Papers by Luca Giudici
Ibridamenti, 2021
Su "Get Back" di Peter Jackson
La Grande Estinzione , 2020
Sin dagli albori della cultura occidentale tra le righe dei primi testi scritti appaiono le tracc... more Sin dagli albori della cultura occidentale tra le righe dei primi testi scritti appaiono le tracce di una particolare affinità elettiva, che accosta e lega tra loro l’atto dello scrivere e il corpo di chi quest’atto compie. Attraverso questa relazione si stabilisce una sorta di legame tra la scrittura e la vita stessa, ma invero questa vicinanza, per quanto stretta (o forse proprio perché stretta) si mostra in modi spesso molto dissimili tra loro, e, analogamente, si esibisce proprio passando attraverso ciò che si oppone direttamente alla vita, ovvero la sua fine, la morte.

Studi sulla questione criminale, 2020
In queste settimane sono state scritte migliaia di pagine – e molte di più ne leggeremo prossimam... more In queste settimane sono state scritte migliaia di pagine – e molte di più ne leggeremo prossimamente – intorno al grande tema che ci attanaglia tutti, e rispetto al quale molti (me compreso, a questo punto) sentono la necessità di esprimersi. Il virus, l’epidemia, la pandemia, la malattia: è un intero vocabolario che in un tempo brevissimo, come è stato ampiamente notato, ha completamente invaso la nostra infosfera, e – soprattutto – il nostro immaginario. Questa quasi inesistente particella ha mutato integralmente le nostre vite, diventando il tramite di qualsivoglia altra istanza, di ogni tipo. Non è più solo il linguaggio a essere un virus, per dirla con Burroughs, ma è soprattutto il virus a essere un linguaggio, una sorta di equivalente generale del dibattito. Sono tempi in cui la difficoltà con cui ci relazioniamo al mondo in cui viviamo sta emergendo in modo sempre più inarrestabile. È come se una serie di problematiche di medio lungo periodo siano giunte a un punto di non ritorno, e – evidentemente non a caso – contemporaneamente.
(leggi l'articolo integrale al link allegato)

Quaderni d'altri tempi , 2021
Mappe / cyberpunk / Si ritorna sull'ultima rivoluzione della sci-fi con una poderosa raccolta. Ri... more Mappe / cyberpunk / Si ritorna sull'ultima rivoluzione della sci-fi con una poderosa raccolta. Ritradotta l'antologia "Mirrorshades" Orizzonti del fantastico: attualità del cyberpunk di Luca Giudici Sfruttando un diffuso escamotage letterario, proviamo a fare un breve viaggio nel tempo, e curiosiamo nella vita di un lettore, appassionato di fantascienza nel 1986. Un momento atteso con trepidazione era probabilmente quello in cui nella cassetta della posta avrebbe trovato il Cosmo informatore, una fanzine per addetti ai lavori che l'Editrice Nord inviava ai suoi lettori, e in cui si potevano reperire le nuove proposte editoriali e qualche notizia dal cuore dell'impero, ovvero dalla fantascienza anglosassone. Certamente non si trattava dell'unico strumento a disposizione del nostro accanito lettore, per quanto fosse probabilmente quello più diffuso, in termini propriamente quantitativi.
Quaderni d'altri tempi, 2020
Nel 2019 sono stati festeggiati in tutto il mondo i trent'anni dalla caduta del muro di Berlino, ... more Nel 2019 sono stati festeggiati in tutto il mondo i trent'anni dalla caduta del muro di Berlino, e la Russia è oggi qualcosa di molto diverso dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, per quanto uno sguardo non superficiale potrebbe indugiare sui nomi della nomenklatura e le loro origini.
Quaderni d'altri tempi, 2019
Carlo Ginzburg ha ottant'anni. È figlio di due personaggi indimenticabili della storia culturale ... more Carlo Ginzburg ha ottant'anni. È figlio di due personaggi indimenticabili della storia culturale italiana quali Leone e Natalia Ginzburg, e padre di una vivace figura di scrittrice e intellettuale qual è la figlia Lisa.

Medium , 2019
Uno dei molti temi sotterranei che attraversano la saga di Harry Potter riguarda l'atto del nomin... more Uno dei molti temi sotterranei che attraversano la saga di Harry Potter riguarda l'atto del nominare. Nel corso dei sette lunghi anni che intercorrono dal giorno in cui Harry undicenne scopre di essere un mago, fino al momento della vittoria definitiva, il nome del suo avversario è quasi sempre omesso, sospeso, eluso. Per riferirsi a lui viene abitualmente usata la formula "colui che non può essere nominato". Solo Harry, il suo mentore Albus Dumbledore e-a volte, ma sempre con grande timore-i suoi amici più stretti si azzardano a pronunciare il nome indicibile: Voldemort. In diverse occasioni i personaggi di J.K. Rowling discutono tra loro di questa cesura, se applicarla o meno. Come viene giustificata, nel corso dei romanzi, questa afasia così specifica? Come una protezione. Pronunciare il nome sarebbe una sorta di richiamo, una specie di GPS magico ante litteram, che avrebbe permesso al mago oscuro di seguire le tracce fonetiche di chi pronunciava il suo nome e così raggiungerlo e colpirlo. Solo chi non teme l'incontro con lui si permette di evocarlo, mentre la paura obbliga il ricorso alla parafrasi.

