In the city of Ancona in the Marche region, a sector of a late Roman burial ground was
discovered... more In the city of Ancona in the Marche region, a sector of a late Roman burial ground was discovered in piazza Cavour during preventive archaelogical research, near a large necropolis on the hill sides of Cappuccini and Cardeto, occupying all the Pennocchiara’s moat. The burial ground comprised five tombs of “cappuccina” type and one into a wooden case. With the exception of tomb 5, cortaining a glass unguentarium, no funerary ser was found. On the basis of stratigraphic data and analysis of the few objects found, it is possible to say that the burial ground was in use between the imperial and the late Roman period.
Scheda per località pubblicata in PICUS XXXVIII 2018. Trattazione dell'evoluzione storica e censi... more Scheda per località pubblicata in PICUS XXXVIII 2018. Trattazione dell'evoluzione storica e censimento dei siti archeologici nel territorio di Offagna (An).
Il contributo costituisce una sintesi preliminare di un’ampia indagine, ancora in corso, rivolta ... more Il contributo costituisce una sintesi preliminare di un’ampia indagine, ancora in corso, rivolta allo studio dell’evoluzione del paesaggio agrario della città romana di Numana, nel tentativo di cogliere le profonde trasformazioni sul territorio in età romana e nel passaggio a età tardoantica e alto medievale. Lo studio consiste in una revisione dell’edito e integra le fonti bibliografiche con dati di archivio più o meno recenti e con i dati archeologici forniti dalle recenti indagini sul territorio in località Montefreddo di Sirolo (An).
This article represents a preliminary synthesis of a bigger investigation that is still being carried out aiming to study the evolution of the agricultural landscape of the roman city of Numana. The aim is to catch the deep transformations of the territory in the roman era and in the transition to late antiquity and early middle age eras. The study requires a revision of the printed material; it draws information from archive data and also recent investigations on emergency archaeology interventions carried out in suburban contexts in the well known Montefreddo area- Sirolo An-.
Si riporta la notizia del rinvenimento dei resti murari ipogei dell’acquedotto romano di Numana,... more Si riporta la notizia del rinvenimento dei resti murari ipogei dell’acquedotto romano di Numana, messi in luce in via Morelli (Numana –An-) durante gli scavi del 2013-14. L’antico acquedotto si estende per oltre 1 km con tratto iniziale attestato in località Capo d’Acqua in frazione San Lorenzo di Sirolo, con sviluppo lungo i bacini imbriferi del fosso dei Mulini (località Cupetta di Sirolo) e del fosso della Fonte di Sirolo e attraversamento in contrada del SS. Crocifisso (centro di Numana) alle spalle dell’omonimo santuario. Il percorso sotterraneo è caratterizzato da profondità e pendenze variabili calcolate col fine di regolamentare il flusso idrico alimentato dalle falde acquifere e dai fontanili dislocati sul territorio e di canalizzare le acque a servizio dell’antico insediamento numanate. Fino ai radicali interventi del XX secolo, l’acqua qui condotta alimentava la fontana del Crocifisso (costruita nel XVII secolo forse su precedente struttura e ancora oggi visibile in forme radicalmente modificate) e il tratto rinvenuto in via Morelli attesta in particolare il prosieguo di tale condotta verso sud finora solamente ipotizzato sulla base dei dati desunti da fonti orali a proposito della fornitura d’acqua di lavatoi e fontane collocati ancora in età moderna su Via Roma e nelle contrade della Torre e del Porto.
in occasione dei lavori di rifacimento della pavimentazione di Piazza del Crocifisso, nel periodo... more in occasione dei lavori di rifacimento della pavimentazione di Piazza del Crocifisso, nel periodo gennaio -febbraio 2014, lungo Via morelli è stato portato in luce un tratto di condotta riconducibile all'antico acquedotto di Numana.
