Call for papers by Stefano Boni
L'etnografia può essere uno strumento per mettere a nudo relazioni di potere dissimulate, per sma... more L'etnografia può essere uno strumento per mettere a nudo relazioni di potere dissimulate, per smascherare rappresentazioni banali e fuorvianti, per proporre letture che sovvertano l'ordine egemonico del discorso. Questa potenzialità avvicina molti studenti alla antropologia, ma ultimamente in Italia ha anche attirato le attenzioni di polizia e magistratura.
La gravità degli eventi recenti e lo scenario che prefigurano meritino un incontro nazionale per portare alla luce esperienze critiche, per proporre analisi pubbliche delle forme di censura contemporanee, per costruire un coordinamento in difesa della libertà di ricerca.
Con il presente Call for papers si sollecitano contributi che riflettano e informino su situazioni critiche e di persecuzione a danni di studiosi.
Papers by Stefano Boni
Book review of David Graeber, Marshall Sahlins, On Kings , Chicago, Hau Books, 2017, pp. 536.
Gli occhi dello Stato agli esordi del ventunesimo secolo Due tra i massimi pensatori contemporane... more Gli occhi dello Stato agli esordi del ventunesimo secolo Due tra i massimi pensatori contemporanei, Foucault (1976) e Bourdieu (2012), ci hanno ammonito che comprendere le dinamiche statali è estremamente complicato perché lo Stato, grazie alla sua impareggiabile potenza di istituire letture autorevoli, esercita una egemonia sui concetti, le chiavi di interpretazione, i percorsi analitici che abbiamo a disposizione per esaminarlo. Si rischia perciò di leggere lo Stato nei termini che lo stesso Stato ci ha messo a disposizione, senza dotarsi di quella indispensabile distanza che ci permetterebbe di osservarlo con distacco, secondo un'ottica estranea, e quindi autonoma, da come vuole presentarsi. Il potere sovrano tende a glorificarsi come indispensabile, necessario, benefico, efficace, protettivo, unica salvaguardia, ci spiega ad esempio Hobbes in Il Leviatano, alla esplosione della violenza sociale generalizzata. Questa vulgata auto-legittimante è stata riproposta, utilizzando tutta la potenza comunicativa statale, in molteplici forme retoriche e iconiche che comprendono la costruzione di senso attraverso i rituali regali (Graeber e Sahlins 2017), il controllo della storiografia (Boni 2013) e più recentemente l'attento controllo dei mass-media e dei principali canali internet. Il sapere dello Stato sullo Stato mira ad accreditarsi come narrazione scientifica validata ma andrebbe piuttosto considerata come una costruzione di senso non solo arbitraria ma spesso faziosa, generata per legittimare la centralizzazione del dominio. La storia, anche grazie all'opera di Scott (2009, 2012), ci mostra invece che le società contro lo Stato hanno spesso vissuto per millenni in una relativa pace, soddisfacendo i propri bisogni, organizzandosi senza instaurare gerarchia, accettando la diversità senza che questa generasse dominio (Boni 2015). Fino al Settecento la tensione tra istituzioni centralizzate e società a potere diffuso ha generato alterne vicende. A volte lo Stato riusciva ad estendere il proprio dominio su nuovi territori, a rafforzare la centralizzazione del potere, a rendere più efficace la sua azione; in altri contesti l'edificio istituzionale che monopolizzava la violenza si sgretolava in seguito a conflitti interni, alla pressione esercitata sui suoi confini dall'esterno o a rivolte di sudditi esasperati. L'affermazione e l'ampliamento dello Stato non sono stati lineari, né sono stati vissuti come la benefica risoluzione di tensioni e problemi che