Papers by Francesca Pontani
La Loggetta di Piansano e la Tuscia, 2016
A Vetralla (Viterbo) il ritrovamento di un'antica strada
This resource is a single blog post created as part of the Day of Archaeology initiative. The Day... more This resource is a single blog post created as part of the Day of Archaeology initiative. The Day of Archaeology project aimed to provide a window into the daily lives of archaeologists from all over the world. The project asked people working, studying or volunteering in the archaeological world to participate in a 'Day of Archaeology' each year by recording their day and sharing it through text, images or video on the Day of Archaeology blog.<br>The project asked anyone with a personal, professional or voluntary interest in archaeology to get involved, and help highlight the reasons why archaeology is vital to protect the past and inform our futures. The resulting Day of Archaeology project archive demonstrates the wide variety of work the archaeological profession undertakes day-to-day across the globe, and helps to raise public awareness of the relevance and importance of archaeology to the modern world.<br>The first ever Day of Archaeology was held in 2011 a...
Fascinazione Etrusca, 2017
STENDHAL CONSOLE DI FRANCIA A CIVITAVECCHIA E IL COMMERCIO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI ALL’EPOCA D... more STENDHAL CONSOLE DI FRANCIA A CIVITAVECCHIA E IL COMMERCIO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI ALL’EPOCA DEL GRAND TOUR
Tuscania Atti Convegno, 2016
Tuscania nell’Antichità , Atti del VII convegno sulla storia di Tuscania, 12 marzo 2016.
Atti del... more Tuscania nell’Antichità , Atti del VII convegno sulla storia di Tuscania, 12 marzo 2016.
Atti dell’VIII convegno sulla storia di Tuscania, 18 marzo 2017
a cura di Francesca Pontani.
Il Convegno sulla Storia di Tuscania è un evento che tutti gli anni
racconta e valorizza l’immenso patrimonio storico, culturale e
archeologico del territorio di Tuscania: un territorio prezioso ma
estremamente fragile, sempre minacciato su più fronti
dall’avanzare del “progresso”.
Il Convegno diventa così ogni anno un’occasione importante di
comunicazione e valorizzazione territoriale che ci aiuta a posare
lo sguardo su un patrimonio che spesso dimentichiamo di avere,
un patrimonio in cui vivono ecosistemi che sono
armoniosamente un tutt’uno con le evidenze archeologiche:
natura rigogliosa, fonti d’acqua, tufo, monumenti rupestri, antiche
città medievali tra i boschi.
Antiche città, circolazioni di idee, di persone, presenza costante e
continuativa nel tempo di antiche emozioni spesso fisicamente da
noi percepibili solo attraverso frammenti di ceramica sparsi per la
campagna.
Piccole ma decisive e fondamentali tracce di un mondo etrusco
che non nasce dal nulla ma che è “anticipato” e ”preparato” da
quelle comunità umane che qui avevano iniziato ad abitare già a
partire dall’età del bronzo antico (XVIII secolo a.C.).
Una storia, quella del territorio archeologico che fa capo al Colle
di San Pietro, che prosegue nel tempo fino ai nostri giorni e che il
Convegno sulla Storia di Tuscania promuove dal punto di vista
storico, archeologico, della storia dell’arte, dell’epigrafia, della
ricerca archeologica di superficie, degli scavi archeologici.
Francesca Pontani
archeotuscia, 2018
la cramica attica a figure rosse della necropoli etrusca di Guadocino a Tuscania
Mi RASNA. IO sono Etrusco. il primo game di strategia ambientato nel mondo degli Etruschi.