Trattazione della ceramica non rivestita di età medievale rinvenuta durante le campagne di scavo ... more Trattazione della ceramica non rivestita di età medievale rinvenuta durante le campagne di scavo presso il castello di Mondragone (CE)
Il presente lavoro, seppur rivolto a un pubblico quanto più vasto e variegato, non è concepibile ... more Il presente lavoro, seppur rivolto a un pubblico quanto più vasto e variegato, non è concepibile semplicemente come fine a se stesso o relegabile a un ambito di ricerca di interesse “localizzato” e avulso dai contesti di riferimento generali, vuole altresì proporsi come una prima spinta per un nuovo progetto generale di ricerca e di graduale recupero dei numerosi punti di interesse storici, architettonici e culturali che caratterizzano (spesso in modo non eclatante e poco manifesto) la vera essenza delle realtà costitutive del patrimonio culturale del comprensorio del Conero. Scopo primo di questa indagine, che per forza di cose assume per ora un carattere preliminare, è contribuire alla conoscenza di questo monumento e al suo auspicabile e quanto più prossimo recupero e giusta valorizzazione, anche tramite l’inserimento del sito e del relativo contesto paesaggistico (tutto da recuperare) all’interno di una più vasta rete di percorsi di visita e conoscenza. Lo scritto si divide in due parti: nella prima in cui la Fonte di Sirolo viene descritta nel contesto topografico di riferimento, in rapporto alle “memorie diffuse” presenti sul territorio e ai dati forniti dalla ricerca di archivio e bibliografica. La seconda invece affronta l’argomento analizzando la struttura stessa della fontana, fornendo una interpretazione delle sue fasi costitutive e proponendo preliminarmente una serie di ipotesi ricostruttive coadiuvate dalle ricostruzioni grafiche dell’artista Marcello Morelli.
Il presente lavoro costituisce la sintesi dello studio realizzato tra il 2003 e il 2004 in occasi... more Il presente lavoro costituisce la sintesi dello studio realizzato tra il 2003 e il 2004 in occasione della mia tesi di laurea dal titolo “L’impianto urbanistico del castello di Sirolo nel Medioevo”. A distanza di anni, durante i quali ho provveduto a un parziale approfondimento e aggiornamento, ne voglio proporre i contenuti tramite rielaborazione soprattutto nei loro contenuti più tecnici, alfine di fornire al lettore una versione più divulgativa e di più largo respiro editoriale. Aldilà degli aspetti strettamente accademici, la presente pubblicazione nasce per una serie di motivazioni, prima fra tutte quella di condividere i risultati raggiunti, per fornire nuovi spunti di riflessione sulla storia del borgo fortificato di Sirolo e dare nuovo slancio alla rivalutazione del patrimonio storico – architettonico - culturale sirolese, troppo spesso sottovalutato e frequentemente relegato ad aspetti marginali. Ancora oggi il centro storico di Sirolo, nonostante alcuni interventi moderni, presenta un tessuto urbanistico quasi integro, specie nella parte occidentale, costituito da una “scacchiera” di vicoli sviluppati parallelamente alle due rispettive arterie principali: la più grande, attuale Corso Italia, e la seconda via Leopardi. Gran parte del borgo medievale occidentale risulta ancora oggi chiuso all’interno della sua cinta muraria ben visibile percorrendo via Grilli. Ben poco si conserva invece della parte a est di Corso Italia (verso Piazzale Marino) poiché fortemente compromessa durante i secoli da movimenti franosi, tellurici e dalle conseguenti demolizioni. Appare evidente da subito la peculiarità della struttura urbanistica sirolese rispetto agli insediamenti medievali circostanti, caratteristiche urbanistiche che fanno di Sirolo un importante modello di confronto sia nel contesto italiano sia europeo. Questi aspetti caratteristici ovviamente pongono di conseguenza una serie d'interrogativi: quali sono le origini di questo particolare assetto urbanistico? Esiste un preciso schema urbanistico o la situazione che si presenta oggi ai nostri occhi è semplicemente il risultato di uno sviluppo insediativo casuale? Qual'era l’aspetto originario del castello di Sirolo?
