Papers by Stefano Settimelli
Strade antiche Le pievi medievali sono state edificate quasi tutte su luoghi di ville romane e/o ... more Strade antiche Le pievi medievali sono state edificate quasi tutte su luoghi di ville romane e/o templi di ville come dimostrano le ricerche stratigrafiche archeologiche, le strade erano molto importanti per i romani, e le ville spesso erano ubicate in luoghi di colonizzazione presso le principali strade lastricate presso le quali erano edificate...coll avvento del cristianesimo e soprattutto con le invasioni e la crescita della diffusione dei cristiani dalle città nei luoghi delle mansio venivano fondate le chiese al posto dei templi pagani per rinforzare la diffusione del nuovo credo e cementificare la popolazione locale in un epoca di insicurezza e instabilità. Spesso come di prassi alle pievi venivano dotate di terre che venivano messe a coltura e dipendevano dai vescovi per finanziarsi. Aveva inizio così il nascere dei latifondi ecclesiastici nel medioevo che prima i tardi longobardi e poi di più i carolingi fecero propri e misero alla base del proprio progetto politico.
Ricerca sul ruolo e la funzione dei vescovi fiesolani e fiorentini nel primo incastellamento del ... more Ricerca sul ruolo e la funzione dei vescovi fiesolani e fiorentini nel primo incastellamento del Mugello
società fiorentina del XI XII secoli
tracce per il formarsi del contado fiorentino XI-XIII sec.
Il trecento svilupparsi del castello di calenzano e suo futuro nelle lotte regionali del tempo In... more Il trecento svilupparsi del castello di calenzano e suo futuro nelle lotte regionali del tempo Interessante studiare la composizione sociale del castello da sviluppare, sia economica sia di struttura. Calenzano tra la fine del duecento e l'inizio del trecento si sviluppa in un castrum di cui persiste una parte alta fortificata, e un nuovo borgo lungo la strada più a valle, interessante studiare gli stemmi delle famiglie della chiesa ricostruita alla fino del trecento. Che abitanti sono se di recente immigrazione e che grado di produzione. Presenza di nuove famiglie borghesi fiorentine, Ginori da notai locali e altre famiglie di co,mmerciati e vitali Castello punto di appoggio della difesa fiorentina Contro le milizie ghibelline dei capitani di ventura e le ultime offensive milanesi. Centro ancora vitale e "seconda fonte di immigrazione verso la città, quella "borghese", Calenzano preso e distrutto, al contrario di altri...preso come base logistica (Signa)...Il castello nel primo trecento pare il cardine dell'organizzazione del contado toscano...ma la sua gestione appare per lo più affidatta alla popolazione del luogo, a cui il comune eventualmente accorre e presta sostegno come communitas civorum.....Castruccio Castracani appare un signore di impronta ghibellina e affamato di città e signore diretto...Nel trecento gli altri castra del territorio calenzanese gia in decadenza, Guidi, cadolingi, cattani e altre famiglie glià fuori dal contesto locale. Il vescovo appare già un signore al servizio del comune poco più che fondiario...primo espandersi dell'industria dei ginori... Mobilità sociale nelle campagne medievali....costruzioni di luoghi fortificati e formarsi di chiese in luoghi coltivati verso la fine del medioevo...., nelle massae e casali tardoantichi e medievali formarsi di luogi fortificati case torri (liliano, collicello etc. che saranno riciclate nell'età moderna in case coloniche e mezzadrili in toscana... Se si nota bene la maggior parte dei toponimi rurali di calenzano sono di origine romana, ma le costruzioni rurrali sono di origine medioevale e "feudale". Ciò corrisponde a un epoca di forte mobilità sociale e di investimenti agricoli aumento della popolazione, ma anche attrazione dalla città e emigrazione. Sec Xi-XIII grande interscabio città campagna. Las toria di firenze va rivista da questo interscambio città campagna e forte mobilità sociale, aumento chiese e parrocchie rurali...fase che inqualche modo si è conservata fino al XX secolo. Trasposizione città campagna.. Cadolingi, Monte Morello tramite badia a Settimo, nel XII viene menzionato il casato magnatizio dei da sommaia estintosi nel XVII secolo. Castello di sommaia, baroncoli, Baroncoli di padronato della Badia a settimo nel XII. Nel XII nominato in una concessione imperiale tale Baroncolo fittuario di terre regie.