Quaderni d'altri tempi, 2019
C’è un legame profondo che unisce Bruce Springsteen e Martin Scorsese, e che risale ai primi anni... more C’è un legame profondo che unisce Bruce Springsteen e Martin Scorsese, e che risale ai primi anni Settanta, quando i figli di Little Italy si affacciavano sul bel mondo e raggiungevano i vertici dello show business, a New York come a Hollywood. Nell’arco di pochi anni Born to Run e Taxi Driver avrebbero consacrato sia il musicista sia il regista. Sono davvero molti i racconti e gli aneddoti circa i due artisti, e questi, in altrettante occasioni, sono stati affiancati dai rispettivi alter ego, ovvero Clarence Clemons e Robert de Niro. Di recente però questa affinità elettiva esistente tra Springsteen e Scorsese ha trovato strade inedite in cui esprimersi, ed è un cammino comune che riguarda il senso stesso del rock e del cinema, che coinvolge termini come realismo, popolare, finzione narrativa, ideale, ed è un dialogo fecondo, che ha alla base il tentativo di dare nuove forme all’immaginario americano, senza però per questo frantumare il legame con una tradizione su cui anzi il lavoro di entrambi si fonda.
Il Trentino, 2019
Recensione del singolo omonimo uscito a maggio 2019
Esquire, 2019
Una lettura dello spettacolo al Walter Kerr Theatre di Broadway e del docu film su Netflix
Micromega, 2018
A proposito di "Blade Runner 2049"
La rotta per Itaca, Jun 1, 2012
Bruce Springsteen e la tournee di Wrecking Ball.
Book Reviews by Luca Giudici

Ibridamenti , 2021
Federica Pesenti, protagonista del recente romanzo di Massimo Carlotto, E verrà un altro inverno ... more Federica Pesenti, protagonista del recente romanzo di Massimo Carlotto, E verrà un altro inverno (Rizzoli, 2021), in un decisivo passaggio dell'intreccio medita con gratitudine sullo sconosciuto cuoco cuneese della corte dei Savoia che ha inventato i maron glacé. Il Duca allora regnante era Carlo Emanuele I (1562-1630), tuttavia la ricetta appare stampata solo molto tempo dopo nel Confetturiere Piemontese, probabilmente nel 1790 (ma la datazione è ancora oggetto di studio). Ovviamente, i francesi rifiutano l'attribuzione italiana e sostengono invece una genesi lionese, più o meno contemporanea. Quel che è certo, però, è che i marroni, i cosiddetti fioroni, i migliori prodotti dai castagneti piemontesi, lavorati nel modo lento e attento che richiede la ricetta, si concludono con una glassatura che richiede le ultime ventiquattr'ore del metodo manuale. È però la stessa Pesenti, in un altro cruciale passaggio, a insultare Manlio Giavazzi, guardia giurata e, a suo dire, esperto fabbricante di maron glacé, a proposito della scarsa qualità del Cognac (infatti quello utilizzato dal custode era un Brandy) e dello zucchero da lui impiegato. Peccato che le ricetta originale non contenesse alcun tipo di liquore, mentre la volgarizzazione qui presentata lo inserisce come elemento indispensabile. I lettori scopriranno quanto una così semplice annotazione di antropologia culinaria, di storia del gusto, sia cruciale per la definizione del personaggio.
Quaderni d'altri tempi, 2020
Recensione della riedizione del saggio di Ferruccio Masini su Nietzsche: "Lo scriba del caos" (Ar... more Recensione della riedizione del saggio di Ferruccio Masini su Nietzsche: "Lo scriba del caos" (Aragno 2020)