la società era incapace di gestire autonomamente. La documentazione storica ed etnografica indica che lo Stato è stato ingannato, schivato, intralciato, combattuto, fatto collassare da chi è stato rappresentato dai detentori spesso monopolisti della parola scritta come selvaggio, incivile, razziatore o « barbaro » nella formulazione scelta da Scott (2017) in Le origini della civiltà. Una controstoria. Il fatto che negli ultimi secoli la presenza dello Stato si sia ampliata e rafforzata rischia di farlo apparire ad alcuni come brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
Questo contributo riflette sull’assunzione da parte di un movimento sociale di uno strumento tipi... more Questo contributo riflette sull’assunzione da parte di un movimento sociale di uno strumento tipico degli Stati, il censimento. Le politiche chaviste appoggiano gli attivisti che sostengono le rivendicazioni di comunita che si identificavano come “negre”. Il socialismo del secolo XXI sposa la causa del riscatto, la finanzia, l’indirizza e la fa interagire con esigenze statali e partitiche. In questo clima favorevole, gli intellettuali promuovono il ripensamento e la riscrittura della storia nazionale, propongono una nuova categoria identitaria, quella di “afrodiscendenti”, denunciano la perdurante invisibilita delle comunita “afro”. Per i leader del movimento, il riconoscimento del peso sociale e politico delle comunita che rappresentano passa per una campagna pluriennale finalizzata ad una conta formale degli “afrodiscendenti” che si realizza nel censimento del 2011. L’inserimento delle nuove categorie etnico-razziali si rivela pero controproducente per chi guida il movimento: l’id...
Mi inserisco nell’interessante dibattito stimolato da il lavoro culturale (d’ora in poi LC) a par... more Mi inserisco nell’interessante dibattito stimolato da il lavoro culturale (d’ora in poi LC) a partiredal contributo di Fabio Dei nel volume Stato, violenza, libertà (d’ora in avanti SVL), a cui hanno contribuito Saitta, Romitelli, Cutolo, Di Pasquale, Gribaudo e Ribeiro Corossacz e che ha visto un nuovo intervento di Dei su LC. Qui cerco di spiegare perché una buona fetta dei recenti lavori etnografici (tesi di laurea magistrale, dottorati di ricerca, pubblicazioni, presentazioni a convegni e seminari) hanno scelto di adottare strumenti critici nell’analisi dello Stato. Cerco di radicare la disquisizione teorica nel vissuto e nella tensione etica dei ricercatori che si sono formati nel nuovo millennio in Italia.
This essay uses an anthropological phenomenology to examine the relevance of the notion of comfor... more This essay uses an anthropological phenomenology to examine the relevance of the notion of comfort. It contains a definition of comfort, an illustration of models of comfort distribution as well as an exploration of the potential contribution of sensuous relaxation in reviving theoretical tools introduced by Michel Foucault (techniques of the self), Philippe Descola (naturalism), Mary Douglas (danger and risk) and Antonio Gramsci (hegemony). I show that these key notions in the history of anthropology can be usefully refashioned to analyse contemporary comfortable existences: the epochal shift towards the overcoming of fatigue; the progressive screening of the undomesticated environment from holistic sensuous experiences; the amplification of disgust associated to organic substances and agencies; the transition from an hegemony exercised through cultural institutions to a generalised dependency on global economic and financial agencies, resulting from the spread of comfortable produ...
