of the city of Palermo.
less
InterestsView All (6)
Uploads
Papers by Pietro Todaro
E DELLA PIANA DI PALERMO.
Convegno nazionale sulle cavità antropogeniche- SIGEA- Roma, 1 dicembre 2017.
La costituzione idrogeologica della Piana di Palermo, ricca di acque di falda freatica, e la facilità e sicurezza degli scavi nella roccia calcarenitica dell’acquifero, hanno consentito fin dall’Antichità il diffondersi della pratica di scavare pozzi per gli usi irrigui, potabili e produttivi della città. Sono migliaia i pozzi storici disseminati in tutta la Piana, nell’area del centro storico e nel nucleo urbano antico, nello stato di abbandono, interrati e, talora, ancora attivi. La gran parte sono divenuti nel tempo discariche sotterranee ricolme di terre e detriti di riporto, oltre a contenere una quantità spesso abbondante di frammenti fittili (terracotta e ceramica). Questi pozzi denominati “butti” e “iectaturi” (in siciliano) sono studiati e utilizzati dagli archeologi per la datazione stratigrafica relativa “post quem” del manufatto. La generale uniformità litologica e stratigrafica della formazione affiorante (definita nella nomenclatura ufficiale “Calcareniti di Palermo” del Pleistocene inferiore) e la straordinaria continuità d’uso temporale di questa pratica non hanno comportato sostanziali modifiche e trasformazioni tipologiche nella forma e nelle dimensioni, né nelle tecniche di scavo e nello stile dei pozzi. Con il presente lavoro s’illustrano e condividono i risultati di una prima indagine geologico-archeometrica sistematica e comparativa, condotta su un centinaio di pozzi rinvenuti in vari cantieri edili, finalizzata alla loro classificazione e datazione sulla base del dato tecnologico delle caratteristiche dimensionali in pianta e del contesto geomorfologico. In particolare di ogni pozzo si è considerato il rapporto geometrico lunghezza/larghezza, che ne descrive la forma planimetrica, il cui variabile valore può fornire informazioni sul tipo e funzione del pozzo (pozzo idrico, noria e senia, qanat, etc), ipotizzando che a ciascuna forma possa corrispondere una diversa epoca di scavo e di datazione nell’incrocio con il dato archeologico sui reperti fittili, nel tentativo di associare a ogni tipo un periodo d’uso.(P.TODARO)
La città di Palermo e la sua valle circostante sono un importante paesaggio storico irriguo, caratterizzato da strutture idrauliche sotterranee e da una lunga tradizione di sistemi di irrigazione ereditati dalla presenza islamica in Sicilia nel medioevo (IX-XI secolo). La “rivo- luzione verde” islamica ha radicalmente innovato i sistemi di irrigazione siciliani e questo portò all’introduzione e alla diffusione di nuove specie coltivate. Nell’area suburbana di Pa- lermo sono stati indagati 63 infrastrutture idrauliche e tunnel di scolo, classificati in 4 ca- tegorie: 1) qanāts; 2) qanāts ciechi; 3) pozzi collegati; 4) gallerie di scolo emergenti. Que- ste strutture, nonostante alcuni dubbi circa la loro esatta datazione, sembra siano tipici del periodo medievale. Il castello normanno di Favara / Maredolce e il suo parco (XII secolo) è un interessante caso studio per valutare il ruolo del patrimonio islamico nella gestione dell’acqua nella valle palermitana ed è uno straordinario esempio di come l’ingegneria idrau- lica islamica fosse usata per dimostrare il potere reale.
Parole chiave: sistemi idraulici storici, idro-geologia, ecologia del paesaggi storici, archeo- logia islamica, Sicilia medievale