In the city of Ancona in the Marche region, a sector of a late Roman burial ground was
discovered... more In the city of Ancona in the Marche region, a sector of a late Roman burial ground was discovered in piazza Cavour during preventive archaelogical research, near a large necropolis on the hill sides of Cappuccini and Cardeto, occupying all the Pennocchiara’s moat. The burial ground comprised five tombs of “cappuccina” type and one into a wooden case. With the exception of tomb 5, cortaining a glass unguentarium, no funerary ser was found. On the basis of stratigraphic data and analysis of the few objects found, it is possible to say that the burial ground was in use between the imperial and the late Roman period.
Scheda per località pubblicata in PICUS XXXVIII 2018. Trattazione dell'evoluzione storica e censi... more Scheda per località pubblicata in PICUS XXXVIII 2018. Trattazione dell'evoluzione storica e censimento dei siti archeologici nel territorio di Offagna (An).
Il contributo costituisce una sintesi preliminare di un’ampia indagine, ancora in corso, rivolta ... more Il contributo costituisce una sintesi preliminare di un’ampia indagine, ancora in corso, rivolta allo studio dell’evoluzione del paesaggio agrario della città romana di Numana, nel tentativo di cogliere le profonde trasformazioni sul territorio in età romana e nel passaggio a età tardoantica e alto medievale. Lo studio consiste in una revisione dell’edito e integra le fonti bibliografiche con dati di archivio più o meno recenti e con i dati archeologici forniti dalle recenti indagini sul territorio in località Montefreddo di Sirolo (An).
This article represents a preliminary synthesis of a bigger investigation that is still being carried out aiming to study the evolution of the agricultural landscape of the roman city of Numana. The aim is to catch the deep transformations of the territory in the roman era and in the transition to late antiquity and early middle age eras. The study requires a revision of the printed material; it draws information from archive data and also recent investigations on emergency archaeology interventions carried out in suburban contexts in the well known Montefreddo area- Sirolo An-.
Si riporta la notizia del rinvenimento dei resti murari ipogei dell’acquedotto romano di Numana,... more Si riporta la notizia del rinvenimento dei resti murari ipogei dell’acquedotto romano di Numana, messi in luce in via Morelli (Numana –An-) durante gli scavi del 2013-14. L’antico acquedotto si estende per oltre 1 km con tratto iniziale attestato in località Capo d’Acqua in frazione San Lorenzo di Sirolo, con sviluppo lungo i bacini imbriferi del fosso dei Mulini (località Cupetta di Sirolo) e del fosso della Fonte di Sirolo e attraversamento in contrada del SS. Crocifisso (centro di Numana) alle spalle dell’omonimo santuario. Il percorso sotterraneo è caratterizzato da profondità e pendenze variabili calcolate col fine di regolamentare il flusso idrico alimentato dalle falde acquifere e dai fontanili dislocati sul territorio e di canalizzare le acque a servizio dell’antico insediamento numanate. Fino ai radicali interventi del XX secolo, l’acqua qui condotta alimentava la fontana del Crocifisso (costruita nel XVII secolo forse su precedente struttura e ancora oggi visibile in forme radicalmente modificate) e il tratto rinvenuto in via Morelli attesta in particolare il prosieguo di tale condotta verso sud finora solamente ipotizzato sulla base dei dati desunti da fonti orali a proposito della fornitura d’acqua di lavatoi e fontane collocati ancora in età moderna su Via Roma e nelle contrade della Torre e del Porto.
in occasione dei lavori di rifacimento della pavimentazione di Piazza del Crocifisso, nel periodo... more in occasione dei lavori di rifacimento della pavimentazione di Piazza del Crocifisso, nel periodo gennaio -febbraio 2014, lungo Via morelli è stato portato in luce un tratto di condotta riconducibile all'antico acquedotto di Numana.