Drafts by Stefano Settimelli
i Da Sommaia relase 2.0, 2021
STORIA DI SOMMAIA Etimologia, che viene da un luogo di insediamento etrusco, sede poi di villa ro... more STORIA DI SOMMAIA Etimologia, che viene da un luogo di insediamento etrusco, sede poi di villa romana, Sommaia, deriva probabilmente da luogo sopraelevato e presto fortificato 1. L'archeologia ha rilevato area già etrusca, tombe etrusche, poi abitazioni, ville-fattoria romana. Le stratificazioni presentano poi una continuità insediativa nell'alto medioevo. Terre già coltivate da romani, molti toponomi locali sono tratti dalla centuriazione romana e derivano dalla concessione di terre ai veterani della campagne militari (suffisso in ano) 2. Villa romana, la terra nel medioevo passa a zona di latifondo fiscale regio. Sembra insediati famiglie di guerrieri e coltivatori liberi longobardi. X secolo.. la proprietà come prassi passa a famiglie funzionariali del luogo, conti Cadolingi che hanno vasti possessi sulle pendici del Monte Morello, costruzione prime torri 3. Nel XI compare una famiglia di legge longobarda che possiede il castrum Sommaia e legata a altri possessi nel contado, presto si lega con cessione di terra alla canonica e poi al vescovato e si zonizza intorno al castrum (filii Pimmi) 4. La pieve, oltre ad essere il nucleo dell'organizzazione ecclesiastica delle campagne, ereditò le funzioni civili e amministrative del municipio romano, assumendo il ruolo di "centro" del territorio di competenza. Il pievano infatti, oltre ad essere il governatore delle anime, assolveva nel vuoto di potere delle campagne e delle invasioni, funzioni civili e amministrative: teneva i registri delle nascite, custodiva i testamenti e gli atti di compravendita dei terreni, la pieve inoltre con donazioni e acquisizioni attraeva e gestiva molti possessi fondiari locali. Le pievi si occupavano di riscuotere i tributi e raccogliere le decime. Inoltre coordinavano i lavori concernenti la difesa del territorio: bonifiche, opere di canalizzazione, ecc.[7] La pieve, quindi, era sia centro religioso che entità territoriale (Plebs cum capellis et decimis: la pieve funge da chiesa matrice; le cappelle sono i centri religiosi minori da questa dipendenti). Le chiese della pieve erano spesso dotate di un proprio ospedale; il sagrato costituiva anche luogo del piccolo mercato[8] locale. Attorno al X secolo cominciò l'utilizzazione del termine "pieve" con significato di "centro di una circoscrizione ecclesiastica" nella via via più cospicua documentazione. Alla pieve facevano spesso riferimento villaggi (o "ville") circonvicini, dotati anche di propria chiesa (cappella) e cappellano curato (sacerdote vicario officiante), comunque soggetto al pievano. In queste cappelle si svolgevano tutte le normali funzioni liturgiche, tranne il battesimo. I vicari (del pievano), in epoca medioevale, vivevano in comunità, in una casa detta canonica ed erano chiamati "canonici" (da canone, elenco dei ministri di una chiesa) e raggiungevano le chiese soggette per la messa festiva e l'insegnamento della dottrina. In seguito si stabilirono presso le chiese succursali delle ville, che in molti casi si erano nel frattempo dotate di una fonte battesimale e di un cimitero ("curazie"), in qualità di curato, dando inizio al processo di formazione delle parrocchie (il passaggio dalle Pievi alle Parrocchie, inizia nei primi decenni del 1100. Specie nel periodo barbarico e nella zona longobarda sono i vescovi che fanno da interlocutore tra la proprietà e latifondo latino-romano e i nuovi venuti milites liberi ma incapaci di coprire interamente il controllo e la gestione del potere locali e organizzati per gruppi sparsi e non omogenei spesso dislocati a difesa dei confini variabili. Essi, nel vuoto di potere e nell'anarchia del tempo, attraggono e accolgono forti donazioni dai possessori locali, desiderosi di protezione fisica e morale. Nei loro territori organizzano la convivenza coi nuovi venuti e primitive forme di popolamento e protezione. Esemplare l'esempio ben conservato in Tuscia di Lucca, dove il Vescovo, in territorio conquistato dai longobardi, riorganizza la vita civile, attrae forti donazioni e li
I Da Sommaia rel. 2.0, 2021