Il contributo si concentra sulle trasformazioni dei dispositivi di potere nel contemporaneo, ovve... more Il contributo si concentra sulle trasformazioni dei dispositivi di potere nel contemporaneo, ovvero nei tempi denominati di crisi. La nozione di crisi, emanata e gestita dai poteri mediatici, con le implicazioni in termini di strutturazione della visione del futuro; legittimazioni di regimi fiscali; inevitabilit\ue0 e transitoriet\ue0 delle misure adottate sono il primo ambito preso in esame. La seconda trasformazione consiste nell'accentuarsi dell'allineamento tra istituzioni, inteso come un processo di convergenza tra istituzioni politiche, governative, finanziarie, mediatiche, militari, clericali ed imprenditoriali finalizzato a promuovere una visione unitaria di certi temi ed egemonizzarne, di conseguenza, la rappresentazione. Verranno descritti gli intrecci tra ambiti in termini di transazioni di soldi, giurisprudenza, persone e influenze al punto da rendere ormai anacronistica una distinzione netta tra settori (economico, politico, finanziario, mediatico). Una tendenza emergente negli ultimi anni \ue8 la conclamata predominanza del potere finanziario sugli altri. Terzo, i poteri, ormai allineati e fortificati, si sentono inattaccabili e quindi gestiscono, con inedita disinvoltura e arroganza, risorse, spazi mediatici, leggi per portare avanti, senza pudore, i propri interessi. Quarto, il ritorno della coercizione in un contesto di fine del consenso passivo che ha caratterizzato la vita sedicente democratica dal boom economico a qualche anno fa. Ora, in conseguenza di un peggioramento del regime di consumi, dell'esplosione della questione ambientale e di un crescente senso di distanza dei cittadini dalle istituzioni, viene meno la sostanziale accettazione passiva della politica istituzionale da parte di settori sempre pi\uf9 ampi; in questo contesto in cui le norme e le credenze emanate dai poteri allineati, stentano ad essere egemoniche, vengono attivati a pieno regime aggiornati sistemi di controllo e la militarizzazione del dissenso non recuperabile
Una breve rassegna di tre modelli di organizzazione di identità, valore e potere.
\uc8 nel vissuto che si costruisce l'antagonismo, sostiene l'autore, non nei grandi event... more \uc8 nel vissuto che si costruisce l'antagonismo, sostiene l'autore, non nei grandi eventi mediatici del movimento. Perci\uf2 questa narrazione "antropologica" si sofferma sulle prassi di vita di un frammento di umanit\ue0 ribelle, al di l\ue0 degli stereotipi mediatici.Il movimento \ue8 la sua cultura, una cultura che \ue8 fatta di valori specifici, di un immaginario comune e comunitario, di emozioni e idiosincrasie condivise, ma anche del loro tradursi e manifestarsi in uno stile di vita. In queste modalit\ue0 peculiari e distintive di fare le cose e di pensare il mondo si genera l'identit\ue0 comune, il "noi" descritto in questo libro. Un "noi" non delimitabile ma identificabile e identificante. \uc8 un ritratto dall'interno di un circuito conviviale in cui si colloca anche l'autore, antropologo e libertario, osservatore e partecipe insieme, in uno sforzo di oggettivit\ue0 empatica
The International Journal of African Historical Studies, 1999
Ethnography, 2010
This article compares indigenous conceptualizations, as expressed in ledgers recording the collec... more This article compares indigenous conceptualizations, as expressed in ledgers recording the collection of funeral offerings, with academic knowledge on kinship and value negotiation in the Akan area of West Africa. Donors are inserted in social circuits defining their residential belonging (in villages and households), parental affiliation (with specific offerings for matrilineal kin, patrilateral kin and in-laws), as well as gender and seniority. Funeral offerings, moreover, vary proportionally to value: the amount provided by the donor expresses his/her value and the total cost of the funeral indicates the value of the deceased and of her/his family. The intricacies of mortuary offerings — expressed through elaborate calculations — reveal shared and structured taxonomies that enable affirming and negotiating the value of the deceased and that of the donor as well as the relation between donor and deceased. Anthropological theories and definitions are confronted with these locally e...
Focaal
The spatial expressions of egalitarian and hierarchical political relations, respectively along t... more The spatial expressions of egalitarian and hierarchical political relations, respectively along the horizontal and vertical axis, are visually illustrated in a broad cross-cultural perspective. The dichotomy between los de abajo (those below) and los de arriba (those above) is explored in contemporary Venezuelan politics, using ethnographic and visual evidence. The socialist party, which presents itself as representative of los de abajo, has been increasingly criticized for being los de arriba both by the opposition and by grassroots PSUV (Partido Socialista Unido de Venezuela; United Socialist Party of Venezuela) activists who denounce the persistence of hierarchical dynamics through metaphors such as paracaido (para-shooter) and poner la escalera (holding the ladder).