Trattazione della ceramica non rivestita di età medievale rinvenuta durante le campagne di scavo ... more Trattazione della ceramica non rivestita di età medievale rinvenuta durante le campagne di scavo presso il castello di Mondragone (CE)
Il presente lavoro, seppur rivolto a un pubblico quanto più vasto e variegato, non è concepibile ... more Il presente lavoro, seppur rivolto a un pubblico quanto più vasto e variegato, non è concepibile semplicemente come fine a se stesso o relegabile a un ambito di ricerca di interesse “localizzato” e avulso dai contesti di riferimento generali, vuole altresì proporsi come una prima spinta per un nuovo progetto generale di ricerca e di graduale recupero dei numerosi punti di interesse storici, architettonici e culturali che caratterizzano (spesso in modo non eclatante e poco manifesto) la vera essenza delle realtà costitutive del patrimonio culturale del comprensorio del Conero. Scopo primo di questa indagine, che per forza di cose assume per ora un carattere preliminare, è contribuire alla conoscenza di questo monumento e al suo auspicabile e quanto più prossimo recupero e giusta valorizzazione, anche tramite l’inserimento del sito e del relativo contesto paesaggistico (tutto da recuperare) all’interno di una più vasta rete di percorsi di visita e conoscenza. Lo scritto si divide in due parti: nella prima in cui la Fonte di Sirolo viene descritta nel contesto topografico di riferimento, in rapporto alle “memorie diffuse” presenti sul territorio e ai dati forniti dalla ricerca di archivio e bibliografica. La seconda invece affronta l’argomento analizzando la struttura stessa della fontana, fornendo una interpretazione delle sue fasi costitutive e proponendo preliminarmente una serie di ipotesi ricostruttive coadiuvate dalle ricostruzioni grafiche dell’artista Marcello Morelli.
Il presente lavoro costituisce la sintesi dello studio realizzato tra il 2003 e il 2004 in occasi... more Il presente lavoro costituisce la sintesi dello studio realizzato tra il 2003 e il 2004 in occasione della mia tesi di laurea dal titolo “L’impianto urbanistico del castello di Sirolo nel Medioevo”. A distanza di anni, durante i quali ho provveduto a un parziale approfondimento e aggiornamento, ne voglio proporre i contenuti tramite rielaborazione soprattutto nei loro contenuti più tecnici, alfine di fornire al lettore una versione più divulgativa e di più largo respiro editoriale. Aldilà degli aspetti strettamente accademici, la presente pubblicazione nasce per una serie di motivazioni, prima fra tutte quella di condividere i risultati raggiunti, per fornire nuovi spunti di riflessione sulla storia del borgo fortificato di Sirolo e dare nuovo slancio alla rivalutazione del patrimonio storico – architettonico - culturale sirolese, troppo spesso sottovalutato e frequentemente relegato ad aspetti marginali. Ancora oggi il centro storico di Sirolo, nonostante alcuni interventi moderni, presenta un tessuto urbanistico quasi integro, specie nella parte occidentale, costituito da una “scacchiera” di vicoli sviluppati parallelamente alle due rispettive arterie principali: la più grande, attuale Corso Italia, e la seconda via Leopardi. Gran parte del borgo medievale occidentale risulta ancora oggi chiuso all’interno della sua cinta muraria ben visibile percorrendo via Grilli. Ben poco si conserva invece della parte a est di Corso Italia (verso Piazzale Marino) poiché fortemente compromessa durante i secoli da movimenti franosi, tellurici e dalle conseguenti demolizioni. Appare evidente da subito la peculiarità della struttura urbanistica sirolese rispetto agli insediamenti medievali circostanti, caratteristiche urbanistiche che fanno di Sirolo un importante modello di confronto sia nel contesto italiano sia europeo. Questi aspetti caratteristici ovviamente pongono di conseguenza una serie d'interrogativi: quali sono le origini di questo particolare assetto urbanistico? Esiste un preciso schema urbanistico o la situazione che si presenta oggi ai nostri occhi è semplicemente il risultato di uno sviluppo insediativo casuale? Qual'era l’aspetto originario del castello di Sirolo?