Grazie alla pulizia straordinaria di questi giorni è possibile vedere nel dettaglio anche la part... more Grazie alla pulizia straordinaria di questi giorni è possibile vedere nel dettaglio anche la parte superiore, scendere per le scale tagliate nel tufo, vedere e capire l'insieme architettonico di questa magnifica necropoli etrusca. Puoi vederle nel mio video: https://goo.gl/qhZUzf dal canale youtube ArcheoTime: https://goo.gl/ZyC5As
Roman farms are in relation with the existence of wilde olives
Questa estate 2017 a Civitavecchia c'è stato un terribile incendio appiccato in varie zone della ... more Questa estate 2017 a Civitavecchia c'è stato un terribile incendio appiccato in varie zone della città. Una di queste zone era esattamente quella in cui sono ancora visibili le strutture dell'antico acquedotto di Traiano, riutilizzato e rimaneggiato secoli dopo da Papa Innocenzo XII. Le antiche strutture erano da sempre avvolte da cespugli di rovi, alberi, e vegetazione varia che l'incendio ha bruciato: per questo sono poi andata nei giorni seguenti a vedere da vicino e fare qualche foto.
Olio e produzione olearia nell'antica Roma. Il regime giuridico ed economico della villa e della ... more Olio e produzione olearia nell'antica Roma. Il regime giuridico ed economico della villa e della fattoria.
La mia relazione sabato 27 maggio (mattina): STENDHAL A CIVITAVECCHIA E IL COMMERCIO DEI REPERTI ... more La mia relazione sabato 27 maggio (mattina): STENDHAL A CIVITAVECCHIA E IL COMMERCIO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI ALL'EPOCA DEL GRAND TOUR QUI IL PROGRAMMA COMPLETO:
In Antico Egitto una tendenza a descrivere il creatore come maschio-femmina può essere visto nei ... more In Antico Egitto una tendenza a descrivere il creatore come maschio-femmina può essere visto nei Testi delle Piramidi, nella descrizione della nascita di Shu e Tefnut, nella formulazione dei ruoli di Ptah e Neith.
Come conseguenza di tale concezione è da vedere il modello della regalità femminile egiziana, la quale riflette l’interazione di maschio e femmina come elementi dualistici del creatore. Caratteristico del contesto culturale egiziano è di collegare uomini e donne gli uni agli altri come membri di una famiglia; lo strutturare il loro rapporto nei termini dei ruoli familiari. Lo scopo del prototipo femminile risulta così essere quello di generare nuova vita per fornire quel continuum ciclico che sia in grado di assicurare il rinnovamento della forza vitale nella famiglia; quindi un mezzo di rinascita che troviamo espresso nei ruoli di “madre”, “moglie”, “sorella”, “figlia”.
A Tarquinia è possibile fare una bellissima passeggiata archeologico-naturalistica, poco frequent... more A Tarquinia è possibile fare una bellissima passeggiata archeologico-naturalistica, poco frequentata e perciò ancora più affascinante e suggestiva. È l’itinerario archeologico denominato “Via dei Principi”, un progetto realizzato per la valorizzazione delle sepolture aristocratiche a grande tumulo della necropoli dei Monterozzi e dell’area attorno alla città etrusca di Tarquinia.
L’itinerario idealmente inizia dal Museo Archeologico Nazionale, prosegue presso le tombe dipinte della necropoli del Calvario, poi verso le tombe dipinte tutto intorno la Tomba delle Pantere, si collega alla Doganaccia e finisce presso la necropoli dell’Infernaccio. In questo articolo mi focalizzerò sull’area della Doganaccia, con il Tumulo del Re e della Regina, e sull’area dell’Infernaccio, con il Tumulo Luzzi.
IL CIMA, IL MUSEO CIVICO DI ALLAI: un " museo diffuso " Il Museo Civico CIMA è un esempio di muse... more IL CIMA, IL MUSEO CIVICO DI ALLAI: un " museo diffuso " Il Museo Civico CIMA è un esempio di museo che si ispira al concetto di " museo diffuso " , perché non finisce all'interno delle mura di quello che contiene i reperti, ma si estende all'esterno, a tutta la comunità, valorizzando le risorse povere, che rappresentarono un elemento indispensabile della vita comunitaria del passato e che sono indissolubilmente legate al nostro presente. Sardegna, provincia di Oristano.
