Thesis Chapters by Francesco Ciraci
Papers by Francesco Ciraci
""THE SCHEMATISM IN KANT BETWEEN “CRITIQUE” AND “OPUS” AND THE IMPLICATIONS IN THE SYMBOLIC CONTR... more ""THE SCHEMATISM IN KANT BETWEEN “CRITIQUE” AND “OPUS” AND THE IMPLICATIONS IN THE SYMBOLIC CONTRUCTION
The theme I wish to treat in this thesis concerns the possible role of the Kantian schematism in the construction of the syntactic structures, considering the character of an a priori determination of space and time.
To do this, it was necessary to carry on a deep analysis of this theme through two of the fundamental chapters in which this theme is treated: the “Critique of Pure reason” and the “Opus Postumum”.
In my first work, I meant to reach this goal by using both the chapters in which this theme is dealt with, this means not only the chapter concerning Schematism, but also the chapter about the “System of all Principles of the Pure Intellect”. In this work we may notice a preponderance of the temporal form of intuition in the construction of experience.
In the second work, I had to cope with other problems, due especially to the fragmentary nature of the work itself, which is determined by the psycho-physical conditions of the Author. Because of this situation, it was necessary to ponder the legitimacy of using that unfinished work.
The results were overall satisfactory: thanks to the help of the former works by Mathieu and to a temporal analysis of the drafts of his writings, especially X, XI and VII Konvolut, it was possible not only to deduce the validity of the necessary parts, but also to interpret easily the theme and even try to give some contributions, for example: highlithing a close continuity between the two treatise of the theme; the gnoseologic level in which the Author meant to use it and also the differences, especially those concerning the priority of the spatial form of intuition, which is different from the first treatise.
Some passages of this work made it possible to consider a new distinction of intending the construction of the object, dividing it methodologically between “Logical Object” and “Aesthethic Object”. Comparing our work with that done by Cassirer, mainly through the “Philosophy of Symbolic Forms”, they also set the issue of human symbolic construction in the light of these new discoveries, thus making interesting hypotesis for the interpretation of the language, not in an analitic-descriptive sense but in a syntetic-constructive sense
LO SCHEMATISMO IN KANT TRA “CRITICA” ED “OPUS” E LE IMPLICAZIONI NELLA COSTRUZIONE SIMBOLICA
La tematica che ho voluto affrontare nella tesi è inerente un possibile ruolo dello schematismo kantiano nella costruzione della struttura sintattica, dato il carattere di determinazione a priori dello spazio e del tempo.
Per fare ciò si è inteso necessario affrontare una serrata analisi della tematica attraverso i due testi fondamentali in cui è trattata, ovvero la “Critica della Ragion Pura” e lo “Opus Postumum”.
Nella prima opera si è inteso operare utilizzando entrambi i capitoli ove la tematica viene trattata, ovvero oltre al capitolo “Dello Schematismo dei Concetti Puri dell'Intelletto”, quello del “Sistema di tutti i Principi dell'Intelletto Puro”. Si apprezza in quest'opera una preponderanza della forma dell'intuizione temporale nella costruzione dell'esperienza.
Nella seconda opera, si sono dovuti affrontare altri problemi, inerenti soprattutto la frammentarietà dell'opera stessa determinata dalla situazione psicofisica in cui verteva l'autore. Tale situazione non ha potuto prescindere da una valutazione della legittimità dell'utilizzo di un opera incompiuta.
I risultati sono tuttavia soddisfacenti: con l'aiuto dei lavori svolti precedentemente dal Mathieu, e da una analisi temporale della stesura degli scritti,ovvero il X, il XI ed il VII Konvolute, si è potuto non solo evincere la validità almeno delle parti a noi necessarie, ma si è reso pure possibile interpretare più agevolmente la tematica e provare a dare addirittura alcuni contributi, ad esempio: evidenziando una stretta continuità tra le due trattazioni della tematica; il livello gnoseologico in cui l'autore ha inteso adoperarla e anche le differenze, soprattutto quella inerente la maggior importanza della forma intuitiva dello spazio, a differenza della prima trattazione.