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Papers by Maurizio Bilò
discovered in piazza Cavour during preventive archaelogical research, near a large necropolis on the hill sides of Cappuccini and Cardeto, occupying all the Pennocchiara’s moat. The burial ground comprised five tombs of “cappuccina” type and one into a wooden case. With the exception of tomb 5, cortaining a glass unguentarium, no funerary ser was found. On the basis of stratigraphic data and analysis of the few objects found, it is possible to say that the burial ground was in use between the imperial and the late Roman period.
This article represents a preliminary synthesis of a bigger investigation that is still being carried out aiming to study the evolution of the agricultural landscape of the roman city of Numana. The aim is to catch the deep transformations of the territory in the roman era and in the transition to late antiquity and early middle age eras. The study requires a revision of the printed material; it draws information from archive data and also recent investigations on emergency archaeology interventions carried out in suburban contexts in the well known Montefreddo area- Sirolo An-.
Books by Maurizio Bilò
Scopo primo di questa indagine, che per forza di cose assume per ora un carattere preliminare, è contribuire alla conoscenza di questo monumento e al suo auspicabile e quanto più prossimo recupero e giusta valorizzazione, anche tramite l’inserimento del sito e del relativo contesto paesaggistico (tutto da recuperare) all’interno di una più vasta rete di percorsi di visita e conoscenza.
Lo scritto si divide in due parti: nella prima in cui la Fonte di Sirolo viene descritta nel contesto topografico di riferimento, in rapporto alle “memorie diffuse” presenti sul territorio e ai dati forniti dalla ricerca di archivio e bibliografica.
La seconda invece affronta l’argomento analizzando la struttura stessa della fontana, fornendo una interpretazione delle sue fasi costitutive e proponendo preliminarmente una serie di ipotesi ricostruttive coadiuvate dalle ricostruzioni grafiche dell’artista Marcello Morelli.
A distanza di anni, durante i quali ho provveduto a un parziale approfondimento e aggiornamento, ne voglio proporre i contenuti tramite rielaborazione soprattutto nei loro contenuti più tecnici, alfine di fornire al lettore una versione più divulgativa e di più largo respiro editoriale.
Aldilà degli aspetti strettamente accademici, la presente pubblicazione nasce per una serie di motivazioni, prima fra tutte quella di condividere i risultati raggiunti, per fornire nuovi spunti di riflessione sulla storia del borgo fortificato di Sirolo e dare nuovo slancio alla rivalutazione del patrimonio storico – architettonico - culturale sirolese, troppo spesso sottovalutato e frequentemente relegato ad aspetti marginali.
Ancora oggi il centro storico di Sirolo, nonostante alcuni interventi moderni, presenta un tessuto urbanistico quasi integro, specie nella parte occidentale, costituito da una “scacchiera” di vicoli sviluppati parallelamente alle due rispettive arterie principali: la più grande, attuale Corso Italia, e la seconda via Leopardi.
Gran parte del borgo medievale occidentale risulta ancora oggi chiuso all’interno della sua cinta muraria ben visibile percorrendo via Grilli. Ben poco si conserva invece della parte a est di Corso Italia (verso Piazzale Marino) poiché fortemente compromessa durante i secoli da movimenti franosi, tellurici e dalle conseguenti demolizioni.