Il Museo Civico CIMA è un esempio di museo che si ispira al concetto di "museo diffuso", perché n... more Il Museo Civico CIMA è un esempio di museo che si ispira al concetto di "museo diffuso", perché non finisce all'interno delle mura di quello che contiene i reperti, ma si estende all'esterno, a tutta la comunità, valorizzando le risorse povere, che rappresentarono un elemento indispensabile della vita comunitaria del passato e che sono indissolubilmente legate al nostro presente. Sardegna, provincia di Oristano.
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Papers by Francesca Pontani
Atti dell’VIII convegno sulla storia di Tuscania, 18 marzo 2017
a cura di Francesca Pontani.
Il Convegno sulla Storia di Tuscania è un evento che tutti gli anni
racconta e valorizza l’immenso patrimonio storico, culturale e
archeologico del territorio di Tuscania: un territorio prezioso ma
estremamente fragile, sempre minacciato su più fronti
dall’avanzare del “progresso”.
Il Convegno diventa così ogni anno un’occasione importante di
comunicazione e valorizzazione territoriale che ci aiuta a posare
lo sguardo su un patrimonio che spesso dimentichiamo di avere,
un patrimonio in cui vivono ecosistemi che sono
armoniosamente un tutt’uno con le evidenze archeologiche:
natura rigogliosa, fonti d’acqua, tufo, monumenti rupestri, antiche
città medievali tra i boschi.
Antiche città, circolazioni di idee, di persone, presenza costante e
continuativa nel tempo di antiche emozioni spesso fisicamente da
noi percepibili solo attraverso frammenti di ceramica sparsi per la
campagna.
Piccole ma decisive e fondamentali tracce di un mondo etrusco
che non nasce dal nulla ma che è “anticipato” e ”preparato” da
quelle comunità umane che qui avevano iniziato ad abitare già a
partire dall’età del bronzo antico (XVIII secolo a.C.).
Una storia, quella del territorio archeologico che fa capo al Colle
di San Pietro, che prosegue nel tempo fino ai nostri giorni e che il
Convegno sulla Storia di Tuscania promuove dal punto di vista
storico, archeologico, della storia dell’arte, dell’epigrafia, della
ricerca archeologica di superficie, degli scavi archeologici.
Francesca Pontani
Come conseguenza di tale concezione è da vedere il modello della regalità femminile egiziana, la quale riflette l’interazione di maschio e femmina come elementi dualistici del creatore. Caratteristico del contesto culturale egiziano è di collegare uomini e donne gli uni agli altri come membri di una famiglia; lo strutturare il loro rapporto nei termini dei ruoli familiari. Lo scopo del prototipo femminile risulta così essere quello di generare nuova vita per fornire quel continuum ciclico che sia in grado di assicurare il rinnovamento della forza vitale nella famiglia; quindi un mezzo di rinascita che troviamo espresso nei ruoli di “madre”, “moglie”, “sorella”, “figlia”.
L’itinerario idealmente inizia dal Museo Archeologico Nazionale, prosegue presso le tombe dipinte della necropoli del Calvario, poi verso le tombe dipinte tutto intorno la Tomba delle Pantere, si collega alla Doganaccia e finisce presso la necropoli dell’Infernaccio. In questo articolo mi focalizzerò sull’area della Doganaccia, con il Tumulo del Re e della Regina, e sull’area dell’Infernaccio, con il Tumulo Luzzi.
Atti dell’VIII convegno sulla storia di Tuscania, 18 marzo 2017
a cura di Francesca Pontani.
Il Convegno sulla Storia di Tuscania è un evento che tutti gli anni
racconta e valorizza l’immenso patrimonio storico, culturale e
archeologico del territorio di Tuscania: un territorio prezioso ma
estremamente fragile, sempre minacciato su più fronti
dall’avanzare del “progresso”.