Resumen es: El articulo examina, desde una perspectiva antropologica, la influencia de las instit... more Resumen es: El articulo examina, desde una perspectiva antropologica, la influencia de las instituciones gubernamentales sobre la autonomia de los Consejos Comunales...
Vertigo La Revue Electronique En Sciences De L Environnement, Nov 1, 2007
L’article traite des consequences de la dissociation entre les droits sur le bois d’œuvre et ceux... more L’article traite des consequences de la dissociation entre les droits sur le bois d’œuvre et ceux sur la terre dans la region forestiere ghaneenne. Les chefs traditionnels et le gouvernement ont reparti les droits sur la terre agricole et les droits d’exploitation de la ressource boisee entre les differents acteurs concernes (les agriculteurs et les societes d’exploitation forestiere). Cette gestion separee a conduit a une concurrence des modes d’utilisation des terres et un immense gaspillage de bois. Dans la derniere decennie, le gouvernement ghaneen a tente de promouvoir la creation d’un cadre juridique visant a faciliter le reboisement pour reduire la pression sur les forets naturelles et renouveler une ressource en rapide diminution. La nouvelle legislation tend a reconnaitre des droits aux personnes ayant plante des arbres, mais celle-ci n’a pas resolu la contradiction interne aux regles coutumieres, notamment celles relatives aux prets de terre. Bien que tous s’accordent a reconnaitre les benefices economiques et environnementaux des plantations de bois d’œuvre, les villageois ressentent une insecurite quant aux droits sur le bois qu’ils ont plante. Seule l’attribution pleine et entiere de la propriete des arbres a ceux qui les ont plantes pourra garantir la participation des agriculteurs aux projets de reboisement qui se sont multiplies recemment dans le sud du Ghana. La relation aborde les consequences actuelles de la separation durable entre droits sur le bois et droits agricoles dans la region forestiere ghaneenne. Les chefs et le gouvernement ont attribue droits agricole et sur le bois aux differentes parties en jeux (agriculteurs et compagnie du bois). Cette administration separee a engendre des regimes d’utilisation du sol contradictoires et provoque un immense gaspillage de bois. Dans la derniere decennie, le gouvernement ghaneen a essaye de promouvoir la creation d’un background juridique emprunte a la facilitation de la reforestation finalisee a regenerer ressources de bois qui sont en train de s’epuiser. La juridiction recente est orientee a assurer aux planteurs les droit sur le bois mais elle n’a pas resolu les contradictions qui on trouve dans les normes coutumieres. Les villageois ont manifeste un sens d’insecurite a propos des leurs droits sur le bois malgre les benefices environnementales et economiques reconnus dans les activites agro forestieres. Je soutien que seulement l’attribution de la propriete des arbres plantes pourra garantir la participation des agriculteurs aux projets de reforestation qui se sont multiplies recemment dans le Ghana du sud.
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Call for papers by Stefano Boni
La gravità degli eventi recenti e lo scenario che prefigurano meritino un incontro nazionale per portare alla luce esperienze critiche, per proporre analisi pubbliche delle forme di censura contemporanee, per costruire un coordinamento in difesa della libertà di ricerca.
Con il presente Call for papers si sollecitano contributi che riflettano e informino su situazioni critiche e di persecuzione a danni di studiosi.
Papers by Stefano Boni
La gravità degli eventi recenti e lo scenario che prefigurano meritino un incontro nazionale per portare alla luce esperienze critiche, per proporre analisi pubbliche delle forme di censura contemporanee, per costruire un coordinamento in difesa della libertà di ricerca.
Con il presente Call for papers si sollecitano contributi che riflettano e informino su situazioni critiche e di persecuzione a danni di studiosi.