Appare evidente da subito la peculiarità della struttura urbanistica sirolese rispetto agli insediamenti medievali circostanti, caratteristiche urbanistiche che fanno di Sirolo un importante modello di confronto sia nel contesto italiano sia europeo. Questi aspetti caratteristici ovviamente pongono di conseguenza una serie d'interrogativi: quali sono le origini di questo particolare assetto urbanistico? Esiste un preciso schema urbanistico o la situazione che si presenta oggi ai nostri occhi è semplicemente il risultato di uno sviluppo insediativo casuale? Qual'era l’aspetto originario del castello di Sirolo?
discovered in piazza Cavour during preventive archaelogical research, near a large necropolis on the hill sides of Cappuccini and Cardeto, occupying all the Pennocchiara’s moat. The burial ground comprised five tombs of “cappuccina” type and one into a wooden case. With the exception of tomb 5, cortaining a glass unguentarium, no funerary ser was found. On the basis of stratigraphic data and analysis of the few objects found, it is possible to say that the burial ground was in use between the imperial and the late Roman period.
This article represents a preliminary synthesis of a bigger investigation that is still being carried out aiming to study the evolution of the agricultural landscape of the roman city of Numana. The aim is to catch the deep transformations of the territory in the roman era and in the transition to late antiquity and early middle age eras. The study requires a revision of the printed material; it draws information from archive data and also recent investigations on emergency archaeology interventions carried out in suburban contexts in the well known Montefreddo area- Sirolo An-.
Scopo primo di questa indagine, che per forza di cose assume per ora un carattere preliminare, è contribuire alla conoscenza di questo monumento e al suo auspicabile e quanto più prossimo recupero e giusta valorizzazione, anche tramite l’inserimento del sito e del relativo contesto paesaggistico (tutto da recuperare) all’interno di una più vasta rete di percorsi di visita e conoscenza.
Lo scritto si divide in due parti: nella prima in cui la Fonte di Sirolo viene descritta nel contesto topografico di riferimento, in rapporto alle “memorie diffuse” presenti sul territorio e ai dati forniti dalla ricerca di archivio e bibliografica.
La seconda invece affronta l’argomento analizzando la struttura stessa della fontana, fornendo una interpretazione delle sue fasi costitutive e proponendo preliminarmente una serie di ipotesi ricostruttive coadiuvate dalle ricostruzioni grafiche dell’artista Marcello Morelli.
A distanza di anni, durante i quali ho provveduto a un parziale approfondimento e aggiornamento, ne voglio proporre i contenuti tramite rielaborazione soprattutto nei loro contenuti più tecnici, alfine di fornire al lettore una versione più divulgativa e di più largo respiro editoriale.
Aldilà degli aspetti strettamente accademici, la presente pubblicazione nasce per una serie di motivazioni, prima fra tutte quella di condividere i risultati raggiunti, per fornire nuovi spunti di riflessione sulla storia del borgo fortificato di Sirolo e dare nuovo slancio alla rivalutazione del patrimonio storico – architettonico - culturale sirolese, troppo spesso sottovalutato e frequentemente relegato ad aspetti marginali.
Ancora oggi il centro storico di Sirolo, nonostante alcuni interventi moderni, presenta un tessuto urbanistico quasi integro, specie nella parte occidentale, costituito da una “scacchiera” di vicoli sviluppati parallelamente alle due rispettive arterie principali: la più grande, attuale Corso Italia, e la seconda via Leopardi.
Gran parte del borgo medievale occidentale risulta ancora oggi chiuso all’interno della sua cinta muraria ben visibile percorrendo via Grilli. Ben poco si conserva invece della parte a est di Corso Italia (verso Piazzale Marino) poiché fortemente compromessa durante i secoli da movimenti franosi, tellurici e dalle conseguenti demolizioni.
Appare evidente da subito la peculiarità della struttura urbanistica sirolese rispetto agli insediamenti medievali circostanti, caratteristiche urbanistiche che fanno di Sirolo un importante modello di confronto sia nel contesto italiano sia europeo. Questi aspetti caratteristici ovviamente pongono di conseguenza una serie d'interrogativi: quali sono le origini di questo particolare assetto urbanistico? Esiste un preciso schema urbanistico o la situazione che si presenta oggi ai nostri occhi è semplicemente il risultato di uno sviluppo insediativo casuale? Qual'era l’aspetto originario del castello di Sirolo?