Il Convegno diventa così ogni anno un’occasione importante di
comunicazione e valorizzazione territoriale che ci aiuta a posare
lo sguardo su un patrimonio che spesso dimentichiamo di avere,
un patrimonio in cui vivono ecosistemi che sono
armoniosamente un tutt’uno con le evidenze archeologiche:
natura rigogliosa, fonti d’acqua, tufo, monumenti rupestri, antiche
città medievali tra i boschi.
Antiche città, circolazioni di idee, di persone, presenza costante e
continuativa nel tempo di antiche emozioni spesso fisicamente da
noi percepibili solo attraverso frammenti di ceramica sparsi per la
campagna.
Piccole ma decisive e fondamentali tracce di un mondo etrusco
che non nasce dal nulla ma che è “anticipato” e ”preparato” da
quelle comunità umane che qui avevano iniziato ad abitare già a
partire dall’età del bronzo antico (XVIII secolo a.C.).
Una storia, quella del territorio archeologico che fa capo al Colle
di San Pietro, che prosegue nel tempo fino ai nostri giorni e che il
Convegno sulla Storia di Tuscania promuove dal punto di vista
storico, archeologico, della storia dell’arte, dell’epigrafia, della
ricerca archeologica di superficie, degli scavi archeologici.
Francesca Pontani
Come conseguenza di tale concezione è da vedere il modello della regalità femminile egiziana, la quale riflette l’interazione di maschio e femmina come elementi dualistici del creatore. Caratteristico del contesto culturale egiziano è di collegare uomini e donne gli uni agli altri come membri di una famiglia; lo strutturare il loro rapporto nei termini dei ruoli familiari. Lo scopo del prototipo femminile risulta così essere quello di generare nuova vita per fornire quel continuum ciclico che sia in grado di assicurare il rinnovamento della forza vitale nella famiglia; quindi un mezzo di rinascita che troviamo espresso nei ruoli di “madre”, “moglie”, “sorella”, “figlia”.
L’itinerario idealmente inizia dal Museo Archeologico Nazionale, prosegue presso le tombe dipinte della necropoli del Calvario, poi verso le tombe dipinte tutto intorno la Tomba delle Pantere, si collega alla Doganaccia e finisce presso la necropoli dell’Infernaccio. In questo articolo mi focalizzerò sull’area della Doganaccia, con il Tumulo del Re e della Regina, e sull’area dell’Infernaccio, con il Tumulo Luzzi.
Atti dell’VIII convegno sulla storia di Tuscania, 18 marzo 2017
a cura di Francesca Pontani.
Il Convegno sulla Storia di Tuscania è un evento che tutti gli anni
racconta e valorizza l’immenso patrimonio storico, culturale e
archeologico del territorio di Tuscania: un territorio prezioso ma
estremamente fragile, sempre minacciato su più fronti
dall’avanzare del “progresso”.
Il Convegno diventa così ogni anno un’occasione importante di
comunicazione e valorizzazione territoriale che ci aiuta a posare
lo sguardo su un patrimonio che spesso dimentichiamo di avere,
un patrimonio in cui vivono ecosistemi che sono
armoniosamente un tutt’uno con le evidenze archeologiche:
natura rigogliosa, fonti d’acqua, tufo, monumenti rupestri, antiche
città medievali tra i boschi.
Antiche città, circolazioni di idee, di persone, presenza costante e
continuativa nel tempo di antiche emozioni spesso fisicamente da
noi percepibili solo attraverso frammenti di ceramica sparsi per la
campagna.
Piccole ma decisive e fondamentali tracce di un mondo etrusco
che non nasce dal nulla ma che è “anticipato” e ”preparato” da
quelle comunità umane che qui avevano iniziato ad abitare già a
partire dall’età del bronzo antico (XVIII secolo a.C.).
Una storia, quella del territorio archeologico che fa capo al Colle
di San Pietro, che prosegue nel tempo fino ai nostri giorni e che il
Convegno sulla Storia di Tuscania promuove dal punto di vista
storico, archeologico, della storia dell’arte, dell’epigrafia, della
ricerca archeologica di superficie, degli scavi archeologici.
Francesca Pontani