Grazie ad alcuni passaggi dell'opera, si è reso possibile considerare una nuova distinzione nell'intendere la costruzione dell'oggetto, dividendolo metodologicamente tra “oggetto logico” ed “oggetto estetico”, e porre la questione della costruzione simbolica umana alla luce di queste nuove scoperte, confrontando il nostro lavoro con quello svolto dal Cassirer attraverso soprattutto la “Filosofia delle Forme Simboliche” e dunque avanzando ipotesi interessanti per l'interpretazione del linguaggio in senso non analitico-descrittivo ma sintetico-costruttivo. ""
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The theme I wish to treat in this thesis concerns the possible role of the Kantian schematism in the construction of the syntactic structures, considering the character of an a priori determination of space and time.
To do this, it was necessary to carry on a deep analysis of this theme through two of the fundamental chapters in which this theme is treated: the “Critique of Pure reason” and the “Opus Postumum”.
In my first work, I meant to reach this goal by using both the chapters in which this theme is dealt with, this means not only the chapter concerning Schematism, but also the chapter about the “System of all Principles of the Pure Intellect”. In this work we may notice a preponderance of the temporal form of intuition in the construction of experience.
In the second work, I had to cope with other problems, due especially to the fragmentary nature of the work itself, which is determined by the psycho-physical conditions of the Author. Because of this situation, it was necessary to ponder the legitimacy of using that unfinished work.
The results were overall satisfactory: thanks to the help of the former works by Mathieu and to a temporal analysis of the drafts of his writings, especially X, XI and VII Konvolut, it was possible not only to deduce the validity of the necessary parts, but also to interpret easily the theme and even try to give some contributions, for example: highlithing a close continuity between the two treatise of the theme; the gnoseologic level in which the Author meant to use it and also the differences, especially those concerning the priority of the spatial form of intuition, which is different from the first treatise.
Some passages of this work made it possible to consider a new distinction of intending the construction of the object, dividing it methodologically between “Logical Object” and “Aesthethic Object”. Comparing our work with that done by Cassirer, mainly through the “Philosophy of Symbolic Forms”, they also set the issue of human symbolic construction in the light of these new discoveries, thus making interesting hypotesis for the interpretation of the language, not in an analitic-descriptive sense but in a syntetic-constructive sense
LO SCHEMATISMO IN KANT TRA “CRITICA” ED “OPUS” E LE IMPLICAZIONI NELLA COSTRUZIONE SIMBOLICA
La tematica che ho voluto affrontare nella tesi è inerente un possibile ruolo dello schematismo kantiano nella costruzione della struttura sintattica, dato il carattere di determinazione a priori dello spazio e del tempo.
Per fare ciò si è inteso necessario affrontare una serrata analisi della tematica attraverso i due testi fondamentali in cui è trattata, ovvero la “Critica della Ragion Pura” e lo “Opus Postumum”.
Nella prima opera si è inteso operare utilizzando entrambi i capitoli ove la tematica viene trattata, ovvero oltre al capitolo “Dello Schematismo dei Concetti Puri dell'Intelletto”, quello del “Sistema di tutti i Principi dell'Intelletto Puro”. Si apprezza in quest'opera una preponderanza della forma dell'intuizione temporale nella costruzione dell'esperienza.
Nella seconda opera, si sono dovuti affrontare altri problemi, inerenti soprattutto la frammentarietà dell'opera stessa determinata dalla situazione psicofisica in cui verteva l'autore. Tale situazione non ha potuto prescindere da una valutazione della legittimità dell'utilizzo di un opera incompiuta.
I risultati sono tuttavia soddisfacenti: con l'aiuto dei lavori svolti precedentemente dal Mathieu, e da una analisi temporale della stesura degli scritti,ovvero il X, il XI ed il VII Konvolute, si è potuto non solo evincere la validità almeno delle parti a noi necessarie, ma si è reso pure possibile interpretare più agevolmente la tematica e provare a dare addirittura alcuni contributi, ad esempio: evidenziando una stretta continuità tra le due trattazioni della tematica; il livello gnoseologico in cui l'autore ha inteso adoperarla e anche le differenze, soprattutto quella inerente la maggior importanza della forma intuitiva dello spazio, a differenza della prima trattazione.
Grazie ad alcuni passaggi dell'opera, si è reso possibile considerare una nuova distinzione nell'intendere la costruzione dell'oggetto, dividendolo metodologicamente tra “oggetto logico” ed “oggetto estetico”, e porre la questione della costruzione simbolica umana alla luce di queste nuove scoperte, confrontando il nostro lavoro con quello svolto dal Cassirer attraverso soprattutto la “Filosofia delle Forme Simboliche” e dunque avanzando ipotesi interessanti per l'interpretazione del linguaggio in senso non analitico-descrittivo ma sintetico-costruttivo. ""
The theme I wish to treat in this thesis concerns the possible role of the Kantian schematism in the construction of the syntactic structures, considering the character of an a priori determination of space and time.