Quaderni d'altri tempi, 2020
Quando, nelle migliori librerie, si raggiunge il reparto dove sono catalogati i libri di argoment... more Quando, nelle migliori librerie, si raggiunge il reparto dove sono catalogati i libri di argomento scientifico, l'etichetta sullo scaffale recita divulgazione scientifica, e in questi ultimi anni i titoli ordinati in questo settore hanno fortemente ampliato il loro orizzonte di riferimento, raggiungendo un numero sempre maggiore di lettori, e a volte anche tirature degne della più diffusa narrativa d'evasione. È doveroso perciò chiedersi, in uno spirito di parresia, se questo incremento sia figlio di una maggior coscienza ecologica, di una nuova percezione di problematiche condivisibili in modo trasversale, quali il global warming, oppureviceversase invece, grazie all'opera capillare di tanti scienziati, giornalisti e docenti, da Piero Angela a Carlo Rovelli, da Margherita Hack a Telmo Pievani, queste tematiche siano assurte alla notorietà in conseguenza della sempre più ampia diffusione tra le persone delle conoscenze costitutive dei processi epistemologici, anche tra coloro non immediatamente partecipi di questi meccanismi. Probabilmente vi è un processo ricorsivo, di retroazione, per cui i due fenomeni si influenzano a vicenda, richiamandosi in un loop narrativo, in un processo di feedback che sta cambiando il vissuto stesso della scienza.
Quaderni d'altri tempi, 2019
Nel 2018 James Pettifer ha dato alle stampe un libro che lui stesso descrive come “narrative of t... more Nel 2018 James Pettifer ha dato alle stampe un libro che lui stesso descrive come “narrative of travel and cultural history”, e che potremmo definire come un diario di viaggio, impreziosito però dalle molte riflessioni di ordine sia storico sia filosofico che l’autore ha seminato all’interno del testo, in modo certamente non organico, ma più che altro letterario, come se il pensiero del viaggiatore fosse stato, almeno in questa occasione, lasciato libero dai vincoli del peer review e del rigore accademico.
Il viaggio che qui si racconta si è svolto negli USA, e precisamente nel New Jersey, stato americano che ha dato i natali, tra gli altri, proprio a Bruce Springsteen.