STORIA DI SOMMAIA Etimologia, che viene da un luogo di insediamento etrusco, sede poi di villa ro... more STORIA DI SOMMAIA Etimologia, che viene da un luogo di insediamento etrusco, sede poi di villa romana, Sommaia, deriva probabilmente da luogo sopraelevato e presto fortificato 1. L'archeologia ha rilevato area già etrusca, tombe etrusche, poi abitazioni, ville-fattoria romana. Le stratificazioni presentano poi una continuità insediativa nell'alto medioevo. Terre già coltivate da romani, molti toponomi locali sono tratti dalla centuriazione romana e derivano dalla concessione di terre ai veterani della campagne militari (suffisso in ano) 2. Villa romana, la terra nel medioevo passa a zona di latifondo fiscale regio. Sembra insediati famiglie di guerrieri e coltivatori liberi longobardi. X secolo.. la proprietà come prassi passa a famiglie funzionariali del luogo, conti Cadolingi che hanno vasti possessi sulle pendici del Monte Morello, costruzione prime torri 3. Nel XI compare una famiglia di legge longobarda che possiede il castrum Sommaia e legata a altri possessi nel contado, presto si lega con cessione di terra alla canonica e poi al vescovato e si zonizza intorno al castrum (filii Pimmi) 4. La pieve, oltre ad essere il nucleo dell'organizzazione ecclesiastica delle campagne, ereditò le funzioni civili e amministrative del municipio romano, assumendo il ruolo di "centro" del territorio di competenza. Il pievano infatti, oltre ad essere il governatore delle anime, assolveva nel vuoto di potere delle campagne e delle invasioni, funzioni civili e amministrative: teneva i registri delle nascite, custodiva i testamenti e gli atti di compravendita dei terreni, la pieve inoltre con donazioni e acquisizioni attraeva e gestiva molti possessi fondiari locali. Le pievi si occupavano di riscuotere i tributi e raccogliere le decime. Inoltre coordinavano i lavori concernenti la difesa del territorio: bonifiche, opere di canalizzazione, ecc.[7] La pieve, quindi, era sia centro religioso che entità territoriale (Plebs cum capellis et decimis: la pieve funge da chiesa matrice; le cappelle sono i centri religiosi minori da questa dipendenti). Le chiese della pieve erano spesso dotate di un proprio ospedale; il sagrato costituiva anche luogo del piccolo mercato[8] locale. Attorno al X secolo cominciò l'utilizzazione del termine "pieve" con significato di "centro di una circoscrizione ecclesiastica" nella via via più cospicua documentazione. Alla pieve facevano spesso riferimento villaggi (o "ville") circonvicini, dotati anche di propria chiesa (cappella) e cappellano curato (sacerdote vicario officiante), comunque soggetto al pievano. In queste cappelle si svolgevano tutte le normali funzioni liturgiche, tranne il battesimo. I vicari (del pievano), in epoca medioevale, vivevano in comunità, in una casa detta canonica ed erano chiamati "canonici" (da canone, elenco dei ministri di una chiesa) e raggiungevano le chiese soggette per la messa festiva e l'insegnamento della dottrina. In seguito si stabilirono presso le chiese succursali delle ville, che in molti casi si erano nel frattempo dotate di una fonte battesimale e di un cimitero ("curazie"), in qualità di curato, dando inizio al processo di formazione delle parrocchie (il passaggio dalle Pievi alle Parrocchie, inizia nei primi decenni del 1100. Specie nel periodo barbarico e nella zona longobarda sono i vescovi che fanno da interlocutore tra la proprietà e latifondo latino-romano e i nuovi venuti milites liberi ma incapaci di coprire interamente il controllo e la gestione del potere locali e organizzati per gruppi sparsi e non omogenei spesso dislocati a difesa dei confini variabili. Essi, nel vuoto di potere e nell'anarchia del tempo, attraggono e accolgono forti donazioni dai possessori locali, desiderosi di protezione fisica e morale. Nei loro territori organizzano la convivenza coi nuovi venuti e primitive forme di popolamento e protezione. Esemplare l'esempio ben conservato in Tuscia di Lucca, dove il Vescovo, in territorio conquistato dai longobardi, riorganizza la vita civile, attrae forti donazioni e li
Attraverso le vicende dei segni archeologici e documentari si ricostruisce l'importanza nel pieno... more Attraverso le vicende dei segni archeologici e documentari si ricostruisce l'importanza nel pieno medioevo del territorio di MOnte Morello inserito nella realtà della città di Firenze e il sorgere di una casata magnatizia inurbatasi a Firenze e importante sino al pieno rinascimento
Appunti sulla diffusione della signoria nel fiorentino (sec. XI), 2018
La diffusione del sistema signorile nella toscana del XI secolo e suoi rapporti con la riforma de... more La diffusione del sistema signorile nella toscana del XI secolo e suoi rapporti con la riforma del papato gregoriano
il "mutamento feudale" nella Toscana del secolo XI come immissione di nuovi ceti sociali nelle di... more il "mutamento feudale" nella Toscana del secolo XI come immissione di nuovi ceti sociali nelle dispute del sec. XI
I vescovi di Firenze e Fiesole e i primi documenti sull'incastellamento in Mugello...
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