To do this, it was necessary to carry on a deep analysis of this theme through two of the fundamental chapters in which this theme is treated: the “Critique of Pure reason” and the “Opus Postumum”.
In my first work, I meant to reach this goal by using both the chapters in which this theme is dealt with, this means not only the chapter concerning Schematism, but also the chapter about the “System of all Principles of the Pure Intellect”. In this work we may notice a preponderance of the temporal form of intuition in the construction of experience.
In the second work, I had to cope with other problems, due especially to the fragmentary nature of the work itself, which is determined by the psycho-physical conditions of the Author. Because of this situation, it was necessary to ponder the legitimacy of using that unfinished work.
The results were overall satisfactory: thanks to the help of the former works by Mathieu and to a temporal analysis of the drafts of his writings, especially X, XI and VII Konvolut, it was possible not only to deduce the validity of the necessary parts, but also to interpret easily the theme and even try to give some contributions, for example: highlithing a close continuity between the two treatise of the theme; the gnoseologic level in which the Author meant to use it and also the differences, especially those concerning the priority of the spatial form of intuition, which is different from the first treatise.
Some passages of this work made it possible to consider a new distinction of intending the construction of the object, dividing it methodologically between “Logical Object” and “Aesthethic Object”. Comparing our work with that done by Cassirer, mainly through the “Philosophy of Symbolic Forms”, they also set the issue of human symbolic construction in the light of these new discoveries, thus making interesting hypotesis for the interpretation of the language, not in an analitic-descriptive sense but in a syntetic-constructive sense
LO SCHEMATISMO IN KANT TRA “CRITICA” ED “OPUS” E LE IMPLICAZIONI NELLA COSTRUZIONE SIMBOLICA
La tematica che ho voluto affrontare nella tesi è inerente un possibile ruolo dello schematismo kantiano nella costruzione della struttura sintattica, dato il carattere di determinazione a priori dello spazio e del tempo.
Per fare ciò si è inteso necessario affrontare una serrata analisi della tematica attraverso i due testi fondamentali in cui è trattata, ovvero la “Critica della Ragion Pura” e lo “Opus Postumum”.
Nella prima opera si è inteso operare utilizzando entrambi i capitoli ove la tematica viene trattata, ovvero oltre al capitolo “Dello Schematismo dei Concetti Puri dell'Intelletto”, quello del “Sistema di tutti i Principi dell'Intelletto Puro”. Si apprezza in quest'opera una preponderanza della forma dell'intuizione temporale nella costruzione dell'esperienza.
Nella seconda opera, si sono dovuti affrontare altri problemi, inerenti soprattutto la frammentarietà dell'opera stessa determinata dalla situazione psicofisica in cui verteva l'autore. Tale situazione non ha potuto prescindere da una valutazione della legittimità dell'utilizzo di un opera incompiuta.
I risultati sono tuttavia soddisfacenti: con l'aiuto dei lavori svolti precedentemente dal Mathieu, e da una analisi temporale della stesura degli scritti,ovvero il X, il XI ed il VII Konvolute, si è potuto non solo evincere la validità almeno delle parti a noi necessarie, ma si è reso pure possibile interpretare più agevolmente la tematica e provare a dare addirittura alcuni contributi, ad esempio: evidenziando una stretta continuità tra le due trattazioni della tematica; il livello gnoseologico in cui l'autore ha inteso adoperarla e anche le differenze, soprattutto quella inerente la maggior importanza della forma intuitiva dello spazio, a differenza della prima trattazione.
Grazie ad alcuni passaggi dell'opera, si è reso possibile considerare una nuova distinzione nell'intendere la costruzione dell'oggetto, dividendolo metodologicamente tra “oggetto logico” ed “oggetto estetico”, e porre la questione della costruzione simbolica umana alla luce di queste nuove scoperte, confrontando il nostro lavoro con quello svolto dal Cassirer attraverso soprattutto la “Filosofia delle Forme Simboliche” e dunque avanzando ipotesi interessanti per l'interpretazione del linguaggio in senso non analitico-descrittivo ma sintetico-costruttivo. ""