Quaderni d'altri tempi, 2020
Quella di Antonio Caronia è una figura complessa. Difficile da delimitare il suo ambito di ricerc... more Quella di Antonio Caronia è una figura complessa. Difficile da delimitare il suo ambito di ricerca. Ancora oggi, nonostante la distanza temporale che si è inframmezzata tra noi e i suoi primi scritti, il suo pensiero non smette di stupirci. Nel mondo culturale milanese-ma probabilmente la considerazione si può estendere all'intero panorama italiano-la sua anomalia era evidente, sia rispetto alla sinistra, più o meno storica, a cui di fatto apparteneva e in cui era cresciuto, sia in senso lato al mondo accademico, che Caronia ha sempre percepito come troppo stretto e vincolante, e che d'altronde, a parte rare e preziose eccezioni, non ne ha mai compreso adeguatamente la capacità profetica, oltre che analitica, facoltà che invece gli venne riconosciuta nel mondo della Science Fiction e in quell'area, a dire il vero fumosa e poco definita, posta al confine tra letteratura, filosofia, informatica, cibernetica e teoria dei media, che si è formata a partire dalle ultime ombre degli anni Settanta per poi crescere nei decenni seguenti. Diversamente da molte altre figure di intellettuali emerse nel decennio che seguì il 1968, Caronia a partire dal 1978 fu per la prima volta profetico, e si mosse controvento, scrivendo la parola fine a quella parte della sua vita, e con essa alla militanza in senso stretto, e avvicinandosi contemporaneamente al mondo della fantascienza e dell'immaginario. Non fu certo il solo a incamminarsi su certe strade, ma la sua particolare combinazione espressiva, un laureato in matematica con una forte connotazione politica e una profonda cultura sia filosofica che letteraria, ha aumentato quella sensazione di inattualità che già aleggiava intorno alla sua figura e che a volte lo faceva apparire come sfuggente, quasi inafferrabile, salvo poi-con la potenza della sua parola-inchiodarti al duro terreno del realismo e del materialismo. Chi ha avuto la grande fortuna, e il piacere, di sentirlo insegnare (perché questo faceva Antonio Caronia, quando parlava) sa che la parola, nel senso della voce (Alberto Abruzzese parla del suo "ruolo demiurgico"), è ciò che prima di tutto colpiva l'ascoltatore, che scopriva il suo essere incantatore, e questo sia riguardo la profondità e la contemporanea apertura mentale, sia per la capacità di accostare riferimenti apparentemente inconciliabili, e di conseguenza di ricavarne immediatamente idee e teorie di una potenza che in quel momento parevano non dover incontrare confini. Antonio Caronia avrebbe potuto essere oggi ricordato nell'olimpo dei grandi filosofi del nostro tempo, ma probabilmente non è mai stato interessato più di tanto a ciò, tanto era distante dai giochetti del potere e dagli accademismi tutti. L'uomo Caronia, quindi, prima di tutto, prima ancora dei suoi libri, dei suoi articoli, del suo lavoro, delle sue riviste, l'uomo Caronia con la fatica e la sofferenza scritte sul volto, l'uomo Caronia come esempio di intellettuale del nostro tempo, o, almeno, di ciò che in questo tempo avrebbe dovuto essere un intellettuale, questo dovrebbe essere l'obiettivo di una riflessione, oggi, a oltre sette anni di distanza dalla morte, sulla figura di Antonio Caronia. E in una certa misura questo fine è perseguito anche nel volume ora proposto da Meltemi, e intitolato Dal Cyborg al Postumano, una antologia di scritti che ripercorrono trent'anni di riflessioni, dai primi anni Ottanta fino alla prematura scomparsa. La scelta è chiaramente una sfida, dato che le collaborazioni, anche durature, che Caronia ha perseguito nel corso della vita sono state molte, e analogo discorso va fatto per gli ambiti di ricerca. Tutto ciò comporta un inevitabile taglio prospettico, che qui senza dubbio è stato dato. L'unico testo inedito del volume è quello introduttivo, La nascita della biopolitica e l'uomo artificiale. Si tratta della trascrizione di una lezione all'Accademia di Brera nel 2010, dove viene analizzato il tema-centrale-del suo rapporto con Foucault. Va detto però, che molti dei testi qui riprodotti erano ormai di difficile reperibilità. Il volume, infine, si conclude con un breve intervento in merito alla pubblicazione di un nuovo numero-il decimo-di Un'ambigua Utopia, e in cui si ripercorre in poche pagine rapide la storia di questo collettivo, che fu anche una rivista, e che aveva come oggetto di indagine la fantascienza, a cui Caronia aveva aderito, e di cui uscirono nove numeri tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Oggi l'intera raccolta è stata ristampata in una ottima edizione dai tipi di Mimesis in due volumi di ampio formato, proprio per riprodurre fedelmente la rivista, anche nella dimensione visiva, non solamente in quella testuale. Per Mimesis è stato ripubblicato anche il saggio critico Nei labirinti della Fantascienza, sorta di manifesto programmatico del collettivo stesso. La curatela del volume è affidata a Loretta Borrelli e Fabio Malagnini, entrambi avevano collaborato con Caronia nello sviluppo di alcuni progetti, mentre l'onore della prefazione è di Alberto Abruzzese, che proprio concentrandosi sulla figura dell'uomo Caronia, ripercorre le tappe di un rapporto a volte difficile e articolato. Questo però non gli impedisce di affrontare le tematiche su cui aveva duellato per decenni con l'amico scomparso, e di cercare una linea di dialogo con le sue molteplici metamorfosi: "E credo anche che lungo il suo intenso procedere vi siano state linee divergenti dai miei passati approcci alle materie di studio che pure abbiamo condiviso: sicuramente uno stare più avanti a me
Quaderni d'altri tempi, 2021
Tra i vocaboli con cui viene presentato al lettore Vorrh, il romanzo amazzonico di Brian Catling,... more Tra i vocaboli con cui viene presentato al lettore Vorrh, il romanzo amazzonico di Brian Catling, edito da Safarà editore, vi sono due aggettivi, usati esplicitamente da Jeff Vandermeer, ma concettualmente ribaditi anche da altri commentatori, che nella sostanza riassumono l'interpretazione proposta in prima istanza per il romanzo. Questo è definito come decadente e simbolico.
Quaderni d'altri tempi, 2019
Nell'agosto del 1969 si svolse quello che, se non è stato il migliore, fu certamente il più noto ... more Nell'agosto del 1969 si svolse quello che, se non è stato il migliore, fu certamente il più noto tra i grandi raduni che hanno caratterizzato la storia della musica negli ultimi decenni.
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Papers by Luca Giudici
(leggi l'articolo integrale al link allegato)
Book Reviews by Luca Giudici
Il viaggio che qui si racconta si è svolto negli USA, e precisamente nel New Jersey, stato americano che ha dato i natali, tra gli altri, proprio a Bruce Springsteen.
(leggi l'articolo integrale al link allegato)
Il viaggio che qui si racconta si è svolto negli USA, e precisamente nel New Jersey, stato americano che ha dato i natali, tra gli altri, proprio a Bruce Springsteen.
Edizioni BD, attore storico del mondo del fumetto e del graphic novel, che ha schierato una squadra di tutto rispetto, creato un marchio e dato vita a una nuova collana. Nasce così 451, sotto la guida di Giorgio Gianotto, figura con una lunga esperienza in editoria e particolarmente nella saggistica. Questo aspetto in particolare si sta rivelando una opzione determinante per le scelte editoriali. La collana si colloca infatti in una posizione intermedia, non potendo ovviamente insidiare il predominio di Mondadori, grazie alle aperture a mondi artistici finora collegati solo occasionalmente con la SF, e alla mentalità non rinchiusa nelle maglie del genere ed aperta a un melting pot culturale che si è rivelato particolarmente fertile.